SHI
LANKA, POESIA E FORZA IN UN VIAGGIO DI MEZZA ESTATE
01
GIORNO 09/08/2006
MILANO-MALPENSA/DOHA/QATAR
…
OVVERO …
SI PARTE…….. DESTINAZIONE LUCKY LAND……..
Ore
10.00 ritrovo di Signor Ivo, Signor Marco, Signora Laura e Signora Saby in
aeroporto a MILANO –MALPENSA 1 International Departures, per le operazioni
d’imbarco direttamente al banco QATAR AIRWAYS e decollo con volo per DOHA con pasti e pernottamento….. Per andare in Shi lanka
scegliamo i voli di linea e
consigliamo vivamente di riferirsi alle compagnie aeree di origine araba, le
migliori in assoluto sono la Kuwait, gli Emirates e ovviamente Qatar (ottima per
efficienza servizi ed eleganza ) Per
lo scalo interno tra S.L e Maldives abbiamo opzionato direttamente la Sri Lankan
Airlines comodissima per la frequenza dei voli interni a quasi tutte le ore.
02
GIORNO 10/08/2006
DOHA/QATAR - COLOMBO - GIRITALE
… OVVERO … LA MOSTRUOSA STATUA DI BUDDHA , IMPERDIBILE
0re
07. a.m. dopo
ben 11.000 km di volo si atterra a
Colombo e facciamo la piacevole conoscenza di VIMAL la ns. guida parlante
italiano che ci attende all’int. Airport, già pronto e pimpante per il
trasferimento in minibus. Lungo il tragitto si presenta, è un signore
chiacchierone e simpatico, capisce
al volo le battutine del Marinos che dire ... un tipo sveglio… .
Ci
anticipa l’itinerario che faremo insieme nella settimana di tour, precisando
che la prima tappa, nell’immediato pomeriggio
è DAMBULLA ROCK CAVE TEMPLE, dove si trova la più famosa collezione di immagini di Buddha
di tutto lo Sri Lanka.
Noi
in realtà siamo ancora un pò
stanchi per i voli e per il transfer in minibus, ma Vimal rilassato e vigoroso
quasi a dettar legge ci precisa che questo è solo il primo di una lunga serie
di Buddha …. Anzi leggendo direttamente dalla mia guida in italiano ci
scandisce, “”è la prima MOSTRUOSA statua
di Buddha , imperdibile, andiamo!””
E’
così che giunti a DAMBULLA, antico
santuario rupestre opera instancabile del lavoro secolare dei monaci , siamo
accolti davvero da
un’orribile statua gigantesca e fintamente plastica, dipinta di giallo ocra, posta in alto per farla rimirare
da tutta la campagna circostante….e
a dire il vero c’entra poco o niente con il contesto del complesso
religioso.
Or
bene armati di video foto camera e bottigliette d’acqua puntiamo verso la cima
della collina, procedendo faticosamente e a piedi nudi sul ripido pendio,
cercando di mirare bene gli sgangherati gradini consumati ma soprattutto di
evitare i troppi venditori di tutto, gli ambulanti, gli intagliatori del legno,
gli imbonitori di serpenti , i finti fotografi e le guide ufficiali. Giunti nel
complesso monastico risalente al 1000 d.c. depositiamo le scarpe all’esterno e
ci dirigiamo verso la grande Tavola,
dove in lingua sanscrita è narrata (incisa) tutta la storia di Siddharta. Più
avanti ci aspettano le 5 grotte con più di 150 statue di Buddha sdraiate, sedute, addormentate, reclinate, insomma una
meraviglia per i nostri piccoli occhi.
Senz’altro
la più particolare e la più bella è la 2* caverna, dedicata al grande Re
contenente un’enorme statua dormiente, ancor più grande di quella vista a
Bangkok, circondata da meravigliose
statue di piccoli Buddha , vasi, anfore colme di fiori di loto, incensi, monete
e affreschi di immagini sacre. Tengo a precisare che fino a 3/4 anni fa , in
questo sito religioso era vietato fotografare, dato che una stupida modella
tedesca ed il suo fotografo di Penthause profanarono la sacralità del luogo
improvvisando con assoluta mancanza di rispetto e permessi, a discapito del
pudore dei turisti e delle guardie presenti, un servizio fotografico di nudo. La
notizia fece scaldalo e clamore in tutto il paese e nelle grotte di Dambulla
fu giustamente proibito l’uso di video e foto camere, per evitare altri
spiacevoli “inconvenienti”
03
GIORNO 11/08/2006 GIRITALE -
ANURADAPHURA - MIHINTALE
…
OVVERO …
PRIMA USTIONE AI PIEDI ……..
Dopo
la prima colazione cingalese in hotel partiamo per la visita guidata di ANURADHAPURA
che fu la prima vera capitale della
regione , è stata la più antica di tutte
considerato che di età fa qualcosa come 14 secoli…..
Fu
costruita nel 400 circa , poi abbandonata,
rimasta in balia della giungla per secoli, pertanto inesplorata e di una
bellezza vergine e ancora
ineguagliabile. Gli scavi
intrapresi all’inizio del 1900 riportarono
alla luce palazzi, templi, monasteri,
stagni artificiali e vasti serbatoi d'acqua, svelando una concezione
urbanistica e capacità costruttive di notevole livello.
Le
sue rovine dispongono di infiniti dettagli di rara bellezza, delicatamente
sistemati nel mondo dei Dagoba (Tempio), secondo solo …a mio parere …. alle
Piramidi d'Egitto.
E’
famosa perché qui il sovrano del 300 d.c.
abbracciò per primo la religione buddista , si narra che la sua
conversione avvenne mentre era a caccia di cervi , ed oggi ancor è uno dei
maggiori centri mondiali di questa bellissima filosofia. Sempre qui
sorge il grande Bodhi, l’albero sacro (semplicemente un ficus) piantato
da una principessa indiana venerato da piu di mille anni, custodito
instancabilmente da soldati armati e storicamente è considerato l’albero piu
antico di tutto il mondo. Più in là, il Brazen Palace, l’antico palazzo
reale famoso per le sue 1600 colonne nere .
Nel
pomeriggio proseguiamo per MIHINTALE
a meno di 13 km da Anuradhapura, un luogo incantevole, che non ha mai
smesso di affascinare gli abitanti locali e i visitatori stranieri. Vimal
solerte ci induce ad arrampicarci per raggiungere la vetta del monte PERO e qui
iniziamo a capire che lo Shi Lanka è forse il paese delle scale, dei gradini,
delle arrampicate e dei bellissimi panorami, insomma bisogna un pochino
diventare stambecchi (cosa per me “semplice” data la mia agilità) e difatti
iniziamo a SCALARE la
bellezza di BEN 1860 GRADINI………. INFINITI…..
04
GIORNO 12/08/2006
GIRITALE - POLONNARUWA -SIGIRYA–
…
OVVERO …
VERRÀ BEN QUALCUNO A PRENDERCI……..
Giornata
memorabile trascorsa nella leggendaria FORTEZZA
DEL LEONE, SIGIRYA che dista circa 20 km. da Dambulla , la strada per
raggiungerla non è molto comoda ma neanche trafficata…. la
raggiungiamo partendo di primo mattino, con l’intento di espugnarla per
mezzogiorno.
E’
il famosissimo monolito giallo rosso, diventato roccaforte di un grande re del
500 d.c. che lo fece costruire a regola d‘arte in meno di 20 anni, per evitare
scontri ed invasioni nemiche o meglio la guerra aperta di un fratellastro.
La
bellezza di questo posto non è tanto l’imponente palazzo con molte vasche
canali troni, costruito si dice da migliaia di operai, ingegneri idraulici e dai
migliori architetti del tempo (le prove a distanza di secoli gli danno ragione)
quanto piuttosto tutto il panorama mozzafiato che gli sta sotto ed intorno.
Entrando
si lasciano il museo e il grande fossato e si procede verso i meravigliosi Royal
Gardens poi il giardino acquatico e il giardino dei massi tutto molto curato, diviso in fossati, piscine gemelle,
isolette, scalini, alberi fino ad arrivare alla grande grotta del cobra, un
tempo intonacata ed affrescata con dipinti di sensuali giovani ninfee .
La
nostra salita prevede sicurezza, pazienza, buon fiato e coraggio ma ne vale la
pena….
Costeggiando
la grotta degli affreschi si arriva al Mirror
wall che altro non è che parte della parete del monolito, lucidata e
levigata con smalto trasparente tanto da renderla uno specchio liscio, un muro
alto 3 mt. con inciso frasi d’amore e
versetti dedicate alle fanciulle degli affreschi di 1000 anni fa.
Nella
lettura veloce, la più bella risalta dicendo “ Dopo Aver Visto Queste
Splendide Donne, Il Cielo Non Mi Interessa Più!! wow
Per
vedere le splendide donne della dedica si cui sopra bisogna salire un pò più in alto ed ammirare ciò che
rimane, sulla parete di roccia, in
alto miracolosamente al riparo dal vento e dalla pioggia, alcune incantevoli
figure femminili che recano in mano fiori e frutta. Sono fanciulle dal fascino
sensuale e misterioso dai gesti eleganti e pieni di grazia il cui volto accenna
un enigmatico sorriso, forse dame di corte o forse spiriti benefici, forse
ancelle del re che regalavano grazia
con i loro seni rigonfi, eleganza con i gioielli e le accorciature
preziose, ma soprattutto dolcezza con quelle mani lunghe e sottili pronte a
donare offerte di fiori e d’amore.
Ci
soffermiamo a tal punto da iniziare a creare la coda dietro di noi, così che un
secondino in primis ce lo fa notare, poi incuriosito
per la nostra permanenza contemplativa ci invita a seguirlo sorridendo, ci porta
nella parte ancor più alta della montagna verso il corridoio sinistro, alza dei
neri pesanti tendoni e ci fa ammirare altre due figure femminile, non esposte al
pubblico. La prima in particolare ci spiega che ha lo sguardo fisso e da
qualsiasi angolazione la si guarda
lei ti segue con gli occhi, è vero.
E’
così vero da essere un posto Magico!
Che
dire ho capito che non solo qui l’arte si mescola con la natura, ma che i
sorrisi di queste ninfee, a distanza di secoli continuano ad affascinare chi ama
sognare ….perchè questi sguardi così vecchi ma
così armoniosi irradiano una particolare dolcezza , bellezza e
malinconia tutte insieme.
Proseguendo
la rampicata arriviamo alle enormi zampe del leone, e si sale ancora, ancora
fatica, ancora gradini, ancora scale, notando decisamente che la ringhiera di
metallo moderna è affiancata dalla vecchia scalinata scavata a mano nella
roccia e nei secoli, il vecchio e il nuovo si arrampicano insieme verso la
sommità, come a ricordarci che il passato è parte di noi e oggi, senza di
esso, non riusciremmo proprio ad apprezzare tutta quest’arte, la bellezza e
l’ingegno di chi ci ha preceduto!!
E
finalmente la cima, la vetta la sommità … ed è estasi.
Non
siamo molto in alto ma la città a 200 mt. d’altezza
si lascia ammirare in un vero complesso, edifici palazzi piscine,
fondamenta, un paese per accogliere il re e la sua esagerata famiglia di 36
concubine e una smisurata schiera
di figli .
Se
si chiudono gli occhi , con il vento forte nella testa, immaginare è facile,
diventa sogno e realtà al tempo stesso, noi siamo paralizzati dalla storia e
dalla splendida veduta, e anche Vimal, visibilmente stanco e sudato, è
soddisfatto dell’impresa e felice per noi. Ridiscendere della
Rocca di Sigiriya è un piccolo dispiacere, dobbiamo lasciare gli sforzi della
nostra fatica per quest’impresa, ma soprattutto
la bellezza degli affreschi, il senso più allargato del panorama, il
muro e le sue scritte, insomma non è così facile trovare così tanta
armonia tutta concentrata…… fatto sta che all’uscita ci fermiamo nuovamente nelle piccole botteghe di
ambulanti (per la gioia di Vimal che invece è stanchissimo) e tra le tante
statue di legno intagliato, scegliamo quella che più rappresenta la bellezza
femminile, raffigura una delle 22 dame superstiti ed ora viene a casa con noi,
pronta per essere appesa sulle nostre pareti per ricordarci la bellezza della FORTEZZA
DEL LEONE un
sito pieno di leggende e di amore.
Nel
tardo pomeriggio, dopo la sosta in un piccolo villaggio per un problema
meccanico al pulmino, partiamo per POLLONARUWA
che fu capitale a partire
dal 1073, ora rinomata
World Heritage City .
Visitiamo
le antiche rovine e il complesso Gal Vihara, il Tempio
della Roccia Nera, un grandioso trittico , le famose
3 statue giganti di Buddha che emergono
da una singola roccia, il primo seduto il 2* in piedi e l’ultimo dormiente.
Impossibile
provare a descriverne la bellezza dolce di queste figure, sono senz’altro le
tre statue di Buddha più belle mai viste in giro per il mondo, intagliate
interamente in un unico lato della montagna, nella roccia grigia , si vedono le
venature, si ammirano i dettagli, i fiori scolpiti, i bottoni sul cuscino, le
vene nelle gambe, i fili di capelli, insomma
vedere le foto per credere !!
…
OVVERO …
PAGHIAMO CON 2 LITRI DI SANGUE ……..
Dopo
la prima colazione partenza per KANDI passando per Matale, una moderna
cittadina non troppo famosa, se non per la costruzione del Forte MacDowall
eretto nel 1800 dagli inglesi conquistatori. Tutto ciò che rimane oggi del
forte è l’ingresso, noi ci passiamo sotto, ma non è niente di che… Vimal
invece è tutto gasato, dice che questo forte è troppo bello…
ci passerà davanti ben 3 volte !! Matale
è anche nota per il suo decoratissimo
tempio induista, visto solo dall’esterno.
Durante
la mattinata è prevista la sosta
alla fabbrica artigianale di Batik
i famosi tessuti colorati eseguiti a mano su
goccia di cera. Questa tecnica decorativa tessile
l’abbiamo già conosciuta, è praticata
anche in Indonesia, soprattutto a Lombok , nell'India e in Thailandia , ma qui
devo ammettere che le giovanissime lavoratrici,
impegnate nel buio della stanza con i loro beccucci in mano, son velocissime nel
ricoprire simultaneamente linee e punti dei
disegni già tracciati .
Alla
fine della visita guidata, è possibile ovviamente fare acquisti nel negozio
convenzionato (dove ahi noi) è tutto carissimo, e (dove ahi loro) Marco e Laura
pagano l’idea dell’acquisto dei loro 2 nuovi batik…. Con
2 litri di sangue (hi hi hi)……
Proseguiamo
sempre più svenati, per visitare
uno dei tanti giardini di spezie on
the road.
Le
spezie sono state uno dei più famosi prodotti esportati dallo Sri Lanka, dato
che crescevano nei giardini come
principale prodotto industriale e venivano usate non solo per insaporire i cibi
ma anche come rimedi medicinali.
Le specie individuate nelle tradizioni culturali di questo popolo e nella ricerca scientifica sono migliaia e sono chiamate con il loro antico termine , la guida dopo una breve spiegazione “stile adesso spiego e poi vi interrogo” ci mostra l’effetto immediato di alcuni prodotti tipo la cannella o la polpa di cocco mista a zenzero e altri strani semi.
Una
cosa è certa , arrivati alla cassa anche qui c’è da svenarsi, perché il
sedicente medico parlante italiano, continua
a riempirci i cesti di bottiglie e bottigliette
inutili, tant’è che più della metà viene restituita al mittente e di
nuovo (ahi loro) Marco e Laura pagano l’idea dell’acquisto dei loro
nuovi prodotti naturali …. Con altri
2 litri di sangue (hi hi hi)……
Nel
pomeriggio arriviamo a KANDY capitale
adagiata tra verdi e boscose colline,
che sorge malinconicamente sulle rive di un lago artificiale, attorno ad un
palazzetto con alte mura. Qui con estremo rammarico Vimal ci
comunica che la sera prima si è conclusa la parata più importante e
spettacolare di tutto il paese : la Kandy Esala Perahera ,
la regina delle feste buddiste che dura 11 giorni , nei
quali con riti spettacoli preghiere danze ed offerte, viene celebrata una grande
processione in onore della reliquia del Sacro Dente di Buddha. In effetti per le
strade e lungo il lago artificiale non si vedono che rifiuti, rimasugli di
immondizia, sacchetti e bottiglie di plastica, fiori appassiti, cacca gigante di
elefante, ma non importa andiamo verso il palazzo reale per vedere, anche se non
in processione, il famoso tempio.
La
leggenda racconta che il Dente
di Buddha fu portato sull’isola nascosto tra i
capelli di una principessa indiana, che lo donò al sovrano di Ceylon il quale
in segno di ringraziamento stabilì che una volta all’anno la reliquia sarebbe
stata portata in processione da elefanti bianchi bardati a festa, per farla
ammirare dal popolo buddista.
Purtroppo nel 2000 un guerrigliero tamil fece scoppiare una bomba all’ingresso del palazzo, causando la morte di fedeli e da allora ancora oggi, i controlli all’ingresso sono severi, con tanto di perquisizioni e metal detector … un vero lento supplizio…
Giustamente
protetta dall’odio religioso e dai fanatici, oggi il la
reliquia sacra è inserita in
sette scrigni d'oro tempestati di pietre preziose .
Vimal
preciso come al solito ci spiega che purtroppo, l’intolleranza
etnica e l'interpretazione militante della filosofia religiosa hanno portato e
portano allo scontro i singalesi
prevalentemente buddisti, pacifici, che parlano singalese e i tamil
prevalentemente hindu di bassa
casta, arrivati perchè portati sull’isola dagli inglesi per lavorare nelle
piantagioni, che non hanno mai
avuto nulla in comune .
Lasciamo
il tempio e prima di cena andiamo al Kandyan Art Association & Cultural Centre in riva al lago
che offre interessanti mostre di artigianato locale e un auditorium destinato a
spettacoli di danza popolare. I francesi del nostro hotel, vice campioni del
mondo, “che bello continuare a ripeterglielo” si addormentano immediatamente
e si perdono oltre le danze tipiche, anche la camminata sui fuochi
ardenti……..
06
GIORNO 14/08/2006
KANDY - PERADENIYA - PINNAWELA –
…
OVVERO …
CITIRIPIZZOT ELEFANTI
…. O FORSE MENO ……..
Partenza
per la visita al Giardino Botanico Reale di Peradeniya a pochi chilometri
dalla città, tra i più interessanti e ricchi al mondo, che ospita la maggior
parte delle piante tropicali e subtropicali. Molto bella la parte dedicata alle
serre delle orchidee, profumatissime e dalle forme più strane (ci viene
mostrato addirittura un’orchidea minuscola chiamata Cristo in croce, e
un’altra rosa di forma fallica) mentre il padiglione dedicato agli alberi
piantati dai nostri ministri Craxi e Fini, Vimal ce lo fa saltare completamente,
perché dice che non abbiamo abbastanza tempo.
C’è
da dire che quando lui non vuole fare una cosa, quella salta !!!
In
compenso ci fa correre in macchina per raggiungere PINNAWELA strafamosa
per l’Orfanotrofio degli Elefanti.
L'orfanotrofio
fu istituito per dare sistemazione a giovani elefanti trovati abbandonati dalle
loro madri, poi col tempo sono stati raccolti
altri elefanti feriti, malati, maltrattati, sfruttati e ormai da ben 101 anni
questa fondazione si occupa di nutrire, curare e salvare questi bellissimi
giganti dolci. Il primo approccio è molto divertente, alla mattina assistiamo al bagno dei 70
pachidermi che si tuffano letteralmente nelle acque del fiume di Kegalle, uno
spasso perchè si intende che gli enormi cuccioloni in realtà hanno voglia di
coccole attenzione e divertimento proprio come i bambini.
Facciamo
la prima conoscenza con Maya
un’anziana elefantessa e Sugarbaby incinta , la accarezziamo per nulla
intimoriti e lei con la sua proboscide ci saluta, ci lascia fare!
Io
per prima mi butto in questo nuovo emozionante incontro, con il suo nasone
l’elefantessa si struscia sulle mie caviglie e … all’inizio c’è un
po’ di pauuuuuura ….
Ma
tutto è sotto controllo, tant’è che a furia di accarezzarla la bestiona
chiude gli occhi , segno che è una grande coccolona…
Poi
verso le 14 c’è l’ora della poppata e ci dirigiamo verso le nursery, qui
c’è una neomamma nervosa che ha
partorito da tre giorni e cerca di proteggere il suo “piccolo” di 80 kg dal
fastidioso contorno dei troppi curiosi .
Ci
sono i cuccioli di pochi mesi ai quali viene dato il latte versato in grandi
bottiglie mentre alle bestie
anziane vengono fatte le flebo. Spettacolo.
Infine
come in un film, giungiamo nella parte del parco dove gli elefanti pascolano
liberamente, è possibile avvicinarsi e vivere l’emozione di un documentario,
questi si fanno fotografare mansuetamente, sempre in compagnia dei custodi e
vediamo da vicino il più vecchio di tutto il branco, l’unico maschio con le
zanne d’avorio intere, cieco da entrambi gli occhi perché i cacciatori lo
hanno torturato per sottrargliele.
Nella
lotta gli uomini hanno avuto la peggio, l’elefante si è salvato ma solo perché
lo hanno lasciato agonizzante nella foresta, e solo per caso è stato ritrovato
da alcuni contadini che lo hanno affidato alle cure mediche del centro, ora
diventato il suo habitat naturale.
Queste
ultime giornate trascorse negli spazi aperti, immersi nella storia e le naturali
emozioni regalateci dalla natura e dagli animali ci fanno sempre più innamorare
di questo paese di poco clamore, poco pubblicizzato e purtroppo ancora poco
conosciuto, ma indubbiamente di
grande interesse.
07
GIORNO 15/08/2006
KANDY/NURAWARA ELIYA
…
OVVERO …
NEL CUORE VERDE DELLA PERLA ……..
Oggi
lunga trasferta dal nord scendiamo per raggiungere
NURAWARA –ELIYA che è il cuore del paese, immersa nelle colline,
famosissima per essere la patria delle piantagioni da thè , definita città
della luce per la sua aria purissima, infatti siamo a 1900 metri di altezza.
La
coltivazione fu introdotta nel 1700 in sostituzione delle piantagioni di caffè
andate interamente distrutte , qui data la giusta temperatura, la posizione
l’aria fina di alta quota la regione montuosa è diventata simbolo in
tutto il mondo della produzione del miglior thè, verde, nero, pakoe, Lung
Ching, early grey.
Il
thè non è altro che un infuso ricavato dalla pianta chiamata Camelia Sinensis
e come risaputo è la principale risorsa economica di Ceylon, primo
produttore al mondo.
Essere qui è pregio e vanto per chi ama degustare sorseggiare annusare il thè, come facciamo noi, seduti in compagnia di Vimal Laura E Marco nella Mackwood Limited Fine Tea farm, in una tipica calda saletta in legno, una delle tante Tea Farm della zona.
Visitiamo la piantagione sotto una leggera pioggerellina, la fabbrica del the, lo stabilimento, la fermentazione, la pressa, l’imbustamento……
Ma
in assoluto la più interessante è la manovra di raccolta fatta interamente a
mano, le donne cariche sotto il peso dei sacchi sulle spalle, sono seminascoste
tra le piantine sempre verdi e ramose
che non si elevano in altezza più di 2 metri.
Riescono
velocemente a raccogliere almeno 18 kg di the al giorno per guadagnare il
corrispondente di neppure 2 dollari, sono agili, hanno mani scheletriche, ma
sorridono appena alzano la testina per guardarci. Sono bellissime, di
un’eleganza naturale, ingioiellate, con evidenti orecchini color oro, la
macchia rossa tra i capelli che scende fino alla fronte, gli occhi
sottili e scuri, i denti bianchissimi. Sono decisamente minute, alcune più
piccoline di me, ma cosi instancabili e colorate nei loro vestiti da ammettere
che sono davvero il riferimento dell’intero villaggio perché il loro lavoro
fa andare avanti un’intera economia. Pranzo presso RAMBODA FALLS inizia a
piovere ma non c’è problema, sopportiamo più la pioggia del freddo e
comunque la vista paga dato che ovunque volgiamo lo sguardo siamo circondati da
cascate effervescenti. Al termine si prosegue
per il ns. hotel GALWAY FOREST sistemazione nelle camere riservate
da casa e dopo una lunga
salutare doccia calda sistemiamo 2 piumoni sul lettone, è vero come
ci ha detto Massi, qui fa freddo e la sera oltre ai maglioni è meglio
coprirsi dell’immancabile kway.
Per
cena conosciamo il bel Mr. Solisse direttore di sala, che premurosamente anche troppo, ci versa da bere, ci piega
il tovagliolo, ci accompagna la sedia, troppo carino, cosi come il gruppo
musicale itinerante nella sala, che pur non conoscendo i mitici
U2 ci suonano appositamente
una nenia locale .
08
GIORNO 16/08/2006
NURAWARA
ELIYA /THULGALA/COLOMBO/MALE
…
OVVERO …
COME BACK TO REALITY ……..
Siamo
quasi agli sgoccioli, dopo tanta montagna e tanto the caldo partenza per Colombo
via Kithulgala dove facciamo visita a quello che rimane del
famoso ponte dove fu girato il film “IL PONTE SUL FIUME KWAI”.
Vaghiamo nella foresta con la moglie dell’attore unico locale che
fece da comparsa nel vecchio colossal
e di li a poco appare tra gli alberi e tra le capanne l’intera
famiglia, sono tantissimi…. Lasciamo con nostro rammarico la natura e la
foresta per ritornare alla civiltà industrializzata ed eccoci a COLOMBO attuale
capitale.
Non
tutti lo sanno ma il vero nome è Kolamba e in passato è stata anche capitale
delle province marittime della Compagnie
delle Indie Olandesi fino al 1800.
Ha il porto più grande, la spiaggia più sporca, il tasso di inquinamento più alto, il caos più caotico, macchine ovunque, insomma come back home… c’è quasi da dirlo non è un caso che è il centro politico ed economico dell’intero paese. Attraversiamo sul minivan Galle Road e ne vediamo di ogni, questa strada rumorosa e larga raccoglie vecchi edifici, malandati e decisamente sporchi, ricorda vagamente la vecchia Mombasa, bazar musulmani, bancarelle di legno con pezzi di carne e pesce secco, venditori ambulanti, grandi pozzanghere d’acqua con bimbi immersi fino alle ginocchia, piccole farmacie ayurvediche e soprattutto ovunque baracchine che vendono spezie e fiori finti (!?!)
Il tour per la capitale è breve per la gioia del Marinos che non ama molto i Bazar e la mezza giornata a disposizione in effetti non basta per capire, ma Vimal preciso e professionale fino all’ultimo, si accorge della nostra insoddisfazione e ci porta allora lungo la spiaggia degli alberghi d’epoca, a Cinnamon Gardens, quartiere residenziale dei Ricchi, al municipio, alla 2° casa bianca dove campeggiano bandiere multicolor in onore degli Asian Olympic Games che iniziano a giorni e all’Indipendence Hall, magnifico monumento eretto per commemorare la festa di indipendenza dagli inglesi del 1948.
Rientrati
nella normalità cittadina, Prima di lasciarci chiede “e allora signor Ivo
piaciuta la mia capitale??!”
Beh
non proprio noi in realtà abbiamo amato però tutto il resto del paese…..
Al
termine del pomeriggio trasferimento a Negombo nei pressi del vicinissimo
aereoporto e dato che siamo finalmente al mare approfittiamo della spiaggia per
raccogliere sabbia, “puciare” i
piedi, vedere la partite di beach volley, assistere
inaspettatamente ad un matrimonio induista, infine per cena indimenticabile
seratina cinese…. Che spasso ci sono i gamberoni in agrodolce!!!
09
GIORNO 17/08/2006
COLOMBO/MALE/ MALE NORD
…
OVVERO …
SALUTI E BACI …SI RIPARTE
PER …..
Alle
ore 01.10, incontro con l’incaricato e operazioni
d’imbarco presso il banco SRI LANKA dove facciamo le ultime raccomandazioni ma
anche gli ultimi saluti e bacini al Nostro Vimal, che ci lascia con una
promessa “ Se ritorno a Como vengo a trovarVi”
Noi
non torniamo in Italia ci aspettano le Maldive e io sono intimamente sicura che
Vimal in Italia non torna più, moglie soldi permessi permettendo …. Macché
non torna più perché ama troppo il suo Paese.
Che
triste, tutto è magicamente volato con lui
in questa settimana , insieme alla sua mano fasciata, al suo ordine, al
suo metodo vigoroso, ai suoi Monàci, tutto ci mancherà perché in fondo non ci
ha fatto solo da guida, ma anche da papà, da prof, da meccanico, da capo
cordata, da degustatore di arak, insomma VIMAL È IL NOSTRO
VIMAL .. SIGNORE !
Concludo essenzialmente con il pensiero che l’Unesco ha consacrato il triplice dono dello Sri Lanka una natura generosa, una storia prodigiosa e una lunga tradizione di architettura impareggiabile con il resto del mondo, che ci ha fatto dono di luoghi assoluti come Anuradaphura - Mihintale – Giritale - Polonnaruwa – Sigirya …. che dire solo le antiche capitali buddiste valgono l’intero viaggio.
Ma
non mi voglio limitare qui, perché oltre alla natura,
la storia e
l’ architettura ci
rimane addosso la magia della sua gente, questa splendida gente, la POPOLAZIONE
DELLA LUCKY LAND, che ci ha fatto vedere la fatica in ogni sua forma, nella
sopportazione del lavoro fisico, spostando massi a piedi nudi sotto la calura
del sole battente, raccogliendo foglioline di the a mani nude sotto la durezza
della pioggia incessante e fastidiosa, accudendo
gli enormi elefanti con sforzi e
leggerezza al tempo stesso….. sempre sorridendo, sempre senza mai lamentarsi !
Infondo noi siamo resi felici o infelici, non dalle circostanze della vita, ma dal nostro atteggiamento verso di esse e il migliore atteggiamento è proprio SORRIDERE…con gli occhi e con il cuore… come fate Voi.
E un grazie a IVO, al MIO IVO perché tu sei tutto ciò per cui vale la pena vivere !
Saby e Ivo Motta