VIAGGIO IN MYANMAR - DOVE LA FANTASIA SUPERA LA REALTA'
Diario di viaggio novembre 2011- Dal 09/11 AL 18/11/11
PRIMA PARTE
Eccomi qua, aeroporto internazionale di Malpensa ore 9 AM, partenza 10 e 45,
destinazione Abu Dhabi, compagnia aerea Etihad; primo dei due scali previsti
prima dell’arrivo a Yangoon.
Visi asiatici e arabi, aspettano con me la chiamata al gate, pochi visi europei,
chissà forse se tra loro potrebbero esserci altri viaggiatori con
destinazione Myanmar?
Cerco di memorizzare i loro visi per un’eventuale ritrovo a Bangkok, ultimo
scalo prima di arrivare a destinazione, si parte in perfetto orario.
E’ notte a Bangkok, sono solo di transito e il tempo è sufficiente per
cercare la compagnia Bangkok airways, mi reco al loro gate e una difficilmente
ripetibile sorpresa mi attende!
Arrivano 4 persone, due coppie d’italiani imbarcati come me a Malpensa, ma la
sorpresa incredibile è che due di queste persone lavorano nella mia stessa
azienda sanitaria di Varese; purtroppo io lavorando in una sezione distaccata
non le conoscevo.
La situazione è particolarmente curiosa, così vengo a sapere che una di queste
persone sta visitando il Myanmar per la quarta volta nell’arco di 10 anni, una
pioniera se cosi si può dire, vista la difficoltà che questo paese ha sempre
presentato per i viaggiatori, e da loro mi sento rinfrancato sulle ansie che
questo viaggio mi ha creato fin dall’inizio della mia scelta, ansie legate a
tante notizie raccolte sulle riviste o tramite forum di altri viaggiatori, ma
soprattutto al fatto che sono solo, visto che non sono riuscito a trovare
nessuna persona interessata a dividere con me questa particolare meta.
Questo incontro è stato proprio una bella sorpresa sotto tutti i punti di
vista, dopo esserci scambiati i rispettivi recapiti telefonici e la promessa di
risentirci ai nostri ritorni, saliamo sull’aereo che in perfetto orario ci
porterà a Yangoon.
Dopo circa 18 ore di volo e 5 ore e mezza di differenza di fuso orario arriviamo
a destinazione; mentre ci avviamo verso il controllo passaporti vedo, attraverso
i vetri dell’adiacente zona degli arrivi, c’è un giovane birmano con un
cartello alzato e il mio cognome scritto sopra.
Lin è il suo nome, sarà il mio perfetto driver che mi accompagnerà in questo
speciale paese per i prossimi 8 giorni.
Dopo le presentazioni di rito, vengo portato all’agenzia ONE STOP travel &
tours - www.onestop-myanmar.com,
Teo il mio contatto con essa, non è presente perché fuori con altri turisti,
ma tornerà verso sera a Yangoon per incontrarmi, in agenzia trovo il suo socio
in affari al quale pagherò la cifra di 1900$ per il servizio che mi forniranno,
il quale consiste nell’avere una vettura con un driver a mia disposizione per
quasi tutti i giorni della mia permanenza in questo paese e a due biglietti
aerei per due spostamenti interni.
I dollari sono in perfetto stato, come pretende questo paese e stampati
antecedenti al 2006, ricevo una regolare fattura , mentre all’aeroporto, solo
da pochi mesi si possono cambiare direttamente anche gli euro, allo stesso
cambio che potremmo trovare in banca, per cui è consigliabile fare questa
operazione qui e tenere la ricevuta per un’eventuale ricambio alla partenza.
Finita la conoscenza dell’agenzia, vengo portato al mio hotel, che avevo
prenotato dall’Italia by internet, GUEST CARE HOTEL a 29$ a notte, ci diamo
appuntamento per le ore 14 con LIN e mi metto in sesto dopo tutte quelle ore
passate in volo.
Preciso arriva Lin e partiamo per un primo giro turistico di Yangoon, ex
capitale del Myanmar; purtroppo ho difficoltà a capire l’inglese di Lin, ma
con un po’ di pazienza di entrambi ci si arrangia.
Oggi 10/11/11 è la loro massima festa buddista e cosi in ogni luogo che
ci rechiamo troviamo un mucchio di gente, il primo sito che visitiamo si chiama
CHAUKHTAGYI PAYA(pag 107 della loney) è un buddha enorme dormiente, cosi
chiamato perché straiato in orizzontale.
L’impatto con queste dimensioni di statue fa sempre un po’ d’effetto la
prima volta, ma è solo l’inizio di quello che, in onore della loro fede
questo popolo ha costruito!
Proseguiamo visitando il lago KANDAWGY(pag 11 della loney) dove riesco solo a
scattare alcune foto al KARAWEIK, una riproduzione in cemento armato di una
chiatta regale, la quale funge da ristorante di lusso statale.
Proseguiamo visitando la riva portuale del fiume di Yangoon ,visione desolante
di un porto adibito al carico e scarico container.
Mentre aspettiamo l’orario dell’incontro con Teo, Lin mi porta nel centro
della città, dove esiste un crocevia, che ospita nel raggio di 150 metri, tre
luoghi di culto: cristiano-musulmano e buddhista, esempio di tolleranza
religiosa per altri paesi e popoli ,dove a volte l’estremismo prevale sul buon
senso!
Finalmente alle ore 17e 30 incontro il famoso Teo, veloce meeting in sua
compagnia e di Lin, poi superimpegnato Teo ci lascia dopo mezz’ora da
soli, ultimi accordi per la giornata successiva e lascio Lin per ritornare nella
mia stanza dell’hotel, nella quale devo precisare potreste sentire
ininterrottamente il rumore dell’impianto centralizzato del condizionamento,il
quale è veramente fastidioso, consiglierei di scegliere una stanza lontana
dalla parete che ospita lo stesso.
Essendo abituato a dormire fuori casa, sempre con i tappi auricolari, questo
problema non mi ha disturbato il sonno, in compenso dalla loro terrazza ho
potuto scattare alcune foto notturne sulla famosa SHWEDAGON PAYA, la più famosa
e importante pagoda del Myanmar.
Finisco la serata cenando in un ristorante birmano, situato proprio vicino al
mio hotel, dove mangio un piatto di nuddle e un pesce al limone spendendo
7700kyats, poco più di 4 euro, cucinati benissimo e digeriti altrettanto!
11/11/2011 Si parte per BAGO, prima destinazione del mio personale tour in
Birmania, arriviamo alle ore 10e 30, presso il monastero di KHA KHAT KYAUNG,uno
dei più importanti monasteri di questo paese(pag 154 loney)proprio in orario
per assistere alla distribuzione quotidiana del pasto ai monaci.
Dopo le foto alla preparazione del cibo, eseguita in enormi recipienti sulle
braci di legno, e la preparazione degli ingredienti fatta da gruppi di 6-8 donne
disposte a cerchio; inizia la processione dei monaci che per entrare nel loro
refettorio devono passare obbligatoriamente fra due enormi pentole colme di
riso, dove delle incaricate versano nei loro contenitori il cibo del loro pasto,
ma la cosa più curiosa consiste nel vedere dei semplici turisti, ma solo di
origini asiatiche, che prendono a loro volta dei mestoli per dare del cibo ai
monaci.
Questo rappresenta per un fedele buddhista un atto di devozione verso la figura
del monaco, riconosciuto come il perfetto esempio di vita terrena per la loro
fede. Purtroppo anche se penso, come giustamente fa notare la loney ,il
fotografare questi gesti quotidiani sia diventata una esibizione forzata,
anch’io mi lascio influenzare dalla situazione e anche se con molto imbarazzo
scatto alcune foto onde ricordarmi questo particolare momento.
Lasciamo questo luogo per recarci allo SNAKE MONASTERY(pag154loney), dove
vive,accudito amorevolmente, un pitone che rappresenta la reincarnazione di un
famoso monaco vissuto in questo monastero, dicono abbia 118 anni!!Il serpente
vive in una enorme stanza, che funge anche da santuario e dove il pitone può
muoversi liberamente, sempre sotto la sorveglianza del suo addetto, il quale
presta le necessarie cure al serpente e dove accoglie i fedeli quando entrano
per pregare il pitone e lasciare le offerte per il monastero!
Prima di lasciare BAGO visitiamo il santuario HINTHAGON PAYA(pag153 loney)dove
oltre ad un buddha, si venerano anche gli spiriti birmani, chiamati NAT.
Ore 12 si parte alla volta di HPA-AN, 300 km di strada in discrete
condizioni che decidiamo di fare senza sosta, onde evitare possibili ritardi
all’arrivo, per cui il mio pasto sarà solo di due barrette enervit.Cerco
anche di riposare mentre Lin guida velocemente, forse un po’ troppo per queste
strade!
Prima di arrivare a destinazione Lin mi porta in luogo di culto non
menzionato sulla loney,questo luogo viene frequentato dai locali, non solo per
pregare ma anche per curare alcuni dolori, visto che alla base vi si trova una
fonte termale di acqua calda. Le acque sono separate da un sentiero che porta
all’ingresso, inoltre vi vivono alcuni monaci custodi di questo particolare
sito, il quale sembra uscito da un cartone animato, per via dei suoi colori
vivaci e per la sua costruzione particolare.
Arriviamo ad HPA-AN verso le ore 17, quando il sole inizia la sua veloce discesa
dietro le montagne, senza prenotazione iniziamo la ricerca di una stanza per le
tre notti che dovremo passare in questa zona, l’agenzia non ha voluto
prenotare nulla sicura che avremmo trovato senz’altro facilmente una stanza,
ma cosi non è!
Dopo il terzo tentativo,visto che tutti e tre erano full, con l’aiuto del
gestore dell’hotel PARAMI vengo accettato presso un hotel gestito da
birmani che non parlano inglese.
Senza il mio driver non so come avrei fatto a concordare il mio pernottamento,
in questa occasione ho capito l’importanza di apprendere, almeno le
frasi più necessarie per risolvere eventuali situazioni da solo.
Devo ringraziare Lin , oltre che driver, da quel momento diventò anche un
perfetto teacher,naturalmente io, su sua richiesta, insegnai a lui le frasi più
importanti nella nostra lingua per accogliere altri turisti italiani.
Il nome di questo hotel è GREEN HOTEL e la camera mi costerà 30$a notte,
la colazione è abbondante e anche la cena di cui ho usufruito per tre sere è
ottima e a buon prezzo, collocato fuori dal centro gode della calma ideale per
assicurarvi sonno tranquilli!
12/11/11 Puntuale alle ore 7e 30 Lin mi preleva dall’hotel e mi porta alla mia
destinazione odierna: il monte ZWEGABIN(pag175loney)dislocato a 10 km dal paese,
ha una altezza di soli 750metri, ma la sua particolarità consiste nell’essere
raggiungibile solo praticando una scalinata costituita da migliaia di
gradini, la loney dice che è piuttosto faticosa, direi che la parola usata non
è sufficiente, credo piuttosto sia doveroso aver fatto un ecodoppler da sforzo
almeno tre mesi , oltre ad un buon paio di scarpe da trekking e una borraccia di
acqua.
I gradini variano senza avviso e assumono a volte verticalità assurde, gli
effetti sui vostri polpacci si sentiranno almeno per tre giorni successivi, ma
la soddisfazione di essere riusciti in questa impresa resterà indelebile nei
vostri ricordi!
!Comunque benché sono solo le ore 8 del mattino vedo davanti a me una coppia di
turisti che scoprirò in vetta essere svizzeri, entrando nella zona prima
dell’ingresso principale sarete accompagnati da ambo i lati da centinaia di
buddha alti circa 150 cm, collocati sul prato adiacente questo
sito,veramente una idea particolare onde ricordare a chiunque che questa
montagna è un luogo sacro e non una montagna qualsiasi, e come il mio driver mi
ha raccontato, non è una meta alla portata di tutti, anche se nutriti di
profonda fede!! Lui è uno di questi!
Inizio la salita e oltre agli svizzeri noto tre donne e due ragazzi
birmani che si stanno già arrampicando, mi accodo e studio il percorso, ma già
dopo circa 200 metri la voglia di tornare indietro è forte, ma l’orgoglio
vince ancora una volta e dopo aver sorpassato tutte queste persone continuo in
solitario questa pazzesca esperienza.
Man mano che si sale si aprono tra la vegetazione scenari sulla pianura
sottostante che mi obbligano a frequenti stop per scattare foto ricordo, intanto
il sole si è alzato e già alle ore 9 è un sole importante. I miei inseguitori
hanno assunto un altro passo e li rivedrò solo dopo un’abbondante mezz’ora
dal mio arrivo in cima alla montagna.
Quando ormai avevo a fuoco visivo la fatidica cima scorgo una famiglia di
birmani che sta scendendo, incredulo ma consapevole della giusta scelta oraria
di queste persone, sento un po’ di delusione salire dal mio ego ferito, noto
addirittura che la madre di questa famiglia sta fumando un’enorme
sigaro, confezionato direttamente in una foglia di tabacco.
E mi chiedo dove avrà trovato la voglia di fumarsi un simile cannone dopo uno
sforzo del genere? Qui il mio ego perde ancora colpi!
Comunque arrivo finalmente in cima ed effettivamente sono il primo vero
turista della mattinata. Scorgo alcuni monaci di varie età i quali qui vivono,
come ogni mattina stanno accendendo dei ceri e degli incensi attorno alla pagoda
dorata che svetta sopra ogni altra cosa.
Inizio a scattare foto a 360°al paesaggio che da lassù spazia a vista
d’occhio sulla pianura e su altre montagne, un cannocchiale non sarebbe
male!Mi accorgo di uno spiazzo dove alcune scimmie stanno raccogliendo del riso
da terra, faccio in tempo a fotografarle che in un baleno spariscono tra i tetti
del monastero.
Secondo la loney alle ore 11 del mattino, quotidianamente i monaci danno alle
scimmie del cibo, decido di attendere questo atto e contemporaneamente di
recuperare lo sforzo fatto per arrivare qui. Dopo una mezz’ora arrivano gli
svizzeri, facciamo conoscenza e parliamo in generale di questo paese.
Le ore 11 arrivano e poi le 11e30, ma di questo rito giornaliero non vi è
traccia, cosi non mi resta che scendere dall’altro versante della montagna
come in precedenza concordato con Lin,
La discesa risulta più pericolosa della salita, perché questo versante non ha
ancora visto il sole e i gradini sono umidi, ma in compenso hanno istallato dei
passamano che diminuiscono la possibilità di cadere, cosi prendo coraggio e
aumento il passo e riesco in un tempo record di 40 min a raggiungere la seconda
base.
Lin non è ancora arrivato, ma dopo pochi minuti vedo la sua
macchina sbucare da una curva del sentiero sterrato, ripartiamo verso la seconda
meta: SADDAR CAVE(pag 176loney).
Dopo circa 40 min di percorso arriviamo davanti a delle risaie;la macchina non
può proseguire e Lin chiama un ragazzo con lo scooter il quale, dietro un
compenso di 1500 kyats , attraverso le risaie mi accompagna alla mia
meta,superando le stesse su dei stretti ponti di assi di legno abbastanza
fatiscenti!
L’ampio ingresso della grotta è adibito alle varie statue dei buddha, oltre
inizia al buio una specie di sentiero lungo circa 400metri che vi condurrà
dall’altro lato della montagna.
Qui devo fare una precisazione importante che la loney non riporta o che forse
non era presente alla stipula di questa guida, dando un’offerta al monaco che
vive all’ingresso di questa grotta, lo stesso vi accenderà dei tubi al neon
che sono posizionati lungo tutto il percorso, io avendo trovato già accesi
questi neon e non sapendo il tutto mi sono addentrato ma….continuo dopo!!
Comunque da solo, percorro questa specie di sentiero, scegliendo di
volta in volta dove posizionare i miei piedi, su di un suolo molto scivoloso e
poco illuminato, quasi alla fine della grotta incontro una famiglia di birmani,
i quali avevano pagato l’accensione dei famosi neon
Il capofamiglia parlava inglese e dopo le solite presentazioni di rito mi
consiglia di fare l’escursione sul lago, questo era riportato anche sulla
loney ma non era dato per certo, esco alla luce dalla grotta e la visione che si
presenta è stupenda, mi sembra di essere all’interno di un documentario
televisivo, osservo estasiato uno splendido laghetto in pieno sole dove vivono
alcuni pescatori, accampati in delle sistemazioni di fortuna
incastrate sulla parete rocciosa del lago.
L’incaricato di turno, appena scorge il mio braccio alzato , pagaiando
si avvicina alla riva, saluto in birmano e salgo a bordo di questa primitiva
canoa, naturalmente il driver non parla inglese ma senza chiedere lui sa dove
portarvi!
Vedo un’altra pagaia sulla barca e decido di collaborare pagaiando
seduto davanti a lui, fotocamera in mano e inizio a scattare il reportage di
questo luogo, dopo circa 300 metri la barca punta in direzione della
parete rocciosa che delimita un lato del lago, non riesco a capire dove vuole
andare ma subito dopo inizio a focalizzare davanti a noi che la montagna offre
un passaggio sotto la sua base che sarà stato alto max 2 metri, ancora
incredulo mi ritrovo sotto questa montagna con la testa a filo della volta in
un’acqua limpidissima e scorgo una luce che mi fa supporre un’uscita
vicina.
Ancora adesso che sto scrivendo, la mia mente rivive la sensazione straordinaria
che ho provato durante quel passaggio sotterraneo su quella canoa, in un
silenzio lunare, rotto solo dal rumore della pagaia del driver di turno!
Usciamo dalla montagna e dall’altra parte ci attende un altro laghetto. Il
driver vi accompagnerà costeggiando le sue rive dove famiglie di papere e
germani birmani vivono indisturbati, poi di nuovo sotto la montagna per ripetere
questa fantastica esperienza, la quale non dovete perdere assolutamente!p.s
una telecamera sarebbe il max.
Scendo a terra e dopo aver dato una meritata mancia al barcaiolo, mi dirigo
verso l’imbocco della caverna, un’ultimo sguardo soddisfatto a questo luogo
incantato e mi infilo nella caverna, ma mi accorgo che i tubi al neon che
illuminavano il percorso sono spenti, mi fermo e cerco di pensare alla
situazione che devo affrontare per riguadagnare l’uscita, sono già passate le
ore 15e30,chi mi assicura che aspettando; qualcuno potrebbe arrivare e farsi
accendere i neon?
Visto l’esiguo numero di persone che sto incontrando durante queste visite la
speranza si riduce di molto, decido di tentare l’avventura confidando nella
mia fedele torcia e nella buona sorte, con molta cautela e apprensione riesco a
ritornare all’uscita seguendo la collocazione dei neon spenti.
Finalmente fuori da questo incubo, mi incammino tra le risaie, conscio del
pericolo corso ma consapevole che questi rischi viaggiando da solo sono parte
del viaggio!!
Attraversando le risaie ho anche la possibilità di osservare gruppi di persone
intenti a raccogliere o a curare una delle principali fonti di cibo
e di guadagno che questo paese gli offre.
Ore 18 ritorno all’hotel e ceno quasi subito per poi rintanarmi nella mia
stanza a scrivere questo diario e alle ore 20 sono già a letto, questa fu una
delle giornate più intense di questo viaggio! ,
13/11/11 ore 7e 30 si parte verso KYAUK KALAP(pag 177loney) mezz’ora di
tragitto ed ecco appare una roccia alta circa 25 metri, larga forse 7-8 metri
con in cima una piccola pagoda luccicante, situata in mezzo ad un piccolo lago
circolare artificiale, raggiungibile solo tramite un ponte a misura umana, dal
quale i fedeli o i turisti possono transitare per visitare questo ennesimo
luogo di preghiera, aperto solo sino alle ore 13 del pomeriggio.
Rocce di questo genere si possono osservare in qualche località marina di
questa terra, ma qui è situata proprio fuori luogo, l’effetto che provoca
alla sua vista è un misto di meraviglia è incredulità , non si può perdere
questa stranezza!!
Qui ci vive un monaco, in un piccolo rifugio ricavato proprio dentro
questa roccia naturale, all’interno si possono osservare poche cose oltre ad
un giaciglio per la notte.
Questo monaco tutte le mattine aspetta i fedeli o i turisti, io ero l’unico,
per ricevere da loro una preghiera e delle donazioni che verranno impiegate per
il suo sostentamento oltre alla cura di questo luogo di preghiera, ho avuto la
fortuna di parlagli prima che arrivassero parecchi pickup birmani
zeppi di fedeli.
Mi ha spiegato che Lui ha scelto di vivere li da solo, dopo avere avuto
tre figli dalla moglie la quale vive con i figli a Yangoon;sono delle scelte
radicali che noi stentiamo a capire ma che fanno parte della loro cultura.
Comunque quello che posso aggiungere,soggettivamente parlando,sarà stata la
solitudine dei luoghi che stavo visitando,i silenzi che mi accompagnavano,e la
pace che queste persone trasmettevano, ma la religione in cui loro credono è
qualcosa di molto diverso di tutte le altre religioni con cui sono venuto a
contatto durante i miei viaggi!
Si riparte lasciando il monaco con una fila indiana di fedeli che educatamente
aspettano il loro turno per salire da lui, raggiungiamo la KAWGUN
CAVE(pag176loney) qui si paga un biglietto per entrare e anche per fotografare,
tot1500 kyats, ma in compenso quando si esce si può scrivere le nostre
impressioni firmandole su un book for the guest veramente di fattura pregiata,
per la descrizione del luogo, vi rimando alla loney, da vedere!
Proprio li vicino si trova la YATHAYPYAN CAVE(pag 176 loney), visita libera,
collocata sempre su una grossa parete di una montagna, ma molto più suggestiva
dall’esterno che dall’interno.
Si ritorna ad HPA-AN, pranziamo in un ristorante cinese e visto che il mio
programma qui in questa zona è completato mi faccio portare all’hotel dove mi
riposo su una straio al sole sino alle ore 16, quando Lin mi riprende per una
visita al centro del paese, niente di particolare se non per la possibilità di
fotografare il tramonto da una terrazza della principale pagoda della città che
resta adiacente alla riva del fiume.
Ore 19 ritorno all’hotel per la cena e poi in stanza a preparare i bagagli per
la partenza del giorno dopo verso MAWLAMYNE, ultima tappa verso il sud del
MYANMAR per poi ritornare a Yangoon e cambiare zona.
14/11/11 Ore 7e 30 si parte, prima di entrare in città Lin decide di farmi
visitare, fuori programma, il tempio di KYAIKMARAN (pag 172 loney) della omonima
cittadina, si può evitare.
Alle ore 9e30 arriviamo a MANLAMYNE, andiamo subito alla guest house BREEZE,
prima mia scelta per l’alloggio in questa cittadina, mi chiedono 15$ per una
sistemazione indecente con bagno in comune, rifiuto e proseguiamo lungo la
sponda del fiume dove dopo circa 500 metri troviamo l’HOTEL OK, 20$ con
breakfast, sistemazione decorosa con bagno in stanza, non riportata dalla loney,
sotto l’hotel vi si trova un loro ristorante dove si può mangiare
tranquillamente sia per i prezzi sia per lo stomaco!
Lin mi sconsiglia di visitare i templi nel primo pomeriggio per il caldo
soffocante che abbiamo trovato al nostro arrivo, per cui sistemo i bagagli e
dopo una doccia mi accomodo sulla favolosa terrazza dell’hotel,dove
gentilmente il personale mi offre una comoda straio per godermi il sole sino
all’orario stabilito con Lin.
Da questa terrazza si gode della vista sul fiume e sul mercato attiguo che
purtroppo è fonte di odori non proprio gradevoli, per cui, visto che il giorno
seguente parlando con una coppia di turisti francesi,sono venuto a
conoscenza di un altro hotel, chiamato CINDERELLA, con prezzi analoghi e
ristorante adiacente, ma situato in una zona migliore, vi consiglierei di
soggiornare li!
Dopo le ore 16 iniziamo la visita con la KYAIKTHAN PAYA, poi la UZINA PAYA e
infine la MAHAMUNI PAYA(tutte a pag 166loney) non mi divulgherò a descrivere i
particolari che a volte contraddistinguono le pagode perché la cosa
diventerebbe pesante, ma è sottinteso che ognuna presenta delle differenze che
però dopo varie visite non si percepiscono molto facilmente.
Comunque dopo aver visitato queste tre pagode, aspettiamo da un view point che
cali il sole e ritorniamo alla prima pagoda, la quale merita una seconda
visita al tramonto per altre fotografie che la luce del tramonto rende
particolarmente suggestiva.
15/11/11 solito orario di partenza per destinazione NWA-LA BO PAGODA(pag170
loney) imitazione in formato ridotto della famosa GOLDEN ROCK, ore 8e30 sono
alla base di partenza, due sono le scelte per arrivare in cima alla montagna
dove vi si trova questa pagoda: la più adatta a tutti e salire sul truck che
dopo circa 45 min.raggiunge il top, o farsela a piedi con una sfacchinata di
circa 1e 30 per circa 10km di strada in buone condizioni ma in salita, io ho
scelto la seconda, perché per la prima bisogna aspettare che l’unico truck
che serve questa montagna sia pieno di gente, altrimenti non parte.
Alle ore 10 ancora la gente non era sufficiente per la corsa del truck per cui
mi sono incamminato da solo verso la meta più impegnativa della giornata, sono
fortunato perchè il sole sembra non voglia uscire questa mattina e cosi arrivo
lassù in completa solitudine, stanco ma nello stesso tempo appagato; scambio
due parole in birmano con una coppia di artigiani,i quali gentilmente,forse
impietositi dallo sforzo a cui mi ero sottoposto per arrivare lassù, mi offrono
delle banane.
Comunque anche qui respiro sensazioni di pace e rispetto verso il prossimo che
non hanno paragoni!
Per essere obbiettivi la sfaticata che mi sono fatto non vale il posto che ho
visitato, per cui se volete visitarlo vi consiglio di aspettare con molta
pazienza il truck.
Cosicchè dopo mezza ora di visita mi incammino sulla strada del ritorno,
a circa metà del percorso incrocio il truck colmo di persone che sale
rombando paurosamente per lo sforzo che questa strada in forte pendenza
sottopone.
Dopo un’ora di cammino, questa volta sotto un sole cuocente, arrivo alla base,
dove il fido Lin mi sta aspettando tranquillamente addormentato in macchina.
Ritorno all’hotel e sino alle ore 15 relax sulla terrazza.
Si parte per YADANATAUNG(pag170loney) lascio alla loney la descrizione di
questo sito, aggiungo solo che stanno costruendo un altro edificio enorme
proprio di fronte a questo e confermo la maestosità del luogo, inoltre
all’interno di questo buddha enorme, stanno allestendo delle stanze in cui
vengono disegnate da validi artisti le varie fasi della vita di un fedele
buddhista.
Il tramonto mi accompagna sulla strada del ritorno verso l’hotel, già penso
al giorno dopo che torneremo a Yangoon e da li cambierò completamente zona
verso la mia meta finale di questo mio viaggio:BAGAN.
16/11/11 prima di arrivare a YANGOON ci fermiamo ancora a BAGO per completare la
visita di questa cittadina: SHWEMAWDAW PAYA(pag153loney) considerata la più
importante pagoda di questa città, poi visitiamo il KANBAWZATHADI PALACE, a
poche centinaia di metri ne hanno costruito un altro nuovo, perfetta imitazione
del primo il quale non dimostra gli anni di costruzione(pag153loney).
Passiamo poi alla SHWEGUGALE PAYA(pag154loney) si può tralasciare,
SHWETHALYAUNG-BUDDHA (pag 152loney) un buddha dormiente lungo 54 m.
Ore 14 si parte alla volta di YANGOON, arriviamo dopo le ore 17,ci rechiamo
subito all’ufficio per il ritiro dei ticket aerei e poi all’hotel prenotato
la sera prima telefonicamente da Lin, ma sorpresa la camera sarà libera il
giorno dopo, se riescono a non capirsi fra di loro,figuriamoci cosa avrei
combinato io!!
Comunque con molta calma e gentilezza la responsabile dell’hotel dopo varie
telefonate mi trova una camera nelle vicinanze:EASTERN HOTEL, 22 $ a notte con
un deludente breakfast, camera discreta con il solito rumore dell’impianto di
condizionamento.
Lin, gentilmente mi accompagna ad un internet point dove esiste un collegamento
skipe che dovrebbe consentirmi di telefonare in Italia a prezzi onesti, rispetto
alla media di 3$ che di solito vi chiedono dove esiste il collegamento normale,
purtroppo la linea risulta disturbata e dopo tre tentativi desisto ma devo
pagare comunque 300 kyats per i tentativi a vuoto, misteri birmani!
17/11/11 ore 8, questa giornata Lin non è a mia disposizione, devo visitare
Yangoon da solo, fermo un taxi e per 2000kyats mi faccio portare alla
SHWEDAGON PAYA, principale pagoda della città e uno dei più importanti
monumenti religiosi del Myanmar.
Già alle ore 8e30 l’afflusso dei fedeli è notevole mentre di turisti se ne
vedono veramente pochi. Qui come in altri luoghi del Myanmar il sole fa
risaltare la doratura della pagoda di Yangoon, per cui le foto si sprecano! Ore
10 mi reco nelle vicinanze a visitare la MAHA WIZAYA(pag108loney) merita
la visita, camminando all’esterno di questa particolare pagoda subisco il
primo infortunio ad un piede, visto che come ben saprete qui sono vietate ogni
tipo di calzature e ogni tipo di calze, camminare scalzi non è una passeggiata
per chi è abituato ad avere quasi sempre qualcosa ai propri piedi,qui bisogna
sempre osservare bene dove si posano i piedi altrimenti i risultati sono
tragici!!
Sempre nelle vicinanze si trova un laghetto artificiale, dove i birmani hanno la
possibilità di passare del tempo seduti sui bordi dello stesso o di usare dei
gommoni in vetroresina per pagaiare sull’acqua dello stesso, inoltre cosa
particolare, hanno concentrato in una struttura chiusa, ai bordi di questo
parco, tutta una serie di divertimenti per bambini e adolescenti, alla quale si
accede pagando 200kyats e dove per curiosità ho voluto entrare, trovandovi
intere famiglie che si divertivano alla grande, mentre fuori il sole e il caldo
la faceva da padrone.
Ma la cosa più importante che ho scoperto in questo parco è stato un internet
point, si trova proprio all’entrata di questo parco:chiamato HAPPY WORD, dove
esiste la connessione skipe la quale funziona alla grande, con la quale ho
potuto telefonare due volte in Italia, la prima volta in questa data e la
seconda l’ultimo giorno della partenza, con la tariffa di 200kyats al min!!Vi
ricordo che un euro vale 1100kyats al cambio di novembre 2011.
Decido di aspettare il tramonto per tornare alla SHWEDAGON PAYA, onde finire il
book fotografico a questo luogo cosi suggestivo, girovagando nei dintorni della
zona, mi imbatto in un centro commerciale a tre piani, dove entro a curiosare e
posso constatare che vi sono parecchi generi a prezzi competitivi.
Scelgo un’altra strada per ritornare alla pagoda, mi sembra una buona idea ma
dopo poche centinaia di metri mi rendo conto che senza saperlo sto attraversando
una zona dove regna la povertà assoluta, a poche centinaia di metri la vista
sulla pagoda e tutta la modernità e l’agio che comporta, qui gli sguardi
stralunati delle persone che mi osservano passare vicino alle loro tristi realtà
quotidiane, l’imbarazzo mi assale ma il pensiero di tornare sui miei passi
sembrerebbe ancora più umiliante per queste persone e ostentando indifferenza e
donando sorrisi e saluti birmani attraverso questa zona pensando con amarezza
che ogni grande città possiede angoli di simile aspetto!
Ore 16e 30 con lo stesso ticket del mattino rientro alla SHWEDAGON PAYA ad
aspettare il sunset, stanco della giornata mi straio in una zona defilata del
sito e mi appisolo con lo sguardo rivolto al sole che ora è diventato
sopportabile.
Dopo quasi un’ora mi muovo e noto che a quest’ora sono presenti centinaia di
turisti di varie nazioni, italiani pochi, forse berlusconi questa volta si è
sbagliato o forse gli italiani preferiscono i villaggi valtur!!
Mi siedo in una zona ideale e aspetto che accendano gli enormi riflettori sulla
scena di questo set che ogni giorno si ripete quando il buio prende il posto
della luce,i fedeli birmani che non hanno potuto venire al mattino si riversano
qui a quest’ora a pregare e mescolandosi ai turisti creano uno spettacolo
umano impressionante che non può passare inosservato a nessuno.
Un giovane birmano si avvicina e mi chiede da dove vengo, approfondiamo la
nostra conoscenza a volte con fatica per un’inglese diverso che ci impedisce
di comunicare al meglio, ma in poche parole, questo giovane si presta nel
fornirmi spiegazioni sul luogo e sulle abitudini dei fedeli che lo frequentano,
tutte informazioni che non sono riportate sulla loney ma che completano la
mia conoscenza sul perché di tanti gesti dei quali non capivo il fine, da
questo momento e fino alla fine del viaggio quando entrerò in un luogo di
preghiera mi ricorderò la lezione che questo giovane birmano ha voluto donarmi.
Sono le 18e30 e decido che la mia giornata è finita, anche lui manifesta questa
intenzione, ma prima di uscire da questo particolare sito mi chiede se può dire
l’ultima preghiera in un piccolo tempio informandomi che pregherà anche per
me, questo suo desiderio mi lascia senza parole, naturalmente do il mio consenso
e incredulo di tutto questo lo aspetto all’esterno del tempio;mentre scendiamo
la lunga scalinata verso l’uscita lui mi spiegherà che era solo un modo per
onorare il prossimo, uno dei tanti insegnamenti che la sua religione chiede a
loro praticanti, ancora una volta la loro fede mi ha stupito!!
Scendiamo in strada a cercare un taxi, e ancora lui si presta in questo e spiega
al taxista dove deve portarmi, è buio pesto e offro a lui un passaggio in taxi
ma risoluto rifiuta affermando che dove vive è dal lato opposto della zona del
mio hotel.
Salgo sul taxi e durante il tragitto ripenso a questo incontro inaspettato e mi
sento fortunato che questa persona abbia scelto proprio me in mezzo alle
centinaia di turisti li presenti!!
18/11/11 Partenza per SULEPAYA(pag106loney)seconda pagoda per importanza di
YANGOON, si può visitare ma niente di particolare, altro taxi e vado al lago
INYA(pag112loney), lago artificiale reso famoso perché sulle sue sponde ci
abita la famosa LADY.
Questo luogo è molto curato e viene usato dai birmani per praticare sport ,
yoga thai chi ecc.inoltre sulla sponda principale del lago sono state collocate
comode panchine dotate di ombrelloni, per momenti di relax il riparo dal sole
cocente,vi sono pure piccoli chioschi per pranzaare all’ombra di maestosi
alberi.
Alle ore 11e 30 ritorno all’hotel per la preparazione dei bagagli e per la
restituzione delle chiavi della stanza, visto che qui in Myanmar le stanze
dell’albergo devono essere lasciate max per le ore 12 onde permettere il check
delle stesse da parte del personale dell’hotel, i quali sono molto attenti e
rigorosi.
Mi accomodo nella hall e aspetto paziente l’arrivo di Lin, puntuale alle ore
12 arriva e mi porta all’aeroporto dove prenderò il volo interno con la
compagnia AIR BAGAN destinazione HERO.
Riassumendo YANGOON: qui l’inquinamento da gas di scarico e da polveri varie e
palpabile quasi in ogni luogo della città, di conseguenza molte persone hanno
problemi respiratori o di allergie, Lin è uno di questi.
Moltissime persone,di qualunque età tossiscono e l’uso del fumo è diffuso in
particolar modo tra i maschi, inoltre hanno ereditato, e non hanno
intenzione di cambiare, l’abitudine di masticare una sostanza vegetale, la
quale si chiama BETEL; viene usata per avere più lucidità durante la guida e
altre attività motorie, purtroppo i suoi effetti collaterali sono: una
produzione enorme di saliva colorata, la quale viene continuamente sputata dalla
persona nell’ambiente circostante con le conseguenze estetiche che potete ben
immaginare, oltre a questo, la dentizione della persona che ne fa uso quotidiano
diventa del colore della saliva che sputa cioè: marrone—rossiccio!Ultimo
consiglio,i marciapiedi sono in condizioni penose e a volte vi sono dei pezzi
aperti,dove sotto vi è la fogna,cosi sono già pericolosi ma se uscite di
notte,ricordatevi di portare con voi una buona torcia,perché l’illuminazione
delle strade è insufficiente!!!
FINE PRIMA PARTE
Rodolfo
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