In viaggio da una vita... (dal 2001 !)

Raccolta email, appunti e note di viaggio, storie e altro ancora...

di Stefano&Donatella    trullalli@yahoo.it 

 

 

Ciao Michele, il peso degli anni comincia a farsi sentire, e non solo quelli del viaggio. A parte gli scherzi, ti mandiamo le mail sul periodo venezuelano. Abbiamo tolto quelle inviate dalla Colombia, visto che "presto" partoriremo il resoconto sui cinque mesi colombiani. Se ancora ti interessa pubblicarle, fallo pure, sperando possano servire a qualcuno, anche se non sono troppo approfondite, e anche abbastanza datate.

 

Un saluto da Quito, cerca de la mitad del mundo.

Stefano e Donatella       24/01/2005 

 

venerdì 06/10/2006 9.10
Ciao Michele,
ebbene si ... finalmente ci facciamo sentire e ti solleviamo dal peso di tenere "nascosto" il nostro rientro. Allora, che facciamo? Un annuncio ufficiale scarno e giornalistico? Una serie di frasi strappalacrime? Boh ... non facciamo nulla di speciale, solo una semplice comunicazione a te e a coloro che hanno seguito parte del nostro viaggio sul tuo sito: il 4 luglio 2006, al termine di 1714 giorni di viaggio, con un volo che da Buenos Aires ci ha portati a Madrid, siamo tornati in Europa e dalla Spagna abbiamo raggiunto la nostra cara e sempre bella Sardegna. Peccato, mancavano pochi mesi al gran compleanno, alla celebrazione dei 5 anni ... pazienza. Si, lo sappiamo, forse avremmo potuto essere più prolifici e generosi con i nostri resoconti di viaggio, ma come metti per iscritto tanti luoghi, visi, voci, odori, musiche, sapori, colori ... Speriamo di poter aggiungere qualche altro racconto alla tua enorme collezione, su esperienze già vissute e su quelle che avremo nei nostri prossimi viaggi ...

 
Un saluto dalla Sardegna.
Hasta luego.
Stefano e Donatella

 

 

 

 

sabato 23 luglio 2005 2.22

Ciao Michele. Ti aspettavamo da queste parti ma a quanto pare hai preso un'altra direzione. Noi siamo in Perú, ormai da qualche settimana, dopo un lungo e interessante viaggio tra barche e canoe, che dall'Ecuador, lungo il Rio Napo, ci ha portati fino a Iquitos, in piena Amazzonia peruviana. Dopo una settimana trascorsa a Iquitos, di nuovo in barca per navigare altri tre giorni fino a Yurimaguas. Da qui, dodici ore di bus attraverso la selva, per arrivare a Tarapoto. Adesso siamo a Chachapoyas, cittadina gradevole a 2300 metri di altitudine, circondata da siti archeologici ... proseguiamo con il nostro viaggio.

Ti auguriamo buon viaggio e buone vacanze.

Hasta luego.

Stefano e Donatella

 

 

 

 

mercoledì 05/04/2006 2.45

Hola Miguel, come varie volte promesso, eccoci qui con qualche impressione su Perù e Bolivia. Appena sarà pronto ti manderemo anche il resoconto sull'arrivo in Perù dall'Ecuador, navigando sul Rio Napo ... ci stiamo lavorando.
 
Nel frattempo, qualche cenno per incoraggiarti (nel caso ce ne fosse bisogno) a venire da questa parti. A noi il Perù è piaciuto davvero molto. Troppo turistico e finto?? Non ci pare proprio. Chiaro, devi sempre considerare che noi abbiamo dalla nostra parte vari vantaggi, soprattutto quello di averci trascorso sei mesi, evitando alte e altissime stagioni, quando aumenta il flusso turistico (cosa che spesso riesce ad alterare l'immagine delle località) e aumentano i prezzi. La verità, il Perù non ci è sembrato affatto finto e anche nelle zone più turistiche, come Huaraz o Cuzco, il paese conserva un sua carattere "verace", soprattutto nella regione andina, che abbiamo attraversato quasi per intero, da Chachapoyas fino al Cuzco. Le uniche zone di forte presenza turistica che abbiamo trovato sono appunto Huaraz, nella Cordillera Blanca, e Cuzco, porta di accesso a Machu Picchu ... e, turisti o no, sono aree imperdibili, straordinarie per bellezze naturali, archeologia, cultura, artigianato ... tutto. Molto interessante anche la costa, noi abbiamo visitato le enormi e bellissime spiagge di Mancora, le spiagge più isolate e meno turistiche della zona di Piura, e altri posti esteticamente poco attraenti, come Huanchaco (vicino a Trujillo) o Pimentel (vicino a Chiclayo), ma decisamente affascinanti dal punto di vista umano. In Perù naturalmente abbondano le ricchezze archeologiche, impossibile visitarle o elencarle tutte, Kuelap, Chan Chan, Sipan e mille altre, per culminare con Machu Picchu, luogo per il quale non ci sono parole. Abbiamo quasi volontariamente saltato Lima, mentre il tempo non ci ha consentito di visitare Ica, Pisco, Nazca e chissà quante altre cose ... ce le riserviamo per i prossimi sei mesi (chissà ...). La cucina peruviana è forse la più varia tra quelle incontrate fino a ora. Buona varietà di musiche e danze tra costa e Ande. Il rapporto con la gente è piuttosto immediato, soprattutto nelle zone meno toccate dal turismo. Nonostante quanto si dica del Perù riguardo alla sicurezza, a noi, un pò per fortuna e un pò per l'esperienza acquisita in tutto questo tempo, non è successo niente, solo due minuscoli tentativi di furto, ma sembravano quasi uno scherzo da quanto erano ingenui. Unica nota stonata e di cui si ha notizia con frequenza più o meno settimanale, sono gli assalti notturni ai bus che coprono le rotte principali, soprattutto costiere. Noi generalmente viaggiamo di giorno per goderci i paesaggi e, in questo caso, ancora di più abbiamo evitato spostamenti notturni. Comunque, un gran bel paese che sicuramente ti affascinerà. Facci sapere se già hai un'idea di quale sarà il tuo itinerario e saremo ben felici di darti informazioni più dettagliate sulle zone che conosciamo.
 
Per quanto riguarda la Bolivia, da oltre 3 mesi ci troviamo in questo paese ma, fra stagione delle piogge (che qui fa disastri) e la necessità di fermarci ogni tanto, abbiamo trascorso un bel pò di tempo a La Paz, una di quelle città che liquidi in 4/5 giorni oppure finisci per starci 2 mesi ... come abbiamo fatto noi.
 
Bellissimo, con colori mediterranei, il Titicaca, sia sul lato peruviano sia su quello boliviano. Impressionante la trafficatissima strada, considerata "la più pericolosa del mondo", che da La Paz sale fino a 4000 metri e poi precipita fino ai circa 2000 metri di Coroico, passando dal paesaggio freddo e desolato dell'altipiano alla foresta tropicale, il tutto con strapiombi impressionanti dove fanno capolino carcasse di camion e macchine. E poi giù, in treno fino a Uyuni, per trovarci di fronte lo spettacolare Salar de Uyuni, altro posto "senza parole", per scendere poi ancora più a sud, fino al confine con il Cile, tra vulcani, geysers, paesini di poche case, lagune di tutti i colori, fenicotteri, deserti di sabbia e rocce, cime innevate ... tutto bellissimo e davvero da non perdere. Nove ore di bus separano Uyuni da Tupiza (92 km dal confine con l'Argentina), terra dove morirono Pat Garret e Billy the Kid dopo la loro ultima rapina. Canyon e pinnacoli formati dall'aggregazione di sabbia e ciottoli, lavorati in forme stranissime da vento e acqua, cactus, puma (dicono che ci siano, ma noi non li abbiamo visti). Insomma, un ambientazione degna dei migliori cartoni animati di Willy Coyote e Bip Bip. Da una settimana siamo a Potosì, città mineraria dai trascorsi fastosi e terribili. Di forte impatto, come avrai letto, la visita alle miniere.
 
Riguardo alla situazione generale della Bolivia, da 4 anni sentiamo parlare di indici di povertà, ma bisogna dire che qui la miseria ha un aspetto più evidente e consistente, forse paragonabile solo a certe zone andine dell'Ecuador. Tutti aspettano un miracolo dal governo di Evo Morales, ma il lavoro sarà duro. Da pochi giorni è iniziato il programma di alfabetizzazione, appoggiato dal governo cubano. Si tratta dello stesso metodo (si chiama "Yo sì puedo") che è stato applicato con successo in Venezuela.
 
Staremo in Bolivia per altri tre mesi (abbiamo trascorso un giorno in Argentina, giusto per rinnovare il permesso per altri 90 giorni), per cui più in là potremo darti indicazioni su altre località. Prossime mete sono Sucre, forse Santa Cruz, poi Cochabamba e, speriamo, la selva, ma ancora non abbiamo un programma preciso ... come sempre. Aspettiamo il tuo itinerario per essere più specifici. In generale, la Bolivia è molto economica, i viaggi in bus costano circa 50 centesimi di euro per ora (5 bolivianos), si dorme degnamente con 2/3 dollari per persona e anche mangiare è decisamente accessibile.
 
Adesso andiamo a trascorrere la nostra ultima serata nella piacevole Potosì. Abbiamo trovato un posto dove fanno degli ottimi spaghetti per 8 bolivianos (1 dollaro).
 
Hasta pronto ... e tanti auguri per le prossime elezioni da due potenziali coglioni.
 
Donatella e Stefano

 

 

 

Santa Cruz, Bolivia, 18 giugno 2006
GIORNO DI VIAGGIO NUMERO 1700
 
Ciao Michele, ricompariamo dopo un periodo di silenzio. Da circa una settimana siamo a Santa Cruz, sempre in Bolivia, alle prese con pacchi, bagagli e altre cose. Dunque, dove eravamo rimasti? L'ultima volta che ti abbiamo scritto eravamo a Villa Tunari, pronti a partire verso la selva amazzonica ... é passato oltre un mese e, pur con qualche variazione di percorso, abbiamo fatto il giro che avevamo in mente. Da Villa Tunari siamo andati a Puerto Villaroel, da cui si dice ci si possa imbarcare per raggiungere il confine brasiliano, navigando sul Rio Mamoré ... FALSO. Abbiamo trascorso quattro giorni a Puerto Villaroel, con varie promesse di imbarco, tutte sfumate all'ultimo momento, e quando dico "ultimo momento" intendo dire che la lista dei passeggeri era giá pronta e anche la capitaneria era stata informata. Il problema é che si tratta di imbarcazioni che spingono grosse chiatte cariche di combustibile e dunque succede che i capitani delle barche non hanno problemi a imbarcare passeggeri, tentano di arrotondare, ma le compagnie non autorizzano l'imbarco, con ragione, direi. Tra l'altro il livello del fiume nel mese di maggio é giá piuttosto basso, dunque il viaggio fino a Trinidad puó avere una durata che varia dai 3, 4, 5, 6, 7, 8 giorni, se non di piú. Lasciamo quindi Puerto Villaroel e, nonostante uno sciopero dei mezzi di trasporto in corso, arriviamo a Santa Cruz. Anche qui ci sono grossi problemi con i trasporti, IL terminal é chiuso e controllato dai militari, che succede? Succede che il governo di Evo Morales, nel duro tentativo di restituire un certo ordine a questo paese, ha obbligato tutte le compagnie di trasporto a emettere la fattura al momento della vendita dei biglietti. Questi, per tutta risposta, hanno bloccato tutti i trasporti, con la conseguenza che chiunque sia in possesso di un furgone o un bus copre le tratte fra una cittá e l'altra, con prezzi molti piú alti del normale. Pensa che, per arrivare a Trinidad abbiamo pagato 70 bolivianos, quando la tariffa normale sarebbe di 20/25 (i biglietti costavano fino a 120 bolivianos, in un caos totale e senza alcun controllo, visto che tutto si svolgeva fuori del terminal). In 10 ore siamo a Trinidad, dove arriviamo alle 4 del mattino ... Una frase che abbiamo sempre sentito é "a Trinidad fa caldo" ... FALSO. In questo periodo arrivano i venti freddi dal sud (il "surazo", come lo chiamano qui) che rinfrescano molto l'aria. Da Trinidad sarebbe possibile imbarcarsi per Guayaramerín, aspettando qualche giorno, ma decidiamo di prendere una direzione diversa e, via terra, in una camionetta aperta e lungo la strada piú polverosa del mondo, arriviamo a un paesino che si chiama San Ramon. Interessante il tragitto, vediamo vari uccelli, caimani e le bellissime victoria regiae, e interessante anche il paese, tranquillo e riscaldato da una terra rossa che ti si infila dappertutto. Qui abbiamo un colpo di fortuna, troviamo una barca pronta a partire e, dopo un paio di giorni di attesa, siamo a bordo del "Cruzeiro", in compagnia di 97 vacche, papere, galli, galline, maiali e un equipaggio "umano" non tanto differente da questi ultimi. Navighiamo lungo il Rio Machupo, il Rio Itenez, che marca in confine con il Brasile, e infine arriviamo sul Rio Mamoré. In tre giorni siamo a Guayaramerín, cittadina di frontiera peró priva del fascino delle cittá di frontiera. Il caldo qui, sí, si fa sentire. Un paio di giorni per riprenderci e siamo di nuovo su un bus, alla volta di Riberalta, piú accogliente e simpatica rispetto a Guayará. E qui le cose si fanno piú difficili, nel senso che la strada per andare a Rurrenabaque esiste, peró con le piogge diventa impraticabile per il fango e nella stagione secca si viaggia in mezzo a polveroni terribili. Anche qui abbiamo fortuna, perché due giorni prima della nostra partenza pioviggina, non abbastanza per rendere le strade intransitabili ma abbastanza per eliminare la polvere. Partiamo per Rurrenabaque. Tempo previsto: 10 ore. Tempo effettivo: 23 ore. Motivo? Una volta arrivati a Santa Rosa, quando mancano ancora 3/4 ore all'arrivo, il chofer si rende conto che abbiamo finito la benzina. In realtá questo era previsto, ció che non si aspettava era di trovare i distributori completamente vuoti e con la scritta "se acabó". C'é una ragione: da quando Evo Morales ha annunciato la nazionalizzazione degli idricarburi ha iniziato a scarseggiare il carburante. C'é chi accusa il Brasile, chi dice che lo vendono al Perú, ma la ragione piú probabile é che, nel momento in cui arrivano i rifornimenti, qualcuno faccia delle grosse scorte e poi, quando la benzina inizia a mancare, la rivenda a prezzi altissimi. Morale della favola: dormiamo dentro il bus, senza troppe spiegazioni. La mattina colazione con uova fritte e riso, un caffé e miracolosamente compare un gallone di benzina acquistato da un camionista. Possiamo andare e in mattinata siamo a Rurrenabaque. Il paesino é accogliente, ci sono molti turisti e un gran numero di agenzie che propongono tours nella giungla e nella pampa. Noi lasciamo perdere le agenzie e facciamo per conto nostro, visitiamo alcuni paesini nei dintorni, qualche passeggiata, noleggiamo una canoa per fare un giro sul Rio Yacuma, fra centinaia di caimani, uccelli, tartarughe, scimmie. Tra una cosa e l'altra trascorriamo 10 giorni a Rurrenabaque e Santa Rosa. Ancora una volta i trasporti non sono tanto semplici, ma dobbiamo tornare a Santa Cruz. Partiamo da Rurre alle 10 di notte arriviamo a San Borja alle 3 del mattino, ma perché fanno i trasporti in questi orari impossibili? Tanto piú che fino alle 8 non ci sono mezzi per San Ignacio de Moxos ... un'altra notte in cui dormiamo un paio di ore, sui sedili del bus, e meno male che anche il chofer é stanco e dunque spegne la musica, che per tutto il tragitto é rimasta accesa a volume alto e con strane richieste da parte degli altri passeggeri tipo "por favor, non hay musica romantica?". Alle otto, dopo una buona e grassa colazione, partiamo per San Ignacio dove ci concediamo un paio di giorni di riposo, prima di affrontare un altro camion che, tra polvere, fango, guadi e balse, ci porta a Trinidad, dove la notte stessa partiamo per Santa Cruz (e questa volta paghiamo 20 bolivianos). Insomma, abbiamo fatto il giro di mezza Bolivia ... per tornare poi al punto di partenza. Santa Cruz non é una grande cittá, anche se qui la considerano la migliore del paese. Si, é piú ordinata di La Paz, ma l'aria che si respira é piuttosto pesante, soprattutto a causa del conflitto con il nuovo governo. In questa regione, e in tutto l'Oriente boliviano, ci sono i grossi proprietari terrieri, la ricchissima casta dei "ganaderos" e questi signori non possono certo essere felici dei programmi di ridistribuzione delle terre che porta avanti Evo Morales. Ci sono parecchi scontri fra campesinos che invadono le terre e latifondisti che, per difendere le loro proprietá, assoldano decine di indigeni, gli danno un piatto di minestra, li caricano su un camion e li portano a "combattere", mentre loro, i signori, si riuniscono nei loro club intorno a bottiglie di liquore. In cittá si leggono frasi che inneggiano all'autonomia, alla guerra civile e alla eliminazione fisica dei colla (con il termine "colla" si identificano, in senso dispregiativo, gli abitanti dell'altipiano andino, di etnia aymara o quechua). Vediamo come andrá a finire, certo é che Morales é alle prese con una situazione delicata, soprattutto per la facilitá con cui le masse (con la pancia vuota) possono essere manipolate.
 
In tutto questo resoconto non ti abbiamo dato alcun consiglio per il tuo viaggio. Veloci veloci, te ne diamo un paio, molto pratici: se sei anche tu del vecchio stampo e fai uso di rullini fotografici, attenzione ai rullini che acquisti in Bolivia, anche quando li compri in uno studio fotografico, perché a volte c'é la scatola, la custodia, il rullino ... ma manca il negativo. Sono pericolose anche le batterie al litio, spesso riciclate e scariche (soprattutto le Panasonic).
 
Per adesso é tutto, domani partiamo ... Paraguay.
Aspettiamo tue notizie.
Donatella (fra meno di 48 ore affronteró i miei primi 45 anni, dunque mi faccio gli auguri) e Stefano

 

 

 

 

 

 

Buenos Aires, Argentina, 30 giugno 2006

Antonella?? Ma come, dopo tutto questo tempo mi chiami Antonella? Va beh, non importa, con tutte le mail che ricevi, la cosa è più che giustificabile, e comunque grazie per gli auguri. Sai cosa abbiamo fatto il giorno del mio compleanno?? Siamo stati tutto il giorno a bordo di un bus, che da Santa Cruz, Bolivia, ci ha portati a Asunciòn, Paraguay. Abbiamo viaggiato attraverso la trans-Chaco, strada che nel periodo delle piogge diventa una trappola di fango. Noi abbiamo mangiato solo "un pò" di polvere nel tratto non asfaltato, che inizia a Villamontes, in Bolivia, e che va avanti per un numero imprecisato di chilometri, ma poi riprende l'asfalto. Il viaggio in tutti i modi è andato bene, con bei panorami sul desertico Chaco paraguayo ... la parte più dura è stata agguantare la scomodità del bus, definito semi-cama ma in realtà poco più che un mezzo di trasporto urbano, con sedili strettissimi dove non si riusciva a stirare le gambe ... decisamente inadeguato per un viaggio di 27 ore. Abbiamo trascorso qualche giorno a Asunciòn, città che, forse complice il brutto tempo e la forte umidità, ci è sembrata priva di grosse attrattive, e pensare che un tempo il Paraguay era il paese più ricco e moderno dell'America Latina. Credevamo di avere visto la povertà più forte in Bolivia, ma anche a Asunciòn ci sono molte persone che non se la passano affatto bene e una serie di baraccopoli che si estendono a due passi dal palazzo presidenziale, lungo il Rio Paraguay. Insomma, anche qui si riceve qualche botta allo stomaco. Da Asunciòn 6 ore più a sud, Encarnaciòn, e da qui abbiamo passato la frontiera per raggiungere Posadas, in terra argentina. Ci siamo fatti un regalo visitando le straordinarie Cataratas de Iguazù, e, da quattro giorni, ci troviamo a Buenos Aires. Entrare in Argentina è stato come entrare in un altro mondo. Sì, siamo ancora in America Latina, ma qui le cose funzionano molto diversamente, o meglio, pare che qui le cose funzionino, e quando ti dicono che sul bus c'è il bagno, c`è davvero, e così la televisione e tutti gli altri servizi che promettono. Del resto i prezzi sono abissalmente più alti di quelli a cui eravamo abituati, e se in Bolivia trovi un alloggio per 2/3 dollari, qui ce ne vogliono almeno 7 per persona. Per noi è stato un ingresso piuttosto traumatico, ma piano piano ci stiamo adeguando alla nuova realtà. Buenos Aires è una grande città, ma molto ben organizzata e ricca di attività ... e si mangia benissimo, tutti i sapori al punto giusto e una gran scelta, sia per un carnivoro come Stefano (ha quasi pianto di fronte a un "bife de chorizo" alto 3 dita, lungo 20 centimetri e tenero da sciogliersi in bocca) sia per una vegetariana incallita come me, che, una volta tanto, non mi sento emarginata quando mi siedo a tavola, e posso scegliere fra ravioles, ñoquis (leggi "gnocchi") e torte di verdura.

 
Ma veniamo al tuo viaggio. La Bolivia è interessantissima, sicuramente il paese che conserva la più forte identità indigena in Sud America, un enorme serbatoio di tradizioni, artigianato (gli acquisti migliori si possono fare a La Paz) e folklore. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerla in un periodo molto particolare, con l'elezione di Evo Morales e i forti cambiamenti in corso. La situazione del paese è molto complicata, il livello di povertà è altissimo, così come il tasso di analfabetismo. A questo si aggiunge la spaccatura fra l'Oriente, regione ricca del paese, dominata dai grandi proprietari terrieri, e la regione andina dell'Altiplano, dove si concentrano le etnie indigene quechua e aymara. Il governo di Morales, attraverso accordi con Fidel Castro e Hugo Chàvez, ha iniziato da alcuni mesi un programma di alfabetizzazione creato a Cuba e che ha già dato frutti in Venezuela. Il programma, chiamato "Yo, sì puedo", condotto da insegnanti cubani e venezuelani, si propone di alfabetizzare 1.000.000 di boliviani, molti dei quali sono anziani, campesinos o comunque persone che provengono dagli strati sociali più bassi. Altro programma sociale in corso è quello che riguarda la salute: centinaia di medici cubani hanno raggiunto la Bolivia per prestare servizio gratuitamente nelle strutture ospedaliere donate dal governo cubano oppure direttamente nelle zone rurali più isolate, come una sorta di medico condotto del vecchio tipo. Insomma, il nuovo governo sta lavorando, quanto alla "luminosità delle prospettive" ci sarà probabilmente da aspettare molto tempo per vedere miglioramenti effettivi ... chissà se i boliviani saranno tanto pazienti. Detto ciò, in una situazione come questa, forse il termine "simpatico" è difficile da applicare ai boliviani, nel senso che la vita è dura e questo si riflette nella quotidianitè delle cose come nei rapporti interpersonali. Questo vale sia nei confronti degli stranieri sia fra boliviani stessi ... non c'è spazio per tenerezze e romanticismi. Comunque goditela, la Bolivia è un paese davvero stimolante, ma soprattutto è il più economico di tutto il Sud America.

Adesso andiamo a prepararci un piatto di pasta in albergo, oggi penne al gorgonzola accompagnate da un bicchiere di vino argentino. Il resto della città è caduto in uno stato di profonda depressione a causa dell'eliminazione dell'Argentina dalla Coppa del Mondo. Abbiamo assistito alla partita nel barrio La Boca, a due passi dalla mitica Bombonera, lo stadio del Boca Junior. Lungo le vie, bandiere, stendardi, magliette, statue e murales di Maradona che qui, come a Napoli, è considerato un santo.

Hasta pronto.

Donatella e Stefano, non così tosti ma sicuramente non megamiliardari.

 

 

 

 

mail venezuela, ott03-ago04

 

Da: stefano e donatella [trullalli@yahoo.it]

Inviato: venerdì 13 agosto 2004 19.19

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: in Colombia

Ciao a tutti.

Vi aggiorniamo sulla nostra posizione: ieri, 12 agosto, alle prime luci dell`alba, abbiamo lasciato il Venezuela, a Paraguachon, nel nord ovest del paese, e siamo entrati in Colombia. Il viaggio in autobus, da Caracas è durato circa 17 ore. In questo momento ci troviamo a Santa Marta, nella costa atlantica. Primissime impressioni: caldo infernale e revisione del nostro sistema di misura, visto che qui si ragiona in galloni e libbre.

Buon ferragosto a tutti.

Hasta luego.

Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e donatella [trullalli@yahoo.it]

Inviato: mercoledì 28 luglio 2004 16.47

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: R: partenze

Si, siamo ancora in Venezuela, e proprio oggi siamo rientrati da Macuro. La penisola di Paria è molto interessante e merita sicuramente una visita, magari con calma ti racconteremo qualcosa in più. Per una settimana siamo stati un pò lontani dalle informazioni e, come sai, le cose qui cambiano in fretta. Cosa succedera il 15 agosto? La maggior parte dei sondaggi danno Chavez come vincente, ma l`opposizione continua a sostenere, come dato certo, la vittoria al referendum. Secondo noi vince Chavez, però ci sono da tenere in considerazione dichiarazioni come quelle fatte dall`ex presidente Carlos Andres Perez, il quale afferma, dal suo esilio di Miami, che il referendum non risolverà niente e che Chavez cadrà solamente con un atto violento. Staremo a vedere. Oggi andiamo a Rio Caribe, ancora qualche giretto e poi chissà ... la Colombia non la lasciamo perdere. Quanto a pubblicare il messaggio, non ci sono problemi, fallo pure. Noi rispondiamo sempre alle richieste di informazioni che riceviamo. 

Bene, per ora è tutto. Buon viaggio.

Hasta luego.

Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e donatella [trullalli@yahoo.it]

Inviato: mercoledì 21 luglio 2004 17.27

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: partenze

Ciao, quando parti? Noi siamo a Güiria, Penisola di Paria.

Ciao. Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e donatella [trullalli@yahoo.it]

Inviato: martedì 6 febbraio 2004 19.30

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: che mi raccontate ?

Bueno, chevere chevere. Ebbene si, ci siamo, e siamo ancora in Venezuela, ormai da oltre quattro mesi. Nell´ultimo periodo, complice la visita di mia (di Stefano) sorella, ci siamo sottoposti a un tour de force passando per Chichiriviche e i suoi bellissimi cayos, la un pó deludente Coro, proseguendo per Merida per raggiungere quindi, dopo un estenuante viaggio di 13 ore in fuoristrada, Los Llanos. Bellissimi paesaggi, natura esuberante tra coccodrilli, anacondas, formichieri, capibaras, uccelli di ogni tipo e colore, pirañas e chi piú ne ha piú ne metta. Davvero un bel posto. Dulcis in fundo ....... Los Roques, si dica quel che si vuole, è turistico, piuttosto caro, infestato di italiani .... ma è un posto straordinario, 40 isole, isolotti e banchi di sabbia, con spiagge bianchissime, barriera corallina, un vero spettacolo. Dopo tanta natura e tranquillitá abbiamo deciso di tuffarci nel gran caos di Caracas. Dopo una breve ricerca abbiamo trovato alloggio , per 20000bs, in un hotel proprio dietro il Palacio de Miraflores (la residenza presidenziale): aria condizionata, bagno privato (acqua dichiarata calda che calda non é, ma pazienza), televisore (che con un pó di immaginazione si puo anche guardare) e finestra proprio sul palazzo del Presidente Chavez. Insomma tutto bene, anche se sempre con occhio vigile. Dopo pochi giorni abbiamo assistito, nel patio del palazzo presidenziale, a una celebrazione dei primi 5 anni del governo di Chavez. Non immaginare una manifestazione formale come quelle che avvengono in Italia, la serata é andata avanti fra musica e cori vari, nessun doppio petto, tutti in piedi e le personalitá strette strette sul palco, alle spalle di Chavez, per il resto tutta gente "normale", unita dalla passione per la rivoluzione bolivariana. Insomma, anche noi alla fine ci siamo trovati a una trentina di metri da Chavez, mentre dal palco incitava il pubblico a cantare ad alta voce l´inno nazionale, accompagnato dall´Orchestra Sinfonica del Venezuela, il tutto fra bandiere rosse, cappellini, stemmi, striscioni, applausi e "uh, ah, Chavez no se va". Bé, se questa si puo considerare una cerimonia quasi intima (eravamo qualche migliaio di persone), lo stesso non si puo dire per la marcia a cui abbiamo assistito il 4 febbraio, con la quale si celebravano i 12 anni dal tentativo (fallito) di golpe da parte di Chavez, e che comunque ha innescato quello che qui chiamano "proceso revolucionario". Impressionante la marea umana, per quella che é stata definita la piú grande manifestazione politica in Venezuela. In questo paese é sempre difficile dare cifre attendibili, ma si parla di oltre un milione di persone, e anche qui molta musica, canti e balli, nonostante la pioggia. Per il resto, Caracas, come tutte le grandi cittá, ha i suoi angoli interessanti e muoversi con la metropolitana é piuttosto semplice: Museo de Arte Colonial, Museo de Arte Contemporaneo, Museo de Ciencias, una visita al Mirador al 53° piano della Torre Oeste, da cui si gode di una spettacolare vista della cittá, una visita alla Moschea della cittá, dove per entrare io (Donatella) ho dovuto indossare una tunica che mi copriva dalla testa ai piedi, ero molto bellina. Per il resto, grande caos, traffico scellerato, ambulanti che hanno invaso le vie del centro (e non solo), molta sporcizia ... é Caracas. Adesso ci troviamo per l´ennesima volta a Ciudad Bolivar, reduci da quattro giorni di carnevale trascorsi a El Callao (cinque ore di pullman a sud di Ciudad Bolivar): molta birra, musica calypso, frutto delle forti immigrazioni caraibiche nel periodo della febbre dell´oro, migliaia di persone che ballano quasi ininterrottamente per 24 ore, senza stancarsi ... una locura. Noi siamo andati un pó all´avventura, sapendo di non trovare posto nelle poche posadas presenti, e alla fine abbiamo trovato ospitalitá presso un capannone della chiesa anglicana locale, dove abbiamo sistemato le nostre amache, trascorrendo la notte insieme a tante altre persone che, come noi, erano lí per festeggiare il carnevale.

Tra qualche giorno ci sposteremo, ma ancora non abbiamo deciso se andare a sud, est, nord o ovest.

Hasta luego.

Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e donatella [trullalli@yahoo.it]

Inviato: martedì 15 giugno 2004 18.38

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: che mi raccontate ?

Perdonoperdonoperdono ... eccoci qui. Si, siamo ancora vivi e ancora in giro, ci crederai?? Ancora in Venezuela e, per la terza volta nella nostra storia venezuelana, a Santa Fè. Abbiamo scelto questa tranquilla località come punto di appoggio per i nostri spostamenti. Credo che nell`ultimo messaggio che ti abbiamo inviato fossimo fermi al Carnevale di El Callao .... ehhhh, quante altre cose abbiamo fatto dopo: il Rio Caura, Tucupita (un passaggio molto rapido), la rilassante Caripe e la Cueva del Guacharo, ancora Santa Fè, poi un mese nella bellissima Isla de Margarita, che ci è piaciuta molto, forse perchè eravamo fra i pochissimi turisti in giro per l`isola, e nuovamente Santa Fè. Ti chiedono se il Venezuela ancora meriti ... domanda un pò difficile, nel senso che, dal punto di vista delle bellezze naturali questo paese è certamente straordinario, vario e, essendo abbastanza piccolo, facilmente fruibile. Certo, la situazione economica e sociale non è delle migliori, molta incertezza sul futuro, bisogna sempre stare con gli occhi ben aperti, ma questo era già così quando siamo arrivati. Come forse saprai, i partiti che si oppongono a Chavez sono riusciti a raccogliere le firme necessarie per attivare il referendum che potrebbe portare alla revoca del Presidente. Il referendum sarà il 15 agosto e, se Chavez sarà revocato, entro il 15 settembre ci saranno le nuove elezioni. Ancora ci sono vari dubbi che circondano questi avvenimenti, se ci saranno osservatori internazionali, se Chavez potrà, in caso di revoca, ricandidarsi ... tutto da vedere. Per adesso tutti sono scatenati in grandi campagne di propaganda, con Chavez in prima linea che chiama il suo popolo ad appoggiarlo. Francamente è difficile fare una ipotesi su come andranno le cose, quel che è certo è che Chavez continua a godere di un grande appoggio da parte delle masse meno abbienti e i suoi comizi raccolgono vere e proprie maree umane, pronte a tutto pur di conservare il sogno (più o meno cosciente) della rivoluzione bolivariana. Questo gran numero di persone non può che spaventare l`opposizione, il cui potere "di piazza" non si avvicina affatto a quello di Chavez. Francamente bisogna dire che, pur con tutte le sue contraddizioni, la figura di Chavez non può che affascinare, se non altro per il fatto di essere una figura anomala in un panorama politico mondiale dove la diplomazia porta a parlare senza dire niente. Beh, di Chavez non si può negare che parli chiaro ed è emozionante sentirlo urlare contro l`America, contro Bush (el Señor Jorge Dobleve Buss, come lui lo chiama). Io, Donatella, mi sento piuttosto chavista e mi appassiona questo personaggio, unico baluardo rivoluzionario insieme a Fidel Castro. Stefano è un pò più critico rispetto a me. A questo punto ti chiederai cosa ci facciamo ancora in Venezuela ... e dopo quasi otto mesi ce lo chiediamo anche noi. Forse siamo pronti per lasciare questo paese, chissà .... magari ci vediamo in Colombia.

Hasta luego.

Stefano e Donatella

p.s. In allegato ti mandiamo una foto del carnevale di El Callao, una del Rio Caura (precisamente de El Playon) e una della Peninsula de Macanao, a Margarita.

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: martedì 2 dicembre 2003 1.15

A: michele spiriticchio

Oggetto: nominativi

Ciao Michele, come stai? Ti scriviamo perchè in uno dei tuoi messaggi ci avevi detto di avere conoscenze e contatti qui in Venezuela. Ci farebbe piacere averli. Noi siamo appena rientrati dal tour Canaima, Salto Angel ..... bellissimo. Abbiamo tergiversato un pò, ma alla fine siamo riusciti a spuntarla e aggiudicarci tre giorni (più uno gratis, senza vitto), partendo direttamente da Ciudad Bolivar, per 120 USD.

Ci sentiamo presto.

Hasta luego.

Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: martedì 18 novembre 2003 1.14

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: Venezuela, situazione e news...

Ciao Michele, siamo ancora a Ciudad Bolivar, dove, tra una birretta e l´altra, ci stiamo inserendo spesso nelle discussioni locali che riguardano soprattutto il Presidente Chavez: da qui a una decina di giorni l´opposizione proporrá una ennesima raccolta di firme, con l´intenzione di indire un referendum revocatorio nei confronti del Presidente. Il clima, a giudicare da quanto si legge sulla stampa, non sembra proprio idilliaco, ma nella realtá qui non si osserva niente di strano, a parte le sane e accese discussioni nei bar. Comunque staremo a vedere come va a parare. Per quanto riguarda il lato turistico, stiamo prendendo tempo per decidere e valutare quale sia la migliore offerta per andare a Salto Angel. Riguardo alla domanda "come fate a stare tanto tempo in giro?", in realtá é quello che ci chiedono tutti, e un pó ce lo chiediamo anche noi. La veritá é che, come tu dici, abbiamo fatto una scelta a tempo indeterminato, nel senso che abbiamo lasciato il lavoro in Italia, raccolto due lire (ancora c´era la lira, la lira, lalla ....), e siamo partiti. Un piccolo affitto di una casa a Nuoro ci aiuta, da poco abbiamo inviato degli oggetti brasiliani da vendere a amici e parenti .... aggiungi una sana e oculata economia e soprattutto, per il momento, il desiderio di continuare a viaggiare.

Adesso ti salutiamo, e, se vuoi mandarci qualcuno dei tuoi contatti qui in Venezuela, ci fa piacere.

Stefano e Donatella

p.s. per Cuba, ottima scelta. Io (Stefano) ci sono stato nel 1997 e ho trascorso 15 giorni nella splendida Avana. Hasta la vista.

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: giovedì 6 novembre 2003 23.33

A: michele spiriticchio

Oggetto: Fwd: Re: argentina.uruguay.brasil

A causa di qualche problema di connessione, non siamo sicuri che il messaggio che ti abbiamo scritto sia partito e, fra sapere e non sapere, te lo inviamo di nuovo. Approfittiamo per dirti che l´Hotel Caracas, che citi nel tuo diario, é chiuso per ristrutturazione, e, a vederlo da fuori, direi che ne aveva proprio bisogno. Per il resto, qui tutti si lamentano per la scarsitá di turisti, fatto che probabilmente dipende dalla non proprio felice situazione politica, sociale e economica del Venezuela. Altra nota di carattere logistico, noi siamo riusciti a usare la carta Bancomat Cirrus Maestro anche nella periferica Santa Elena (Banco Industrial e Banco Guayana), e anche qui a Ciuda Bolivar abbiamo visto diverse banche con l´insegna del circuito Cirrus Maestro, la birretta Polar costa 500 bolivar, e a Salto Angel si può andare con 130 USD, un´ora di internet costa 1000 bolivar, ma si trova anche gratis presso un centro culturale pubblico di cui non ricordiamo il nome. Quanto alla vita notturna, pare che dopo le otto di sera non si trovi nemmeno un baretto aperto, almeno nel centro storico.

Con queste poche informazioni, ti salutiamo.

Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: mercoledì 5 novembre 2003 19.53

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: argentina.uruguay.brasil

Ciao, ti scriviamo da Ciudad Bolivar. Dopo essere stati a Sant`Elena ci siamo fermati qualche giorno a Kavanayen, comunità degli indios arekuna a 240 da Sant`Elena, in piena Gran Sabana. Abiamo aggirato gli operatori turistici e viaggiato con passaggi in macchina e camion. Sul tuo prossimo viaggio, che dirti? Di Uruguay e Argentina non sappiamo nulla, e del sud del Brasile neanche, visto che abbiamo viaggiato nella parte settentrionale e nord-orientale ..... in ogni caso buon viaggio.

Ciao. Donatella e Stefano

   

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: venerdì 24 ottobre 2003 3.01

A: michele spiriticchio

Oggetto: venezuela

Ciao a tutti, dopo un anno e otto mesi di Brasile, ieri, 22 ottobre, alle ore 18,20 locali (00,20 italiane) abbiamo attraversato, un pò a malincuore, il confine brasiliano e ora, mentre vi scriviamo, ci troviamo in territorio venezuelano. Per l`esattezza siamo a Santa Elena de Uairèn, estremo sud del paese, che abbiamo raggiunto dopo un viaggio in pullman di circa tre ore, partendo da Boa Vista. La prima impressione sembra positiva, almeno per quanto riguarda il clima, decisamente meno afoso del nord del Brasile.

Un saluto a tutti.

Stefano e Donatella

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: domenica 20 aprile 2003 18.52

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: pubblicazione del vostro Brasile !

Ciao Michele, ti scriviamo da Manaus, dove siamo arrivati da tre giorni, dopo un bellissimo viaggio in barcone da Santarem. Tutto bene, ma il caldo torrido rende le giornate molto pesanti. Ancora é presto per avere un´idea della cittá.

Per quanto riguarda la pubblicazione del nostro racconto sul viaggio a Fernando di Noronha, per noi non ci sono problemi. Il titolo potrebbe essere "A vela verso Fernando de Noronha", poi vedremo se riusciremo a buttare giú qualcosa su qualche altra localitá, per adesso accontentati.

Ti mandiamo un´altra foto di Fernando de Noronha, che, se vuoi, puoi pubblicare insieme alle altre e, visto che ce la chiedi, una di noi due, che, da buoni sardi riservati e un pó "agresti", ti chiediamo di non pubblicare, anche se, per la veritá, siamo piuttosto carini.

Su cosa faremo dopo Manaus, francamente ancora non sappiamo che dire. Fra le tante idee c´é anche il Venezuela, ma vedremo.

Un saluto.

Donatella e Stefano

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: martedì 15 aprile 2003 16.17

A: michele spiriticchio

Oggetto: brasile

Ciao, scusa se rispondo in ritardo, ma non sempre abbiamo la possibilitá di avere un computer disponibile. In realtá per darti le informazioni che ci chiedi (Natal, Fortaleza, Belem...) ho bisogno ancora di un pó di tempo per organizzare la cosa, quindi ti riscriveró piú in lá. Adesso ci troviamo a Santarem, situata nel punto in cui il Rio Tapajos si immette nel Rio delle Amazzoni. Siamo arrivati con un barcone da Belem, abbiamo viaggiato per due giorni e mezzo, dormendo nelle amache. Detto cosí sembra terribile, ma in amaca non si dorme poi cosí male, tutto é trovare una posizione, quando il vicino di amaca ti permette di muoverti, perché lo spazio fra un´amaca e l´altra a volte é molto ridotto. In realtá l´unica cosa terribile del viaggio é stato il cibo, una vera schifezza, ma l´abbiamo superata. Oggi partiremo per Manaus, sempre viaggiando con un barcone di linea. A presto. Donatella e Stefano 

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: mercoledì 26 marzo 2003 22.46

A: Michele Spiriticchio

Oggetto: Re: R: venezuela ... dal brasile

Ciao, scusa il ritardo e grazie per le informazioni che ci hai mandato, anche se riguardo al problema "prelievi" rimangono dubbi. Bó, vedremo. Ci chiedi di Belem: é una cittá di quasi due milioni di abitanti, piuttosto chiassosa e rumorosa, abbastanza diversa dagli altri posti che abbiamo visitato in Brasile. Detto questo, é comunque una cittá che ha un suo fascino, circondata dalle acque dolci del Rio Pará e da centinaia di isole e isolotti. Siamo alle porte dell´Amazzonia e quindi la natura la fa decisamente da padrona ... Ilha do Marajó, Cotijuba, Ilha do Indio, Carnapijó ... e potrei andare avanti per ore. L´unica cosa da dire é che certamente ne vale la pena, ma bisogna avere molto tempo a disposizione per entrare nella vastitá di un luogo come questo ... che sará mai l´Amazzonia??? Come sempre é piú facile leggere racconti degli altri che non scriverne dei propri.

Até logo. Donatella e Stefano

 

 

Da: stefano e dona [trullalli@yahoo.it]

Inviato: giovedì 20 marzo 2003 15.31

A: michelespiriticchio@inwind.it

Oggetto: venezuela ... dal brasile

Ciao, mi chiamo Donatella e in questo momento mi trovo in Brasile, precisamente a Belem. Da un anno e mezzo io e Stefano abbiamo lasciato la Sardegna e da allora siamo in viaggio. Abbiamo trascorso qualche mese in Africa, a Capo Verde e da un anno siamo in giro per il Brasile. Viaggiamo con pochi soldi, cercando di trovare passaggi in barca vela, della quale siamo appassionati. Probabilmente ci sposteremo verso i Caraibi, non per un particolare interesse in quelle zone, ma per tentare di trovare qualche lavoretto che ci permetta di continuare a girare in America Latina. Pensavamo di passare dal Venezuela, attraversando l´Amazzonia e il tuo racconto mi pare molto interessante perché rispecchia abbastanza la nostra idea di viaggio. Purtroppo, non avendo un nostro computer, non sono riuscita a leggere tutto, ma conto, appena possibile, di stamparlo. Nel frattempo vorrei chiederti un´informazione specifica che riguarda il prelievo di denaro: qui in Brasile in tutte le capitali abbiamo potuto prelevare direttamente dalle casse automatiche con le nostre carte Bancomat (circuito Cirrus Maestro). La cosa é molto comoda e conveniente perché ci consente di non usare la carta di credito per prelevare in banca. Sai se anche in Venezuela questo é possibile? Ti ringrazio comunque, e qualunque altra informazione sará gradita. Un saluto. Donatella e Stefano il nostro indirizzo di posta elettronica é: trullalli@yahoo.it

 

 

 

 

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