SAYULITA
An easy going tropical retreat... somewhere in Mexico
Ti dico subito che avrai di che leggere per un bel po’ :
ho cercato di inserire tutte le infos possibili ed immaginabili. Non bastera’
certamente per chiarire tutto, ma come prima “infarinatura” credo sia
sufficiente. Un’idea del posto te la puoi fare visitando il sito www.sayulita.com
: non e’ gran che, sappilo. Le
foto sono piccole e nemmeno numerose, ma e’ meglio di niente. Esistono
anche www.sayulitalife.com e www.sayulita-mexico.com nonche’ i vari siti delle agenzie immobiliari locali :
le foto vertono sopratutto su case e terreni, ma ti danno un’idea
dell’ambiente. In ogni caso, basta digitare “sayulita” in qualsiasi motore
di ricerca ( per esempio Virgilio ) e troverai migliaia di citazioni al
riguardo, nonche’ i links con i siti delle immobiliari di cui sopra. Ok,
iniziamo.
1 - Dov’e’ Sayulita ?
E’ in Messico, ma non ha nulla
a che vedere con il solito Yucatan. Si trova nello stato di Nayarit, sulla costa
del Pacifico. Ergo, lontanissima com’e’ da Cancun e Playa del Carmen,
risulta fortemente alternativa per il medio turista italiano.
2 - Un po’ di storia
Sayulita e’ stata fondata nel 1914, ma fino al 1980 non
era praticamente segnata su alcuna carta : era un microscopico villaggio di
poveri pescatori, privo di acqua corrente, telefono ed energia elettrica. Puro
Terzo Mondo.
Attorno al 1980, alcuni giovani turisti americani hanno
iniziato ad arrivare : alcuni dei semplici hippies alla ricerca di un paradiso
tropicale dove fumare marijuana e scolare birra tutto il giorno, altri invece
dei surfisti in cerca di onde meno... costose di quelle di Acapulco. Si trattava
comunque di un afflusso molto esiguo, fortemente alternativo : Sayulita
disponeva di un ( 1 ! ) solo piccolo alberghetto molto alla buona, e di uno o
due ristorantini ( anch’essi parecchio ruspanti ) e nulla piu’. Il turismo
messicano la ignorava completamente, e nessuna guida turistica ne dava notizie,
ancorche’ minime.
Verso la fine degli ’80, il “segreto” ha iniziato a
non essere piu’ tale : gli hippies chiamavano altri hippies, i surfisti
chiamavano altri surfisti, e iniziavano anche ad arrivare i primi expats
statunitensi, in cerca di un luogo dove costruirsi una casa e vivere in un modo
diverso. Vennero costruite le prime strutture ricettive degne di questo nome e
iniziarono a sorgere i primi bungalows... e pian piano, anche il turismo
messicano comincio’ a frequentare il villaggio. Bada, pero’ : tutto ancora a
un livello molto ridotto, in sordina direi.
E arriviamo alla meta’ degli anni ’90 : Sayulita
inizia la progressione che da piccolo villaggio di pescatori la portera’ a
diventare un resort turistico di fama internazionale. Bada, non voglio esagerare
: “Sayula” non potra’ certo mai minare la fama di Cancun o di Puerto
Vallarta, e meno che mai di Acapulco, sia chiaro. Ma attorno alla meta’ dei
’90 e’ iniziata l’escalation che anni fa hanno vissuto Playa del Carmen e
Puerto Escondido, villaggi che una mattina si sono “svegliati” ritrovandosi
ad essere piccole citta’ dove scorrevano soldi.
1999 : l’escalation diventa frenesia. Vengono inaugurati
numerosi ristoranti e locali. Vengono costruiti altri alberghi, altri bungalows,
e molte belle ville di ricchi gringos iniziano a ricoprire colline un tempo
deserte : la Gringo Hill e la North End iniziano a delinearsi come i due
quartieri “hip” di Sayulita. Fioriscono le agenzie immobiliari, aprono tre
internet points, due surf shops.
I prezzi iniziano a salire : sia per la terra sia per gli
edifici gia’ costruiti.
2003 : in febbraio sul New York Times appare una intera pagina dedicata a Sayulita !
Fioccano le richieste di lotti e appartamenti, e il turismo aumenta in modo
sensibilissimo. Il villaggio inizia ad avere problemi nell’alloggiare tutta la
gente che arriva : per quanto stia crescendo rapidamente, le strutture di base
sono ancora quelle che sono. I prezzi salgono parecchio, in tutti i sensi e in
tutte le direzioni. Forse il 2003/2004 e’ l’ultimo anno ancora “buono”
per arrivare qui da investitore : dall’anno prossimo il boom sara’ ormai
consolidato e i costi degli immobili, gia’ alti, diventeranno probabilmente
proibitivi.
3 – L’ ambiente
Non e’ difficile descriverlo : Sayulita ha l’aspetto di un qualcosa a meta’ fra il villaggio di ieri e la cittadina che sta diventando. E’ ancora molto “messicana” sotto certi aspetti ( venditori ambulanti con altoparlanti sul tetto di sgangherati camions... galli che cantano nel cortile di troppe case... qualche persona gira ancora a cavallo, etc etc ), ma basta guardarsi attorno per cogliere tutti i segnali del futuro : parecchi cantieri, molte vecchie catapecchie ristrutturate e ridipinte, cartelli e insegne in inglese, e via dicendo.
La popolazione residente tutto
l’anno
( suppergiu’ 2500 persone ) e’ costituita al 90% da messicani e da un 10%
circa di gringos, che costituiscono quindi una minoranza ben visibile. Sono in
maggioranza statunitensi, ma anche i canadesi sono ben rappresentati. Non
mancano altre nazionalita’ : francesi, spagnoli, tedeschi, svizzeri e...
italiani, ovviamente. Fra le altre nazionalita’ “latine” presenti a
Sayulita, il gruppetto piu’ numeroso e’ quello degli argentini.
Poi ci sono i semi-residenti
: quelli che stanno a Sayulita dai sei agli otto mesi all’anno, fra ottobre e
maggio... e che tornano a Seattle, Portland, Los Angeles, Vancouver, etc etc nei
mesi dell’estate, che per loro sono troppo caldi e umidi. Non si possono
definire veri residenti, ma neppure dei semplici turisti, non credi ? Ecco, a
loro appartengono le belle case in cima alla Gringo Hill o lungo la North End.
Sono parecchi : quasi tutti statunitensi, con qualche canadese.
Quanto ai turisti,
va detto subito che frequentano Sayulita lungo tutto l’arco dell’anno. Il
bello di questa localita’, nonche’ cio’ che la distingue da altri villaggi
vicini ( Lo de Marcos, Rincon de Guayabitos, etc ) e’ che ha un minimo di
“vita” lungo TUTTI i dodici mesi. Cio’ e’ dovuto alla presenza di onde
per fare surf : belle alte durante l’inverno, e in estate ( quando sono basse
) ideali per chi vuole imparare. Gli altri villaggi, invece, hanno onde
bassissime d’inverno, e durante l’estate NON ne hanno la minima traccia...
quindi i surfisti NON li frequentano. In poche parole, la fortuna di Sayulita
e’ la sua posizione in fondo a una piccola insenatura : ad essa si devono le
onde. Altro “plus” sono le colline che contornano la baia : esse permettono
a chi non ha i soldi sufficienti per comprarsi un lotto in riva al mare di
costruirsi una casa con panorama.
Insomma : mettici un po’ la questione del surf... un
po’ la bellezza della spiaggia e della baia... sta di fatto che il ritmo al
quale “Sayula” cresce e’ esponenziale. La nostra bassa stagione locale
e’, in effetti, una “bassa” stagione : e non una stagione MORTA ( e
sepolta ) come nelle altre localita’. Qui non chiude tutto, assolutamente : il
ritmo rallenta parecchio, questo e’ certo... ma la maggior parte dei locali
restano aperti e il lavoro ( ancorche’ ridotto ) non manca.
La
cosa che residenti, semiresidenti e turisti amano di Sayulita e’ la sua
atmosfera assolutamente informale. Qui nessuno, dico nessuno, sta li’ a
stressarsi per “vestirsi bene” se vuole uscire a cena alla sera. Anche se si
decide di cenare da “Don Pedro” ( il ristorante piu’ fico e costoso
) e di fare il dopocena al “Calypso”, vanno benissimo le ciabatte,
una tee-shirt e un paio di jeans spelacchiati. Non c’e’ UN posto ( hotel,
ristorante, locale ) che a Sayulita storca il naso se uno va in giro un po’
“strepenato”. Guarda, ti dico questo : sul muro del “Patrons” (
un locale popolarissimo, proprio in spiaggia ) fino a qualche settimana fa
c’era dipinto questo slogan : NO SHIRTS, NO SHOES, NO PROBLEMS. Potrebbe
benissimo essere adottato quale motto di tutta Sayulita.
Il turismo e’ di provenienza 70% statunitense e 20%
canadese : il rimanente dieci va equamente diviso fra tutte le nazioni del
mondo. Il grosso degli europei arriva a cavallo fra luglio e agosto, ma in buona
sostanza il “ritmo” del villaggio lo dettano ancora gli yankees. E’ brava
gente, per carita’ : ma come tutti gli americani, sono un po’ bambinoni. E
bada bene : il Messico per loro rappresenta una specie di parco di divertimenti,
nel quale si ritengono liberi di fare tutte quelle cose che a casa loro si
sognano : girare per strada con una bottiglia di birra in mano... fumare
l’erba liberamente... urlare canzonacce stonate nel cuore della notte. La loro
presenza e’ a volte un po’ volgare e chiassosa, inutile negarlo, ma
ribadisco : sono a posto.
4 – Clima e Stagioni
E’ presto detto : al di la’ del fatto che anche i messicani distinguono fra estate, inverno, primavera e autunno, per noi gringos qui e’ ETERNA ESTATE. E’ buffo vedere, in gennaio, i messicani con giubbottini di pelle o maglioncini, fianco a fianco nello stesso locale con gringos in shorts e canottiera ! Certo, in pieno inverno qualche serata puo’ essere freschina, e una giacchetta leggera e’ utile averla a portata di mano. Sempre in inverno, e’ raccomandabile dormire con una copertina leggera : nulla piu’. Ma durante il giorno la spiaggia e’ affollatissima.
Fatta questa premessa, ai fini pratici diciamo che le
“stagioni” di Sayulita sono in pratica due : Calda e Secca, e Molto
Calda e Piovosa. A far la
differenza son due fattori,
e cioe’ l’ Alta Temperatura e l’ Umidita’ diurna dovuta alle piogge notturne : quando non ci
sono, la stagione turistica e’ alta ; quando ci sono, la stagione turistica
e’ bassa. D’altronde, Alta Temperatura e Piogge Notturne/Umidita’ Diurna
sono “sofferte” soprattutto da americani e dai canadesi. Il turismo europeo
di luglio e agosto non attribuisce loro particolare negativita’. Morale, gli
alti e bassi della stagione turistica sono dettati da un mix fra le condizioni
climatiche e l’afflusso di turisti di diversa provenienza.
Ergo...
STAGIONE ALTA
- Novembre, Dicembre,
Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile
STAGIONE BASSA -
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre
In pratica, mettiamola cosi’, tanto per fare un
esempio...
UNO VIENE QUI IN GENNAIO e trova clima caldo ( ma non
troppo ), assolutamente secco, pioggia zero, zanzare zero, vita diurna e
notturna al top, americani e canadesi dappertutto, e logicamente... prezzi
piu’ alti.
UNO VIENE QUI IN SETTEMBRE e trova clima caldo ( parecchio
), con una discreta umidita’, pioggia quotidiana ( ma solo durante le ore
serali/notturne o del primo mattino, son rare le pioggie diurne ), qualche
zanzara, vita diurna e notturna molto ridotta, un pochino di turismo europeo e...
prezzi bassi.
Il mio locale non, ripeto NON, e’ un “hotel” come
sei abituato/a ad immaginare. Qui siamo in Messico e gli standards di livello
europeo sono rarissimi, e vanno pagati a caro prezzo. Voglio dire : anche a
Sayulita hai la possibilita’ di dormire in una stanza con l’aria
condizionata, la TV, il frigobar, la Jacuzzi etc etc... basta andare al “Villa Amor” o ad “Aurinko”.
Li’ si spende l’equivalente
di minimo 100 euro per notte : conveniente rispetto all’Italia, ma parecchio
caro per queste latitudini. Ebbene, il Body
& Soul non e’ il Villa Amor,
ma ha le sue brave carte da giocare... pur essendo semplicemente una Guest
House.
- Innanzitutto, una posizione convenientissima : e’ a
soli cento metri dalla spiaggia, e a centocinquanta dalla Plaza, ovvero il perno
attorno al quale ruota tutta l’attivita’ diurna e notturna.
- Un livello di igiene e pulizia davvero non comune da
queste parti e nella mia categoria di prezzo.
- Ogni terza notte ti cambiamo le lenzuola. Tu penserai
“embe’, e’ normale”. E io ancora una volta ti dico, prova altrove fra le
Guest Houses economiche di Sayulita. Vedi se ti cambiano le lenzuola : vai, poi
fammi sapere! J
- Mica finita : il Body
& Soul include anche una palestra. Non grande, ma attrezzata di tutto
punto. Lat machines, step, butterflies, pesi, panche etc etc... ebbene, chi
prende una stanza da me ha l’uso del gym per ZERO pesos.
Ma parliamo di STANZE e di COSTI. In alta stagione ( primo novembre /
trenta aprile ), le quattro stanze con bagno in comune ( pulitissimo ! ) costano
150 pesos a persona per notte. In bassa stagione ( primo maggio / trentun
ottobre ), il prezzo cala a 100 pesos a persona per notte. Queste quattro stanze
possono ospitare due o tre persone.
Dispongo di una sola stanza con bagno privato : questa ( anche perche’
provvista di letto matrimoniale “king size”, di distributore d’acqua
potabile e di tre sets di ascigamani ) costa 400 pesos per notte in bassa
stagione, 500 in alta : indipendentemente dal fatto che ad occuparla siano una o
due persone.
Tutte
le stanze dispongono di un potente ventilatore da soffitto : non di aria
condizionata, ok? Ma e’ un ventilatore tosto, un vero elicottero.
Tutto ( o quasi tutto ) quel che ti suggerisce la fantasia.
- Ballare techno e hip-hop al Calypso Disco Bar fino alle ore piccole.
- Andare al Macondo e ascoltare una chitarra blues fra un drink e l’altro.
- Prendere lezioni di Yoga ( quella del sabato e’ gratis ) sulla “terrazza-fronte-giardino” del Body & Soul.
- Scoprire il piacere di un massaggio professionale, nel giardino del Body & Soul. Le mani della cara Jitany sono magiche !
- Prendere parte a un improvvisato “rave” con falo’ sulla spiaggia.
- Ballare salsa al Don Pedro ogni lunedi’ sera, con band cubana dal vivo.
- Assaporare un po’ dell’aria New Age che permea questo posto, magari sudando in un temaxcali ( sauna azteca ) assieme a un uomo-medicina indio nel corso di una cerimonia di purificazione.
- Esplorare i dintorni a cavallo.
- Armarsi di scarpe robuste e scoprire la jungla a piedi, che secondo me e’ sempre la cosa migliore... anche se in questo caso la fatica la farai tu, e non il cavallo !!! Ah, ah, ah !
- Lanciarsi da albero ad albero con una solida imbracatura, sentendosi un po’ Indiana Jones ( cio’ si definisce “Canopy Ride”, spassosissimo ! )
- Noleggiare una mountain bike e andare nei sentierini della jungla che circonda il villaggio : le possibilita’ di vedere le scimmie ragno e i coguari sono pochine, sappilo ( sono animali timidissimi ), ma mai dire mai. Se hai fortuna...
- Prendere un kayak e spagaiare lungo la costa, vedendola da un punto di osservazione davvero privilegiato.
- Imparare a SURFARE ! Sayulita e’ essenzialmente un surf resort, e le lezioni ( per quanto non economiche ), vengono impartite da istruttori tanto competenti quanto pazienti.
- Fare un po’ di scuba diving. Non sono moltissimi i posti dove farlo ( qui non siamo ai Caraibi ) ma e’ possibile : alle tre isolette chiamate Las Marietas.
- Noleggiare ( ma ti costera’ caro ) un motoscafo d’altura e andare a pescare il marlin ! Auguri : il marlin e’ un duro, occhio che non sia lui a pescare TE.
- E che dire della possibilita’ di vedere le balene nuotare a pochi metri di distanza ? Dicembre/gennaio/febbraio sono i mesi ideali per riuscire a vederle, ma fino a tutto marzo dovresti ugualmente riuscirci.
- Assistere a un vero combattimento di galli : e’ uno spettacolo un po’ crudo, non lo nego, ma fa parte della cultura messicana come la corrida di quella spagnola. Se te la senti, beh... e’ un’esperienza !
- E poi, vuoi mancare ad una vera charreada, ovvero a un rodeo in piena regola ? Voglio sottolineare che questa tradizione -nonostante quel che molti pensano- e’ nata da queste parti, e non nel Far West americano. Diamo al Messico quel che e’ del Messico, che diamine !
- Infine, -perche’ no?- prendere e andare a scoprire la nightlife di Puerto Vallarta, che e’ solo a 40 km da qui... e ha poco da invidiare a quella di Riccione.
Mi fermo qui : ti dico una cosa sola.... NON siamo nell’ enorme Cancun, ma in un posto ben piu’ piccino. Ma proprio per questo tranquillo, sicurissimo, per nulla stressante e moooooolto piu’ a dimensione umana. Qui tutto e’ a portata di piede : ma come vedi, le occasioni di svago non mancano. In ogni caso, se verrai qui ti diro’ io come accedere alle attivita’ che ho elencato sopra.
7
-Possibilita’ di Escursioni
Qui
NON siamo in Yucatan, quindi ti dico subito che devi SCORDARTI le grandi rovine
maya. Niente nei dintorni ricorda neppure lontanamente Tikal, Chichen Itza’ o
Palenque. Ai tempi del Chem-Anahuac
( ovvero l’ “Unico Mondo”, come gli Aztechi chiamavano il loro Impero )
questa zona era una povera marca di frontiera : c’eran si’ delle cittadine,
ma niente di spettacolare... e ben poco e’ sopravvissuto. Se proprio vuoi
vedere a tutti i costi qualcosina d’azteco puoi andare a Ixtlan del Rio, ma...
niente di che. Son quattro sassacci.
Pertanto, la questione “escursioni” va affrontata da
un altro punto di vista, ovvero partendo dal presupposto che questa zona e’ il
cuore del “Messico verace & ruspante” : le tradizioni messicane piu’
autentiche ( la tequila... le orchestrine mariachi... i combattimenti di
galli... i rodei... etc etc ) sono nate tutte qui, a cavallo fra gli stati di
Jalisco e di Nayarit. QUESTO la zona puo’ offrirti, e QUESTO dovresti cercare
di scoprire... J
Ergo, ferme restando le gite a carattere
“naturalistico” cui accennavo poc’anzi ( vedere le balene, etc etc ), se
il tuo programma di viaggio e’ abbastanza “dilatato” in termini di tempo,
puoi considerare le seguenti escursioni :
Guadalajara - Una metropoli che il turismo sottovaluta...
colpevolmente, direi. Se ti interessano i famosi murales messicani, sappi che
questa citta’ custodisce alcune delle opere piu’ spettacolari di Clemente
Orozco, Diego de Rivera e altri. A prescindere da cio’, il centro merita
un’attenta occhiata, e non solo per alcuni pregevoli edifici dell’epoca
coloniale. Lo shopping, per esempio : se lo ami, avrai di che sbizzarrirti a
prezzi MOLTO piu’ ragionevoli di quelli di Puerto Vallarta. Nell’area urbana
sono comprese anche Tonala’ e Tlaquepaque, i mercati artigianali piu’ grandi
del Messico ! Se ami ciondolare per ore e ore fra negozietti e bancarelle fra
terrecotte, ceri artistici, vetri artistici, quadri, pareos, argenteria,
oraferia e quant’altro... beh, a Tonala’ e Tlaquepaque troverai pane per i
tuoi denti. Artigianato VERO, non made in Taiwan, e a prezzo infinitamente
piu’ basso di quello che per gli stessi, STESSISSIMI oggetti, viene chiesto
nelle “tourist traps” di Puerto Vallarta. Raccomando poi un giretto al
Canyon de Oblatos, uno spettacolare punto panoramico situato in uno dei vasti
parchi della citta’. Metti in conto infine l’immancabile cenetta nella
mitica “piazzetta dei mariachi”, una vietta pedonale a portici costellata di
ristorantini rallegrati dalle pittoresche orchestrine che girano fra i tavoli.
Guadalajara puo’ intimidire per le sue dimensioni ( viaggia ormai sui sette
milioni di abitanti e si estende per parecchi chilometri ) ma e’ tutto sommato
tranquilla, certo meno pericolosa di Milano. Il traffico non e’ intenso quanto
potresti pensare, e se noleggerai una macchina non avrai problemi ne’
nell’orientarti ne’ nel parcheggiare. Al limite, puoi usare anche la
metropolitana. Da Sayulita a Guadalajara metti in conto quattro ore di
autostrada ; visto poi il numero di cose che meritano di essere viste, ti
consiglio di dedicare a questa citta’ non meno di due pernottamenti. Non e’
questa una escursione che puoi esaurire in un giorno, perche’ ti lascerebbe
stanco e insoddisfatto : dedicale invece il tempo che merita, e ti piacera’.
Tequila - Cittadina sui 15mila abitanti circa, pittorescamente
disposta in mezzo a colline di un incredibile colore grigio-azzurro... dovuto,
manco a dirlo, ai milioni di piante di agave dalle quali si ricava il tequila
D.O.C. Se vuoi, puoi includere questo posto nella gita a Guadalajara, come tappa
intermedia... oppure recartici per essa sola, e in tal caso puoi partire alla
mattina e tornare a pomeriggio inoltrato. Certo, devi amare il tequila per poter
dare un senso all’escursione, perche’ ( ovviamente ) oltre a questo, non
c’e’ nulla da vedere. Potrai visitare le mitiche distillerie Sauza
e Jose’ Cuervo, assistendo a tutte le fasi della lavorazione, e fare
qualche assaggio. In centro c’e’ anche la pittoresca ex-casa della famiglia
Sauza, ora trasformata in un museo storico. Prima di ripartire ti compri una
bottiglia di quelle buone, e avrai cosi’ onorato una delle piu’ genuine
tradizioni messicane.
San
Sebastian del Oeste - Wow, che piccola preziosa meraviglia ! Se ‘sto
paesino ha mille abitanti, son tanti : in effetti, a pensarci bene... forse non
ci sono piu’ di cinquecento anime, in questo villaggetto che pare arrivare
dritto dritto dall’epoca coloniale. Mirabilmente restaurati, i solidi edifici
sono stati ridipinti nei loro colori originali, rosso e bianco. Portici, colonne
e tetti sono in legno. Ci sono tre o quattro alberghetti di poche pretese
situati in vecchi edifici con patio centrale e -se puoi spendere- fuori paese
c’e’ anche una meravigliosa hacienda coloniale riadattata a hotel, e che
hotel ! In questi posti riposano gli avventurosi che per arrivare qui si son
“sciroppati” tre ore di strada sterrata. In
effetti, San Sebastian e’ non solo fuori del tempo, ma anche fuori del mondo,
nascosta com’e’ fra i severi contrafforti della Sierra de Mascota. Un posto
ideale per isolarsi... per godere di un silenzio quasi irreale... e ( perche’
no ? ) anche della cucina creativa di El
Fortin, un ristorante aperto da una simpatica e giovane coppia di
Guadalajara. Ripeto, per arrivare a San Sebastian serve un po’ di
determinazione : durante la stagione secca qualsiasi auto puo’ affrontare il
percorso, ovviamente ad andatura moderata ; durante la stagione delle piogge...
meglio lasciar perdere, a meno di non disporre di una robusta 4x4. In ogni caso,
c’e’ sempre la possibilita’ di arrivare direttamente da Puerto Vallarta
con un piccolo aereo turistico, tipo CESSNA : costicchia, certo, ma fa
risparmiare molto tempo. Personalmente, pero’, lo sconsiglio. Rende le cose
troppo facili e non fa “apprezzare” la meta, una volta che la si e’
raggiunta. Inoltre, volandoci sopra la strada perde tutto il fascino che invece
ha se vista dall’auto ( panorami meravigliosi ). L’escursione a San
Sebastian puo’ essere fatta in giornata, partendo non piu’ tardi delle nove
del mattino : ma sarebbe piu’ opportuno un pernottamento, anche solo per il
gusto di dormire in una di quelle stanze “coloniali” di cui dicevo prima.
San
Blas - In Italia e’ gia’ abbastanza conosciuta. Si tratta di un villaggio
che per lunghissimi anni, durante i tempi della Colonia, costitui’ per il
Messico l’approdo principale dei galeoni che arrivavano dalle Indie o dalle
Filippine. In seguito venne soppiantata da Acapulco e perse la sua importanza.
Di quell’epoca rimane un forte spagnolo non grande, ma in discreto stato di
conservazione. Ma a San Blas ci si reca sopratutto per esplorare in barca i
mangrovieti che la circondano. Inutile dire che i canali e le isolette formate
dall’intreccio delle radici ospitano una fauna molto varia. I coccodrilli sono
le stars della situazione, certo, ma c’e’ molto altro : tartarughe, aironi,
etc etc. Un soddisfacente giro in barca del mangrovieto dura da tre a quattro
ore. Dopodiche’, i ristorantini in paese offrono specialita’ locali tipo i
tacos di ostrica e la lisa tatemada,
un pesce di laguna grigliato su legno di palma. Questa escursione puo’ essere
fatta in un solo giorno, a patto di non voler dormire troppo a lungo la
mattina... ok ? J
Mismaloya e Yelapa
- Non serve che ti dica piu’ di tanto, sono le due spiagge piu’ famose
della zona, ben conosciute anche in Italia. E’ su queste “cartoline” che
Puerto Vallarta ha costruito la sua fortuna, dai tempi del film La Notte dell’ Iguana in poi. Per chi non ne sapesse nulla, dico
solo questo : si tratta di due gemme tropicali, una delle quali ( Yelapa )
inaccessibile via terra. Insomma, non c’e’ la strada. Niente auto, niente
autobus, che vuoi di piu’ ???? Morale
: a Yelapa ci si va in barca, e solo in barca, partendo da Puerto Vallarta.
Lungo il percorso, i delfini accompagnano l’imbarcazione scherzando coi
turisti... e’ una colonia di cetacei ormai fissa da anni. Una volta giunti sul
posto, c’e’ la possibilita’ di mangiare tutto il pesce che si vuole in uno
dei tanti ristorantini, e anche di pernottare, se si vuole.
Mexcaltitan
- Uhmm... questa escursione la raccomanderei solo durante la stagione delle
piogge. Durante la secca, davvero non ha molto senso. Vedi, il fatto e’ che
Mexcaltitan e’ un villaggetto situato al centro esatto di un lago che e’
tale solo durante i mesi umidi : le sue stradine sono in effetti dei canali, che
gli abitanti percorrono in barchetta. Durante l’inverno il lago sparisce, i
canali seccano, e la gente ricomincia a girare a piedi o in auto. Insomma, una
sorta di mini ( anzi, micro ) “Venezia tropicale”. E che Venezia e’,
quando durante l’inverno i canali seccano? Ah, una curiosita’ : secondo la
tradizione, nei tempi antichi Mexcaltitan altri non era che la mitica Aztlan,
la citta’ dalla quale i Mexica iniziarono a diffondersi per il resto del
Messico, fino ad arrivare a fondare Tenochtitlan. Non ci sono prove concrete, ma
per gli indios questa isoletta lacustre significa molto, ergo qualcosa di vero
sotto deve pur esserci.
- Vieni con pochissima roba. Se viaggi col solo bagaglio a mano, ti risparmi il probabile stress di ricevere le tue valigie il giorno dopo, o piu’ tardi : capita infatti che si perdano fra uno scalo e l’altro. Il bagaglio a mano ti permette di portare DIECI chili di roba... e per una vacanza a Sayulita bastano e avanzano.
- Non portarti abiti eleganti, non e’ il posto. Magari, ecco, portane UNO nel caso che dovessi decidere di andare a tirare l’alba all’ Hilo di Puerto Vallarta. Ma qui a “Sayula” tutto e’ estremamente informale, quindi portati jeans, magliette e sandali bassi. Altro non ti serve. Ripeto, sandali bassi : le strade qui non sono certo quelle italiane, delle scarpe belle si rovinerebbero. Fidati. E se sei donna, scordati scarpe col tacco, qui.
- Portati una TORCIA ELETTRICA. Spesso si viene invitati a un party o chissa’ dove, e per raggiungere il posto bisogna uscire dal centro. Se e’ una notte senza luna, una torcia puo’ fare molto comodo.
- Portati EURO in CONTANTI. Non, ripeto NON serve cambiare in dollari. L’Euro e’ moneta forte ( piu’ del dollaro, ahivoi! ) e l’Ufficio di Cambio di Sayulita sara’ ben lieto di cambiarteli in pesos. Se hai la carta di credito abilitata al cash advance, puoi prelevare pesos in contanti a una delle “macchinette” aeroportuali, a un tasso migliore di quello di Sayulita. Ah, bada : qui a Sayulita la “macchinetta” ancora non c’e’, per ora solo l’Ufficio di cambio.
- Importante : in tutta Sayulita per ora sono solo quattro o cinque i posti che accettano il pagamento in carta di credito, e per giunta solo VISA. Un paio di hotels costosi, l’autonoleggio, una galleria d’arte, e il piu’ fico dei ristoranti. Stop. Io, per esempio, non accetto c/c. Regolati di conseguenza ! J
- Parlo e parlo di soldi, ma dimentico di dirti la cosa piu’ importante : che un Euro vale ( oggi, 18 maggio ‘04 ) ben 13 pesos ! A prescindere dai MIEI prezzi, eccoti alcuni “costi” sayulitani. Pacchetto di Marlboro : 15 pesos. Pacchetto di sighe messicane : 12 pesos. Generosa porzione di aragosta alla griglia : 120/130 pesos. Una birra : in media 15 pesos. Un cocktail nel posto piu’ fico, e cioe’ Don Pedro : 50 pesos. Un bel “margarita licuado” al Calypso Disco Bar : 30 pesos. Un caffe’ espresso : fra i 10 e i 12 pesos. Un litro di benzina : 6 pesos e 70 centavos. Un massaggio di un’ora : fra i 300 e i 500 pesos. Una lezione di surf per te solo, quindi individuale : 250 pesos. Noleggiare una tavola da surf : 250 pesos. Una pizza ben “piena” : in media 75 pesos. Una cenina leggera alla messicana, senza ricercatezze e con una CocaCola : 50 pesos o meno. Una cena messicana piu’ pesante ( si fa per dire ) con qualche pretesa, e un paio di birre : 90/100 pesos. Noleggiare un’auto medio-piccola ( caro ! ) : 600 pesos al giorno, ma meno se la prendi non qui ma all’aeroporto... e ancor meno se l’affitti per almeno 7 giorni. Penso che basti...
Beh, sii forte. E’ la parte “negativa” di una vacanza a Sayulita. Vedi, il fatto e’ che voli diretti dall’Italia al Messico NON ce ne sono, quindi DOVRAI giocoforza ricorrere ad ( esempio ) Air France : Italia/Parigi/Citta’ del Messico/Puerto Vallarta.
Oppure ( altro esempio ) alla KLM : Italia/Amsterdam/Citta’ del Messico/Puerto Vallarta. Queste due sono anche le due compagnie piu’ economiche per arrivare qui : se eviterai i periodi “top” ( i prezzi salgono, e NON DI POCO ) spenderai fra 700 e 800 euro tasse incluse, per un volo a/r. Se voli in periodi di grande richiesta, come niente finirai con lo spendere 1100-1200 dollari.
Puoi arrivare qui a Puerto Vallarta anche con la Lufthansa ( via Francoforte e Citta’ del Messico ), oppure con l’American Airlines ( via Londra e Chicago ), con la Delta ( via Citta’ del Messico e Atlanta ) ma alla fin fine... sempre TRE TRATTE sono. Tre.
Preparati quindi a un viaggiazzo che da casa tua alla porta del Body & Soul durera’ ( soste comprese ) circa 21 ( ventuno ) ore. Bello sbattimento, eh ? Eppure, ne vale la pena : eccome ! Chiaro, ti servira’ un giorno intero almeno per assorbire il jet lag, quindi SCONSIGLIO VIVAMENTE una ordalia simile a chiunque voglia farsi qui la classica “settimanella”. Ma per 15 o piu’ giorni, OK !
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Vabbe’, chiudo. So di averti detto MOLTO, ma se ti
servono ulteriori infos scrivimi : bodysoul1@hotmail.com,
ok ? Mi raccomando, per non essere scambiato per “spam” e dunque cestinato,
il tuo messaggio deve avere un “oggetto” chiaramente riconoscibile.
Finally, sorry per NON aver incluso fotografie, ma...
c’e’ un limite al peso dei files che posso allegare a un messaggio. In ogni
caso, hai le fotine ( piccole ) dei tre siti
che nominavo prima : visitali, son meglio che niente, anche se NON RENDONO PER
NULLA GIUSTIZIA alla bellezza del posto, non mi stanchero’ mai di ripeterlo !
Ma poi, che ci vuole a visualizzare ‘sto posto ? Il
classico villaggetto tropicale tutto palme e colori... no ?
J
Ciao, un abbraccio da
WILLIE
MORESCHI
P.S. – Se vuoi inoltrare copia di questo articolo ad
altri/e, fallo pure. In effetti, ho scritto tutto questo proprio perche’
vorrei vedere piu’ italiani da queste parti : pertanto, piu’ gente legge
quanto sopra, meglio e’.
Ti ringrazio tantissimo anche a nome di Chris, Sean,
Miguel, Scotty, Big daddy, Marc, Nacho, l’altro Nacho, Vincente, Leonardo,
Belinda, Rollie, Eva, Adriana, Paolo, Rod, Graziella, Sergio, Peter, Albert,
Frieda, Dean, Yumiko, Sajila... insomma, a nome di tutti coloro che hanno
investito a Sayulita e che la vogliono veder diventare sempre piu’ conosciuta
e ( ben ) frequentata.