Mundo Nica
Diario di viaggio 2005
Casa de la Niñez – Nicaragua
Un mese vissuto intensamente
Breve
legenda per la comprensione del diario:
Protagonisti : Francesca (la Neri), Raffaele (detto anche Furfe), Valerio (io).
Altri protagonisti: Karla Sequeira, responsabile della Casa della Niñez di Granada, Nicaragua, e componente del comitato nazionale dell’infanzia del Nicaragua; Laura Campanini, una donna che meriterebbe un monumento.
Comparse,
poi scomparse……: Elena e Marco (insignificanti).
Cronaca furfiana: sono le cronache del Furfe.
La Gran Sultana: è l’appellativo della città di Granada.
J3: il mitico ristorante di Granada dove abbiamo quasi sempre mangiato.
Nicas: i nicaraguensi.
Ticos: i costaricani
Cronologia
dei fatti:
11/11/2005, partenza dall’Italia, aeroporto di Bologna, ed arrivo in Costarica.
14/11/2005, arrivo a Granada, Nicaragua.
23/11/2005, le due comparse scompaiono da Granada, le rivedremo per un attimo fuggente a Dallas, durante il viaggio di ritorno.
01/12/2005, il Furfe parte per il Costarica.
06/12/2005, io e la Neri partiamo da Granada.
10/12/2005, partenza dal Costarica.
11/12/2005, arrivo in Italia, aeroporto di Venezia.
Ultime
avvertenze:
Quello che leggerete non è esattamente un diario dettagliato degli alberghi dove abbiano pernottato, dei tempi di percorrenza tra una città ed un’altra, dei ristoranti consigliati e così via - oltretutto abbiamo quasi sempre dormito e mangiato nello stesso posto -, è semplicemente la cronaca di un mese passato tra la gente della Nicaragua, con i suoi bambini, le sue tristezze ed i suoi drammi, ma anche con la speranza di un futuro migliore. Oh Nicaragua, Nicaguarita………
Chi volesse una cronaca più dettagliata degli avvenimenti può sempre andare a consultare il diario del Furfe sul questo stesso sito, guardando il diario di Raffaele: Ticas nicas 2005. E’ un diario che si compenetra alla perfezione con il mio, con uno stile diverso, sicuramente più poetico, e di cui ne ho già approfittato pure io direttamente dal Centroamerica, ad esempio quando, dopo aver impiegato tutto il tempo a mia disposizione per preparare le lettere per i bambini della scuola Zanibon di Padova, giravo in Italia il resoconto del Furfe, sempre molto coinvolgente.
Brevissima
prefazione:
Il tutto parte da un’intuizione della mia dolce mogliettina Stefania, eh si, sono sempre le donne ad avere le idee migliori! Insomma un giorno Stefania mi dice:”Perché non vai a fare qualcosa di utile in Nicaragua, non conosci Karla che lavora lì con i bambini?” Detto e fatto.
In un battibaleno coinvolgiamo le insegnanti del nostro primogenito che frequenta la prima elementare alla scuola Zanibon di Padova, che fanno approvare nel piano formativo della scuola il progetto Nicaragua. Insieme a queste maestre e ad un manipolo di volenterosi genitori organizziamo una grande festa alla scuola Zanibon per il giorno 15 ottobre 2005, una bellissima festa con canti, musiche, mercatini e tante altre cose che alla fine fruttano quasi 2.400 €, ai quali poi si aggiungono altri soldi avuti da parenti ed amici e persino una donazione bancaria, si arriva così alla somma di 3.250 €, che tradotta in dollari fa circa 3.800 Usd, oltre 6 milioni delle vecchie lire, una bella sommetta , non c’è che dire.
Stefania poi coinvolge una dottoressa che lavora con lei in ospedale, Elena, che convince a sua volta un’amica, Francesca, entrambe ginecologhe. Con le due dottore verrà via anche il fidanzato di Elena, Marco, mentre insieme a me partirà Furfe, già mio compagno in un precedente viaggio in Nicaragua, (vedi su questo stesso sito Nicaragua 2003 e-mail di Raffaele), insomma alla fine siamo in cinque, una piccola compagnia dell’anello che come da copione Tolkieniano presto si dividerà, forse il fardello era troppo pesante da portare…...
Bene, è tutto, non rimane che partire, buon viaggio y
Primero dia sabato12/11/05
“Aquì
va un soldado de America”,
con questa celebre citazione apro un lungo diario per raccontarvi le nostre
peripezie, oggi veramente tante.
Il volo e' stato molto lungo ma alla fine siamo arrivati in Costarica alle 10.30
della sera, abbiamo dormito all'hotel Pacandè di Alajuela che ci aveva
prenotato Giorgio, l’amico di mia cognata che vive qui da 2 anni, 55 USD per
una stanza da 5 colazione inclusa, e la mattina di sabato siamo partiti verso la
frontiera. Siamo arrivati a Liberia in 4 ore, al terminal abbiamo pranzato ( un
ottimo casado per circa 3 dollari) e abbiamo quindi proseguito con un’altra
corriera e qui iniziano le note dolenti. Stamattina siamo partiti troppo tardi,
in 5 persone i tempi si dilatano, e così siamo arrivati al confine alle 5 del
pomeriggio. Appena scesi siamo stati assaliti da una torma di taxisti e coyotes
cambiavalute e mentre ci destreggiavamo in quella confusione Furfe si e' accorto
di aver dimenticato la borsa che gli avevo affidato nel bus, dentro c'erano le
divise con i loghi della scuola Zanibon e le ciabatte della Neri. Mentre stavo
cambiando i soldi ( non volevo passare la frontiera senza avere cordobas in
tasca per i bus successivi) Furfe mi ha detto sta cosa ma nel frattempo il bus
era ripartito per tornare a Liberia, mi sono incazzato con Furfe perché mi
rompeva molto per le divise perdute così gli ho detto di andare a vedere se il
bus era dall'altra parte della caseta de controlo ma ormai era tardi. Tra un
insulto e l’altro un ragazzo ci ha detto che per 10 dollari si poteva prendere
un taxi e correre dietro al bus, così nella confusione generale, ( gli altri
stavano cambiando i soldi nella torma dei coyotes), sono andato con il ragazzo
che mi ha portato da un suo amico con il taxi. Siamo partiti a razzo ma ormai il
bus era lontano, il tipo correva veramente forte sulla Panamericana e io non mi
sentivo molto sicuro, poi ad un certo punto si e' messo a piovere e sulla strada
bagnata questo continuava ad andare a 120 kmh, ho avuto veramente paura di
ammazzarmi ma ormai ero in ballo e non volevo mollare. Abbiamo raggiunto la
corriera a 30 km. dalla frontiera, l'abbiamo fermata e ho recuperato il
sacchetto prezioso quindi siamo tornati verso la frontera di Peñas Blancas. Una
volta là ho avuto la bella
notizia: durante la mia folle corsa alla maxima velocidad , (sono stato via
circa un'ora), i 4 furbacchioni si sono fatti inculare per bene con il cambio
del dinero. A Furfe gli hanno dato 150 cordoba in meno, circa 10 dollari, e a
Marco per 90 dollari gliene hanno dati in cordobas l'equivalente di 30!!!
Oltretutto io me ne ero andato di corsa e loro non avevano ben chiaro dov'ero
finito e stavano iniziando a preoccuparsi. Comunque a quel punto dovevamo
proseguire, erano ormai le 18.30 ed era buio pesto. Abbiamo finito le pratiche
di uscita dal Costarica e alla migracion del
Nicaragua
ci hanno bloccati per lo scatolone di medicinali che trasportavamo. Ci hanno
fatto un sacco di storie, abbiamo dovuto parlamentare con tutta un serie di
guardie di frontiera sempre più alte in grado e alla fine siamo passati. Con un
taxi, per 20 dollari, siamo arrivati a San Juan del Sur alle 19.30, abbiamo
fortunatamente trovato subito posto all’hotel Estrella che già conoscevamo (4
dollari a notte a testa) e siamo andati a mangiare, ottima cena con carne jalapeña
e finalmente una sana cerveza Toña. In albergo siamo in due camere, i morosetti
su una doppia e io, Furfe e la Neri nell'altra. Ah
dimenticavo, la folle corsa nel taxi per recuperare le borsa con le
divise e le ciabatte della Neri mi e' costata 20 dollaroni, puttana eva, ma
Furfe mi ha promesso di darmene 10. Dopo questa giornata stressante abbiamo
deciso all'unanimità di non andare
domani diretti a Granada ma di fare un giorno di mare qui a San Juan, ce lo
siamo proprio meritata.
Bene ora sono le 22 e 30 e vi saluto perché devo ancora andare a lavarmi dopo
tutti questi avvenimenti. Comunque devo dire che nonostante i contrattempi e l'inculata
presa gli altri hanno reagito bene, fa tutto parte del gioco, e poi e' stata una
di quelle giornate di cui ci si ricorda, un vero battesimo del fuoco per chi non
era mai stato in Centroamerica.
Hasta luego compañeros.
San
Juan del Sur domingo
13/11/05
E
così eccomi qua di nuovo a San Juan del Sur. Tornare dove si e' già stati e'
sempre una cosa particolare.
Oggi siamo andati in barca a Majagual, un bellissimo posto vicino a San Juan,
dove ci sono onde enormi e una bella spiaggia. Ci voleva proprio un giorno di
descanso sul Pacifico dopo le peripezie di ieri. Io sono completamente senza
voce e sto prendendo del Bactrim perché mi sono diagnosticato un inizio di
bronchite ma le dottore non sono d'accordo e dicono che esagero, vedremo. Nel
frattempo comunico a gesti e delego Elena per lo spagnolo perché e' quella che
se la cava meglio. La voce penso di averla perduta andando ieri verso la
frontiera per tutte le sventolate d’aria in bus dove eravamo tutti sudati e
per tutto il resto, coyotes compresi e pazza corsa in taxi incluyda.
Questa mattina io e Furfe ci siamo svegliati alle 5 senza sveglia, senza un
motivo particolare, e' proprio l'aria di qui che ti cambia i ritmi, ci siamo
messi in terrazza e abbiamo assistito ad una fantastica alba sull'oceano, muy
agradable.
Poi c'era il problema di uscire dalla stanza per andare giù al cesso perché
ieri sera ci siamo accorti che la porta della camera non si chiudeva da dentro e
così abbiamo messo la Neri con il letto davanti alla porta, stamattina presto
però la ragazza ronfava e l'abbiamo alzata di peso per uscire. La camera ci
costa 4 dollari a testa a notte e l'hotel Estrella e' vecchio e decadente ma con
un suo fascino, l’interno tutto in legno e con i balconi fronte oceano, vedi
foto qui sotto.
La giornata e' stata proprio rilassante, prima di ripartire da Majagual e'
venuto giù un rovescio e abbiamo preso la barca al volo con altra gente,
sembrava un esodo biblico, tutti con le borse e le
scarpe
in mano per raggiungere l’imbarcazione che stava un poco al largo. Il viaggio
di ritorno a San Juan e' stato allietato dalla puesta del sol, colori caldi ed
un aria carica dell'odore della pioggia.
Dopo la canonica doccia siamo tornati a mangiare alla soda Margarita, circa 4
dollari per un ottimo piatto di carne con gallo pinto (riso e fagioli fritti,
piatto nazionale nica), papas fritas, verduras e poi tostones con queso e due
birrozze a testa. Muy bien.
Stasera abbiamo telefonato a Karla 'song che mañana por la mañana ci aspetta a
Granada, tutti siamo incuriositi da quello che ci aspetta perché non lo
sappiamo esattamente. Domani sveglia con partenza prevista con il bus delle sette, speriamo bene, cambio
corriera a Rivas e poi arrivo a Granada.
Bene, ora vi saluto perché qui sono le 9 di sera e si va a letto a leggere
qualcosa.
Hasta mañana.
Vale.
Granada lunes 14/11/05
Ecco
la nuova puntata dal mondo nica.
Oggi siamo riusciti a partire presto dal mare e siamo arrivati a Granada,
sede della nostra attività di cooperazione. Nelle foto potete ammirare
la cattedrale e la iglesia de San Francisco.
Abbiamo incontrato Karla' song, simpatica e disponibile. Domani abbiamo
appuntamento alle 8 per sistemare le dottore Elena e Francesca e poi andiamo
alla Casa de la niñez con lei per vedere il da farsi. Pare che ci abbia
organizzato un incontro con le mamme dei bambini della Casa de la niñez per
mercoledì dove ci diranno qualcosa sugli utiles escolasticos que le necesitan,
bueno, vi racconterò in seguito. L'arrivo a Granada e' stato ottimo, gran caldo
e passaggio stracarichi per il mercado, con lo scatolone di farmaci, gli zaini e
con la famigerata borsa della Despar con le divise. Siamo andati a vedere un
posto per dormire che aveva trovato la Neri su internet, la Cara del mono, ma
era pieno di americani che bighellonavano nel patio o ipnotizzati dalla Cnn,
cabrones. Siamo quindi andati al nostro solito posto, il Cocibolca, ma era lleno,
tenia solo un cuarto triple por 30 dollaroni, così abbiamo proseguito giù per
la Calzada ( la strada che porta dal Parque Central al lago) e abbiamo trovato
l'hospedaje Cafe' Ruiz, gestione familiare con camere economiche. Per la tripla
io Furfe e la Neri paghiamo 15 dollari con baño privado muy lindo, veramente
buono. Quando si entra nell'hospedaje si passa attraverso il soggiorno della
famiglia che ti saluta e ti augura buona giornata. Oggi pomeriggio siamo andati
fino al lago, 10 min. a piedi, e' un posto dove si respira la storia di questo
paese, da qui salpò il famigerato William Walker nel 1856 dopo aver incendiato
e distrutto Granada, gli americani si distinguevano già a quei tempi! Sempre
dal lago scappò la guardia somozista quando vinse il Frente nel
1979, e ancora da queste sponde arrivavano i pirati
quando
il lago Nicaragua era solcato dalle navi spagnole. I vecchi muri di pietra della
vicina chiesa di Guadalupe trasudano leggende, vedi foto. Il volcan Mombacho ci
osserva dall'alto avvolto in un alone di mistero.....forse e' la troppa cerveza
che beviamo ma la zona del lago e' veramente inzuppata dai secoli.
Ah dimenticavo, Karla ci ha detto che con la Casa de la mujer, dove lavoreranno
le dottore, probabilmente andremo anche alle comunità rurali di Tepalon a due
ore e mezzo di camino da Granada e anche in un villaggio sul volcan Mombacho!!!
Credo sarà pazzesco.
L'unica nota negativa e' la presenza di troppi americani, veramente troppi,
molti anche anzianotti con pupas nicas al seguito, ragazzine rovinate dal
dollaro di questi marci a stelle e strisce. Davanti all'hostal Central oggi
c'era una comitiva di circa 10 U.S. people con tre gipponi che arrivavano dalla
California, erano in strada a petto nudo, rumorosi e maleducati, sguaiati
padroni del mondo che da sempre tengono sotto al tacco, ma finirà prima o poi.
Jamas nos venceran! Sandino
vive!
Hasta luego,
vuestro subcomandante Morex
Casa de la niñez martedì 15/11/05
Ieri eravamo rimasti d’accordo con Karla di trovarci questa mattina alle otto per accompagnare le dottore alla Casa de la Mujer e quindi andare insieme alla nostra meta, la Casa de la niñez. Karla’song arriva puntuale e tutti insieme ci avviamo verso la casa della mujer "Claudia Chamorro", 200 metri dal nostro hospedaje.
La
Chamorro era una donna di Granada che ancora prima della rivoluzione sandinista
si distinse in attività sociali ma sopratutto cercò di emancipare le donne.
Morì nel 1979, pochi mesi antes del triunfo sandinista. In questa casa delle
insegnanti tengono lezioni per l'avviamento al mondo del
lavoro delle ragazze, corsi tipo per estetista, sartoria, informatica. Inoltre
danno assistenza medica alle donne. Karla poi ci ha accompagnato all'altra casa
della mujer, chiamata casa "Ixchen", dal nome di un Dio locale. Anche
qui forniscono assistenza alle donne, soprattutto a quelle che hanno
subito abusi sessuali e violenze familiari, purtroppo molto frequenti in
Nicaragua. Elena e Francesca si sono fermate direttamente qui per iniziare la
loro attività di ginecologhe.
A
questo punto Karla’song ci ha dato appuntamento per le tre, e così con Furfe
e Marco sono andato a fare un giro al mercato di Granada , sempre caotico ed
affollato, con mille odori nell’aria. Ci siamo
fatti largo tra mille bancarelle, ognuno ha qualcosa da vendere, abbiamo
camminato tra i banchi di carne e pesce, frutta e verdura, con enormi pentoloni
pieni di brodaglie con qualcosa che galleggia all’interno, immersi in un fumo
che sa di fritto, tra le urla dei venditori che ti invitano a comperare con la
loro cantilena
ripetuta ad oltranza.
Usciti dal mercato siamo tornati alla Calzada, sosta birra in un posto chiamato
“Los hijos del maiz”, praticamente i figli del mais, dove abbiamo conosciuto
un italiano di Pisa che gira da solo e poi a casa.
Alle 15 Karla arriva puntuale e partiamo per la Casa della niñez, che si trova
in un barrio, come qui chiamano i quartieri, che mette i brividi solo a vederlo.
Strade di terra dove scorrono ruscelli di
acqua putrida, case fatiscenti tutte attorno, cavalli che girano a zonzo,
diciamo un posto non propriamente turistico, però affascinante. Nella foto
sotto vedete i dintorni della Casa ed uno scorcio interno. Karla ci ha
presentato Rosita, Guillermo y Janin, tre persone che lavorano alla Casa,
abbiamo poi conosciuto due ragazze tedesche che insegnano disegno, inglese e
danza ai bimbi, mentre loro frequentano un corso di lingua spagnola. Mancano
all'appello due giapponesi che insegnano lavori di manualità, le conosceremo i
prossimi giorni.
Con
Karla abbiamo iniziato ad organizzare il lavoro, domani andremo con Janin a
comperare del colore per
imbiancare la casa, del filo per il ricamo ed uno stereo per le lezioni di
danza.
Verso le 17 siamo ripartiti verso il centro Ixchen dove incontreremo le ragazze alla fine del lavoro, sono curioso perché stamattina non sembravano molto contente per la piega che stavano prendendo le cose. Le abbiamo trovate infuriate, hanno visitato solo quattro donne, e pare che al centro interessasse solo che loro portassero farmaci che dopo probabilmente avrebbero venduto, della loro professionalità non gliene fregava un accidenti. Francesca era così infuriata che le giugulari sembravano esplodere, Elena era incazzata nera. Domani si prenderanno un giorno di descanso e poi giovedì andranno come concordato alla Casa de la mujer, se anche lì va male non so come finirà……
Questa sera siamo tornati a cenare al J3, la rosticceria vicino al parque Central che io e Furfe avevamo conosciuto ed apprezzato due anni fa, ci siamo bevuti 4 litri di cerveza per dimenticare, domani per me inizierà il vero lavoro alla casa con i bimbi.
A domani,
Valerio.
Le cose vanno miercoles 16/11/05
Bene,
è mercoledì ed è stata una giornata impegnativa. Stamattina alle 8 ci siamo
trovati con Janin, una ragazza che lavora alla Casa de la niñez e siamo andati
a far compere. Ieri con Karla avevamo fatto una lista e così
ci siamo diretti al mercato dove abbiamo preso pennelli e pennellini,
tessuto e filo per il ricamo e soprattutto un enorme stereo da 450 watt che
abbiamo pagato circa 300 dollari, una vera bomba, oltre ad una decina di cd.
Ieri Karla ci aveva detto che avevano bisogno di una agrabadora, una radio
portatile e che costava circa 300 dollari ma oggi abbiamo visto che costava
molto meno e che con quei soldi potevamo fare un grosso acquisto. Abbiamo poi
preso un taxi per caricare l´enorme scatolone e siamo andati alla casa.
Arrivati lì abbiamo trovato le ragazze più grandi, di circa 16, 17 anni, che
stavano facendo il corso di ingles con las alemanas, le due ragazze tedesche,
che ci hanno guardato con due occhi così. Guillermo che lavora lì ci ha
presentato come gli amici italiani che estan apoyando la casa e ha chiesto un
applauso, così tutte le ragazze, una quindicina, ci hanno battuto le
mani.......... che dire?
La casa è veramente in un posto pazzesco, tutta un’altra cosa rispetto alla
vecchia sede che era in centro, ci dicono.
Le ragazze tedesche poi si sono messe a fare un murales fuori ma poi il colore
è finito e noi siamo partiti a comprarlo.
Alle 4 siamo andati ad una riunione alla Casa comunal con alcune mamme e niños
che la casa ayuda, Karla gli ha spiegato chi siamo e quindi hanno preso le
misure di scarpe, pantaloni, etc., quando avremo l'elenco completo andremo ad
acquistare tutto. Furfe ha poi fatto vedere a tutti il filmato della festa del
15 ottobre in Italia, non vi dico le loro facce quando al microfono Stefania,la
maestra, ha detto che la festa era per la Casa de la niñez di Granada
Nicaragua, un boato!
Domattina Karla vedrà se riuscirà a
sistemare il problema delle dottore ed io ho avuto un’idea: ieri ho visto un
auto che col megafono pubblicizzava una pizzeria, perché non lo facciamo anche
noi mi sono detto, e glielo ho proposto a Karla. Se accettano alla Casa de la
mujer affittiamo una macchina perché todo el mundo sepa que hay las doctoras
italianas, non è un po’ da blues brothers questa idea?
Alla Casa de la niñez pare serva un cesso e noi dobbiamo cercare un muraro che
faccia il lavoro, potrebbe essere un ricordo di noi che resta, potremo mettere
una targhetta sul water, donazione di Italia - scuola Zanibon, cosa dite?
Girando per Granada vediamo una situazione di miseria e degrado molto forte, in
continuazione bambini vestiti di stracci ci chiedono soldi o algo para comer,
che tristezza questa ingiustizia e poi dicono che c’è qualcuno da lassù che
ci guarda.
A Karla non ho detto l´ammontare preciso che ho a disposizione, preferisco
gestire le spese un po’ alla volta.
Ah, dimenticavo, quando abbiamo messo la musica a manetta alla Casa de la niñez,
Guillermo ed io abbiamo ballato la camisa negra, tutto rigorosamente
documentato.
Le due tedesche si chiamano Floriana ed Anna, sono di Monaco, sono giovani e
simpatiche ma proprio racchie e hablano poco el español , comunque
comunichiamo, invece le cooperanti giapponesi ancora non le abbiamo conosciute.
Venerdì probabilmente andremo a giocare a pallone con i ragazzini e le
tedesche. Bene, ora vi saluto, la giornata è stata lunga ed è ora di dormir.
Hasta luego
Valerio.
N.B.
Gli americani sono proprio stronzi, ne abbiamo uno nella camera vicino alla
nostra ed è un vero buzzurro.
Per dirgli quanto stronzo è mi sono perfino sforzato di parlargli in inglese ma
mi pareva avesse capito.
adios muchachos
El amanacer giovedì 17/11/05
Prima
nota che dovevo dirvi da qualche giorno: i 4 compari hanno tutti quanti il
cellulare portato dall’Italia che ovviamente non funziona, devono ancora
disintossicarsi completamente.
Seconda nota: ieri mentre tornavamo a casa alle 6 de la tarde abbiamo trovato la
Calzada (la strada dove c’è il nostro albergo) mezza sventrata per dei lavori
sull’acquedotto, c’era un tipo completamente immerso nell’acqua a petto
nudo che andava ogni tanto sotto con la testa per tirar via dei pezzi di non so
cosa, che lavoro di merda!
Bene, ed ora veniamo ad oggi, giornata densa di novità. Le dottore si sono un
po’ tranquillizzate, alla Casa de la mujer le hanno accolte in maniera ottima,
le hanno portate a pranzo e dalla settimana prossima il programma dovrebbe
essere dal lunes hasta el miercoles consulta y el jueves y el viernes por las
comunidades rurales, bello. Elena resta però un po’ titubante perché
comunque non hanno molto lavoro e per questo ho nuovamente proposto l’idea dei
blues brothers, credo si farà domani o sabato, lo documenteremo. Alla Casa de
la niñez invece procede tutto a meraviglia, oggi Janin ci ha fatto parlare con
un muratore perché lì non ci sono i cessi, o meglio, c’è n’è uno ma è
pieno d’acqua e merda perché la fossa biologica è strapiena. Il muraro ci ha
preparato il presupuesto per la costruzione di due bagni, uno por la hembras y
uno por los varones, rafforzamento della pavimentazione, tuberia, pareti e
tetto, nonché allacciamento abusivo all'acquedotto perché glielo hanno cortado
per non avere pagato le bollette. Costo totale in opera 13.000 cordobas, mas o
menos 800 dollari. Karla non era raggiungibile perché oggi era a Managua e così
ho dato il via libera ai lavori, domani alle sette de la mañana iniziano e
dovrebbero finire in diez dias (10 giorni). Bueno, questa è veramente una
grande cosa. Quando siamo arrivati nel pomeriggio a dare il primo acconto a
Enrique c’erano le tedesche cha facevano lezione di ingles ai niños, ci hanno
visto misurare la profondità della biologica, che dovremo aprofundir di almeno
5 metri, e ci hanno chiesto cosa facciamo. Quando hanno saputo del cesso nuovo
sono rimaste allibite, ieri lo stereo, oggi i bagni....questi italiani sono
proprio forti. Lo stereo lo useranno loro per le lezioni di ballo, credo domani,
così le vedremo bailar..……
Dopo siamo andati a vedere la scuola dove i nostri bambini vanno a giocare a
futbol. Per andare dal barrio di Domingazo, dov’è la Casa de la niñez, al
barrio Pancason, dove c’è il campo, Janin ci ha voluti assolutamente
accompagnare, erano le 4 del pomeriggio ma hay bandillas de chavalitos bajo
tambien por el dia, meglio ci vedano con loro un po’ di volte. La scuola con
il campo da baloncesto si chiama “Pablo Antonio Quadra”, poeta de Nicaragua.
Dimenticavo una cosa, Enrique il muratore voleva svuotare la biologica rotta,
circa un metro e mezzo di merda, nella strada davanti alla casa, gli abbiamo
detto di no, troveranno un altro sistema.
Oggi siamo andati anche a comprare materiale elettrico per fare l'impianto di
illuminazione della casa che ovviamente non ha nemmeno una luce, abbiamo speso
circa 35 dollari. Sembra che Marco sia un po’ pratico di questi lavori ma se
no lo facciamo noi, nella foto sopra vedete i primi lavori per mettere le luci e
Guilllermo e Janin che fanno pulizie generali.
Furfe
con tutti questi acquisti e questi lavori inizia ad avere un delirio di
onnipotenza, ogni cosa che vede la vuole comprare. Passando e ripassando ogni
giorno per le stesse strade (la Casa de la niñez dista 40 minuti buoni di
cammino dal nostro hospedaje) iniziamo ad avere un sacco di conoscenti, tipo la
signora da cui ogni mattina o pomeriggio facciamo tappa per una coca fria in
bottiglia, 5 cordobas.
A presto, vuestro administrador
Valerio.
Pobreza viernes 18/11/05
Oggi
non sono accadute cose particolari, i lavori alla casa continuano, i murari
stanno scavando una buca pazzesca per fare la pila aseptica, io e gli altri
abbiamo messo su le luci. Fino ad adesso quando arrivavano le 5 de la tarde
tutti fuggivano perché la luz va, ora potranno rimanere, abbiamo messo due neon
doppi nel salone, una lampada a basso consumo in entrata e una nell'ufficio.
Come avete letto da Furfe abbiamo un vicino di camera rompicoglioni, è
l’americano stronzo di cui vi parlavo l’altro giorno, pare sia un regista
gringo depresso. Oggi le ragazze gli hanno chiesto come si chiama e lui ha
risposto che possiamo continuare a chiamarlo gringo così lui ci chiama fucks
italians, simpatico no? Nel frattempo i gringhi del Monky sono sempre là a
guardare la CNN, malditos!
Quello che sempre più notiamo è l'immensa
miseria che ci sta intorno, vediamo spesso le stesse persone, il ragazzo che ci
ha chiesto i soldi per una minestra l´altra sera, il solito ragazzino di circa
9 anni che dorme sul marciapiedi vicino al nostro hospedaje, sono poi due sere
che dove andiamo a mangiare c’è un tipo che ci chiede gli avanzi, la signora
che sparecchiava gli ha dato il nostro riso rimasto sui piatti, questo l´ha
preso in mano e se n’è andato via mangiando…....
Continuamente veniamo fermati da donne con bambini in braccio che ci chiedono
soldi, eterno dilemma, serve a qualcosa questo? Spesso, soprattutto con i niños,
cerco di portarli in qualche posto dove comprargli qualcosa, i soldi non si sa
mai dove possano finire, è proprio un disastro......
Oggi siamo tornati alla escuela Pablo Antonio Cuadra, poeta. Siamo entrati in
tutte le classi a salutare i bambini, alcuni di questi sono seguiti dalla Casa
de la niñez, in coro hanno salutato i niños de Italia, tutto documentato,
molto molto toccante. Al barrio ci ha accompagnati Memo (Guillermo) porqué no
era muj seguro. Poi al Parque central abbiamo conosciuto una bambina che mi
saltava in braccio e che voleva scrivermi su tutto il diario.
Cena al solito J3 e mañana si va a Managua e poi dalla settimana prossima
iniziamo l'acquisto degli utiles escolastico con Karla. Ah, la compagnia
dell'anello domani si rompe, le dottore e Grimbow, ( vi ricordate dove viveva Forrest Gump? ) vanno a Leon,
que le vaya bien.
Chi vuole può anche rispondermi, cercherò di trovare il tempo per leggere le
vostre numerosissime lettere, ha, ha, ha.
Ciao a tutti, compañeros.
La sombra de Sandino sabado 19/11/05
Oggi
siamo tornati a Managua e per me è stato l'ennesimo viaggio nella memoria.
Siamo saliti sulla Loma de Tiscapa, la collina che domina Managua, dove ci sono
ancora i resti del bunker di Somoza,
e da dove si gode una vista a 360 gradi sulla città
che non c'e', un agglomerato di un milione di abitanti completamente
nascosta dalla vegetazione. Siamo poi scesi verso il lago Managua attraversando
il barrio 19 de Julio, data del triunfo, qui ci sono ancora diversi palazzoni
rimasti in piedi dopo il terremoto del 1972, degli scheletri anneriti e
malridotti abitati da molta gente, tanti bambini che ci salutavano dalle
finestre e dalle terrazze, un esperienza molto molto forte. Poi ci siamo fermati
ad una casa a tomar una cerveza ed il padrone ci ha fortemente sconsigliato di
proseguire per quella strada ma di tornare verso lugares publicos, è sempre la
solita storia, la gente di qui ti paventa ladrones y delinquentes ad ogni angolo
ma ogni tanto val la pena di ascoltarli. Sbucati sulla strada principale, l'avenida
Bolivar, abbiamo visto la Loma da sotto, con l'inconfondibile sagoma di Sandino
sulla cima della collina a proteggere i managuas, una struttura in legno alta
almeno 20 metri che domina la città.
Siamo quindi scesi fino al lago, nuova sosta perché oggi a Managua era veramente un caldo terribile e
bisognava
fermarsi
a bere spesso, credo ci fossero almeno 35 gradi. Abbiamo poi preso
un
taxi per il mercado Oriental, vedi foto a lato, el mas grande de la ciudad, ed
anche qui il tassista si e' sentito in dovere di avvertirci sul pericolo che si
corre a girare in quella zona, ma non ci è successo niente, anzi proprio nel
bel mezzo dell'enorme mercato abbiamo incontrato Karla'song che faceva compere e
che ci ha detto che e' proprio lì che si conosce la realidad, ed e' verissimo.
Il mercato era pazzesco, passaggi strettissimi e scuri, moltissima gente ed un
caldo asfissiante, abbiamo visto cose estreme, una sporcizia esagerata,
rigagnoli fetenti con i bambini che ci giocavano, gente strafatta di ombre e di
colla, iguane vive con il muso legato pronte ad essere messe in pentola per una
buona zuppa, bah! Siamo rientrati a Granada puzzolenti e sudati, per fortuna nel
nostro hospedaje era tornata l'acqua che stamattina non c'era, sarebbero stati
veramente cacchi amari altrimenti. La signora ci ha detto che ci aveva cercati
Enrique, il muraro, perché voleva soldi, domattina presto lo andremo a cercare
por arreglar este asunto.
Ceniamo io e Furfe da soli al solito immarcescibile J3, le dottore sono andate a
Leon per il fine settimana, e adesso siamo qui al punto internet e poi a nanna
presto.
Oggi abbiamo preso diverse corriere rispetto al solito tran tran e così ci è
subito saltato all'occhio l'enorme quantità di niños che salgono sui bus per
vendere qualcosa, che vita di merda, se uno non diventa un delinquente è
veramente bravo. Tutti i giorni mentre ceniamo passano tanti bambini che ancora,
alle otto nove di sera, sono in giro a vendere chiclets o noccioline, che vita
di merda, ribadisco. Chissà che
con i vostri soldi non si riesca ad aiutarne un po’ a tornare a giocare,
sarebbe una bella vittoria per tutti quanti.
Un saludo,
vuestro soldado de America (quella latina ovviamente)
Pueblos
blancos domingo
20/11/05
Oggi vi invio solo le note del Furfe, non avrei in effetti molto da aggiungere, e poi non ce l’ho proprio fatta a scrivere il mio diario perché mi sono incasinato con la corrispondenza per la Zanibon che non avevo ancora iniziato.
A domani.
Valerio
buenas
dias italia,allora fa freddo là ?
Qui oggi c'erano solo 30 gradi, un po' nuvoloso, ma quando il sole esce picchia
forte......
Stamattina e' venuto Enriquez il muratore all'albergo per riscuotere un po' di
dollaroni per comperare dell'altro materiale e pagare i muchacos....hanno
lavorato anche oggi....spesi 350$.
Noi siamo partiti poi per i pueblos blancos, sono piccoli centri situati lungo
la strada che collega
Managua a Masaya......hanno conservato alcune tradizioni degli indios chorotega
e mangue, etnie che abitarono queste zone prima dell'arrivo dei conquistadores
spagnoli.......
Colazione con coca cola.partenza in pulman........il primo paese visitato e'
Niquinohomo (valle dei
guerrieri). E' noto per essere il luogo di nascita del generale Sandino, la cuna
del grande patriotta.
Visitiamo un po' il centro, il paese e' deserto, sono tutti a messa....la gente
e' in piedi fino all'ingresso......dal pulpito il prete urla nel vero senso
della parola la sua omelia, mentre fuori dei
ragazzi fanno scoppiare dei fuochi d'artificio......
A piedi poi percorriamo i due km di strada immersa nella selva fino all'altro
pueblo, quello di Catarina, da cui si può vedere la laguna di Apoyo ed in
lontananza il lago Nicaragua. Questo centro e' il luogo preferito dai nicas,
vengono a fare la classica gita domenicale. Oggi era la festa della patrona
quindi molti stand gastronomici, palchi con casse che sparavano musica di ogni
genere ad alto volume.........in questo momento va molto una canzone degli
heroes del silenzio, gruppo spagnolo dei primi anni novanta che io
possiedo......
Visto che ormai siamo un po' nicas anche noi ci sediamo ad ammirare la laguna
(vedi foto) con una fresca
cerveza.....e scriviamo i nostri diari tra una foto ed un video. Anche qui tutti
ti vogliono vendere qualcosa.....Salgono al mirador molti cow boys a cavallo con
camicie da pugni sugli occhi........
Verso l'una scendiamo sulla strada e attendiamo all'ombra l'arrivo del bus per
tornare a Granada....
Oggi ho poco da scrivere perché alla fine ci siamo presi un po' di riposo anche
noi, domani mattina alle 7 andremo alla scuola a sentire cantare l'inno
nazionale, poi con Karla andremo a fare spese per i bimbi.......
Buon inizio settimana a todos.......
raff
La nica loca lunes 21/11/05
Anche per oggi vi dovrete accontentare della cronaca furfiana, sempre molto dettagliata, io purtroppo devo ancora riprendermi dalle avventure di questo pomeriggio…….a domani.
Valerio.
Buenas
dias,oggi a Granada e' stata una giornata splendida,il cielo era mexico e nuvole
ed il sole un martello pesante.
Ore 6,30 con il taxi arriviamo alla scuola del barrio domingazo,tutti gli alunni
si dispongono in fila, e al segno del maestro intonano l'inno nazionale,al
termine tutti diligentemente si dirigono in classe senza mai rompere la fila.
Alle 7,30 siamo alla casa della ninez ma la troviamo chiusa, gli operai stanno
lavorando sull'altra casa........aspetteremo fino alle 8,30 l'arrivo di
Guillermo. Qui non ci sono orari e' inutile, quando arrivano arrrivano, no
stress...
Le giornate a volte dobbiamo inventarcele, non possiamo aspettare
l'organizzazione loro se di organizzazione si può parlare.
Abbiamo deciso di andare in libreria a comperare i fogli per far disegnare il
murale da portare in italia, inoltre abbiamo comperato una sfilza di colori a
matita per los niños.
Siamo poi tornati all'hospedaje Cafè ruiz per una doccia ed una siesta di un
ora per poi ripartire.
Ennesima fermata alla ferreteria di doña Rachele per prendere del filo per
portare la luce in ufficio della casa de la niñez.......non vi dico per trovare
3 metri di filo bipolare abbiamo girato tutta Granada.
IL caldo torrido ci costringe con la forza a berci due coche di
seguito.......belle fresche.
Con un taxi raggiungiamo la casa de la niñez.......qui conosciamo anche due
women from tokyo, si fermeranno due anni a Granada,oggi insegnano a fare gli
origami ai bambini.
In questo momento all'interno della casa ci sono i nicas, due tedesche, due
italiani e due made in japan.......la globalizzazione avanza.......
Noi terminiamo il lavoro di elettricisti portando la luce anche nello
studio........da 5 minuti è arrivata
anche l'acqua.
Torniamo a casa all'imbrunire,fermandoci al baretto los hijos del maiz a berci
una birra, e qui succede il fattaccio.
Ci sediamo, ad un tavolino di fronte ci sono due signore del posto. Valerio
appoggia sul tavolo un vasetto di vetro tipo plasmon dove all'interno c’è
della colla che ha comperato al mattino per aggiustarsi los zapatos. Il vasetto
e' all'interno di un sacchettto di nylon. Una delle due signore lo vede, si alza
di scatto lo prende in mano e urlando una frase: no la pega (probabilmente un
tipo di droga forse colla) la lancia dall'altra parte della strada.
Rimaniamo senza parole.....
Quando siamo ritornati alla realtà Valerio ha iniziato ad inveire contro la
signora che per la verità era piuttosto sbronza e l'unica parola che gli è
venuta fuori dalla bocca è stata cretinetta....
Vero gentlemen.......Poi visto che la signora continuava ad insultarlo si è un
po’ incazzato e l'ha minacciata di chiamare la polizia, le ha poi detto che
voleva i soldi della colla ma in tutta risposta la vecchia ha iniziato a dargli
calci e pugni , nica loca!
Peccato che fosse alta un metro ed un tappo tanto che il Valerio la teneva a
distanza di sicurezza con un braccio solo. Alla fine se n’è andata
accompagnata dall'amica più sana.. Valerio ha comunque mantenuto una calma che
deriva dalla tranquillità che viviamo in questi giorni.
Proprio 5 minuti dopo sono arrivati i ragazzi di ritorno da Leon..... La
compagnia rimarrà prossimamente in tre, elena e marco hanno deciso di andare in
vacanza......che dire, buena suerte. La Neri invece rimane con noi.
A domani
raff.
Un dia caliente sin agua martes 22/11/05
Ciao
a tutti,
oggi abbiamo passato una giornata impegnativa, alle 8,30 ci siamo trovati alla
Gon Per, la libreria più fornita e a buon mercato di Granada e abbiamo comprato
un mare di cose. Siamo usciti a mezzogiorno passato, dopo una serie
interminabile di controlli sulla quantità della roba, cambio soldi e trasporto
finale. Abbiamo speso 9.900 cordobas = 600 dollari più o meno e con questi
siamo arrivati a circa 1.800 dollari spesi così ripartiti: 800 dollari per i
cessi, 600 oggi e 400 la settimana scorsa tra materiale elettrico e robe varie
tipo tele, colori, fili per ricamo, pintura ad olio, pennelli, stereo, etc.
In particolare oggi abbiamo comprato tutto il materiale scolastico di cartoleria
per il prossimo anno per 40 bambini di cui 9 che frequentano la prescolar, 11 la
primaria y 20 la secondaria. La casa segue circa 80 niños ma compra la roba
solo ai più bisognosi, una quarantina circa.
Oggi,
tanto per darvi un'idea, abbiamo comprato:
mas o menos 500 cuadernos con rayas, doble rayas y cuadrangulados;
30 reglas- righelli;
40 caijtas de colores;
31 mochilas de tamaño diferente – zainetti;
90 borradores-gomme per cancellare;
20 tijeras redondes- forbici;
60 kit compasso, bellissimi;
40 pegamento y goma- colla;
400 lapices rojas y negro- biro;
200 lapiz con grafite- matite;
e
tante, tante altre cose che ora non ricordo. Il tutto, sotto il sol leone de las
doce y media, lo abbiamo portato a casa di Karla'song, una vecchia casa cerca
del parque central, muy amable. Inutile dire che abbiamo coronato il tutto con
un certo numero di birre Toña y Victoria. Al mercado abbiamo poi comprato un
bel pallone e oggi pomeriggio alle 4 siamo andati alla Casa de la niñez dove
c'erano i bambini che proseguivano con i murales. (Nella foto a fianco si vede
il mercato di Granada ed uno scorcio del Domingazo, il barrio dove si trova la
Casa della niñez). Quando hanno finito siamo partiti insieme a loro e alle due
tedescone racchione per la cancha, un posto assurdo dove si può giocare a
pallone. Grande partido, io e 10 niños contro Furfe e altri 10 bimbi, un
massacro di calci, pallonate in testa, sul corpo, un paio di contusi, 3 a 2 per
loro e una sudata bestiale. Tornando a casa ci siamo fermati a bere un paio di
coke, per alternare con la birra, e via a casa dove da ieri notte siamo senza
agua. Ieri sera era partita anche la luce e tutta la notte siamo stati senza
ventilatore, stamattina eravamo annegati nel sudore e la doccia non andava, pare
che tutta Granada sia senza agua. Oggi pomeriggio la dueña ci ha messo in bagno
un mastello pieno d'acqua con la quale ci siamo lavati usando un vasetto a mo’
di catino per bagnarci e poi sciacquarci, muy hermoso. Che altro dire? Ha si,
jueves cioè giovedì, porteremo un po' di roba da mangiare alla Casa de la niñez
e finiremo il cartellone con circa 40 bambini che Guillermo ci ha promesso di
radunare mentre domani mattina spero di finire definitivamente i lavori
elettrici e poi alle due ci vediamo con la Campanini che è finalmente arrivata
dall’Italia.
Ultima nota: giorno per giorno vediamo sempre più spesso scene di miseria e
degrado umano, un po' alla volta ci si abitua a vedere i bambini che dormono per
strada o ragazzini di 10 anni fulminati dalla colla che ti chiedono un cordoba o
una cicca. Sono poi tre sere che tornando a casa incrociamo sempre nello stesso
punto un carretto trainato da un cavallo fermo in una laterale della Calzada,
sopra il carretto c’è un tizio che dorme e un bambino di 5, 6 anni che in
silenzio l'altra sera ci guardava passare con due occhioni tristi.....
Sempre ieri sera fuori dal nostro hospedaje c'era un uomo privo di sensi riverso
a terra con una quindicina di pesci attaccati ad una corda vicino a lui.
Stamattina abbiamo trovato soltanto i pesci, dell'uomo nessuna traccia.
Bene, è tutto e vi saluto.
Hasta mañana compañeros.
Un soldado de America.
Quien sabe? miercoles 23/11/05
Ciao
a tutti,
oggi è stata una giornata un po' così, da due giorni Granada è senz'acqua e
se si domanda alla gente il motivo di questa cosa la risposta invariabilmente è:
quien sabe? Cioè non si sa. Questa cosa ha comportato purtroppo un
rallentamento nei lavori dei bagni perché i muratori sono senz'acqua pure loro,
comunque la situazione è in miglioramento. Tutto è iniziato l'altro ieri sera
con un black out elettrico durato fino al giorno successivo, una notte di
tormento con un caldo bestia senza ventilatore e senza acqua per lavarsi alla
mattina, non vi dico poi per le necessità più impellenti, tipo tirare l'acqua
del water o lavarsi dopo una sana evacuazione. Come già vi dicevo la padrona
dell'albergo al pomeriggio ci ha fatto trovare in bagno una bella tinozza piena
d'acqua ( da dove verrà? ) con un pentolino dentro per sciacquarsi alla buona,
basta un po' di pratica. Comunque stasera la cosa si sta sistemando e sono
riuscito farmi una doccia quasi normale.
Stamattina abbiamo quasi completamente terminato i lavori elettrici anche se il
problema è più che altro trovare il materiale, ormai siamo clienti affezionati
delle ferreteria di doña Rachele dove per comprare tre spine e un po' di filo
si possono passare diverse ore tra successivi controlli serratissimi sul
materiale consegnato.
Oggi pomeriggio abbiamo finalmente visto Laura che e' arrivata ieri sera
dall'Italia, le abbiamo raccontato delle vicissitudini delle dottoresse ed e'
andata a parlare con la directora de la Casa de la mujer per aumentare il
lavoro, venerdì affitteremo una camionetta e andremo alle 7 di mattina al
Pantanal, un barrio famigerato di Granada, a caricare tutte le donne che hanno
bisogno e le porteremo alla consulta dalla Francesca.
La novità di oggi è che l'altra dottora e il suo novio, il fidanzato, oggi se la sono moccata quatti quatti, ma l'impressione generale è che abbiano fatto quello che volevano fare fin dall'inizio. La cosa incredibile è che stamattina io e Furfe li abbiamo incrociati all’altezza del parque Central mentre andavamo alla Casa de la niñez e loro non ci hanno detto nulla…… quando poi siamo tornati in albergo verso mezzogiorno e la padrona ci ha detto che i due avevano liberato la stanza, io e Furfe abbiamo immediatamente stappato una cerveza da litro. Gli ultimi giorni erano stati abbastanza pesanti, musi lunghi ed un nervosismo che certo non creava un ambiente sereno, soprattutto da parte di Elena. Marco non ho mai capito cosa pensasse, mi è sempre sembrato molto al traino, e poi cosa avrebbe fatto per un mese intero se la sua bella avesse lavorato tutto il periodo dalla mattina alla sera, mistero! Pensate un po’, un mese delle proprie ferie più un biglietto aereo a proprio carico per restarsene in albergo ad aspettare la morosetta che fa la dottora volontaria, quasi inverosimile, no?
In ogni caso la loro partenza improvvisa ci ha riempito di felicità per i motivi anzidetti, sul fatto poi di andarsene senza avvisare nessuno non ho nulla da dire, se sono abituati a comportarsi così credo che sia un loro problema, non certo mio. Concludo queste brevi righe sulle due scomparse dicendo che sono profondamente convinto che fin dall’inizio fosse questa la loro idea, farsi una bella vacanza senza rompersi le palle andando per agenzie e con una tariffa aerea di tutto rispetto, 700 euro ida y vuelta dal Centroamerica, niente male, no? Comunque come sempre non tutto il male viene per nuocere, se l’Elena non fosse venuta sicuramente non avremmo conosciuto la Neri, una persona a posto sotto tutti i punti di vista, quindi alla fine tutto bene, anche l’aver conosciuto la simpatica coppietta…….
A proposito della Neri è doveroso aggiungere che oggi ci è rimasta molto male, tradita dall’amichetta che se n’è andata senza nemmeno salutarla. Porta pazienza Francesca, e comunque con le loro ciabattine infradito non so come finiranno, suerte.
E ora torniamo a noi.
Oggi
pomeriggio ci siamo trovati all'hospedaje di Laura ed insieme a Karla'song
abbiamo discusso a lungo sul da farsi, domani pomeriggio andremo intanto da un
ragazzo che vive in una zona della città dove nemmeno Laura si fida ad andare
con la borsa, non so se documenteremo.
Stasera siamo poi andati tutti, io, Furfe e Francesca, a cena da Karla, piatto
di pescado del lago, squisito, con arroz, tostones y cerveza, noi avevamo
portato una bella torta, qui la chiamano queques, acquistata per 65 cordobas cioè
poco meno di 4 dollari.
Ed ora vi aggiorno sui prezzi dei beni di prima necessità:
(un Cordoba = 97 lire)
Sigarette Belmont rojo 14 cordobas ;
una bottiglia di cerveza Toña o Victoria da 33 cl. al ristorante 13 cordobas,
in giro per le pulperie 10 cordobas, una bottiglia da litro di Toña o Victoria
23-25 cordobas;
la bottiglia di coca da 350 ml 5 cordobas, quella da 192 ml. 3 cordobas, questa
è fantastica per quando si cammina, un vero sorso di freschezza, ne puoi bere
anche 3 di seguito;
notte in albergo al Cafè Ruiz in una camera tripla 5 dollari;
pasto medio a pranzo nei comedor birra inclusa 40 cordobas;
per la cena mediamente 70 cordobas;
Bene, per oggi e' tutto
hasta luego, Valerio.
Orible pobreza jueves 24/11/05
Giornata
di merda oggi, e non perché si e' fatto poco ma perché ho visto cose che non
avrei mai voluto vedere.
Ieri sera ci eravamo incontrati con la Campanini per andare a mangiare a casa di
Karla'song e per strada lei aveva incontrato un ragazzo di mas o menos 15 anni
un po' fuso di pega. Gli aveva chiesto un po' di cose e poi gli aveva detto che
oggi sarebbe andato a trovarlo a casa per parlare con suo padre ( la madre pare
se ne sia andata a Managua con un altro uomo).
Oggi
alle 3 ci siamo trovati all’hospedaje Monterrey dove sta la Campanini ed
insieme ad un ragazzetto di 10 anni come guida, Laura non si ricordava bene la
strada, siamo partiti verso il barrio Solidariedad, pensate un po' che nome!
Ricordate la descrizione sommaria che vi avevo fatto del barrio dove si trova la
Casa de la niñez? Beh, dopo oggi quello mi sembra un quartiere esclusivo.
Ci siano avviati verso il lago e ad un certo punto abbiamo girato dentro,
eravamo a forse 300 metri in linea d’aria dalla Calzada, lungo la quale
scendiamo spesso verso il lago, ma che differenza! Laura ci aveva consigliato di
non portare via le borse, è un barrio pericoloso anche di giorno, ed è stato
un bene, non perché ci sia successo qualcosa ma perché sarebbero state un peso
inutile, avevo solo le sigarette e 10 cordobas per qualche chavalos.
Abbiamo così incontrato il ragazzo che Laura vuole aiutare ( lo vedete nella
foto scattata sulla Calzada, a fianco la iglesia de Guadalupe), era con lo zio,
del padre di cui ci parlava ieri non sapeva più nulla. Lo zio ha detto che può
fare quello che vuole se Laura gli trova un mestiere da imparare, "es
grandecito, la puerta esta' abierta" ha detto.
Dopo
averli salutati siamo andati a trovare Ruth, una ragazza che Laura conosceva e
che voleva rivedere per sapere come andavano le cose. Se già il barrio mi era
sembrato immondo a quel punto e' diventato una cosa vergognosa, stradine
sconnesse dove a fatica si cammina, piene di basura e acqua sporca, baracche di
legno , lamiere e teloni di plastica ovunque, con la gente che ci guardava. Ma
non era ancora nulla.
Alla fine siamo arrivati alla baracca di questa Ruth, era l'ultima casa del
sentiero, molto vicino al lago e completamente circondata da un acquitrino
maleodorante invaso dalle erbacce, quando piove qui va tutto sotto acqua, case e
persone comprese. La ragazza era fuori dalla catapecchia insieme ai 4 figli, il
più grande di circa 7 anni e il più piccolo di 1. I due piccoli erano nudi,
gli altri scalzi, scorazzavano in questo posto pazzesco invaso da zanzare di
tutti i tipi, con la pancia gonfia sintomo di infezioni parassitarie. Il più
piccolo, un niño che a malapena camminava, girava con un coltellaccio lungo 20
cm. in mano, roba che se cade e per sbaglio se lo pianta in pancia ci resta
secco, glielo ho detto alla madre e allora glielo ha tolto. Siamo poi entrati in
casa, 3 metri per 3 d'orrore, sulla terra del pavimento c'era di tutto, e poi
due giacigli dove non farei dormire nemmeno un cane, schifosi, luridi,
assurdamente corti e stretti per 5 persone, alcune lenzuola fetenti sopra e 2
zanzariere sbregate. Dentro casa non si riusciva a stare per le zanzare che ti
molestavano, e poi mi si stringeva il cuore. Dietro la baracca si scorgeva un
pentola con dentro un pezzo di carne immondo che bolliva sul fuoco e poco più
in là una specie di cesso, tre lamiere alte 40 cm. con un buco per terra. Laura
ha parlato a questa ragazza che ha 23 anni, a me pareva ne avesse almeno 35,
dicendole che doveva portare i due piccoli a farli vedere per i parassiti e poi
chiedeva notizie sugli altri. E' poi arrivato un tizio con solo le braghe
addosso che si e' qualificato come il cognato della donna per vedere chi
eravamo, quindi se n’è tornato alla baracca subito a fianco. Allora Laura ,
che deve averne viste tante, ha chiesto a Ruth se il tipo beve e lei ha detto di
si, allora gli ha raccomandato di stare attenta e di chiudersi dentro quando
capita, qui quando gli uomini bevono violentano chi capita, soprattutto in
famiglia. Poi le ha detto una cosa pazzesca: "Ma Ruth, non e' quando quello
beve gli mandi la bambina, vero?" Parlavano della niña di 5 anni! E Ruth
non ha detto niente, non si e' incazzata ne niente, come se parlassero di una
cosa che capita normalmente. 5 anni! Che merda, ma è possibile vivere così ?
Che razza d'ingiustizia è questa? Ce ne siamo andati con la morte nel cuore.
Di questo non vedrete nulla, non esiste documentazione ne altro, solo la
certezza che possiamo stare contenti di non essere nati qui, al barrio
Solidariedad, la lotteria biologica non perdona.
Hasta siempre, Valerio.
Oggi è meglio di ieri venerdì 25/11/05
Ciao
a tutti,
qualcuno mi chiede notizie sul mio stato di salute ed effettivamente non ne ho
più parlato perché sto molto bene. La voce che avevo perso i primi giorni mi
e' tornata subito, il mal di gola mi e' passato e giorno per giorno, a forza di
camminare, sono sempre più allenato.
E passiamo alle notizie odierne.
- intanto ho ricomprato la pega senza incidenti e sono riuscito ad aggiustarmi
los zapatos.
- da stasera siamo di nuovo senza acqua ed in bagno abbiamo trovato la solita
tinozza piena d'acqua per le necessità più impellenti, tipo diluire il piscio
nel water, più che altro per la povera Francesca, e lo so che dire ‘sta cosa
fa un po’ schifo, ma tant’è.
- i lavori sulle tubazioni della nostra strada, La Calzada, procedono veloci e
forse da domani avremo le trincee subito fuori dall'hospedaje.
Oggi siamo andati con Francesca a Dirià, una comunidad rural a mezz'ora di
camioneta da Granada di cui vedete un esponente qui a fianco, un bel viaggio sul
cassone di una camioneta e una volta arrivati abbiamo trovato un sacco di donne
che aspettavano la dottora. Io
e Furfe siamo riusciti anche a vedere un po' i dintorni, dal paese si arriva a
piedi fino alla laguna de Apoyo che avevamo visto domenica scorsa dal mirador de
Catarina. All'ambulatorio ci hanno trattato da re, pranzo e caffè per tutti e
alle 5 del pomeriggio, dopo le foto di rito con le ragazze della casa de la
mujer e le dottore con le divise disegnate dai bambini della Zanibon, siamo
ripartiti.
Sono contento di aver fatto le foto con le divise anche perché sono quelle che
alla frontiera mi erano costate 20 dollari ed un paio di mutande....ricordate?
Prima di tornare verso Granada abbiamo fatto un veloce giro al mirador sulla
laguna per richiesta della Neri, quindi via verso la Gran Sultana seduti nella
parte dietro del pick up con il tramonto che ci correva alle
spalle....grandissimo. La Neri è quella con la maglietta bianca, e nella foto
più a destra è in mezzo alle sue colleghe nicas. Sulla camioneta s’intravede
anche il Furfe.
Cena in un posto nuovo, un pollo entero in tre, 130 cordoba, molto abbondante e
adesso forse andremo a la Casa de los tres mundos dove c'e' una serata rock.
Per domani abbiamo appuntamento alla Casa de la mujer alle 8,30 con Karla'song
per poi andare a fare la cotizacion de los zapatos per los niños, la cotizacion
è in pratica un preventivo.
Karla
verrà alla Casa dela Mujer anche perché ieri, dopo essere tornati dal barrio
Solidariedad, abbiamo a lungo parlato con lei e la Campanini e si è rimasti
d'accordo che domani Karla va la e prende la bambina dicendo alla madre che la
porta da Laura che le compra le scarpe e invece la porta dalla Neri che
controllerà se e' già stata violata, nel qual caso decideranno il da farsi.
hasta luego, Valerio.
Laura Campanili, quien es? sabato 26/11/05
Oggi
vi parlerò di Laura, una donna eccezionale, che viene qui da tanti anni e che
spero viva ancora a lungo per quello che potrà ancora fare. La cosa curiosa e'
che da quando e' arrivata, martedì scorso, parlando con lei abbiamo scoperto
una sua vena polemica che non conoscevo. Ci parla male dei sandinisti e su
alcune cose sono d'accordo, ci dice peste e corna del Papa santo appena morto, e
qui condivido tutto, ci parla male di Cofferati, di madre Tersa di Calcutta, e
qui ci racconta cose che non sapevo, e su tante altre persone, famose e non, per
non parlare degli americani, della coca cola che lei non beve per principio e
così via. Allora mi è venuto un dubbio, non è che ce l’ha con il mondo
intero? Così oggi, tornando a casa, seduti ad un chioschetto con una Victoria
in mano, le ho posto la domanda ferale: “Ma tu Laura, tra le persone famose
nel mondo, viventi o già morte, chi e' che veramente consideri degne di stima?
Il primo nome che mi ha fatto e' stato quello di Masshud (non so se si scrive
così), il comandante afgano morto poco prima della caduta dei talebani, e poi
in America Martin Luther King e anche Bob Kennedy, non John, ma il fratello. E
poi ci ha parlato di altre persone, come Tina Modotti che già conoscevo e di
altre semisconosciute di qua, persone che credevano in un ideale e che la
politica della piñata dei capi sandinidsti (l'appropriazione delle proprietà
dei ricchi fuggiti dopo el triunfo) ha deluso e che ora fanno lavori umilissimi.
Lei dice che i sandinisti erano partiti bene ma che poi si sono corrotti in una
maniera indecente, Karla'song pensa le stesse cose ma però difende le conquiste
della rivoluzione, come una escuela y un centro de salud publico fin nei
villaggi più remoti. Resto convinto che l'esempio cubano resterà unico nella
historia de America Latina. Al di là delle giuste distinzioni che si possono
fare sui diritti civili, sulla persecuzione dei dissidenti e dei maricones e di
tante altre cose, ancora oggi si può tranquillamente affermare una cosa: esta
noche en el mundo 200.000 niños dormiranno per strada, e nessuno di loro è
cubano.
Hasta siempre Comandante.
Ieri
vi parlavo del barrio dove vive Ruth. Il nome giusto non è Solidariedad ma
barrio Solidaridad e
oggi vi siamo tornati a fare quello che qualcuno di voi ci aveva chiesto,
vincendo una forte stretta allo stomaco e con una buona dose di cinismo. Abbiamo
documentato con foto ed immagini quella terribile situazione, con l'unico scopo
di far vedere a voi e a tanti altri quello che stiamo raccontando affinché nel
futuro si possa fare di più per questi disgraziati. Siamo tornati lì con Karla
a riaccompagnare Maria Yornela, la bimba di 5 años che Francesca ha visitato e
che per fortuna non è stata ancora violata in quell'orrida baracca tra gli
acquitrini. Nelle foto a fianco, in basso vedete Karla e Furfe insieme alla
bimba, in quella sopra tutti i figli di Ruth. Quando siamo arrivati la madre non
era ancora tornata ed i bambini erano lì soli soletti da oltre tre ore,
giocavano in quell'immondezzaio aspettando soltanto che facesse sera, o forse
qualcosa di peggio, altro non credo possano aspettarsi dalla vita.
Nelle due foto sotto potete vedere l’abitazione di Ruth mentre ce ne andiamo ed il sottoscritto, dopo questa terribile esperienza, sulle rovine della Calzada, dilaniata dai lavori in corso.
Come
vi dicevo Laura ha le sue idee politiche, forse sbagliate in qualche caso, e
forse pure un po' di teresina, ma quello per cui la ammiro maggiormente è che
comunque prima di tutto, in qualunque caso, mette sempre l'interesse dei bambini
davanti a tutto, ha una tenacia e un'energia non comuni in una persona della sua
età.
Hasta siempre Laura Campanini
Las isletas domenica 27/11/05
Hoy,
domingo, jornada de descanso alle Isletas di Granada, quindi vi giro la cronaca
del Furfe, sempre molto dettagliata quando non omette alcuni episodi
personali....a voi.
Buenas dias a todos...........
Alla fine abbiamo deciso per la gita alle isletas sul lago del nicaragua...
Stamattina al cafe' ruiz e' venuto a prenderci in carrozza Wiston, un ragazzo
nica che ormai da alcuni giorni veniva da noi per offrirci il viaggio in barca.
Trattato il tutto per 20 $........e al grido di *fraunbruker¨* di frankestiana
memoria i cavalli sono partiti al galloppo verso l'ignoto porto di Punta Asese.......
Qui un mozzo ci aspettava per l'imbarco...salpiamo alle 9..... La barca scivola
lentamente sul lago.....le isole nate dopo un eruzione vulcanica del Mombacho
sono all'incirca 366.....di media grandezza tutte piene di
vegetazione..se qualcuno e' interessato ce ne sono in vendita......
Su alcuni isolotti ergono come torri di guardia maestose ville con nei loro
porticcioli dei piccoli yacht....Il paesaggio che si ammira dalla barca e' degno
di films come Paradise o Laguna blu......
Il nostro mozzo capitano attracca su un isolotto che si chiama Corre viento......scendiamo,
l'isola si percorre in 5 minuti.ci verranno a riprendere alle 14......Per il
momento siamo gli unici turisti, nell'isola ci sono alcuni ristorantini,
preparano le tavole per quelli che verranno a comer.
Noi ci sediamo a crogiolarsi al sole su tre sedie di legno e con una cerveza
fresca in mano......il sole picchia......Quando ormai ci sentiamo ben cotti a
puntino ci spostiamo sotto la tettoia del bar ed iniziamo una entusiasmante
partita a Dama nera......Alle 14 risalpiamo e facciamo ritorno a Granada........
Qui sempre in carrozza Wiston ci riporta all'albergo....doccia rigenerante e poi
via a scoprire altre viuzze di questa splendida città. Stasera la signora del
café Ruiz ci preparerà una cena
tipicamente nicas..ormai siamo di casa..... Intanto per tamponare la fame ci
siamo fermati al parque central nel chiosco,un piatto di yuca ed una coca
cola...
Buen empiezo de semana.........ora se va a magnar......
Il Re di Spagna fece vela cercando l'isola incantata,
però quell'isola non c'era, e mai nessuno l'ha
trovata.
Svanì di prua dalla galea, come un'idea;
come una splendida utopia è andata via e non tornerà
mai più.
Le antiche carte dei corsari portano un segno
misterioso,
ne parlan piano i marinari con un timor superstizioso.
Nessuno sa se c'è davvero od è un pensiero;
se a volte il vento ne ha il profumo è come il fumo
che non prendi mai!
Bene, e dopo l'aggiornamento furfiano vi racconterò di alcuni personaggi di
Granada ormai entrati nei nostri ricordi, che spesso incontriamo o che ci hanno
colpito in modo particolare.
Il primo e' sicuramente Jack, il puttaniere gringo con un che di Jack Nicholson,
che importuna sempre la ragazza del Los hijos del maiz, il baretto vicino a casa
dove spesso sostiamo. Poi c'e' Wilander, un tizio sempre vestito impeccabilmente
da tennis che cammina solo soletto per la città, a nostro avviso va a pupas.
Poi ci sono le ragazze dell'esquina cerca del Cine, ogni sera quando usciamo da
internet passiamo di là e loro ci chiamano e ci vogliono fermare, ieri
addirittura una mi ha seguito fino al parque Central e mi diceva: me pinche, me
pinche ( si pronuncia me pincie ), che avrà voluto dire? Comunque resisteremo,
non preoccupatevi.
Poi c’è un nica strano che incontriamo spesso, ti fissa da distante e poi
quando ti arriva vicino esclama: dos cordobas! e ride sguaiatamente. Ogni tanto
poi ci torna in mente l'american guy del nostro albergo, quello che ci chiamava
fuck italians, il simpaticone.
Quando
andiamo a comer ci fermiamo sempre in una tienda per strada a comprare qualcosa,
la dueña e' sempre elegante, una sorta di Lina Wertmuller nica con degli
occhialini rossi sottili, e ormai ci considera clienti affezionati. E lo stesso
dicasi di diverse pulperie o botteghette varie sulla strada della Casa de la niñez
dove consumiamo notevoli quantità di coca y cerveza, quando arriviamo a tutte
queste donne s'illuminano gli occhi e ci sorridono, somos todos granadinos!
Bene ora e' tardi e la dueña del Cafe' Ruiz ci aspetta a cena quindi vi saluto,
ci ha preparato una specialità: carne con yuca cotta in una pentolona ricoperta
di foglie di palma.
Buen provecho y hasta mañana.
Valerio.
Los zapatos lunes 28/11/05
Anche oggi vi invio la cronaca del Furfe che poi completerò alla fine, pura vida a voi.
Hola
gringos como estas?
Stamattina il cellulare sveglia di francesca non ha suonato e quindi ci siamo
svegliati alle 7,30.....
Ieri sera abbiamo fatto le ore piccole presi da una partita all'ultimo respiro a
dama nera..la bella e' stata sospesa per invasione del campo di zangudos
inferociti........
Colazione con fruta e huevos e poi ognuno per la sua strada......Francesca
l'irriducibile laziale con le sue donne alla casa della mujer.........noi alla
Niñez con l'esuberante Laura Campanini....
Abbiamo finanziato l'inizio di altri lavori tra cui la pulizia di tutto il
cortile sommerso da cianfrusaglie, la riparazione di 24 sedie per la scuola,10
tavolini e la pittura con calce di tutto il muro perimetrale interno. Pensate
che per la sostituzione del legno delle seggioline, saldatura del tubo di ferro
se rotto, carteggiatura e pintura di ogni seggiolina il vecchio Enrique ci ha
chiesto 40 cordobas = 4.000 lire cadauna!
Con Carla poi siamo andati in taxy dal taller de zapatos (il nostro calzolaio)
ad ordinare per gennaio 40 paia di scarpe. Durante il tragitto in auto abbiamo
solamente nominato il nome coca cola con Laura per la festa di mercoledì che
lei e' partita subito con una filippica anti bollicine. Al momento di pagare il
tassista gli ha ribadito di non spendere il tutto in coca cola..........
Con il calzolaio abbiamo trattato l'acquisto delle scarpe per 5.000 cordobas
(300$), il 50% subito l'altro a gennaio alla consegna del lavoro. Affare fatto!
Nel pomeriggio dopo aver controllato gli orari degli autobus per Rivas siamo
tornati al barrio Domingazo dove stava iniziando la lezione di disegno con le
due women from tokyo.....Noi ci siamo persi con un po' di art attack del murales...fatto!
fatto!
Mi sono accorto che ormai conosciamo talmente tanta gente che quando passeggiamo
per strada molti ci salutano...più che a padova.......
Stasera qui a Granada inizia la festa dell'immacolata che si protrarrà fino
all'otto dicembre.........
Anche per oggi e' tutto, se ci succederà qualcosa in serata lo saprete mañana.....hola
raff.
Ti regalo le mie scarpe, sono nuove, prendi
anche qualche libro, può servire saprò alzarmi
in volo e vedere dove sei, ti manderò a dire goodbye
Bene,
e dopo la solita strofa finale del Furfe vi ragguaglio sulla serata. Usciti
dall'albergo siamo andati alla cattedrale dove alle 7 in punto usciva la Virgen
por dar la vuelta al parque, insomma le facevano fare un giro della piazza e poi
la riportavano dentro. C'era una calca pazzesca e quando il baldacchino e'
uscito, sorretto da 8 soldati sudati marci, hanno iniziato a sparare petardoni
di tutti i tipi, sobretodo con dei mortai artigianali a due passi della gente,
un fracasso assordante e spaccatimpani alla faccia delle norme di sicurezza.
Dietro la Virgen veniva la banda, e via tutti dietro in corteo. Dopo un po'
siamo usciti dalla bolgia e ce ne siamo andati all'immarcescibile J3, siempre lo
mejor, donde he comido tostadas fritas y gallo pinto mentre gli altri carne
jalapeña, e naturalmente la solita Toña, e a questo proposito vi posso dire
una cosa:
Como mi Toña, ninguna!
Hasta luego, Valerio
Asì es la vida martes 29/11/05
Stasera
siamo andati a mangiare con Laura e poco prima di arrivare al nostro amato J3
abbiamo incontrato una donna con 2 bimbi che lei conosce, gente molto brava dice
Laura. Il marito era lì ma ha dei problemi di salute al fegato, ci ha fatto
vedere una carta per fare un'ecografia ma non ha la plata, la donna per
guadagnare lavora in piazza dove vende arance, anche le sbuccia se si vuole.....
Rimane nel parque fino a las nueve, diez de la noche y pues torna a casa sua a
piedi, al Pantanal, con i bambini in spalla se dormono. Il Pantanal dista un'ora
di cammino da qua e lei non può certo permettersi altro che i suoi piedi. I
bimbi, che avranno 5,6 anni, quando hanno visto Laura l'hanno abbracciata e sono
rimasti così tutto il tempo che abbiamo parlato con loro, quindi Laura ha detto
a Karla di prendere giù i nomi per inserirli nelle becas, le borse di studio
che stiamo progettando con i soldi che avanzeremo. Quando la mamma ha capito che
ero yo lo que tenia la plata (quello che aveva la grana) ha detto ai bimbi di
ringraziarmi e loro mi si sono avvicinati con le mani giunte come per pregare,
mi hanno guardato a lungo.........questo riserva la notte granadina.
A cena avevamo tutti avanzato qualcosa, cosa strana perché molto spesso gli
avanzi vengono direttamente spazzolati da poveracci di passaggio che ci chiedono
qualcosa, e così la dueña del J3 ha preparato un contenitore con la roba.
Laura l'ha portata alla mamma delle arance che io pensavo avesse 35 anni e
invece ne ha 25. I bambini non credevano ai loro occhi, c'era un po' di gallo
pinto, un pezzo di pollo e un tacos, erano molto felici perché avranno qualcosa
da mangiare che non siano arance nel loro ritorno al Pantanal.
E intanto Ruth ed i suoi figli sono sempre lì, nella notte del barrio
Solidaridad, in una putrida oscurità, immersi in nubi di zangudos e zanzare di
ogni tipo, portatrici di malaria, dengue e asma bronchiale, buenas noches Ruth,
buenas noches niños.
Laura oggi ha parlato con la directora della prescolar dove dovevano andare i
bimbi di Ruth , e che ovviamente non hanno mai visto, così ora Laura dice che
non rimane che portarglieli via, altro non si può fare per quei bimbi, ci
penserà la directora, asi' es la vida.
Finite le tristezze devo aggiornarvi su diverse novità, intanto oggi il gringo
ci ha detto che venerdì partirà per il Costarica donde lo espera la sua bella,
il gringo per chi non lo avesse capito e' il Furfe. Si era d'accordo fin
dall’inizio di partire da Granada tutti insieme verso il 3, 4 di dicembre ma
le cose sono andate diversamente. Una doctora ed il moroso se la sono moccata
appena hanno potuto giustificare la loro voglia di far vacanza con la
disorganizzazione che qui regna sovrana, ed il Furfe raggiunge la sua bella
qualche giorno prima. Così qui rimaniamo solo io e Francesca, allungheremo la
nostra permanenza in quel di Granada rispetto al previsto e quindi partiremo
anche noi per il Costarrrrrica con tappa a Montezuma che non dovrebbe essere
male, un paio di giorni di mare ce li faremo anche noi.
Oggi Francesca ha visto una donna di 40 anni che ha probabilmente un tumore
ovarico che da un anno curano con antibiotici, la massa e' di oltre 7
centimetri, Francesca le ha detto che deve fare immediatamente i marcatori, ma
costano 1.200 cordobas, un capitale. Forse ci penserà la directora de la Casa a
trovare la grana, forse.
Altra notizia, qui a Granada ci sono stati ultimamente dei casi di dengue, la
febbre emorragica, speriamo bene.
Oggi alla Casa de la Niñez abbiamo parlato con Enrique il muratore, ci ha detto
che i suoi uomini guadagnano sui 150 dollari al mese ma che sono pochi per
mantenere una famiglia, e che c'e' gente, tipo quelli che lavorano sui campi con
il machete, che prendono 20 cordobas al giorno, pensate che una libbra di arroz
costa 6 cordobas e un po' di olio per condirlo 4 cordobas, come si può vivere
in
questo
modo?
Poi siamo tornati alla escuela Pablo Antonio Quadra, poeta, dove la settimana scorsa avevamo visto l’inno nazionale alla mattina, ecco due foto fatte quel giorno.
Per
tutto il resto che abbiamo fatto oggi vi giro la cronaca di Furfe, molto
dettagliata.
Ciao a tutti dal mundo nica.
Buenas
noches da Granada..........
Torno un attimo su ieri sera dopo che vi ho lasciato..........
Allora come vi dicevo quii a Granada e' iniziata la festa dell'immacolata che si
protrarrà fino all'8 dicembre.......
Nel Parque Central hanno illuminato un gigantesco albero di
natale..........strano ammirare l'abete sotto una temperatura di 30 e più
gradi.......Ieri sera la piazza era stracolma di gente festante che attendeva
l'uscita dalla cattedrale della statua della Vergine. C'erano camion dei
pompieri che facevano suonare le loro sirene.in più una serie di fuochi
artificiali......più bombe direi, che hanno iniziato a sparare come fossero una
contraerei.....
Stamattina prima di andare nei rispettivi posti di lavoro siamo andati al barrio
solidariedad (l'inferno) dove abbiamo lasciato una borsa di magliette che non
useremo più .......il tempo di deporle vicino ad una rete e girare un isolato
la borsa era sparita........
Sono le 8,30 ed il sole picchia già duro, fa un caldo infernale tanto da
fermarci dalla lina wertmuller nicas a berci una coca cola.... Salutiamo
francesca e in taxy raggiungiamo la casa della ninez.
Qui abbiamo appuntamento con Janine e Donna Chilo, con loro saremmo andati al
mercato a comperare le divise scolastiche per i bambini. Al mercato entriamo
nella tenda di Don Rafael ed iniziamo la contrattazione di tutto quello che ci
serve.
Come in tutti i negozi dove siamo entrati ad acquistare qualcosa, la trattativa
e' un odissea...
Don Rafael annota il tutto su foglietti di carta talmente piccoli che fa una
confusione pazzesca tra taglie e prezzi.La sua bottega e' un via vai di persone
che gli consegnano soldi, gli portano generi alimentari, mi ricorda molto una
canzone di De Andrè.
Alla fine compreremo : 44 pantaloni di varie taglie per varones(maschi), 40
camicie,30 falde (gonne) per le mujeres con 33 bluse........il tutto per 5.000
cordobas, l'equivalente di 300$.
Anche qui 50% subito e l'altro alla consegna che avverrà venerdì mattina alle
10.
Lasciamo don rafael e andiamo verso casa, il caldo inizia ad essere
insopportabile.ci vuole una bella doccia........
In hotel incontriamo Francesca, e' triste, ha diagnosticato un cancro ovarico ad
una donna che da un anno la curavano per un infezione dell'ovaio....Le ha
prescritto i markers tumorali costano 1200
cordobas che la donna non ha........abbiamo raccontato il tutto a Laura che farà
in modo che la mujer abbia la somma........
Alle 15 ripartiamo, l'afa si taglia con un machete.....andiamo alla casa della
ninez per sistemare anche qui i conti con il nostro impresario Enriquez.....Dobbiamo
pagare il materiale per la riparazione delle sedie e dei tavolini.........Ci
racconta un po' della sua vita e ci chiede se possiamo inserire anche sua figlia
nel progetto scolastico della casa.per questo se ne occuperà Carla.....
Pensate che un manovale lavorando dalla mattina alla sera compreso a volte il
fine settimana raggiunge un salario di 150$........Un hombre che tutto il giorno
taglia l'erba con un machete guadagna la simbolica cifra di 20 cordobas, le
nostre vecchie 2.000 lire........Una libra di riso costa 6 cordobas, un po' di
olio 4 cordobas.....Se gli viene un po' di tosse e deve andare in farmacia lo
sciroppo lo paga 60 cordobas. La speranza e' di non tagliarsi e dover usufruire
dell'ospedale dove dovrebbe pagarsi il filo e le garze per la
sutura.......l'unica cosa che gli rimane e' alzare le mani e sperare in un
miracolo di Dio.............Triste.......
Rientrati in albergo per una doccia rigenerante, Francesca ci regala un'altra
splendida notizia....qui a Granada ci sarebbe la dengue, la famosa febbre
emorragica.........Questa notizia gli e' stata data dalla dottora nica quando ha
sentito che dormiamo senza una zanzariera.........Cmq non siamo
preoccupati.........
Stasera siamo stati a cena con laura gli abbiamo fatto conoscere il nostro
ristorante preferito il j3........qualità prezzo ottimo.....Spero di avervi
raccontato tutto oggi il caldo mi ha un po' fuso......
hasta siempre rafael.......
Tutto il giorno con quattro infamoni
briganti , papponi , cornuti e lacchè
tutte l'ore co' ‘sta fetenzia
che sputa minaccia e s'à piglia co' me
ma alla fine m'assetto papale
mi sbottono e mi leggo ‘o giornale
mi consiglio con don Raffae'
mi spiega che penso e bevimm'ò cafè.
Qui a lato gli ultimi preparativi per la grande festa di domani, dobbiamo appendere tutti i disegni dei bambini della Zanibon e poi metteremo quelli dei bambini nicas.
Sulle tracce del Che miercoles 30/11/05
E'
sempre difficile affrontare questo tipo di argomenti ma ci tento, e poi qualcuno
potrebbe dire: ma che c'entra il "Che"?
C'entra eccome perché qui ho toccato di persona una realtà che e' la
conseguenza degli ideali per cui Guevara ha lottato ed e' morto in una patria
non sua, ideali che sono poi comunque stati perseguiti dai cubani, a prescindere
dalle solite seghe mentali sulla dittatura di Fidel, sui diritti civili etc. Tra
l'altro io sono uno di quelli che pensano che il Che è stato abbandonato da
Castro in Bolivia, era troppo scomodo per il lider maximo e soprattutto per i
sovietici del tempo, lo stesso destino capitato anche a Camilo Cienfuegos,
l'unica persona oltre al Che che poteva oscurare il carisma di Fidel. Ma queste
sono comunque idee personali, quello che conta è aver toccato con mano una
realtà misconosciuta, grazie anche ai maggiori giornali italiani sempre pronti
a sputtanare Cuba sulle persecuzioni ai dissidenti. Qui in Nicaragua abbiamo
conosciuto diverse persone che hanno studiato a Cuba, esiste un progetto per il
quale ogni anno un certo numero di persone va a Cuba a fare medicina per 6 anni,
questo ce lo ha detto la doctora nica che lavora con Francesca, persino il dueño
del nostro hospedaje ha studiato all'Habana. Pensate un po', queste cose da noi
non si sanno, come non si sa che ogni anno negli ospedali cubani vengono operati
quasi 5.000 venezuelani poveri per cataratta, destinati altrimenti alla cecità.
Questi sono gli ideali che perseguiva il Che, nada mas. Castro e' indubbiamente
un dittatore, uno con il pelo così sullo stomaco, ha avuto però l'intelligenza
di continuare quella lotta che stava a cuore di Guevara: eliminare
l'analfabetismo, dare una garanzia di vita a tutti, dalla salute alla casa agli
alimenti, magari di tutto un poco ma sempre meglio che nei "liberi"
paesi latinoamericani alla mercé del pulpo gringo. Addirittura abbiamo saputo
che persino ai tempi di Somoza i nicas andavano a Cuba a studiare, e come
aprirono le prime scuole i sandinisti dopo el triunfo, durante la cosiddetta
cruzada de alfabetizacion? Lo fecero grazie ai maestri cubani che girarono in
lungo ed in largo il paese.
Ecco, qui credo di aver trovato veramente le tracce del Che, la prova pratica
che le sue idee sul foco revolucionario de toda America non erano solo utopie, e
che nonostante la sua morte molte persone ancora ne beneficiano.
"Vedi Camilo", diceva il Che, "somos realistas, soñamos lo
imposible".
Ed
ora alcune note operative:
1) Ormai e' deciso, si parte martedì prossimo 6 dicembre. Inizialmente la data
era stata fissata per il 3 dicembre ma poi sono successe diverse cose, le due
scomparse se ne sono andate in vacanza e Furfe se ne va un paio di giorni prima
a raggiungere la sua bella, come si dice tira più un pelo do figa che un carro
di buoi....lo capisco. Io e Francesca invece prolunghiamo di qualche giorno la
permanenza, ci piacerebbe rimanere ancora di più, ci dispiace andarcene, ormai
somos granadinos, ma oltre non si può restare perché con la festa de la Virgen
in pieno svolgimento rischieremmo di rimanere bloccati qui, pare infatti che il
7 e 8 dicembre chiudano addirittura la frontera con il Costarica, quien sabe?
Meglio andare.
2) La festa de la Virgen e' iniziata a Granada il 28 sera e andrà avanti fino
all’8 dicembre. Tutti i giorni viene portata por la mañana nei diversi
barrios dove la fanno girare casa per casa tra esplosioni di mortaretti, offerte
e musica di una scalcinata banda che verso sera fatica a reggersi in piedi por
lo que toman. Comunque tutte le sere la vediamo tornare alla cattedrale verso le
8, moltissima gente al seguito, montata su una carrozza diversa ogni giorno a
seconda del barrio che la scorta. Veramente suggestivo, soprattutto i personaggi
che girano attorno a questa grande festa sono particolari, una confusione di
venditori di ogni cosa, di "artificieri", pupas y borrachos.
3) Oggi e' stata una giornata splendida, grande festa alla Casa de la Niñez con
consegna degli attestati di ringraziamento per il lavoro svolto, ma su questo vi
girerò la cronaca del Furfe sempre molto dettagliata.
4) Pare che a Granada siamo ormai famosi, oggi Laura ci ha detto che la
vicesindaca ha chiesto a Karla'song se possiamo finanziare un intervento
chirurgico ad una signora, ma come fa questa a sapere che siamo qua? Laura dice
che todo el mundo lo sabe....quasi quasi si potrebbe rilasciare un intervista ad
un periodico locale qualificandoci come esperti in leprologia....la doctora la
tenemos in fin dei conti. Qualcuno ricorda chi fece una cosa simile durante il
mitico viaggio sulla “poderosa” per pagarsi poi le spese di viaggio ed i
pasti?
Hasta sempre,
Valerio,
ed ecco la cronaca furfiana:
Buenas
dias Nicaragua........e' arrivato il giorno della festa alla casa della ninez......
Stamattina abbiamo concluso gli ultimi ritocchi con la sistemazione definitiva
del murales che porteremo in italia, abbiamo seguito i lavori ormai in fase di
completamento dei bagni.......ottimo lavoro. A mezzogiorno pranzo al cafe' ruiz,dove
la signora su nostra richiesta ci ha preparato la yuca fritta con pollo riso e
fagioli...squisita..... Alle 14 dopo una doccia rigenerante,ne facciamo tre al
giorno.mucho ma mucho calor.prendiamo il taxy e partiamo alla volta del barrio
Domingazo......
Io e Valerio sfoggiamo le nostre magliette gialle,mentre Francesca la sua da
assessore, sembriamo
due bodyguard........
(Nella foto a destra vedete Francesca con la maglietta nera, quindi Karla, Janin, Furfe e Laura accovacciata, in quella a sinistra alcuni ragazzini con sopra il murales fatto dai bimbi della Zanibon di Padova incorniciato, bello!).
Ci
sono 64 bambini più Karla, Laura, Guillermo, Janin e altre persone........ Dopo
alcuni giochi organizzati da Carla inizia una dimostrazione di balli preparati
da gruppi di niños......Si va dalla gasolina alla bachata alla camisa
negra.........Poi Karla la direttrice nazionale della casa della Ninez ha
iniziato un lungo discorso di ringraziamento, rivolto prima di tutto ai bambini
della scuola Zanibon, a noi ed alle due ragazze tedesche.........Il punto più
emozionante lo raggiungiamo al momento della consegna degli attestati con la
cornice di bambini festanti e scrosci di applausi......ecco Valerio nella foto!
Por su valiosa colaboracion en beneficio de los niños,niñas y adolescentes
de la casa de la niñez, especialmente el apoyo brindado para que continuen con
sus estudios en el año lectivo escolar
2006. Muchas gracias y esperamos que regrese pronto.
Successivamente
abbiamo fatto una lotteria con i regali portarti dall'italia da
Francesca........ad ognuno un pensiero. Conclusione con refrescos e
panini.......Splendida giornata.....
Questa e' l'ultima mail dal Nicaragua, domani parto per il Costarica dove i miei
due compagni di viaggio mi raggiungeranno lunedì o martedì per poi proseguire
insieme........
Cosa dire di questa meravigliosa esperienza di vita........Porterò
sempre con me alcune immagini indelebili come il sorriso di questi
bambini che ormai sono nostri carissimi amici...ma anche di quelli che abbiamo
trovato per strada di giorno e di notte a lavorare o dormire nei
marciapiedi........
La simpatia di Karla, il confusionario Guillermo,la precisione di Janin,la
grinta della nostra Laura.......dovrebbero fargli un monumento.....E poi tutte
le persone che ormai facevano parte della nostra vita quotidiana.....
Porterò anche l'immagine dell'inferno del barrio Solidariedad, di quei bimbi
che vivono in condizioni disumane...Laura sta' cercando di toglierli alla madre
e farli entrare in un istituto....con la speranza di un futuro almeno
dignitoso........
Adios Nicaragua........o dovrei dire arrivederci..ormai sei entrato dentro
me.......lascio un amico che certamente ritroverò.....
Hasta siempre nicaragua! raff.
Oh freedom
oh amico
mi mancherai
Io parto
nel viaggio
la libertà
Pensami se un giorno
torni qua
io penso a voi
se un giorno tornerò qua
io penso a voi
se un giorno tornerò qua
se un giorno tornerò...
Oh freedom
Sulle tracce del Furfe jueves 01/12/05
Queridas y queridos,
la
novità di oggi, giovedì, è che Furfe alle 5.30 de la mañana ci ha lasciato,
ha deciso di anticipare la sua partenza verso il Costarrrrica per raggiungere la
morosa che lo aspetta.
Io e Francesca abbiamo provato
varie volte a dirgli di farla venire a Granada, sono veramente poche ore di
corriera da Playa Coco a qui, ma niente da fare, ha l’albergo prenotato e non
si può muovere, così alla fine stamattina il Furfe è partito, lemme lemme,
con un certo numero di corriere ed una frontiera che lo aspettano. Stamattina mi
sembrava un po' preoccupato perché è un po' in difficoltà con la lingua, che
dire? Suerte y que te vaya bien General Rafael, hai resistito fin troppo ai
richiami della sirena!
Stasera ci scriverà per farci sapere com’è andata, sempre che non sia stato
spolpato dai coyotes de la frontera.
Per il resto nulla di nuovo, stasera vi riscriverò raccontando la giornata
odierna, comunque io e Francesca continuiamo i rispettivi lavori. Al massimo per
lunedì voglio definire esattamente con Karla'song come saranno destinati i
soldi che avanzerò, circa 900 dollaroni, e quindi vi farò sapere.
Bene, per adesso non ho altro da dire, mi rituffo nella bolgia che da qui vedo
appena fuori dalla porta del punto internet, il mundo nica me espera.
Valerio
La virgen sigue giovedì 01/12/05
Anche
oggi abbiamo avuto la nostra visione quotidiana della Virgen. Tutte le sere,
infatti, quando ce ne stiamo andando dal J3 dopo aver mangiato, incontriamo la
Virgen che ritorna verso la cattedrale. Viaggia sempre su di un carro che qui
chiamano carrozza, diverso sera per sera a seconda del barrio che l'ha menata in
giro tutto il giorno, preceduta da una folla festante, tra spari di mortaio e
razzi che esplodono in cielo, con la banda che suona nel caos generale. Che
splendida umanità.
Esaurite queste note di folklore vi aggiorno sui fatti accaduti.
Innazitutto Furfe è arrivato tra le braccia della leona, augrrrrrrrrrrr, sano e
salvo. Estoy muy feliz por el.
Francesca è andata come al solito a fare consulta ginecologica, ogni giorno le
arrivano donne con patologie curabilissime in gravi condizioni. Io invece ho
passato buona parte del pomeriggio a discutere con Enrique el abañil di soldi,
tra preventivi, fatture di materiale e costi aggiuntivi non previsti, quello che
accade sempre in questo genere di cose. In ogni caso alla fine ho saldato tutto
e domani mi dovrebbe consegnare il lavoro in opera terminato. Quindi dovrò fare
un po' di conti nel caos del mio taccuino per capire quanto mi è rimasto. Vi
farò sapere.
Abbiamo avuto conferma da un’altra persona che il 7 ed 8 dicembre chiuderanno
la frontera per la festa della Virgen, non si capisce se sono leggende o verdad
da repubblica delle banane, resta il fatto che ormai la fecha esta' decidida: el
6 de diciembre se sale.
Oggi scendendo per La Calzada ho incontrato Moises, un ragazzo che ormai
conosciamo, che mi ha chiesto dei soldi per comprare un quaderno per studiare
inglese, glieli ho dati e gli ho raccomandato di venire alle 5 al nostro
hospedaje per parlare con Karla'song per vedere se lo può inserire nei
programmi de apoyo che stiamo finanziando. Non lo abbiamo però più visto, que
lastima, esta' desechando su grande oportunidad! Il problema e' sempre lo
stesso, e' molto difficile aiutare chi non vuole essere aiutato ed e' per questo
che la Casa de la Niñez segue un certo numero di bambini e non tutti i
miserabili di Granada, la maggior parte non hanno purtroppo la volontà o la
forza di cambiar vida.
Questa sera siamo andati a mangiare con Karla, Laura ed un'altra italiana amiga
de Laura arrivata oggi a Granada. Laura aveva con sé los niños della signora
che sbuccia arance a la esquina del Parque, di cui vi parlavo ieri. Poveri
bambini, dovevate vedere come hanno divorato dos hamburguesas.
Domattina mattina alle 7 andrò con la Neri a casa di Ruth a portare qualcosa da
mangiare a quei disgraziati, ma così non si risolve niente, si allunga soltanto
una lunga agonia, io vorrei anche comprargli due mosquiteros per i letti ma
Laura non vuole porquè tiene miedo che il borracho va a venderlos para tomar
cerveza....ossia Laura ha paura che l’ubriacone che vive nella baracca di
fianco vada a vendere le zanzariere per comprarsi da bere, non so cosa faremo.
Bene per oggi è tutto,
hasta mañana compañeros.
Dudas viernes 02/12/05
Anche stasera mentre vi scrivo la Virgen scende la calle proprio fuori del punto internet, esco un attimo e l'ammiro sulla nuova carrozza, ormai e' una compagna di vecchia data.
I
dubbi cui vi accenno nel titolo sono quelli dovuti al fatto che ormai a Granada
tutti sanno che siamo qua e così ci arrivano le richieste più strane. Oggi la
vicesindaca e' tornata all'attacco tramite Karla, pare ci sia un ragazzo di 19
anni con un tumore al cervello che deve essere operato con urgenza però deve
comprarsi una valvola per fare la derivazione che costa 300 dollari, metà li
metterebbe la vice alcadeza e metà li chiede a noi.
La nostra risposta e' stata la seguente: noi martes 6 de diciembre partiamo,
quindi se la vicesindaca vuole, se non altro per cortesia, ci deve venire a
chiedere direttamente il favore. In secondo luogo vogliamo parlare con il medico
che deve fare l'intervento perché se e' vero che ha un tumore al cervello non
capiamo cosa serva mettere una derivazione che sarebbe solo palliativa, vogliono
forse farsi la mano su un caso disperato a nostre spese? In questo caso mi
dispiacerebbe molto per il diretto interessato ma i soldi e' più giusto vadano
spesi per persone che vivranno a lungo, forse e' cinico ma tant'e'. Ditemi cosa
ne pensate.
Oggi la doctora è tornata a Diria', la comunità rurale dove siamo andati anche noi la settimana passata, giornata un po' di stanca per cui ha parlato molto con la collega nica. Pensate che questa dottora, che ha un figlio di circa 6 anni, ha il marito che vive da clandestino negli USA da tre anni. Qui lavorava in banca ma guadagnava poco, forse 200 dollari al mese, e così e' andato là attraversando il deserto dell'Arizona a piedi, a momenti ci restava. Negli States fa il muratore e con quello che guadagna, e da clandestino farà seguro una vida de mierda, riesce a mandare a casa quello che basta per pagare il mutuo della casa che si sono comprati qui. La doctora per andarlo a trovare la prima volta ha dovuto farsi fare un invito ad un congresso da un conoscente gringo, altrimenti i nicas non li fanno entrare, e comunque gli chiedono quanti soldi hanno con sé, di farglieli veder e così via se no li cacciano. Al figlio piccolo invece gli americani proprio non permettono l'espatrio per pericolo immigrazione, così sono tre anni che non vede il padre, pur avendo i soldi per pagarsi il viaggio che il povero clandestino manda a casa.Torno a ribadire un concetto: ringraziamo la lotteria biologica che non ci ha fatto nascere nicas.
Questa
mattina alle 7, prima di andare a lavorare, sono tornato con Francesca al barrio
Solidaridad. Ruth era lì con i figli che pareva stessero partendo per la
scuola, gli abbiamo portato dei biscotti e qualcos'altro e la situazione mi e'
sembrata un po' migliore, però Laura dice che li manda a scuola solo da pochi
giorni, da quando ha saputo che lei la controlla e così e' sempre più convinta
di procedere per la strada che già vi ho detto tramite la Profamillia, l'ente
statale preposto per gli affidi familiari. Non so cosa dire, in ogni caso è
certo che il marito, o il cognato che sia, quello che vive nella baracca a
fianco, esta' siempre borracho (imbriago) e pega los niños che effettivamente,
l'avevo notato fin dal primo giorno, sono pieni di cicatrici. Non so neppure qui
cosa dire.
Que te vaya bien Ruth, y tambien a los niños, pobrecitos.
Oggi
pomeriggio, tornando a casa con Laura, ci siamo fermati a casa di Augusto Cermeño,
uno dei pochi sandinisti che lei stima, incarcerato ai tempi di Somoza e ora
fuori da qualsiasi incarico perché non si e' corrotto. Fa il giornalista
(www.nicaturismo.com - La verdad) e lavora anche in radio. Gli abbiamo spiegato
quello che stiamo facendo e le difficoltà incontrate sia da noi che dalle
dottore. In effetti se uno non viene qua con un progetto ben organizzato rischia
di non saper che fare, a volte si ha l'impressione che ai nicas non interessi più
di tanto ricevere aiuti, e' proprio un problema di forma mentis, "tenemos
las manos arriba, esperando en un milagro de Dios" mi diceva l'altro giorno
il buon Enrique, e lo capisco perfettamente. Quindi con Laura e Augusto siamo
rimasti d'accordo che lui deve cercare di formare un comitato con delle persone
locali fidate, un comitato che proporrà piccoli progetti e che seguirà quelli
approvati dall'Italia, così nel caso si tornasse si dovrà soltanto verificare
il completamento dei lavori, controllare i conti e documentare quanto fatto per
mostrarlo a quien esta' apoyando de Italia. Mi sembra un'ottima idea.
Bene, ora vi saluto, domani alle 9 abbiamo la lezione di educazione sessuale per
le adolescentes de la Casa de la niñez.
Hasta mañana.
valerio
Todavia dudas sabado 03/12/05
Ciao
a tutti,
stasera la Virgen era proprio bella, va a finire che mi converto a forza di
vederla.
Stamattina siamo andati alla Casa de la Niñez dove la doctora ha tenuto la sua
lezione di educacion sexsual, veramente utile anche per le domande che le
ragazze facevano sulla regla, come chiamano qui le mestruazioni. Abbiamo poi
saputo quali sono le reazioni dei genitori quando scoprono che un figlio, ad es.
di 14 anni, ha rapporti. Se è un maschio sono pacche sulle spalle ed
incoraggiamenti, se è una femmina sono pacche e basta. A questo proposito spero
di riuscire a scrivervi qualcosa sul machismo nica, ho diverse cose da
raccontare, spero di farcela. Le ragazze, ma non solo loro, erano poi convinte
che i rapporti sessuali provochino cambiamenti esteriori, pensate un po'!
Nella foto sopra vedete Karla, Janin e Francesca con le famigerate divise
della Zanibon, ed il buon Enrique, il nostro muratore di fiducia.
Dopo la lezione siamo andati al mercato di Masaya a comprare un po' di cose, il
tempo degli addii si sta avvicinando ed infatti nei prossimi giorni avremo
diversi impegni legati alla nostra vicina partenza. Domattina festeggeranno
Francesca alla Casa de la mujer e poi andremo a cena da Karla'song, ci aspetta
una scorpacciata di nacatamales, una comida tipica nica preparata con carne e
altra roba cotta dentro ad una foglia di palma. Yuhm yuhm.
Questa sera alle 6 poi e' venuta al nostro lussuoso albergo la señora Rosalia,
la vice alcadeza de Granada, un po' come se in Italia venisse a trovarvi a casa
un Cofferati o il sindaco di una grossa città,
in fin dei conti Granada è il secondo centro del Nicaragua. E cosa voleva?
Naturalmente la grana. Nella foto sotto mi vedete mentre la espero davanti alla
nostra stanza, assalito dai dubbi.
Rosalia ci ha spiegato tutta la storia di questo ragazzo che deve essere curato ma non aveva carte mediche con sé e così domani o lunedì manderanno un caballo ( proprio così hanno detto, un cavallo ) a casa sua a Malacatoya per farsi dare dalla mamma la documentazione da mostrarci. Boh? Che dire? L'impressione rimane confermata, probabilmente e' un intervento palliativo e basta. La cosa pazzesca è che a Granada ci sono persone ricchissime con cui la municipalidad ha sicuramente rapporti stretti, e perché non chiedono a loro? Probabilmente perché se vanno a chiedere 150 dollari ad un miliardiario per un intervento ad un povero di merda si sputtanano, i miliardari è meglio tenerseli buoni per chiedergli 50.000 dollari per una nuova scuola con tanto di targa ricordo, o no? E poi ogni piacere tra pescecani va sempre restituito, mentre chiedendo a noi questo pericolo non c’è, tra un po’ ce ne andremo. L'impressione è questa, resta il fatto che ci hanno messo davanti al naso questo caso pietoso, quindi se noi non gli diamo i soldi avremo sulla coscienza la morte prematura di questo ragazzo. Cosa fareste al nostro posto? Sono graditi i consigli.
In
ogni caso he dicho claramente a Rosalia, la vicealcadeza, que nos esta' poniendo
en una situacion che nos hace sentir feos, cattivi insomma, y que para mi en
Nicaragua hay muchisimos pobres che mueren cuando van a necesitar de una
operacion y que, en toda manera, nos parece mas justo apoyar niños que
probablemente vivran muj largo, y que ayudandoles a ir a la escuela talvez su
vida sera' mejor. Insomma, in poche parole, che preferiamo aiutare dei bambini
che vivranno a lungo piuttosto che un disgraziato che magari morirà tra sei
mesi.
Poi abbiamo chiesti di parlare con il medico curante ma pare stia a Managua,
altro problema. Laura che era con noi si è poi tolta la soddisfazione di fare
una filippica alla sindachessa per la storia dell'ospedale di Emergency,
progetto finito male per una questione di richieste esose sul prezzo dei
terreni, veramente una grande occasione perduta, cosa dire anche qui?
Tenemos las manos arriba, esperando en un milagro de Dios……....
adios.
El bosque humedo domingo 04/12/05
Immersi
nella foschia del mattino camminiamo in un groviglio vegetale, il terreno e'
scivoloso e da ogni pianta, da ogni ramo, mille gocce di rugiada bagnano i
nostri vestiti. La foresta humeda ci mostra i suoi segreti. Una foresta vergine
primaria, avviluppata costantemente dalla nebbia, con enormi liquidambar, guabos,
aggrovigliati in inestricabili intrecci, un groviglio di piante rampicanti,
muschi ed epifite, felci, bromeliacee e decine di diversi specie di orchidee.
L'urlo del puma rompe il silenzio del bosque humedo, rompe il silenzio dei
nostri passi attutiti sul sentiero di pietra.
Proseguiamo guardinghi, i sensi all'erta, guardando verso la volta della
foresta, attenti ad ogni rumore e all'improvviso........
Le nubi si diradano e la pianura circostante si mostra ai nostri occhi avidi, un
attimo e scompare de nuevo. La foresta torna ad ingoiarci, in un folle intreccio
di braccia, di rami avvolti dal muschio, di alberi che crescono sui loro
fratelli verdi, ho la sensazione di avvertire qualcosa, un'energia che va oltre
la comprensione razionale delle cose, ed ecco,improvvisamente, il crater del
volcan Mombacho e' di fronte a noi, un odore di zolfo impregna i nostri vestiti
già fradici, il silenzio del bosque humedo e' rotto solo dal silenzio del
vento, immagini che scompaiono, nubi velocissime ci fanno intravedere cose che
forse non esistono, la magia del Mombacho non la dimenticheremo.
Esperienza estrema, 5 ore di cammino tra ida y vuelta, una sudata bestiale ed un
freddo cane su in cima, a 1345 metri di altitudine, vestiti soltanto di una
magliettina fradicia, ma ne e' valsa la pena, non lo dimenticheremo tanto
facilmente il Mombacho, il volcan magico de los granadinos.
Rientrati a casa ci scoliamo un litro di Toña, como mi ninguna, un vero
toccasana, quindi ducha e via con tre cervezas da litro a casa di Karla'song che
ci aspetta a cena insieme a Laura. Nacatamales per tutti, un delizioso piatto
nica che necesita di 5, 6 ore di lavoro, praticamente una pastella di mais,
verdure e carne cotte al vapore dentro ad una hoja de palma de platano,
squisita.
La cena termina con robuste dosi di Flor de Caña e racconti più o meno
veritieri di Laura e Karla, protagonisti assoluti gli animali della foresta, il
tigrillo, il puma, una specie di koala di cui non ricordo il nome e tanti altri.
Quindi fuori per strada, nella solita bolgia della Virgen.
Domani e' il giorno de la despedida, lo siento mucho, ci mancherai moltissimo,
Nicaragua.
Valerio
Potessimo aiutare tutti lunes 05/12/05
Vi giro una delle risposte che ho avuto sulla questione del ragazzo di Malacatoya, un'amica a cui furfe aveva girato la mia lettera.
Caro Raf, hai ragione! Potessimo aiutarli tutti, lo
faremmo. La sindachessa ha il potere di chiedere ad autorità
clientelari/danarose e governative tutto l'aiuto di cui ha bisogno se volesse
veramente aiutare quel povero ragazzo. Volere è potere. Ma secondo te, un
Cofferati o un Albertini qualsiasi vanno da 3 missionari a chiedere assistenza
per una famiglia di poverelli?
Ammirevole la vostra disponibilità, ma a volte bisogna far capire ai governanti
che si può andare a bussare alla porta di un ricco anche per 150 dollari se
questi valgono la vita di un essere umano e non è detto che ci si debba per
questo sporcare le mani, perdere la faccia o veder sprecata l'occasione per
ottenere più soldi.
Andate avanti cosi ragazzi!
Baci, Stefi
Adios,
adios, adios lunedì
05/12/05
Aqui'
va un soldado de America, per l'ultima volta da Granada.
Oggi è stata la giornata degli addii, triste ma coinvolgente. Per tutto il
giorno ho visto persone che forse non rivedrò più, una lunga galleria di
volti, di sorrisi, di"gracias amigos", "que le vaya bien",
"un saludo a Italia, a los niños de la escuela Zanibon" e via così.
Alle 5 de la tarde abbiamo incontrato Karla e Laura davanti al Monterrey (le
vedete qui a destra mentre nella foto da sola c’è Janin ) e mentre parlavamo
e' passata perfino la donna a cui Francesca sospetta un cancro e che ancora non
ha fatto gli esami, così Laura le ha detto di darsi una mossa e che se ha
bisogno di qualsiasi cosa vada da lei. Per me il margine operativo che abbiamo
lasciato a Karla lo possono usare anche per questa donna, 40 anni e 4 figli ed
un cancro.
Oggi alla Casa de la niñez ho visto Enrique ed i suoi uomini per l'ultima
volta, mi ha chiesto se gli regalavo i 12 mattoni avanzati per aiutare la
signora di fianco che vive in una baracca, per fargli una fogna altrimenti
glieli vendevo. Oltre ai mattoni gli ho anche regalato una carriola di graniglia
avanzata dai bagni che lui mi ha fatto notare!!!!!!!! Anche questo e' il
Nicaragua.
La niña di Enrique e' stata pure lei inserita nella lista
dei bambini che la Casa segue, lista che vi porterò a casa, con nombre,
apellido, edad y barrio de cada niño.
Alla Casa de la niñez oggi non c'erano attività ma i bambini erano lì intorno
e così e' stato tutto un Hola' Valerio, regresa temprano, adios amigo, adios
Valerio y asì adelante, mi chiamavano da tutte le parti. Mentre attraversavo il
barrio per l'ultima volta da molte porte vedevo una manina spuntare, un sorriso,
un saluto. Persino ieri al mercado improvvisamente ho sentito un urlo:Valerio!
Erano due bambini che erano venuti alla festa mercoledì e mi avevano visto
passare, pazzesco!
Mi
mancherai Nicaragua, mi mancherai Granada, mi mancherete tutti, Guillermo, Janin,
Karla'song, Rosita, Enrique, Laura, Moises, il ragazzo de la pega, Ruth ed i
suoi bimbi, tutte le signore che mi hanno dato da bere, da mangiare, da dormire.
Ed infine un grazie a tutti voi, con i vostri soldi un po' di bambini del
Nicaragua vivranno un anno più serenamente.
Adios compañeros, hasta luego.
Nota folcloristica.
Qui e' veramente Natale, stasera tutta La Calzada era in festa per il passaggio
de la Virgen, luminarie, botti e baldorie varie. Nel parque Central poi, da
alcuni giorni, hanno montato un albero di Natale grandissimo, illuminato e
decorato. Ed inoltre ci sono luminarie sulle panchine, sugli alberi, ovunque.
Alle due del pomeriggio
( a fianco un venditore di gelati nel parque ), quando c’è un caldo insopportabile, fa veramente uno strano effetto passare per di là, sembra un paesaggio irreale.
Seconda
nota folcloristica
Da qualche giorno ai “figli del mais”, dove mi fermo spesso a tomar una
cerveza, trovo sistematicamente un italiano che habla solo español, anche con
me! Questo tipo verso metà pomeriggio e' irrimediabilmente ubriaco, e solo
allora si capisce che e' italiano pecche tira porchi a manetta. Ma la cosa
incredibile e' il suo spagnolo dall'accento lumbard, una cosa patetica, io e
Francesca stiamo discutendo se e' un vero milanes o solo de d'impurtasiun, io
propendo per la seconda ma non so se riusciremo a scoprirlo.
Qui a fianco i bambini della casa, durante le normali attività, negli ultimi giorni.
Ed ora un po' di conti, tanto per appassionarvi.
Dunque, con la festa del 15 octubre alla Zanibon erano stati raccolti (una volta
tolte le spese vive) euro 2.393 a cui poi si sono aggiunte diverse donazioni di
conoscenti e parenti negli ultimi giorni per un tot. di euro 2.653, che in USD
diventano 3.104 a cui si devono aggiungere 236 dollari di amici del Furfe ed i
400 euro inviati con bonifico dalla Zanibon (che in dollari, tolte le spese,
sono diventati 457), quelli che la cassa di risparmio di Padova mi aveva donato
perché ne avevo parlato con la direttrice della mia agenzia. Insomma in totale
3.797 USD.
I soldi sono stati spesi cosi':
427 usd i primi giorni tra stereo, cancelleria e cosette varie;
545 usd quasi tutti di cancelleria con la compra para apoyar los 40 niños della
Casa de la niñez;
35 usd di puttanate varie che non vi descrivo;
635 usd prevalentemente per l'acquisto delle uniformi e delle zapatos per i
soliti 40 niños;
1.105 usd a Enrique per i lavori di muratura, porte, cornice del murales,
riparazione sillas y mesas;
Dunque facendo un po' di conti un tot. di 2.747 USD, quindi alla fine mi
rimanevano circa 1.027 dollari (tenete conto che ci sono una cinquantina di
dollari di spese aggiuntive per il prelievo con carta di credito, il 4%), una
parte dei quali li aveva già Karla'song in banca, quelli spediti dalla Zanibon
perché la banca in
Italia
non me li ha voluti dare brevi manu.
Dunque, ricapitolando, dei 1.027 Usd Karla ne spenderà 150 per il saldo delle
zapatos alla consegna, en enero. Rimangono quindi Usd 877 che oggi ho consegnato
a Karla. Di questi almeno 650 serviranno per le becas (borse di studio) che
aiuteranno altri 8 niños a seguire corsi professionali per un anno, rimangono
fuori gli ultimi 200 Usd per i quali ho lasciato a Laura carta bianca sul da
farsi, nel senso che se verificherà insieme a Karla che effettivamente i soldi
possono servire per il ragazzo di Malacatoya bene, se no li useranno per
ulteriori becas. (In queste foto vedete i lavori alla Casa praticamente
ultimati.)
Per oltre il 90% delle spese sostenute ho ricevute,
fatture, scontrini o altro, per la rimanente parte non e' stato possibile avere
un pezzo di carta, rimane solo la confiancia.
E’ tutto.
Domani siamo in viaggio verso il Costarrrrrrrica, puede ser
que no sera' posible trabajar con internet, nel qual caso non riceverete mie
notizie per un giorno, non strappatevi i capelli.
Adios Granada, adios amigos.
Montezuma
miercoles 07/12/05
Good
morning Costarrrrrica!
I'm sorry but starting now i'll speak only in english because here in Montezuma
there are many americans people and so....
gringos fuck off!
Avete preso paura? Tranquilli, era solo uno scherzo naturalmente,
continuerò le mie cronache spagnoleggianti, no se preocupen.
Dunque, come previsto ieri non ce l'abbiamo fatta a scrivere, giornata veramente
bestiale, ora vi racconto la nostra giornata partendo dalla sveglia al Cafè
Ruiz, a Granada.
Cronaca
di martedì 06/12.
Ore
4.30 sveglia quindi la dueña dell’hospedaje ci accompagna insieme al figlio
al terminal delle corriere con una macchina scassatissima, mi sembrava di essere
nell’automobile del Duca in “1977 fuga da New York”, ve lo ricordate?
Stessa andatura lenta.
Al terminal io e la Neri vediamo l'alba e partiamo per Rivas alle 5.45, arrivo
alle 7.15, trasbordo immediato para la frontera dove arriviamo alle 8.30, 3 USD
di menate varie, controllo del equipaje e quindi aspettiamo un pochino il bus
per Liberia, partenza alle 9.20 e arrivo alle 10.30, qui dovremmo trovare il
Furfe, l'appuntamento è alla stazione delle corriere per le 11.
Nel frattempo ci informiamo a che ora parte la corriera per Puntarenas, la
nostra prossima meta. Ci dicono alle 11.20, ma alle 11.15 il Furfe ancora non si
vede, decidiamo di partire comunque, ci troveremo più avanti. Invece all'ultimo
istante Furfe llega e fa in tempo a montare.
Arriviamo tutti e tre a Puntarenas alle 15.00, corsa pazza in taxi hasta el
muelle para la peninsula de Nicoya e lì scopriamo che il 6 e 7 no hay servicio!
Porca puttana. In taxi corriamo all'imbarco delle lance che vanno a Paquera, una
cittadina sulla penisola, arriviamo mentre la gente sta montando ma e' solo un
attimo. Non c'e' campo ci dicono, e restiamo a terra, la barca successiva parte
alle 18.00, abbiamo tre ore da aspettare.
Entriamo così in una soda super scalcinata del porto (nella foto in basso Furfe
e Francesca sono nella soda del porto) dove mi scolo 2 cervezas Imperial, ne
avevo bisogno, quindi bivacchiamo sulla banchina, mancano solo due ore. Un circo
di personaggi stravaganti gira attorno a noi, ubriaconi, puttane, gente che mi
vuol vendere droghe varie, per tutti ho una parola buona, una cicca o un saluto,
asi' es la vida.
Finalmente alle 18.00, nell'oscurità', partiamo con la barca, arriviamo a
Paquera alle 19.30, scendiamo e subito troviamo un bus che porta a Montezuma,
2.000 colones cioè 4 usd, pensate che la barca ci era costata 320 colones.
Dopo un'oretta il bus ci scarica e ci consegna ad un 4x4 (incluydo nei 2.000
colones) che ci scarrozza su piste da camel trophy e alle 21 in punto ci
descarga davanti alle cabinas Lucy che andiamo a vedere ma sono orride. Siamo
distrutti e affamati e sporchi e tante altre cose, il viaggio e' durato in tutto
16 ore ma possiamo dire adios Nicaragua, bienvenidos a Costarrrrrrica.
Alla fine troviamo da dormire alle cabinas El Tucan, stanza spartana ma decente,
costo 8 usd a cranio, per la prima volta in questo viaggio uomini e donne si
dividono in camere diverse.
Andiamo subito a cercare da mangiare e finiamo in un locale gestito da una
ragazza di Vercelli dove ci pappiamo un'ottima pizza, ma forse era la fame.
Quindi al Tucan a ducharnos e a nanna.
Cronaca di miercoles 7/12
Oggi giornata de descanso, quindi dopo una colazione fatta comprando
qualcosa al supermercato ci avviamo verso la playa. Qui e' molto bello,
veramente, un mare azzurro e spiagge bordate dalle palme. Raggiungiamo delle
cascate che escono dalla foresta, ci facciamo un gran bagno ed un massaggio tipo
Jacuzzi nell'acqua dolce e fresca quindi andiamo a playa Manchas dove ci hanno
detto che c’è una piscina natural. Nella foto sopra vedete me e Francesca in
acqua.
Effettivamente e' molto bella, spiaggia bianca, ma non di sabbia, ci sono
milioni di minuscole conchiglie, agua calda e limpidissima. Bagni a go go e
concludiamo con una partita a dama nera, quindi ritorno alle cabinas ed ora sono
qui che scrivo.
Domani andremo a la isla Tortuga, uno dei più bei posti del Costarrrrrica lato
pacifico, e' praticamente impossibile andarci per conto proprio, ci dobbiamo
assoggettare ad un tour, prezzi da gringos, naturalmente, 35 dollaroni a testa,
ma siamo qui, sarebbe assurdo non andarci.
Il paesino di Montezuma è particolare, è molto isolato geograficamente, strade
pessime, una sorta di ultimo paradiso per fricchettoni, surfers e pupas, c’è
un atmosfera particolare, uno di quei posti dove ci si potrebbe perdere......
Bene, per oggi è tutto, vamos a comer.
Hasta luego compañeros!
El
paradiso perdido giovedì
08/12/05
Isla
Tortuga, el paraiso perdido,
e
pensare che solo l'altro giorno eravamo scoppiati dopo 5 corriere, una barca,
una frontera ed un 4x4, ma valeva la pena arrivare quaggiù, verdad!
Ieri sera alla fine abbiamo concluso per 33 usd, almuerzo incluydo y dos
cervezas por persona.
Partenza hoy a le 9.15 de la mañana, un oretta di lancha muy rapida (con
classica foto da capitani coraggiosi!) quindi al largo dell'isla Tortuga ci
mollano intorno ad un roccione con pinne e maschera, un acquario al naturale,
miriadi di pesci colorati, un fondale bellissimo, e quasi alla fine della
mezz’ora d’immersione, incredibile, vedo Furfe che dalla barca indica
qualcosa, e' una tartaruga di mare piuttosto grande che nuota tranquilla ad un
paio di metri di profondità. La seguo per un bel pezzo nuotando con lei, un
esperienza che non dimenticherò. Poi ci hanno portato sull'isola, grande
spiaggia bianca ed acqua cristallina ( la vedete nella foto sotto), con una
vegetazione lussureggiante que bordeava la playa, bagni a non finire poi un
barbacoa squisito, di tutto un po', peccato che la mia seconda cerveza se la
ciula un brasileiro un po' fuso che era in barca con noi.
Dopo pranzo altri bagni e alle 3 si riparte verso Montezuma, ed ecco il secondo
evento: incrociamo un branco numerosissimo di delfini che saltano fuori
dall'acqua, restiamo con loro 10 minuti buoni, un po' li seguiamo noi, un po'
sono loro, ce ne sono anche tanti di piccolini, ci passano di fianco e sotto la
barca, non li avevo mai visti così da vicino per tutto questo tempo.
Insomma il giro all'isla Tortuga meritava davvero, forse è questo il nostro
paradiso perduto.
Montezuma
ci accoglie con il suo ritmo suave, pura vida tica. Qui e' pieno di scoppiati
arrivati per una vacanza e fermatisi, c'e' chi vende collanine e chi ha messo su
un ristorante, e' un po' come tanti posti già visti, alternativi fino ad un
certo punto, belli comunque per passarci qualche tempo. La cosa negativa è la
presenza massiccia di giovani surfers gringos che fin tanto se ne stanno tra le
onde bene, ma quando arrivano in paese è dura. Sono sempre alticci e poi hanno
un modo tutto loro di atteggiarsi, cafoni e fastidiosi, con un timbro di voce
rimbombante ed un tono esageratamente alto, che facciano dei corsi per parlare
tutti allo stesso modo? E poi ci sono le donne dei surfers, resta un mistero
cosa le spinge fin qui, tutto il giorno a guardare i loro macho men sulle onde e
poi il resto del tempo insieme a questi scoppiati sempre ubriachi, tra rutti e
pernacchie immagino, eh si, è dura la vita della donna del surfer!
Bene, ora vi saluto, domani ci trasferiamo ad Alajuela, ormai siamo prossimi
alla partenza, ahimè, e forse non riuscirò a scrivervi.
In ogni caso, hasta siempre compañeros.
Valerio.
La
ultima vez viernes
09/12/05
Eh
si, hemos llegado al final, todo va a terminar, asi' es la vida.
Questa mañana siamo partiti da Montezuma sulle 8 ed in due ore di bus,
un bus da Camel trophy però, siamo arrivati all'imbarco del ferry, quindi
traversata del golfo di Nicoya in circa un ora e mezzo, mare azzurro, isole
ovunque, coste immerse nelle palme.......muy bonito. ( con classica foto ricordo
che potete ammirare sotto).
A Puntarenas veloce trasbordo in taxi per 1.000 colones fino al terminal delle
corriere che vanno sul Valle Central, la zona del Costarrrrrrrrica dove c’è
San Jose', Alajuela, etc, sulla meseta insomma.
Il bus è partito alle 14 e siamo arrivati ad Alajuela alle 16, bus urbano fino
al Parque Central e quindi in 5 minuti abbiamo ritrovato il nostro albergo della
prima sera, l'Hotel Pacande', gestito dal señor Humberto, un colombiano che
vive qui da tanti anni a che ci aveva consigliato Giorgio, un amico di mia
cognata che vive qui da due anni. In tre paghiamo 35 usd colazione inclusa e se
si arriva dall’aeroporto il buon Humberto ti paga pure il taxi che ti porta in
albergo, non male.
Adesso
stiamo aspettando che arrivi da San Jose' un amico del papà di Francesca che la
vuole conoscere, cosa ci riserva la serata? Quien
sabe? Talvez una noche loca en el Valle? Quien sabe de nuevo. Bene, ora
vado a ducharme, vi racconterò gli ultimi dettagli dall'Italia, con una e-mail
conclusiva che scriverò da casa.
Ha, quasi mi dimenticavo, vediamo chi di voi riesce ad indovinare cosa significa
chupa chupa, è una cosa tica a sfondo erotico. Bravo chi lo indovina.
Adios a todos, adios Centroamerica,
regresero' muy temprano, por lo menos lo espero.
Hasta siempre compañeros.
un soldado de America.
Doña
Lela sabado
10/12/05
Hola'
Italia dal Costarrrrrica,
ieri sera grande mangiata di carne al ristorante di doña Lela, a San Jose',
dove ci ha portato l'amico di famiglia della Neri. Un bel posto con molti piatti
di carne gustosissimi, io ho preso costillas de cerdo arroste che si tagliavano
con un grissino, yuhmmm, contorni vari, soliti patacones, frijoles molidos, yuca
frita e tante altre cose, squisito.
Ora siamo in albergo da Humberto e tra poco partiamo per l'aeroporto, bene, e'
tutto, a domani Italia.
Valerio.
El
avion perdido domenica
11/12/05
Bien
muchachos, aqui' estamos!
Siamo tornati nella fredda Italia, e sapete qual è la novità?
le due comparse scomparse hanno perso l'aereo in quel di Dallas, pobrecitos.
Ecco come sono accaduti i fatti.
Ieri mattina ad Alajuela abbiamo preso un taxi dall’hotel Pacandè all’aeroporto, 1600 colones per chi gli interessa il costo della corsa. Una volta arrivati abbiamo sbrigato le solite formalità, tra cui il pagamento di 25 dollaroni di tasse d’imbarco, e quindi abbiamo fatto il ceck in. Ci siamo quindi piazzati nella sala d’aspetto dove, dopo quasi 20 giorni, abbiamo rivisto i due morsetti partiti con noi dall’Italia che naturalmente non ci hanno neppure rivolto la parola, forse si sono offesi perché non gli siamo corsi dietro quando se ne sono andati da Granada, va a capirli! E pensare che gli abbiamo pure confermato il volo di ritorno, non che mi aspettassi chissà che, ma che so, un grazie magari. Niente, nemmeno una parola, bisogna però dare a Cesare quel che è di Cesare. Il loro comportamento è stato veramente coerente, poco corretti e maleducati fino in fondo.
Ci siamo quindi imbarcati sull'aereo dell'American Airlines destinazione Dallas, dove siamo arrivati con un’ora di ritardo, brutta faccenda dato che ci rimanevano così solo 40 minuti per riconoscere i bagagli e rifare il ceck in. Aspettiamo i bagagli nervosamente e dopo averli riconosciuti corriamo al controllo dove però ci dirottano all’ufficio della British per fare le carte d’imbarco, mancano solo 10 minuti alla chiusura del gate…..Durante le varie corse perdiamo di vista i due amici del mattino e quando saliamo sull’aereo per il rotto della cuffia sapete qual è la sorpresa? Marco ed Elena hanno perso l’aereo e ci hanno lasciato due splendidi posti liberi dove allargarci nonché, cosa più importante, ci hanno risparmiato la loro presenza per lunghe 10 ore di volo, volete vedere che lo hanno fatto apposta? Forse in fondo in fondo non sono poi così malaccio.
Per festeggiare l'avvenimento ci scoliamo un discreto numero di bottigliette di bordeaux e di cognac, gentilmente offerte da Mr. British, nonché musica e birra a go go, un viaggio molto gradevole con davanti l’incubo di una nuova corsa a Londra, dove già sapevamo di avere solo 50 minuti per prendere la coincidenza per Venezia.
Appena
arrivati facciamo le carte d’imbarco, saltiamo alla grande la coda del
controllo personale e corriamo verso il nostro cancello, distantissimo, ma ce la
facciamo anche qui per poco. Salendo ci rendiamo conto di non essere più ai
tropici, fa un freddo bestia.
Scendiamo a Venezia puntuali alle 11, andiamo a
ritirare gli zaini ed ecco la sorpresa finale: hanno perso tutto! Le due
coincidenze erano talmente strette che noi ce l’abbiamo fatta ma i bagagli no.
Facciamo
denuncia, ci promettono che arriveranno con il volo delle 16,45 e poi nel giro
delle 24 ore un express li porterà a casa. Il mio zaino mi arriverà invece
mercoledì sera, tutto scalcagnato come fosse passato sotto ad uno
schiacciasassi.
È tutto.
Adios amigos.
Valerio.
Sono
il papà di Ludovico e sono in Nicaragua per aiutare i bambini di questo paese
poverissimo, dove molta , troppa gente, vive in case senza l'acqua e la luce,
con il pavimento fatto di terra e i tetti delle case di lamiera. Spesso incontro
questi bambini per strada che chiedono dei soldi o mentre cercano di vendere
qualcosa per poter mangiare. Con i soldi che abbiamo raccolto il giorno della
festa alla Zanibon sto facendo tante cose per aiutare i bambini della Casa de la
niñez, intanto nella Casa abbiamo montato delle lampade perché erano senza
luce e poi stiamo facendo costruire due bagni, erano senza anche di quelli! Nei
prossimi giorni andremo a comprare vestiti, zainetti, divise e quaderni perché
tutti loro possano frequentare il prossimo anno di scuola senza problemi. Martedì
22 novembre finiscono l'anno scolastico in corso e incominceranno quello nuovo a
gennaio.
Bene,ora vi saluto, e siate orgogliosi che un piccolo pezzo di mondo vivrà un
po' meglio grazie al vostro aiuto.
Hasta luego compañeros
Valerio.
Ciao
bambini, sono il papà di Ludovico e vi scrivo ancora dal Nicaragua, America
Central.
Ieri insieme alla nostra amica Janin siamo andati a comprare un sacco di roba
per i bambini della Casa de la Niñez, sono le cose che useranno per tutto il
prossimo anno scolastico che inizia a gennaio prossimo( e' appena finito quello
in corso).
Ecco cosa abbiamo comprato :
31 mochilas cioè gli zainetti;
360 lapiceros fibracolor ossia le nostre penne biro;
60 reglas, i righelli;
60 estuche geometrico caja metalica, cioè un kit con compasso e matita;
90 borrador, le gomme per cancellare;
100 tajador ossia i temperamatite;
80 cajas de lapices de color, scatolette di matite per colorare;
36 cajas de plastilina;
18 libros por dibujo cioè libri per colorare per la materna;
18 tijeras, le forbici;
18 pegamento, una colla in tubetto;
circa 700 cuadernos di vario tipo, con doble raya, cioè riga doppia,
cuadrangulados, cioè a quadretti, e con le pagine bianche;
100 lapiz de grafito ossia le matite;
Tutto il materiale sarà consegnato da Karla ai bambini all'inizio dell'anno
prossimo per essere sicuri che durante il verano, l'estate di qua, non vadano
sprecati, devono servire esclusivamente perché vadano a scuola, i bambini non
devono lavorare!
Un saluto e al prossimo racconto.
Valerio.
Ecco
tutto quello che volete sapere, metto le risposte di seguito ad ogni singola
domanda.
>-Ma tu stai bene?
Certo, sto molto bene, soltanto i primi giorni ho avuto un po' di mal di gola.
> - Ma davvero ci sono proprio tanti bambini?
Tantissimi, non potete nemmeno immaginare quanti.
> - C'e' il natale in Nicaragua?
Certo che c'è, ed e' molto strano vedere già nelle case gli addobbi natalizi
con il caldo che fa qua, vedere Babbo natale con il cappotto rosso a 35 gradi!
> -Riuscirete a finire i bagni?
Penso proprio di si anche se ieri e oggi i muratori hanno lavorato poco perché
tutta la città è senza acqua.
> - Che cosa mangi di solito?
Quasi sempre pollo con verdure, riso e tostones, cioè fette di platano (una
specie di banana un po' più grande) fritte.
> - Dove dormi?
Dormo in un hospedaje, un albergo economico, che si chiama Cafe' Ruiz, a circa
500 metri dal parque Central.
> - I bambini camminano a piedi scalzi per le strade?
Molti purtroppo si ed e' uno dei motivi per cui le parassitosi sono
frequentissime da queste parti.
> - Ci sono tanti alberi là dove sei tu?
Si molti, e tanti come le palme del cocco da noi in Italia non ci sono.
> - Mi dici qualche nome di bambini che hai conosciuto?
Rafael, Pablo, Guillermo, Andres,
Margarita, Luz Maria......
> - I bambini sono felici di andare a scuola?
Si, anche se il vero problema più che altro è se ci possono andare.
> - C'e' il mare vicino a dove sei tu? ?Bello?
No, non c'e', però c’è un grandissimo lago molto bello, il lago Nicaragua
che è come un mare e sul quale s'affaccia Granada, e' grande circa come il
Veneto e ci vivono perfino gli squali d'acqua dolce, los tiburones, perché un
tempo era mare aperto e poi si e' chiuso. Non e' però consigliato farci il
bagno per l'inquinamento, almeno vicino alle città.
> - I bambini vendono anche tortillas per le strade?
Si e non solo, vendono un po' di tutto, chicles, frescos, glu glu, manzanitas,
piccoli oggetto d'artigianato e tante altre cose.
> - Ma come ti ringrazia la gente?
Qui si dice muchas gracias ma spesso basta un sorriso.
> - Come sta furfe? (questa di tuo figlio)
Furfe sta bene e sta girando dei bellissimi filmati che vedrete.
> - Ma appena torni verrai a scuola a raccontarci tutto?
Claro que si!
Un saluto a tutti, tambien a la vieja.
Cronaca
para los niños 28/11/05
Hola'
niños,
soy el papito di Ludovico e vi scrivo nuovamente per farvi sapere cosa stiamo
facendo qui, con i bambini della Casa de la niñez.
Oggi siamo andati lì a vedere come vanno i lavori e il bagno e' ormai al
termine, domani monteranno i water, il tetto e le porte e così saranno finiti.
Il cortile della casa, che e' grande come una vostra aula, e' invece ancora
pieno di cose da buttare via, allora abbiamo guardato quello che si può
riparare ed il resto lo faremo portare via dai muratori.
Tra le cose che recuperemo ci sono 24 sedie per la scuola, come le vostre più o
meno, 12 tavolini e 4 sedie da adulti, tutti questi lavori li farà come sempre
Enrique, il nostro tuttofare di fiducia. Poi abbiamo anche deciso di far dare
una mano di calce alle pareti interne del cortile perché adesso sono veramente
brutte, si vedono i mattoni grigi e la malta. Oggi abbiamo anche fatto un'altra
cosa, siamo andati con Karla in un laboratorio di scarpe e ne abbiamo ordinato
40 paia di diverse misure per i bambini che la Casa de la niñez aiuta, gli
stessi per i quali abbiamo comprato i quaderni e le altre cose nei giorni
scorsi. Le scarpe, che qui si chiamano zapatos, saranno consegnata ai bambini a
gennaio, all'inizio della scuola.
Bene, per oggi è tutto, a risentirci presto.
Valerio.
Casa
niñez 29/11/05
Hola'
niños,
anche oggi abbiamo fatto tante cose con i vostri amici del Nicaragua, intanto
abbiamo finito la cornice del cartellone che avevate preparato e lo abbiamo
attaccato al muro ,lo vedrete nelle foto, poi stiamo finendo quello che vi
porteremo a casa con le firme dei bambini nicas.
Oggi poi siamo andati a comprare i vestiti per la scuola per tutti bambini che
ne hanno bisogno, abbiamo comprato:
44 pantalones per varones, cioè per i maschi,
40 camisas per i maschi e 33 per las hembras cioè le femmine,
33 faldas cioè gonne per le ragazze.
Bene, poi alla Casa de la niñez stiamo sistemando tutto per una grande festa
che faremo domani, vi racconterò tutto nei prossimi giorni.
Adios, Valerio.
Agradecimiento
30/11/05
Ciao
bambini, oggi e' stata veramente una bella giornata. Ci aspettavano alla Casa de
la niñez per una grande festa con tutti i bambini che ci volevano salutare e
ringraziare per tutto quello che e' stato fatto. Noi avevamo organizzato una
piccola lotteria con dei giochetti che aveva portato Francesca e alla fine i
bambini che hanno partecipato sono stati 64.
I bambini hanno fatto dei balli e piccoli discorsi di ringraziamento, quindi un
rinfresco con bibite e un panino e poi Karla, la direttrice, ci ha consegnato
gli attestati di ringraziamento, uno ciascuno, ma prima di tutti ci hanno dato
quello per tutti i bambini della scuola Zanibon, per tutto quello che avete
fatto, vi dico esattamente cosa c’è scritto:
CASA
DE LA NIÑEZ GRANADA - NICARAGUA
OTORGA
EL PRESENTE CERTIFICADO DE AGRADECIMIENTO
A: los niños y niñas de la escuela V.Zanibon- ciudad Padova- Italia.
Por su bonita y generosa ayuda para los niños y niñas y adolescentes de la
Casa de la Niñez en Granada- Nicaragua.
Agradecemos especialmente el apoyo brindado para que ellos y ellas pueden
continuar con sus estudios academicos.
Muchas gracias.
Dado en la ciudad de Granada -Nicaragua a los 2 dias del mes de diciembre del año
2005.
Molto bello, credo, e sono sicuro che le vostre maestre vi aiuteranno a
capire cosa c’è scritto e poi ve lo farò vedere dal vero al mio ritorno.
Un saluto, Valerio.
Eccomi
qui per l'ultima volta bambini, ieri a Granada e' stata la giornata degli addii.
Ho salutato tutte le persone che ho conosciuto alla Casa de la niñez,
quindi Guillermo, Janin, Rosita, Karla, Enrique e poi tanti bambini che
erano lì attorno. Tutti mi dicevano:”Gracias amigo, un saludo a los niños
della Zanibon, regresa temprano”. Ojala' dicevo io, cioè magari. E' stato
molto bello. Quando tornerò in Italia con le vostre maestre organizzeremo una
giornata per farvi vedere le foto, vi piaceranno di sicuro.
Bene, adesso vi saluto e ci vediamo presto.
Hasta luego muchachos!
Bene, è veramente tutto.
Adios amigos.
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2006:
Mundo Nica 2006, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2008:
Mundo Nica 2008, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2009:
Mundo Nica 2009, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2011
Mundo Nica 2011