Zanzibar è una strana isola

Tanzania

Racconto di viaggio 2009

di Marina Grasso

 

Zanzibar è una strana isola, la si puo’ vivere in modo selvaggio e da esploratori, andando a caccia di animali e di avventure, o protetti in un bel resort 5 stelle, dove nessun pericolo si potrà avvicinare a voi. In entrambi i casi è un’esperienza da provare!

 

 

Paje

Per chi ama i resorts di lusso all inclusive e tanta animazione, la spiaggia di Paje non fa per voi: e' una lunghissima spiaggia di sabbia finissima e bianca su un mare turchese e cristallino, con ogni meraviglia marina facilmente ammirabile camminando a piedi con la bassa marea: pesciolini colorati, murene, stelle marine blu e rosse e tanti coralli di ogni forma. Dietro la spiaggia troverete vegetazione meravigliosa in cui vivono mucche, uccelli e se siete fortunati vedrete qualche scimmia. In mezzo a questa natura incontaminata, direttamente sulla spiaggia, ci sono pochi e semplici piccoli villaggi e ristorantini che vi ospiteranno nel modo più semplice ma confortevole.

Sì, tutto è davvero paradisiaco a Paje, ma difficilmente troverete le comodità e i vizi a cui noi in Italia siamo abituati: buon vino, gelati, pane, la birra fredda, divertimenti, vita notturna, shopping……

Noi alloggiavamo al Cristal Resort, un piccolo gruppo di boungalows in muratura e capanne di paglia disseminati in un giardino di palme e direttamente sulla spiaggia. Il posto è davvero incantevole, il migliore della zona, purtroppo il piccolo residence non è gestito e organizzato molto bene, per cui abbiamo avuto qualche disagio che però non è riuscito minimamente a scalfire la pace e la bellezza del luogo.

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Un altro piccolo resort gestito da italiani è il Paje by Night, forse meno bello come posizione, ma anch’esso sul mare e, a detta di molti, dall’atmosfera calda e amichevole.

Attenti ai prezzi, però, i locali pensano che siamo tutti dei milionari e molte volte vi chiederanno per il cibo o i prodotti di artigianato, di più di quello che paghereste in Europa. Si sono fatti furbi........ma anche troppo, e questo mi ha dato un po’ fastidio!!
Il paese è ancora un villaggio di quelli tradizionali in cui è un po' strano vedere una scuola materna ed elementare bella, pulita, ordinata e piena di bambini alllegri e felici e ben organizzati durante l’orario scolastico; un solo “grande” bazar sulla strada fornito di tutto, se vi piacciono i prodotti locali non mancate di comprarvi l’olio di cocco che loro usano per i capelli e il magnifico curry “simba mbili” (due leoni), anche i parei multicolore e i teli da mare in cotone sottile, sono molto belli.

Paje nell’insieme è bellissimo angolo di Africa non ancora rovinato dal turismo, anche se basta fare qualche chilometro per trovare gli enormi e impersonali villaggi, uguali in tutte le parti del mondo.

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Stone Town

L‘imperdibile gita a Stone Town è un tuffo nella cultura caotica di Zanzibar, si puo’ fare tranquillamente con uno dei ragazzi del posto che troverete ai margini del centro storico. Il palazzo del museo di Zanzibar, palazzo dove risiedeva il Sultano,  è interessante da visitare per la struttura interna con il grande scalone in legno. Rimarrete un po’ sconcertati da quello che per noi è un estremo stato di degrado: teche polverose, assenza di pulizia, pareti ammuffite e scrostate, ma che per loro è forse la situazione normale o comunque di un paese che non ha molti soldi per la manutenzione delle sue risorse storiche.

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Non lo so, non posso dare un giudizio, ma l’impressione che ne ho avuto è stata quella di un luogo abbandonato, invece era perfettamente funzionante, con tanto di biglietteria all’ingresso.

Lungo i vicoli poi un bombardamento di voci, profumi, puzze, colori che ti frastorna ma allo stesso tempo ti mette allegria, per culminare nel mercato del pesce e della carne, dove solo i più coraggiosi riescono ad avventurarsi.

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Al mercato della frutta ho scoperto un nuovo e incredibile frutto dell’Africa: un kiwi molle più grande di un anguria con all’interno tanti cilindretti assemblati fra loro e costituiti di una gustosa polpa che sa un po’ di ananas e un po’ di banana……….misteri della natura, e se ti cade addosso quando cade dall’albero……..??

I prodotti dell’artigianato, che trovate in tutti i negozietti e bazar del centro storico, non sempre sono a buon mercato, e bisogna contrattare in modo estenuante per strappare un prezzo decente, nel complesso devo dire che le stesse cose c’erano tutte e le abbiamo comprate a meno, al bazaar di Paje, ma se siete in un villaggio turistico stile occidentale, vi conviene di certo fare scorta qui!

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A Stone Town, oltre a tutte le altre attrazioni turistiche che facilmente trovate descritte nelle guide, si puo’ vedere anche la casa di Freddy Mercury che visse per molti anni sull’isola, figlio di genitori iraniani qui emigrati.

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Anche lungo la strada del ritorno i nostri occhi esplorano avidi ogni angolo di vita dell’isola: attraversando foreste di palme o di manghi e piantagioni di banani, vediamo i bambini andare a scuola vestiti tutti in divisa, le femmine con la testa coperta da un foulard azzurro; attraversiamo villaggi con mercatini di frutta, botteghe artigiane che fabbricano mobili in legno, pentole, portali intarsiati, la gente gironzola allegra o chiacchiera al bar, molti si recano al lavoro in bicicletta o sui bus gremiti di persone e bagagli anche sul tetto.

 

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Normale e tranquilla vita africana, vita di paese che ormai noi abbiamo dimenticato, ma che ci rallegra ritrovare.

 

 

Marina

arch.ma.grasso@alice.it 

 

 

 

 

 

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