"Viaggiare tre volte nel sud est asiatico"
Diario di viaggio 29-07-2011 / 30-08-2011
Anche questo paese merita un viaggio perchè è bellissimo, un paese che più passa il tempo e più considero come un forte arricchimento personale...
Cambio: 1 €= 4,2 ringgit (rm)
Guide usate: Malaysia, Singapore & Brunei, Lonely Planet - Edizione in inglese 2004 - Lonely Planet, edizione italiana del 2010. (Elisabetta sostiene che l'edizione che avevo io in inglese e vecchia di 7 anni fosse migliore...)
Il viaggio coincide con il ramadan che quest'anno inizia l'1 agosto.
Vorrei specificare che il seguente diario è stato scritto direttamente sul posto su uno smartphone per cui,
poche emozioni e troppo freddo purtroppo...
ma cercherò di correggere tutto quanto presto e inserire i ricordi più belli...i ricordi che sostengono ogni nuova partenza...
29 luglio
Parto da Milano Malpensa con volo Egypt Air, scalo a Il Cairo, poi altri due voli. il primo per Bangkok e il secondo per Kuala Lumpur. A il Cairo (che brutta dall'alto!) mi raggiunge Elisabetta arrivata al pelo da Roma.
30 luglio
A Bangkok giusto in tempo per correre al gate giusto, fare le carte di imbarco e ripartire di nuovo. Arriviamo verso le 18.00 in Malesia, l'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur è modernissimo.
Dopo le veloci formalità doganali, cambiamo i primi euro con 'ringgit' malesi a 4 (il cambio ufficiale però sarà di 4,20).
Dopo l'immigrazione acquistiamo il biglietto del Klia expres (35 mr) con cui arriveremo in centro città al capolinea Sentral in circa 25 minuti. Cambiamo linea quindi con la Lrt (1mr) fino a Pasar Seni. Siamo nella Chinatown dove ci sono guesthouse e hotel economici. Entriamo nell'hotel Lok Ann (70 mr), una camera grande con air con e bagno, pulita e tranquilla.
Passiamo la prima serata malese nel mercato cinese e cenando con zuppa e noodles.
Le prime impressioni sono buone, tanta influenza cinese ma anche tanta organizzazione e tecnologia...
31 luglio
A piedi arriviamo alla vicina stazione dei bus Puduraya. Per Penang (35) 5 ore e siamo nella stazione dei bus che però è fuori città. Prendiamo un bus cittadino (2) e scendiamo al Komtar, un grande centro commerciale.
Da qui a piedi per Chinatown troviamo l'hotel Kim Sun in Campbell Street. Economicissimo hotel forse dalla frequentazione ambigua, troviamo una camera a 26 ringgit (bagno in comune, ventola).
1 agosto
Visitiamo il Forte Cornwallis, interessante ma nulla di eclatante, poi visitiamo il museo di Penang spiegato bene e utile, infine andiamo alla casa di una famiglia cinese denominata Khoo Kongsi un tempo svolgeva da riferimento a chi apparteneva a quel clan.
Con il bus 201 (2 mr) andiamo al vicino Kek Lok Si Temple. Il grande tempio buddista su una collina con una grande pagoda. Tutto molto scenografico ma piacevole.
2 agosto
Partiamo presto per Butterworth con il ferry (non si paga) che impiega dieci minuti circa.
Alla stazione dei bus compriamo il biglietto per Kota Bharu (35) delle 10.00.
Impieghiamo circa 5 ore di viaggio, in pratica si taglia orizzontalmente in due la Malesia giusto sotto la Thailandia. Il paesaggio è verde rigoglioso, foreste e montagne...
Si arriva in centro alla stazione dei bus. Decidiamo di fermarci una notte, troviamo una cameretta economica (25) al Kb backpackers guesthouse Inn da non confondere con l'omonimo dall'altro lato della strada che invece è lodge (indicato sulla lp...).
Giriamo un po' per il centro, piacevole, un grande mercato, alcuni musei, negozi di artigianato locale (compro una stoffa di batik...).
Mangiamo al mercato notturno subito dopo le 19.30 quando termina la giornata di digiuno "imposta" ai musulmani dal ramadan.
3 agosto
Bus 639 per Kuala Besut nella regione di Terengganu, 6 mr, porto dal quale partono le barche per le isole Perenthian.
Partenza alle 7.30 e arrivo alle 9 circa.
Per le Pherentian ci siamo organizzati così, acquistato i biglietti del ferry andata e ritorno a 70 ringgit nella guesthouse di Kota Bharu dove siamo anche rimasti d'accordo per la riservazione per un paio di notti al D'Lagoon (70 mr ma con sconto 50), all'estremità nord di Pulau Kecil.
Al jetty prima di imbarcarci bisogna fate il biglietto di entrata nel parco marino (6 mr).
A tutta velocità con un potentissimo motoscafo in circa mezzora arriviamo alle Perenthian, si passa tra la grande (Besar) e la piccola (Kecil) sulla sinistra. Si vedono alcune casette dei piccoli resorts che non deturpano il paesaggio. Il D'Lagoon è a Kecil tutto a nord, oltre a noi scende qui un'altra coppia italiana e due altri viaggiatori.
Sia noi che la coppia abbiamo una riservazione per una camera che 'stranamente' non risulta! Non ci resta che andare nel dormitorio per 20 ringgit ciascuno e dormire su un letto a castello senza bagno né rete anti zanzare che è disponibile a noleggio. La piccola e stretta baia ha una spiaggetta ma è tutto molto angusto. Non è ciò che mi aspettavo ma presto troveremo 2 belle spiagge di sabbia bianca. Turtle beach e Adam 'n Eve beach entrambe raggiungibili in pochi minuti seguendo un sentiero nella jungla.
Il sole è forte anche se non ci si accorge non si scherza.
Decidiamo di andare a Long beach seguendo il sentiero, 45 minuti per poco più di un km di strada fra jungla e una strada sterrata. Long Beach è dove ci sono la maggior parte delle sistemazioni economiche i bar e ristoranti. Tanti turisti, locali di tendenza con musica e amache.
Ceniamo con pesce alla griglia ma non soddisfatti prendiamo anche calamari frutti (conto di 64 mr).
Telefono ad alcune guesthouse su Besar per riservare una camera per domani trovando una soluzione al D'Ayumni House per ben 160 rm.
Il ritorno al D'Lagoon è un po' avventuroso, tutto al buio e in circa 45 minuti con l'aiuto di una piccola torcia senza la quale il buio pesto della giungla ci avrebbe inghiottito...
4 agosto
Decidiamo di lasciare il D'Lagoon per provare Pulau Besar. Con un taxi boat il cui costo è di 20 rm invece dei 15 indicati...
In pochi minuti arriviamo al D'Ayumni un po' arretrato rispetto al Tuna Bay ed altri resorts. La nostra camera ha l'aria condizionata ma il ventilatore non funziona. Il bagno ha la doccia e scaldabagno.
Esploriamo un po' l'isola seguendo il litorale e dei 'jungle trail' abbastanza facili.
Verso sud dopo alcuni chalets (Abdul, ecc.) e un breve tratto di giungla arriviamo alla splendida 'love beach' solitaria e deserta, l'acqua ha un colore acquamarina, la sabbia ricchissima...
Continuando nella passeggiata attraversiamo il tratto più impegnativo di giungla, l'umidità è altissima e si fatica un po'.
Raggiungiamo quindi Teluk Dalam o baia dei fiori, una bella e ampia spiaggia dove è d'obbligo una bella nuotata in un mare caldo e trasparente.
Ci sono diverse sistemazioni a me in particolare è piaciuta la Fauna Beach chalet (abbiamo chiesto, un bungalow costa 55 rm).
5 agosto
Partenza! Si torna a Kuala Besut. Acquistiamo da un'agenzia al molo il biglietto per il minibus che va nel Taman Negara, a Kuala Tahan per 55 rm. Si parte alle 10.
Il viaggio dura più di quanto pensassi, una sosta per pranzo, infine dopo Kuala Lipis e Jerantut arriviamo a Kampung Kuala Tahan
Dopo alcune respinte per 'tutto pieno' (Durian, ecc) troviamo una camera senza infamia e senza lode al Dakili hostel/camp per 40 rm con ventilatore e bagno in comune. Si trova lungo il fiume sopra la collinetta tutto a sinistra guardando verso il parco.
L'entrata del parco si trova al di là del fiume (sungai) e il permesso si chiede proprio nel resort Mutiara a partire dalle 8 fino alle 18.
Ceniamo molto bene nel ristorante "family" sul fiume. Piatti sostanziosi ed economici.
6 agosto
Giornata dedicata al parco.
Per prima cosa ci sì deve registrare all'entrata dell'hotel resort Mutiara.
L'entrata costa 1 rm mentre per usare la macchina fotografica si pagano altri 5 rm (per la videocamera 10 rm).
Ci sono diversi sentieri nella giungla che si spingono nella fitta vegetazione.
Scegliamo di seguire quello per Lata Berkoh, delle cascate. Il tempo di percorrenza è di 4,5 ore per 8,5 km di strada.
Noi siamo pronti, preparato un solo zaino con acqua, repellente anti zanzare e qualche biscotto da mangiare.
Fortunatamente si cammina sull'asciutto, non c'é fango ma mi immagino come potrebbe essere qui durante la stagione delle piogge...
Inizialmente il sentiero è ben visibile, poi via via che si prosegue diventa più selvaggio e stretto, in certi casi da interpretare un po'. Con noi cammina anche Antony, un ragazzo francese solo e in viaggio da pochi mesi...
Il suono della giungla è fatto di fischi alternati a cinguettii, trilli, suoni spesso strani e che provengono da lontano dalla cima degli alberi che sono uno spettacolo.
L'umidità è altissima, si suda ma non ho particolarmente sete. Compaiono le prime sanguisughe! Piccoli vermicelli che ti si appiccicano alle scarpe e alle calze e iniziano a cercare la pelle dove 'aspirano' sangue. Non c'é dolore ma fastidio e compaiono ferite e piccole emorragie che fanno fatica a terminare.
Si arriva al 'crossing point', punto dove dovremo guadare il fiume. Fiume che è rosso come la coca cola o il thè. Nel punto più profondo l'acqua arriva poco sopra le ginocchia.
Continuiamo ancora ma ormai manca poco alle cascate.
In realtà non è una vera e propria cascata ma piccoli salti sul corso del fiume. Nel punto più profondo ci si tuffa meravigliosamente in quest'acqua fresca e trasparente (sembra di fare il bagno nel thè).
Ci voleva proprio una pausa come questa, dopo la camminata un bel bagno e un po' di sole...
Nel frattempo arrivano altri turisti con l'escursione organizzata.
Noi ricominciamo la camminata per il ritorno. Arriveremo dopo le 8 di sera stanchi ma soddisfatti per la bella giornata tutta trascorsa nella giungla del Taman Negara.
A questo punto ci sta più che bene questo commento : "CHE MAZZATA !! "
7 agosto
Dopo colazione entriamo nuovamente nel parco, ci attende la 'canopy walking' cioè la camminata sul ponte sospeso più alto del mondo.
Una volta entrati nel parco si segue il sentiero ben segnalato nella giungla. In circa un'oretta si giunge al punto di partenza dove c'è già diversa gente che aspetta. I gruppi organizzati e i turisti fai da te fanno due code distinte; i primi hanno la precedenza sui secondi. Per passare sul ponte si paga un biglietto di 5 rm.
Il ponte è sospeso alto sulla giungla, tutto di corda e una passerella rigida. Bellissimo stare così alti.
Alle 15 c'è il bus per Jerantut 7 rm, poi bus per Temerloh 5,7 rm. Da Temerloh decidiamo di continuare per Kuantan perché vorremmo andare nuovamente al mare, forse a Cheratin e Tioman.
Partiamo alle 20.30 e l'arrivo non sarà prima delle 23.
È tardi ma tanta gente anima bar e ristoranti, cerchiamo un hotel nei paraggi, il Makmur ha una camera, 39 ringgit ma è solo per l'ora tarda che accettiamo. Camera sporca con lenzuola e materasso consumati, bagni luridi in comune.
8 agosto
Dopo avere pensato bene l'itinerario giusto da fare, cambiamo programma e scegliamo di andare a Melaka.
Dovrebbe diventare più scorrevole il viaggio successivamente visto che il 13 abbiamo il volo per Kuching nel Sarawak (Borneo) da Johor Bharu, mentre per Tioman avremo un paio di giorni.
Nulla di predefinito e studiato ma un viaggio spesso improvvisato tenendo alcuni riferimenti più importanti.
Dalla stazione dei bus altro bus, 24,70 rm per Melaka.
Arriviamo a Melaka verso le 13.30. La stazione dei bus o terminal sentral è grande con un centro commerciale importante. Approfitto anche per cambiare euro e prendendo nota dei bus per Mersing, ce ne sono solo tre, alle 8, 12.45 e alle 18.
Con un bus cittadino raggiungiamo il centro (1 rm).
È subito evidente il carattere di questa città, patrimonio dell'Unesco, chiamata anche Melacca o Malacca.
Scendiamo nel punto più turistico, alla torre dell'orologio. torniamo indietro fino a imboccare jl Bukit China in cui si trova la Esterne Heritage Guesthouse. Questa guesthouse è in una casa coloniale del 1918. La camera costa 28 rm (con ventilatore e bagno in comune) è ampia e con un soffitto alto. La zona è tranquilla e la casa magnifica.
Visitiamo i monumenti storici, Lo Stadthuys, municipio e residenza del governatore, che ospita i musei etnografico e storico.
La chiesa di San Paolo (anche se il nome dato dai fondatori portoghesi era di Nossa Señora).
Melaka ha un passato molto vario, fu colonizzata inizialmente dai portoghesi poi ci furono gli olandesi, successivamente passò in mano agli inglesi. Lo stretto di Malacca che divide la Malesia da Sumatra era un passaggio importante per i commerci tra le isole e il sud est asiatico.
9 agosto
Prima colazione in un posto indiano, idli e chapati, poi in giro per visita della Villa Sentosa, una tipica casa malese che è possibile visitare lasciando un'offerta libera. Questa casa si raggiunge facilmente a piedi. Nel 'Kampung Morten' un quartiere con diverse case tipiche molto bene i cui giardini spesso sono abbelliti da fiori e piante tropicali e in certi casi da miniature in legno delle stesse case.
A Chinatown visitiamo il Cheng Boom Ten Temple, un grande e bel tempio cinese.
Nelle vie di Chinatown ci sono turisti e le attività commerciali sono costituite principalmente da ristoranti, negozi di artigianato, piccoli supermarket con specialità tipiche.
Non si può fare a meno di assaggiare il 'cendol' una specie di granita con latte di cocco e sciroppo di palma, mais, fagioli rossi e dei fili verdi una verdura marina.
Assaggio anche il laksa, una zuppa con latte di cocco.
Bus per Mersing 22,80 rm alle 18.15.
Arriviamo a Mersing alle 23, s piedi dalla stazione dei bus seguendo la cartina della città, molto facile, andiamo all' hotel Merkeka. Prendiamo una camera dignitosa per 30 rm con bagno e doccia, ventola.
10 agosto
Sveglia alle 7 visto che la partenza del primo traghetto è prevista o presunta dal tipo dell'hotel (molto gentile in verità anche se un po' strano) per le 8.
A piedi si raggiunge in pochi minuti il 'jetty' da dove ci si imbarca per Tioman. Ci sono altri viaggiatori che aspettano. Compriamo i biglietti andata e ritorno per 70 rm, poi biglietto di entrata al parco marino (5 rm).
Alle 8.05 partiamo. Il traghetto 'frigorifero' per l'uso indiscriminato dell'aria condizionata in 1,5 ore arriva a Tioman. La prima fermata è Gentin, successivamente Paya, Tekek, Air Batang (ABC), dove scendiamo noi e sono le 10, infine Salang.
Scendiamo dal molo e andiamo a destra verso sud. Troviamo un chalet al YP chalets. 40 rm con zanzariera e bagno-doccia a due passi dalla spiaggetta che in questo punto ha delle mangrovie.
Facciamo colazione poco distante al Nazri's Place. Questo locale turistico ha anche dei chalets credo con prezzi superiori.
Abituati ormai alle camminate iniziamo subito con un altro trekking, in ciabatte questa volta. Verso nord per Monkey beach un sentiero tutto nella giungla. In 2 orette si arriva facilmente prima alla spiaggia, poi altri 15' ancora e si arriva a Monkey Bay.
Ceniamo al Mawar con squid all'aglio e pesce samba, poi noodles e verdura e verdura mista saltata in padella; con il bere il conto arriva a poco meno di 30 rm.
11 agosto
Anche oggi per non smentirci abbiamo in programma una bella sfacchinata. Sfacchinata perché andare fino a Juara a piedi significa camminare per almeno 7-8 km e gli stessi per il ritorno.
A causa del ramadan per la colazione è difficile trovare un posto aperto. Iniziamo la giornata così: speriamo in una colazione a Tekek che dobbiamo raggiungere per prendere il sentiero per Juara.
Ci rassegnamo e alla fine mangiucchiamo qualche snack preso al centro "tax free" di Tekek.
La camminata per Juara è difficile, l'inizio è spacca gambe con questa umidità!
Poi, piano piano perchè è meglio non avere fretta e prendersi tutto il tempo che si vuole, diventa una passeggiata sempre immersi nella giungla che è davvero fantastica.
Riusciamo anche a scorgere delle scimmie che si tradiscono facendo dei rumori in alto sugli alberi intenti a cercare cibo...
Quando si è quasi sulla strada principale, subito dopo e prima di una casa bianca c'è un sentiero sulla destra che porta a una piccola cascata.
D'obbligo un bagno ritempratore!
A Juara ci arriviamo subito dopo e con un passaggio auto che ci viene offerto da una coppia italiana in viaggio in Malesia.
Juara è un villaggio sonnolento e con una magnifica e ampia spiaggia.
12 agosto
Alle 9.30 lasciamo Tioman, il primo traghetto è passato alle 7 mentre noi, che da Mersing proseguiremo per Johor Bahru, scegliamo il successivo delle 9.30 avendo saputo che da Mersing ci sono diversi bus per Johor. Prima di imbarcarci ci registriamo su un foglio. Il traghetto della 'blue water' passa un po' in ritardo, fortunatamente riusciamo a sederci su quei pochi posti all'aperto (l'aria condizionata all'interno non la sopporto più).
Come all'andata ma in senso contrario ci si ferma a Tekek, Berjaya, Paya e Genting prima di Mersing.
Arriviamo alle 12.20, acquistiamo subito da un'agenzia privata il biglietto dell'autobus per Johor Bharu (11,7 rm) delle 13.
È molto facile viaggiare in Malesia. Molto bene organizzati con corrispondenze e coincidenze.
Altre due orette e si arriva nella capitale dello stato di Johor giusto la punta all'estremo sud della penisola malese e appena prima di Singapore che è sull'isola di fronte.
Il bus termina la sua corsa al terminal Sentral a circa 5 km dal centro. Saliamo su un bus locale (1,7 rm) che ci porterà a City Square. Facciamo un po' fatica a orientarci all'uscita attraversando un mega centro shopping a più piani ma alla fine siamo in strada, jln Wong Ah Fook. Appena più a sud entriamo sulla sinistra in una via dove troviamo l'hotel Le Tian. La camera doppia costa 60 rm ben spesi, c'è anche l'aria condizionata (che noi odiano) e la ventola. Buon albergo.
Johor non offre molto, vicino che un tempio hinduista incastonato tra moderni palazzi, grattacieli, centri commerciali, shopping center di cui vanno matti i giovani (e benestanti?) malesi.
Poco distante Singapore, città moderna e pulitissima dalle rigide norme civiche.
13 agosto
Abbiamo il volo della 'Firefly' alle 13.05 (prenotato un mese prima su internet per 85 rm circa).
Arriviamo a Kuching alle 14.30, formalità di ingresso con timbro all'immigrazione del Sarawak.
Siamo nel Borneo!
La Malaysia comprende anche due stati sull'isola del Borneo, il Sarawak e il Sarah. Il Sarawak è a nord ovest e la capitale è Kuching.
Per la città non ci sono autobus, il taxi costa 25 rm. Noi usciamo e seguendo la strada principale oltre il parcheggio e che porta a nord (destra) proviamo a cercare una fermata pensilina degli autobus. Alla fine, dopo una camminata primo tentativo autostop e immediato passaggio in furgoncino con tre ragazzi gentili che ci portano davanti all'ufficio del turismo. Purtroppo oggi che è sabato questo ufficio è chiuso.
Dopo alcuni rifiuti nel cercare di pernottare, accettiamo il b&b Nomad poco distante da altri hotel economici e da Carpenter street ( camera pulita con doccia e acqua calda, air con, free wi-fi a 70 rm; colazione 24 ore con frutta, toast, ecc.
Da stasera inizia il mercato della domenica. Seguiamo la mappa e in mezz'oretta siamo in mezzo a un grande mercato all'aperto. Frutti esotici, strani tuberi e radici, verdure e semi, l'area delle piante e orchidee, pesce, crostacei, carne, i tanti banchetti dove comprare cibo già preparato da portare via, dolci, spiedini, e specialità gastronomiche. Poi l'artigianato, stoffe, teli, borse e souvenir...
14 agosto
Ci alziamo ancora una volta presto ma non sufficientemente per prendere il primo bus delle 7.15 per Semenggok. Non ci resta che aspettare le 10.15 (il bus è il K6 che si prende dalla fermata vicino l'open market; ci sono 4 bus ogni giorno, ogni 3 ore dalle 7.15, l'ultimo alle 16.15. Da Semenggoh per Kuching, 4 al giorno ogni 3 ore dalle 8.45. Costo 3 rm).
A Semenggoh ci andiamo grazie al suggerimento di un ragazzo italiano.
Dopo circa 20 km a sud, oltre l'aeroporto, per arrivare al Forestry Department in cui c'è il Wildlife Rehabilitation Centre (3 rm).
Il bus ferma proprio alla biglietteria dopodiché ci sono ancora 1,3 km di strada asfaltata superando dapprima dei giardino botanici non aperti al pubblico...
Quando arriviamo siamo subito così fortunati nel trovare "Baka" che sta facendo man bassa alla piattaforma 1.
Uno spettacolo!! Emozionati per l'incontro fatto e fortunati che un Orang utan sia rimasto ancora sulla piattaforma dove a orari prestabiliti viene messo il cibo. Una forza della natura, una somiglianza all'uomo straordinaria.
Restiamo a bocca aperta tutto il tempo in cui Baka gioca con la frutta che divora senza tregua e intanto si lascia penzolare dalla corda messa apposta oppure dai rami più in alto. Intanto notiamo i molti nidi che queste scimmie costruiscono ogni sera.
Torniamo indietro appagati e contenti.
Sulla strada aspettiamo il bus anche se siamo in forte anticipo. Provo con l'autostop a recuperare un passaggio per Kuching e subito si ferma una macchina, la ragazza con un sorriso ci dà il passaggio anche se alla fine accettiamo la sua proposta di andare alla spiaggia più grande di Kuching, a Damai. Prima però bisogna andare a prendere il fidanzato...eh!
Passiamo un bel pomeriggio assieme a questa giovane coppia di chiare origini cinesi anche se loro si sentono malesi ma il malay Lo conoscono solo 'a little'...
15 agosto
Di nuovo tortura con sveglia alle 6.15. Stamattina il programma è il Parco Nazionale di Bako.
Si inizia con il bus preso sul waterfront di fronte all'Hilton hotel. Il primo parte alle 7 ma passa alle 7.20. Ce n'è uno ogni ora fino alle 17 mentre per il ritorno dal molo di Kampung Bako ce n'è uno ogni mezz'ora.
Il biglietto costa 3,5 rm e il percorso impiega circa 45'.
Al molo prima di salire e concordare per la barca ci si deve registrare e pagare il biglietto di entrata al parco di 10 rm. Per il passaggio in barca invece spendiamo 9 rm a testa per gruppi fino a 5 persone (9 rm anche per il ritorno).
Appena partiti, subito dopo il villaggio sul fiume, il paesaggio si apre e diventa bello, la foresta tropicale e il largo fiume che più avanti sfocerà nel mare della Cina del sud.
Rocce dai colori giallo/ocra e dalle forme strane per l'effetto erosivo dell'acqua.
Si scende direttamente su una spiaggia davanti al piccolo ristorante del parco. appena sulla sinistra e a due passi c'è il quartier generale del parco dove ci si registra...
16 agosto
Oggi abbiamo un semplice programma, visitare il museo di Kuching, fare un salto sulla riva nord del fiume Sarawak e qualche camminata per i Kampung che si susseguono verso est, acquisti di souvenir dell'artigianato locale.
Entrati nel museo dopo 10 minuti salta la luce, siamo costretti a uscire...la luce tornerà solo dopo alcune ore.
L'attraversamento del sungai Sarawak è facile, dei barcaioli fanno avanti e indietro per 50 sen.
Andiamo al Fort Margherita ma non c'è molto da vedere. I villaggi sul fiume non hanno molto da offrire quindi torniamo poco dopo in città per fare compere.
Oggetti di legno lavorati, totem e statuette, telai, ceramica, tessuti ricamati delle etnie Iban e Bidayuh, cesti e spezie (famoso il pepe...), dolci tipici, nidi di rondine carissimi, e tanti souvenir soliti...
Ceniamo in Carpenter street da ambulanti cinesi, zuppa Tom yam e verdure.
17 agosto
Alle 4.45 ci attende il taxi (concordato in guesthouse, ci costerà 39 rm per l'orario molto mattiniero...) per l'aeroporto di Kuching. Alle 6.10 parte il volo della "Air Asia" che ci porterà a Kota Kinabalu, la capitale del Sabah, altro stato della Malesia.nel Borneo nord orientale.
(il volo è stato prenotato da casa per circa 160 rm a testa) .
Alle 7.30 siamo a KK, timbro di entrata nel Sabah, ritiro degli zaini e siamo già fuori.
Oltre ai taxi che si prenotato in aeroporto (20 rm), si può attendere il bus per il centro che per 2 rm arriva al terminal dei bus e minibus.
Ci orientiamo chiedendo e a piedi andiamo a nord fino a jln Gaya dove troviamo l'X-plorer Backpackers (jln Gaya 106/108); ci sistemiamo in una buona camera doppia con air con e bagno in comune per 60 rm colazione inclusa (incluso anche wi-fi, water dispenser, tv VIA cavo, luggage area, cucina, mini libreria, ecc. www.xplobackpackers.com ).
Non posso scordare di indicare l'ottimo 'laksa' preso per colazione con noodles e gambero, una delizia!
Siamo indecisi sul da farsi, la sosta a Kota Kinabalu non era stata preventivata e ci troviamo ora una giornata a disposizione da spendere al meglio. Sono già le 10 passate, ci lasciamo tentare dalla possibilità di una giornata al mare ed è per questo che scegliamo di andare al Tunku Abdul Rahman Park che consiste in un'area marina protetta con 5 isole: Gaya (la più grande), Manukan, Mamutik, Sapi e Sulug. Acquistiamo nella guesthouse il biglietto del trasporto in barca per 17 rm andata e ritorno, al molo o 'Jesselton Point' mostriamo il voucher, ci registriamo scegliendo l'isola dove andare (Manukan) e l'orario di rientro (l'ultimo, alle 17 ma ogni ora dalle 10 ci sono possibilità) poi si paga una tassa del terminal di 7,2 rm. Si può anche affittare il necessario per fare snorkeling per 10-15 rm.
Il viaggio dura circa venti minuti a bordo di un potente motoscafo, si delineano man mano le isole del parco e i villaggi dei filipinos sull'isola di Gaya.
Dopo Mamutik è la volta di Manukan un po' più grande e frequentata, un sentiero per visitare l'isola, ristoranti e un resort. L'acqua splendida per nuotare e fare snorkeling. Appena si arriva, terminata la passerella del molo si deve fare il biglietto di entrata nel parco di 10rm.
Nuotate con tanti pesciolini appena entrati in mare mentre il sole che picchia che quando ti accorgi che la pelle è cotta ormai è tardi, giornata passata in relax...
Passiamo la serata a spasso cenando al 'night market' con pesce (4 rm all'etto) e gamberi (5 rm all'etto) e visitando il mercato filippino.
18 agosto
Fatta colazione nella guesthouse, per prima cosa chiediamo dove si prende il bus per andare al terminal 'Inanam' cioè il terminal dei bus diretti a Sandakan, Tawau, Lahad Datu. Di fronte all'hotel Horizon in jl. Saman saliamo su un bus per la stazione centrale dei bus 'Wawasan' da dove ne prendiamo un altro per la distante stazione Inanam.
Acquistiamo subito il biglietto del bus per Sandakan che parte tra mezzora alle 10, costa 40 rm ma il viaggio è di più di 300 km.
Intanto ci godiamo il panorama con il monte Kinabalu coperto dalle nuvole sulla cima.
Sono le 16 quando arriviamo alla stazione dei bus, a qualche km dal centro cittadino. Condividiamo un taxi con Antonella e Ilik di Milano (15rm).
Passiamo con gli zaini per il centro mentre cerchiamo una sistemazione per la notte.
Troviamo una camera al Sandakan Harbour Square hostel vicinissimo alla stazione dei bus locali (38 rm con ventola e bagno in comune). Anche per Sepilok ci sono bus da uno spiazzo poco distante che partono a partire dalle 9 (poi 9.30, 10.30, 11.30, 13, 14). A Sepilok ci andremo per visitare il Wildlife Rehabilitation Center dove sono curati e sostenuti esemplari di Orang Utan (uomini della foresta).
Passeggiata serale per Sandakan, mercati all'aperto con cibi già cotti e pronti da mangiare come spiedini (satay), riso fritto (nasi goreng), murtabak, pesce fritto e alla brace, sticky rice cioè riso glutinato e cotto dentro foglie di banana, ecc.
19 agosto
Lasciamo la camera ma depositiamo gli zaini in albergo.
Alle 9 c'è il bus per Sepilok che in 40' e 4 rm ci porta davanti l'entrata del Sepilok wildlife center per la riabilitazione degli Orangutan, il santuario degli Orangutan nel Sabah.
Subito vediamo tanti turisti che vengono qui con agenzie organizzate per vedere questi straordinari animali.
L'entrata a questo centro non governativo costa ben 30 rm inoltre si pagano altri 10 rm per la camera fotografica o videocamera.
I due momenti migliori per vedere gli oranghi sono le 10 e le 15 quando viene portato da mangiare sulla piattaforma.
Siamo qui apposta e almeno più di cento turisti con noi molti dei quali appostati con gli obiettivi delle macchine fotografiche puntati sui due oranghi mamme e i due loro piccolini.
È straordinario assistere a questo momento di così forte intimità tra la mamma Orang e il bambino. Le foto spiegano tutto più che bene.
Non restiamo che mezzoretta poi prendiamo la via del ritorno. Di autobus per Sandakan ce ne dovrebbero essere diversi ma a quanto pare quello delle 11.30 non ci sarà (?), quindi ci mettiamo a camminare tornando verso l'incrocio. Veniamo caricati quasi subito per un passaggio in auto fino a 'batu 8' riferimento di 8 km di distanza da Sandakan. Da lì un bus che impiega un sacco per condurci in città dove dobbiamo ritirare gli zaini e ripartire per Sukau, sulle rive del fiume Kinabatangan.
Chiediamo da dove partono i bus per Sukau, in una via laterale c'è un minibus pronto ma vuoto. Il prezzo di 35 rm ci sta ma è strano che 'attorno' alle 13 si parta nonostante nessun passeggero oltre a noi.
Attorno l'una, "around" mi dice un tipo che sembra l'autista.
Verso l'una e mezza arriva il vero autista, lo paghiamo e si parte.
Da Sandakan si torna indietro in direzione Kota Kinabalu poi si devia per Tawau o Lahad Datu, infine al 'batu 32' o 'meeting point' si devia per Sukau. sono circa due ore e mezza.
Sukau non è altro che un villaggio sulle rive del Kinabatangan.
Arriviamo verso le 16, l'autista ci porta direttamente al Sukau B&b che è alla fine della strada asfaltata dopo aver superato il primo agglomerato di case e il successivo sul fiume. Il B&B consiste in una grande casa rialzata con camere sia sotto che al piano rialzato. Si pagano 25 rm per persona, il bagno è in comune e la colazione compresa. I pasti costano 10rm.
Se si vogliono fare le escursioni in barca si pagano 30 rm per quelle diurne e 40 per quella notturna.
20 agosto
Per oggi abbiamo in programma 2 uscite in barca.
Alle 6 partiamo con la barca a motore per la prima uscita.
Quasi subito vediamo le prime scimmie nasiche che in gruppo saltano da una fronda all'altra per procurarsi cibo, foglie. Queste scimmie 'proboscis monkeys' sono davvero uniche, i maschi hanno il naso a proboscide e un grosso e gonfio ventre mentre le femmine sono più aggraziate con il naso all'insù.
Ottimo anche il birdwatching, riusciamo a vedere il kingfisher e l'hornbill con il becco così particolare, colorato che si distingue in 8 specie.
Non vediamo tante specie di animali ma confidiamo nell'uscita pomeridiana.
Alle 16 usciamo nuovamente in barca questa volta andando verso sinistra e poi imboccando un canale più stretto.
Tantissime scimmie che vediamo nel loro habitat naturale che mangiano e stanno assieme. Le vediamo benissimo, non sembrano nemmeno spaventate, ormai sono abituate alla presenza dei turisti...
21 agosto
Colazione alle 6 e ritorno a Sandakan in minibus alle 6.30 come concordato ieri sera (35 rm). In circa due ore siamo a destinazione, una bella giornata con le vie del centro occupate dal mercato domenicale. Cerchiamo un hotel che troviamo facilmente e con molto piacere nello squisito May Fair, gestito da un signore cinese. La camera matrimoniale per 45 rm ha tutto ciò che occorre: pulizia, air con, doppie finestre per i rumori, tv e dvd, più prese della corrente, bagno e doccia con acqua calda, wi-fi free, postazioni pc per internet (4 all'ora). Probabilmente il miglior hotel di questa vacanza.
Con i due amici italiani incontrati già a Kota Kinabalu, Antonella e Ilik, visitiamo alcune zone di Sandakan meno note; in bus (0,5 rm) preso nei pressi della stazione andiamo a Sim Sim un quartiere a nord sulla baia dove ci sono un paio di ristoranti specializzati di pesce. Questo quartiere fatto di case direttamente sul mare, sono palafitte con tutta una serie di pontili che fungono da vie interne.
Fa un caldo tremendo, al sole non ci si sta.
Torniamo a Sandakan e con un altro bus andiamo a visitare il tempio cinese più grande...
Ceniamo in un locale un po' turistico in riva al mare appena dietro la stazione dei bus. Nulla di memorabile ma c'è la birra...
Salutiamo Antonella e Ilik che forse rivedró dopo il 24...
22 agosto
Partenza e addio Borneo, alle 10.15 abbiamo il volo della 'Firefly' per Kuala Lumpur (90 rm).
Nonostante ci sia un bus per 'batu 7- airport' che dovrebbe arrivare in aeroporto o a 500 metri da questo per non rischiare scegliamo di prendere un taxi o 'texsi' come dicono qui. Ci si impiega poco per arrivare, circa 15-20 minuti e 20 rm (senza contrattare ma forse anche per meno...).
Solite formalità, due ore e 45 di volo e siamo nella capitale.
Per raggiungere il centro prendiamo il klia express, caro ma puntuale e veloce (35rm). Arrivati a kl sentral prendiamo la linea Lrt Putra direzione Tomba per Masjd Jamek dove scendiamo. A piedi raggiungiamo l'hotel Coliseum situato in jl. Tuanku Abdul Rahman 98-100 in Little India dove prendiamo una camera doppia per 41 rm, ampia e pulita ma senza bagno, solo lavandino e due letti, uno matrimoniale d uno singolo, ventola e armadi...una pecca importante è il rumore proveniente dalla strada. Un hotel storico con bar e ristorante.
Visitiamo Merdeka Square, la moschea Majid e la Court Hall, quello che stona e colpisce è la fusione tra moderno e tecnologico e i palazzi di stile vittoriano con elementi moreschi-islamici.
Kuala Lumpur è tutto un mercato, tra Chinatown e Little India molte sono le vie, i vicoli occupati da venditori ambulanti, si passa dalle stoffe, dai sari indiani, i sarong, le stoffe batik, tappeti, cappelli muslim e chador, poi borse e scarpe dai marchi griffati e contraffatti, bancarelle di frutti esotici, cibi precotti e tanti altri oggetti...
Ceniamo in Chinatown ma non è stata una buona decisione, i prezzi sono più alti e la qualità spesso scadente con una clientela prevalente straniera e nel nostro caso cattiva igiene con conseguenze che potete immaginare.
23 agosto
Piove, a Kuala Lumpur (foce fangosa) spesso è il cielo è coperto e l'umidità si fa sentire.
Facciamo colazione, si fa per dire, al vicino restoran Bilal dove ci siamo fermati ieri per pranzo.
Questo ristorante indiano è pulito e frequentato, soprattutto si mangia bene ed economicamente. Roti, biryani, chapati e altre specialità.
Per oggi abbiamo in programma di andare alle Batu Caves, delle grotte in cui ci sono dei templi indiani a 13 km a nord di KL. Prendiamo un bus, n.10, da Medan Pasar.
Scendiamo al di là della grande arteria cittadina che va verso l'est. Non è facile attraversare a KL i semafori spesso ignorano i pedoni e bisogna fare molta attenzione.
Non è difficile sbagliare...
In seguito visiteremo anche la Majid Negara e la stazione centrale ferroviaria (nulla di eccezionale...).
24 agosto
Ultimo giorno per Ely mentre per me ci sarà da aspettare prima del ritorno a casa che sarà tra 6 giorni.
Il programma di oggi è la visita del museo di arti islamiche nei pressi della Masjid Negara e la visita del Kl bird park.
Così facciamo.
Tutto a piedi per le strade super trafficate di KL, arriviamo al Museo di Arti Islamiche in tarda mattinata. Abbiamo lasciato la camera mentre i bagagli sono custoditi in hotel.
Per arrivare al museo impiegano circa venti minuti a piedi passando da Merdeka Square. La jl.Perdana sale attraverso una Bella zona verde.
L'entrata al museo costa 10 rm e devo dire che vale la pena entrarci. Viene esposta molto bene ciò che l'islam è in Malesia con diversi manufatti originari dal mondo islamico. Ci sono aree diverse, la zona dei gioielli, dei tessuti, ceramiche, l'architettura con modellini di molte moschee asiatiche, spade e armi da sparo, libri del corano di diverse grandezze.
Le didascalie sono chiare e sempre presenti. Un museo molto interessante.
Una volta usciti torniamo leggermente indietro e in jl. Perdana arriviamo al parco aviario più grande del mondo. Anche il costo del biglietto è proporzionato, ben 45 rm!
Appena entrati, si sta sotto un'enorme rete alta che permette ai vari esemplari di volatili di non scappare. Uno zoo con gli animali liberi, o quasi tutti perché alcuni sono dentro delle gabbie (aquile, hornbills, tucani e altri ancora).
Pappagallo, pavoni, fenicotteri, specie soprattutto del sud est asiatico. Il percorso è diviso in zone e la mappa fornita all'entrata è utile per trovare le specie desiderate.
Non abbiamo molto tempo, alle 21.35 Ely ha l'aereo. Ritiro la biancheria portata due giorni fa alla lavanderia Cucicuci in little India (4 rm al chilo), mangiamo al solito Bilal restoran in jl. Tar, infine accompagno a malincuore Ely a Kl Sentral da dove parte per l'aeroporto con il trenino klia express (35 rm) che in 28 minuti assicura il collegamento da e per il centro città con puntualità.
Non mi resta che tornare sui miei passi solo e triste ma desideroso di viaggiare ancora un po'.
Scelgo di partire per il mare, la costa del Terengganu, l'isola di Kapas.
Mi dirigo al terminal dei bus Puduraya, per Kuala Terengganu il prossimo bus è alle 22.30. Acquisto il biglietto (39 rm della ekspres kesatuan).
25 agosto
Arrivo a Marang che sono le 6. Mi accorgo per una scritta che leggo fuori e poi perché due passeggeri si sono preparati a scendere. È ancora buio, cerco di orientarmi e mi è facile la grande moschea è vicina al lungo mare (in verità fiume che sfocia nel mare).
Attendo che nasca anche questo giorno, intanto perlusco al 'jetty' gli orari di partenza per Pulau Kapas, l'isola di cotone per la chiarezza della sabbia (ogni due ore dalle 9.30 alle 17.30; per il ritorno mezz'ora dopo fino alle 18).
Sono le 9.30 tra poco si parte spero che tutto questo sbattimento sia valso la pena.
Il ticket Lo faccio con la Suria Link, una delle due agenzie locali (40 rm andata e ritorno).
A 'occhiometro' e perché me l'hanno consigliato, scelgo di alloggiare al KBC, Kapas Beach Chalet, una struttura economica sulla spiaggia. Prima di scendere, la barca fa scendere i pochi passeggeri sull'isola privata di Gemia a un passo da Kapas dove c'è un lussuoso resort da 350 rm al giorno.
Il KBC è su una bella spiaggetta tra le palme dove sono nascosti i chalet. Purtroppo per me non ce ne sono più liberi pertanto accetto di stare nel dormitorio da 4 posti e due stanze per 15 rm. C'è il ristorante ( prezzi medio-alti, per esempio barbecue di pesce 45 rm) e per gli ospiti la maschera sub gratuitamente. Non c'è internet.
Faccio colazione con roti canai (6rm) e caffè mentre lo stereo è un perpetuo di musica pop inglese.
Il classico posto fatto per i turisti, un turismo giovane... Giovani coppiette, posto romantico...
La spiaggia davanti al KBC non è male, l'acqua trasparente verde, resti di corallo e conchiglie, sabbia chiara.
Stranamente c'è un'aria dimessa come quando si è a fine stagione, addirittura i due vicini del KBC sono chiusi, forse stanno ristrutturando i chalet...
Certo il tempo non aiuta.
Sapevo che avrei potuto incontrare i due amici lasciati a Sandakan e così è, trovo Antonella e Ilik arrivati a Kapas come me stamattina che sono ospitati al Pak Yat Sea View, hanno un chalet con Vista mare per 60 rm, con bagno e doccia. Ci sono altre possibilità per soggiornare a Kapas, per esempio il Captain Longhouse più a est appena prima del Turtle Kapas Resort.
Qualche nuotata, camminate senza senso sulla spiaggia, rilassamento totale che non guasta quando ci si ricorda che un viaggio è comunque una vacanza...
Decidiamo di cenare per simpatia al Qimi poco distante dal KBC andando verso ovest superati gli scogli.
Con il ramadan ci viene suggerito sempre di mangiare alle 20.
Gamberi in salsa al burro e pepe nero (18 rm) mee hoon fritti con seafood (9). Purtroppo niente cerveza, birra, beer...eh sì è così, un po' di nostalgia di latinoamerica mi arriva...
26 agosto
Dopo colazione al KBC mi dirigo al Pak Yat dove hanno pernottareSono d'accordo con i due amici di Milano di fare l'unico sentiero nella giungla dell'isola che conduce al litorale nord. Il sentiero è breve anche se un po' impegnativo.
Purtroppo niente animali, niente scimmie solo farfalle e la fortuna di vedere dei kingfisher.
Il sentiero è ben segnalato e inizia dietro il Kapas beach resort subito a fianco del jetty, c'è un cartello che indica "jungle trail" per Berakit, 720 metri.
Sono in ciabatte, non c'è da camminare molto...
Una corda è sempre presente, utile in alcuni passaggi più difficili, bisogna fare attenzione a non cadere sui massi scivolosi.
Berakit è solo un anfratto lungo la costa nord, sassi e sassi, niente di unico, difficile anche fare il bagno...
Torniamo indietro, per cercare altre spiagge, decenti questa volta...
Superata una scalinata subito dopo il Longhouse si arriva a Turtle beach dove c'è l'omonimo resort. Sarà il tempo ma la spiaggia è deludente, mentre gli ospiti del resort si rilassano sui lettini...
Torniamo indietro superando le spiagge viste per arrivare fino a quella in fondo proprio di fronte a Gemia Island. Solitaria e deserta, per arrivarci si passa tra le rocce e il mare...
Bella spiaggia, l'acqua del mare profondamente verde...
Per cena, resto con i due amici al Pak Ya, la solita cucina che non soddisfa completamente...
27 agosto
Colazione e via, si parte! Lo scafo della Suria arriva alle 9.30 anche se devo prenderlo al molo.
Una volta a Marang mi dirigo sulla strada, ho deciso di andare a Ipoh e seguendo le indicazioni ricevute da alcuni viaggiatori sembra che da Kuala Terengganu per Ipoh il percorso sia verso sud passando da Kuantan e Kuala Lumpur.
Attendo alla fermata dei bus. Dopo diversi passaggi di bus senza che questi si fermino finalmente si ferma un bus completamente vuoto, con me una coppia olandese. Ci chiedono 20 rm a testa nonostante io scenderò a Kuantan e gli altri due a Cherating.
Arrivo a Kuantan dopo 2 ore e mezza alle 13.30, immediatamente compro un biglietto per Kuala Lumpur (22 rm), per Ipoh ci sarebbe un bus ma troppo tardi per me alle 21.
Arrivo a Kl alle 18, con la metro Lrt mi dirigo a Puduraya, la stazione degli autobus (fermata plaza rakya), subito risalgo su un bus per Ipoh (20 rm) che parte alle 6.30. Mi auguro che questa mia determinazione nell'arrivare a Ipoh venga ripagata da una.città interessante come sembra...
Arrivo a Ipoh dopo quasi 3 ore compresa fermata 'dinner' allo scoccare delle sette e mezza.
Il terminal dei bus è piuttosto lontano dalla zona in cui vorrei pernottare quindi in taxi (10rm) arrivo al Sun Golden Inn (jalan Che Tak), l'hotel economico ma pulito segnalato dalla mia Lp. Con me entra anche il tassista (?) per prendersi forse i 3 rm del conto della camera che, guarda caso, costa 43 ringgit.
L'hotel è pulito e dignitoso, la mia camera (n.39) è ampia con bagno doccia aria condizionata, ventola.
Non aspetto e vado a cena, appena dietro l'hotel in jalan Ali Pitchay ci sono dei restoran. Con la fame che ho è una pacchia.
28 agosto
Visitiamo Ipoh, certo, la giornata è gradevolmente ventilata e soleggiata, finalmente.
Lascio l'hotel e inizio a seguire la cartina, faccio colazione nell'ottimo kedai kopi Lim (in jl Sultan Yussuf) dove prendo anche l'utilissimo opuscolo con cartina dell'itinerario coloniale di Ipoh.
Ipoh, 'la città dei milionari' come era chiamata nel secolo scorso per il boom dello stagno e della gomma. Una città, la quarta più grande della Malesia che conserva testimonianze del suo ricco passato. C'è molta vitalità ed è piacevole sentirsi tra i pochi stranieri in città.
Terminata la passeggiata tra edifici storici alcuni ben tenuti altri no, mi dirigo alla stazione dei bus locali. Prendo il biglietto (8,4 rm) del bus per Taiping delle 13, anzi per Kamunting a 6 km da Taiping. Un'ora e mezza di viaggio.
Decido di comprare subito il biglietto del bus per Kuala Lumpur, scelgo quello delle 17 (23 rm) e arrivare quindi nella capitale un giorno prima del mio ritorno, il volo di rientro è fissato per la sera di dopodomani.
Prendo il bus locale per Taiping, un bus scassatino tutto rosso...(1,2rm).
Pochi minuti poi scendo alla stazione un po' incastrata nel bel mezzo della città.
Mi oriento scegliendo il Peking Hotel come sistemazione di oggi. Prendo lo stesso la camera nonostante il prezzo non sia proprio budget, 65 rm ma ho tutto ciò che serve, (anche wi-fi) ma l'edificio è quello che più mi piace. Qui i giapponesi durante la seconda guerra mondiale occuparono e impiantarono l'ufficio della polizia.
Il vecchio nome di Taiping era Larut.
Durante gli anni di estrazione dello stagno clan rivali cinesi si confrontarono spesso con feriti, morti, rivalità per contendersi il mercato. I coloni inglesi imposero un armistizio tra le diverse fazioni e cambiarono il nome della città in Taiping che significa pace.
Giro un po', oggi mercato e la gente occupa la strada principale a partire dalla stazione degli autobus.
Il mercato è il primo in Malesia, seguendo un ordine impartito e logico, la carne da un lato poi le verdure anche se quella di maiale più distante...
Ricomincia a piovere, non la smette più...
Ceno vicino all'hotel, chicken rice in the claypot (casseruola di terracotta).
29 agosto
Inizio nel migliore dei modi, colazione con brodo di pesce per pochi ringgit poi inizio la passeggiata fino al punto di partenza per Bukit Larut, la collina che domina Taiping, prima stazione di villeggiatura in collina della Malesia che gli inglesi sfruttarono anche per coltivare il thè.
Prima dei giardini del lago entro nella chiesa di tutti i Santi, suggestive le croci del cimitero accanto; le iscrizioni riportano quasi esclusivamente nomi inglesi di soldati britannici, australiani e neozelandesi...
Entro anche al museo, il primo fondato in Malesia. Interessante con oggetti locali, una testa di rinoceronte mummificata, usi e costumi della regione del Perak e delle comunità indiana e cinese...
I giardini di Taiping sono notevoli, il laghetto è immerso in un parco verde e tenuto molto bene. I prati tagliati le siepi, le palme, tutte le piante disposte con armonia...La gente passeggia, i bambini giocano, c'è chi corre e chi si rilassa.
Continuo oltre, arrivo alla base della collina appena in tempo per il passaggio in land rover per 6 rm andata e ritorno (le auto private non possono salire alla collina). 12 km di salita su una strada asfaltata. Bukit Larut è alta 1019 metri.
In cima la jeep termina la sua corsa, tra un'ora e mezza si riparte da qui. Faccio fotografie, il cielo è coperto e sotto la vista spazia su Taiping e il litorale...
Quando torno indietro ho giusto il tempo per un boccone, tornare all'hotel per riprendere lo zaino lasciato in custodia e prendere il bus per Kamunting.
Alle 17 sono sull'autobus per Kuala Lumpur. Questa volta un'altra sorpresa, con questa compagnia "Star Mart" le grandi poltrone fanno i massaggi, che goduria!!
4 ore di viaggio e sono alla stazione dei bus Puduraya a KL.
Mi incammino in jalan Sultan uscendo e subito svoltando a sinistra, come sempre tanta gente in prossimità di Petaling street.
Come a inizio viaggio, torno nello stesso hotel anche se questa volta da solo, il Lok Ann. Pago 65 rm per una grande camera da tre persone rimasta ancora libera.
30 agosto
Ultimo giorno di viaggio, questa sera ho il volo di rientro.
Utilizzerò gli ultimi ringgit per acquisti, souvenir...come sempre quando sono in giro finisco il viaggio con il riempire lo zaino di piccoli ricordi e regali...
Tanta gente in giro oggi, è la fine del Ramadan e la festa chiamata anche Hari Raya, il nuovo anno per i malesi. Domani sarà il giorno di festa nazionale per l'anniversario d'indipendenza o Merdeka.
Decido di lasciare questo inferno, i bus vengono presi d'assalto e per la metropolitana addirittura una bolgia dove poter comprare il biglietto.
Vado a piedi e con forte anticipo alla fermata 'sentral' dove acquisto il biglietto del klia exspress (35 rm) sebbene potrei prendere anche il bus che parte da qui e costa solo 8 rm. Oggi però non voglio rischiare con il traffico o altro...
L'aeroporto di Kuala Lumpur è fantastico, moderno e semplice, ogni indicazione molto chiara.
Faccio il check-in, a Bangkok il primo scalo (al banco del gate Egypt Air otterrò le altre due carte d'imbarco...), poi Il Cairo e domani Milano Malpensa.
Anche questo viaggio è arrivato alla fine purtroppo, questa volta però sapendo già quale paese visiterò a fine anno...le Filippine.
Un viaggio in Malesia è come viaggiare tre volte, dieci volte, mille volte...
Spese:
Volo aereo a/r Egypt Air 715 €
Soldi cambiati sul posto:
100 €
200 $
100 €
200 €
100 €
100 €o
190 €
totale: 1650 €
Note di viaggio
CLIMA
È sempre molto umido, caldo ma spesso fortunatamente ventilato.
Non sempre il cielo è azzurro e limpido. Forse la costa est ha meno problemi in tal senso. Forse.
Nel Borneo ha spesso piovuto, il sole a tratti, caldo e molto molto umido.
Credo che sarebbe stato meglio viaggiare nel mese di luglio rispetto ad agosto...
Non ho notato grandi differenze tra la costa ovest e quella est nella Malesia peninsulare.
CUCINA
Incuriosisce sempre per i profumi così diversi, piacevoli, insoliti, basta pensare al cocco o al tamarindo e le tante spezie usate da secoli (coriandolo, lemongrass, curcuma, cumino, ginger, ecc.)
Tutto quanto è poi moltiplicato dall'apporto delle comunità cinese e indiana ma anche thailandese e degli stati del sud est asiatico.
Riso (nasi), noodles (mee), sono onnipresenti ma le combinazioni di questi piatti sono infinite. Una variante dei noodles sono i kway teow, fatti di farina di riso e piatti tipo delle tagliatelle.
Laksa (minestra-brodo piccante con gamberi, polvere di gamberetti secchi, latte di cocco ecc.), murtabak (roti canai ripiego di carne o uova), mee, mee hoon (mee sottili di riso), noodles, nasi lemak (riso bollito in latte di cocco con arachidi, uovo sodo e pesciolini secchi: ikan bilis), ayam (pollo), ikan bakar (pesce alla brace), udang (gamberi), sotong (calamari), cendol (un gelato-granita con fagioli, latte di cocco, sciroppo di zucchero di canna e una verdura di mare simile a spaghetti...mah!), kelapa (cocco), air kelapa (acqua di cocco), tom yam (zuppa piccante thai style), satay (spiedini di carne marinata e cotti sulla brace, poi con salsa di arachini), asam (tamarindo).
I kedai kopi o kopitiam sono bar dove si può anche fare colazione. I restoran sono ristoranti.
Sulle isole dimenticatevi di mangiare bene e tipicamente malese. Molto meglio restare sulla terraferma.
GENTE
Tranquilla e forse timida, quasi sempre sorridente, molto riservata.
Malesia significa anche Cina e India. Peranakan e Baba-Nyonya a Melaka (i cinesi dello stretto mischiati con i malesi).
Peccato che un viaggio in Malesia non possa essere ricordato per l'entusiasmo del suo popolo. A me ha deluso proprio per la mancanza di curiosità e carattere...
Troppo bloccata la gente, sembra che faccia a gara per impegnarsi nel rincorrere il sogno del dio denaro e per questo senza più desiderio d'altro...
COSTI
Generalmente un viaggio in Malesia non è costoso confrontando i prezzi con quelli europei. Va segnalato però che spesso i costi sono superiori a quelli dei paesi del sud-est asiatico.
Mangiare: con pochi ringgit ci si può riempire la pancia con zuppe oppure riso fritto e noodles bolliti.
Pernottamento: piccoli hotel e guesthouse da 25 ringgit in su. Se le camere hanno il bagno e l'aria condizionata il prezzo sale. Consiglio di provare a chiedere anche negli alberghi non segnalati dalle guide turistiche.
**Non consiglio i seguenti posti:
Kb backpackers Inn a Kota Bahru; gestito da un ragazzo disonesto che ha imbrogliato noi e altri due viaggiatori con fasulle prenotazioni al D'Lagoon di Pulau Kecil (Perenthian).
Non consiglio nemmeno il D'Lagoon credo sia d'accordo con il gestore del kb backpackers Inn di Kota Bahru (e forse anche con altri gestori...) fa finta di niente su prenotazioni che non esistono 'parcheggiando' i malcapitati nel dormitorio. Inoltre sono scorretti anche i prezzi dei taxi boat.
Non andate all'hotel Makmur di Kuantan, decisamente sporco oltre che caotico.
Trasporti: economici. La benzina è decisamente a buon mercato!
TRASPORTI
Bus moderni quasi sempre con aria condizionata anche se tenuta a livelli umani. Mi correggo, quasi mai tenuta a temperature umane, fa così freddo che è necessario una maglia maniche lunghe o coperta e gli spifferi sono molto pericolosi per la gola. Non capirò mai che gusto c'è nel gelare in viaggio...boh!
Gli autobus sono moderni, poltrone enormi comodissime, una volta addirittura automassaggianti, tv, aria condizionata, sedili reclinabili e pedane per le gambe.
MINI VOCABOLARIO
sì ya
no tidak
Arrivederci selamat jalan
Ciao helo
buongiorno selamat pagi
buonanotte selamat malam
buono baik
scusi maaf
per favore tolong
il conto minta bon
sinistra kiri
destra kanan
questo ini
quello itu
letto katil
grande besar
piccolo
acqua air
latte susu
verdura sayur
misto campur
sale garam
latte susu
1 satu
2 dua
3 tiga
4 empat
5 lima
6 enam
7 tujuh
8 delapan
9 sembilan
10 sepuluh
11 sebelas
12 duabelas
20 duapuluh
21 duapuluh satu
30 tigapuluh
100 seratus
1000 seribu
Non è importante dove si va, dove si è, la cosa giusta è correre vivere sorridere.
Noi non finiremo mai nel cercare di capire...ma è nel lasciarsi andare la vera scoperta...
Non
abbiamo niente, accontentiamoci di questi occhi, un respiro di vita...
Michele
[ Malaysia ]
scrivimi-write to me-escríbeme !