Mundo Nica 2009
Raccolta email in diretta dal Nicaragua
** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2005: **
** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2006: **
Mundo Nica 2006
** Il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2008: **
Mundo Nica 2008
** Il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2011: **
Mundo Nica 2011
Mundo Nica 2009
Apuntes de vaje
en Centroamerica
(Incidents
of travel in Central America)
Dati essenziali:
Dollaro americano = 20,73 Cordobas nicaraguensi/565 Colones costaricensi - Euro = 30,78 Cordobas - 1 Cordoba = circa 3,2 cent. di euro – 1 Euro = 1,49 Dollari Usd
Volo American Airlines da Venezia
con scalo a Madrid-Miami e arrivo a San
Jose’ del Costarica
( ma allo stesso prezzo si arriva anche a Managua)
A/R = euro 570 + diritti di agenzia
Flor de Caña Etiqueta negra 5 anni 0,75 lt. = Cordobas 115 - Flor de Caña Etiqueta negra 5 anni 0,375 lt. = Cordobas 68 - Flor de Caña Gran reserva 7 anni 0,75 lt. = Cordobas 141 - Flor de Caña Centenario 12 anni 0,75 lt. = Cordobas 405
Peter
va in España
Domingo 15/11/2009
Hola'
amigos,
aqui' va un soldado de America!
Apro come sempre il mio diario con la solita frase guevariana e passo alla
cronaca recente, quando Peter della DDR e' partito per le Americhe.
Come sapete in questi miei viaggi mi porto sempre via roba dismessa, ma questa
volta ero al top, e sembravo veramente uno appena arrivato da oltrecortina ai
bei tempi della República Democrática Alemana, ero veramente vestito male, e
poi dopo la notte in aeroporto a Madrid ero proprio calato nella parte.
Dovevo
stare in aeroporto a Madrid dalle 10 di sera di venerdì fino alle 10 del
mattino dopo, e avevo deciso di passare la notte li', così ad una certa ora,
avevo individuato la zona che mi sembrava più tranquilla, luci basse, un po'
appartata.
Quello che non sapevo e' che era anche la zona preferita dai vagabundos, cosicché
dopo essermi preparato un comodo giaciglio di giornali sul duro pavimento di
marmo, mi ero addormentato.
Verso le tre però delle urla mi svegliavano, erano due poliziotti che stavano
chiedendo a tutti quelli intorno a me se vivevano li'.
Io non li avevo neppure visti gli altri vagos, quando mi ero addormentato non
c'era nessuno, ma in quel momento erano parecchi. Fatto sta che i poliziotti
arrivano da me e mi chiedono: vives aqui' tu?
E io: no, vivo in Italia.... e loro mi guardavano un po' come dire, che e' loco
questo... poi hanno capito che ero semplicemente Peter della DDR in viaggio
oltrecortina e mi hanno lasciato stare mentre gli altri li hanno identificati e
alcuni portati via.
Io poi ho continuato a dormire tranquillo fino alle sei, insomma, non male come
prima notte di viaggio.
Poi
alle 11 sono partito e arrivato a Miami alle 4 pm locali, quindi altro aereo e
alle 9 e mezza di sera ero a San Jose' del Costarica, ho evitato la folla di
taxisti assillanti e ho preso il mio bus per il centro per pochi cent.
Arrivato in centro il guidatore si e' sentito in dovere di mettermi sull'avviso,
fai attenzione, mi ha detto, ed in effetti nei circa 20 min. che ho camminato
per raggiungere l'albergo che avevo prenotato devo dire che non era proprio da
passeggiata.
Comunque todo bien, arrivato a Casa Ridgway doccia e poi nanna a medianoche fino
alle 4, dato che il jet lag mi ha sbalzato dal letto e alle 5 ero in giro per
san Jose' a informarmi per le corriere.
Così alle 8 sono partito con destinazione Liberia, poi cambio e altro bus para
la frontera e a mediodia ero alla frontiera di Peñas Blancas, un'oretta di code
varie tra emigrazione e immigrazione e poi altro bus fino a Rivas e infine
ultimo fino a San Juan del Sur, sul Pacifico, da dove vi scrivo e dove conto di
riposarmi dalle fatiche del viaggio oltrecortina, anche noi della DDR abbiamo
bisogno di descanso!
Ultima annotazione sui coyotes alla frontera e anche sui taxisti petulanti: ho
scoperto un sistema infallibile per togliermeli di torno. Quando arrivano e
vogliono cambiarmi i soldi o portarmi di qua e di là io non gli dico più di
no, ma gli chiedo se hanno 10 dollari da prestarmi che glieli restituirò il
giorno dopo quando ripasserò di là. E' veramente infallibile, ti guardano un
attimo e poi ti lasciano perdere, e si passano anche parola..... con Peter non
c'e' niente da ciucciare!
Hasta luego.
San Juan del Sur
Lunes
16/11/2009
¡PURA VIDA!
A
casa
Martes 17/11/2009
Eh si,
sono arrivato a casa, cioè a Granada, ho rivisto Janin e altri amici, e sono già
andato a fare la spesa al Pali e ho messo tutto in frigo, succo di frutta,
cerveza Toña, agua in gallone, che bene che sto!
Stasera
arriva Cristina e su marido e Janin ci ha preparato una specie di stanza chiusa
da una tenda, con tre letti, offerta libera, bagno in comune con un'altra coppia
di ospiti, un nica di nome Oscar e la sua bella, la svizzera Denis, sono
simpatici e lavorano il pomeriggio, lui fa il barista in un hotel di qui e lei
insegna inglese a Managua.
Il viaggio da San Juan e' stato tranquillo, alle 9 ero gia' qui e alla fine per
arrivare da San Jose' a qui ho speso 18 dollari, tasse di frontera incluidas, se
arrivavo a Managua e mi venivano a prendere con un trasporto privato, cosa quasi
obbligatoria arrivando a Managua la sera, spendevo 45 dollari.
Quindi oltre al viaggio, che sempre mi piace (corriere, frontiere e ancora
corriere...), ho persino risparmiato.
Qui c'e' un caldo terible, verdad, un sole impietoso per la mia cabeza, per
fortuna ho il frigo pieno di bibite fresche e il berretto.
Ci sono
un sacco di novità in Nicaragua, hanno persino cambiato le banconote, basta
quelle vecchie e puzzolenti, tutte nuove che sembrano appena uscite di conio, e
poi sempre più biciclette in giro, locali nuovi, c'e' grande fervore.
Ci sono anche purtroppo brutte notizie: ho gia spaccato le mie splendide
ciabatte, ma e' ritornato Mc Gyver e me le ha riparate.
Inoltre
mi sono anche dimenticato in Italia l'adattatore per le prese nica per caricare
la macchina fotografica, e ho incaricato Juan di comprarmene un altro, la
teresina batte.
Che altro dire, adesso vado a farmi un giretto sotto il sol, spero che adesso
alle 2 sia un po' meglio, e deciderò dove cenare, poi da domani si iniziano i
lavori.
Hasta luego.
P.s.
le mia gambe vanno come bombe, mi serviva un po' di riposo dopo i 400 km di
Camino de Santiago, pero' la campagna di Spagna e' proprio servita, e prima o
poi ci tornerò, a Soria pura, cabeza de extremadura y mas adelante.
Un
dia de descanso
Miercoles 18/11/2009
Hola'
amigos y amigas,
qui tutto bene, ieri e' arrivata Cristina e su marido e ci siamo sistemati nella
nostra habitacion, chiusa soltanto da una gran tenda, ma non e' male, e poi
siamo in mezzo ai nicas che fanno i corsi di costura, reposteria y computadora
presso la Pronat, l’associazione diretta da Janin, e questa e' una cosa
impagabile.
Ieri
sera dopo aver cenato in un localino semplice semplice con 2 pupusas, delle
tortillas ripiene di formaggio e fagioli, sono tornato a casa e c'era Armando,
ve lo ricordate?, quello che faceva il guardiano notturno l'anno passato.
Adesso non lo fa più perché c'e' la coppia nica/suiza che vive lì e quindi
non serve, lui fa solo un giretto di controllo e sta lì un paio d'ore.
La novità e' che ha perso il lavoro alla zona franca, dove trabajava sfregando
pantalones con la pietra per invecchiarli per 15 dollari la semana, adesso
nemmeno più quello.
Ci lavoravano in 2.000 e ne hanno mandati a casa 1.500, lui si arrangia vivendo
con su mama', e spera che lo richiamino prima o poi, ma la vida e' dura aqui',
dice.... suerte!
Mentre aspettavo Cristina mi sono messo in strada con una seggiola insieme ad
Armando, siamo stati li' un'oretta buona, sembravamo proprio 2 nicas che
prendevano il fresco della sera, que bueno!
A forza
di guardare la gente che passava, e' venuto da noi persino un tipo che lavora
all'angolo della strada, lui controlla las cuatros esquinas, i 4 angoli, cioè
guarda le macchine e poi chiede la mancia, ma a me voleva vendere marijuana,
coca y chicas... come sempre.
Cristina e' arrivata un po' sfatta, li ho accompagnati a mangiare qualcosa e
oggi li vedo già meglio.
Domani abbiamo una prima riunione con i volontari che collaborano al progetto e
decideremo il da farsi, e poi forse venerdì vado a Managua, al mercado Roberto
Huembes, per vedere se risolvo il problema degli zainetti, voglio trovarne di più
robusti.
Oggi e'
stata una giornata di descanso, a zonzo per Granada, e mi sono reso conto di
un'altra grande novità, dopo le bici dello scorso anno, e che ora sono molte di
più, c'e' anche un numero enorme di motorette, tutte tipo le nostre vecchie
honda 125 xls enduro, moto di una ventina d'anni che arrivano chissà da dove e
con stranissime marche, comunque c'e' un gran traffico e penso che presto la
città di Granada dovrà dotarsi del primo semaforo, prevedo incidenti e feriti
vari.
Al lago, come vedete dalle foto, si fa il bagno e la tentazione e' forte, e in
piazza stanno preparando un grande albero per Natale, che come sempre con questo
calor sembra una cosa strana.
Hasta luego dal vostro corrispondente dalle Americhe.
Jueves 19 noviembre
Jueves
19/11/2009
Buen
cumpleaños a Stefania, buen cumpleaños a Stefania, buen cumpleaños a ti, buen
cumpleaños a Stefania.....
e con
questi auguri inizia la giornata di oggi, 19 de noviembre.
Stamattina insieme a Cristina y su marido, e anche con Armando, siamo andati sul
vulcano Masaya, la boca del inferno.
Ed ecco
una breve leggenda in merito, abbastanza comprensibile, credo:
Leyenda del volcan Masaya:
”Crecí observando de lejos al Volcán Masaya, activo coloso rodeado de
misterio y creencias que nos traslada como una máquina del tiempo a la época
de nuestros antepasados indígenas, de aquellos que con ánimos de conquista
recorrieron Nicaragua y al encuentro entre ambos.Se dice que desde épocas de
antaño el Volcán Masaya fue escenario de ritos y ceremonias donde vírgenes y
niños eran sacrificados a los dioses. Cuando vinieron los Españoles comentaban
entre sí la extraña historia de que una mujer vieja aparecía en el fondo del
cráter rebelándoles a los indígenas secretos de la naturaleza y animando a
los caciques a rebelarse contra ellos. Los nuevos inmigrantes, supersticiosos
ante este misterio, consideraron que el lugar estaba embrujado y decidieron
colocar una cruz para conjurar al demonio en el lugar bautizado por Francisco de
Bobadilla como la boca del infierno.
Aún hoy en día, se dice que el famoso cráter del volcán Masaya, es escenario
de pactos peligrosos realizados entre algunos pobladores y el Maligno. Personas
pobres y desesperadas que de un día a otro amanecen siendo dueños de
propiedades, negocios y grandes sumas de dinero. Se dice también, que el lugar
en sí es celoso de su vegetación ya que si alguien corta alguna fruta, no
encuentra el camino de regreso, pierde el sentido de orientación, y jamas logra
encontrar la salida”.
Beh, che ne dite, bello no?
Come vi
dicevo con noi e' venuto Armando, ieri sera gli ho detto se voleva venire e lui
e' stato felice, una bella gita per tutti, una giornata molto molto calda e
anche umida, anche adesso che vi scrivo e sono quasi le sette di sera, c'e' un
gran calor....come piace a me.
Tornati
dal volcan c'era una riunione programmata con Janin, Juan, Yimmy e Iliana,
abbiamo ricomposto algunas inquietudes che stavano creando dei problemi e si e'
parlato di tutto quello che e' successo quest'anno, dell'abbandono di un certo
numero di bambini della lista e di come fare per evitare che capiti ancora, e
alla fine si e' arrivati alla conclusione che devono essere i professori a
indicarci i bambini meritevoli, di famiglie povere ma che li mandano a scuola
con regolarità.
Bien, vedremo l'anno prossimo se questo darà i sui frutti.
Intanto domani vado a Managua a vedere se nei grandi mercati che ci sono li'
riusciamo a conseguir gli zainetti a un buon prezzo e di buona qualità, e poi
lunedì andro' a Diriomo, uno dei pueblos blancos, dove pare ci sia una fabbrica
di zainetti, e poi martedì c'e' la prima riunione con tutto il gruppo del norte
y sur de Granada y miercoles con il gruppo del Pantanal, insomma un sacco di
appuntamenti in agenda, non mi annoierò, credo.
Durante la riunione di oggi sono emerse alcune necessità, servono ad es. degli
zainetti per mettere tutte le cartelle dei bambini quando vanno in giro a fare
le visite alle scuole, e poi a Jimmy serve una bicicletta perché il Pantanal e'
lontano e a piedi e' dura, e lei usava la bici della Pronat ma da quando
l'ambasciata di Finlandia gli ha tagliato i fondi non ci lavora più e quindi
basta bici.
Io mi rendo conto che queste sono anche in parte scuse per avere qualche piccolo
favore personale, un po' come l'anno scorso la letrina che era per tutte le
famiglie del barrio dove vive Juan ma che comunque serve soprattutto a lui, ma
e' anche vero che sono piccole spese che possiamo affrontare e si devono vedere
nell'ottica di fidelizzare queste persone che collaborano con noi a titolo
praticamente volontario, non bisogna mai dimenticarlo, e qui ci si deve sempre
ricordare una cosa fondamentale, che queste persone fanno fatica a mettere
insieme il pranzo con la cena, quindi...compreremo la bici che ho gia' visto che
costerà circa 50 dollari. Tra l'altro oggi ho dato a ciascuno di loro una busta
con dentro 100 dollari, una “tarjeta” para la Navidad, sono rimasti con gli
occhi spalancati....e poi era una cosa di cui ne avevo parlato anche con la Lela
quando e' venuta a Padova per darmi i soldi della sua festa, e anche lei era
d'accordo su questa politica.
Bene, per oggi ho scritto anche troppo, ora vado a comer e poi un po' in giro e
poi a nanna che domani Managua ci aspetta.
Buenas noches.
¡Managua Managua Managua!
Viernes
20/11/2009
Managua
Managua Managua, que calor, que calor, que calor....
Veramente
una giornata caliente hoy, calor terible, y come siempre Managua si ama o si
odia, ed e' piu' facile odiarla per le lunghe camminate sotto il sole che si
fanno.
Comunque la ricerca degli zainetti al mercado Huembes e' andata male, non li
vendevano por mayor, all'ingrosso, per quello bisogna andare all'altro mercado,
l'Oriental, nel famigerato callejon de la muerte, ma intanto lunedì vado con
gli altri a Diriomo dove pare ci sia una fabbrica.
Comunque il giro a Mangua e' stato interessante, e le numerose foto che vi mando
dovrebbero piu' o meno far vedere il mio giro per la città, siamo partiti dalla
loma de Tiscapa, la collina che domina Managua e dove c'era l'ultima rifugio di
Somoza, el dictador, e siamo arrivati alla fine giù al lago, con doverosa birra
per ristorarsi.
Poi giro al Huembes e infine bus per Granada dove siamo arrivati sudati marci
verso le 5.
Un
episodio divertente e' successo in bus dove il tipo dei biglietti voleva 14
cordobas invece dei 12 che abbiamo pagato all'andata, che e' la giusta tariffa,
allora dopo che ha intascato la grana truffaldina e se andava avanti nel bus in
mezzo agli altri passeggeri l'ho chiamato e gli ho tirato dietro un altro
cordoba (che e' una moneta) e gli ho detto che quello glielo regalo io. Mi sono
proprio sentito buono, ho aiutato una persona e solo spendendo 3 cent di euro,
che bello.
Bene, per oggi e' tutto, domani accompagno Cristina y el marido a San Juan del
Sur, poi loro vanno a Ometepe un paio di giorni e io rientro, il lavoro mi
aspetta e non posso fare troppe vacanze....
Hasta luego de vuestro soldado de America.
Sabado 21 de noviembre
Sabado 21/11/2009
Hola'
amigos y amigas,
alla fine sono rimasto a Granada mentre los amigos sono in viaggio verso
l'ignoto.
Ieri sera siamo andati a cena nel ristorante donde comio' el Presidente, non so
se ricordate era il lontano 2006, perché Cristina voleva portare Luigi lì, a
me non interessava molto ma alla fine siamo andati, solo che una volta lì al
Luigi gli e' venuto un muso lungo così perché non gli piaceva il posto,
assurdo e fuori luogo, a suo dire, e forse ha anche ragione, ma io non
c'entro...
Fatto
sta che poi si parlava della partenza per San Juan di oggi ed e' venuto fuori
che a Luigi il mare proprio non piace, e io cercavo di sistemare le cose dicendo
che comunque neanche a me piace prendere il sole, ma che qui ci sono delle onde
fantastiche e ci si diverte, ma niente, e quindi, vista l'aria che tirava e in
previsione di passare 2 giorni con gente incazzata ho cambiato programma e gli
ho detto che io me ne resto a Granada, a me non cambia niente e poi era Cristina
che ci teneva ad andare al mare.
Cmq credo siano andati a la isla de Ometepe e ritorneranno tra 2 o 3 giorni, que
le vaya bien! E comunque quanto bene si viaggia da soli....
Così oggi ho girato per Granada, un po' a zonzo, e' sabado e le attività le
riprenderemo lunedì, ho fatto qualche foto che vi mando, e poi mi sono dedicato
alla lettura di un librone enorme che mi sono portato via quest'anno,
"l'ombra dello scorpione" di Stephen King, un giallo un po' esagerato
su un enorme epidemia, ma cmq avvincente, e poi di sti tempi, con la gripe
porcina che ci attanaglia, e' proprio il periodo giusto per leggere questo
mattone di 600 pagine che credo sia uscito circa nel 1980.
Per pranzo ho preso un po' di pomodori e formaggio al mercato e poi dei Ritz al
Pali', e ho mangiato a casa, leggero, ma ci voleva dopo la cena di ieri sera,
pesante in tutti i sensi.
E a
proposito di libri quest'anno ne ho portati ben 3, oltre a quello di Stephen
King ne ho altri due molto belli, "In viaggio con Erodoto" di Ryszard
Kapuscinski, e "Verso Santiago" dell'olandese Cees Nooteboom, un libro
che avevo già letto ma che dopo l'avventura in Spagna del settembre scorso
rileggo volentieri.
In questo libro non si parla solo del camino di Santiago ma di tutta una serie
di itinerari iberici che dopo aver fatto il Camino e' come vederli, le sue
descrizioni dei paesaggi della Spagna interna sono eccezionali, rendono
perfettamente l'atmosfera di quei luoghi, terre dove la vita e' dura, come forse
ricorderete scrivevo, dove non c'e' niente da ridere, e mi fa venir voglia di
tornarci il prima possibile in quelle lande desolate.
Per quel che riguarda invece "in viaggio con Erodoto" l'autore e' il
polacco Ryszard Kapuscinski, uno dei più grandi corrispondenti di tutti i
tempi, in Italia qualcosa di simile l'abbiamo avuto con l'indimenticato Terzani,
che peraltro si considerava un po' un suo emulo.
In pratica Kapuscinski ripercorre le tappe iniziali della sua carriera
professionale facendo dei parellellismi con la vita di Erodoto di Alicarnasso,
il greco che circa 2.500 anni fa giro' e descrisse il mondo conosciuto di
allora, e lo fece scrivendo in un modo strano sui papiri, sempre senza staccare
una lettera dalla successiva, una parola da un'altra, una frase da quella dopo,
tanto che anche i suoi contemporanei fecero fatica a leggerlo.
Alla fine ne uscì il suo unico lavoro: Erodoto, storie. Un librone micidiale ma
avvincente, dove si passa dai fenici ai greci, da Creso a Ciro di Persia, ai
massageti e alla loro regina Tomiri, e poi l'oracolo di Delfi, i dittatori
Periandro, Trasibulo e Cambisse, nomi affascinanti, protagonisti di storie
crudeli. E poi si salta
dall'assedio di Babilonia da parte di Dario alle vicissitudini di Zopiro, che si
mutilò naso e orecchie per vincere la resistenza degli assiri, proprio bello.
Tra l'altro li sto leggendo tutti e 3 insieme, faccio un po' di confusione
quando li riprendo....
Hasta luego.
El camino de los pueblos blancos
Domingo
22/11/2009
Eh si,
la Spagna mi ha proprio cambiato, ore vedo le cose in una prospettiva diversa e
cammino, cammino, cammino...
Oggi, visto che e' domingo, me ne sono andato in gita ai pueblos blancos, una
serie di paesini carini tra Granada e Masaya.
Sono
partito in bus e verso le 9 ero arrivato a Niquinohomo, la cuna de Sandino,
donde nacio' el General, poi a piedi ho raggiunto Catarina in circa 40 minuti, e
da li' sono sceso fino alla splendida laguna de Apoyo, sono risalito, mi sono
fatto un paio di cocas pequenitas, erano quasi le 11 e c'era molto sole e poi mi
piace la coca, e' buona, quella piccola in bottiglia di vetro da 189 ml. e'
fantastica, il primo sorso ti stende e costa 12 cent di euro!
Poi,
invece di prendere il bus, ho proseguito a piedi e ho raggiunto in un ora e
mezzo Diria' e poi Diriomo, visita ai due centri e poi sempre a piedi sono
arrivato in un'altra ora al desvio del volcan Mombacho e già che c'ero ho
proseguito e in un'altra ora e mezzo sono arrivato a Granada e ho persino fatto
una sosta al cimitero che vedevo sempre passando in bus.
Insomma
ho praticamente camminato dalle 9 alle 4 e mezzo, credo di aver fatto tra
intorno ai 25 km, ma dopo la Spagna non sono niente e le mie gambe sono de
hierro...
Poi doccia e cerveza a casa, un po' di lettura dell'ombra dello scorpione e
adesso sono qui, ma tra poco vado a mangiare, e sarà una bella cena perché
oggi con tutto quel cammino ho saltato il pranzo diretto e quindi stasera mi
rifaro'.
Domani alle 7 ho appuntamento con gli altri, andiamo a Diriomo a vedere la
fabbrica di zainetti.
Hasta luego, me voy a comer!
El dia de las mochilas
Lunes 23/11/2009
Aria
immobile, greve, un calor terible.
Oggi e' veramente caldo e a forza di camminare sto diventando come vedete nella
foto allegata....
A parte questo oggi abbiamo risolto un primo problema, quello degli zainetti.
Erano due anni che li compravamo in una tienda al mercado di Granada, che ci
faceva un buon prezzo, ma l'anno scorso abbiamo avuto molte lamentele per
rotture varie, el zip, la costura de las espaldas ecc., così stamane alle 7 ero
in bus con Juan y su hija Mabel, Jimmy e Iliana, e siamo andati a Diriomo dove
ero passato ieri durante la mia camminata, avevo anche proposto agli altri di
andarci a piedi, saranno circa 15 km, ma non ne hanno voluto sapere.
Cmq
alla fine abbiamo trovato questo taller de mochilas, un laboratorio di zainetti,
e ne abbiamo visti diversi, di bassa qualità e di migliori, e abbiamo optato
per un modello che pare molto resistente, come tipo di tela e come finiture, e
con el zip numero 10, che e' importante se no si rompe subito.
El dueño ci ha fatto un prezzo por la cantitad di 100 cordobas cadauno che
moltiplicati x 150 fa 15.000 cordobas, circa 750 dollaroni, una bella botta
rispetto allo scorso anno
quando avevo speso circa 200 dollari, anche perché li avevamo presi solo ai
nuovi entrati nella lista , che erano 60, e poi ad un prezzo inferiore ma la
qualità era pessima evidentemente, quest'anno invece li prendiamo per tutti i
bambini della lista visti i problemi del passato, inoltre il dueño del
laboratorio ci ha messo una garanzia scritta di un anno, cosa che non fa mai, ha
detto.
Tornato
a Granada sono andato a mangiare al Casablanca, un posto sulla Calzada (che e la
via più turistica di Granada) dove fanno un plato ejecutivo per 50 cordobas,
cioè 1.50 euros, non e' male. Solo che mi ero messo sotto un ombrellone in
strada pensando che mi proteggesse dal sole e invece alla fine del pranzo ero
bagnato fradicio, persino tutta la parte superiore dei pantaloni era bagnata,
mucho calor, così dopo sono fuggito a casa a rinfrescarmi, e mi sono fatto una
coca pequeñita, il mio vizio....
Bene, ora vi lascio che ho un po' di cose da fare, incontrare gente, vedere
persone, fare cose.
Hasta luego.
El señor cerdo
Martes 24/11/2009
Beh,
oggi tante foto e quindi scriverò poco.
C'e' stata la riunione con il gruppo delle zone sur y norte de Granada, circa 65
bambini, ed e' stato bello, tanti discorsi, spiegazioni su come vogliamo
proseguire con il progetto, le regole per restare, dentro tipo la indifferibile
consegna della copia della pagella a fine anno se no si viene tolti, ecc., e poi
anche commozione e un po’ di lacrime da parte di alcuni genitori che
ringraziano tutti quelli che ci aiutano, e sono momenti in cui passano tutte le
fatiche e i brutti pensieri e si capisce perché e' giusto andare avanti, anche
se non sempre e' facile.
Poi
c'erano anche persone i cui figli non stanno nella lista e che chiedevano di
essere incluse, allora parlavano con i volontari che poi le mandavano da me e io
non sapevo che dire...c'era una nonna con 4 nipoti, di cui due già nella lista,
e mi pregava con le lacrime di aiutare anche le altre due, la loro madre le ha
abbandonate da anni e vivono tutte 4 con la abuelita...come si fa a dire di no?
e poi e' una situazione che Iliana conosce perfettamente, no es mentira, anche
se l'anno scorso avevamo messo la regola che dovevano esserci max 2 bimbi per
famiglia, in modo da aiutare più famiglie, ma a volte e' difficile rispettare
le regole.
Comunque
ho avuto la sensazione che la cosa funzioni bene e che quelli che sono venuti
oggi, anche se non erano tutti, ci tengano a continuare con il progetto, insomma
lo considerano proprio un aiuto importante, anche se abbiamo rilevato alcuni
problemi con la qualita' dei materiali, ma ci stiamo lavorando.
Stamattina prima della riunione ho concluso a Diriomo la questione degli
zainetti, ce li danno tra 8 giorni e domani c'e' la riunione al Pantanal, altre
foto per voi.
Comunque trovarsi davanti tutti questi occhioni che ti scrutano e' sempre
un'esperienza forte, eh si!
Hasta luego.
P.s.
in spagnolo cerdo = maiale, ma nessuno sapeva cosa c'era scritto sulla mia
maglietta... spero!
Al Pantanal
Miercoles 25/11/2009
Hola'
amigos y amigas,
oggi riunione al Pantanal e quindi come ieri tante foto e poche parole.
Comunque
come sempre al Pantanal (donde la vida no vale nada) i genitori non brillano per
presenza e quindi oggi abbiamo ribadito i concetti chiave: chi non viene alle
riunioni e non porta periodicamente le pagelle per verificare il seguimento de
su hijo sera' sacado de la lista, cioè verrà tolto dal progetto, misure forse
un po' dure ma necessarie, e tutti i presenti erano d'accordo, anche se a pagare
alla fine saranno i bambini, ma qui ce ne sono tanti altri e los padres devono
capire che qui non si tratta solo di prendere i materiali ma qualcosa di più,
cmq discorsi triti e ritriti, ma sono ottimista.
Al
Pantanal siamo andati e tornati a piedi, in un lago di sudore, circa mezzora
andare e altrettanto tornare, ma alla fine ci siamo rifocillati in uno dei
peggiori bar di Caracas, vedi foto.
Bene,
ora vado a mangiare al pollo tip top, non so com'e, ve lo dirò, mentre oggi ho
preso nel solito posto take away del mercado un enchiladas, una papas e un'altra
cosa di cui non ricordo il nome, totale 15 cordobas.
Hasta pronto.
Carrera loca en Panamericana
Jueves 26/11/2009
Oggi
corsa pazza lungo la Panamericana, la strada che parte da
Fairbanks, Alaska, e arriva fino alla Terra del Fuoco, e passa anche per di qua,
e l'ho fatta con la bicicletta che ho comprato per Jimmy al mercado di Masaya.
Alla
riunione dell'altro giorno era venuto fuori che ai volontari che collaborano con
noi serviva uno zainetto e solo alla Jimmy una bicicletta perché lei abita
lontana dal Pantanal e a piedi e' dura, cosi' gli zainetti li ho sistemati
l'altro giorno e oggi sono partito in bus per Masaya, ho fatto un giretto per la
città e poi sono tornato lungo la Pan American Highway, come la chiamano i
gringos, fino a Granada, ed e' stata un'esperienza....emozionante, soprattutto
per i bus e i camion che mi sfrecciavano vicini.
C'era
anche un bel sole che per fortuna ogni tanto se ne andava via tra le nuvole,
comunque era una cosa che non avevo mai fatto, ho persino fermato un tipo perché
mi facesse una foto. Poi arrivato a Granada mi sono fermato a un baracchino e ho
preso un hot dog da asporto e me sono ripartito con la mia bici, che bello, fino
a casa.
Bien, più tardi con Armando e gli altri andiamo vicino a San Francisco a
prendere una piña colada, Cristina glielo ha promesso ad Armando.
Hasta luego y a mañana.
P.s.
per chi gli interessasse inizia ad essere meno svantaggioso venire qui con gli
euro e cambiarli in cordobas, infatti mentre gli altri anni ti davano ben il 10%
in meno rispetto al cambio giusto, adesso sono arrivati a darti solo il 5 % in
meno, 39.5 cordoba x euro invece che i 31 giusti.
Con il dollaro si va invece sempre alla grande, alla Gonper ti danno addirittura
più del cambio ufficiale, 20.77 cordobas x dollaro.
P.s. 2
tutte le moto che vedo, e sono tante, sono di marche mai sentite, tipo Luke
oppure Genesis o magari Jialing.... e cmq assomigliano molto alle solite honda o
suzuki enduro che si vedevano da noi 20 anni fa, anche se qui girano cilindrate
strane tipo 200 o 180.
Hasta
luego de nuevo!
Los zapatos
Viernes
27/11/2009
Oggi e'
stato il giorno delle scarpe, tutta la mattina a vedere laboratori, poi al
mercado, scarpe, scarpe e ancora scarpe.
Ma iniziamo da ieri sera quando abbiamo portato Armando a provare la sua prima
piña colada, e lo vedete nella foto, era proprio contento.
Poi stamattina con Janin e Cristina e Luigi siamo andati in giro per Granada a
vedere laboratori di scarpe che qui chiamano taller de zapatos, e nell'ultimo
sono stati molto gentili e ci hanno fatto visitare proprio dove le fanno, un
ambiente caldo pieno di gente che lavorava, ma sembravano contenti, e comunque
mentre ero li' pensavo che la fabbrica di cinturini di mio nonno, negli anni 50,
non doveva poi essere molto diversa.
Per quel che riguarda le scarpe potrei fare una lunga esposizione sui tipi di
materiale che ci hanno proposto, cuerina, puro cuero, cuero lejitimo, de primera
e segunda e tercera calidad, ma mi limiterò solo a dire che alla fine al
mercado costano meno, anche se non sono di cuoio, e purtroppo non abbiamo
nessuna garanzia che i bambini le usino solo per la scuola e non per giocare a
pallone o per andare dentro al fango quando inizia la stagione delle piogge, e
quindi nonostante alcune lamentele credo non valga la pena prendere scarpe
troppo buone, sarebbero soldi buttati.
Ieri
non mi ricordo se ho scritto che a Masaya oltre alla bicicletta x Jimmy ho
iniziato anche a prendere alcune cose che poi mi serviranno per finanziare il
progetto, tipo le sciarpette e un po' di tovaglioli tipici, e poi qui a Granada
3 bottigliette di Ron Flor de Caña da portare a casa.
I prossimi giorni voleranno e bisogna iniziare a chiudere tutte le cose che
mancano.
Hasta luego.
Sabado 28 noviembre
Sabado
28/11/2009
Oggi
camminando per Granada ho incontrato per caso Francela, la ragazza di Tepalon
che aiutiamo dall'anno scorso, era venuta qui per consegnare la nota finale
della scuola e così me l’ha consegnata a me.
Mi ha
detto anche che si e' risolta la questione che le mancava il certificato di
nascita, Janin ha sistemato tutto. L'ho presentata a Cristina e Luigi e poi
l'abbiamo accompagnata al bus che partiva per Malacatoya e poi Tepalon.
Stamattina per venire qui era partita da casa alle 3 e mezzo....que le vaya bien!
Riguardo alle brutte notizie devo dire che mi si e' rotta anche l'altra
ciabatta, ma per fortuna Mc Gyver mi ha riparato anche questa, spero di arrivare
alla fine.
Stasera verso le 7 inizia la storia della Virgen che esce dalla chiesa e da la
vuelta alla piazza e poi torna dentro e poi da domani fino all'8 dicembre tutti
i giorni va a farsi un giretto. Insomma festa grande qui.
Noi domani, visto che e' domenica, andiamo a Leon e poi a farci un giretto al
mare e può darsi che torniamo qui a Granada lunedì.
Vi mando un po' di foto della giornata di oggi e del mio solito pranzo su foglie
di palma.
Hasta luego.
La promocion
Sabado
28/11/2009
Dimenticavo,
oggi sono andato alla promozione di alcuni ragazzi del progetto che hanno
terminato la scuola primaria, tutti alunni della scuola Jose' de la Cruz Mena,
una scuola del Pantanal, un pò di foto per trasmettervi quello che si respira
qui.
Besos a
todos.
La Virgen
Lunes
30/11/2009
Hola',
un po' di foto della bajada de la Virgen a Granada sabato sera.
E un
po' di foto di Leon.
Hasta
luego.
Grand hotel Lacayo
Lunes 30/11/2009
Ieri
non e' stato possibile scrivere perché ero lontano dalla civiltà, molto
lontano...
Ma iniziamo da sabato mattina, quando alle 5 e 40 ci avviavamo verso i bus per
Managua, tra l'odore penetrante di orina che permeava tutta Granada, dopo la
bajada de la Virgen della sera prima.
Bus espresso a tratti lento e a tratti anche troppo veloce e alle 6.50 eravamo a
Managua, alla UCA, quindi subito altro bus espresso e alle 8 e mezza eravamo a
Leon, e qui prendevamo la malsana decisione di andare direttamente a Poneloya,
al mare,sul Pacifico, a vedere se si trovava qualcosa per dormire.
Quindi piccolo bus urbano fino al mercadito de Subtavia e poi bus strapieno fino
a Poneloya dove arrivavamo alle 9.40, trasferimento a dir poco eccezionale,
impensabile fare in Italia 150 km con 4 cambi in 3 ore e mezzo, veramente un
servizio eccellente, sempre in pieno standard e spirito nica....
A Poneloya decidevamo di fermarci all'hotel Lacayo, proprio per il suo fascino
decadente, e anche perché forse la prossima volta potrebbe non esserci più,
viste le sue condizioni.
Alla
reception (…! ! ! …) c'erano due vecchi che ci hanno subito specificato che
la camera non aveva aria condizionata e neppure ventilatore, tanto per non
illuderci, poi ci hanno lentamente accompagnato a vederla ed era impressionante:
un grande e buio corridoio al piano di sopra che scricchiolava al nostro
passaggio portava a delle camere che sembravano preparate per un film
dell'orrore, e la camera era incredibile, due letti, un tavolaccio e nada mas, e
poi non c'era un particolare della camera, ma neppure uno, che non fosse storto
almeno per due dimensioni, era tutto storto, le pareti, il pavimento, i letti,
tutto, ma proprio tutto, con le tavole del pavimento che a volte sembravano
essere lì lì per sfondarsi.
Lungo il corridoio qua e la una moltitudine di vasi e vasetti di tutte le
dimensioni evidentemente messi dove sono entrate le ultime piogge, e non vi dico
il sistema di chiusura della porta, specie da dentro, e poi la camera aveva le
pareti che terminavano a circa 2 mt. di altezza, poi tutto aperto fino al tetto,
ed infine la luce....senza interruttore e per accenderla si doveva avvitare e
poi svitare, fantastico, proprio le cose che piacciono a me.
Comunque
il posto aveva tutto un suo fascino speciale e siamo rimasti li', bagni comuni
al piano terra con scaletta da rischiare le gambe ogni volta.
Erano veramente anni che non dormivo in un posto così, e tutta questa emozione
per 5 miserabili dollari.
Poi giro in spiaggia, bagni a non finire e pranzo al restaurante Suyapa, che
consiglio a tutti, pesce squisito e in quantità enormi, per circa 7 euro.
Poi
ancora bagni e infine siamo rientrati a casa per lavarsi, e iniziano i guai....
Come avvitiamo la lampadina arrivano nugoli di moschine e zanzare varie e le
lenzuola bianche (piu' o meno) erano ricoperte di queste zanzarette che si
attaccavano e stavano là, ho fatto qualche foto al corridoio immerso nel buio e
il flash ha disturbato un paio di toponi che sono scappati, non mancava proprio
nessuno all'appello.
Scendendo per andare a cena abbiamo chiesto al vecchio se quelle zanzare ci sono
solo al tramonto e lui ci ha immediatamente rassicurato dicendo che ci sono
tutta la notte, sempre, e che sono quelle della malaria. Ma vaffanculo!
Così
cercando un posto per mangiare abbiamo comprato in una pulperia di passaggio
degli zampironi, guerra alle zanzare!
Mangiato una cena semplice al Barco de Oro, e poi a casa dove il buio e il
silenzio regnava sovrano, a parte il vecchio che dormiva giù da basso su
un'amaca e russava come un toro.
Dopo aver chiuso i balconi a aver acceso 2 zampironi siamo andati a letto, unici
clienti dell'hotel del terrore, una moltitudine di stanze vuote che parevano
essere state usate per le torture, e infatti poco dopo essere andati a letto ho
iniziato a sentire punturine dappertutto, piccoli mostri alati che mi
torturavano, e se andavo dentro al sacco lenzuolo, senza ventilatore nella
stanza, era come infilarsi in un sudario. Terribile!
Allora sono uscito nel corridoio, indeciso se scappare o andare a dormire in
spiaggia, ma il vecchio shining che stava nell'ultima oscura stanza in fondo al
corridoio (quello di shining, appunto) e' subito venuto fuori a vedere che
succedeva.
Sono quindi rientrato ad affrontare la mia sofferenza, che e' stata veramente
grande, finché una livida alba ha rischiarato il cielo e le nostre anime, nonché
i nostri corpi sudati e dolenti.
Insomma, in conclusione, proprio una notte di merda!
Poi stamattina siamo tornati a Leon e ci siamo rimasti fino alle 2, poi solito
bus espresso fino a Managua alla UCA e qui a momenti ci sequestravano.
Appena scesi dal nostro minibus sono stato attorniato da 3 tizi che mi volevano
portare di forza ognuno nel suo bus in partenza per Granada, alla fine mi sono
liberato e ho deciso per uno.
Però dopo un po' ho visto che l'altro minibus stava per partire mentre il
nostro era ancora parecchio vuoto, quindi siamo scesi tutti e 3 per cambiare, ma
il coyote che mi aveva sospinto sul bus non era molto contento e mi si e' parato
davanti con uno sguardo assassino, come dire: di qui non si passa! Quindi a
colpi di borsone mi sono fatto strada e sono riuscito ad andare verso l'altro
bus, con una sequela di "hijo de puta alle spalle" e altre cose, alle
quali io rispondevo: si, de tu madre. E il coyote non e' stato felice, ma fa
tutto parte del gioco, e' stato divertente.
Bene, ora vi saluto e me ne vado a comer, molta fame stasera.
Buenas noches Italia.
Los nacatamales
Martes
01/12/2009
E dopo
le fatiche del fine settimana al Grand hotel Lacayo sono rientrato a Granada e
ho ripreso la solita vita, tranquila y amable.
Oggi alle 3 ci siamo riuniti con i volontari y Janin per definire la lista final
così domani posso andare alla Gonper per tutto il materiale di cancelleria e
anche al mercado per le scarpe.
Oggi ho anche iniziato a comprare qualcosa per me da portare a casa, e fare i
primi pacchetti.
I giorni volano e probabilmente sabato me ne andrò verso il Costarrrrrica per i
soliti ultimi giorni di descanso al mar.
Devo anche organizzare la cena de despedida con los compañeros de aqui', e sono
indeciso tra il ristorante Casablanca, tipico nica ma di un certo livello, o il
Mediterraneo, en la calle Caimito, cucina spagnola e un po' più di lusso, però
pare che Juan alla sera non possa perché non vuole tornare al Pantanal tardi la
sera (al Pantanal dopo una certa ora la vida no vale nada) e quindi
probabilmente faremo la cena alle 5 del pomeriggio di domani, così vengono
anche Cristina e Luigi, e sono tutti contenti.
Oggi ho anche preso la decisione di lavarmi l'asciugamani e le lenzuola visto
che ci devo dormire ancora questa settimana, le ho stese alle 8 e sono andato
via di casa, solo che a un certo punto ha iniziato a piovere, que mala suerte! e
sono tornato di corsa a casa a togliere tutto e poi ho risteso nuovamente il
tutto verso le 11, che palle.
Da ieri che sono tornato vedo la Virgen ovunque, la sera che rientra in catedral,
e di giorno a giro per la città che si fa casa per casa, con suonatori ed
artificieri annessi, e comunque in tutto ciò c'e' un che di pittoresco, anche
se ci sarebbero tanti discorsi da fare, ma ve li risparmio...
Ma ora vi voglio parlare del nacatamal, un piatto tipico di qui che da un paio
di giorni compro sempre nella stessa casa qui vicino dove lo fanno il sabato e
domingo, ma poi se ne avanzano anche i giorni dopo.
E' una
cosa squisita ma che richiede molto tempo, consiste in una pastella di maiz con
dentro carne, cipolla, pomodori e patate e anche chiltoma, un peperone piccante
di qui, poi il tutto viene avvolto in due foglie di palma, legato e cotto per
ore, anzi credo che prima si debba cuocere qualcosa a parte, forse la pastella
di maiz, e comunque il risultato finale e una cosa deliziosa e abbondante. Si
trovano anche al mercado, costano meno ma sono fatti più in fretta e sono di
minor qualità.
I giorni scorsi forse vi avevo mandato anche una foto di questo piatto, magari
quando torno in Italia proverò a farlo, anche se dei passati esperimenti ho
avuto soddisfazione solo con la carne a la jalapeña, mentre i tostones con
queso e altre cose sono stati dei mezzi disastri....
Bene, ora penso che andrò a prendere i nacatamales, appunto, mangerò a casa e
poi un po' a zonzo per Granada, questo scrigno di tesori, e con la brezza del
lago che la sera sale por La Calzada, ¡que viva Nicaragua!
Hasta luego Italia
un
soldado de America.
Armonie e disarmonie.....
Miercoles 02/12/2009
....o
l’insostenibile leggerezza dell’essere.
Ieri, alla riunione con i volontari che mi aiutano nel progetto dando
seguimiento a los niños, sono emerse delle chiare disarmonie che possono
nuocere al corso delle cose, tipo discussioni su chi deve seguire alcuni bambini
perché abitano da una parte piuttosto che dall’altra, oppure questioni sulla
divisione dei bambini che attualmente, essendo 150, dovrebbero essere 50 per
educador e così via
In particolare chi tira più indietro e’ Jimmy, ma non essendo persone
salariate non e’ che io posso dire: fai così o fai cola’, e quindi ieri
sera sono andato a letto con questi pensieri.
Stamattina mi sono alzato presto e sono andato a camminare lungo la Calzada,
fino al lago, e la briza del lago mi ha portato consiglio, o forse e' stata la
Virgen, anche se le cose che ho deciso vanno contro tutto il mio retaggio
politico culturale, nel senso più ampio del termine.
Io sarei, e sono sempre stato, solidarista y ugualitario, e comportarmi alla
Brunetta un po' mi scoccia, ma tant'e'.
Quindi smessi i panni marxisti/anarchici del mio background culturale ecco che
ho pensato.
Con i volontari si e' sempre detto che questo lavoro lo fanno perché sentono
nel loro profondo l'istanza di fare qualcosa per dare un futuro migliore a
bambini di Granada, e che se uno non sente questo e' meglio che smetta.
E' però anche vero che poi gli ho sempre mandato un po' di soldi a ciascuno,
anche perché nessuno di loro ha un lavoro regolare e comunque arrivare a fine
mese si deve, magari sopravvivendo.
Per fare un esempio pratico Juan lavora attualmente vendendo cd per le case, e
ne vende mediamente 5 al giorno, con un guadagno di 10 cordobas per cd, e
siccome lavora 4 gg. por semana, per non stressare troppo i suoi clienti, si può
ragionevolmente supporre che guadagni circa 200 cordobas a semana, cioe' 40
dollari al mese.
Io quest'anno gli ho dato in 2 riprese 150 dollari, quindi un bel gruzzoletto
per lui, ma che se ha dato un buon seguimiento a los niños se li e' anche
guadagnati.
E veniamo al dunque: questi soldi sono stati dati, come si direbbe da noi alla
Brunetta, a pioggia, a prescindere dal merito, quindi il prossimo anno invece di
darli così darò un tanto per bambino a cui hanno dato seguimiento, pensavo sui
4 dollari per niño, ma solo per quelli che passeranno il grado e dei quali mi
invieranno la nota finale da cui si vede che ha passato il grado. Che ve ne
pare?
Quindi prima di andarmene mi farò dare la copia della pagella di ogni bambino
della lista e tra un anno verificherò quanti di questi hanno passato il grado.
Ci potrà essere chi aveva 50 bambini e se tutti passano il grado prenderà 200
usd, e chi magari come Jimmy, che ne ha solo 39 e non ne vuole altri, e che
magari di questi 14 smettono di andare la scuola, che prenderà solo 100 usd.
E' una cosa un po' crudele, forse, ma ritengo sia necessaria per far andare
avanti le cose, e servirà anche per evitare che, quando un certo numero di
bambini diserta ( e capita ogni anno), quelli nuovi vengano scelti con
leggerezza, solo per riempire la lista.
Perché nel momento che i volontari andranno a cercare nuovi bambini devono
cercare solo niños de escasos recursos, scarsi mezzi, e con genitori che ci
tengano, e il fatto che riceveranno una ricompensa (mai parlerò di pago o
salario) solo per i bambini che termineranno l'anno positivamente sarà un
estimulo perché le cose vengano fatte bene, dando loro seguimiento e facendo le
visite per le scuole o per le famiglie, e tutto cio' sara' nel loro interesse
oltre che in quello dei bambini.
Attualmente la persona più impegnata e' Iliana, che ha ben 65 bambini, e ieri
voleva passarne alcuni a Jimmy ma lei non ne voleva sapere. Se Iliana riuscirà
a seguirli tutti avrà la giusta ricompensa, e cio' mi pare il meno che si possa
fare.
Esauriti i discorsi seri passiamo al lato mondano delle mie giornate.
Stasera, o meglio oggi pomeriggio alle 5, andiamo a cena con i volontari,
Cristina e Luigi, cena d'addio visto che domani Cristina alle 4.45 del mattino
prenderà il bus per Managua, e poi un taxi per l'aeropuerto, que le vaya bien.
Andremo al Casablanca, un posto sulla Calzada, tranquillo e con comida tipica
nica, vi racconterò.
Poi altre notizie: domani me voy a Masaya per gli ultimi acquisti al mercado,
poi ultime cose qui e venerdì preparativi per la partenza.
Oggi al
Pali' ho preso un po' di scatolette x preparare il jalapeño a casa, yummm...
Poi sulle mie ciabatte: come vedete siamo al lumicino, spero di arrivare fino a
San Jose', però sto anche meditando di comprarmi dei bellissimi stivali di
pelle che ho visto nell'ultimo taller de zapateria la semana pasada, magari userò
quelli sulla spiaggia di Samara, in Costarrrrrica.
E infine sulle mie letture: l'altro giorno ho terminato l'ombra dello scorpione,
librone di Stephen King, avvincente devo dire, e adesso sto quasi terminando In
viaggio con Erodoto di Ryszard Kapuscinski, veramente bello, un po' si viaggia
in Africa con l'autore e un po' nel mondo di 2.500 anni fa, tra fenici e
persiani e greci, traci ecc., bello.
L'ultimo libro che mi rimane, verso Santiago, di Cees Nooteboom, lo terminerò
nei giorni di descanso che mi aspettano in Costarrrrica, e tornerà così
nell'atmosfera del Camino, que pena!
Bene, ora vi sto scrivendo dopo cena, una fantastica cena al Casablanca, un
ristorante vicino a casa nostra sulla Calzada, ed e' stata proprio bella, prima
un coctel visto che c'era la hora feliz, la happy hour, abbiamo preso dei mojito
e due caipiriña, poi mangiare squisito quasi tutti jalapeño de res o de pollo,
io invece costillas de res, squisite, con papas, arroz y verduras, e poi cerveza
a voluntad, e infine una bottiglia di ron, en promocion, con un quarto mas
regalato, con soda e limone. Che dire? Proprio bello. Eravamo in sei, io,
Cristina, Luigi, Janin, Juan y Iliana, e si e' parlato di un po' di tutto, delle
mie illuminazioni mattutine sulla Calzada riguardo al progetto, di politica, ci
teologia della liberazione che non sapevano neppure che fosse, ahime! e di tante
altre cose.
Poi siamo andati a chiamare Armando che e' venuto a bersi il bicchiere della
staffa, ed era felice anche lui, mancava solo Jimmy che evidentemente no tenia
voluntad, e questo e' un problema che risolveremo.
E poi alla fine, appena usciti, siamo andati alla calle de el Arsenal, dove
stava passando la Virgen, di cui vi mando la foto, quindi proprio tutto, non
mancava nulla.
E per finire due espressioni che ho imparato stasera e che corrispondono al
"Pura vida" de Costarrrrica, ma che sono un po' più volgari, ma che
comunque vogliono sempre dire che stiamo bene, che siamo felici:
¡Nicaragua pais diacachimba!
e l'altra e':
¡Nicaragua pais diaverga!
che pare voglia dire qualcosa che c'entra con il pene del caballo, ma che sempre
da felicità, e questo es lo que cuenta!
Hasta
luego Italia.
un
soldado de America (latinoamerica).
Una baruffa nica
Jueves
03/12/2009
E così
sono rimasto solo, e non e' male, anche se la compagnia di Cristina y marido non
e' stata male, sono tranquilli e non creano problemi, a parte qualche paranoia
sui soldi che vi racconterò.
Oggi giornata delle ultime spese al mercado de Masaya, scatolette, tovaglioli,
mestoli, una maglietta, ecc. ecc.
Poi ritorno a Granada e inizio preparazione bagagli più che altro x vedere se
ci sta tutto dentro allo zaino e alla borsa di Peter (di cui tempo fa vi avevo
mandato una foto di quando era arrivato a Miami direttamente dalla DDR, e ed era
stupefatto da quello che vedeva) che speravo di lasciare qui, e invece mi
toccherà portarla a casa, e anche strapiena, e speriamo che basti... prevedo già
un viaggio di ritorno massacrante, sotto il sole cocente, carico come una
bestia, con zaino in spalla che pesa una cifra, borsa di Peter in mano e
zainetto a tracolla, ahimè!
Ma
in fin dei conti avrò solo un bus fino a Rivas, poi uno fino alla frontiera,
poi emigrazione, poi il lungo tratto a piedi tra le due dogane, imigracion in
Costarrrrica, poi bus fino a Liberia, poi otro bus fino a Nicoya e poi ultimo
fino a Samara, uno scherzo per Peter e il suo bagaglio, in DDR era peggio, vi
manderò la documentazione se ci riesco.
Ma torniamo a ieri sera, quando dopo la cena e' successo un episodio che mi ha
un po' rattristato.
Quando siamo tornati a casa ci sono stati i saluti tra Cristina Luigi e Armando,
che non dorme più in Pronat come l'anno scorso ma viene ogni giorno a fare un
giro di controllo e di asporto scoasse o basura che dir si voglia.
E al momento dei saluti Armando ha iniziato a farfugliare delle frasi sconnesse,
allora Cristina mi ha chiesto se capivo che voleva, e che voleva? Gli stava
chiedendo se gli potevano lasciare dei soldi per fare delle carte, o non so che,
o per comprare da mangiare.
E questo e' triste secondo me, molto triste. Armando dopo 20 gg che vedeva
Cristina tutti i giorni ha trovato il coraggio di superare la vergogna di
chiederle dei soldi, e infatti farfugliava in un modo ben diverso dalla solita
parlata dell'Armando che conosciamo.
Ma per sua sfortuna Cristina soldi non ne aveva perché, ossessionata com'e da
quello che sta spendendo (lei in continuazione segna tutto quello che spende,
anche se sono 3 cent.) ha fatto i conti per tenersi i cordobas e i dollari solo
per arrivare oggi a Managua in aeroporto e pagare il bus, il taxi e le tasse
aeroportuali e così Armando e' rimasto a bocca asciutta, pobrecito, gli
lascero' qualcosa io.
Poi
Cristina ieri sera mi ha anche fatto un po' incazzare perché siccome si era
tenuta stretta con questa storia dei soldi, perché non voleva assolutamente
rimanere con troppi cordobas in tasca, perché lei programma tutto fino
all'ultima virgola... e così non aveva neppure quello che le serviva per pagare
la cena sua e di Luigi, e così il resto l'ho messo io, ma non e' che l'ha detto
prima, ma solo al momento del conto ha detto che non ce li aveva, stiamo
parlando di poca cosa,di 200 cordobas, però poteva dirlo prima!
A dir
la verità lei dice che me l’aveva detto ma io forse io non l’ho sentita,
magari ha ragione lei, chissà! Il
problema comunque non è se lo ha detto o no, glieli avrei prestati comunque
prima o dopo, com’è avvenuto, il problema è che lei vuole tornare in Italia
con nemmeno un dollaro perché poi deve andare in banca e pagare la commissione
per cambiarli e lei questo non lo accetta, guerra alle banche! e quindi dove
spendere tutto fino all'ultimo centesimo.
E poi ha persino detto che non hanno neppure un euro di riserva con loro, hanno
solo 60 dollari per le tax aeree e 150 cordobas per arrivare da Granada
all'aeroporto di Managua, cosi se gli succede un qualsiasi imprevisto potrebbero
anche rimanere bloccati qui, perché ovviamente Cristina non ha neppure la carta
di credito perché recentemente ha dichiarato guerra alle banche, come vi
dicevo.
Io
credo che non sia vero che non hanno nemmeno un euro, altrimenti sarebbe
un’incosciente, voi che ne dite?Ai posteri l'ardua sentenza.
Ad ogni modo io che sono un signore ho pagato senza battere ciglio e non le ho
detto niente, ma ve lo racconto su internet che e' più divertente, ha ha ha! E
comunque a onor del vero Cristina rimane sempre una splendida compagna di
viaggio, certo adesso che è sposata non è più quella super di una volta ma ci
accontentiamo…..
Ma
veniamo al titolo di oggi, di che baruffa parlo? Ma quella tra Jimmy e Janin e
poi anche Iliana naturalmente.
In pratica oggi Jimmy era venuta a prendere la bicicletta ma ha iniziato a dire
che la carta che le avevamo fatto firmare non le comodava perché secondo lei
c'erano delle imposizioni di Janin sul fatto che deve usarla solo per il
seguimiento escolar e poi lasciarla in custodia alla Pronat, mentre lei
probabilmente voleva l'uso completo della bici anche per i fatti suoi.
Io fin dall'inizio ho visto che i rapporti tra loro si sono ormai deteriorati ma
speravo di riuscire a ricomporli, ma non ci sono riuscito. Così oggi le signore
hanno iniziato a discutere, hanno poi continuato con vecchie storie non risolte,
e poi e' intervenuta Iliana che si e' incazzata come una bestia e poi si e'
messa a piangere e le rinfacciava tutto quello che Janin ha fatto per lei e poi
e' andata via piangendo dicendo che lei molla tutto perché non si puo' lavorare
in equipo in questo modo. Più tardi ha persino chiamato la zia per dire che
Iliana era disperata e allora Janin cercava di calmarla.
Comunque alla fine di tutto questo ho preso una decisione, forse giusta, forse
sbagliata, ma comunque una decisione, e cioè ho detto a Jimmy che ci porti
tutte le sue carte e che la cosa finisce cosi', senza bici e senza zainetto che
le avevo già comprato, insomma l'ho congedata. Pace.
E a proposito di congedi oggi e' stato anche il turno di Ines, vi ricordate che
gia' l'anno passato vi scrivevo che aveva dei problemi con il marito, el
dictador, e che lei vorrebbe fare tante cose ma lui non la lascia. E così anche
quest'anno lei diceva che voleva fare questo e quello ma che le altre l'avevano
tagliata fuori, ma la verità e' che le altre sono dinamiche e attive mentre lei
e' sempre inferma a letto, insomma e' sul depresso. L'avevamo anche invitata
alla riunione ma lei non si e' fatta vedere. Stasera mentre mangiavo da solo al
Casablanca e' arrivato il maggiordomo, dovreste vedere che tipo, e mi ha detto
che Ines mi cercava, così sono andato da lei e dopo i soliti convenevoli mi ha
fatto firmare una carta per accettazione in cui dopo un panegirico sulla bontà
del progetto si dice che si ritira dal Fomite, ed e' la logica conclusione,
nonché la più indolore.
E pensate che tutte le volte che sono andato a salutarla, parecchie, il marito
che c'era sempre non e' venuto una volta a parlarmi.
Poi
altre notizie in tono con la giornata: oggi tornando a casa incontro sulla
Calzada Denis, uno dei tre figli di Aranceli, la signora che prepara raspados
nel parque, e mi chiede quando devono venire a ritirare i materiali. Non ho
avuto il cuore di dirgli che lui e suoi fratelli sono stati tolti dalla lista
perché sono gia' due anni che dopo un po' se ne vanno da scuola e la madre li
manda a vendere chicles, cioè gomme da masticare, ai turisti. Certo che una cosa e' vedere i nomi sulla lista e
un'altra e vedere questi disgraziati bambini negli occhi e pensare che i loro
genitori hanno sprecato questa opportunita', fa male. E ci penso. E questa volta
la brezza del lago che viene su per la Calzada non mi porta nessun consiglio,
solo tristezza.
Ma cambiamo registro.
Oggi sono tornato al taller de zapateria e mi sono preso un fantastico paio di
stivali di puro cuero lejitimo per quattro soldi, proprio belli, e già che
c'ero ne ho preso un paio anche per Stefania, l'unico problema e dove li metterò,
sto già pensando di lasciare qui tutte e due le paia di scarpe che ho ad
Armando e un paio calzarli, certo che quando arriverò a Samara, sul Pacifico,
faro' ridere i sassi... vi saprò dire, e a proposito di Armando, stasera, oltre
al solito mucchio di magliette, mutande e calzini usati che ogni due o tre
giorni gli do, gli ho anche dato 20 dollari, e lui era felice, ha detto che li
terrà per comprare la comida a su mama' per la Navidad, che caro.
Infine
un'ultima cosa: al Casablanca ormai sono di casa, mangio lì tutti i giorni,
l'unico inconveniente e' che ogni volta che arrivo i camerieri e il padrone mi
vogliono sempre dare la mano, tutta sudaticcia, e io magari me le ero appena
lavate per mangiare, che schifo, ma non posso offenderli, e comunque e' proprio
un'abitudine nica, anche Oscar, il mio coinquilino, ogni volta che mi vede
subito la mano calda e sudata, e anche Armando, che ci devo fare?
Bene, per oggi e' tutto.
Hasta luego dalle americhe.
Conti, dati vari y mapas
Viernes
04/12/2009
Hola'
Italia,
ormai siamo alla fine, e domani, sabato, me ne partirò verso il Costarrrrica y
el mar per un poco di descanso.
E' quindi giunto il momento di fare un po' di conti sulle spese sostenute per il
progetto.
SPESE PROGETTO X ANNO 2010
-150 mochilas
(zainetti) USD 723
-2 mochilas per volontari USD 14
-150 uniformes USD 781
-150 utiles escolares (cancelleria) USD
1.286
-150 zapatos USD 800
-ricompensa per educatori USD
500
-acquisto artigianato da vendere in Italia USD
102
-spese varie in loco per riunioni e altre attività con bambini, acquisto bibite
e gallette per riunione al Pantanal e riunione in centro, acquisto bicicleta x
volontari, stampa foto e invio postale ringraz. a persone che non usano
internet, ecc. USD 202
totale generale USD 3.908
una bella botta di soldi!
E
questo e' stato reso possibile da tutti gli amici e parenti e colleghi che mi
hanno aiutato con le loro donazioni, ognuno dando quello che poteva, ma un
ringraziamento particolare per l'entità' dell'aiuto, una sorta di menzione
speciale, va all'amica Lela e al gruppo di piuchedicofaccio per la loro festa di
Rimale (Pr), al vecchio Gigi per la sua attività di venditore di artesania, e
infine ai miei genitori per i soldi raccolti con il loro anniversario, e spero
di non dimenticarmi nessuno.
¡Gracias a todos!
Bene, e cosi' per il 2010 siamo a posto, e nel conto qui di Granada rimangono a
disposizione circa 700 dollari, per spese da sostenere durante l'anno 2010 o per
il successivo anno scolastico.
Ed ora
un pò di dati personali, anche per dare delle indicazioni a chi volesse venire
qui.
Io sono qui da 20 gg. e fatti un po' di conti ho visto che finora ho speso
esattamente 544 dollari, e non faccio come Cristina, semplicemente so quanti ne
avevo all'inizio e ho contato quelli che ho ancora adesso, mi pare più
semplice.
Di questi 544 una parte, 161, se ne e' andata per acquisti personali e quindi
non li conteggerò ai fine del costo medio per giorno.
Quindi x 20 gg. ho speso 383 dollari, ossia 19 usd al giorno, cioe'13 euro al
giorno, per mangiare, dormire, bere tante bottigliette di coca cola da 198 ml, e
tutto il resto che si consuma girando da mattina a sera in un paese caldo e
assolato.
Ad onor del vero non ho girato molto e poi per dormire Janin ci fatto un prezzo
speciale, 3 dollari al gg a testa, ma comunque per chi gli interessasse può
ipotizzare un 7 o 8 dollari in più per il dormire in alberghetti normali.
Bene, i conti sono finiti, vi allego inoltre una serie di mapas per chi gli
interessasse vedere dove sono stato, c'e' quella sugli spostamenti fatti qui,
un'altra sull'itinerario di ritorno verso San Jose' passando per Samara, e poi
alcune generali del Nicaragua.
E'
tutto credo.
Hasta luego!
vuestro soldado de America.
¡Nicaragua Adios!
Viernes
04/12/2009
Ay
Nicaragua, Nicaragüita
recibe como prenda de amor
este ramo de siemprevivas y jilinjoches
que hoy florecen para vos
Cuando yo beso tu frente
beso la perla de tu sudor
mas dulcita que la frutita de tibuilote
y el jocote tronador
Ay, Nicaragua, Nicaragüita
mi cogollito de pijibay
mi pasión se enterró
en el surco de tu querencia
como un granito
Es tu saliva alaste y dulcita
como la savia del maranón
que restaña con alegría todos los días
mi rebelde corazón
Ay, Nicaragua, Nicaragüita
la flor mas linda de mi querer
abonada con la bendita Nicaragüita
sangre de Diriangen
Ay, Nicaragua sos mas dulcita
que la mielita de tamagas
pero ahora que ya sos libre, Nicaragüita
yo te quiero mucho más.
¡Viva Nicaragua libre!
¿Quien me da tanta alegria?
Viernes
04/12/2009
¿Quien
me da tanta alegria?
¡La Purisima!
Questa sera mi sono immerso x l'ultima volta nella calda umanità nica, e sono
arrivato su su fino Alla vecchia stazione del treno (quello che si sono venduti
negli anni '90) dove la Virgen apettava.
Que le vaya bien Nicaragua!
Oggi abbiamo anche ricevuto la consegna degli zainetti e della cancelleria, vedi
foto.
Domani
alle 5 ho il bus x Rivas, poi x bus x frontera e poi avanti fino a Samara con
altri 3 bus, carico come un mulo, credo di avere in groppa un bagaglio
nell'ordine dei 30 kg, que me vaya bien!
E da domani stacco da tutto, sono in vacanza, forse scriverò, forse no.
Con
cariño.
Un lungo viaggio
Sabado
05/12/2009
Beh,
oggi pensavo di non scrivere, e invece eccomi qui.
Vi
racconto un po' la mia giornata, veramente degna dei vecchi tempi.
Sveglia
alle 4.15 a alle 5 ero al terminal dei bus di Granada, dove ho visto l'alba, poi
bus fino a Rivas e poi al volo altra corriera fino alla frontera, arrivato alle
8, dove però ho perso un sacco di tempo tra emigrazione nica e immigrazione
tica, e poi una vita ad aspettare il bus per Liberia dove arrivavo alle 12.20 e
alle 12.30 subito bus per Nicoya, che per fare 70 km ci ha messo 2 ore e mezzo,
con mille fermate e un caldo pazzesco quando era fermo, cioè sempre.
Poi infine bus da Nicoya a Samara dove sono arrivato alle 3 e mezzo.
Dalla frontiera in avanti ho sempre viaggiato con due olandesi che andavano
anche loro a Samara, una cosa che capita tutti gli anni, ci si trova in questi
bus in due o tre stranieri e si uniscono le forze, uno guarda lo zaino e gli
altri vanno alla ricerca dei bus, e poi, poverine, erano in difficoltà con lo
spagnolo e così a Samara le ho anche aiutate a cercare da dormire.
Comunque e' stato proprio un viaggio degno dei bei tempi, 5 bus e una frontiera,
in bus strapieni, con la gente addosso, ore e ore con i rivoli di sudore che
letteralmente mi colavano lungo al corpo, mi piace proprio.
Poi, appena arrivato a Samara e trovato da dormire per 15 dollari a notte in un
alberghetto un po' defilato lungo la spiaggia, subito bagno nel Pacifico, con
enormi onde, e pellicani, e il sole che tramontava.
¡Pura vida!
Hasta luego compañeros.
Samara
Domingo
06/12/2009
Buen
cumpleaño a Bartolomeo, buen cumpleaño a Bartolomeo, buen cumpleño a ti, buen
cumpleaño a Bartolomeo por sus 8 años.
E veniamo a me, ormai dimenticati i forsennati ritmi granadini sono
completamente immerso nella pura vida tica.
E poi l'oceano e' una cosa speciale, soprattutto la sera, con il rumore delle
onde, e la brezza che fa stormire le palme...
Qui a Samara (con l'accento sulla prima A), la notte e' incredibile, un cielo
stellato come da noi non si vede piu', le stelle brillano luminosissime,
costellazione per costellazione, oscurità totale lungo la spiaggia, l'immensa
volta stellata.....
Ieri sera tornando a casa dopo cena lungo la spiaggia ho trovato le due
olandesine volanti in un locale della spiaggia e mi sono fermato a bere una
Imperial con loro.
Sono in viaggio da 3 mesi attraverso Costarica, Panama' e Nicaragua. A Panama'
sono state anche a Bocas del Toro, un arcipelago che io visitai nel lontano
1994, il mare piu' bello che ho mai visto, con isole e isolette da Robinson
Crusoe, e a quei tempi non c'era turismo, ma era facile prevedere che cambiasse,
e infatti le olandesine mi han detto che c'erano un sacco di alberghi e
ristoranti, asi es.
Poi la signora del mio alberghetto e' proprio gentile, mi ha fatto lo sconto a
40 dollari per 3 notti e poi mangio da lei colazione e pranzo.
Oggi mi
ha raccontato un sacco di cose, sulla sua vita ecc., e poi quando ha saputo che
venivo dal Nicaragua ha attaccato tutto un discorso sui nicas, che qui e' pieno,
che sono delinquenti e sporchi e cattivi ecc., mi pareva proprio di essere in
Italia e sentire i soliti discorsi sui nostri extracomunitari, todo el mundo es
pais.
E se qualcuno mi chiedesse cosa ho fatto a Samara, risponderei così:
Ho passato tutto il giorno giocando con le onde, lottando contro enormi olas che
mi seppellivano sotto metri cubi di acqua spumeggiante, e con una a momenti ci
restavo, ho bevuto mezzo oceano.
Ho nuotato insieme a due cormorani che mi facevano compagnia a poca distanza, e
che ogni tanto si alzavano in volo per subito rituffarsi a capofitto in cerca di
un un pesce.
Ho camminato lungo la spiaggia cercando conchiglie da portare ai miei bambini, e
ne ho anche trovata una di quelle dove si sente il rumore dell'oceano.
Ho mangiato uno spiedino in riva al mare da un uomo che li cucinava al momento,
su di un birroccino con le ruote con un piccolo barbecue, ed erano squisiti.
Mi sono seduto al tramonto a un ristorante lungo la spiaggia e ho preso un
casado, il piatto tipico tico, pollo o carne o pescado servito con maduro, il
platano del tipo piu' maturo, cucinato suave, e poi frijoles, arroz y ensalada.
Ho
visto un peschereccio salpare le ancore verso l'oceano aperto alla prima oscurità,
con delle enormi reti alzate sui lati che parevano delle ali.
Ho guardato dei ragazzi che giocavano a pallone sulla spiaggia, ho finito di
leggere "in viaggio con Erodoto", di cui vi diro', e ho ripreso "
verso Santiago", il tempo non mi manca.
Al momento di ordinare la cena ho detto al cameriere: no culantro, cioè niente
coriandolo, che qui lo mettono dappertutto.
Ho aspettato la notte in riva al mare, con la brezza che mi rinfrescava.
Ho camminato fino all'albergo lungo la spiaggia per 20 minuti nell'oscurità'
assoluta, e non mi e' successo nulla, ho persino con me il cellulare pila che si
e' rivelato utilissimo.
Mi sono addormentato cullato dal rumore dell'oceano a 20 metri dalla mia cabina.
Insomma ho fatto tante cose, e mi mancherà molto questo posto, pura vida!
E infine, come ogni anno,vorrei parlarvi dei miei amati bus nicas, i vecchi
scuola bus americani gettati ormai da diversi decenni dagli yankee nel gran
basurero della Latinoamerica, dove sonno assurti a nuova vita, colorati,
rumorosi, che sfrecciano ovunque facendo la storia di questi paesi.
Ve ne parlo perche’ qui in Costarica se ne vedono pochi, un po’ quello che
capita quando dal Guatemala si passa in Mexico dove c’e’ una flotta
terrestre decisamente piu’ moderna. Beh, a me piacciono proprio i vecchi
scuola bus della Bluebird Inc., perche’ e’ vero che si viaggia accalcati, in
tre o quattro persone dove ci sarebbe posto per due, ma si conoscono tante
persone, tutti ti chiedono qualcosa, dove sei stato ,dove vai, e poi scopri che
molti di loro non sono neppure mai stati nei posti piu’ vicini a casa.
E sempre mi viene in mente il demente che scrive sulle Lonely Planet che li ha
ribattezzati “Chicken bus”, bus per i polli, proprio per le ridotte
dimensioni degli asientos, e cosi’ capita di sentire degli stranieri di
origine anglosassone, per i quali la Lonely Planet e’ come il vangelo,
chiedere ad un autoctono de latinoamerica: quando arriva il chicken bus per
vattelapesca, per fortuna che gli autoctoni poveri non capiscono l’inglese, se
no come ci rimarrebbero scoprendo che questi gringos malditos chiamano gli unici
bus che loro possono usare “bus per polli”?
E gli altri bus che amo poi sono i mitici Greyhound, quelli con la banda
argentata sui lati, cosi’ evocativi di atmosfere on the road e beat
generation.
Con uno di questi Greyhound tanti anni fa ho attraversato mezzo stato di
Panama’, e ricordo ancora che mi sentivo proprio come “il giovane Holden”
(il raccoglitore nella segale per chi ricorda il titolo originale) di Salinger,
bei tempi quelli, in viaggio verso l’ignoto... ,ma forse questa storia ve l'ho
già raccontata, ma e' sempre bella, no?
Hasta luego, compañeros.
Lunes 7 de dicembre
Lunes
7/12/2009
Hola'
amigos y amigas,
ultimo giorno di mare e non potrei che ripetermi rispetto a quello che ho
scritto ieri, quindi mi limiterò a mandarvi un po' di foto.
E li' come va? Piove e fa freddo? Mi dispiace....proprio!
E così, non avendo nulla da raccontarvi, vi parlerò un po' delle mie letture
che sto ormai concludendo.
In viaggio con Erodoto, di Kapuscinski,e' stato un buon libro, che mi ha portato
indietro di 2.500 anni sino al mondo degli antichi greci, storie di fenici e
persiani, Dario e Serse, i traci e tanto altro.
Dicono che Erodoto sia stato il primo reporter della storia, sicuramente
viaggiatore instancabile, non si lamentava mai, si addentrava nei deserti e
nelle steppe, nulla lo scoraggiava.
Ma cosa lo spingeva a fare tutto questo? Forse l'ottimistica convinzione che il
mondo si potesse descrivere, cosa a cui forse non crediamo più.
Lui forse viaggiava per rispondere al bambino che chiede: da dove arrivano le
navi che spuntano all'orizzonte? Se quello che vediamo laggiù non e' il confine
del mondo, vuol dire che ci sono altri mondi? E come sono?
Da grande quel bambino avrà voglia di conoscerli, ma e' meglio che rimanga
sempre un po' bambino, solo i bambini sanno porre domande importanti e sono
davvero curiosi.
Voto: 7 +
E
veniamo all'incredibile ¨verso Santiago¨ di Nooteboom, uno scrigno prezioso
colmo di hispanidad, lo consiglio a tutti, ed e' un libro che si può leggere più
volte, e sempre riserverà delle sorprese.
Si viaggia lungo gli itinerari meno conosciuti della Spagna, luoghi che i
milioni d italiani che vanno a Lloret de Mar o a Benidorm nemmeno sanno che
esistono.
E' un viaggio nel tempo e nello spazio, e nella storia di Spagna, da los reyes
catolicos alla guerra fratricida del 1936.
Si torna indietro nel tempo attraverso le tele dipinte da pittori come Diego
Velazquez o Francisco de Zurbaran, e leggendo le descrizioni di queste opere
pare di esserci, la tela e i monaci di Zurbaran, i ritratti reali di Velazquez,
molto suggestivo.
E poi si ripercorre la storia, dal ragno del Guadarrama, Filippo II, quello che
governò per 40 anni un enorme impero da una stanzetta dell'Escorial, il
monastero fortezza, a Carlo II, lo stregato, e poi il lussurioso Filippo IV, e
tanti altri.
E poi descrizioni di paesi, monasteri, musei, santuari, atmosfere, sensazioni,
cibi, che pare di esserci.
C'e' proprio tutto, come ho già detto e' un monumento all'hispanidad.
Si seguono le tracce di Don Quijote e di Sancho Panza lungo la Mancha,
personaggi talmente riusciti che ormai sembrano essere veramente esistiti, e poi
si seguono quelle di Cervantes, l'autore, difficilissime da trovare, quasi fosse
lui un'opera di fantasia e non il contrario.
Veramente un librone, una gioia per l'intelletto, leggendolo si ha spesso la
sensazione ineluttabile di appartenere, insieme con l'autore, ad una forma tarda
di antichità, da non perdere per chiunque ami l'arte, la cultura e la storia.
Voto:10
Hasta luego.
San Jose' de Costarica
Martes
08/12/2009
E così
alla fine sono tornato sui miei passi, sono nel Valle Central, a San Jose'. Ci
sono arrivato stamattina alle 10, in una bella giornata di sole, ma verso l'una
il cielo si e' oscurato e poco dopo una fitta pioggerellina e un forte vento ha
rinfrescato l'aria, e non poco, visto che la città e' a 1.160 mt sul mare, e
dato che ero in magliettina sono rincasato velocemente per vestirmi.
E si che ci sono stato tante volte qui e dovrei saperlo come funziona qui, sole
alla mattina e poi brutto al pomeriggio con la temperatura che cambia in un
attimo...
Qui non faccio nulla di particolare, e poi la città la conosco, e non e' che ci
siano molte cose da vedere.
La cosa migliore da fare e' passeggiare per le strade strapiene di gente, e di
negozi, ristoranti, venditori, musici, predicatori, nani e ballerine, un po' di
tutto insomma.
E poi osservare la vita dei josefinos, bella gente, giovani e allegri, sempre
pronto ad un sorriso.
Oggi sono passato al Parque Morazan e come sempre ho reso omaggio all'indimenticato
Francisco Morazan, padre della disgraziata unità centroamericana e tragicamente
morto proprio qui nel 1842, soltanto ora ricordato dai suoi connazionali.
Domani in mattinata andrò a fare un giretto a Heredia, a 30 min. di bus da qui,
la città dei fiori, poi pomeriggio a zonzo per parchi e strade, piazze,
avenidas y calles, e poi giovedì si parte, andrò in aeroporto per le 11 e poi
tappa a Moiami, Madrid e infine Venezia, e non temo l'arrivo nel vostro freddo
paese perché qui mi sto acostumbrando.
Samara mi manca un po', sempre uguale, le sue giornate indolenti, tra spiaggia e
mare, nulla da fare, una buona lettura. Però sono quei posti che dopo due o tre
giorni stancano, si ha voglia di cambiare, e così eccomi qui.
Come l'anno scorso si nota una presenza di polizia per le strade veramente
imponente, a piedi, in bici, moto, sono ovunque, veramente tanti.
Bene,
ora vi saluto e vo a dormire che sono sveglio dalle 3 e mezzo di stamattina.
Hasta luego.
Ultimo dia
Miercoles
09/12/2009
E così
siamo all'ultimo giorno prima della partenza, que dolor!
Dopo una notte tranquilla a Casa Ridgway, dove el costo es de $14 por persona
por noche y incluye desayuno (colazione) como cortesia de la casa, quindi fatto
colazione offerta dalla casa e poi bus per Heredia, la ciudad de las flores,
anche se a dir la verità ne ho visti pochi di fiori, boh!
Poi verso le 12 sono tornato a San Jose', giusto per gli ultimi sprazzi di sole,
poi nuvole, viento e fresco in arrivo, sembra che il tempo qui sia proprio
programmato.
Comunque qui si sta proprio bene, la gente es muy amable, e ogni volta che dici
grazie per qualcosa loro ti dicono: con mucho gusto, o: con gusto, bello, no? In
nica invece la risposta al grazie era: a la orden. Mi piace di piu' il prego
tico, e poi i ticos hanno una pronuncia particolare, la R si scioglie mentre
parlano, ad esempio per dire perro dicono peuuuo, oppure Costatuuuica, che
forti.
E poi fanno le code dappertutto, al bus, al supermercato, ovunque, proprio come
in Italia!
E poi
lungo l'avenida central ci sono i predicatori con la bibbia in mano, e gente,
tanta gente, si fa fatica a camminare, mi ricorda un po' il centro delle città
spagnole.
E comunque non ci si perde mai perché in queste città gli spagnoli l'hanno
fatta semplice: c'e' un'avenida central che cruza con una calle central, e poi
da li' parte tutto, verso nord le calles pari. verso sud le calles dispari, a
est le avenidas pari, a ovest le calles pari.
Proprio non ci si perde, anche senza cartina sai sempre esattamente dove sei e
come arrivare al parque central, quello che in Spagna si chiama plaza mayor,
ecco una differenza tra il vecchio e il nuovo mondo.
Avrei ancora tante cose da dire, ma ora l'avenida central mi chiama.
Hasta luego Italia!
E
infine un po’ di dati utili….
1
Cordoba = circa 3 cent. di euro, con cambio Euro/Usd = 1,49
In entrata in aeroporto 5 Usd – In entrata via terra 5 Usd + 2 Usd + 1 Usd per alcaldia di Rivas se si viene dal Costarica.
In uscita via terra 2 Usd + 1 Usd per alcadia di Rivas se si va verso il Costarica.
Da
San Josè del Costarica tasse aeroportuali Usd
26.
Granada-Managua (UCA) cordobas 20 con minibus – 40 minuti;
Managua (UCA)-Leon cordobas 40 con minibus – 1 ora e 30 minuti;
Le due tratte ci sono anche con bus tradizionali, meno costosi ma molto lenti e soprattutto con cambio terminal a Managua.
Leon-Poneloya cordobas 10 – 45 minuti;
Leon-Chinandega cordobas 16 – 1 ora;
Chinandega-El Corinto cordobas 10 – 40 minuti;
Granada-Masaya cordobas 9 – 40 minuti
Granada-Rivas cordobas 24 – 1 ora e 30 minuti;
Rivas-San Juan del Sur cordobas 15 – 45 minuti;
Rivas-San Jorge cordobas 4 ( e il bus c’è veramente ogni ora anche se i tassisti dicono il contrario);
Lancha per Ometepe cordobas 30 – 1 ora, poi sull’isola trasporti molto lenti, circa 1 ora per arrivare ad Altagracia o a Playa Domingo;
Rivas-Frontiera Costarica cordobas 15 – 1 ora;
Passaggio frontiera Nicaragua-Costarica – calcolate circa 40 – 60 minuti tra pratiche in uscita e in ingresso;
Frontiera-San Josè del Costarica circa 5 ore con cambio a Liberia e spesso altro cambio a Puntarenas;
Se vi trovate nella Penisola de Nicoya e dovete andare nella capitale del Costarica ricordate di prendere i bus che passano per “el Puente”, la strada è molto più corta di quella che passa per Liberia;
Samara – San Josè del Costarica colones 3.825 – 5 ore, diretto
Trasferimento Granada – aeroporto di Managua: nelle agenzie chiedono circa 40 dollari per il mezzo, un piccolo shuttle, e quindi se si è in due sono 20 dollari a testa. E’ comunque possibile arrivare in aeroporto con una spesa molto minore, prendendo prima il minibus che va alla UCA, costo 20 cordobas a testa, ossia 1 dollaro (e i minibus partono fin dalle 4.45 del mattino e potete arrivare alla UCA alle 5.30) e poi un taxi fino in aeroporto, circa 20 minuti, tariffa 100 cordobas per il mezzo, ossia 5 dollari. Quindi in 2 persone si spendono ad esempio 7 dollari in tutto, una bella differenza!
Taxi: a Granada una corsa urbana vale 10 cordobas per persona – a Managua almeno il doppio e se è notte ancora di più,.
Taxi a Managua: si sconsigliano i taxi non ufficiali ed è buona regola fare attenzione a dove si monta. Soprattutto non consentite al taxista di fermarsi a prendere altre persone, in special modo se è notte e se vi trovate in zone poco frequentate. Contrattare sempre i prezzi.
Il Nicaragua è un paese economico, considerate che per dormire negli alberghi di categoria economica il costo per una camera doppia con bagno va dagli 8 Usd ai 20 Usd per notte e Granada è la città più cara. A volte si trovano stanze con bagno, assolutamente decorose, per una decina di dollari.
Un buon pasto nei comedores dei mercati costa intorno ai 40/45 cordobas, quindi circa 2 Usd, però i mercati alla sera sono chiusi e nei ristoranti la spesa oscilla dai 50 ai 150 cordobas per un buon pasto, composto normalmente da carne, fagioli, riso, platano e verdure. Al ristorante la birra da 33 cl., rigorosamente Toña o Victoria, costa 18 cordobas, la bottiglia da litro va dai 35 ai 40 cordobas, la Coca cola da 354 ml. 12 cordobas.
Nei ristoranti più lussuosi di Granada si spendono circa 12/15 euro, ma ne vale la pena!
Coca cola in bottiglia pequeña ml.189 (6onzas) - cordobas 4;
Coca cola in bottiglia 12 onzas ml. 354 – cordobas 7;
Cerveza Tona o Victoria 33 cl. cordobas 14/17;
Sigarette Belmont cordobas 25 (la stecca 200);
Internet cordobas 15-20 per ora;
Telefonata internazionale verso Italia nei punti internet cordobas 2/4 per minuto.
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2005:
Mundo Nica 2005, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2006:
Mundo Nica 2006, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2008:
Mundo Nica 2008, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2008:
Mundo Nica 2011, di VALERIO
Valerio Morellato