Lettere sulla Malesia ( estratti di email...)
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Ricky
malesia....ci sono stato 3 anni fa. ho fatto la risalita di tutta la penisola da singapore a bangkok. però io ci sono stato in inverno e quindi ho visitato solo la parte occidentale e centrale del paese (purtroppo non il borneo), mentre mi pare che ad agosto le condizioni meteo siano più favorevoli per visitare la parte orientale.
fattostà che ci sono alcuni siti veramenti belli (su tutti malacca, le cameron highlands e, a mio parere, le città create dal nulla a sud di KL), ma in generale non è che sia così entusiasmante. so che le isole perentian sono un paradiso per le immersioni e lo snorkeling, ma non c'ero stato perchè sono ad oriente.
molto belli anche i palazzi dei vari sultani che compongono la federazione malese.
per KL penso che sia abbastanza appropriata la definizione che gli ha dato un mio amico: "è una bangkok triste".
in sintesi, l'impressione che mi ha dato la malesia è che abbia perso una propria identità a causa delle ingenti immigrazioni cinesi e per la "occidentalizzazione" galoppante mischiata ad un ferreo islamismo. rimane comunque un bel paese da visitare, proprio perchè "originale" per lo standard dell'indocina.
ti consiglio, se non lo hai già fatto, la lettura del libro "un indovino mi disse" del mitico tiziano terzani; non parla solo della malesia, ma nei passi a lei dedicati spiega alcune peculiarità della società malese, ed in ogni caso è un gran bel libro (come tutti i suoi scritti) per i viaggiatori.
se man mano che pianifichi il viaggio desideri informazioni più specifiche...chiedimele, sperando di essere in grado di risponderti.
Davide
Ricky
Eccomi di nuovo in
Tailandia ( tra l'altro in un posto con spiagge spettacolari e zero farang, se
interessa fatemi sapere ) di ritorno dal Sarawak, nel Borneo, e pronto per
tornare in Italia dopo quasi 6 mesi. E' stato un viaggio molto bello, debbo dire
che la mia prima impressione si e' rivelata piu' o meno esatta, il Borneo e'
un'isola dove andare a godere soprattutto di una natura stupenda, e anche se le
foreste primarie sono state decimate c'e' ancora molto da vedere. I parchi sono
SPETTACOLARI, ognuno con caratteristiche uniche e affascinanti. E' molto meno
meno interessante per quanto riguarda le culture tradizionali, che per vari
motivi ( ci sarebbe da fare un lungo discorso per esempio sui gravissimi danni
fatti dai missionari ) sono quasi scomparse. Non so dare un giudizio in generale
sulla gente, i Malesi sono per certi versi come noi, si fanno gli affari propri,
qualcuno e' simpatico e qualcun'altro meno. Certo arrivando dalla Tailandia o da
altri paesi vicini non ti danno l'impressione di essere un popolo granche'
amichevole. Il posto che mi e' piaciuto di piu' sono state le Kelabit Highlands
( che in realta' erano il vero obiettivo di questo viaggio nel Borneo ), ancora
piuttosto fuori dalle rotte turistiche e popolate da persone molto gentili. Sono
andato a vedere la "vera" giungla, a un passo dall'Indonesia ( volendo
si puo' anche sconfinare ) ed e' stata una bellissima esperienza, sanguisughe a
parte.
Volendo avrei potuto andare a dare un'occhiata anche alla parte Indonesiana, ma
avrei dovuto fare un tour de force o posticipare il mio ritorno, e non mi andava
di fare nessuna delle due cose. Comunque dalle info che ho raccolto ( da gente
che veniva dal Kalimantan ) ci sono molti meno turisti, la gente e' molto piu'
amichevole ma nessuno parla inglese, e' piu' difficile viaggiare e ci sono zone
ancora molto "wild", ma per andarci in genere bisogna spendere molti
soldi. Tutto e' piu' caro del resto dell'Indonesia, anche di Bali. I parchi sono
poco organizzati e spesso non facili da raggiungere. Culture tradizionali quasi
scomparse anche li'.
Fabrizio
ho girato parecchio a Kuching ma ho incontrato solo 3 italiani ( che tra
l'altro mi hanno offerto una pasta ), che pero' erano solo di passaggio verso l'indonesia.
A Sabah non ci sono stato.
Per quanto riguarda il confine indonesiano mi riferivo alla highlands, devi
volare a Bario e poi volendo in un paio di giorni puoi sconfinare e fermarti
oltre confine. Dove sono stato a fare trekking si puo' andare solo a piedi, non
ci arrivano nemmeno i fuoristrada. A Mulu non ci sono andato, non tanto per i
costi ( perche' come dici giustamente se vale la pena si puo' spendere qualche
euro in piu' ) ma perche' non mi piacciono questi parchi dove anche per farti
una ridicola escursione o camminata devi aggregarti a guide e grupponi di
turisti. Per me sono trappole per turisti, come lo e' anche la salita del
Kinabalu a Sabah. Nessuno discute la bellezza dei posti, ma onestamente
preferisco altre cose e so che sarei a disagio in quel contesto. Dal mio punto
di vista sono molto meglio le Niah Caves, ugualmente straordinarie e dove puoi
andarci per i fatti tuoi ( io ci sono andato il pomeriggio tardi e ho girato 3
ore senza incontrare nessuno ).
I malesi non sono antipatici, intendevo solo dire che se arrivi dal Myanmar o
dalla Tailandia la prima impressione non e' certo positiva.
Fabrizio
Ho fatto 20 gg proprio in agosto,sulla costa orientale,che ti consiglio in quel periodo,quella occidentale viceversa è migliore d'inverno. Tappe KL (solo le Petronas) Melacca (caratteristica) Kota Bharu (bel giro in taxi per templi),Perhentian (magnifiche) Redang (splendida) Tioman (magica) e Singapore (spettacolare,un mix perfetto di moderno e oldcolonialsmo). Prossimamente vedrò di essere più specifico.. Come avrai capito quasi solo mare,niente Cameron Highlands..
Ci sarebbe da parlare molto e quindi di persona, ma se devo dire qualcosa il Sarawak è, visto dai miei occhi, in un certo senso una versione minore del Sabah, ma più genuina.
Dal punto di vista paesaggistico il Sarawak potrebbe anche essere più promettente, data l'estensione del territorio.
Tuttavia c'è da intendersi su cosa fare e cosa vedere.
Entrambi gli Stati hanno ampie possibilità, ma il Sabah è stato proprio per la sua superiore bellezza naturalistica e per l'habitat, privilegiato e divenuto un punto di riferimento mondiale.
Allo stesso tempo la "contaminazione" occidentale ha fatto più danni in Sabah, ma ha permesso ugualmente di creare i mezzi e le strutture per addentrarsi nel territorio e cercare la vera naturalità.
Gran parte del Sabah è stato disboscato o de-giunglizzato......
La vita animale è costretta a vivere in riserve poco credibili, a mio avviso, oppure in una stretta fascia costiera e lungo i fiumi, dove comunque la vita umana ha una presenza episodica con villaggi di pescatori ed "indigeni" vedi lungo il bellissimo Kinabatangan che privilegio rispetto a tutti gli altri corsi d'acqua che abbiamo percorso sia nelle Malesia peninsulare che in Sarawak.
Quindi il discorso è che se si cerca la vera genuinità ambientale occorre sapere come raggiungerla.
Una spedizione scientifica sarebbe la vera soluzione....sia per i mezzi che per i permessi....
Altrimenti la giungla potrebbe essere a portata di mano, ma come ci vai?
Col macete e da solo se non trovi vie d'avventura e gente con cui andare?
Se non c'è il turismo, non c'è nemmeno, a me sembra, la possibilità di addentrarsi nel territorio e poterne godere delle bellezze.
Ci sono scarsi o inesistenti servizi pubblici e non sempre garantiti da niente.
Magari ne trovi di più in Etiopia che nel Sabah......
Quindi la ricerca è o dovrebbe essere da parte delle "Autorità " di trovare il giusto compromesso per uno sviluppo sostenibile.
Per quanto riguarda invece la gente si potrebbe anche dire ugualmente che il Sarawak è più genuino e meno contaminato del Sabah.
Tutto è relativo.
Ho trovato per esempio Sandakan più povera, arruffata e selvaggia di Kuching con una matrice dominante che potrebbe tranquillamente somigliare a quella indiana.
Il contatto con i locali è stato per me facilissimo anche a Sandakan.
Non potendo usare l'inglese, le cose sono addirittura più facili e passa per vie naturali, per la semplicità di cose genuine, per i loro sorrisi e non ho mai trovato la "freddezza" che è stata qui riferita da altri.
Quindi la mia esperienza con la Malesia sul lato umano è stata generalmente eccellente, ma , a parte il Giappone per il quale ho trovato molti punti di intesa, non conosco Tailandia, Cambogia, Vietnam ecc e quindi non sono in grado di confermare le impressioni di altri che hanno qui scritto.
Per quanto riguarda il mare...purtroppo è stato per me una gran delusione, ma solo perchè, può sembra strano, ma c'è andata più che male con la meteorologia nei giorni in cui avevamo proprio le giornate di mare.
A Redang c'è stata una situazione al limite del possibile con temporali tropicali e rischi per il viaggio.
A Sandakan abbiamo dovuto rinunciare al soggiorno a Selinghan, l'isola delle tartarughe, Riserva naturale dai permessi limitati......causa condizioni del mare ed irraggiungibilità fisica con i mezzi locali (barche con profilo non proprio marino........).
Il mare è il mio più grande cruccio della Malesia....a te dovrebbe andare molto meglio ad Agosto...caldo e flusso turistico a parte...nonchè eventuali scherzi del Monsone.
Con grande meraviglia ad aprile non ho trovato alcuna traccia di zanzare in Sabah dove mi sono trattenuto 7 giorni.
Ugualmente nel Sarawak, che consiglio anche per le sue bellezze, la naturalità dei paesaggi, ma soprattutto degli abitanti.
Il periodo delle piogge stava per terminare...
Sul Kinabatangan, per esempio, il fiume il giorno che sono arrivato era esondato ed il livello era a +1,5 mt.
E' lecito immaginare che la diffusione della zanzara anofele possa essere legato alla stagione secca o a quella umida?
Qualcuno riesce a stabilire un rapporto stagionale più preciso?
Ho usato il Malarone, ma di punture nessuna traccia.
Giorgio
Anch'io ho visto poche zanzare nel Sarawak, praticamente zero rispetto al sud
della Tailandia. Anche in Borneo la malaria ormai sta per essere sconfitta, e i
pochi casi annuali nel Borneo malese riguardano prevalentemente aree agricole
lontane dai centri abitati. Perfino le isolatissime Kelabit highlands, in mezzo
alla giungla, sono state dichiarate già da tempo malaria-free. Continua ad
essere un problema sempre più serio invece la dengue, per la quale come si sa
non esistono vaccini.
Sicuramente la diffusione della malaria dipende dalle stagioni, io sono stato
nell'africa equatoriale durante la stagione umida e c'era moltissima gente che
la prendeva, anche viaggiatori.
Nel Sarawak mi hanno detto che ormai le stagioni anche lì stanno cambiando, e
in molte zone pioveva anche nella stagione secca.
Fabrizio
Un pò come quello che sapevo su
Redang, che non corrisponde a verità; infatti la LP si limita ad elencare un
paio di resort di quelli che non ci piacciono e aggiunge che il migliore modo
per visitarla è acquistare un costoso pacchetto all-inclusive...invece ora
scopra che tu ci sei stato e che sei riuscito ad andarci per una cifra modica
prenotando con sufficente anticipo.
Non posso condividere le osservazioni che hai trovato su kampung ABC. Non è che
sia chissà cosa in confronto alle spiagge bellissime che potresti scovare a
Tioman, ma il mare e le spiagge sono attualmente pulite, benchè di queste
ultime ne potrai certo trovare di meglio se ti giri un pò l'isola. Anche il
kampung è pulito e più che dignitoso. E i pesci del molo sono fighissimi, non
se la tirano e si offrono come piacevoli compagni per una nuotata..
Al Bako ci siamo andati ma senza pernottare. Avevamo provato a prenotare circa 3 settimane prima della partenza ma era tutto stracolmo. Però nella sfortuna ci è andata bene perchè se avessimo fatto il pernottamento, avremmo trovato secchiate d'acqua ad accoglierci, poichè in quei giorni il clima è stato particolarmente piovoso.
La visita è stata fatta in giornata, le nasiche le abbiamo avute vicine e abbiamo fatto in tempo comunque a visitare alcune spiagge superbe....quando eravamo nel Borneo avevamo già fatto belle mangiate di jungla, ci mancavano però e ci mancano tuttora le tigri (inavvistabili) e gli animali di grossa taglia.
In compenso siamo così ferrati in
campo di scimmie che ci hanno già offerto una cattedra di scimmiologia!
l'esperienza diretta di Tioman smentisce tutto ciò che hai letto, o quasi. Non
è affatto turistica e in piena stagione pareva di essere fuori stagione,
infatti si è trovato molto facilmente un bungalow a un prezzo molto modico. Il
mare è bellissimo e pulito (non so se infestato di meduse, io non le ho
trovate), non ci sono i giovani alcolizzati di cui scrivi (anzi c'è proprio
poca gente), nè è troppo edificata e deturpata. Anzi rimane molto selvaggia, e
comunque sempre più delle famose e famigerate Perhentian. L'unico punto su cui
hai un pò di ragione (purtroppo) è quello in cui parli dei rifiuti: in effetti
ne abbiamo trovati molti accumulati, ma solo dietro una spiaggia, non dietro a
tutte.
Il nostro bungalow costava 40 ringit a notte (in pratica 20 per persona) e si trovava a kampung ABC. La struttura si chiama YC e attualmente non figura sulla Lonely Planet perchè ha cambiato nome. La posizione era bella perchè si aveva a destra il mare e a sinistra la jungla. Nei 40 ringit era compresa anche un'iguana da guardia lunga un bel paio di metri che spesso stazionava sotto il nostro bungalow. Il villaggetto kampung ABC è un'ottima base per esplorare i dintorni dell'isola, in particolare per compiere la traversata che attraverso la jungla, ti porta dall'altra parte dell'isola, in cui c'è un solo, piccolo villaggetto semideserto e una spiaggia superba. Noi abbiamo fatto questa escursione in giornata, con sosta in un punto intermedio dove ci sono delle belle cascate balneabili.
Mi chiedo invece coma abbia fatto tu ad approdare a Redang senza affidarti ad un pacchetto già confezionato (e perciò costoso). L'idea di Redang mi piaceva, ma dalle notizie in mio possesso si trattava di una meta piuttosto esclusiva, con i classici resort lussuosi. Tu ci sei stato da solo? Ci sono a Redang delle strutture a buon mercato, oppure davvero ci sono solo resort?
Elisabetta
Alcuni turisti e le guide li usavano….i soks o meglio le ghette, con esito direi incerto
Noi non li abbiamo trovati e usati, ma in verità le sanguisughe quando sono a digiuno sono “ molto esili “ e si possono infilare dappertutto.
Ecco un piccolo video di una trovata nel Borneo
http://www.youtube.com/watch?v=xtcF_lWhoR0
Questa aveva attraversato una zip dei pantaloni ed era salita fin sulla pancia.
Ce ne sono di molti generi e si distinguono in 2 categorie: quelle terricole e quelle che vivono sulle foglie.
Quelle aeree dovrebbero essere meglio studiate dall’aviazione.
Quasi sempre, essendo dotate di sensori agli infrarossi che farebbero impallidire i caccia militari, si lasciano cadere sulle mani, uniche parti scoperte ed in movimento…durante le escursioni nella giungla.
Giorgio
le Perenthian, così celebrate, non hanno nulla di speciale se paragonate a Tioman, che ho trovato ben più speciale. Più bella quanto al mare, alla gente (poca, davvero), alla jungla, agli incontri ravvicinati con gli animali (di tutti i tipi, ovviamente di taglia medio-piccola, trattandosi di un'isoletta). Al suo interno è persino molto montuosa e ciò permetterebbe di unire il piacere di un mare paradisiaco a quello di un bel trekking.
Elisabetta
In tema di gente malese ci sarebbero da dire tante cose da dire, credo che la situazione sia più complessa di quanto possa sembrare in apparenza. A quanto ho capito il governo è uno di quelli pesanti, opprimenti...nessuno infatti ne parla mai. Non solo per la pena di morte, ma anche per altre cose.
A mio parere il Dio denaro è l'unico veramente venerato da tutti, cinesi, malesi e indiani. Però attualmente il partito al potere è filoislamico e questo secondo me contribuisce a non amalgamare tra di esse le varie etnie presenti. Ho sentito dire da qualcuno che sia in banca che in tutte le cose finanziarie, se si è mussulmani, si è avvantaggiati su tutto. Questo fatto crea evidenti disparità di trattamento, di cui nessuno pare contento. Però, nonostante questo, i posti chiave dell'economia sono occupati dai cinesi, i quali detengono le redini di tutte le maggiori società.
L'imposizione passata della cultura islamica sembra voler cancellare qualsiasi altro tipo di culto, che viene considerato secondario, benchè ci siano templi buddisti e induisti, nonchè qualche chiesa cristiana. In sintesi: ognuno si fa gli affari propri e oggi come oggi, il peso della religione mi pare marcato quando si tratta ad esempio di sposarsi: mussulmani e induisti, oppure mussulmani e cristiani, tra di essi, non si sposano.
Per come stanno le cose non so se questa miscela di tante lingue e culture differenti possa riuscire a passare indenne l'attuale risveglio della cosiddetta primavera mussulmana. Ci sono tante contraddizioni da risolvere: ad esempio come coniugare le nuove teconologie con le vesti e i veli ancora imposti alle donne islamiche (che, con quel clima caldo e umido, non so come fanno a sopportare). Oppure le nuove tecnologie con le fogne, alcune delle quali ancora a cielo aperto.
In tutta franchezza, spero che qualcosa possa cambiare soprattutto in tema di parità di diritti tra i sessi e tra le varie etnie, pur conservando il liberismo economico che sembra abbastanza consolidato.
A dicembre credo che il clima malese sia piovoso, caldo e umido. Però nella stagione secca vale la pena di andarci, in Malesia, cara Micaela. Viaggiarvi è facile e comodo e la nazione, da questo punto di vista, è moderna e ben organizzata. A cose fatte sono ben contenta di esserci stata, soprattutto per il mare e la jungla, entrambi meravigliosi.
Segnalo all'attenzione di tutti l'isola di Tioman, che per me incarna l'immagine del paradiso: poca gente, mare e spiagge stupendi, flora e fauna invidiabili, una jungla lussureggiante con tante scimmie finalmente non fastidiose, prezzi stracciati, frutta che penzola dagli alberi pronta a caderti in bocca.
So già che è uno di quei posti in cui devo tornare....
Elisabetta
A langkawi ci sono stato una settimana, costa sud, e la cosa più bella è stata l'approccio con le persone del posto; tutte gentilissime, siamo stati spesso ospiti di una località di pescatori che organizzavano grigliatone di pesce sulla spiaggia e partitoni a pallone sulla sabbia...siamo stati veramente bene...
Per il mare, sinceramente, anche date le grosse dimensioni dell'isola, posso ricordarmi decine e decine di posti moooolto più belli...ricordo un mare molto fangoso per le forti correnti che ci sono, tanto che in parecchie spiaggie c'è il cartello di divieto di balneazione...in alcune spiagge sicuramente la situazione è migliore, ma se cerchi un posto in malesia con il mare cristiallino, i pesciolini colorati, la spiaggia bianchissima, di certo non andrei lì....
Cento volte
meglio le filippine...non solo per il mare....
Marcello
Bé gente più amichevole e "umana" la trovi praticamente in tutti
i paesi dell'Asia...
In Malesia semplicemente si sono venduti l'anima per diventare come un paese
occidentale, una sciocchezza dal mio punto di vista. E oggi si ritrovano ad
essere un'assurda via di mezzo tra l'Occidente e l'Asia, tra la Cina e l'India,
tra l'islam e il culto del denaro. Un paese senza identità, senza cultura,
senza obiettivi che non siano in qualche modo legati alla crescita economica.
Fabrizio
Se la nostra Società fosse formata da un tale mix esplosivo e volessimo salvaguardare la nostra “italianità “ da una diversa e invadente etnia…..forse capiremmo meglio.
Tra l’altro come dice Marcello i Cinesi occupano posizioni preminenti che non dovrebbero occupare per via dell’appartenenza alla loro etnia….
Probabilmente lo fanno grazie a loro merito ed alla loro preparazione, ma anche grazie alla loro “spregiudicatezza” e all’assenza di valori più tipici del mondo islamico come la famiglia e la religione.
Mentre la famiglia sembra, anche se allentata, procedere in Cina, la religione li lascia molto più liberi dei loro confratelli islamici.
Questo grado di libertà è comunque premiato dalla Società perché comunque sembrano prevalere i valori meritocratici.
Potesse accadere da noi!
La Malesia per noi potrebbe essere uno di quei Paesi che rappresenterebbero i problemi dell’Italia del futuro e dell’integrazione di altre etnie non propriamente autoctone
Giorgio
Nei due anni, più o meno, in cui facevo avanti e indietro tra quà e la Malesia, fermandomi ogni volta parecchi mesi, quello che notavo maggiormente non era tanto una questione religiosa, ma piuttosto un disagio mal sopportato legato al fatto che le tre etnie principali vengono incanalate verso un percorso lavorativo già segnato;
Praticamente i cinesi ricoprono sempre, negli "agglomerati produttivi-industriali", le posizioni di vertice o dirigenziali, i malesi ( i malè ) quelle intermedie e gli indiani le posizioni più basse...ciò provoca chiaramente dei forti attriti tra le parti...almeno questo è quello che ho percepito io anche in base al semplice parlare con le persone locali delle doverse etnie...quindi la motivazione è ancora una volta legata sempre ad un Dio, che però si chiama Dio Denaro...
marcello
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