Messico
in Autobus
Diario di viaggio 2004
Era
da un po’ che sognavo di visitare questa terra ed ora che l’ ho fatto ne
sono talmente rimasta affascinata che voglio condividere questa esperienza con
altre persone incuriosite dal Messico.
Io
ed Ettore siamo partiti da Malpensa con un volo della Blue Panorama per Cancun
il 26 luglio armati di guida della Lonely e con una gran voglia di vedere posti
nuovi.
Dall'Italia
avevamo già prenotato il soggiorno per la prima e le ultime 6 notti a Playa del
Carmen nell'Hotel Riviera Maya Caribe (www.hotelrivieramaya.com), attirati dagli
ottimi commenti a riguardo trovati in uno dei tanti diari di viaggio consultati
prima
di partire.
Il
volo è costato 840 euro a testa ed il soggiorno 7notti/8giorni comprensivo di
trasporto da e per l'aeroporto più l'accesso al Beach Club 450 euro.
La
spesa per le altre notti in hotel ammonta a circa 160 euro.
Per
il cibo e le bevande abbiamo speso circa 110 euro a testa.
Abbiamo
percorso circa 2550 km in autobus utilizzando compagnie di prima e di seconda
classe, abbiamo noleggiato una Ford Focus per un giorno e biciclette per alcune
ore, viaggiato in taxi per una spesa totale di circa 115euro a testa.
Gli
ingressi ai vari siti ed ai cenotes ci sono costati 30 euro a testa.
In
totale abbiamo speso 1400euro a testa.
Il nostro percorso ci ha permesso di visitare parte dello Yucatan (Valladolid, Chichen Itza, Merida,Uxmal e Cozuma), del Chiapas (S.Cristobal de las Casas e Palenque) e del Quintana Roo (Tulum e Playa del Carmen) in due settimane.
Italia,
26 luglio 2004
Il
nostro volo segue la tratta Malpensa-La Havana-Cancun e così dopo quasi 10 ore
di volo piuttosto interminabili e dopo aver incontrato anche un temporale poco
sopra Milano, abbiamo fatto scalo in territorio cubano.
Mentre
aspettavamo di ripartire alla volta di Cancun, abbiamo conosciuto due ragazzi di
Brescia che volevano seguire più o meno il nostro stesso percorso così abbiamo
deciso di partire insieme.
Atterrati
a Cancun abbiamo trovato un caldo ed un'umidità terribili, e un taxista che ci
aspettava per condurci all' hotel.
L’albergo
si è rivelato essere davvero carino; è gestito da una coppia di italiani molto
gentili ed anche il resto dello staff è cordiale e disponibile.
Appena
arrivati a Playa ci siamo tuffati nella rinomata 5a avenida, un viale
lunghissimo pieno di negozi e locali molto carini in cui si riversano tutti i
vacanzieri, e siamo arrivati fino alla stazione degli autobus della linea ADO
Riviera, per trovare un autobus per l'indomani, e allo sportello del Bancomat
proprio di fronte alla stazione dove abbiamo prelevato 2500$
(pesos).
L'atmosfera
ci piace subito, le case sono tutte colorate, i locali sono molto particolari,
con altalene ai banconi, giardini tropicali e tanta musica...
Per
questa notte abbiamo la suite, una stanza enorme con vasca idromassaggio ed un
sacco di comfort: dopo un bagno caldo siamo letteralmente crollati dal sonno.
27
luglio
Alle
6.30 sono già in piedi, credo sia l'emozione per l'inizio della nostra
avventura...
Quando
anche Ettore è sveglio scendiamo per la colazione e poi, zaino in spalla,
camminiamo fino alla stazione sotto un sole cocente.
Per
32$ a testa abbiamo preso l'autobus di 1° classe per Cancun...attenzione perchè
c'è l'aria condizionata talmente alta che praticamente si fa il viaggio con i
pinguini...
Abbiamo
trovato Fabio e Silvia e siamo saltati al volo su un autobus di 2° classe della
Oriente, sicuramente meno confortevole ma comunque pulito, che per 65$ a testa
ci ha portati in quasi 4 ore a Valladolid.
Con
la guida della Lonely sottomano abbiamo trovato l'Hotel S.Clemente, proprio di
fianco alla cattedrale, che per 342$ ci ha dato una matrimoniale con ventilatore
piuttosto accogliente e pulita (fatta eccezione per le lenzuola troppo piccole
per il letto e piene di buchi).
Lasciate
le borse abbiamo noleggiato delle mountain bike (8$ all'ora) ed abbiamo
attraversato questa bella cittadina dalle case coloratissime in direzione del cénote
X-Kekén o Dzitnup, a circa 8km dal centro.
L'ingresso
costa 20$ e la grotta è accessibile tramite un cunicolo che porta ad un lago
sotterraneo molto suggestivo dal cui soffitto pendono stalattiti e nelle cui
acque nuotano un'infinità di pesciolini neri che, leggendo la guida, si dice
non abbiano gli occhi (ho provato a scoprire se sia davvero così,ma l'acqua è
troppo buia...)
Dopo
un bagno rinvigorente abbiamo pedalato verso l'hotel per poi fare un giretto nel
centro per visitare la cattedrale ed il parco lì di fronte.
A
cena siamo stati all'Hosteria del Marques, citato sulla guida, dove per 180$ a
coppia abbiamo mangiato delle ottime quesadillas ed Ettore ha preso il Pan de
cazon, una tortillas ripiena di gatto di mare, un piccolo squalo (...)
28
luglio
Alle
7.15 AM abbiamo preso l'autobus dell'Oriente (17$) che ci ha lasciato dopo
un'oretta fuori dalle rovine di Chiche Itza.
L'ingresso
costa 88$ e c'è la possibilità di lasciare gli zaini in un deposito gratuito.
Appena
entrati alle rovine ci si trova
davanti all'imponente Castillo, la piramide in assoluto più famosa, con i suoi
91 gradini per raggiungere la sommità (salire è un gioco da ragazzi, ma
scendere...non ho mai sofferto così tanto di vertigini!!) ed una vista davvero
spettacolare...si è a 30m di altezza e ci si trova davanti ad una foresta
verdissima dalla quale spuntano qua e là le cime delle altre rovine del sito.
Scesi,
non senza difficoltà, abbiamo proseguito sotto un caldo cocente visitando il
campo del gioco della pelota, il cenote (che non ha niente a che vedere con
quello di Valladolid), il tempio delle 1000 colonne, l'ossario e l'osservatorio
del Caracol...queste rovine sono più malmesse e di conseguenza l'accesso non è
consentito.
Prima
di partire per Merida abbiamo visitato anche l'interno del Castello: passando
per una scalinata impervia si arriva in una saletta dove c'è il trono del
giaguaro rosso, che sinceramente non mi è piaciuto molto e poi là dentro c'era
un caldo davvero atroce.
All’ingresso
del sito, nella biglietteria, c'è uno sportello dove è possibile comprare il
biglietto dell'autobus per Merida (49$), così in 2 ore (in cui ho dormito alla
grande), siamo arrivati nella capitale dello Yucatan.
Appena
scesi dall’autobus siamo andati a cercare l’albergo e grazie ad un simpatico
taxista abbiamo alloggiato per 351$ all’ Hotel El Espanol
in calle 69 angolo 70 a circa 20 metri dal terminal CAME da cui partono i
bus di 1° categoria.
E’
davvero un bel hotel con stanze ampie e pulite dotate di condizionatore ed ha
anche un piccolo ristorante in cui si mangia piuttosto bene.
Durante
il nostro giro per il centro di Merida abbiamo incontrato Alejandro, un
simpatico ragazzo messicano che ci ha letteralmente scortati per la città e che
è diventato anche nostra “guida” per due giorni.
Prima
siamo andati al NOHOCH, negozio equo-solidale citato anche sulla Lonely che però
ha prezzi piuttosto cari e poi ci ha accompagnati a noleggiare una Ford Focus
berlina con cambio automatico per le escursioni del giorno successivo.
Si
è poi proposto di accompagnarci a cena nel ristorante di uno zio e noi, ben
contenti di assaggiare cibo messicano in un ristorante per “indigeni”,ci
siamo fatti accompagnare…la cena è stata davvero fantastica, abbiamo
assaggiato tortillas con “puerco asado” (maiale arrosto) e con “pavo”
(tacchino) che erano la fine del mondo spendendo poco.
L’unico
neo della serata è stata la guida di Alex…io ero convinta, ma alla fine lo
eravamo tutti, che non avesse la patente o che l’avesse persa 2 giorni prima
di incontrarci…ok, l’auto aveva il cambio automatico, ma lui non sapeva
frenare ed ogni volta che si distraeva anche solo minimamente era panico
vero…me la sono vista brutta un paio di volte e credo di aver fatto un po’
la figura dell’isterica ma la sua guida mi trasmetteva un’insicurezza
indescrivibile.
29
luglio
Anche
questa è stata una giornata faticosa, sia dal punto di vista fisico che per i
miei nervi…alle 9 siamo partiti con Alejandro alla volta di Uxmal…la
sua guida non è certo migliorata, anzi, non faceva che distrarsi parlando con
noi e in un paio di occasioni abbiamo rischiato (in particolare quando ha fatto
inversione di marcia in superstrada a 5 metri da una volante della polizia
federale…), per fortuna Fabio, che era l’unico ad aver portato la patente,
ha preso in mano la situazione e, dopo aver preso dimestichezza con il cambio
automatico, il viaggio è stato piacevole.
Uxmal
(ingresso 88$) è davvero un sito meraviglioso, con la Piramide di Adivino che
si staglia verso il cielo (ed oggi era di un blu così intenso!) in tutta la sua
imponenza e il Quadrilatero de las Moijas, un enorme palazzo rettangolare che
racchiude una piazza in cui si svolgevano le cerimonie …ma anche tutte le
altre rovine sono affascinanti.
Sono
anche riuscita a salire su una piramide, una sciocchezzuola
dopo Chichen Itza, senza avere crisi di panico come ieri!
Dopo la visita al sito ci siamo diretti di nuovo verso Merida per trovare un
distributore di benzina (impresa epica, ce n’è uno ogni 100km!) e per deviare
poi per i cenotes di Cozuma, a 38km dalla capitale.
E’
un posto che non è citato sulla lonely, ma è davvero meraviglioso, ci sono 3
cenotes immersi nella giungla che
sono raggiungibili a bordo di carrettini, che corrono su delle rotaie, trainati
da giovani cavalli.
L’escursione
dura circa 2 ore se le soste nei cenotes non sono troppo lunghe, noi per esempio
abbiamo visto solo il primo e l’ultimo perché siamo stati colti da un
acquazzone…
Il viaggio non è propriamente comodo, ma è sicuramente molto divertente, ogni volta che si incrocia un carretto che viene nella direzione opposta bisogna scendere, spostare cavallo e carretto dalle rotaie, lasciar passare gli altri e rimontare tutto!
Tornati
in città abbiamo dato un ultimo sguardo al centro ed ai quartieri più
periferici (ormai li conosco a memoria, Alejandro continuava a girare in tondo e
si passava sempre dalla stessa parte) dove dalle porte aperte delle abitazioni
si vedevano le loro umili stanze con le amache colorate…bellissime!
Abbiamo
poi cenato in hotel spendendo 93$ per due piatti di quesedillas e due Coca-Cola
e alle 20.30 abbiamo preso l’autobus di prima classe della OCC per San
Cristobal de Las Casas (377$) dal terminal CAME.
Chiapas
stiamo arrivando…non vedo l’ora!!!
30
luglio
Il
viaggio in autobus è stato meno pesante del previsto, c’erano molti posti
liberi così abbiamo potuto sfruttare due sedili ciascuno per dormire
comodamente.
Lungo
la tratta l’autobus ha fatto 2 o 3 soste nei terminal in cui si poteva
scendere per usufruire dei bagni o del bar.
Verso
le 7 del mattino, dopo 11 ore di viaggio, siamo arrivati in una stazione che
credevo fosse quella di S.Cristobal così ho constatato con Silvia che avevamo
una mezz’ora di anticipo rispetto alle previsioni di viaggio e siamo scesi
dall’autobus con la piantina della città in mano pronti a cercarci una
sistemazione .
A
prima vista questa S.Cristobal non mi sembrava così splendida come tutti mi
avevano detto, anzi…ma non osavo pronunciarmi perché ero stata io ad
insistere tanto per spingermi fin qui.
Dato
che non trovavamo la cattedrale, Fabio ha chiesto indicazioni ad un taxista che
ci ha detto che…non eravamo a S.Cristobal ma che eravamo scesi ad Ocosingo, a
100km dalla nostra destinazione!!
Così
siamo tornati al terminal ed abbiamo proseguito il viaggio sull’autobus che,
per fortuna!, è passato dopo pochi minuti.
Arrivati
a S.Cristobal abbiamo lasciato i bagagli al terminal (10$ a zaino) ed abbiamo
dedicato la giornata alla visita di questo splendido paesino del Chiapas: le
case sono ancor più colorate che nello Yucatan, donne e bambini indossano abiti
tipici di cotone pesante tutti colorati ed affollano mercatini
dell’artigianato e della frutta,
la
cattedrale è assolutamente fantastica, tutta gialla con decorazioni rosse e
bianche, si stagliava in un cielo terso ed azzurro…si respira un’aria
diversa qui!
Sebbene
S.Cristobal sia stata una delle roccaforti della rivolta zapatista, ora la
situazione sembra molto tranquilla, si vedono a volte militari con i mitra, ma
non si respira certo aria di rivolta, anzi sembra tutto molto normale!
Nonostante
i racconti di delinquenza e pericoli, noi non abbiamo avuto nessun genere di
problemi, ovviamente non ci siamo mai allontanati dalle strade principali ed al
mercato ci tenevamo gli zaini con i soldi ben stretti, ma per il resto si girava
tranquillamente!
Mi
è piaciuto tanto il mercato, con tutte quelle bancarelle piene di coperte e
tappeti colorati, borse, cinture ed accessori vari e tantissime magliette e
gadget del sub-comandante Marcos nascosto sotto il passamontagna…ovviamente ne
ho comprate un po’ per gli amici!
Nel
pomeriggio abbiamo preso un bus della ADO GL ($107 a testa) ed in 5 ore siamo
arrivati a Palenque.
Il
bus della ADO GL è davvero bellissimo, prima di salire ti offrono anche una
bibita ed i sedili sono ancora più comodi e spaziosi, peccato che la
temperatura sia sempre polare…in media 16°C…si muore di freddo!!!
Durante
il viaggio sono rimasta affascinata dal paesaggio del Chiapas, queste montagne
così verdeggianti dalle quali spuntano i villaggi indigeni…qui la gente è più
povera, vivono in capanne di legno e fango o di lamiera, lavorano la terra ed
allevano pollame o degli strani maialini neri e sembrano tutti molto più vecchi
di quanto in realtà non siano…le donne per esempio sembrano molto vecchie fin
da giovani,forse perché iniziano ad aver figli molto presto…i bambini invece
sono tutti belli!
Purtroppo
però, per una credenza pagana non si lasciano fotografare per paura di perdere
l’anima, così non ho molte foto di questa gente.
Verso
le 22 siamo arrivati a Palenque e, dopo aver girato
un po’, abbiamo trovato alloggio all’ Hotel Chablis che ci ha messo a
disposizione per 450$ una stanza spaziosa con aria condizionata e bagno privato,
ma che non vale certo la spesa!
31
luglio
Dopo
la solita sveglia all’alba ed una colazione piuttosto ricca rispetto al
solito, siamo andati al terminal per prenotare il bus per Tulum: 359$ a testa
sull’autobus della ADO in partenza alle 21.10.
Abbiamo
preso quindi un collectivo per le rovine (7$) e di buon’ ora abbiamo iniziato
la nostra visita al sito che mi è piaciuto di più in assoluto.
Palenque
è un sito immerso nella giungla, una vegetazione fitta e rigogliosa che sembra
ingoiare anche le rovine…è molto suggestiva ed anche le varie strutture sono
ben conservate ed affascinanti.
Dato
che agosto è stagione delle piogge e nella giungla c’è più rischio di
trovare zanzare e di conseguenza la malaria, siamo partiti per il sito bardati
con magliette e pantaloni lunghi…risultato: non c’era una zanzara e siamo
collassati dal caldo…ma la prudenza non è mai troppa!!!
Inizialmente
ci si trova davanti al Tempio delle Iscrizioni dedicato a Pakal ( lo stavano
ristrutturando) ed al Palacio, un edificio enorme con una bella torre , stanze e cortili interni dove abbiamo incontrato anche 2 ragazzi che
abitano vicino a Como.
Poco
dietro si trova il “gruppo della Cruz”, la parte che ho preferito, con i 4
templi dedicati al figlio di Pakal.
Il
tempio della Cruz è una piramide anche se meno ripida rispetto alle altre,
mentre il Tempio della Croce Foliata è un santuario posto su un ‘altura da
cui si domina buona parte del sito e la vista è davvero indescrivibile.
Abbiamo
concluso la nostra visita con il Gruppo Norte, costituito da un palazzo e da una
piramide che sinceramente mi è piaciuto meno degli altri, forse perché più
simile a strutture già viste.
Verso
l’ora di pranzo abbiamo preso un altro collectivo (questa volta era un
furgoncino VW stracarico di gente) e siamo tornati in albergo perché dovevamo
liberare le stanze e per prepararci alla gita alle cascate di Agua Azul e di
Misol-ha.
Abbiamo
provato a cercare qualche escursione nelle agenzie di viaggio ma tutte duravano
un’intera giornata e le poche che abbiamo trovato erano troppo care, così
abbiamo optato per il taxi: per 600$ in quattro abbiamo fatto un giro di quasi 6
ore con un signore davvero simpatico.
Agua
Azul dista circa un’ora e mezzo da Palenque e per accedervi bisogna pagare un
pedaggio di 20$ per l’auto e 10$ a testa…ma ne vale assolutamente la pena!
Questo
è un sito molto turistico, ci sono bancarelle di souvenir e frutta ed un sacco
di ristorantini lungo tutto il cammino che costeggia le cascate e noi abbiamo
comprato 2 caschi di PLATANO (sono le banane mignon) per 10$.
L’acqua
purtroppo era torbida, anche perché aveva piovuto ed il cielo minacciava un
altro acquazzone, ma l’imponenza delle cascate lasciava a bocca aperta!
Non
sono spettacolari per l’altezza ma per il fatto che ce ne sono molte, a
“terrazza”, e che sono veramente ricche di acqua…in aprile, quando è
limpida, deve essere davvero uno spettacolo meraviglioso.
Nel
giro di pochi minuti ci siamo presi un acquazzone terribile, in 2 minuti eravamo
completamente fradici e dopo mezz’ora era tornato il sole ed abbiamo
proseguito il giro.
Fabio
voleva fare il bagno mentre noi eravamo poco invogliati dall’acqua piuttosto
fangosa, così siamo partiti per Misol-ha.
Anche
qui l’ingresso costa 10$, e si arriva ad una spettacolare cascata di 35 metri
che si getta in un bacino dalle acque tranquille in cui qualcuno faceva il
bagno.
Seguendo
un sentiero piuttosto impervio era possibile passare dietro la cascata ed
accedere ad una grotta buia in fondo alla quale, dopo aver camminato pochi
minuti con l’acqua alle ginocchia, si arrivava ad una seconda cascatella,
sotterranea questa volta, che faceva un salto di 2 metri nel bacio sottostante.
Illuminando
le pareti della grotta con la torcia siamo riusciti a vedere i pipistrelli e dei
fossili di tartaruga, abbiamo anche scattato qualche foto…spero non sia venuto
tutto buio!
Tornati
a Palenque siamo passati dall’ hotel a ritirare gli zaini ed a cambiarci i
vestiti (sembravamo 4 profughi, ci siamo lavati e cambiati tutti nel bagno
dell’ albergo mentre lo staff ci guardava davvero malissimo, ma non potevamo
fare altrimenti, questa notte ci aspetta il viaggio in bus!!) per poi andare in
centro per la cena.
Abbiamo
mangiato alla Pizzeria Palenque perché avevamo tutti voglia di pizza, ma alla
fine abbiamo optato per una cena messicana spendendo solo 75$ a coppia.
E’
un locale carino, citato anche sulla guida e lo consiglio vivamente…anche la
pizza era molto invitante!
Come
previsto alle 21.10 siamo partiti per Tulum, questa volta il bus era pieno e,
come al solito, la temperatura era polare…
1°
Agosto
Che
dire…siamo arrivati in Paradiso!!!
Dopo il viaggio di 12 ore in autobus siamo arrivati a Tulum
Crucero, la parte interna della città, che si snoda tutta lungo il viale
principale.
Qui
i prezzi per il soggiorno sono più abbordabili rispetto alla zona Hotelera
lungo la costa, ma avevamo tutti voglia di mare, così in taxi abbiamo raggiunto
la spiaggia.
Sebbene
fossero le 8 del mattino gli alberghi erano praticamente tutti occupati, o
almeno i più vicini al bivio per le rovine, così, con un altro taxi, ci siamo
fatti portare più a sud dove la strada si fa più sconnessa ed impervia.
Alla
fine abbiamo trovato alloggio al Shambala Petit Hotel
(www.shambalapetitihotel.com) sito ad un paio di km dalla Posada Margherita;
l’albergo è composto da una dozzina di cabanas, a dir poco incantevoli, che
si affacciano sull’oceano, non c’è ristorante né bar, dovremo andare in
città per qualunque acquisto, ma Roberto, il gestore, si è gentilmente offerto
di portarci in centro con il suo pick-up.
La
nostra cabana (55$ a notte) ha letto con zanzariera, il pavimento in cemento ed
il bagno privato con solo acqua fredda (ed anche piuttosto salata, non devono
avere un impianto di depurazione troppo efficiente), ma ce ne sono di più
spartane con sabbia e bagno in comune.
Il
resto dell’arredamento comprende un piccolo mobile e tante candele, perché
qui c’è corrente solo in alcune ore del giorno.
Come
ci ha spiegato Roberto, gli albergatori vogliono mantenere il più possibile
Tulum allo “stato brado” (ma anche per risparmiare,direi!!) e di conseguenza
non vogliono portare i piloni dell’alta tensione sulla spiaggia: per questo
ogni albergo ha il suo generatore di corrente ed i pannelli solari in modo da
garantire la luce dalle 19.30 fino alla mezzanotte.
Il
risultato è qualcosa di meraviglioso, infatti la notte la spiaggia è
illuminata da fiaccole e candele e questa atmosfera rende il paesaggio ancora più
magico…
Abbiamo
passato la giornata sulla spiaggia sulle stuoie che l’albergo mette a
disposizione degli ospiti, l’oceano oggi era molto mosso per via di una
perturbazione che sta colpendo Cuba e che si ripercuote anche sul mar dei
Caraibi, ma anche star qui ad oziare dopo la massacrante settimana appena
passata non mi dispiace affatto.
A
cena siamo andati da Don Cafeto, un locale carino con una decina di camerieri
che ci servivano con una flemma pazzesca, in Italia verrebbero licenziati dopo
10 secondi!!
Abbiamo
mangiato bene spendendo 115$ a testa (qui i prezzi sono indubbiamente più alti)
per delle fajitas, birra ed un caffè…terribile!!!
Al
ritorno abbiamo faticato a trovare un taxi che ci portasse fino allo Shambala
perché è talmente brutta la strada che nessuno vuole accompagnarci (la tratta
costa 60-70$).
2
Agosto
Questa
mattina ci siamo alzati per vedere l’alba ma il cielo era coperto…quando ho
aperto gli occhi ho visto che c’era più di un inquilino con noi…oltre a
qualche gecko c’era un piccolo pipistrello che volava nella cabana…
Alle
7.45 Roberto ci ha dato un passaggio fino alle rovine (ingresso 38$) che,
complice il maltempo, non mi hanno entusiasmato eccessivamente…
architettonicamente non possono competere con le altre strutture, sono solo
molto suggestive perché a picco sul mare.
Durante
la visita il povero Ettore è stato punto da qualche insetto sull’indice ed
aveva il dito come una salsiccia…così passando davanti ad una farmacia sono
entrata per prendere una crema (sono farmacista, n.d.r.)…peccato che la
commessa al banco non sapesse assolutamente cosa stesse vendendo e per farmi
dare una pomata al cortisone ho dovuto cercare sui loro prontuari e poi guidarla
lungo gli scaffali affinché mi porgesse la scatola giusta…un incubo!
Ci siamo poi diretti con un taxi al Gran Cenote a 3km dalla città (ingresso
80$), questo è un posto bellissimo: c’è un cratere nella terra che nasconde
un lago dalle acque cristalline popolate da pesci che si inabissa in una grotta
con stalattiti.
Nel
cratere c’è una specie di isolotto circumnavigabile a nuoto…è stata una
bellissima esperienza nuotare intorno a tutte queste rocce!
Ne
è valsa davvero la spesa, peccato però non ci fosse il sole!
Tornati
in albergo ci siamo rilassati sulle amache e preso il sole, che nel frattempo
aveva fatto capolino tra le nuvole.
Abbiamo
cenato sempre a Tulum Crucero, questa volta al Paris de Noche, ma la cena non ci
ha entusiasmati ed una volta allo Shambala
ci siamo trovati davanti allo splendido spettacolo della spiaggia
illuminata dalle fiaccole, della musica soffusa interrotta dai passi dei granchi
nella sabbia ed abbiamo assistito alla danza del fuoco: un’americana teneva
tra le mani 2 catene alle cui estremità c’erano delle palle infuocate e,
facendole volteggiare, creava dei giochi di luce bellissimi.
Era
davvero brava, ha ballato (senza musica) per almeno 15 minuti e noi eravamo
davvero estasiati dalle sue acrobazie.
3
Agosto
Anche
oggi ci siamo alzati presto per goderci le ultime ore in questo paradiso: erano
le 7 e sulla spiaggia c’eravamo solo io, Ettore ed il rumore
dell’oceano…molto romantico!!
Alle
13 abbiamo preso un collectivo (20$) per Playa ed in 45minuti siamo arrivati a
destinazione.
Il
collectivo ci ha scaricati al bivio tra calle 4 e la 5° avenida così, sotto il
sole cocente, l’abbiamo percorsa tutta fino ad incrociare la 30° e
raggiungere l’hotel.
La
nuova stanza è più piccola dell’altra ma molto confortevole e dopo esserci
sistemati siamo andati al Mamita’s Beach Club, spiaggia convenzionata con il
Riviera Caribe Maya…niente a che vedere con Tulum, qui ci sono 5 file di
ombrelloni, il bar, la piscina per i bambini…è stato un po’ uno shock, ma
devo ammettere che un po’ di comodità non guastano.
Il
soggiorno a Playa è stato di puro ozio e le giornate sono trascorse tute allo
stesso modo.
Nonostante
sia molto turistica e piena di italiani, in spiaggia si stava bene, non
c’erano bambini che urlavano né ambulanti ed il mare era la fine del
mondo,caldissimo e con tutte le sfumature del verde…sembra quasi di essere in
piscina!
Il
sole batte fortissimo dalle 11 del mattino fino alle 5 del pomeriggio e si fa
davvero fatica a restare al sole, è importantissimo portarsi creme solari con
protezioni alte (non meno di 15spf!) perché ci si ustiona facilmente.
Abbiamo
sempre avuto bel tempo ed in pochissimi giorni sfoggiavamo una tintarella
invidiabile.
La
sera abbiamo cenato in diversi ristoranti scegliendo sempre cucina messicana:
consiglio il Siesta Fiesta sulla 5° avenida dove si mangia bene ma soprattutto
si sorseggiano ottimi cocktails (50$ l’uno) al ritmo di buona musica dal vivo.
Abbiamo
cenato anche all’Xlapak sempre sulla 5° mangiando i soliti piatti mex per
180$ in due, ma il posto che più ci è piaciuto era il Fortuna all’angolo tra
la 10° avenida e calle 8: si mangia bene, hanno anche dell’ottima pizza al
trancio e soprattutto uno squisito caffè Illy!!!
Sconsiglio
invece il ristorante Capitan Tutix sulla spiaggia al bivio con calle 4…i
camerieri ti avvicinano proponendoti prezzi convenienti per mangiare pesce e
alla fine…il totale raddoppia a causa di coperto e prezzi sul servizio che
inizialmente nessuno ti menziona!
Dopo
una lunga discussione siamo riusciti a farci scontare qualcosa, comunque abbiamo
speso davvero tanto!
La
domenica siamo andati a messa in una chiesa sulla 15° avenida all’incrocio,
più o meno, con la 18 o la 16…è stata una celebrazione bellissima, la gente
partecipa attivamente e si respira aria di festa…
Sinceramente
non consiglierei a turisti “zaino in spalla” di sostare a Playa, è davvero
molto turistica e data l’invasione
di italiani sembra di essere a Rimini…tuttavia a chi piace la vita notturna e
la folla, questo è il posto giusto!
I
5 giorni a nostra disposizione sono volati e il 9 agosto, dopo un ritardo di
quasi 3 ore, siamo partiti per
Milano…che tristezza!!
Il nostro viaggio è stato davvero splendido, spero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa di tutto ciò, ma per qualsiasi altra informazione scrivetemi una mail a carollif@alice.it
Carolina Schiavio, Como