É volare
l'Africa
Diario di viaggio 23-12-2010/07-01-2011
L'Africa
di questo paese ha grandi pregi, si attraversano paesaggi magnifici e quando
meno te l'aspetti arrivano ancora orizzonti più belli...
Il
popolo etiope, nelle diverse etnie, abita e si completa con la terra la cui
storia e tradizioni sono tra le più affascinanti del mondo...
Non
fatevi intimorire ma cercate negli occhi dell'Africa la felicità!
•Guide usate: Etiopia ed Eritrea, Lonely Planet; Il cuore antico dell'Africa nera, ed. Polaris.
•Cambio: 1€=22,3 birr. 1$=16,5 birr
L'Etiopia è forse il paese più povero che ho visto finora.
Tanta miseria, tanta povertà...
I paesaggi del nord sono contraddistinti da spaccature e gole, l'altopiano regala sempre panorami bellissimi...
Gli italiani hanno lasciato il segno anche se le strade si stanno sgretolando, ma qualche buon piatto di pasta al sugo l'ho mangiato...
Diario
23
dicembre 2010
Dopo una notte passata a Roma da Enrica (b&b www.casafratini.it) partiamo per l'Etiopia con la Turkish Airlines (450 € acquistato il 31 maggio però!) alle 11. L'Ethiopian Airlines è stracara e in questo periodo altri passeggeri che attendono in aeroporto ci dicono che hanno pagato fino a 900-950 euro!
Facciamo uno scalo a Istanbul dove abbiamo il volo seguente per
Addis Ababa. 4 orette di attesa e si riparte alle 18:55.
Voliamo
bene, puntuali o quasi e ottimi i pasti.
24
dicembre 2010
Arriviamo ad Addis Ababa alle 2 del mattino. Appena usciti troviamo da fare; compiliamo un modulo per l'immigrazione che viene consegnato all'ufficio per il visto che viene fatto veloce e che costa 20$ oppure 17€, successivamente controllo dei passaporti infine quello dei bagagli. Tutto semplice e molto veloce. Il visto viene fatto in un piccolo ufficio; si fa la coda e si aspetta in piedi davanti a due funzionari che scrivono e si passano i passaporti e cartellini che vengono appiccicati al documento.
A me era arrivato un cartellino di un'altra persona, controllate quindi che qui i passaporti sono come le figurine panini... :-)
Riesco
a prelevare con la carta visa 4000 birr (il massimo) ma ci sono anche 2
sportelli bancari aperti per cambiare.
È ancora molto presto così attendiamo in aeroporto prima di andare in taxi al terminal dei bus dove siamo d'accordo con Paolo che ci aspetterà per il bus per Bahir Dar delle 6.
Paolo, un mio amico e collega, è già arrivato due giorni fa e ci sta aspettando per proseguire per tutta la durata del viaggio.
L'attesa in aeroporto è confortata da un bar aperto dove consumiamo un buonissimo caffè! E io mi faccio anche la prima birretta San George (buona però poi preferirò la Dashen).
Con due ragazzi italiani appena arrivati con il nostro volo prendiamo un taxi per il terminal dei bus "Terra". Concordiamo con l'autista per 150 birr. Siccome i due tipi sono diretti a Shashemene, a sud, appena l'autista capisce tutto li "parcheggia" prima lungo la strada a una fermata di bus per questa destinazione; appena i due ragazzi scendono vengono immediatamente "catturati" da energumeni che "lavorano" per questi bus...
Il tassista appena riparte ci chiede 250 birr, eh sì perchè l'accordo era di una sola sosta e non due come invece è capitato... sì, ok...lascio da parte le imprecazioni...
Alla fine, dopo la minaccia di venire lasciati sulla strada e non so nemmeno dove e di notte,... accidenti a lui e alla sua Lada del cavolo che è peggio di un carretto trainato da capre....paghiamo 200 birr e non se ne parla più...(prima semi incazzatura del viaggio...anzi, prima totale incazzatura bella e grande!).
Arrivati
alla principale stazione dei bus, una marea di gente già a quest'ora, sono
quasi le 5 del mattino e attendiamo l'alba... incontriamo
subito Paolo alla biglietteria 31 del terminal "long distance" che ha già
acquistato i biglietti del bus (120 birr).
Sembra un incubo: tanta gente che aspetta di partire, gruppi che stazionano a terra dormendo e osservando i bus che sono pronti per le rispettive partenze. Incappucciati e avvolti in grandi coperte, uomini, donne e bambini vestiti di stracci...
Confusione e bus parcheggiati senza un ordine preciso. Tenere d'occhio i bagagli e mettere se possibile gli zaini in posti bene al sicuro anche se poi alla fine non abbiamo mai avvertito sensazioni di pericolo, nè qui nè in altri posti dell'Etiopia...
Il
viaggio per Bahir Dar dura 10 ore compresa una sosta per pranzare a Dejen. Il paesaggio è
fantastico e la strada ben tenuta ed è tutta un'avventura. Siamo gli unici
stranieri su questo bus. Molta povertà e tanta miseria...
Arriviamo alle 18 a Bahir Dar. Alla fine scegliamo l'hotel Bahir Dar, la camera doppia costa 80 birr con bagno e 70 bir senza. Stanza senza tante pretese ma il ristorantino a portata di mano è piacevole e comodissimo.
Mangiamo
bene al ristorante dell'hotel. I prezzi bassi ma la buona qualità rendono questo
posto molto frequentato.
Prendiamo accordi con un ragazzo..ragazzino meglio, che ci spiega qual'è l'escursione per il lago Tana.
25
dicembre
Come
d'accordo ieri sera, organizziamo l'escursione sul lago Tana in
barca (125 birr), passeremo la mattina a visitare diverse alcune chiese, alcune delle
quali con affreschi molto belli. Iniziamo con quelle sulla penisola di Zeget,
Beta Maryam è la prima in cui entriamo. Il costo di 50 birr include anche la
visita del museo annesso con croci etiopi, corone reali, libri religiosi e altri
oggetti. La successiva è Azuwa Maryam, mentre Ura
Kidane Meret, la più grande ha tanti affreschi belli e ben conservati. Quello
che mi colpisce di più delle chiese è la costruzione. La struttura é un
insieme di legno, muri di fango misto a fieno e canne di bambù. Le chiese hanno
un tetto circolare di paglia con due corridori concentrici che rendono l'insieme
interessante e molto tipico.
Si
entra sempre togliendosi le scarpe. Ogni volta si pagano 50 birr allo stesso
sacerdote o monaco seduto fuori.
Tornando
indietro ci fermiamo alle due isolette davanti Bahir Dar. La prima é la chiesa
di Kebran Gabriel dove entriamo solo al museo (perché sono passate le 12 e le
chiese a quell'ora chiudono), ma l'entrata non è consentita alle donne quindi
passiamo alla successiva Debre Maryam che anch'essa é chiusa e pertanto non
visitabile.
Torniamo
infine a Bahir Dar che sono già le 15.30.
[attenzione
perché in Etiopia l'orario segue uno schema legato al sole: le nostre 6 sono in
realtà le ore 'zero', quindi dall'ora etiopica bisogna togliere 6 ore].
Prima
di fare un giro per il mercato definiamo e acquistiamo il biglietto del volo da
Lalibela ad Addis Abeba per il 5 gennaio (3000 birr=135€).
Visitiamo
il mercato poco distante dalla stazione dei bus.
Molta
confusione ma tutto vero e tipico, scattiamo foto e siamo circondati da tanti
bambini.
Ceniamo
al ristorante Amanuel un piccolo locale con vari piatti locali, pesce del lago e
la "injera" onnipresente.
26
dicembre
Il
programma di oggi è il villaggio di Tis Isat, le cascate del Nilo Azzurro.
Prendiamo
un autobus che ci mette un'ora circa (11 birr). In fondo alla strada a sinistra
c'è la biglietteria per la cascata (15 birr). Facciamo il giro completo
seguendo la piccola mappa sulla guida Lp ma non è così facile e dopo il ponte
portoghese di Tisohà Dildil costruito dall'imperatore Fasiladas nel XVII secolo
abbiamo qualche difficoltà nel capire il sentiero giusto per vedere le cascate.
Non c'è problema perché si
avvicinano sempre ragazzi e bambini che ti indicano la via giusta in cambio di
qualche birr.
Passiamo
a lato di qualche tucul e scavalcando scorgiamo la cascata. Bellissimo il salto
incastonato in uno scenario africano 100%.
Seguiamo
il corso del fiume verso destra fino a scendere in un punto dove possiamo
attraversarlo (ma tanti "aiutanti" sono pronti per noi con cartellini
di guida ufficiale mostrata all'istante per il superamento del guado=5 cm di
profondità!).
Continuiamo
quindi tornando indietro direttamente verso la cascata che quando la
raggiungiamo si mostra in tutta la sua bellezza.
Nel
tornare indietro e a recuperare gli zaini lasciati in biglietteria dobbiamo
prima superare il fiume con un passaggio in barca (10 birr).
Torniamo
infine a Bahir Dar dove dopo un buon succo di frutta (buonissimi quelli al
mango, papaya, avocado) troviamo subito un minibus per Gonder.
Dopo
aver recuperato altri passeggeri finalmente alle 14 partiamo per Gonder (55 birr).
Il
paesaggio è bello e la strada ben asfaltata fino in fondo.
Troviamo
alloggio in 2 hotel diversi: Paolo sta al Belegezu dove rimane solo una camera a
100 birr, mentre noi troviamo posto al Lodge Du Chateau poco distante. Pensiamo
costi solo 14$, invece fanno 40$ e lo scopriamo l'indomani quando il tipo
dell'hotel magicamente pronuncia meglio "forty" invece di forteen
della sera prima...
27
dicembre
Colazione
in hotel visto che è compresa, con caffé o thé, succo di mango, omelette,
pane e miele, burro e marmellata.
Visitiamo
Gonder. Prima però acquistiamo i biglietti del bus per Shire (92 birr) che
parte domattina alle 5. Da Shire continueremo per Axum nella stessa giornata.
La
cittadella murata è patrimonio dell'Unesco dal '79. Il biglietto d'entrata
costa tanto, 100 birr! L'attrazione principale è il palazzo di re Fasiladas
mentre le altre rovine medievali sono meno importanti. A me sinceramente non ha
entusiasmato questa visita. A piedi andiamo fino ai Bagni di Fasiladas la cui
entrata è inclusa nel biglietto per la cittadella. Carino ma niente di più...
Sempre
a piedi raggiungiamo il complesso di Kuskuam dell'imperatrice Mentewab (50 birr).
Io non entro questa volta, ma Paolo mi racconta che è stato
interessante.
Continuiamo
il giro e in minibus torniamo in centro (1 birr) da dove prendiamo la strada in
salita che conduce alla chiesa di Debre Berhan Selassie. L'entrata costa 50 birr
ma all'interno é tutta affrescata ed è magnifico! Vale la pena la sua visita.
Ceniamo
bene e divertendoci assieme alla viaggiatrice Cristina.
28
dicembre
Sveglia
alle 4! Arriviamo molto presto alla stazione dei bus per accaparrarci i posti
migliori.
Partiamo
alle 6, alle 5 i cancelli della stazione aprono e il bus viene letteralmente
assaltato e riempito come un uovo. È ancora scuro quando lasciamo Gonder ma la
musica ipnotica a tutto volume non ci lascerà fino all'arrivo.
Il
paesaggio è spettacolare, per il momento il più bello visto in Etiopia, mentre
la strada è pessima nel 90% del percorso che si snoda lungo salite e tornanti
di montagna. Passiamo da Debark da dove si organizza il trekking sui monti
Simien.
Arriviamo
a Shire alle 17 e subito saliamo su un altro bus per Axum (40 birr ma il prezzo
per i non faranji dovrebbe essere di 20-25 birr).
Arrivati
alla città santa di Axum scendiamo di fronte all'Ark Hotel anche se per errore
lo scambiamo per l'Africa Hotel. Prendiamo due doppie con bagno e doccia (e
l'acqua è calda davvero!), 150 birr quella di Paolo e 200 quella nostra.
29
dicembre
Come
per Gonder l'Unesco ha nel suo patrimonio anche Axum.
Dopo
colazione al vicino Africa Hotel (io prendo "dabo fir fir" cioè
pezzetti di pane fritto con sugo di pomodoro e caffè) andiamo a visitare l'area
archeologica con le famose stele di Axum. L'entrata costa 50 birr e include
anche l'entrata alle tombe di Kaleb e Debre Merkel. Le stele più belle sono
quelle di Ezana e di Roma (obelisco riportato qui dall'Italia nel 2005).
Dopo
le stele e il museo entriamo nell'area delle chiese di fronte di Maryam Sion,
quella nuova e quella antica, ma la vera attrazione è quella dove pare sia
custodita l'arca dell'alleanza. Non si può entrare e nemmeno tanto
avvicinarsi..il custode quando mi vede particolarmente interessato mi fa cenno
di smammare!
Ceniamo
al ristorante Atse Johannis International come la sera prima.
C'è
un buffet con njera e 'shuro' (tipici stufati di carne o legumi speziati),
insalate e pasta..tutto al costo di 30 birr, buono e abbondante.
30
dicembre
Partiamo
alle 6 con il minibus per il tour che abbiamo organizzato ieri. Questo tour
include il trasferimento fino a Wukro con la visita di 4 chiese rupestri
del Tigray nel primo giorno mentre il giorno successivo visiteremo altre
5 chiese del gruppo di Gheralta con arrivo a Mekele. Tutto ciò per 600 birr
escluse le entrate alle chiese che dovrebbero essere di 50 birr.
La
strada é uno spettacolo e non esagero..stupendo il tratto da Adua a Adigray con
incredibili paesaggi fatti di spaccature e vallate e contrasti di colore che
impreziosiscono il viaggio. E poi c'è la gente che vive la strada ed è come
essere secoli indietro, ai tempi dei monaci che per primi evangelizzarono questa
terra.
Ci
fermiamo a Yeha, ora un piccolo villaggio che fu la capitale di una
civiltà pre-Axumita. L'antico tempio è vicino alla chiesa. Si pagano 50 birr
ma si entra solo nel piccolissimo museo.
Il
Tigray è l'anteprima dell'Eritrea, il confine è vicinissimo, mi piace pensare
a questo come sempre quando immagino la mappa geografica e questo desiderio di
scoprire e la continua curiosità...
Non
é prevista la sosta alla chiesa di Debre Damo, ad Adigray ci fermiamo a
mangiare ma troviamo un piccolo locale onesto che per 11 birr ci serve spaghetti
(scotti) al sugo (piccante eh, cosa credevate?). Però ci rifacciamo con un buon
caffè nel bar di fronte.
La
prima chiesa che visitiamo è quella di Petrus Paulus, l'entrata costa 50 birr.
Il panorama circostante è magnifico con dei cactus a ombrello con fiori rossi
che caratterizzano la bellissima vista. Si sale alla fine su una scala
arrangiata di legno un po' precaria. L'interno della piccola chiesetta è
interessante per qualche affresco originale.
Proseguiamo oltre per la Mikael Milhaizengi (50 birr) ma non entro perché sembra non sia così bella in confronto alle prossime.
Seguiamo
oltre per la chiesa Medhane Alem Kesho ma alla richiesta di 100 birr per entrare
ci sentiamo presi in giro e nel cercare conferma sul prezzo da parte del nostro
autista e del suo compare non otteniamo nessun chiarimento neppure dalle
ricevute dei biglietti già emessi.
Arriviamo
a Wukro e ci dirigiamo subito alla chiesa di Chirkos (Ciriaco) ma anche qui ci
chiedono 100 birr per entrare. Sembra troppo e che i prezzi vengano cambiati così
velocemente.
Alloggiamo
a Wukro all'hotel Lwan, camera doppia 150 birr (bagno e doccia) quelle singole
senza bagno costano 50 birr.
Wukro
é una città di passaggio lungo la strada per Mekele (Makallè) con diversi cafè
e piccoli negozi come se ne vedono sempre nei paesi etiopi.
Ceniamo
al vicino Dengolo hotel ristorante, mangiamo bene ma al momento del conto la
matematica se ne é andata in pensione...controllate the bill!
31
dicembre
Partiamo
presto avendo concordato per le 6. Solita manfrina prima di partire se abbiamo
pagato la stanza oppure no ecc ecc...
Visiteremo
5 chiese del gruppo di Gheralta.
Dopo
pochi km vediamo la prima chiesa: Abraha Atsbeha. Sa di antico, con
affreschi ben conservati: 100 birr.
La
chiesa conserva la croce del primo evangelizzatore dell'Etiopia Frumenzio (con
Edesio altro monaco siriano) ma sembra che la croce sia del primo cristiano Abba
Salama e il letto di Ezana.
La
seconda chiesa è in fondo alla strada vicino a Megab. Il panorama è
straordinario e ci incamminiamo seguendo alcune 'guide' anche se diciamo subito
che non ci interessano, ma ormai siamo scortati per tutto il cammino. La chiesa
è nascosta dietro uno sperone di una montagna rocciosa, si chiama Abuna
Yemata Guh. Il primo tratto è abbastanza facile poi però la salita è
difficile e faticosa e diventa anche molto pericolosa perché lo strapiombo
arriva fino a 200 metri!
Ci
si deve letteralmente arrampicare
in due brevi tratti!
La
successiva Maryam Korkor è una chiesa così nascosta che è impossibile
da trovare senza l'aiuto di qualcuno. Ci incazziamo anche questa volta per le
continue richieste di soldi che davvero disturbano molto la situazione.
Saliamo
attraverso una gola molto stretta e in cima non sappiamo bene dove proseguire.
Finalmente i bambini che ci osservano capiscono la nostra difficoltà e infine
ci indicano la via giusta accompagnandoci fino alla piccola chiesa. Se per la
chiesa di Abuna Yemata Guh sono rimasto meravigliato per l'escursione e il
panorama, questa volta sono ancora più felice! Sembra di volare e di stare in
cima al mondo!
La
chiesa è piccola l'entrata costa 100 birr con un prete antipatico che chiede la
mancia per non so quale motivo...
Siamo
soddisfatti al cento per cento, uno scenario indimenticabile!
Ci
sarebbero altre chiese da visitare ma stanchi e comunque molto appagati
decidiamo di fare ritorno e terminare il tour a Makallè.
A
Mekele (Makallè) alloggiamo all'hotel Merkeb. Camera doppia 100 birr con bagno
e doccia. Ceniamo bene nel ristorante dell'hotel con 110 birr in tre! Cenone di
capodanno moltissimo economico!
1
gennaio 2011
Proprio
di fronte all'hotel Merkeb c'è la stazione dei bus ed è per questo che siamo
già pronti perché il primo bus per Woldia parte alle 5. Per Lalibela non ci
sono bus diretti ma è necessario cambiare a Woldia anche se non si è sicuri di
riuscire a continuare nello stesso giorno.
Arrangiamo
invece il viaggio per Lalibela subito fuori dall'albergo quando alle 5 passa un
minibus vuoto.
Siamo
d'accordo per 200 birr a testa fino a Lalibela. In Etiopia non si è mai sicuri
di niente ma continuiamo a fidarci anche se cerchiamo tutte le conferme
possibili. Si parte finalmente ma è tutto un continuo stop and go per
raccattare altri passeggeri lungo la strada.
Il
tempo non è bello, molto nuvoloso e addirittura la nebbia ma questo non è
sufficiente per rovinare il paesaggio.
Fino
a Woldia la strada è asfaltata passando da villaggi di montagna nascosti nei
colori dell'Etiopia. Tanta gente che cammina sulla strada, chi carico di sacchi
o fascine di fieno, capre e mucche, polli, asini stracarichi, donne scalze
coperte da ampi scialli grigi, tanti bambini che incrociando il mio sguardo
sorridono...
Arriviamo
a Woldia alle 12.45, dopo una sosta veloce per mangiare qualcosa ripartiamo che
sono le 13.30.
Lalibela
è ancora lontana...
Con
il minibus è una penitenza continua, ci fermiamo e poi ripartiamo con un su e
giù di persone ogni cinque minuti.
Arriviamo
a Lalibela che sono le sette e mezza e nell'ultimo tratto la strada di montagna
è tutta sterrata. Troviamo brutto tempo, pioviggina e c'è persino nebbia! Il
minibus si ferma in centro alla rotonda dove ci sono diversi hotel economici.
L'assalto da parte dei procacciatori di camere è da record! Alla fine dopo
diverse contrattazioni, discussioni e rotture del cavolo con gestori di alberghi
mischiati a giovani "adescatori" professionisti che parlano inglese ma
qualcuno anche un po' di italiano ("Italia, bravo calcio", ecc ecc),
troviamo alloggio alla Guesthouse Jourdan. La cameretta con bagno e doccia
(acqua calda) è piuttosto anonima e forse anche non troppo pulita. Ci costerà
200 birr che qui a Lalibela è un prezzaccio soprattutto considerando che si
avvicina il Natale (Jenna). Addirittura due ragazzini controllano le camere come
guardiani ma evito di descrivere dove dormono...
02
gennaio
Oggi
visiteremo ciò che ha reso Lalibela patrimonio dell'Unesco: le dodici chiese
rupestri scavate nella roccia.
Il
prezzo del biglietto è di ben 350 birr. Prezzo che comprende la visita di tutte
le 12 chiese e che ha validità di cinque giorni.
Appena
entrati c'è un piccolo museo che espone croci d'argento e di legno, mantelli
religiosi, manoscritti sacri, corone reali, dipinti, ecc.
Non
spiego la storia e le caratteristiche di ogni chiesa che potrete leggere su ogni
guida, ma quello che vorrei trasmettere è la forte impressione e meraviglia che
questi monumenti scavati nella roccia mi hanno suscitato. È stupefacente tutto
quello che ho visto e dopo ogni cunicolo e scalinata si presenta davanti un
altro spettacolo!
I
pellegrini entrano in queste chiese con forte devozione e rispetto togliendosi
le scarpe, qualcuno cantando e la maggior parte vestiti di scialli sudici e
sostenendosi sui loro bastoni. C'è una forte energia che impregna questa città!
03
gennaio
Facciamo
colazione all'Hbr restaurant cafè ma 12 birr per due te e un caffè è un po'
troppo. Di fronte c'è una casa che serve caffè e thè e prepara dei buoni
spaghetti al sugo di pomodoro.
Andateci!
Dopo
la giornata meravigliosa di ieri quando abbiamo visitato le stupende chiese di
Lalibela, oggi passeggiamo tranquillamente facendo anche qualche acquisto. La
contrattazione é obbligatoria anche perché noi stranieri non siamo trattati
equamente nei prezzi e consiglio di imparare qualche parola e i numeri in
amarico.
Tipici
e belli i foulard e le grandi sciarpe-scialle (usati dagli ahmara per
proteggersi dal freddo e dal vento). I prezzi variano da 20 a 80-100 birr a
seconda delle dimensioni e dalla qualità; le decorazioni sono sempre colorate e
semplici.
Incredibile
il mercato degli asini con tutta una moltitudine di allevatori e uomini
probabilmente provenienti dai villaggi circostanti.
Ceniamo molto bene da Mekhane Lielt Buchery a lato della nostra Guesthouse (uscendo a sinistra per 50 m). Prendiamo due piatti, un shiro e un piattino (tegamino) di carne credo kitfo ma in bianco e appena speziato. La njera é davvero buonissima.
4
gennaio
Senza
tanti schemi giriamo per l'ultimo giorno qui a Lalibela. I pellegrini aumentano
e le chiese sono affollatissime di gente proveniente da tutta l'Etiopia.
Favolose scene che mi resteranno impresse nella memoria per sempre.
Ormai
giriamo bene conoscendo il paese, i mercati, le chiese e le strade che
accorciano per il centro. Diventano familiari alcuni bambini che ci seguono e
chiedono le solite domande: "where are you going?" E poi "how is
Lalibela?", ecc.
I
nostri sguardi si incrociano con quelli di tanti etiopi, siamo l'attrazione
ovunque e destiamo sorpresa nel mischiarci alla folla.
Facciamo
molte foto con poche perplessità, la gente è timida ma non sospettosa..
5
gennaio
Ci
svegliamo con forte anticipo perché stamane alle 11.50 abbiamo il volo per
Addis Ababa.
Tutti
gli alberghi effettuano il servizio navetta per l'aeroporto al costo di 50 birr
a persona.
Alle
8.30 partiamo con un minibus del gestore della nostra guesthouse e in 25 minuti
circa siamo arrivati.
Piccolo
ma migliore di quanto pensassi l'aeroporto di Lalibela serve località come
Aksum, Gonder e Addis Ababa.
Dopo
lo scalo a Gonder, arriviamo puntuali nella capitale con un bel sole.
Condividiamo
un taxi con una coppia, mi accordo per 80 birr per portarci all'hotel Lido in
Sudan street. Un piccolo albergo tranquillo e piacevole con ristorante.
La
camera (14) costa 368 birr con bagno. Pulito, tranquillo più piccolo giardino e
abbastanza centrale.
Passeggiamo
un paio d'ore per i dintorni; caffè in stile italiano retaggio del periodo
coloniale, ampi viali e diversi negozi...
La
città é molto inquinata e il traffico sostenuto...
Ceno
da solo al Cottage Restaurant Pub in
un ambiente raffinato e a lume di candela che non sembra di essere in Etiopia...
Prezzi
cari ma non troppo e con clientela al 90% straniera.
(il
conto è sbagliato in eccesso nonostante tassa del 15%, e la birra sovra stimata
a 20,65 birr!).
Ho
già nostalgia dell'Etiopia che no negli occhi e percepisco bene che anche
questa capitale non può essere ricordata come lo specchio del paese che
rappresenta...
6
gennaio
Ultimo
giorno di viaggio. Tra 24 per saremo in aeroporto per il ritorno a casa.
Speriamo bene perché io ho una sfogo cutaneo molto strano che ogni giorno si sviluppa su zone diverse.
Facciamo
colazione in un bar vicino all'Ethiopia hotel con thé e un 'bombolino' (10 birr).
Da
Churchill avenue prendiamo un minibus (1 birr) per "Piazza" il
quartiere poco più a nord un tempo cuore dell'occupazione italiana. Molti
negozi e caffé con brioche, bomboloni paste e pizzette.
Entriamo
nella cattedrale di San Giorgio in cui internamente c'é una strana esibizione
di un canto religioso condotto con un grande tamburo; l'incenso rende tutto così
'antico' quasi primordiale mentre osservo il gruppo di preti ondeggiare
danzando...
Successivamente
andiamo al museo Nazionale (10 birr) molto interessante e con il momento clou
l'esposizione di 'Lucy' o 'dinquinesh' come chiamano gli Etiopi lo scheletro del
fossile di circa 3,2 milioni di anni fa!
Purtroppo il museo etnografico é chiuso per festività di Natale. Pranziamo al 'Pizza di Napoli' ormai stufi dell'njera. Le lasagne sono buone (38 birr) quasi quanto quelle della mamma!
A
sorpresa incontriamo Cristian arrivato nella capitale ieri dopo un lungo ed
estenuante viaggio da Lalibela passando da Dessie.
Giriamo
facendo una capatina al Tomoca, un bar torrefazione esistente dai tempi italiani. Qui il
caffè è una vera e propria istituzione ed è possibile acquistare anche il
caffè tostato e macinato. Il caffé é buono (6 birr) ma quando in Etiopia non
si beve un caffè buono?
Torniamo
in hotel a ritirare i bagagli in custodia non prima di fare piccole compere.
Scendendo in Churchill avenue sulla
sinistra ci sono piccoli negozi dei soliti oggetti ricordo dell'artigianato
etiope. Ceste e statuette di legno, bicchieri di corno di capra, contenitori in
cuoio usati dai pastori degli altopiani, quadretti fatti su bambú, borse e
altri souvenir.
Infine
arriviamo all'hotel Lido, sistemiamo gli zaini e siamo pronti, esco sulla strada
e quando vedo un taxi alzo la mano, "how much for the airport?"
"80 birr", "ok" dico io, faccio l'ultimo
viaggio sulle strade d'Etiopia che mi ha lasciato cicatrici indelebili nella
memoria...
L'Africa
di questo paese ha grandi pregi, si attraversano paesaggi magnifici e quando
meno te l'aspetti arrivano ancora orizzonti più belli...
Il
popolo etiope, nelle diverse etnie, abita e si completa con la terra la cui
storia e tradizioni sono tra le più affascinanti del mondo...
Non
fatevi intimorire ma cercate negli occhi dell'Africa la felicità!
Costi
sostenuti:
450
€ volo aereo (Turkish Airlines)
135
€ volo interno (Lalibela-Addis Abeba, Ethiopian Airlines)
20
$ visto d'entrata
255 €
Totale=850
€
Clima
Ho
trovato un buon clima considerando che le località toccate dal viaggio erano
sempre a quote superiori ai 2000 metri.
Il
mattino, la sera e la notte però le temperature si abbassano considerevolmente
quindi bisogna fare attenzione alla gola. Ottimo un pile e un foulard-sciarpetta
da tenere sempre a portata di mano. Si dorme sempre sotto le coperte e per la
doccia controllate che ci sia l'acqua calda...
Sono
tornato abbronzato in viso perché il sole é implacabile...
Cucina
Non
c'è molta varietà nei piatti etiopici.
La
"njera" è il pane degli etiopi, sempre presente per
accompagnare la carne e i sughi che assorbe molto bene. Un'ampia sfoglia morbida
e umida dal sapore acidulo con cui si raccoglie il cibo e dove lo si appoggia
fungendo da piatto. Si ricava dalla farina di 'tef' un cereale che
sull'altopiano cresce abbondantemente.
L'aspetto
non è così invitante, flaccida e villosa assomiglia alla trippa...(quando è
arrotolata sembra uno straccio grigiastro!)
La
carne è spesso stufata e insaporita con sughi e spezie e sovente il piatto è
piccante a causa della 'berberè' (una mistura piccante di diverse spezie).
Solitamente la carne è d'agnello, capra o manzo. Il pollo 'doro' non è
molto frequente.
I
'shuro' o 'shiro' sono una specie di sughi o creme di carne o
legumi speziati e che vengono accompagnati dalla njera.
Il
ful è un passato di ceci.
L'enkulal
tibs si mangia a colazione ed è un piatto con uova strapazzate, cipolle,
peperoni e pane (dabbo).
Altri
piatti sono combinazioni diverse delle ricette che ho descritto.
La
pasta è da provare perché anche se non cucinata "al dente" ma un po'
scotta, è buona e fa dimenticare la solita njera...
Buoni i succhi di frutta. Abbiamo trovato sempre quello all'avocado, al mango, alla papaya, a volte anche banana.
Il succo di avocado è da gustare al cucchiaio, anzi, al cucchiaino... Gusto delicato e cremoso...molto buono e dal sicuro effetto "pancia piena" !
Impossibile avere quello d'arancia e non chiedetemi perchè. Eppure nella cassetta le arance erano esposte però niente succo. Boh?
Il
caffè è buonissimo! L'Etiopia produce caffè da 2 regioni
principalmente: dalla regione del Kaffa e da una zona vicino ad Harar.
Viene
servito in tazzine e già zuccherato.
Buoni
anche i macchiati eredità del periodo coloniale italiano.
Il
the sempre buono e molte volte profumato con chiodi di garofano e
cannella.
La
gente
Tantissima
povertà e miseria dappertutto, straccioni o barboni con vestiti rattoppati al
limite dell'immaginabile. Però la gente è sempre sorridente e disponibile.
Certamente nei luoghi turistici ci sono tanti bambini che chiedono birr o money
e moltissimi si ingegnano nello studiare storie tristi per commuovere noi
"ricchi"...
Difficile
non venire avvicinati dalla gente. Ogni momento è buono per ricevere aiuto da
qualcuno che naturalmente vorrà un compenso per indicarvi e accompagnarvi alla
vostra meta.
La
gente generalmente è timida ma susciterete sempre forte curiosità. È
sufficiente un saluto, un gesto amichevole per sciogliere la differenza tra noi
bianchi "faranji" ricchi e loro "neri" e poveracci; ma siamo
tutti uguali di fronte al mondo...
Il
paese mi è sembrato abbastanza sicuro ma meglio non ostentare mai troppo e
avere attenzione per le proprie cose come d'altronde in tutto il mondo.
Trasporti
Bus
e minibus (i secondi costano qualche birr in più...e partono solo quando al
completo) per le lunghe distanze mentre dei 'bajaj' o tuk tuk per i piccoli
spostamenti nei villaggi. Si parte sempre di mattino presto (5-6) o per lo meno
meglio non aspettare nella tarda mattinata.
Costi
I
prezzi sono molto bassi sempre e per ogni cosa. I trasporti sono economici (120
birr circa per 550 km) e nei ristoranti si può spendere anche solo 20 birr
compreso il bere (la birra costa dai 7 ai 10 birr, l'acqua 10 birr).
Gli
alberghi hanno prezzi variabili a partire da 80-100 birr per una doppia e da
30-40 birr per una singola senza bagno ma controllate sempre per la pulizia e se
c'è acqua corrente (per l'acqua calda usano uno scaldabagno). La pulizia lascia
spesso a desiderare...
Note
importanti
L'ora in Etiopia è regolata secondo un criterio diverso per cui le nostre 6 del mattino corrispondono alle per 0 mentre le 6 etiopiche sono le nostre 12 (con l'ora legale italiana).
Altra differenza è il calendario che in Etiopia
segue quello Giuliano quindi rispetto a noi sono 7 anni, 8 mesi e 13 giorni
indietro.
Per
prelevare contanti normalmente si cambia nelle banche ma ci sono atm ad
Addis Ababa e in poche altre città.
michele
Dizionario
parole utili (amarico e tigrino):
Grazie
= amesèghenallo = yékkænilli
Grazie
mille = Bbettám (buzu) amesèghenalloo
Per
favore = ebakkkhu
Forse
= menalbat
Caffè
= buna
Thé
= tsciai
Salve
= tenaa
Ciao
= selam
Grande
= tthellik
Piccolo
= tthunnush
1
= and = hade
2
= hhule t= khilitta
3
= sost
4
= arat
5
= amest
8
= seument
10
= asser
11
= assra
and
20
= haya
30
= seulassa
40
= arba
50
= hamsa
100
= meuto
1000
= and
shi
Buongiorno
= demnaderk
Buongiorno
a tutti = demnaderacciù
Sì
= aoo
No
= Aí
Mercato
= ghebiya
Senza
= yale
Pane
= dabbo = Bani
Bicchiere
= brrccìcò
Links:
http://www.fitfortravel.scot.nhs.uk/destinations/africa/ethiopia/ethiopia-malaria-map.aspx
Ciao Michi
un paio di letture se non le avete già fatte che mi sono piaciute
IL NEGUS
di KAPUSCINSKY
QUANDO VIAGGIARE ERA UN PIACERE
di EVELYN WAUGH
ABISSINIA: GIORNALE DI UN VIAGGIO
di GIUSEPPE VIGONI
IN ETIOPIA CON UN MULO
di DERVLA MURPHY ( CHE PERO' NON HO LETTO )
LA TAZZINA DEL DIAVOLO
di LEE ALLEN
( NON SOLO ETIOPIA MA MOLTO CARINO )
ROBY E ELISA
www.viaggiareliberi.it