Mundo Nica 2008
Raccolta email in diretta dal Nicaragua
** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2005: **
Mundo Nica 2005
** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2006: **
Mundo Nica 2006
** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2009: **
Mundo Nica 2009
** il viaggio di Valerio in Nicaragua del 2011: **
Mundo Nica 2011
Mundo Nica 2008
Apuntes de vaje
en Centroamerica
(Incidents
of travel in Central America)
Dati
essenziali:
Dollaro americano = 19,70 Cordobas - Euro = 25,14 Cordobas - 1 Cordoba = circa 4 cent. di euro
Volo Amercan Airlines da Bologna con scalo a Madrid-Miami e arrivo a Managua
A/R = euro 720 + diritti di agenzia (ritorno San Josè del Costarica - Venezia)
Flor de Caña Etiqueta negra 5 anni 0,75 lt. = Cordobas 104 - Flor de Caña Etiqueta negra 5 anni 0,375 lt. = Cordobas 68 - Flor de Caña Gran reserva 7 anni 0,75 lt. = Cordobas 131
Cronache
di un viaggiatore stanziale
lunedì 10/11/2008
¡ Aquì va un soldado de América!
Hola' amigos y amigas,
e come sempre iniziamo questo diario con la solita, indimenticabile,
immarcescibile e commovente apertura guevariana.
E detto questo ecco le grandi novita' di quest'anno che
potete vedere in allegato: la tecnologia ha vinto la sua grande battaglia e
dispongo della macchinetta digitale di Ludo con cui vi delizierò mostrandovi le
cose che vi racconto.
Ma iniziamo dal viaggio di domenica, andato tutto sommato bene.
Partenza da Bologna alle ore 07.00 e arrivo a Madrid, dove, dopo un assurdo
interrogatorio da parte del personale di American Airlines (che volevano sapere
chi mi aveva fatto i bagagli, dove li avevo lasciati dopo averli fatti ecc., e
altre idiozie del genere), sono partito per Miami, poi lì 3 ore di sosta e via
con l'ultimo volo per Managua dove siamo arrivati alle 8 e mezzo della sera, e
subito fuori dell'aeroporto c'era Edwin che ci aspettava con la sua potente
Mazda verde, mandatoci da Janin che mi aveva persino scritto il numero di targa
e il numero della carta d'identita', per evitare che fossimo prelevati dai
bandidos.
Così, grazie a una scorciatoia per un sobborgo di Managua chiamato Tipitapa
siamo arrivati a Granada alle 9 e mezzo di sera, e via subito alla Pronat,
l'associazione finnico nica dove trabaja Janin, che aveva provveduto a a
sbaraccare un ambiente per farlo diventare una camera un pò di fortuna ma non
male.
A nanna alle 11 e stamattina alle 5 ero sveglio, il jet lag non perdona, e via
al lago a vedere l'alba e poi colazione tipica di cui potete vedere la foto:
gallo pinto, platano maduro, huevos revueltos e caffe', slurp, tutto per 30
cordobas cioè circa 1 euro.
Quindi
in mattinata ho incontrato Janin che mi ha aggiornato sugli ultimi sviluppi e
abbiamo gia' programmato un po' di cose da fare tra cui una riunione domani con
i volontari che stanno completando le visite ai niños della lista.
Nel pomeriggio poi ho incontrato Ines e Janin insieme, e le ho dato i regalini
che avevo portato dall'Italia, una piccola moka per il caffè ciascuna, poi un
pacchetto di caffè, un pacchetto di spaghetti, un canovaccio con le foto
dell'Italia, e per finire una statuina e un po' di santini di S.Antonio da
Padova, e devo dire che erano proprio felici.
Per il resto non c'è molto altro da dire, per quel che riguarda la citta' ci
sono parecchi cambiamenti e i prezzi mi pare siano saliti abbastanza, e a questo
proposito vi do un po' di dati sui cambi.
1 cordoba vale circa 4 centesimi di euro, o se preferite circa 80 lire, e poi c'è
il solito mistero sul cambio del dollaro.
Ufficialmente 1 dollaro vale 19,70 cordobas però sia i coyotes per strada che
nei negozietti ti danno di più, cioè 19,75, invece è il contrario per l'euro,
che vale ufficialmente cordobas 25,14 ma per cui ti danno tra i 22 e i 23
cordobas, cioe' ci perdi un 10 per cento secco, mah!
Il mio consiglio rimane sempre lo stesso: cambiate gli euro in Italia dove
perdete circa il 2-3% in banca e venite con i dollari.
Ieri sera poi sono terminate le elezioni amministrative e pare che qui a Granada
abbia vinto il partido liberal, quindi i sandinisti passano all'opposizione, ma
vi aggiornerò su questo, la cosa negativa di tutto ciò è che era proibito
vendere alcolici fino a oggi alle 4 del pomeriggio ed era finita persino la coca
cola cosi' a pranzo ho mangiato una bistecca di maiale con un bicchiere di
brodaglia calda, forse era tè. Bah!
Bene, per oggi e' tutto, ahora me voy a dormir.
Buenas noches y hasta mañana.
Valerio
martedì 11/11/2008
¡Que calor!
¡Ay que calor!
Oggi il sole era muy fuerte e mi ha battuto mucho la cabeza, e mi ha costretto a numerose soste bibita, così ho scoperto che l'amata bottiglietta di coca da 189 ml, che qui chiamano 6 onzas e che ti bevi in un sorso, costa sempre poco, solo 4 cordobas, praticamente 300 lire. E io la amo mucho, si, non posso farne a meno, la odio perchè è la bibita dell'impero ma qui non posso farci niente, me gusta mucho.
Scherzi
a parte questo calduccio mi fa proprio bene, prima di partire ero sempre mezzo
raffreddato mentre qui todo bien, mi alzo alle 5 del mattino e sono proprio in
forma, ma forse devo ancora recuperare il fuso orario.
La giornata è iniziata con un lungo giro insieme a Janin per vedere di trovare
una sistemazione definitiva finchè starò qui, così mi sono visto 4 o 5 case
nicas dove affittavano abitazioni, ma non ho trovato nulla di interessante,
forse la sistemazione di fortuna alla Pronat, dove lavora Janin, resta la scelta
migliore.
Nel pomeriggio poi ho incontrato le 4 persone che stanno collaborando, de manera
voluntaria, con Ines y Janin, e tutti insieme abbiamo fatto il punto della
situazione. Finora hanno visitato la casa e la scuola di circa 95 bambini e la
situazione è buona, la maggior parte stanno continuando la scuola e saranno
promossi. Poi ci sono circa 20 bambini che ancora non sono stati trovati, forse
alcuni si sono trasferiti, comunque entro venerdì avremo i dati definitivi, che
mi permetteranno di iniziare a lavorare sui preventivi per vedere se riusciamo
ad aumentare il numero dei bimbi. E gli eventuali bambini da aggiugere andremo a
cercarli al Pantanal, che è il barrio dove già vivono la gran parte dei
bambini della lista.
Mi hanno detto che lì da poco è sorto un asentamiento, cioè un agglomerato
spontaneo di baracche dove non hanno ne luce ne agua, e dove al calar del sole
la vida no vale nada.
Comunque ci andremo lunedì e vi racconterò.
Per il resto vi mando in allegato un po' di immagini della mia giornata e che
sono piu' eloquenti di molte parole. In particolare vi faccio notare la grande
riparazione effettuata sulle mie scarpe, due belle pezze sulle punte bucate e
che dopo la foto ho provveduto a colorare di nero che quasi non si vede la
riparazione...
E poi altre immagini tra cui quello che resta del ferrocarrillo del Nicaragua,
smantellato dalla presidentessa Violeta Chamorro negli anni 90, e un po’ di
chiese di Granada.
La giornata si e' quindi conclusa al J3, con un gran piatto
di tostones con queso, cioè fette di platano fritte con un pezzo di formaggio
frito tambien, muy bonito. Y con una Toña para tomar, la mia cerveza preferita.
Bene, per oggi è tutto e quindi…
¡Hasta la VicToña, siempre!
Mercoledì 12/11/2008
¡Mombacho!
Il passo lento batte pesante sui ciottoli bagnati su per
l'erto sentiero, alle mie spalle sento infrangersi il silenzio della foresta
humeda,
immerso nelle foschia del mattino cammino in un groviglio vegetale, il terreno
e' scivoloso e da ogni pianta, da ogni ramo, mille gocce di rugiada mi bagnano i
vestiti.
La foresta humeda mi mostra i suoi segreti, una foresta vergine primaria,
avviluppata costantemente dalla nebbia, con enormi liquidambar, guabos,
aggrovigliati in inestricabili intrecci di piante rampicanti, muschi ed epifite,
felci, bromeliacee e decine di diversi specie di orchidee.
L'urlo del puma rompe il silenzio del bosque humedo, rompe il silenzio dei miei
passi attutiti sul sentiero di pietra.
Proseguo guardingo, i sensi all'erta, guardando verso la volta della foresta,
attento ad ogni rumore e all'improvviso........le nubi si diradano e la pianura
circostante si mostra ai miei occhi, un attimo e scompare de nuevo, la foresta
torna ad ingoiarmi, in un folle intreccio di braccia, di rami avvolti dal
muschio, di alberi che crescono sui loro fratelli verdi.
Ho la sensazione di avvertire qualcosa, un'energia che va oltre la comprensione
razionale delle cose, ed ecco,improvvisamente, il crater del volcan Mombacho è
di fronte a me, un'odore di zolfo mi impregna i vestiti già fradici, il
silenzio della bosque humedo è rotto solo dall'urlo del vento, immagini che
scompaiono, nubi velocisssime mi fanno intavedere cose che forse non esistono,
la magia del Mombacho non la dimenticherò ( e non ho assunto droghe di nessun
tipo...).
La salita vera e propria è durata circa due ore, alla fine delle quali ero
completamente fradicio di sudore, ma, memore delle passate esperienze, avevo un
bel ricambio asciutto.
Poi, tornando giù a piedi, ho incontrato un sacco di nicas, soprattutto
ragazze, che mi chiedevano: ¿Cuanto falta?
¿ Como es el camino, es todavia muy largo? Insomma volevano saper quanto
mancava alla cima. E io davo ad ognuna di loro un incoraggiamento e il tempo
previsto: faltan quince minutos, fuerza, estan casi al final.., a volte anche mentendo un pò, perche' alcune erano veramente
sfatte dalla fatica, ed erano partite ore prima, ma proprio non hanno il passo
da montagna…
Per la cronaca sia in salita che in discesa ero l'unico straniero a piedi, e ho incontrato solo nicas, i gringos erano tutti andati su con la camioneta... ¿malditos!
Arrivato alla carretera Panamericana, visto che era prestino, ho fatto un salto ad un paio dei cosiddetti pueblos blancos, Diriomo e Dirià, facendomi dare un passaggio da una specie di ape car nica, che sostituiscono degnamente le corriere per i tratti brevi.
A Dirià c'era un caldo assurdo e la foto del descanso credo lo mostri proprio. Poi ritorno a Granada, e cena al solito J3 dove ho preso un "tipico", veramente memorabile, praticamente un piatto dove c'e' un assaggio di tutte le loro specialità.
Per finire vi racconto una cosa divertente: alla Pronat,
l'associazione finnico-nica dove lavoro Janin e dove ho la camera, la notte c'e'
il guardiano notturno, Armando, un tipo sui 30 simpatico.
Questa sera, verso le 7, mi bussa alla porta, gli apro e me lo trovo davanti con
una mascherina di quelle da ospedale fin sotto gli occhi. Allora gli chiedo che
fa e mi dice che deve sistemare la basura, praticamente doveva svuotarmi il
cestino della camera....
L'altra sera poi avevo notato che si mette a dormire per terra nell'atrio della
Pronat con un machete posato di fianco, così colgo l'occasione per chiedergli a
che gli serve e lui mi risponde che il machete è la sua pistola... quindi dal
mundo nica todo bien.
Hasta mañana muchachos.
X la Zanibon
Holà niños, aquì todo bien.
Ho incontrato le mie amiche Janin e Ines che lavorano con me per aiutare i
bambini poveri di Granada e abbiamo organizzato già diverse cose, e tra l'altro
lunedì prossimo andremo al Pantanal, che è il quartiere di Granada dove stanno
la maggior parte dei bambini della lista, e poi vi racconterò come e' andata.
Intanto posso dirvi che stiamo vedendo se c'è la possibilità di arrivare per
il prossimo anno scolastico ad aiutare 150 bambini ad andare a scuola, quindi
una ventina in più dello scorso anno. Appena avrò altre notizie vi scriverò
ancora, intanto posso dirvi che qui i bambini come voi continuano ad andare a
scuola per turni perchè ci sono poche scuole, c'è il turno "matutino",
poi c'è il "vespertino" al pomeriggio, poi c'è il "nocturno"
alla sera, e infine il "sabatino", cioè solo il sabato per quei
bambini che già lavorano.
Ora vi saluto e a presto.
Valerio
Giovedì 13/11/2008
Oggi ho conosciuto Franzela, una muchacha di 21 anni che
vive a Tepalon, il villaggio campesino dove Laura Campanini ha tanto fatto.
Questa ragazza mi era appunto stata segnalata per vedere se era possibile
aiutarla con la scuola e così Janin l'ha cercata e oggi ci siamo incontrati, e
devo dire che mi ha fatto proprio una buona impressione, linda e seria com'era,
ma anche un po' di tristezza.
Franzela va in una scuola secondaria con il turno sabatino, cioe' va solo il
sabato, è un turno per chi vive distante o ha problemi di lavoro. Pensate che
per essere qui alle 7 e 30 del mattino ogni sabato lei parte con la corriera
delle 3 e 30 da Tepalon, quindi a Malacatoya cambia e arriva a Granada in tempo
per la scuola. Poi al pomeriggio riparte alle 5 e mezzo e llega a su casa con il
buio delle 8.
E il suo problema quindi è il costo del bus e della comida a pranzo, abbiamo
percio' fatto un po' di conti e adesso si vedra' che possiamo fare insieme con
la mia amica Lela.
Comunque Franzela mi ha fatto tanta dolcezza, è arrivata puntualissima
all'appuntamento alle 10, e si era svegliata alle 3, mentre io che sto a Granada
ero in ritardo di 15 minuti, solito coglionazzo straniero...e poi aveva
chiaramente il vestito della festa, tutta pulita e in ordine, con un bel viso
dolce.
Poi io e Janin le abbiamo chiesto di raccontarci un po' la sua situazione, con
chi vive ecc., praticamente e' stata abbandonata da piccola dalla madre e adesso
vive con il padre che fa il campesino sul campo, in pratica non guadagna una
mazza, e ora va a scuola con l'aiuto di un fratello che fa il maestro a Managua.
Ricordo che un maestro guadagna mediamente 100 dollari al mese e con questi
chiari di luna con 100 dollari non c'è da stare allegri.
Franzela era quasi impaurita di chiederci troppo, allora abbiamo fatto i conti
della corriera, della comida, e poi ci ha detto quanti quaderni, penne ecc. le
servono, ma proprio si vedeva che non voleva chiedere piu' di tanto, ci ha
chiesto meno cuadernos di quelli che compriamo per i niños delle elementari. E
allora io e Janin a dirle: dai, che ti serve? Che scarpe usi ad esempio?. Ma
alla scuola sabatina non hanno l'obbligo dell'uniforme e delle scarpe nere come
gli scolari che vanno a scuola durante la semana, ma comunque si capiva che le
sarebbe piaciuto avere le scarpe che si chiamano "da collegio", e che
sicuramente non si puo' comprare, e così io, lei e Janin siamo partiti e siamo
andati al mercado dove con 110 cordobas, cioe' 4 euro circa, abbiamo preso delle
carinissime scarpe nere da collegio, e come era felice la muchacha! Si teneva il
sacchettino di plastica azzurra stretto a se' come per paura che glielo
portassero via. Mi faceva malinconia.
Poi ci ha detto che aveva la corriera per tornare a casa alle 2 de la tarde e
allora le ho proposto di mangiare insieme in un comedor del mercado cosa che
credo le capiti poco di frequente. Pensate che le ho detto che domani vado a
Leon e le ho chiesto se c'e' mai stata, e lei mi ha guardato come dire: ma ti
pare? Che assurdita' dici?
Poi mangiando ci ha detto se possiamo fare qualcosa perché è senza documenti
da sempre, e' senza il partido de nacimiento perche' i suoi genitori non l'hanno
mai registrata e adesso lei per lo stato nica non esiste, e potrebbe avere
problemi se volesse continuare gli studi. Ma per le pratiche serve un legale e
cose del genere, adesso vedremo con Janin, anche perche' a scuola le chiedono
sempre i documenti e lei non avendo il partido non può farsi la cedula de
identificacion.
Poi l'abbiamo accompagnata al bus e le ho pagato il biglietto, ah come mi sento
buono oggi!
Ad ogni modo Janin gestira' l'eventuale beca (borsa di studio), e le dara' i
soldi mese per mese così terra' sotto controllo la situazione.
Per il resto giornata tranquilla e con mucho calor, e tra le chicche del giorno
c'e' che ho rivisto delle facce che gia' conoscevo da anni fa, vi ricordate quel
tizio che chiamavo Vilander perche' era sempre vestito da tennis? Beh, e' ancora
qui a Granada. E lo stesso per l'altro gringo che chiamavo Jack Nicholson,
adesso ha aperto un negozietto internet/artesania sulla Calzada, la bella strada
che dalla cattedrale porta al lago e che e' sempre piu' bella e curata, con
nuova pavimentazione, luci e fioriere, e tanti gringos.
Per il resto che posso dirvi? Al comedor del mercado, quando mangiavo con
Franzela, alla radio hanno detto che ieri notte c'e' stato un omicidio al lago
di Granada,hanno fatto fuori un tipo alla playa...mah
Che altro ancora? Qui c'e' un caldo assurdo, e vi allego una foto che non so se
rende l'idea, ma vi assicuro che nelle ore centrali neppure le mosche volano, e
poi da stamattina siamo senza agua, a mezzogiorno ero sudato marcio ma in camera
il rubinetto cigolava tristemente, spero di riuscire al lavarmi prima di andare
a letto.
E ora un po' di notizie tecniche: domani parto para Leon e Chinandega dove
staro' fino a sabato o domenica. Non ricordo se vi avevo detto che fino a sabato
prossimo, il 22, con me c'è Elisa, una ragazza che si era prenotata per il
viaggio con l'agenzia di Vicenza, Jonas, con la quale collaboro. Poi il viaggio
era saltato perche' c'era solo lei ma ci siamo messi d'accordo per un programma
di massima a fronte di un suo contributo al progetto, e tra le mete designate
c'erano appunto il vulcano Mombacho, i pueblos Blancos e Leon/Poneloya, oltre a
San Juan del Sur, dove pero' andra' lei da sola la proxima semana porque' yo no
tengo bastante tiempo. Quindi vi scrivero' da Leon.
Vi allego un po' di foto tra cui la mia camera e alcuni squarci di vita
quotidiana.
Ultima chicca: nell'abitazione ho un frigo e oggi sono passato a fare la spesa
al Pali' e l'ho riempito di bottigliette di coca cola da 192 ml. e di cerveza Toña
da 33 cl. Al supermercado Pali non avevano la coca in bottiglia di vetro e così
le ho comprate dalla señora della pulperia sotto casa dove ormai sono un
cliente affezionato e con soli 20 cordobas di deposito si e' fidata a fare
questo negocio, eh si, sono sempre piu' acostumbrado alla vita nica.
Hasta Leon muchachos!
Venerdì 14/11/2008
Sudore, polvere sulla pelle, terminal puzzolenti, venditori
di agua, pan dulce, chichles, urla, corriere smarmittate, odori di cibo e di
escrezioni umane.
Oggi finalmente ho riassaporato quelle sensazioni che tanto mi mancavano, rumori
ed odori che si avvertono viaggiando para Nicaragua, tra cambi di corriera al
volo e urla dei ragazzi che cercano clienti.
La sveglia era puntata alle 5 e alle 5 e 30 partenza con minibus para Managua,
40 minuti e siamo davanti alla UCA, la universidad Centroamericana, veloce
cambio e in un altra ora e mezzo arriviamo a Leon, dove io e Elisa abbiamo
trovato rapidamente un posto per dormire vicinissimo al Parque Central, si
chiama Mi Casona e la camera costa 13 dollari, siamo quindi tornati al terminal
con una camioneta urbana, 3 cordobas, e da li’ partenza per Chinandega, circa
1 ora di viaggio e poi subito altro cambio di corriera e in 40 minuti eccoci
finalmente a El Corinto, famoso lugar de Nicaragua, il maggior porto commerciale
del paese, dove nel 1983 il cawboy gringo Reagan fece minare il porto e persino
bombardarlo, e con quell’attentato mai sanzionato in maniera concreta dall’Onu,
e in spregio a tutti gli accordi internazionali, iniziò l’Irangate, e persino
il senato Usa quella volta ebbe un sussulto, il che e’ tutto dire.
Corinto è una piccola cittadina, con un parque central muy caliente e con delle
strane vasche dove ci sono alcune tartarughe di pietra, e poi un grande orologio
sopra una torre che pare fatto dal comandante Nemo, quello di 20.000 leghe sotto
i Mari di Verne.
A El Corinto la gente è molto tranquilla e socievole,
sara' il calor umido che avviluppa la vie assolate, fatto sta che molto uomini
mi fermavano per farsi forografare o riprendere.
Quando ci siamo riavviati verso la strada da dove partono le corriere c'era la
nostra ad aspettarci, con il motore rombante e gia' in movimento, un salto e via
siamo ripartiti verso Chinandega costeggiando a tratti il pacifico che rivedremo
domani a Poneloya. A Chinandega siamo scesi al terminal "El Bisne" un
nome dovuto al fatto che negli anni 80, quelli della contra, qui c' era il
mercato nero e quindi si facevani i "business" da cui El Bisne!
Poi un paio d'ore a giro per la cittadina con gran scorpacciata di chiese sotto
una calura da spavento, si dice che questa sia la citta’ piu’ calda del
paese, e non ho difficolta' a crederlo. Tra l'altro in questa cittadina è
ambientata gran parte della storia narrata in "Desperados de amor", un
libro scritto da J. O’Connor, e che consiglio a chiunque voglia farsi un'idea
dell'atmosfera del Nicaragua en los teribles ochentas, negli anni '80 insomma,
gran libro davvero.
Qui siamo molto vicini al confine con l’Honduras ed e’ il posto dove
lavorava don Marco Dessi’, prete italiano accusato di pedofilia e che
actualmente dovrebbe essere sotto processo in Italia, e comunque pensate che una
signora dove mi sono fermato a bere una coca, quando ha saputo che ero italiano,
mi ha parlato bene di lui, che ha fatto tante cose, e che si, e’ vero che si
parla di abusi sui ragazzini ma che lei non ci crede.
Comunque finito il giro a chiese ultima partenza, sempre al volo, con il bus che
era gia' uscito da El Bisne, piccola rincorsa urlandogli dietro e per fortuna ci
hanno aspettato.
Riguardo a tutte le corriere prese oggi, 6 mi pare, devo dire che come sempre
qui si riescono a fare degli spostamenti incredibili, impensabili da noi, in
tempi che ce li sognamo, si tratta solo di mettersi in strada ed e' la corriera
che viene a cercarti. E poi, per combattere la sete che spesso ti attanaglia
durante il viaggio, non occorre neppure muoversi. Ogni tanto il bus si ferma e
viene assalito da torme di venditori di ogni tipo di alimento e bevande, e la
cosa più fantastica sono dei sacchettini di agua purificada, sigillati, che ti
vendono a un peso, 4 cent. di euro o 80 lire, una dose di sopravvivenza fresca e
corroborante, dopo la quale puoi affrontare un altro viaggio.
Alla fine comunque siamo tornati a Leon dove ho fatto in tempo a salire sulla
cattedrale da cui si gode una vista mozzafiato sugli 11 vulcani che circondano
la citta’, il piu' grande è il San Cristobal, circa 1.700 metri.
La ragazza che ci ha fatto da guida mi ha poi detto che stasera alle 5 parte un
corteo delle figure mitologiche del Nicaragua che in parte gia’ conosco, la
Gigantona, el Eñano Cabezon, la Llorona, Toma tu teta ecc., e che arriveranno
in piazza dove sfileranno, mi pare interessante, poi vedremo.
Stasera poi andremo a cena e a nanna presto che domani si va al mare.
Adios muchachos.
Sabato 15/11/2008
Hola' amigos, e riprendiamo il racconto da ayer noche,
viernes.
Dunque, innanzitutto cena a Leon in un posto che gia' conoscevo, uno di quei
ristorantini dove mettono tutto in esposizione in gran padelloni fumanti. Mi
sono preso un piattone in cui c'era un po' di carne di res, poi sempre carne di
vitello ma molida, poi salsa blanca con verduras y pimiento, gallo pinto, e
questo era squisito, e poi tortillas y queso. Slurp! E il tutto per 60 cordobas,
cioe' poco piu' di 2 euro.
Poi dopo cena ho assisitito alla sfilata delle figure mitologiche del paese che
partiva dal museo, quello vicino alla Carcel XXI, e che arrivavano fino al
Parque. Molto bello davvero, con gran sfarzo di costumi, ballerini e bambini che
impersonavano le varie figure tra cui la LLorona, la Gigantona, el Fraile sin
cabeza, Toma tu teta y el Eñano cabezon e molti altri.
Veramente notevole, comunque per chi volesse saperne di piu', dato che ne ho
gia' parlato ampiamente in Mundo Nica 2006, vi invito ad andare qui:
http://www.viaggiareliberi.it/mundo_nica_2006_valerio.htm
e cercare la puntata del 27/11, Toma tu teta.
Bene, e per oggi che è sabato, gita a Poneloya e Las Peñitas,
sul Pacifico.
Bus dal Mercadito di Subtavia e in mezzora eravamo al mare. Abbiamo percorso in
circa un ora e mezzo la spiaggia che separa Poneloya dalla piu' sviluppata Las
Peñitas, con bagno d'obbligo a meta' strada per il gran sole, poi svaccamento
in un baretto che aveva una veranda sopraelevata sul mare con amche, ah, pura
vida nica!
E poi piu' tardi pranzo al Mi Casita, con un pescado intero, una corvina, con un
sacco di roba e di cui vi mando un'immagine, il tutto per 150 cordobas, circa 6
euro, poi siesta e verso le due abbiamo sentito il rombare della corriera sulle
strade sterrate di Las Peñitas, ci siamo affacciati e il bus era li', che ci
chiamava, ma era un po' pieno e abbiamo trovato posto a fatica.
Poco dopo e' montata una vecchietta ma non c'erano piu' asientos e lei se ne
stava li' in piedi, ma ad ogni scossone della corriera ondeggiava
pericolosamente, cosi', suscitando l'ammirazione di una parte dei nicas presenti
e l'indifferenza degli altri, le ho ceduto il posto e me la sono fatta in piedi
fino a Leon. A questo proposito devo dire che in tutti questi paesi, dove spesso
i bus viaggiano stracarichi, è normale farsela in piedi per ore ed ore, e chi
ha il posto se lo tiene stretto, senza farsi tanti problemi se chi è in piedi
è un anziano o un bambino, solo ogni tanto capita di vedere qualcuno che cede
il posto, ma non e' molto comune.
E torniamo a Leon, dove appena scesi, abbiamo assistito ad una partita di
beisbol vicino alla catedral de Subtavia, sembrava una partita di vecchie glorie
a dir la verita', ma ci davano proprio dentro.
Bene, concludo la giornata con la frase dedicata al poeta Rigoberto Lopez Perez, che si trova su una targa fuori della casa dove il 21 settembre del 1956 morì Somoza padre, colpito da 5 balazos sparati appunto da Lopez Perez, che fu immediatamente fatto fuori dalla guardia del dittatore.
"Lo mio no ha sido un
sacrificio sino un deber que espero haber cumplido."
E cosi', a soli 27 anni, il poeta salutò la vida.
Per la cronaca Somoza non mori' subito, venne trasportato fino a Panamà dove lo
opero' il medico personale del presidente gringo Eisenhower, ma non ci fu nulla
da fare.
Adios!
Domenica 16/11/2008
Oggi ero ancora a Leon, subito giro fino alla iglesia del
Calvario, molto bella e dove una señora mi ha raccontato una storia
strappalacrime sul suo unico figlio con la leucemia, che qui dicono leusemia con
l'accento sulla e, e alla fine le ho dato 20 cordobas.
Spero mi abbia fregato cosi' almeno suo figlio non ha questa malattia che da
queste parti deve essere una sfiga ancora più che da noi.
Poi via in bus, anzi prima colazione al mercado, e poi via a San Jacinto, un
villaggio molto vicino al volcan de Santa Clara, uno di quelli che avevo visto
l'altro giorno da sopra la cattedrale e che fa parte del cosiddetto Anillo de
fuego, l'anello di fuoco che circonda Leon e che delimita la cordillera de los
Maribios.
Arrivati li' siamo stati assunti come clienti da un gruppo di ragazzini che ci
hanno fatto da guide tra i pericolosi hervidores ribollenti di fango e poi fino
a delle piscine di agua caliente dove le guide si sono presi un po' di riposo,
compenso finale 20 cordobas anche a loro.
Poi Ritorno a Leon, dove abbiamo incrociato una manifestazione sandinista con le
bandiere rosso nere al vento, pranzo al volo in un baracchino con un amburguesa
da 30 cordobas e via in corriera verso Managua, pero' la strada Panamericana era
occupata dalla manifestazione e cosi' abbiamo fatto la vecchia strada che
collega Leon a Managua, ridotta da fare pieta', velocita' media 30 all'ora per i
crateri che ci sono, ma affascinante, tutto un saliscendi tra le montagne con
gran viste sul lago di Managua, il Xolotlan nella lingua dei nativi, i nahuatl.
Poi a Managua cambio bus e arrivo a Granada verco le 4.
Bene, per oggi e' tutto, un beso. In foto la camera di Leon, il vulcano Santa
Clara e il terminal.
hasta mañana.
Valerio
Lunedì 17/11/2008
“ ¡Mombacho! ” in dialetto
Hola' amigos, mi giunge dalla lontana e humeda llanura
padana un rifacimento del mio racconto della salita al volcan Mombacho in chiave
dialettale veneta, che prontamente giro con invito a leggerlo, il poeta per ora
restera' ignoto, vediamo chi lo scoprira'...
un beso
Padòva: in una
jornata piuvoasa, ansi, deluviosa"
Il passo lento batte pesante sui ciottoli bagnati del deserto marciapiede;
ai miei lati sento infrangersi le pozze d'acqua causa gomme d'auto che gli
sbandano sopra; il marciapiede è scivoloso e da ogni sgommata mi schizza
abbundante acqua che mi bagna los vestidos e anco los mutandos.
Pava, humeda, mi mostra i suoi segreti: la caduca via S. Francesco
avviluppata nella nebbia - propio como la to foriesta -, studienti in
bisicleta, on omo che se cura lo naso et on altro che carga ciotoi so on
carieto. Bon.
L'urlo de na sirena rompe el frastuono de la via, rompe el pesante silensio
dei me passi su lo marsapiede fato de antigue piere. Che prubabilmiente e
riva dal to Mombacio. Bon.
Proseguo guardinga; i sensi all'erta, menando el colo de qua e de là,
attenta ad ogni strano rumor. E all'improvviso...un edifisio luntano luntan
se mostra ai me oci: un attimo... e po' lo pierdo de vista, porcu can! Ma
dopo on altro atimo el ricompare: che beo; son mucio contienta.
Lo marsapiedo, intanto, el torna ad ingolfarme inte on folle menar de gambe
e de piè oramai stufi agri. Ma dei assurdi umani me sbarano el passo parchè,
me pare, i voe rivar prima de mi: dove? no se sa - però, mi, ghe darìa on
pugno seco ad ognun. E dee femane mate, vestide da palumbare como se fussimo
al Polo Nord, e me spintona: ghe darìa on pugno anca a quee ma purtropo no
se pol parché po' dopo se se ingolfa inte na istoria infinida. E par colmo,
on mucio de paeti dispetosi i trasima de qua e deà a strada par segnare - i
dise - el limite de tuto: el limite de questo, el limite de queo... po' tuti
i fa quel che i vol: e bisiclete core sui marsapiè, i piedoni camina soe
piste siclabii, e machine va sora de tuto e te ris-ci de deventar bisteca
dal deto al fato: che mondo,ciò! el va pa' roerso, ecomo! propio come che
diseva sior Rusante de Pava sièsento ani fa.
Ma adesso, straniamente, me consentro dentro de mi parché averto chelcossa
de strano: na strana energia, che va ben pi vanti de la rasional comprension
de le visende umane, me avolgie: che strano!
Ed ecco, improvisamente - ma gnanca tanto - lo strano rivelarsi in tuto el
so splendor de: COIN !!!
Che beo! Como sonti contienta!
Ghe entrarò... gironsoerò... vardarò... tocarò... me provarò... farò,
insioma, na gran bea scorpasiada de robe sempie: de vestiti, de capoti, de
giaconi, de scarpe e de camise, de guanti e de bareti, de coeane e de
braciaeti, e parfin de on mucio de roba de Nadal, dato che semo oncora in
noviembre; ma, como se sa, i negossi i ga paura de ciaparse indrio respeto
ai altri... e do boto i vendarà a roba de Nadal in setiembre.
Vegno fora, finalmente, co quasi gnente de comprà ma inprofumà como on
tartufo: me so sprussà dosso tuti i profumi che ghe jera sol bancon - a
gratis - col risultato de imbriagarme.
A dire el vero on fià de strafantini so riussìa a comprarli: tanto pa
incontentarme, cossa vuto... Volta e gira semo tuti como putèi.
E po' de corsa so rivà casa... tuta suà anca mi.
No te par, caro Valerius, che el nostro dialeto sia alquanto simie a
lo spagnol? Digo ben?
Lunedì 17/11/2008
Hola' muchachas y muchachos, anche oggi molte foto, ma
d'altronde non e' che si vada tutti i giorni al Pantanal, il barrio di Granada
dove vive una buona parte dei bambini della lista e dove andremo a cercare gli
altri da aggiungere, e comunque mi sono impegnato al massimo e come vedete ho
cercati di mandarvi delle foto le piu' leggere possibile, al massimo 0,33 mega
ciascuna.
Comunque non c'e' molto da aggiungere a quello che vedete nelle foto, la
situazione e' sempre la stessa, un barrio dove quando piove i sentieri si
trasformano in ruscelli di puro lodo, molto fango insomma, e dove al calar delle
tenebre la vida no vale nada! Almeno cosi' dicono alcuni, certo è che non e' un
quartierino dove consiglierei a qualcuno di viverci.
Inoltre si è da poco formato un nuovo insediamento, quello che qui chiamano
asentamiento, con il permesso delle autorita' ma senza i benche' minimi servizi.
Pensate che in tutta questa nuova zona si sono appena insediate circa 90
famiglie, e hanno un solo punto dove arriva l'acqua e una sola latrina
comunitaria, per non parlare della corrente che ovviamente non c'è. Uno dei
referenti della comunita' mi ha detto che lui va in bagno solo alle 5 del
mattino perche' dopo e' impossibile, e se pensate che ogni famiglia e' di piu' o
meno 5 o 6 persone, si fanno presto i conti.
E veniamo alle cose concrete: oltre ad integrare la lista con una quarantina di
bambini di questo asentamiento mi e' stato chiesto se ci possiamo impegnare per
aiutarli a costruire almeno un altra latrina, loro farebbero il lavoro,
basterebbe comprargli i materiali. Adesso mi faranno una cotizacion de los
materiales, cioe' mi faranno un preventivo ma piu' o meno il costo per una
latrina non dovrebbe superare i 150 euro, si intende che parliamo di una latrina
dove non c'e acqua corrente ma consiste in una fossa 2 x 2 e profonda 8 metri
con le pareti ricoperte di materiale che impedisce la fuoriuscita delle acque
nere e di sopra una lastra di cemento con un water pure di cemento, una cosa
molto semplice, insomma.
Aggiungo solo che entrare nelle baracche di questa gente e vedere dove vivono i
bambini, le loro camere, le loro povere cose, respirarne gli odori e pensare di
essere al loro posto....e' una cosa che fa venire il magone.
Quindi lanciamo questa campagna:
¡Adoptamos una letrina!
Y que le vaya bien.
Hasta mañana.
Valerio
X la Zanibon
El Pantanal
ciao bambini, ieri ho visitato il Pantanal, un posto tremendo dove vivono molti
dei bambini del progetto, stanno in case spesso fatte solo con dei teloni di
plastica, senza l'acqua e la luce e in una parte di questo barrio, cioe' di
questo quartiere, ci sono 90 famiglie con un unico gabinetto comunitario. E
dentro alle case non hanno nulla, armadi, tavole, letti, nada! Dormono per terra
e mangiano solo una specie di minestra che si fa con la polvere di mais, il piñol,
davvero la loro vita non e' molto bella. Adesso vedro' se in qualche modo potro'
aiutarli ma certo non potro' fare tutto quello che vorrei.
un saluto dal nicaragua
valerio
Martedì 18/11/2008
El Mac Gyver de noialtri
Hola' amigas y amigos,
ve lo ricordate Mac Gyver, quel tizio che nei telefilm si trovava spessoin
situazioni pericolose e si salvava sempre costruendo cose incredibili come
bombe, armi, trappole ecc. senza aver nulla a disposizione?
Ecco, oggi un po' mi sento cosi' anche io e vi spiego in che superba maniera ho
risolto l'aver dimenticato in Italia la cintura delle braghe.
Quando son partito avevo dei pantaloni di una vecchia tuta che ho usato solo per
il viaggio e che non necessitavano di cintura, e poi nello zaino 4 paia di
braghe, una per semana che poi mollo insieme a tutto il resto a Ines che trova
sempre dei poveretti che ne han bisogno.
Ma una volta preso il secondo paio di braghe... sorpresa, erano larghissime e
cosi' mi son fatto una bella cintura con le cinghie dello zaino, altro che Mac
Gyver, dopo l'incollatura con le toppe a los zapatos ecco la nuova riparazione
casalinga.
Ma torniamo alla giornata odierna, da vero granadino.
Alle 6 sono partito per una mezzoretta di corsa, fino giu' al lago e poi ho
continuato seguendo la riva, e vedevo in lontananza, stampata sulle nuvole, la
sagoma del volcan Concepcion sull'isola di Ometepe, con la cima bordeada por las
nubes, veramente spettacolare.
Poi ritorno in camera, doccia, e quindi colazione vicino alla iglesia del la
Merced con della frutta presa da un banchetto li' vicino per soli 7 cordobas,
meno di 30 centesimi di euro.
Alle 8 e 30 mi sono incontrato in banca con Janin per capire bene quali sono i
problemi che ogni volta succedono con il trasferimento di soldi che le mando
dall'Italia.
Insomma loro vogliono che il cliente che invia il dinero, mandi anche la
situazione del suo conto in Italia, per vedere da dove arrivano i soldi, boh! E
poi gia' che ero li' abbiamo aggiornato le firme e la copia del mio passaporto.
Poi un giro in posta per vedere il costo delle spedizioni gia' che domani vado
al mercado de artesania de Masaya per comprare un bel po' di roba da rivendere a
casa e questa volta spedisco tutto perche' nello zaino mettero' solo il ron,
mucho ron,e poi bottigliette di chili, frijoles molidos e altre cose di questo
genere, e magari un po' di coca pequeña come quella che vedete nella foto.
Dopo io e Janin abbiamo fatto un giretto al mercato a vedere i prezzi di scarpe
ma a questo proposito c'e' una novita', abbiamo incontrato un'americana che vive
qui e che lavora per una fondazione yankee che finanzia un progetto di
solidarieta' e ci ha proposto di andare insieme da uno zapatero della Sabaneta
dove già lei compra le scarpe, cosi' mettendoci insieme e aumentando la
quantita' i prezzi forse bajan.
Bene, poi stiamo organizzando i prossimi incontri con los padres, che sono i
genitori, e li faremo venerdi' prossimo per i settori norte y oeste della citta',
nell'albergo di Ines, e sabato pomeriggio per il Pantanal in una scuola battista
del quartiere dove ci prestano il cortile.
In queste due riunioni saranno ribaditi i principi e gli scopi di quello che
facciamo, e che vi raccontero'.
A pranzo sono andato in un comedor dentro al mercado, per soli 40 cordobas
churro de pescado, arroz, frijoles, maduro, salad y tomate, muy bonito.
Oggi la ragazza che e' venuta con me dall'Italia e' partita e per due o tre
giorni se ne stara' al mare a San Juan del sur quindi qui saranno giorni molto
pieni di impegni e appuntamenti, e spero anche proficui.
Hasta luego.
Valerio
e vi saluto cosi':
bevi la coca cola che ti fa bene
bevi la coca cola che ti fa digerire
con tutte quelle, tutte quelle bollicine....
coca cola si coca cola...me mi fa morire...
coca cola si coca cola...a me mi fa impazzire...
con tutte quelle tutte quelle bollicine...
Mercoledì 19/11/2008
La compra
e incominciamo la
cronaca da ieri sera.
Vi ricordate Armando? Quello che fa il guardiano notturno alla Pronat, dove
lavora Janin e dove ho la camera? Bene, il pobrecito oltre al lavoro notturno ha
anche un altro impiego di giorno e quando arriva alla Pronat e' pieno di sonno.
Ieri sera verso le 7
stavo uscendo per andare a mangiare e passando per l'atrio ho visto Armando che
gia' dormiva, allora pianino pianino ho aperto il cancello ma per richiuderlo si
fa molto rumore e cosi' Armando si e' svegliato di soprassalto, e non capendo
cosa succedeva ha brandito il machete ( ¡su pistola! ) cercando di vedere chi
ci fosse, solo dopo qualche secondo ha realizzato che ero io nell'oscurita' e si
e' calmato. Poi per farmi perdonare gli ho portato un pezzo di pizza muy rica
che ho avanzato dalla cena e che vi invio in foto, una pizza marinera con queso,
aceitunas, atun, cebolla y pimiento, ¡muy sabrosa!
Poi notte piena di mosquitos con spuntino en la madrugada con galletas y jugo de
naranja e quindi alle 7 ero già in movimento per andare a Masaya, al mercado de
artesania insieme a Janin per comprare un po' di roba che poi rivendero' a casa
insieme con Gigi.
In mezzora eravamo a masaya e alle 7 e 30 abbiamo iniziato a girare tra le
bancarelle, con tutte le signore che ci dicevano: ¿Que buscan? Entren y
preguntan. E via con le contrattazioni e alla fine abbiamo preso diverse cose:
una decina di baules di legno con altri due dentro, e poi 9 portafoto grandi a
cui ho tolto il vetro che mi portero' a casa con il bagaglio a mano mentre tutto
quello che ho comprato lo mando domani per posta. Poi ho preso diversi
portamonete in cuoio e altri in cuoio e tessuto, e poi 4 dozzine di portachiavi
di vario estilo, modelli differenti, a 7 cordoba l'uno, e poi alcuni cigarreros
in cuoio di sopo, di rospo, molto belli, insomma parecchia roba.
Alle 11 eravamo di ritorno a Granada, ho messo tutto in uno scatolone,
imballando pezzo per pezzo con della carta, scocciato tutto l'esterno dello
scatolone y mañana por la mañana me voy al correo, in posta, e spedisco tutto,
e anche questa e' fatta.
Poi sono andato a pranzo in un posto dove fanno hamburguesas e dove un pasto così,
al volo, costa 35 cordobas gaseosa incluida.
Mentre mangiavo ad un certo punto e' arrivata una ragazza con un bambino di
circa 3 anni in braccio, con il volto sfigurato da quelli che parevano esiti di
un intervento chirurgico devastante, fatto nella clinica del dottor macellaio,
aveva tutti gli occhi rientranti e pieni di cicatrici, le orecchie, o meglio
quello che restava delle orecchie, che sembravano sciolte, e dal naso, o meglio
da quello che doveva esser il naso, gli colavano dei mocci enormi, e piangeva,
piangeva....piangeva.
Insieme a me c'erano altre persone che mangiavano e la ragazza si e' messa li',
davanti ai tavoli, e se ne e' rimasta immobile a guardarci mentre mangiavamo i
nostri succulenti panozzi grondanti pomodoro e maionese, e il bimbo piangeva,
piangeva, piangeva. E gli colavano i mocci, e la ragazza ci fissava senza
espressione
////
porca puttana!
E' partita la corrente mentre scrivo e ho perso tutto, anche l'ispirazione. Mi
è gia' successo a Leon e adesso qui, quei malditos de La Fenosa!
La Fenosa e' la compagnia spagnola che ha in mano la distribuzione della
corrente e non si comporta bene perche' gli spagnoli che in patria sono molto
progressisti in America Latina sono liberisti y nada mas.
Vabbe', passiamo oltre e pongo un quesito per gli esperti di tecnologia
digitale.
Fino a due giorni fa collegavo la macchinetta fotografica all'ingresso USB e il
computer la rilevava, entravo nella memoria e copiavo nel disco fisso le foto
che volevo spedirvi e poi le allegavo al messaggio. Adesso faccio molta piu'
fatica, i computer rilevano sempre la fotocamera ma cliccandoci sopra non viene
piu' fuori nulla, in un internet mi hanno detto che c'e' un virus ed
effettivamente il loro AVG avvisava di un problema, diceva che avevo 5 trojan,
ma e' possibile che solo collegandosi all'USB siano entrati dei trojan, mortacci
loro!
Comunque li ho cancellati e adesso sono riuscito a copiare le foto pero'
cambiando nel menu della fotocamera le impostazioni relative all'uscita USB, non
ricordo il nome ma ho messo qualcosa tipo PIC ecc. e mi collego solo in quel
modo che viene fuori il logo della macchinetta con una linea che la collega al
computer e poi si apre la memoria e vedo le foto, Simone, aiuto, che faccio?
Forse potrei formattare tutto ma perdo le foto, o no?
Vi lascio con questo quesito e che la noche porti consiglio.
Hasta mañana.
valerio
Giovedì 20/11/2008
Vida cotidiana
Tenera e' la vida di
Granada por la tarde, basta sedersi in una panchina del parque e aspettare,
arriva sempre qualcuno che ti vuole conoscere, che ti chiede da dove vieni, da
quanto tempo sei qui, come ti chiami. E questo fino all'imbrunire, poi, quando
scende la notte, e soprattutto se sei solo, gli approcci cambiano, e ti chiedono
se cerchi chicas. Anche ieri sera dopo cena sono stato piu' volte fermato da
alcune ragazze, puttane tristi che mi danno solo malinconia e che non mi
mollavano. E che mi hanno costretto a rincasare alle 20 e 30. Leon da questo
punto di vista e' molto diversa, piu' vivibile e tranquila la sera, qui a
Granada dopo le 8 in giro c'e poca gente e se non vai in qualche locale da solo
e' meglio andarsene a leggersi un libro.
Oggi pomeriggio al Parque invece ho conosciuto Miguel, un ragazzo che sapeva un
sacco di cose sull'Italia, persino che Milano e' al norte e Palermo al sur, un
po' come se voi sapeste dove si trovano le citta' del Nicaragua. E poi e'
partito con tutta una storia su Roma e sulle crociate chiedendomi conferma sulle
cose che raccontava, al che ho dovuto confessargli la mia ignoranza in materia.
Insomma, come vedete, qui si conoscono persone, si fanno cose, s’incontra
gente, muy bien!
E torniamo alle mie
attivita' visto che oggi ho concluso la spedizione postale delle cose comprate
ieri a Masaya, ed e' stato laborioso. Prima di tutto ci siamo procurati la
factura comercial necessaria per la dogana italiana, che deve stare in bella
mostra all'esterno del pacco, poi siamo partiti verso il Correo che adesso si
trova vicino alla Iglesia de San Francisco, molto piu' vicino di prima, li'
abbiamo compilato moduli vari, abbiamo passato l'ispezione del materiale, chiuso
il pacco, scocciato tutto, pesato e pagato.
Il pacco pesava 7 chili
e mezzo, e per quel mezzo ho pagato duecento cordobas in piu', a saperlo....ed
era troppo tardi per togliere qualcosa. E ieri avevo gia' tolto i vetri dei
portafoto che poi ho imballato con gommapiuma e che mi portero' con il bagaglio
a mano. Comunque alla fine ho speso per l'invio 1.132,50 cordobas, cioe' 57
dollari, mucho dinero, e vi allego ricevuta.
Poi con Janin abbiamo
fatto un piano d'azione per i prossimi giorni, molto densi di riunioni, impegni
vari, preventivi, ecc., mi sa che domingo me voy a Ometepe a descansarme per un
paio di notti, andrei sabato ma c'e' la riunione al Pantanal al pomeriggio.
A proposito delle
riunioni sono anche andato con Ines e Janin a comprare un po' di gaseosas y
galletas per la riunione di domani da Ines, con los padres de los sectores norte
y oeste, cioe' tutti escluso il Pantanal, dove arriveranno circa 60 bambini, e
gia' che eravamo vicini al mercado siamo anche andati nella tienda dove
compriamo le scarpe a vedere un po' di prezzi.
Nel frattempo Janin ha gia' un paio di preventivi per la latrina del Pantanal,
che credo si aggirino sui 200 dollari, domani parleremo con Juan, il volontario
del Pantanal e vi faro' sapere, e poi c'e' ancora in piedi la questione
dell'avvocato per le pratiche di Franzela che e' senza certificato di nascita, e
poi tante altre cose ancora che a volte mi dimentico e mi devo annotare tutto
sul taccuino.
Comunque, nonostante quest’attivita' frenetica sono riuscito anche stamattina
presto a fare una mezzoretta di corsa fino al lago, con un piede un po'
dolorante per una vescica che ieri sera Mac Gyver ha operato con il suo coltello
da campo. Stamattina la vescica era asciutta e dopo 10 minuti di corsa le gambe
filavano che era un piacere, e poi arrivare al lago poco dopo l'alba, con le
acque increspate dalla brezza, i vulcani all'orizzonte, ha, que bueno, pura vida
nica.
E riguardo alla mia salute posso dire che la tossetta che in Italia non mi
mollava piu' mi e' passata completamente e che il mio legamento nuovo ha ben
sopportato l'ascensione al Mombacho e anche dopo le corse il ginocchio mi duole
solo un poco, bien.
Domani Elisa torna da San Juan del Sur dove e' rimasta tre dias e alla sera,
dopo la riunione, probabilmente andremo a cena con tutto il gruppo per
salutarla, e faremo a meta' della spesa, vedremo dove andare ma mi piacerebbe
portarli in qualche bel posticino tipo dove gia' mangiai due anni fa spendendo
circa 10-12 euro ma il posto e la cena erano di gran lusso, vi diro'.
Una cosa curiosa poi e' che qui l'unica maglietta di una squadra straniera che
si vede in giro e' quella del Milan, ma quelli che la portano sono proprio dei
disgraziati, pensate che uno di questi l'altra sera si e' buttato dentro ad una
fontana davanti a me, ed era felice, di cosa poi?
Ultimo appunto sulla vita quotidiana: camminare per Granada verso sera è
bellissimo, spero la foto renda, ma puo' essere pericoloso, ci sono ovunque
grandi buchi che se ci vai dentro so' caz...., e non vi dico la sera quando la
noche todo obscura. Poi foto varie tra cui una sul cibo che mangio sulla foglia
di banano, io in bicicletta, ecc.
E per finire il fantastico frigo che ho in camera, eh si, sto proprio
invecchiando.
¡Hasta la victoria compañeros!
Venerdì 21/11/2008
Viernes 21
Oggi giornata piena
piena, che inizia alle 6 e 30 con una corsa al lago, poi colazione con frutta
vicino alla iglesia de la Merced dove un bambino mi chiede la carita', e poi
scopro che vive al Pantanal e che e' uno della lista, pensa un pò!
Alle 8 e 30 avevo appuntamento con Janin, ma lei aveva un imprevisto e cosi' ho
preso a prestito la bicicletta della pronat e sono andato fino a Puerto Asese,
da dove partono le barche per las Isletas, molto faticoso con saliscendi vari,
ma immerso in una natura rigogliosa.
Quindi mi sono trovato con Janin in banca e poi giri vari, e nel mentre siamo
anche andati a vedere una casa in vendita per Janin, vicina alla Calzada e
abbastanza grande, ma volevano 250.000 dolares, troppo!
Poi oggi c'è stata la riunione da Ines con le famiglie di una parte della
citta', ma non sono venuti tutti perche' è venerdi' pomeriggio dell'ultima
settimana di scuola per molti, e i bambini stanno facendo gli esami, invece
domani al Pantanal dovrebbero esserci quasi tutti.
Poi stasera siamo a cena con Ines, Janin e i 4 volontari che collaborano nel
progetto, cioè Juan, Jimi, Iliana y Jose' Luis.
La riunione e' appena finita e devo prepararmi per la cena, spero domani di
essere meno di corsa, anche se la riunione al Pantanal non finirà prima delle
5.
Ah, stasera andiamo a cena al Zaguan, un bel posto davvero, ma loro non lo sanno
ancora, eh eh eh, sara' una sorpresa.
Besos.
Sabato 22/11/2008
El Zaguan
E insomma ieri sera
grande mangiata!
Fino all'ultimo non ho detto a nessuno dove andavamo a cena, e dopo esserci
trovati sotto la grande croce di pietra di fianco alla cattedrale siamo partiti
giu' per La Calzada.
Poi, una volta arrivati all'entrata del ristorante El Zaguan, mi sono fermato, e
gli altri mi guardavano senza capire, e quando sono entrato erano tutti
entusiasti, "ma dove ci porti, proprio qui", erano proprio contenti.
Dopo esserci seduti è iniziata la musica dal vivo, marimba e chitarre, e
dovevate vedere Jimi, era li' che lanciava urletti vari e fischi, era tutta
agitata!
Poi mangiare ottimo, prima un antipasto di insalata con salse varie e pane caldo
con ajo, e poi le portate principali, churrasco jalapeño per Juan e Jimi,
brocheta (spiedino) de res e brocheta de pollo per le altre, ensalada con pollo
per Iliana e per me una fantastica parillada, che vi mostro dopo che l'avevo
gia' in parte attaccata. Tutto molto buono, birra a volonta', servizio
eccellente, gente che ballava e che erano uno spettacolo vedere, pare fosse un
gruppo che veniva da Managua perchè nessuno li conosceva.
E alla fine il conto,
esttamente 100 dolares in 7, cioè 80 euro, non male, no?
Bene, ora vi saluto e vado a organizzarmi per la riunione di oggi pomeriggio al
Pantanal, che spero di riuscire a fare in tempo a raccontarvi perche' poi sono a
cena da Karla'song alle 7 e domattina alle 5 e mezzo parto per la isla de
Ometepe, dove staro' un paio di notti e non so se troverò internet.
Hasta luego.
Sabato 22/11/2008
Al Pantanal
Hola', settimana
proficua, giornata densa di impegni, riunione al Pantanal fino alle 5 e mezza e
poi qui a cercare di mandarvi un po' di immagini, e tra poco a cena da Karla.
Poi
domani me voy a Ometepe unos dias, ci sentiremo al mio ritorno perche' en la
isla forse non c'e' ancora internet, o forse si, ¿quien sabe?
¡Hasta la Victoria!
Domenica 23/11/2008
Ometepe es un ensueño
Eh si, Ometepe e'
proprio un sogno, e tale rimarrà visto che alla fine sono arrivato a San Juan
del Sur, sul Pacifico, da dove vi scrivo.
La giornata e' iniziata presto, anche perchè Elisa aveva la macchina per
l'aeroporto alle 5 e mezzo, e così anch'io ero gia' in bus alle 6 e 30,
direzione Rivas.
E fin qui tutto bene, poi a Rivas con un taxi per un dollaro sono andato a San
Jorge, da dove partono le barche per l'isola di Ometepe, e qui sono iniziati i
problemi.
Il papagayo, il vento che viene da occidente, era particolarmente forte, e
incontrandosi con i venti orientali provocava delle onde che rendevano
impossibile la navigazione, per cui la Fuerza Naval dell'isola, coè i militari,
non lasciava partire las lanchas desde Moyogalpa, e cosi', aspetta, aspetta,
aspetta, alla fine me ne sono andato sul Pacifico.
Comunque sono rimasto sul molo di San Jorge, sul lago Nicaragua, dalle 8 alle
11, e ho conosciuto un mucchio di gente, tassisti che volevano portarmi en todo
el mundo, nicas che dovevano arrivare assolutamente a Ometepe e che ogni tanto
telefonavano all'isola, e c'era sempre una fantomatica barca in partenza dal
porto di Ometepe, ma alla fine, dopo svariati falsi allarmi, me ne sono andato.
Ma l'incontro più pazzesco e' stato quello con una giapponese che ora vi
racconto.
Questa ragazza stava parlando con uno dei tanti taxisti in cerca di clienti, uno
di quelli con cui anch'io avevo varie volte discusso, ma proprio non si
capivano, allora il tipo mi ha chiesto se potevo aiutarlo a spiegare alla
giapponese che non c'erano barche e che non si sapeva nulla. Le ho chiesto se
parlava spagnolo ma non rispondeva, allora le ho chiesto se parlava inglese ma
non rispondeva, e io e il taxista ci guardavamo come dire...boh! E allora ecco
che la japonesa tira fuori un foglio e una penna e scrive in inglese che è
sordomuta! Ma ci pensate? Questa girava da sola per il Nicaragua senza poter
parlare in nessuna lingua, con i coyotes e tutto il resto!
Allora abbiamo dialogato una decina di minuti via foglietti e le ho spiegato la
situazione e alla fine ha deciso di rimanere ad aspettare The Flying Dutchman,
suerte!
Io invece verso l'una ero a San Juan del Sur, preso una camera per 10 dollari
alla Soya, pulita, con un bel letto dritto e il bagno privado, e poi me ne sono
andato a camminare fino alla scogliera norte. E' proprio un bel posto qui, gia'
lo conoscevo ma è sempre piacevole tornarci, certo che dalla prima volta che ci
venni, nel 1994, le cose sono parecchio cambiate.
Stasera poi pare ci sia una festona con musica dal vivo in un locale sulla
spiaggia, e domani me ne vado a Marsella y Majagual, le due piu' belle spiagge
dei dintorni.
Nelle foto vi mostro i bus di oggi, quello del destino e' quello che a Rivas mi
aspettava per portarmi a San Juan.
La lancha che vedete e' quella che e' partita per Ometepe subito prima che io
arrivassi, prima e ultima, e comunque non si hanno notizie che sia mai
arrivata…, e infine uno scorcio
di San Juan del Sur.
Da qui è difficile pensare al freddo che e' arrivato in Italia, ma ogni tanto
ci provo, ha, ha, ha.
Hasta luego.
X Zanibon
Ieri ho incontrato la
maggior parte dei bambini che vivono al Pantanal, il quartiere di Granada dove
sono concentrati i beneficiari del progetto, e sono venuti in molti, insieme ai
genitori, a sentire quello che avevamo da dire.
Ho fatto molte foto e alla fine della riunione a tutti quanti abbiamo dato dei
biscottini con la vaniglia e delle caramelle, e questo e' stato il momento più
allegro della riunione.
Sono bravi bambini, che vivono in delle baracche di lamiera e legno, e dove
molti di loro non hanno neppure l'acqua e la corrente, e quando alle 6 del
pomeriggio viene buio non rimane molto da fare se non andare a letto. Insomma
fanno una vita un po' diversa dalla vostra, solo per la sfortuna di essere nati
in questo paese.
Adesso insieme ad altri amici stiamo vedendo se riusciamo a costruigli un
gabinetto, perche' in una parte del Pantanal vivono 90 famiglie con una sola
latrina comunitaria.
In ogni caso sono allegri e giocano tra loro, e questa è una bella cosa.
Un saluto
valerio
Lunedì 24/11/2008
Un gringo dia
Giornata da gringos,
oggi, e poi vi spiegherò perche´.
Ore 8.30 de la mañana.
Se penso che ieri a quest´ora ero sul molo di San Jorge, in attesa della lancha
fantasma, con i tassisti che mi perseguitavano e io che gli dicevo "hay mas
tiempo que vida", per fargli capire che non avevo fretta e che non mi
molestassero, e adesso sono qui in attesa del camion che per 5 dollaroni mi
portera' alle piu' belle spiagge de Nicaragua....che devo dire? Forse che
bisogna sempre guardare al futuro con ottimismo.
Tanto per dire, stamattina mi sono svegliato presto, ma ieri sera alle 9 dormivo
gia' dopo la tirata di Ometepe ecc., e alle 6 e mezzo ho fatto una corsetta sull
spiaggia, rinfrescato dal vento del Pacifico, l'unica cosa negativa era il cielo
molto nuvoloso, ma ora, proprio mentre vi scrivo, un sole radioso sta bucando le
nubi e a Madera y Majagual dovro' coprirmi. E da voi ho sentito che nevica!
Brrrrrr, che pena!
Ahorita me voy, quando torno vi racconto.
Ha dimenticavo, gran colazione al mercado con huevos revueltos veramente
gustose, con cebolla chiltoma y tomate, pane, gallo pinto y queso y cafecito,
totale 45 cordobas, Poi fatto provviste al mercato per il pranzo di oggi, dato
che starò al mare todo el dia a un'ora di camion da San Juan, comprato un po'
di arance e di banane e una bottiglia di acqua, e poi non dite che mangio
troppo!
Hasta mas tarde.
Stavo proprio per
chiudere quando mi e' arrivato un messaggio dalla Stefania che mi diceva che
ieri a Cesena, alle gare interregionali di categoria, cioè il massimo livello
giovanile, Vittoria e' arrivata quarta, e i primi 4 passavano alla fase
nazionale!
E così dopo le regionali a Mestre che ho visto anch'io, le interregionali tra
Veneto, Friuli ed Emilia di ieri a Cesena, a dicembre si va a Mortara per la
fase nazionale, ma dov'è poi Mortara? Boh!
Fuerza Vittoria,Hasta la Victoria! Siempre!
E torniamo alla cronaca di oggi, intanto la gringo jeep con cui sono andato alle
spiagge serviva proprio, strada pazzesca piena di buche e guadi, e su 22 persone
a bordo delle due macchine ero l'unico latino, se ripenso a tanti anni fa,
quando qui non c'erano neppure stranieri...
Poi arrivati a gringo beach ho lasciato i ragazzi con le loro tavole e me ne
sono andato a zonzo fino a raggiungere le spiagge successive, beh, non ve la
faro tanto lunga, le immagini parlano.
Il tempo e´ rimasto quasi sempre coperto, ma tutto sommato meglio cosi´, se no
mi scottavo, e comunque in acqua si stava bene, e cosi, tra bagni, pranzo con
frutta, e bagni ancora, ho tirato le 5, orario di ritorno a San Juan del Sur,
dove siamo arrivati al tramonto, che vi mostro in foto.
Aggiungo solo che alla mia foto “che ci faccio qui” ho dato quel titolo
ripensando alla copertina del libro omonimo di Bruce Chatwin, di cui sto
leggendo “Le vie dei canti”, ci manchi Bruce.
Adios.
Martedì 25/11/2008
La vieja pulperia
Oggi sono tornato alla
casa avita, cioe' a Granada, perche' qui è proprio un po' come essere a casa,
con le amicizie, le cose da fare, il frigorifero in camera (questo
fondamentale), il solito bar, il ristorante al mercato, e cosi' via.
Sceso dal bus proveniente da Rivas-San Juan mi sono fermato subito dentro al
mercato a mangiare al comedor Mana', che ho eletto come miglior posto in quanto
a rapporto qualita'/prezzo, e basta vedere come e' frequentato dai nicas per
capire che e' il comedor giusto, anche se non e' male nemmeno il comedor della
señora Martha, con trattamento piu'familiare.
Qui di seguito le foto
del mercato di Granada, del vecchio ospedale e la iglesia de La Merced.
Poi ho incontrato Janin e abbiamo finito di sistemare la lista, con tutti i dati
dei bambini, scarpe, pantaloni, camicie, eta', classe che fanno, e da domani si
parte con i preventivi definitivi e i primi contratti per l'acquisto delle
scarpe, degli zainetti e delle altre cose, e conto di finire questa parte del
lavoro in settimana, e tenermi i primi della prossima per eventuali imprevisti,
che sempre capitano.
Oggi sono un po' stanco perche' stanotte a San Juan ho dormito male, prima una
discoteca fracassona che ha terminato alle 2, e poi dei vicini che si sono fatti
la doccia sempre a quell'ora.
Così, finito di fare conti con Janin avevo la testa che fumava e quindi ho
preso la bicicletta, che ormai ho in uso personale, e sono andato fino alla Casa
de la Niñez a vedere un po' di ricordi, ma non c'era nessuno, a parte Rosita,
la donna cha fa la limpieza, e che mi ha raccontato un po' di cose. Poi tornando
in centro per la calle Atravesada mi sono fermato alla pulperia (che e' sempre
una specie di drogheria e non un posto dove vendono polipi) dove sostavo sempre
rincasando a piedi dalla Casa de la Niñez, la signora mi ha riconosciuto e con
un gran sorriso mi ha dato una bella birra fresca, e indovinate un po', l'ho
pagata 13 cordobas, dopo che per 15 giorni l'ho sempre pagata 15, convinto che
fosse il prezzo giusto. Evidentemente ho lasciato un bel ricordo nelle pulperie
di Granada!
Hasta mañana.
P.s.
Per chi fosse interessato a sapere come sono finite le elezioni del 9/11 in
Nicaragua, con successivi scontri perche' la destra non accettava la sconfitta,
puo' vedere qui:
http://www.itanica.org/index.php
In particolare vi
consiglio di leggere l’articolo che segue, di Nicaragua Network,
un’organizzazione americana di grande equilibrio e obiettività
informativa, è un po’ lungo ma spiega molto bene quello che sta accadendo.
Buona lettura!
Open letter to Nicaragua solidarity activists!
Nicaragua
Network ha
ricevuto numerosi messaggi ed email per quanto riguarda la nostra attenzione al
Nicaragua durante gli ultimi mesi. Alcuni pensano che siamo troppo a favore del
governo del presidente Daniel Ortega, mentre altri ci reputano troppo critici.
Altri ancora hanno scritto ringraziandoci per ciò che essi considerano un´informazione
equilibrata in una situazione altamente polarizzata. Accogliamo con favore il
dialogo e la critica costruttiva e siamo incoraggiati dal fatto che così tante
persone prestino ancora attenzione al Nicaragua e al ruolo degli Stati Uniti
verso quel piccolo, povero Paese.
Negli oltre 21 anni di
presenza all´interno dello staff nazionale del Nicaragua Network, non è mai
stato così difficile determinare il modo migliore per presentare le
informazioni e le analisi che forniamo agli attivisti della solidarietà negli
Stati Uniti. Negli anni ´80 abbiamo individuato la nostra missione nello
spiegare alla comunità solidale negli Stati Uniti le azioni del governo
sandinista, nel contesto della brutale guerra operata dai Contras USA e del
sabotaggio economico. Questo ha comportato un apparente sostegno acritico ai
sandinisti da parte nostra.
All´epoca
dei governi neoliberali, fornire notizie e analisi è stato facile. Ci siamo
opposti al neoliberismo, alla dominazione degli Stati Uniti e agli sforzi volti
a eliminare i vantaggi della rivoluzione sandinista. Oggi il nostro lavoro
è più difficile perché ci sono aspetti sia positivi che negativi nel progetto
politico dell´attuale governo, insieme a divisioni all'interno del Sandinismo
su come procedere. Il nostro staff e l´assemblea hanno avuto lunghe telefonate
e conversazioni via email nel tentativo di affinare e bilanciare la nostra
analisi. Molte persone si sono legate al Nicaragua dopo la sconfitta elettorale
dei Sandinisti del 1990, e quindi non hanno alcuna esperienza del periodo
rivoluzionario sandinista. Ciò è particolarmente vero all´interno del
movimento delle città gemellate che ha avuto inizio nel 1980, ma che
rappresenta l'unica fetta della solidarietà nicaraguense che ha incrementato in
maniera significativa i propri membri dopo la sconfitta elettorale del 1990. Ho
il massimo rispetto per questi gruppi; sono loro che hanno dato sostegno al
Nicaragua nei momenti favorevoli e non, mentre molti di coloro la cui solidarietà
è stata motivata principalmente dall´ideologia hanno impiegato lungo tempo
prima di spostarsi verso altre cause progressiste. Non voglio dire con ciò che
i membri dei gruppi delle città gemellate siano apolitici; una conversazione
con la nostra assemblea, con molti rappresentanti di tali gruppi, dissiperebbe
rapidamente ogni dubbio.
E´ ancora difficile
per chiunque abbia aderito al movimento di solidarietà dopo il 1990 comprendere
l'importanza storica che l´FSLN riveste per quelli come noi che hanno visitato
- e sostenuto - il Nicaragua negli anni ´70 e ´80. Dopo il 1990, i
governi neoliberali nicaraguensi hanno lavorato sodo per sradicare la memoria
sia della rivoluzione sandinista che della sua lotta per proteggere il popolo
nicaraguense dagli attacchi da parte dei contras sponsorizzati dagli USA. Il
nostro governo e i mezzi di informazione hanno lavorato altrettanto sodo per
sradicare questi ricordi negli Stati Uniti. Comunque, molti di noi del Nicaragua
Network non hanno dimenticato.
Penso sarebbe utile,
sia per i nuovi che per i vecchi attivisti della solidarietà, esaminare le
radici del Nicaragua Network per capire meglio il contesto in cui si sviluppano
le nostre attuali informazioni e analisi.
Il prossimo 24 febbraio
saranno 30 anni dalla nascita del Nicaragua Network, in occasione di una
conferenza a Washington, DC. Già allora un certo numero di grandi città aveva
commissioni di solidarietà a lavoro per sostenere il movimento armato di
liberazione sandinista. Decisero che avevano bisogno di un coordinamento
nazionale per rendere il loro lavoro più efficace. Quindi, Nicaragua Network fu
costituito in primo luogo per fornire sostegno al Fronte Sandinista di
Liberazione Nazionale (FSLN) e alla sua lotta per rovesciare, con la forza delle
armi, la brutale dittatura di Somoza appoggiata dagli Stati Uniti.
Il trionfo sandinista
del 19 luglio 1979 è stato accolto con gioia non solo in Nicaragua, ma anche
qui negli Stati Uniti. Il matrimonio tra il programma socialista sandinista e
"l´opzione preferenziale per i poveri" della teologia della
liberazione ha creato ciò che Oxfam-Gran Bretagna in seguito ha denominato
"la minaccia di un buon esempio." L'Impero è stato veloce a colpire
di nuovo. Non ho bisogno di rievocare tutta la storia della guerra illegale e
immorale della Contra e dell'implacabile impegno da parte degli Stati Uniti e
dei mezzi di informazione per diffamare e delegittimare il governo sandinista,
sia prima che dopo che venisse debitamente eletto come rappresentante della
democrazia nel 1984.
La campagna di
disinformazione e di totali menzogne è stata condotta con entusiasmo da parte
dei mezzi di informazione degli Stati Uniti, guidata dal Washington Post e dal
New York Times. Sono rimasto sorpreso quando siamo stati tirati in ballo in un
articolo del New York Times al fine di dimostrare i pregiudizi del Nicaragua
Network. Quando mai abbiamo potuto credere a una parola sul Nicaragua
stampata dal New York Times? Quando reporter come Raymond Bonner, che hanno
cercato di riferire in maniera oggettiva e imparziale dall´America centrale,
sono stati degradati o licenziati. Bonner infine ha ricevuto delle scuse, ma il
New York Times non ha mai cambiato i suoi pregiudizi.
Quindi sì, non vi è
alcun dubbio sul fatto che il Nicaragua Network abbia la propria parzialità. La
nostra parzialità è a favore del socialismo democratico (da non confondere con
la democrazia sociale) e un´opzione preferenziale per i poveri. Noi non lo
nascondiamo, e non ci scusiamo. Mentre il governo del presidente Daniel Ortega
può rientrare facilmente nell´area del socialismo democratico, è il nostro
giudizio che si sta dimostrando una comprovata opzione preferenziale per i
poveri. Reputiamo che la missione del Nicaragua Network sia quella di fermare il
governo degli Stati Uniti dal negare ancora una volta ai nicaraguensi la
possibilità di conseguire una maggiore giustizia economica e sociale. La parte
fondamentale della nostra missione è quella di fermare il nostro governo da
ogni intervento negli affari interni del Nicaragua.
Come prova dell´opzione
preferenziale per i poveri del governo Ortega, vorrei citare come esempio l´eliminazione
dell'analfabetismo entro luglio 2009 e il fatto che la maggior parte dei comuni
siano già stati dichiarati liberi dall´analfabetismo. Questo è dovuto, in
parte, al fatto che la prima azione del nuovo governo è stata quella di
eliminare le tasse scolastiche. Questa audace azione ha permesso a oltre 100.000
bambini di frequentare la scuola. Durante gli anni del neoliberismo, molti
genitori non erano in grado di mandare i loro bambini a scuola a causa delle
politiche sulle tasse scolastiche dettate dall´FMI e dalla Banca Mondiale. Per
l´alfabetizzazione degli adulti il governo sandinista ha attuato il programma
cubano di alfabetizzazione "Yes, I can!" ("Yo sí puedo")
estendendolo anche alle lingue indigene Miskito e Mayagna (Sumo).
That is just one
example. Questo è solo un esempio. Gli ambulatori medici gratuiti sono stati
ancora una volta riempiti di personale e approvvigionati con medicine così che
i pazienti possono ricevere farmaci invece di prescrizioni che non possono
essere soddisfatte, come sotto i governi di destra del 1990-2007. La
cooperazione con Cuba e Venezuela ha consentito di restituire la vista a
parecchie migliaia di persone dopo interventi chirurgici di cataratta mentre
operazioni gratuite negli ospedali hanno salvato innumerevoli vite. Il governo
sandinista ha resuscitato anche le piccole e medie imprese agricole, la storica
spina dorsale dell´economia del Nicaragua, e ciò non era neanche nel Piano di
Sviluppo Nazionale che Ortega ha ereditato dal suo predecessore Enrique Bolaños.
Il programma Fame Zero
ha rifornito 32.709 famiglie povere con animali, semi, fertilizzanti, etc. in
modo che potessero diventare autosufficienti dal punto di vista alimentare e
vendere le loro eccedenze. Zero Usura ha fornito prestiti a basso interesse ai
piccoli agricoltori e commercianti in modo che possano guadagnarsi da vivere e
sfamare le loro famiglie. Il programma Case per il Popolo sta mettendo tetti
sopra le teste delle famiglie che in precedenza vivevano in baracche costruite
con ciò che si poteva trovare. Il Progetto Amore è al lavoro per eliminare la
tragedia del lavoro minorile. I centri di distribuzione di sussidi alimentari si
frappongono tra alcune famiglie e la malnutrizione. Il governo sandinista sta
prendendo provvedimenti per mangimi, vestiti e case per il suo popolo,
nonostante i costi alimentari saliti alle stelle e la più grande crisi del
capitalismo in 80 anni. Credo che questi programmi significhino qualcosa, e l´importanza
per la vita delle persone reali è maggiore delle urla e dell´indignazione
della classe politica nicaraguense e estera.
Riteniamo che il
governo Ortega sia perfetto? No, e anche una lettura delle informazioni e delle
analisi che abbiamo prodotto in quasi due anni della sua presidenza lo dimostra.
Continuiamo a criticare il sostegno sandinista alla criminalizzazione
dell'aborto terapeutico. Abbiamo criticato gli eccessi di violenza dei
sostenitori sandinisti nel corso del recente processo elettorale. E abbiamo
avvertito che lo sforzo di controllare i finanziamenti esteri di organizzazioni
non governative non può essere utilizzato come pretesto per perseguitare i
gruppi per i diritti delle donne.
Tuttavia, pensiamo che
il governo Ortega sia migliore di un altro governo di destra, neoliberista,
riconoscente al padrone USA? Assolutamente. Basta immaginare quanto sarebbe
peggiore la sofferenza del popolo nicaraguense nell´ambito dell´attuale crisi
economica, se il favorito USA Eduardo Montealegre fosse diventato presidente nel
gennaio 2007 al posto di Daniel Ortega. Quanto peggio, nell'attuale crisi
economica, finirebbero i poveri nicaraguensi in assenza dei programmi contro la
povertà dell´attuale governo sandinista? La risposta dovrebbe essere evidente.
Personalmente trovo
difficile essere entusiasta per le rivendicazioni di frode, da parte della
destra, nelle recenti elezioni comunali. Penso che le richieste siano di gran
lunga maggiori rispetto alla realtà. Naturalmente, i consulenti e i
finanziatori statunitensi della destra sanno tutto sul furto delle elezioni.
Forse danno per scontato che tutte le elezioni siano deformate come quelle in
Florida e in Ohio. a mia analisi è che l´FSLN ha ricevuto più voti rispetto
all'opposizione. Lo scandalo più grande ha riguardato l´elezione del sindaco a
Managua, ma un sondaggio indipendente immediatamente prima delle elezioni ha
dimostrato un vantaggio di 5 punti per il candidato dell´FSLN Alexis Arguello,
ed è questo lo scarto con il quale ha vinto. Francamente, ritengo che i
sostenitori della Ivy League addestrati dall´oligarca Eduardo Montealegre non
possano credere di essere stati battuti da un ex pugile nato nei sobborghi. Sono
felice, e non posso immaginare il motivo per cui ciascun attivista della
solidarietà statunitense vorrebbe vedere Montealegre, il corrotto bancario
amico del regime di Bush, come sindaco della capitale del Nicaragua.
L´FSLN ha giocato
secondo le regole europee e statunitensi della "democrazia liberale"
nel 1984, 1990, 1996, 2001 e 2006. Nel 1984 gli Stati Uniti hanno messo fuori
gioco il maggior candidato dell'opposizione, quando era evidente che avrebbe
perso, così da rivendicare la non legittimità delle elezioni. Nel 1990, la
spesa USA per elettore relativamente alle elezioni nicaraguensi è stata
maggiore di quella di democratici e repubblicani insieme per le elezioni
presidenziali degli Stati Uniti del 1988.
Nel 1996 l'elezione è
stata palesemente rubata dal Partito Liberale Costituzionale con l'assistenza
tecnologica, nonché di finanziamento, degli Stati Uniti. Jimmy Carter e Oscar
Arias dissero ad Ortega di dover accettare i risultati fraudolenti per impedire
una guerra civile.Lo fece, così come accettò il ritorno dell´opposizione nel
1990 durante il primo pacifico cambio di potere da un partito politico all´altro
nella storia del Nicaragua. Il risultato delle elezioni del 1990 condannò i
nicaraguensi a 17 anni di fame, povertà e perdita di quasi tutto quello che
avevano guadagnato dalla cacciata della dittatura di Somoza.
C'è forse da
meravigliarsi se alcuni dell´FSLN sono stati determinati nel non subire
sconfitte durante le elezioni comunali di quest´anno, o che taluni osservatori
elettorali internazionali, che avevano certificato precedenti elezioni
fraudolente come "libere e giuste", non sono stati invitati ad
osservare quest´ultime? (Ci sono stati altri osservatori internazionali
certificati, comunque, e i partiti politici hanno registrato gli osservatori
esattamente come nelle elezioni degli Stati Uniti). Trovo difficile incolpare le
motivazioni, anche se non approvo i metodi. E se la frode è stata così palese
come sostengono le accuse, perché il Partito Liberale Costituzionale non ha
presentato le sue "prove" alla Suprema Commissione Elettorale dove
detengono un numero di posti uguale a quello dei sandinisti? Certo, alcuni fatti
riportati dai mezzi di comunicazione sono stati impressionanti e inquietanti, ma
non è lo stesso che seguire il meccanismo del mandato costituzionale per
provare la frode.
L´FSLN ha ottenuto la
maggior parte dei comuni nella precedente elezione e, a detta di tutti; la
maggior parte dei sindaci sandinisti hanno fatto un buon lavoro. Con l'ulteriore
impulso dei programmi contro la povertà del governo Ortega nel corso degli
ultimi due anni, non trovo sorprendente che abbiano fatto ulteriori conquiste
quest´anno. La sorpresa sarebbe stata se ciò non fosse accaduto.
Una delle reali e
provate tattiche dei cosiddetti programmi di costruzione della democrazia del
National Endowment for Democracy (NED) e dell´Agenzia Americana per lo Sviluppo
Internazionale (USAID) è quella di manipolare i sondaggi, velocizzare i
conteggi, e lasciare esprimere ai mezzi di informazione dubbi sulla legittimità
delle elezioni.Osservate le elezioni in Ucraina del 2003, dove hanno avuto
successo, e il riconteggio venezuelano dei voti del 2004, dove hanno fallito,
per vedere le analogie con le reazioni alle elezioni comunali del 2008 in
Nicaragua.
La cosa che mi
sorprende è che alcune persone negli Stati Uniti continuano a non riconoscere
il tradimento del nostro governo e leggono e ascoltano con credulità i mezzi di
informazione americani. Quante volte deve essere dimostrato che il governo degli
Stati Uniti e i mezzi di informazione scarseggiano di qualsiasi impegno a favore
della democrazia quando il risultato non è conforme con i loro
"interessi", prima che alcune persone imparino a capire la propaganda?
Così Nicaragua Network
continuerà a esporsi e opporsi all´intervento degli Stati Uniti in Nicaragua e
altrove. Continueremo a sostenere i governi che mostrano un´opzione
preferenziale per i poveri. E continueremo ad opporci al neoliberismo di destra
ovunque sollevi la sua testa ignobile. Continueremo a combattere la
disinformazione mettendo in campo la vera informazione sui programmi contro la
povertà del governo sandinista, e continueremo a criticare i suoi eccessi di
autoritarismo.
Non otterremo il giusto
equilibrio sempre e in ogni caso, ma sono fermamente convinto che, se si esamina
il corpo del nostro lavoro dal punto di vista della nostra missione storica, nel
complesso siamo nel giusto lì dove dovremmo essere.Accogliamo con favore le
critiche costruttive quando gli attivisti della solidarietà credono che siamo
fuori pista e accogliamo favorevolmente il dialogo.
Mercoledì 26/11/2008
Al parque Central
Hola' amigos y amigas,
dopo due giorni di nublado e ieri anche un po' di llovizno, di pioggerellina,
oggi e' tornato un sole che spacca le pietre, e la mia cabeza, e che rende il
camminare per Granada nelle ore centrali una vera impresa, e qui hanno visto
bene di tagliare l'acqua che manca da stamattina e ancora non e' tornata.
Ma torniamo un attimo a ieri sera, quando ho consumato una frugale cena nel
Parque Central, visto che non avevo molta fame perche' a pranzo avevo un attimo
esagerato al mercato. Così mi sono fermato a un baracchino, che qui chiamano
careton, e ho preso un perro caliente e due tortillas al queso, il tutto per 15
cordobas, e dopo aver mangiato ho tentato per l'ennesima volta di rilassarmi su
una delle panchine del Parque, che non è un parco ma la piazza principale di
Granada, che poi in realtà si chiama piazza dell'Indipendenza, ma nessuno la
conosce cosi'.
E come da copione dopo un minuto e' arrivato un vago, che puzzava da
sporcizia e alcol, e mi ha attaccato la solita manfrina, ti piace il Nicaragua,
da dove vieni, ecc., e alla fine mi ha scroccato una cicca.
Sono rimasto ad ascoltarlo perche' tutto sommato non dava fastidio piu' di
tanto, e cosi' mi ha raccontato tutta la sua vita, il servizio militare fatto
sull'Atlantico, a Puerto Cabezas, nel periodo della contra, che lui chiamava
"los resistentes", e mi ha fatto vedere le cicatrici di due ballazos
che aveva preso sulla gamba, poi mi ha chiesto cosa mi portavo via dal
Nicaragua, la cosa che mi era piaciuta di piu', e io gli ho detto il cielito
lindo, e lui era felice della mia risposta, sorrideva estasiato nei postumi
della sbornia semipermanente che doveva avere. Poi e' arrivato un suo compare,
che prima gli ha detto che se ne andava a dormire in non so quale posto e poi mi
ha scroccato a sua volta dos pesitos, due cordoba, poi sono arrivati due
ragazzini, uno sui 15 anni e l'altro sui 10, sempre amici del mio compare, che
pero' non mi hanno chiesto nulla, hanno solo voluto sapere chi ero e alla fine
mi hanno dato la mano. Il tizio mi ha raccontato che tutti loro vivono en la
calle, per strada, ma non avevo dubbi al riguardo, poveri bambini, bambini
perduti.
Tornando ad oggi qui si approssima il giorno della bajada de la Virgen, quando
porteranno fuori dalla cattedrale la statua della Madonna e gia' fervono i
preparativi,con musiche, ragazze che girano con i vestite delle prove dei balli,
ecc., oggi nel Parque c'era anche uno spettacolo per promuovere i diritte delle
donne, con balli di break dance maschile e balli folk femminili, di cui vi
allego alcune foto.
Oggi poi insieme col
sole e' tornato Mac Gyver, dato che non c'e' acqua il nostro eroe ha dovuto
intervenire sul cesso perchè proprio gli scappava un bisognino, e cosi',
previdente com'è, si era riempito quel mastello che vedete nella foto e che ha
travasato nell'arida vaschetta del cesso nica, che poi ha svolto egregiamente il
suo trabajo. Grande Mac Gyver!
Oggi poi pranzo para
llevar (take away) al mercato, una specie di panzerotto ripieno di riso, verdure
e carne, molto gustoso ed abbondante per solo 8 pesitos, 30 centesimi di euro.
Con Janin poi tourbillon di conti, preventivi, due ore alla Gonper, la
cartoleria, e poi al mercado con la profesora de costura della Pronat, cioe' di
cucito, che si chiama Auxiliadora e che è venuta a vedere le uniformi e gli
zainetti.
Ma siamo a buon punto, conto entro pochi giorni di concludere i contratti di
fornitura piu' importanti, y pues.....
¡Hasta luego compañeros, y que le vaya bien!
Giovedì 27/11/2008
Il pizzo…
Ah, la noche de Granada
es un ensueño, suave y sabrosa, con la brezza che sale dal lago lungo La
Calzada e porta per le calli antiche i segreti della citta', storie di pirati,
di cappa e di spada, amori e leggende. Ad ogni angolo si respira la storia, muri
anneriti dal tempo, tramonti subitanei e la magia del Mombacho che protegge la
citta' e le incute timore, ay Granada dai mille colori.
E poi, quando il sole tramonta, colorando di una luce calda le vecchie case, i
granadini escono a prendere il fresco della sera, chiacchierando nei pati seduti
sulle loro splendide sedie a dondolo impagliate, e tutte le porte sono aperte
sulla strada, anche se molte protette da inferriate d'acciaio.
Ma torniamo a ieri sera,
quando rincasando verso le 9, ho trovato Armando che dormiva della grossa, era
disteso sul tavolaccio con il fido machete al fianco, e questa volta sono
riuscito a non svegliarlo. Di giorno lavora alla zona franca di Granada, dove ci
sono aziende che hanno delle facilitazioni fiscali e che prevalentemente fanno
indumenti che poi vanno negli Stati Uniti, lui lavora alla produzione di jeans e
in particolare il suo compito è sfregarli sul davanti per dargli l'aspetto
consumato, povero Armando, e poi la notte viene alla Pronat a fare il guardiano.
Non mi ricordo se vi ho poi detto come era andata la cena da Karla'song, dove
ero arrivato con due bottigliozze da litro di cerveza, una Toña y una Victoria.
Per cena c'erano nacatamales, che comunque Karla aveva comprato, una
prelibatezza molto complicata da preparare, che viene servita dentro a una
foglia di platano riscaldata, composta da semola di maiz con carne, verdure e
riso, e tutta questa pastella dev'essere cotta per 24 ore, lentamente, in piu'
passaggi, tanto che poche donne lo fanno e preferiscono comprarlo. Comunque era
veramente squisita, e mangiando gran discussioni politiche giacchè Karla è una
sandinista convinta ed e' molto informata, anche se non condivide tutto cio' che
sta facendo Daniel, come chiamano qui il presidente Ortega.
Tornando ad oggi devo
raccontarvi un episodio capitatomi di primo mattino, mentre facevo la solita
colazione a base di frutta sugli scalini della Merced. Allora mentre mangio
arriva una donna anziana, con 4 bambini, e inizia a dirmi le solite cose, al che
le dico che mi lasci stare perche' sono stanco che ogni volta che mi fermo
qualcuno mi importuna, che voglioo stare tranquillo. Allora lei borbotta
qualcosa e si ferma un poco oltre, quindi manda uno dei bambini da una signora
di fronte che vende giornali, si fa consegnare una copia de El Nuevo Diario, poi
viene da me, me lo da e mi dice "ecco portati a casa un ricordo del
Nicaragua", e se ne va, lasciandomi senza parole. Prometto che da oggi in
poi darò parola a tutti gli importuni!
Poi sono andato con Janin al mercado a concludere la trattativa delle scarpe,
anzi prima in banca a ritirate 350 dollari e poi dalla zapatera, che vi metto in
foto insieme a Janin.
Alla fine abbiamo stipulato un contratto che prevede la consegna di 150 paia di
scarpe direttamente lì da lei, cioè Janin verra' con gruppi di 20 bambini per
volta verso la meta' di gennaio, e le proveranno nella tienda, questo perche' lo
scorso anno molta gente poi le aveva volute cambiare. Siamo rimasti un buon paio
d'ore nella tienda, con vicino le chicas che dicevano a tutti quelli che
passavano "¿que buscas?", cioe' che cerchi?. Due lunghe ore a
scrivere tutte le quantita' e i numeri delle scarpe, divise per maschi e
femmine, e tutti i prezzi, e poi la zapatera ci ha fatto portare una squisita
gelatina alla frutta.
Alla fine le ho lasciato un acconto di 350 dollaroni, il saldo alla consegna, e
questa e' fatta!
Poi alla Pronat a fare altri conti con respecto a las uniformes, con i prezzi
chiesti ieri al mercado insieme a Auxiliadora, la profesora di sartoria della
Pronat, e il risultato e' che al mercato per 150 uniformi, cioè camicia e
pantaloni o gonna per le bimbe, spenderemmo 728 dollari, invece alla Pronat ce
le fanno per 680, ma con un materiale migliore che la povera Auxiliadora andrà
a comprare al famigerato mercado Oriental di Managua, nel callejon de la muerte,
brrrr!
Ora vi saluto con poche brevi notizie personali.
Sto bene, anzi proprio bene, fino ad oggi non ho mai avuto bisogno di prendere
farmaci, mi sa che resto qua.
Non ho problemi con i ricambi, a poco meno di due settimane dalla partenza ho
ancora una decina di mutande, altrettanti calzetti e addirittura 15 tra
magliette e camicie. Oggi sto usando le mie prime mutandine di pizzo nero di
questo viaggio, e sono molto comode e carine, e lo faccio sempre non in quanto
feticista, ma soltanto perche' non possiedo 20 paia di slip da uomo da gettare,
eso es. Ma quelle col pizzo ve le consiglio a tutti.
Hasta luego.
Valerio
Venerdì 28/11/2008
Il grande viaggio
che non e' il mio
naturalmente!
Quest'anno mi ero portato via due libri, "Il grande viaggio"
dell'italiano Cederna, e "Le vie dei canti" di Chatwin, da leggere
nelle mie serate granadine.
Li ho letti in contemporanea, ma ieri ho terminato il grande viaggio, resoconto
di un periodo passato negli hills himalayani, nel nord ovest dell'India, meta di
pellegrinaggio alle confluenze e alle sorgenti della Madre Ganga, fiume sacro
hindu.
Entrambi sono libri in cui il tema e' la ricerca delle origini, e forse di se
stessi, certo che leggendoli, e volenti o nolenti confrontandoli, si ha tutta la
percezione della forza narrativa di Chatwin, della sua leggerezza nello
scrivere, una grande capacita' di narrare cose anche banali con un tratto
coinvolgente e scorrevole, un vero piacere.
Del libro di Cederna, che comunque scrittore non è, posso dire che ho fatto
fatica all'inizio, non riusciva a prendermi, ma poi man mano mi ha accompagnato
in questo viaggio e tutto sommato il libro mi e' piaciuto, anche se un po'
noioso nelle descrizioni dei luoghi visitati, con una sequela spaventosa di nomi
irripetibili. Ma il pezzo forte l'ho trovato nei ringraziamenti finali, dove
l'autore cita un pensiero, non suo, che mi ha impressionato, e che vi ho messo
tra virgolette qui alla fine.
Me lo sono letto, e poi riletto, ci ho rimuginato sopra, e poi riletto ancora, e
devo dire che ogni volta mi emoziona, e quindi ve lo mando, è qualcosa di
grande, credo.
"Non è sufficiente amare per garantire sempre e comunque la vita delle
persone a noi vicine. Ci sono vite che non sono, gia' nel loro formarsi e assai
prima del loro compiersi, destinate alla salvezza. Anime cosi' profonde che e'
impossibile scrutarle fino al loro fondo. Anime che crescono nel mistero di se
stesse sino al compimento di un destino che sfugge a qualunque interpretazione
esterna, anche a quella di uno sguardo amorevolissimo."
¡Adios!
Venerdì 28/11/2008
El hombre araña
Hola' a todas y todos,
qui a Granada fervono grandi preparativi perche' stasera baja la Virgen, cioe'
dalla cattedrale portano fuori la statua della Madonna e danno la vuelta al
Parque, accompagnati da ambulanze, polizia e pompieri, tutti a sirene spiegate,
e da domani inizieranno a girare per la citta', con gran fracasso di mortaretti,
musica e gente eccitata piu' o meno ubriaca.
Stamattina, mentre tornavo dalla mia corsetta al lago, sono passato per la
cattedrale e c'erano i pompieri che con gli idranti lavavano la chiesa, solo che
molta acqua entrava dalle finestre aperte e adesso dentro è tutta una
pozzanghera, vi mando una foto.
Ma oggi volevo parlarvi di alcuni cambiamenti che ho notato rispetto alla mia
ultima visita. Intanto si vedono un sacco di persone in bicicletta, cosa
piuttosto rara due anni fa, e sfrecciano come pazzi per le stradine del mercato,
a volte portando carichi incredbili, oppure si vedono famiglie intere, di 3 o 4
persone, montate sulla stessa bicicletta.
E poi c'e' un numero imprecisato di farmacie, e sono tutte piene di gente, Janin
mi dice che qui, appena uno ha un dolorino, subito medicine, e non stento a
crederle!
Poi c'e' una gran moda per la break dance, con gruppetti di ragazzi e bambini
che si fermano davanti ai tavoli lungo La Calzada, dove i turisti mangiano, ed
improvvisano spettacolini, ed in continuazione vedi bambinetti di 5 o 6 anni con
le gambe all'aria, nelle tipiche movenze di questa danza.
Poi che altro dire? Ha si, il mio orologio, che poi mi ha prestato Ludo, ha
veramente spopolato, e ve lo mostro in foto, e ogni volta che mi fermo in
qualche posto dove ci sono dei bambini questi si fermano estasiati a guardarlo e
dicono:¡el hombre araña!, affascinati da quest'orologio con la figura di
spider man.
Quando ero a Rivas, dentro la corriera in attesa di partire, entravano i
ragazzini venditori, gridando "gaseosas", oppure "pollo a diez, a
diez el pollo" ecc., ma poi arrivavano da me, e per un momento tornavano
bambini, dimenticandosi di essere niños trabajadores, ed in silenzio guardavano
l'orologio, con lo sguardo fisso, quello sguardo che hanno i bambini quando
vedono un giocattolo nuovo, uno poi mi ha chiesto quanto costa, credo che se
glielo avessi regalato lo avrei fatto il bambino più felice del Nicaragua! Ma
e' di Ludo, no puedo!
poi che dire…ah si, da qualche giorno qui a Granada gira un ufo, uno strano
personaggio, uno straniero bianchissimo, pelato, abbastanza giovane e sempre
vestito di chiaro. Passeggia per la citta' camminando strano, un vero ufo.
E in quanto a personaggi vi racconto i miei incontri di ieri sera. Verso le 7
esco di casa per andare a mangiare e subito vengo affiancato da un ragazzo,
vestito normale, che inizia a raccontarmi le solite cose e alla fine mi scrocca
una cicca. Insieme ariviamo al Parque e li' veniamo abbordati da un ragazzo che
tutti i giorni mi molesta con richieste varie, ormai lo conosco, ha sempre gli
stessi stracci addosso fin dal primo giorno che l'ho visto. E ieri sera è
riuscito a scroccarmi da mangiare! Lui voleva venire con me ma non e' il mio
compagno ideale, e cosi' gli ho comprato un enchilada in in careton li' al
Parque. Poi me ne sono andato e l'altro sempre dietro, fin giu' per La Calzada,
mi ha mollato solo davanti al ristorante quando gli ho dato un'altra cicca e gli
ho detto che volevo mangiare da solo, que le vaya bien!
E oggi, per rifarmi da tutto questo scrocco, ho raggiunto il massimo, facendo
colazione con i biscottini che compro al Pali e un'arancia avanzata dal pranzo
di San Juan, e pranzando con una enchilada squisita da 5 Cs al mercato, spesa
totale per colazione e pranzo 8 cordobas, 30 cent di euro, mi sa che stasera me
voy al Zaguan a farmi una parillada come l'altra sera!
Tornando alle mie cose oggi ho concluso la storia della letrina per il Pantanal,
dopo due giorni di preventivi per le varie ferreterie della citta', stamattina
di buon'ora io e Juan eravamo davanti alla "Venta de materiales de
construccion El Angelito" dove abbiamo preso tutto il necessario, quindi
legno, cemento, bloqueos, cioè mattoni per le pareti del buco, sabbia, teli di
plastica per chiuderla, lamiera per il tetto, e persino un tubo da 3 metri per
lo sfiato della latrina, spesa totale 5.300 cordobas, cioe' 269 Usd, cioe' 209
euros, il lavoro lo mettono loro e dovrebbero iniziare domani cosi' la settimana
prossima vado a vedere come va. Comunque pensavo che devo avere la faccia con
scritto: si fanno cessi, visto che gia' nel 2005 ne avevo costruiti ben due, e
dove vado mi chiedono sempre questo aiuto.
Oggi chiedevo a Juan come fanno a lavarsi nel suo asentamiento, e allora mi
spiegava che tutti i giorni, molto presto per evitare lunghe code, va all'unico
rubinetto del barrio e riempe un gran mastello che poi porta a casa e li' fuori
lui, sua moglie e il bambino, si lavano usando un recipiente per rovesciarsi
l'acqua addosso, gli uomini in braghette e a petto nudo, le donne completamente
vestite. Dentro casa non lo possono fare se no vivrebbero nella melma, non male,
no? Poi Juan mi diceva che la latrina ha una vita di circa due anni, perche' gli
uomini ci fanno solo la pupu', cosi' la chiamava, mentre le donne tutto, e
quando si riempe viene chiusa, comunque lui spera che in questi due anni
riescano tutti piano piano a costruirsi la propria, intanto gliele abbiamo
raddoppiate, e 96 famiglie invece che una sola letrina ne avranno ben due,
gracias a los amigos de Italia!
Ora vado a comer e poi ad assistere alla bajada de la Virgen.
¡Adios!
Sabato 29/11/2008
La boca del inferno
Hola' a todos, oggi sono
tornato dopo tanti anni al volcan Masaya, dove si trovano i crateri Nindirì e
Santiago, quest'ultimo era quello che gli spagnoli credevano fosse la bocca
dell'inferno, e ci piantarono una croce sopra per sconfiggere il maligno, la
cruz de Bobadilla, e dove si dice che Somoza gettasse dall'elicottero i corpi
dei suoi avversari politici, nonche' la spazzatura di Managua che poi il vulcano
con un'eruzione gli ritorno'.
Comunque, a parte leggende e atrocita', e' proprio un bel posto, anche se
completamente differente dal Mombacho, tanto lì e' tutto umido, tanto qui e'
tutto secco, con antiche colate laviche ovunque e il cratere Santiago che emana
fumi solforosi.
Il parco apre alle 9 e
in un'oretta si arriva agevolmente in cima lungo una strada asfaltata contornata
dalle colate dei secoli passati. Si arriva alla fine a poco piu' di 400 metri,
con un'aria tersa e fresca che si apprezza dopo la camminata, e lì ci sono vari
punti panoramici da cui si vedono i dintorni e la laguna di Masaya, bel posto
davvero. Poi sono sceso e come sono uscito dal cancello e ho messo il piede
sulla Panamericana, tac, ecco la mia corriera che arriva ululando, e con gran
stridore di freni e lampeggi vari si ferma, anzi rallenta senza fermarsi,
perche' lungo la strada si deve montare al volo, asi' es!
Insomma alle 2 ero a
Granada, al terminal della periferia nord, e da li' in 10 minuti sono arrivato
dalla señora della pulperia della calle Atravesada, la mia favorita, che mi ha
subito servito una Victoria microfiltrada en frio, questa:
http://impreso.elnuevodiario.com.ni/2008/09/27/empresas/86078
e che dopo aver
camminato attraverso i barrios periferici di Granada sotto un sole da paura, ci
voleva proprio. La signora che mi ha visto particolarmente riarso voleva farmene
bere un'altra... ma ho rifiutato, poi mi sono diretto al Parque dove ho pranzato
a un caretton con due hot dog squisiti da 10 cordobas l'uno, e poi appena
arrivato a casa mi sono scolato una coca pequeña e mezza latta di succo tipo
ACE, mi manchera' quel frigo che ho in camera.
Mentre tornavo a Granada e' montato in corriera un tizio che portava sulle
spalle un ragazzino, come fosse un sacco di patate. Il ragazzo, che non era
proprio piccolo, aveva tutta la testa fasciata e pareva semicosciente, poi il
tizio ha spiegato che il figlio ha bisogno di un intervento urgente all'ospedale
pediatrico di Managua e mostrava i preventivi per la spesa, e molti gli hanno
dato soldi. Io credo fossero due teatranti alla grande, certo che se veramente
il ragazzo stava male sarebbe stato da dirgli: ma che fai deficiente! Lascia il
ragazzo a casa a riposare e vai a fare la carita' da solo, no? Ma ti pare che
uno porta il figlio moribondo su e giu' per i bus caricato in quel modo? Poi ho
lasciato perdere, ma avevo proprio voglia di dirglielo.
Intanto ieri sera sono iniziate le cerimonie per la Virgen, e come ogni anno
"Purisima ilumina a Nicaragua", solo che poi con la notte tutto torna
tetro, con i problemi di sempre, ma intanto la gente si diverte un po', va bene
cosi', no? L'unico problema è che gia' da stanotte hanno iniziato a sparare
botti senza tregua, pare di essere a Beirut.
Per il resto non ci sono grandi novita', però ho un nuovo amico: un cane che e'
sempre sotto il cancello di casa, e che rischio tutti i giorni di pestare.
Stasera ho parlato a lungo con Armando, che arriva in Pronat sempre verso le 7 e
rimane tutta la notte a fare la guardia, si parlava di lavoro e di vita e lui mi
ha detto "la vida es dura aqui' Valerio" con lo sguardo serio, e mi
raccontava che i suoi padroni, che sono nica, pensano solo ai soldi e a
sfruttare la gente. Lui lavora nella zona franca tutto il giorno per 6 giorni a
semana, gli ho chiesto quanto guadagna alla settimana, e lui abbassando gli
occhi mi ha detto: 300, che sarebbero 12 euro, pensate un po'... e poi ha
aggiunto "non bastano neanche per la comida", neanche ci mangia lui e
la sua famiglia insomma, e poi deve aiutare sua mamma che e' povera e non ha
nulla, son proprio cazzi qui.
Poi mi chiedeva come si vive in Italia, quanto si guadagna ecc., alla fine gli
ho chiesto se gli piaceva la maglietta che avevo usato oggi per salire al
vulcano, pero' devi lavarla prima, gli ho detto, e lui tutto felice se l'e'
subito messa addosso, tutta sudata, "grazie amigo, e' bellissima".
Domani sarebbe il suo giorno libero ma non vuole che io stia li' alla Pronat da
solo e allora verra' a fare un giro e magari si ferma li', poveretto, gli
lascero' anche il resto della roba, magari anche qualcosa prima di usarla, se la
merita proprio.
Besos y hasta mañana.
Domenica 30/11/2008
La cuna del General
Sono tanti gli uomini
che hanno fatto la storia del Continente Sur, a iniziare da Francisco Morazan,
un honduregno che era riuscito a unire il Centroamerica in una federazione di 5
paesi, ma che non era stato capito nemmeno dai suoi stessi connazionali, e cosi'
l'Unione preferì farsi comprare dalla United Fruit, trasformandosi in tante
piccole repubbliche delle banane al soldo del Papa verde, Minor Keith Cooper, il
padrone del Pulpo, e nel 1842 fucilarono Morazan a San Jose' de Costarica.
E poi ci fu Simon Bolivar, il piu' grande di tutti forse, anche lui ad inseguire
il sogno di riunificare il continente, e ci stava riuscendo con la Gran
Colombia, ma poi, nel 1830, mentre le oligarchie dei diversi paesi stavano
iniziando a distruggere questo grande sogno, si ammalo', di una tubercolosi
incurabile, e il Libertador fu trasportato verso l'oblio dal rio Magdalena,
dimenticato da tutto e da tutti.
Ma qui in Nicaragua non possiamo non ricordare el General Augusto Cesar Sandino,
di Niquinohomo, terra di poeti e di vulcani, ucciso dai sicari di Anastasio
Somoza Garcia nel 1934, anche lui aveva solo 39 anni quando mori', come il Che e
come il Libertador, e oggi sono venuto a rendergli omaggio. La leggenda narra
che i suoi genitori seppellirono la placenta nella fertile terra di Niquinohomo,
per dargli i migliori auspici secondo le tradizioni ancestrali, e le attese non
andarono deluse. Anni dopo Sandino tenne in scacco le forze d'occupazione gringa
che occupavano il paese per lungo tempo, con il suo esercito di contadini e
ragazzi, armati persino di scatolette d'aringhe che utilizzavano per preparare
rudimentali granate.
Poi purtroppo, una volta vinta la guerra, si fido' delle persone sbagliate e
cadde assassinato per mano degli sgherri di Somoza, dittatore per procura
yankee.
Me ne sono rimasto seduto su una panchina a lungo, davanti alla sua casa,
cercando nell'aria qualcosa che forse non c'e' piu', o che forse c'e' sempre
stato, adios General.
Poi a piedi ho raggiunto Catarina, da dove si gode una splendida vista sulla
laguna de Apoyo, e poi in bus fino a Masaya, dove sono riuscito finalmente a
visitare l'antico barrio di Monimbò, dove c'e' ancora una forte presenza
indigena, almeno cosi' si dice.
Dopo aver mangiato nel Parque central di Masaya ho fatto un giro al mercato
dell'artigianato e ho completato gli ultimi acquisti, domani poi comprero' il
ron qui a Granada e anche questa e' fatta.
Tornato a Granada ho trovato una pioggerellina che continua tuttora, e non so
stasera che succedera' con la Virgen, ma credo che la faranno lo stesso. Intanto
in piazza sono arrivati i due famigerati furgoncini della pizza, uno e' il pizza
Brandon, l'altro il pizza Deli, ve li sconsiglio entrambi, piuttosto andate al
Telepizza, che non e' male.
Tra le cose nuove di Granada, oltre a una moltitudine di mountain bike, ci sono
in giro parecchie moto, alcune recenti ma la maggior parte sono tipo quelle che
giravano da noi nei primi anni '70, tipo l'Aspes o il Corsarino e cose simili,
ve le ricordate?
Armando e' venuto a trovarmi a casa, e di nuovo mi ha chiesto dei viaggi, di
dove sono stato, e sognava ad occhi aperti, talmente per lui e' una cosa
impossibile. Poi mi raccontava di come i nicas vanno in America, con coyotes
vari che gli fanno passare il Messico, per loro inaccessibile, poi il rio Bravo
a nuoto rischiando di essere presi a fucilate dagli yankee, e poi da clandestini
per 5 anni, guardandosi alle spalle continuamente, e mimava la vita del
clandestino che si guarda sempre in giro.... imitazione formidabile!
Anche questo e' il Nicaragua, e alla fine gli ho dato due magliette usate e un
paio di pantaloni Levi's scalcagnati, cosa che l'ha reso felice.
Bene, ora vi saluto e voy a comer.
Hasta mañana.
Domenica 30/11/2008
Foto Iglesias y bailes
Vi mando anche un po' di
foto di mercati e chiese viste oggi, alcune a Niquinohomo, e altre a Masaya, una
nel quartiere indigeno di Monimbo', anche se di indigeni ne ho visti pochi...
E poi alcune sul floklore nica, che qui a Masaya e' molto sentito, citta' dove
si susseguono feste mascherate e balli tipici molto di frequente, i balli piu'
famosi sono il gueguense e i torovenados, cioe' un ballo rappresentato da figure
meta' toro e meta' cervo. E poi c'e' l'Aguizotes, una specie di halloween nica,
e girando di domenica per Masaya vi assicuro che si vede di tutto, ad ogni
angolo di strada c'e' gente che balla, altri che suonano, una gran festa
insomma.
Besos.
Lunedì 01/12/2008
La papeleria
Giornata pesante oggi, alle 7 e mezzo ero già al Pantanal, mezzora di
strada rigorosamente a piedi, a vedere se hanno iniziato i lavori della letrina,
e poi il resto della mattinata alla Gonper, la cartoleria più grande di Granada
a prendere tutto il materiale tipo quaderni ecc., poi alle 3 sono arrivati col
furgone, sotto un sole caliente e hanno scaricato tutto davanti alla mia camera,
e poi un'ora a controllare centinaia di penne, matite, quaderni, lapiz de
grafito, reglas, borradores, tijeras, ecc. ecc. ecc., alla fine la spesa e'
stata di ben 1302 dollaroni, mucho dinero!
Passando per il mercato questa mattina a momenti venivo travolto da un carretto
trainato da un cavallo imbizzarrito, che si era messo ad andare all'indietro,
poi ha
travolto un banco gettando tutto a terra, povera señora, e poi e'
ripartito.
E tra le cose strane una ve la racconto: nei punti internet ci sono molte
persone che parlano con amici e familiari lontani tramite internet, usano le
cuffie e si vedono anche in diretta con la persona all’altro capo del mondo, e
spesso sono fastidiosi perche' parlano forte, ma la cosa piu' incredibile e'
quando trovi un italiano perche' capisci quello che dice e ti distrae. Ieri ne
ho trovato uno in gentil colloquio con una signora di facili costumi, e lui le
diceva diverse cose, tutto tranquillo che nessuno lo capisse, al che mi sono
sentito in dovere di dirgli che ero italiano.... lui e' rimasto un attimo basito
e poi ha ripreso a parlare ma senza piu' credersi in una camera a luci rosse,
que le vaya bien!
Per oggi non ho molte altre cose da raccontare, la papeleria mi ha assorbito
tutte le energie. Ah, dimenticavo che Auxiliadora, la profesora de costura, mi
ha consegnato le borse da vendere in Italia, poi domani vado a ririrare gli
zainetti al mercato, poi al pomeriggio riunione con Janin e i volontari/educadores
( ho gia' comprato una bottiglia di ron Flor de Caña per una despedida degna di
questo nome), e poi la missione e' compiuta.
Mi resta solo mercoledi'
per preparare i bagagli, gli ultimi saluti qui a Granada, e poi al sur, al sur.
Adios.
P.S.
In allegato vi mando un po' di immagini sul giro al Pantanal oggi, altre sulla
Virgen che girava vicino a casa stamattina e il mio ristorante dove mangio con
10 pesitos.
Coraggio che siamo alla fine, tra pochi giorni me ne vado da Granada e non so se
riusciro' ancora a estasiarvi con queste immagini de Nicaragua, ma non
disperate!
Lunedì 01/12/2008
Ma che ci fanno qui?
Ho appena finito di mangiare al J3 un fantastico "tipico J3",
un gran piatto con tutte le specialita' del ristorante, e si fa fatica a
finirlo, e questa sera per festeggiare il mio ultimo lunedi' a Granada mi sono
trincato una birrozza da litro, e' stato faticoso ma ce l'ho fatta, e comunque
vi faro' vedere le foto di questa superba cena domani, ora proprio non ce la fo!
Comunque, in verita', vi
scrivo di nuovo oggi per raccontarvi una bella storia di amicizia, sentite un
po'.
Oggi Janin, mentre aspettavamo los muchachos de la Gonper con la papeleria, tira
fuori una vecchia foto e me la mostra, erano ritratte due ragazze giovani,
riccioline e truccate, piuttosto carine, ma che non conoscevo. Allora lei mi fa:
le riconosci? Proprio non capivo chi erano e alla fine me l'ha detto lei, erano
Janin e Jimmi 20 anni fa, quando avevano circa 18 anni, e gia' si conoscevano
perche' andavano a scuola insieme. Insomma la storia e' questa, quando Janin ha
trovato il lavoro alla Pronat, e aveva bisogno di persone che la aiutassero, chi
ha chiamato? Jimmi naturalmente. Ecco, tutto qua, una bella storia, no?
E veniamo all'oggetto di questo messaggio.
Tutti i giorni vedo parecchi tizi, tutti stranieri e sulla sessantina circa, che
vagano per la citta', e spesso li incontro in qualche bar che si bevono una
birra o che cazzeggiano a lungo nei vari locali.
Molti ormai li conosco di vista, alcuni addirittura li ricordavo dall'ultima
volta che ero stato qui.
E' evidente che sono stranieri che vivono qui stabilmente e che probabilmente si
prendono le ultime soddisfazioni della loro vita, una sera una muchacha, molte
sere una bottiglia, e cosi' via, ma la domanda che ogni volta mi martella la
mente quando li vedo è:
Ma che fanno questi tutto il giorno? Ma gli passa mai?
Qui a parte las muchachas e la birra non rimane molto da fare, voglio dire, vita
culturale zero, cinema, teatro e similari zero, attivita' sportive neanche
parlarne, ma insomma, che fanno questi tutto il giorno? Io non lo so, ma secondo
me si rompono tanto le palle, e poi, come dice Chatwin, l'uomo nasce per
muoversi, anche senza saperne il motivo, magari si sposta da un posto all'altro
invece che rimanersene fermo, solo per obbedire ad un istinto primordiale, ed e'
questa la domanda che mi gira per il gulliver questa sera...
Hasta mañana.
Martedì 02/12/2008
Le mie donne
Ormai e' tempo di
bilanci, i giorni corrono veloci e tra poco me ne andro' da Granada.
Dunque, per quel che riguarda il progetto e' andato tutto secondo i piani, la
lista e' stata ampliata fino a 150 bambini, che sono tanti, ve lo garantisco!
150 bambini che saranno
tenuti sotto controllo dai 4 amici di Janin: Juan, Jimmi, Iliana e Jose' Luis,
perche' senza il controllo si rischia di perderne tanti per strada, o di aiutare
chi non ha intenzione di essere aiutato ma vuole solo tirare la roba per
rivenderla, e quindi i 4 educadores andranno per le scuole e per le case a
controllare todo, muy bien.
E veniamo ai costi:
150 Uniformes Usd 680 con descuento Pronat
150 Zapatos Usd 719 al mercado
60 Mochilas Usd 183 al mercado
150 Papeleria Usd 1.327 alla Gonper (misto cuadernos, lapiceros ecc. ecc. ecc.)
1 Letrina Usd 269 questa finanziata con altri soldi che intanto ho anticipato.
Sul conto qui a Granada restano circa 700 dollari, che serviranno nel corso
dell'anno 2009 per eventuali necessita' legate ai 150 bambini o se no si
useranno l'anno prossimo.
Un bel po' di soldi insomma, come vedete, ma la soddisfazione e' grande, e quel
che piu' conta e' tener viva la speranza che molti di questi bambini possano un
giorno vivere una vita dignitosa, e magari un po' serena, e che nella loro
infanzia facciano i bambini, come sarebbe loro diritto. Que les vaya bien.
E veniamo alle mie donne, cioe' Janin e Ines.
Janin e' un po' preoccupata per Ines, ma sono cose abbastanza personali, e non
so se raccontarle. Comunque la vita e' dura se nelle famiglie ci sono problemi,
e qui ancor di piu'.
Comunque Ines e' piuttosto giu', se ne sta tutto il giorno a letto e dice che e'
inferma, ma forse e' solo giu' di corda, pero' la cosa dura da tempo, pare.
Pensate che quando esce di casa e' sempre accompagnata da qualcuno, anche il
giorno che siamo andati al Pantanal con lei c'era un ragazzo che la teneva
sempre all'ombra con un ombrello, pareva il maggiordomo.
Janin invece e' un vulcano in azione, e dall'ultima volta che venni qui ha dato
una svolta alla sua vita, cambiando marido!
Non ha piu' quello che io conoscevo ma un hombre di nome Alberto, piu' giovane
di lei, un tipo simpatico, ma la fortuna di Janin e' che vive nella casa dei
suoi genitori e quindi e' il marito che se ne va se capita, e non il contrario.
Ines invece vive con il dictador...pobrecita.
Janin comunque e' un fiume in piena, decisa ed efficiente, e con Jimmi forma una
coppia perfetta.
E veniamo a me. Oggi pomeriggio ultima riunione con el equipo de los sueños
(dream team) e poi ci fermiamo alla Pronat a mangiare. Janin stamattina ha
preparato pollo con salsa jalapeña(burro, yogurt, panna, cipolla e verdure),
verduras y gallo pinto, e mi ha fatto vedere tutta la procedura del gallo pinto,
quando torno a casa lo preparero' per tutti, anche perche' e' molto semplice,
basta bollire i fagioli da crudi, quelli piccolini, poi li si mette in una
teglia con olio, cipolla, chiltoma e aglio e li si frigge pochi minuti, poi si
aggiunge il riso gia' cotto e si frigge tutto insieme, que bueno!
Da parte mia ho comprato due litrozzi di birra, una Victoria e una Toña, una
gaseosa e una bottiglia di ron Flor de Caña, gran festa, insomma.
Poi domani ultimi preparativi e partenza giovedi' alle 5 verso il Costarica da
dove ho l'aereo, con qualche sosta qua e la'... e sono contento di tornare a
casa, cosi' potro abbracciare la Otti che ogni volta che telefono invece di
parlarmi inizia a piangere...e riabbracciare anche tutti gli altri.
Bene, e' tutto.
Hasta luego.
valerio
X Zanibon
ciao bambini, questo e'
l'ultimo messaggio che vi mando dal Nicaragua, infatti giovedi' parto da Granada
per attraversare la frontiera e raggiungere il Costarica da dove ho l'aereo.
Il lavoro e' andato bene, ho completato gli acquisti per tutti bambini,
comprando 150 paia di zapatos, 60 mochilas, 150 uniformes e papeleria, cioe'
quaderni, penne, matite, ecc., per tutti. Tutto il materiale e' a casa della mia
amica Janin che poi lo consegnera' alle famiglie all'inizio della scuola, cioe'
a fine gennaio.
E' stato un bel lavoro, e poi qui c'e' sempre il sole e quindi tutto e' piu'
semplice, anche se con questo caldo devo fermarmi spesso a bere qualcosa perche'
cammino molto.
Adeso vi saluto e vi salutano anche i bambini del Nicaragua.
¡Hasta luego amigos!
Martedì 02/12/2008
La despedida
Eh ragazzi, ho quasi i
lucciconi....
Stasera mi hanno fatto una bella sorpresa, una cena nica con tutte le persone
con cui ho lavorato, questo mese.
C'era Jimmi, che e' proprio forte, e poi Armando che era arrivato per il turno
di notte, e Alberto, il nuevo marido di Janin, e Iliana che e' la sorella di
Janin, e poi Ines con il maggiordomo per la noche cioe' la Nubia, e Juan
naturalmente, che mi ha portato un regalino preparato da sua moglie, e Janin,
che ha cucinato un sabrosisimo pollo a la jalapeña, con arroz, frijoles, tamal
y verduras.
Nelle loro intenzioni doveva essere una cena a sorpresa, ma oggi avevo capito
che qualcosa stava bollendo sul fuoco...
E
poi i discorsi di commiato di ognuno, con applauso finale...insomma e' stato
bello, emozionante anche, e un po' triste come capita quando tutte le cose belle
finiscono.
Ma ricordero' tutti loro
nel mio cuore.
¡Adios amigos!
Mercoledì 03/12/2008
Gracias
Gracias,
gracias a Janin, Ines, Juan, Jimmi y Iliana per i bei momenti che ho passato con
loro, gracias a todas las dueñas de las pulperias che mi hanno dissetato, in
particolare a quella della pulperia Esmeralda en la calle Atravesada, gracias a
tutte le persone che mi hanno scroccato sigarette e pesitos per avermi fatto
compagnia, gracias a tutte le persone che che in Italia mi hanno aiutato dandomi
qualcosa per questi bambini, e gracias a quelli che lo faranno, gracias a
Ludovico per avermi prestato il suo fantastico orologio con el hombre araña e
la sua camera digitale, gracias a Lela e alle sue amiche per il loro grande,
grandissimo aiuto, gracias a Armando per le chiacchierate della sera e per il
suo sorriso, gracias a Franzela, gracias a Auxiliadora y a Lourdes, gracias a
Granada, la Gran Sultana de Nicaragua, gracias a Stefania per la sua
comprensione, e soprattutto gracias a questi bambini, che mi fanno sentire una
persona migliore.
Adios Granada.
E da domani.....
al Sur, al Sur!
Venerdì 05/12/2008
La isla del tiempo perdido
Insomma alla fine ce
l'ho fatta, ho raggiunto la isla del ensueño, la isla de Ometepe, ora vi
racconto.
Giovedi' mattina sono partito di buon'ora da Granada,alle 5.30, e arrivato a
Rivas, dove avrei dovuto prendere il bus per la frontera, ho deciso di ritentare
l'avventura per Ometepe, quindi bus fino a San Jorge e le lanchas partivano,
cosi' sono montato sulla prima, una barca da paura, il lago era abbastanza
ondoso e dentro l'imbarcazione arrivava l'acqua a secchie...comunque siamo
arrivati a Moyogalpa e da li' altro bus fino a Altagracia, dove ho trovato una
stanza all'hotel Castillo per 6 dollari e subito ho preso un bus per playa Santo
Domingo, dove avevo dormito anni fa.
Mi avevano detto che non c'era molta playa perche' quest'anno il lago e' molto alto, e infatti li' ho trovato una mezza inondazione, con gli ombrelloni sommersi, e di spiagge neppure l'ombra.
Mi sono fatto una bella
camminata in mezzo alla foresta, con decine di uccelli mot mot che mi salutavano
con il loro pennacchio, poi ha iniziato a piovere e ho preso un bus fino ad
Altagracia, e per strada hanno persino cambiato la ruota.
Quindi cena e a nanna presto per la nuova levataccia di venerdi'.
Comunque di Ometepe posso dire che e' ancora come la ricordavo, un'oasi de paz,
un posto dove il tempo si e' fermato, dove l'uomo non e' ancora stato
contaminato dalla frenesia del vivere moderno, un bel posto davvero.
E veniamo a venerdi',
cioe' oggi, giornata della scorpacciata di bus, barche, frontiere y mucho màs.
Partenza alle 5.50 da Altagracia, poi lancha alle 7 da Moyogalpa, poi taxi da
San Jorge a Rivas, quindi bus para la frontera dove sono arrivato alle 9 e
mezzo, mezzoretta di pratiche tra uscita dal Nicaragua y immigraciòn a
Costarica e via in bus hasta Liberia, poi altro bus fino a Nicoya e infine
ultimo bus per Sàmara, un piccolo paese sul Pacifico, dove ho trovato un
alberghetto in riva all'oceano, con le palme, il rumore delle onde....
Del viaggio da Ometepe a Sàmara posso solo dire che e' stato
eccellente, pensate che non ho mai aspettato piu' di 10 minuti per ogni cambio,
in diversi casi non facevo neppure in tempo a smontare che gia' c'era il bus
pronto, fantastico, e alle 3 ero qui al mare e poco dopo tra le acque
dell'oceano Pacifico.
Eh si, viaggiare e' sempre meraviglioso, si conoscono un sacco di persone, si
vedono tanti posti, e' vita allo stato puro, perche' l'uomo non e' nato per
essere sedentario ma per muoversi, l'origine umana e' nomade e solo nello
spostarsi trova un significato.
Ora me ne staro' qui a Sàmara fino a domenica, poi lunedi' alle 4.30 (gulp!)
della mañana ho il bus diretto per San Jose', dove dormiro' l'ultima notte, e
poi....el avion me espera.
Insomma ho davanti a me due giorni di puro relax, mare, sole, onde, pellicani,
gustose comidas caseras come quella di stasera al ristorante Sheriff, con
pescado, frijoles, maduro, arroz y verduras, y persino una cerveza camufada
perche' il padrone dello Sheriff non ha il permesso per gli alcolici.
Insomma ragazzi,¡Pura vida!
Hasta mañana.
Sabato 06/12/2008
Pura vida
Ma poi, dov'e' Sàmara?
Con un nome cosi' poi...
Quel che posso dirvi e' che si trova sulla costa del Guanacaste, nella peninsula
de Nicoya, Costarrrrica, lato oceano Pacifico, e che e' proprio un bel posto,
pura vida!, come dicono qui.
Se volete sapere dove
sono andate a vedere i links qui sotto.
http://www.viaggiatorionline.com/images.asp?id=354&page=3
http://www.govisitcostarica.co.cr/travelinfo/mapLg.asp?mapID=2
E che si fa a Sàmara?
Questo ve lo racconto domani, per oggi vi dovrete accontentare di un po' di
foto, ora mi attendono le onde dell'oceano e un gran sole, e una playa con le
palme, y una cerveza Imperial, y muchos otras cosas...Pura vida de nuevo.
Hasta luego.
P.s.
Avete visto che differenza con la playa di Ometepe?
L'unica nota stonata e' che qui costa tutto molto di piu' che in Nicaragua, la
cerveza poi costa circa il triplo, circa 1,6 euro, sempre poco rispetto al
vostro freddo paese, ma dopo un mese a 60 cent. la bottiglia di Toña voi
capite....
Domenica 07/12/2008
Pura vida 2
E se qualcuno mi
chiedesse cosa ho fatto a Sàmara, risponderei cosi':
Ho passato due giorni giocando con le onde, lottando contro enormi olas che mi
seppellivano sotto metri cubi di acqua spumeggiante.
Ho nuotato nell'oceano insieme ai cormorani che mi facevano compagnia a poca
distanza, e che ogni tanto si alzavano in volo per subito rituffarsi a capofitto
in cerca di un pesce.
Ho camminato lungo la spiaggia cercando conchiglie da portare ai miei bambini, e
ne ho anche trovata una di quelle dove si sente il rumore dell'oceano.
Sono andato all'alba fino a Playa Carrillo, qualche chilometro a sud di Sámara,camminando
in riva all'oceano, e ho trovato una spiaggia bordata dalle palme, ed ero
l'unica persona.
Ho mangiato sempre in riva al mare, al restaurante Sheriff, dove ormai mi
conoscono e mi portano subito la cerveza camufada, perche' non hanno il
permesso, e ti portano sempre la natilla a parte, una crema di leche tipo una
panna, una prelibatezza.
Ho incontrato un paio di volte Emma, una ragazza americana che ha fatto tutto il
viaggio da Ometepe a Sàmara insieme a me, e che al terzo bus era d'obbligo dire
una parola...
Lei vive qui a Sàmara con una famiglia tica e parla spagnolo, e poi detesta i
gringos che vengono qui solo per tomar cerveza pero mas barato, a pochi soldi,
e' stato proprio un piacere parlare con lei.
Ho visto un peschereccio salpare le ancore verso l'oceano aperto alla prima
oscurita', con delle enormi reti alzate sui lati che parevano delle ali.
Ho guardato dei ragazzi che giocavano a pallone sulla spiaggia, alcuni erano
proprio forti, e non mi e' proprio venuto in mente di mettercimi anch'io, non ho
piu' l'eta'.
Al momento di ordinare la cena ho detto al cameriere: no culantro, cioe' niente
coriandolo, che qui lo mettono dappertutto, e parlando di pallone gli ho poi
chiesto come va il Costauuuica come dicono qui, mangiandosi tutte le erre, e lui
mi ha detto cosi' cosi', e non gli ho detto che sono italiano...
Ho telefonato a Bartolomeo che il 6 dicembre compiva gli anni, feliz cumpleaños
a ti Bartolomeo.
Ho aspettato la notte in riva al mare, con la brezza che mi rinfrescava.
Ho filmato con la telecamera le stelle, chissa' cosa e' venuto.
Mi sono addormentato cullato dal rumore dell'oceano a 20 metri dalla mia cabina.
E domani partiro' in bus per San Jose' alle 4.30 de la mañana!
Insomma ho fatto tante cose, e mi manchera' molto questo posto, ¡PURA VIDA!
E adesso un po' di pensieri sparsi, cosi' come vengono.
Intanto ho avuto la conferma che il KGB nica, di cui aspettavo notizie alla
frontiera, non funziona bene, i casi sono due, o i servizi nica non leggono
internet o sono veramente democratici.
Poi come sempre vorrei parlarvi dei miei amati bus nicas, i vecchi scuola bus
americani gettati ormai da diversi decenni dagli yankee nel gran basurero della
Latinoamerica, dove sonno assurti a nuova vita, colorati, rumorosi, che
sfrecciano ovunque facendo la storia di questi paesi.
Qui in Costarica se ne vedono pochi, un po’ quello che capita quando dal
Guatemala si passa in Mexico dove c’e’ una flotta terrestre decisamente
piu’ moderna. Beh, a me piacciono proprio i vecchi scuola bus della Bluebird
Inc., perche’ e’ vero che si viaggia accalcati, in tre o quattro persone
dove ci sarebbe posto per due, ma si conoscono tante persone, tutti ti chiedono
qualcosa, dove sei stato ,dove vai, e poi scopri che molti di loro non sono
neppure mai stati nei posti piu’ vicini a casa.
E sempre penso al demente che scrive sulle Lonely Planet, e che li ha
ribatezzati “Chicken bus”, bus per i polli, proprio per le ridotte
dimensioni degli asientos, e cosi’ capita di sentire degli stranieri di
origine anglosassone, per i quali la Lonely Planet e’ come il vangelo,
chiedere ad un nica: quando arriva il chicken bus per vattelapesca, per fortuna
che il nica non capisce la parola, se no come ci rimarrebbe scoprendo che gli
unici bus che loro possono usare sono “bus per polli”?
Altra cosa: anche qui a Sámara sono arrivate le armate dell'impero, e sulla
spiaggia ci sono soprattutto gringhe sole, perche' i gringhi sono tutti a
fluttuare tra le onde, con le loro cazzo di tavole, come tanti pellicani in
attesa del pescado, ma loro aspettano l'onda, la ola, che forse non arrivera'
mai. ¡Suerte!
Bene, e' tutto, ora vi saluto e ci sentiamo da San Jose', la capital.
Hasta luego.
Lunedì 08/12/2008
Josefinos
E insomma siamo arrivati
alla fine, sono gia' a San Jose', capítale del Costarica, dove passero'
l'ultima notte, e mi sto gia' abituando al cambio di clima, infatti la citta' e'
a circa 1.000 mslm, tutta circondata dalle montagne, e di giorno si sta bene in
maglietta ma verso le 5 del pomeriggio inizia a tirare un'arietta fresca fresca.
Comunque, a parte il clima, qui e' un altro mondo rispetto al Nicaragua, nella
avenida Central, la via principale di San Jose', c'e' gente ovunque, e negozi su
negozi tipo i nostri, anche se tutto con un tocco latino.
Ee poi ci sono los josefinos, gli abitanti di San Jose', che sono molto diversi
dai nicas, con dei tratti piu' simili agli europei, a causa del divieto che
avevano le genti nere di allontanarsi dalla costa fino agli anni '50, e quindi
qui c'erano solo discendenti dei colonizzatori bianchi, poi si sono un po'
mischiati e il risultato mi sembra eccellente.
A molta gente questa citta' non piace perche' non ha nulla di rilevante da
vedere, monumenti o altro, invece a me piace proprio per questo, perche' non
c'e' nulla di meglio da fare che sedersi in plaza de la Cultura a osservare il
passaggio dei josefinos, rilassarsi, ogni tanto sedersi a un ristorantino e
ordinare maduro con natilla, cioe' il platano maturo cotto e creme di leche,
squisito. E a proposito di cose da mangiare oggi a pranzo mi sono pappato un
vigoron, che e' un piatto tipico del Centroamerica, c'era anche in Nicaragua ma
non lo avevo mai preso. In pratica e' chicharron, cioe' cotica di maiale fritta,
insieme a yuca lessata e verdure, buono, ma ci vogliono denti buoni...
Quando ero stato qui la
prima volta, nel lontano 1994, il Costarica veniva da una crisi che aveva
colpito il paese come un uragano, cosi' la descrisse il gringo Reagan, ed era
palpabile una miseria diffusa, di sera per le strade c'erano migliaia di persone
che dormivano por la calle. Ora devo dire che la situazione sembra migliorata, e
poi una cosa che mi ha colpito e' la quantita' enorme di neonati e pance che si
vedono in giro, veramente una cosa rilevante, e di solito questo e' un indice di
ottimismo, perche' la gente quando sente arrivare un futuro migliore e' piu'
propensa a fare figli. Infatti in Italia siamo messi come siamo messi, un motivo
ci sara', o no?
Anche in Nicaragua c'erano tanti bambini, claro, ma mollati in giro da soli, qui
invece sono tutti con i genitori, ma sono i neonati in braccio che mi hanno
colpito per il loro numero, veramente impressionante.
E veniamo alla cronaca
odierna: stamattina sono partito dal mare puntualissimo, sveglia alle 3 e mezzo
e bus in marcia alle 4.30, viaggio perfetto e alle 9 e mezzo era arrivato,
quindi breve ricerca dell'hotel e sono finito al ABC, molto vicino alla fermata
dei bus che domattina mi porteranno all'aeroporto, stanza dignitosa per 15
dollari.
Bene, non ho molte altre cose da dire, semmai se mi verra' in mente qualcosa
domattina vi scrivero' prima di partire.
Hasta la victoria,¡Siempre!
Valerio
Martedì 09/12/2008
Pura vida josefina
Eh si, si sta proprio bene a San Jose', aria frizzante, mucha gente,
musica per le strade, e poi dato che si avvicina il periodo natalizio ovunque ci
sono spettacoli in costume, cori ecc.
Ieri sera ho ascoltato un coro di canti natalizi lungo la avenida Central, tutte
canzoni che conosciamo anche noi, ma in spagnolo, bello.
Riguardo alla situazione ieri vi raccontavo che ho avuto l'impressione di una
poblaciòn obtimista, che guarda al futuro,con tanti neonati e bambini.
Ad onor del vero devo anche dire che per le strade c'e' una presenza di forze di
polizia impressionante, veramente c'e' polizia ovunque, per lo meno nelle zone
centrali della citta. Polizia a piedi, ion moto, con i cani, in bicilcletta, con
motorette a 4 ruote, ovunque insomma, e ieri sera mentre mangiavo al ristorante
ascoltavo la televisione, e dicevano che solo nel fine settimana qui a San Jose'
hanno ammazzato 4 persone, tutte per cose legate alla droga, e che dall'inizio
dell'anno ne sono morte circa 800 solo nella capitale, quindi non e' tutto oro
quel che luccica..
Pare proprio che ci sia un gran problrma di ordine pubblico legato alla droga,
ma non e' che poi da noi in Italia, in alcune citta' per lo meno, le cose siano
tanto diverse, anche in quanto a morti ammazzati, no?
Altra cosa che ho notato e' che per le strade i mendicanti sono proprio pochi, e
mi duole dirlo, quasi sempre sono donne dell'etnia cuna, originaria delle isole
San Blas, que lastima!
Bene, non ho altro da aggiungere, tra mezzora prendo il bus per l'aeroporto e
poi un lungo viaggio mi attende sopra i cieli del Costarica, e poi di Miami,
Madrid e Venezia, speriamo que la natilla che ho mangiato stamattina per
colazione non mi faccia venire la scagarella.
¡Adiós, aquì se va un soldado de America!
Mercoledì 10/12/2008
Madrid
E da dove pensate che vi
scriva visto che dovrei essere in viaggio?
Ma da Madrid, miei cari, infatti avrei dovuto passare circa 7 ore in aeroporto
in attesa del volo per Venezia, e cosi' ho preso la metropolitana dall'aeroporto
che mi ha portato in pieno centro in 30 min. per soli 2 euro, fantastici
spagnoli.
Prevedendo un clima freddo avevo ciulato la copertina in pile dell'American
Airlines, carina e di colore rosso, e appena sceso me la sono messa sotto la
camicia come un mantello, e non e' stata una brutta idea perche' con la mia sola
camicia e la giacchetta da Mac Gyver sarei morto di freddo.
Qui e' una bella giornata, ma fresca fresca, direi fredda, e un sacco di vento,
ad ogni modo ho fatto in tempo a fare un bel giretto fino alla puerta del Sol,
poi alla plaza Mayor e poi giu' per le viette del casco Viejo e avanti fino alla
cattedrale de Almudena e al Palacio Real, e poi su in plaza Oriente, il Senado,
plaza Isabel II e di nuovo alla Puerta del Sol risalendo calle Arenal.
Sono contento perche cosi' non sono rimasto in aeroporto a fare niente e ho dato
una veloce occhiata a questa citta' ricca di tesori e angoli suggestivi,
consiglio comunque a chi ci voglia venire di non scegliere questo periodo, a
meno che non gli piaccia il gelo e le dita rattrappite... bene adesso che mi
sono scaldato le mani dentro all'internet posso ripartire in perlustrazione.
A presto in Italia.
Valerio.
E infine un po’
di dati utili….
1 Cordoba = circa 4 cent. di euro
In entrata 5 Usd – In uscita via terra 2 Usd + 1 Usd per alcadia di Rivas se si va verso il Costarica
Da San Josè del Costarica tasse aeroportuali Usd 26
Granada-Managua (UCA) cordobas 18 con minibus – 40 minuti;
Managua (UCA)-Leon cordobas 25 con minibus – 1 ora e 30 minuti;
Le due tratte ci sono anche con bus tradizionali, meno costosi ma molto lenti e soprattutto con cambio terminal a Managua.
Leon-Poneloya cordobas 8 – 30 minuti;
Leon-Chinandega cordobas 14 – 1 ora;
Chinandega-El Corinto cordobas 8 – 40 minuti;
Granada-Rivas cordobas 24 – 1 ora e 30 minuti;
Rivas-San Juan del Sur cordobas 12 – 45 minuti;
Rivas-San Jorge cordobas 4 ( e il bus c’è veramente ogni ora anche se i tassisti dicono il contrario);
Lancha per Ometepe cordobas 30 – 1 ora, poi sull’isola trasporti molto lenti, circa 1 ora per arrivare ad Altagracia o a Playa Domingo;
Rivas-Frontiera Costarica cordobas 20 – 1 ora;
Passaggio frontiera Nicaragua-Costarica – calcolate circa 40 – 60 minuti tra pratiche in uscita e in ingresso;
Frontiera-San Josè del Costarica circa 5 ore con cambio a Liberia e spesso altro cambio a Puntarenas;
Se vi trovate nella Penisola de Nicoya e dovete andare nella capitale del Costarica ricordate di prendere i bus che passano per “el Puente”, la strada è molto più corta di quella che passa per Liberia;
Taxi: a Granada una corsa urbana vale 10 cordobas per persona – a Managua almeno il doppio e se è notte ancora di più,.
Taxi a Managua: si sconsigliano i taxi non ufficiali ed è buona regola fare attenzione a dove si monta. Soprattutto non consentite al taxista di fermarsi a prendere altre persone, in special modo se è notte e se vi trovate in zone poco frequentate. Contrattare sempre i prezzi.
Il Nicaragua è un paese economico, considerate che per dormire negli alberghi di categoria economica il costo per una camera doppia con bagno va dagli 8 Usd ai 20 Usd per notte e Granada è la città più cara. A volte si trovano stanze con bagno, assolutamente decorose, per una decina di dollari.
Un buon pasto nei comedores dei mercati costa intorno ai 40/45 cordobas, quindi circa 2 Usd, però i mercati alla sera sono chiusi e nei ristoranti la spesa oscilla dai 50 ai 150 cordobas per un buon pasto, composto normalmente da carne, fagioli, riso, platano e verdure. La birra da 33 cl., rigorosamente Toña o Victoria, costa 18 cordobas, la Coca cola 12 cordobas.
Nei ristoranti più lussuosi di Granada si spendono circa 12/15 euro, ma ne vale la pena!
Coca cola in bottiglia pequeña ml.189 - cordobas 4;
Coca cola in bottiglia 12 onzas ml. 330 – cordobas 7;
Cerveza Tona o Victoria 33 cl. cordobas 13/15;
Sigarette Belmont cordobas 25 (la stecca 200);
Internet cordobas 15-20 per ora;
Telefonata internazionale verso Italia nei punti internet cordobas 3 per minuto.
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2005:
Mundo Nica 2005, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2006:
Mundo Nica 2006, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2009:
Mundo Nica 2009, di VALERIO
Se vuoi leggere il viaggio in Nicaragua del 2011:
Mundo Nica 2011, di VALERIO
Valerio Morellato