Sikinos e Folegandros
Σίκινου, Φολέγανδρος
(Arcipelago delle Cicladi)
Grecia Ελλαδα
Appunti di viaggio 18 settembre-27 settembre 2015
Il passaggio
Ero in Grecia quando un temporale interrompe e irrompe forte giornate luminose ventose.
Non si può descrivere il momento e i passaggi quando le nuvole si muovono lente sopra questa piccola isola.
Facile cercare di capire, immaginare perché si è lontani ma tanto vicini a tante verità.
E in acqua trovi un sogno così come un altro mondo...
Si passa attraverso lungo una strada così bella perché le colline e le curve non smettono di parlarti, perché c'è un tappeto morbido da farsi incantare.
Si cammina coperti da un cielo che accarezza, scivolando sorridenti seguendo il sentiero di metallici cespugli...
Che bello!
Un paesaggio che non mi esce dalla
mente ormai persa dentro questa strada, dentro questo passaggio...
Anche quest'anno per la quarta volta consecutiva non mi lascio scappare la possibilità di un ritorno nella mia amata Grecia e sempre per le sue isole.
La scelta questa volta cade su due isolette dell'arcipelago delle Cicladi: Sikinos e Folegandros.
Ma tornerò anche a Santorini con un volo diretto da Milano.
A Santorini siamo alloggiati al Lignos rooms trovato con booking. 45 € a notte. Sistemazione nuova ma un po' nuova e un po' troppo sacrificata.
In viaggio non si finisce mai di imparare
Il nescafe
Come preparare un buon nescafè di mattina presto prima di partire per Sikinos o Folegandros:
Per prima cosa procurarsi una buona bottiglia di vino locale e tenerla in fresco. Possibilmente vino bianco.
Al risveglio di mattina presto usare la bottiglia di vino per shakerare il nescafè con un po' d'acqua e un poco di zucchero.
Chiaramente la bottiglia va svuotata tutta prima.
Il passeggino
Per spostarsi tra un'isola e l'altra è molto più intelligente usare un passeggino assieme a bagagli come i trolley, valigie, borse e zaini.
Il passeggino è utilissimo e va dappertutto.
Mai più stanchezza e schiene spezzate dalla fatica. Ogni bagaglio e peso viene spostato gcon leggerezza e facilità.
Il passeggino a otto ruotine vi aiuterà su ogni terreno sulle isole greche.
Una bella trovata sicuramente!
Il sapone di Marsiglia
Per lavarsi in viaggio piuttosto di portarsi shampoo, bagnoschiuma, creme ecc ecc è tanto utile e proprio un gran bel trucchetto una metà di saponetta di Marsiglia.
Oltretutto, non so se lo sapevate ma, se ne prendete un pezzettino piccolo e lo tagliate a forma di cuneino con la punta arrotondata, tanto è vero che assieme dovrete procurarsi l'affila saponino, sarà un toccasana per il vostro intestino pigro. Dimenticate a casa tranquillamente lassativi o altri medicamenti, il cuneino supposta vi libererà di ogni pensiero.
Vestiti sottovuoto
Più del settanta forse dell'ottanta per cento dello spazio nel vostro bagaglio potrà essere risparmiato grazie alla bustona per schiacciare tutti i vostri vestitini.
Questo marchingegno machiavellico che nemmeno quel grande viaggiatore di Leonardo riuscì a inventare è capace di mettere sottovuoto il bagaglio. Metteteci dentro tutti i vestiti, anche piccoli oggetti comprimibili e poi aprite la valvola e schiacciate, vedrete cosa succederà.
No dico, è stupefacente!!
Ci sono i bus, no c'è il ditino
A Sikinos e Folegandros il sistema dei trasporti è capillare e puntualissimo.
I bus verdi sono moderni economici e indistruttibili.
Purtroppo gli orari dei passaggi lungo le strade delle isole greche sono sempre non coincidenti con le attese sulla strada.
Per questo motivo è fondamentale utilizzare il ditino pollice per fare l'autostop.
Con il ditino indicante la richiesta di un passaggio riuscirete a fermare sempre un'automobile o un carretto che sostituirà molto meglio quello che i bus verdini svolgono tanto bene nelle isole delle Cicladi.
Nudismo? No grazie
A Sikinos con l'accento sulla i dopo la prima esse e Folegandros con l'accento sulla e, tanta gente si presenta in spiaggia con occhiali da sole e nient'altro.
No, non va bene.
Il nudismo no no no.
Ci sono cartelli indicanti il divieto di mettersi nudi in spiaggia e con gli occhiali da sole.
Ho visto avvocati e commercialisti stesi tutti nudi sulla sabbia con le gobbe dietro bianche che hanno fatto finta di niente evitando il divieto.
Non si può far finta di niente, i cartelli del divieto di nudismo vanno compresi bene.
Siccome non credo sia difficile comprendere il significato di questi cartelli cerco di spiegare lo stesso come sono.
Se vedete un cartello con la sagoma di un uomo nero steso e una striscia rossa in obliquo vuol dire che non ci si può mettere nudi in spiaggia; il piselaki verticale al centro della sagoma è inequivocabile. Non fate i furbi, non è il pollice dell'autostop !
Velocità in acqua
Dopo aver descritto i cartelli del divieto di nudismo in spiaggia voglio però dare una dritta molto molto ma molto importante a tutti per quando avrete la possibilità di passare una giornata al mare su una spiaggia spogliandovi completamente.
In acqua sarete veramente liberi nudi.
Ma è nuotando che sfrutterete veramente bene cosa significa stare senza costumino.
Con l'elichina a tutta velocità raddoppierete la velocità di nuoto che solo con gambe e braccia raggiungete normalmente.
Un vantaggio veramente notevole per tutti gli uomini.
Purtroppo le donne lo devono ammettere, sono carenti anche in questo !
Non è che possiamo essere tutti uguali...eh!
Mirca e Cristina
RICORDI ED EMOZIONI
di Mirca
L’abbraccio ricevuto da Cristina quando l’ho conosciuta.
Il mio russare e Michele che spiega a Cristina l’arte di mettere i tappi nelle orecchie.
Le passeggiate a Santorini, dove più volte ci siamo perse Michele che come il solito vaga e gironzola riuscendo a sparire, per poi ricomparire sorridendo, quasi ci avesse fatto uno scherzo.
La prima sera a Sikinos, davanti a una bottiglia di vino bianco, a parlare con Michele di viaggi e viaggiatori, come se ci fossimo visti il giorno prima.
Michele che va a correre con i bermuda e quando torna si accorge che sono da strizzare, impregnati di sudore. Così esce a cena con degli orridi pantaloncini corti e larghi, color arancio rossiccio. Non lo si poteva guardare senza ridere.
L’autostop che abbiamo provato a fare, ma in due ore non è passato nessuno e Michele ha sonnecchiato quasi in mezzo alla strada.
Il primo giorno a Folegandros, il temporale con tanti lampi e Cristina che sotto l’ala protettrice di quell’omone, Costas, continuava a strillare soltanto “Cazzo! Cazzo! Cazzo!”: uno dei pochi vocaboli a lei sconosciuti in greco, credo.
La prima sera che abbiamo cenato alla Chora e poi non sapevamo come tornare. Un bel pezzo a piedi, poi ci ha dato un passaggio un’italiana che era lì per un convegno sulla medicina energetica!
Cristina ed io che abbiamo fatto la pipì in un deposito di bottiglie di birra, come quando avevamo vent’anni.
Noi che chiedevamo passaggi nella notte sedute su quel muretto bianco dove ormai chi passava di lì sapeva con un po’ di terrore, che ci avrebbe incontrate e ci avrebbe anche dovuto caricare: la grande soddisfazione di essere sempre riuscite a tornare a casa.
La bellezza della passeggiata a piedi tra grandi risate, tante vertigini, un po’ di madonne tirate giù e la meraviglia di tutta quella bellezza tra mare e cielo che ci contornava quasi a toglierci il fiato.
L’arrivo alla spiaggia naturista, i nostri tentennamenti durati forse due o tre minuti per poi essere, in due secondi, nude nell’acqua.
Le risate fatte all’arrivo di Michele, quando ha capito che ormai era spalle al muro: doveva spogliarsi completamente. La sua gamba quasi accavallata per non farsi vedere da noi, la goffagine nei confronti della sua nudità che, s'intuiva con uno sguardo, non viveva certo con naturalezza.
I pranzi che cominciavano alle tre e finivano alle sei del pomeriggio, le cene che cominciavano alle sette per finire chissà quando.
Il fascino delle taverne sempre aperte, a qualunque ora, come se ti stessero aspettando.
Vino e birra a volontà, brindando alla gioia di essere insieme lì, in quel momento, proprio noi tre.
L’acqua che non abbiamo mai bevuto se non per lavarci i denti.
L’aver invitato al nostro tavolo una donna fascinosa non pensando che sarebbe potuto nascere qualcosa tra il nostro amico e lei.
L’incazzatura di aver perso il traghetto del ritorno, ma la gioia di trovarne uno che ci ha permesso di stare a Naxos per qualche ora.
Cosa non si pagherebbe per restare un po’ più di tempo su un’isola greca?
L’emozione di vivere quasi la scena di un film. Il traghetto che ci riporta a Sikinos e noi tre che ci sbracciamo e gridiamo a squarciagola “Mariaaaaaa!": lei, al porto, che ci riconosce e ci saluta saltellando, come se fossimo amici da sempre.
Eravamo stati da lei a dormire per due notti soltanto, sembrava di salutare chissà chi.
Credo che il nostro viaggio sia stato tutto questo.
Roma, 20 0ttobre 2015
Tutte le foto di Mirca
Folegandros..................................................................
Sikinos..........................................................................
io e Cristina Io e Mirca
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Michele