UNGHERIA
Diario di viaggio 2007
di Maurizio Moroni e Stefania Dantini
Per
la preparazione del viaggio ci si siamo avvalsi:
·
Di appunti di viaggio vari scaricati dal sito "turismoitinerante.it"
·
dei due numeri speciali di "Bell'Europa" sull'Ungheria;
·
delle guide Lonely Planet della Slovenia e dell'Ungheria
·
della Guida Oro (Touring Club) di Budapest;
·
del materiale fornitoci (per posta, visto che sta a Milano)
dall'Ufficio del Turismo Ungherese;
·
del materiale reperito su vari siti Internet e sulle riviste
specializzate ("Bell'Europa" e "Plein Air")
·
del materiale tratto dalle pubblicazioni del Touring Club
"Europa, città da scoprire" e "Regioni
e mete in Europa".
Equipaggio:
Maurizio Moroni (60), Stefania Dantini (55)
Autocaravan:
Aiesistem Project 100
Periodo:
28 luglio – 26 agosto 2007
Premessa: ci proponevamo, in
questo viaggio, di visitare la Slovenia (conoscevamo solamente Lubijana e le
terme di Čatěz)
e, fondamentalmente, l'Ungheria (in precedenza breve visita a Budapest); le
avverse condizioni atmosferiche incontrate sia all'andata che al ritorno in
Slovenia ed il protrarsi del soggiorno in Ungheria hanno limitato il viaggio
essenzialmente a quest'ultima (a parte la sosta rigeneratrice a Čatěz).
Il percorso in Ungheria, più o meno circolare in senso antiorario doveva
soddisfare, oltre agli ovvii interessi di ogni viaggiatore (paesaggi, città
d'arte, musei, escursioni, ....) anche interessi enogastronomici e di
architettura Liberty, di cui siamo appassionati; pertanto la scelta delle
località è stata fatta tenendo in considerazioni anche (o soprattutto) questi
ultimi.
28 luglio: Partenza
Partenza
da Roma, pernottamento in autostrada: area di servizio Calstorta, sulla A4
(Venezia – Trieste).
29
luglio: Verso Kranjsca Gora
Partenza
per Gorizia. Visita al Castello (interessante) e a Piazza Transalpina, la piazza
della stazione ferroviaria che è metà italiana metà slovena, la città è
infatti divisa a metà (Gorizia e Nova Gorica) con molti passaggi pedonali (con
le auto occorre passare il confine a Sant'Andrea); poi partenza in direzione di
Bled, costeggiando l'Isonzo (Soča) e passando per il Triglav (Monte
Tricorno).
A
Nova Gorica inizia il percorso lungo l’Isonzo, passiamo per Kanal (spiagge
vicino al piccolo campeggio), Tolmin, Kobarid, Bovec, Soča, Trenta (la
strada sembra chiusa dal Triglav, che si para davanti imponente), Il fiume è
bellissimo; tra Soča e Trenta
molte organizzazioni di rafting. A Trenta due campeggi di montagna piccoli e
tranquilli.
Si
prosegue per il passo del Vršic, 47 tornanti di cui la metà per arrivare al
passo l’altra metà per scendere a Kranjsca Gora (interessante solo per chi
ama gli sport invernali). A metà della discesa interessante la Cappella dei
Russi (piccola cappella in legno in mezzo ad un bosco). Pernottamento al
campeggio Špik di Kranjsca Gora.
30
luglio: verso
l'Ungheria fuggendo dal maltempo
Partenza
dal campeggio, piove e non si può scendere dal camper, quindi decidiamo di
proseguire verso Bled. Arriviamo che piove a dirotto e decidiamo di proseguire
per Čatěz /Zagabria e
di ritornarci al ritorno sperando in un tempo meno inclemente. Comunque
arriviamo all'ingresso del campeggio, che, nonostante i tanti camper che abbiamo
visto venire in senso opposto, sembra pieno. Forse tornavano indietro perché
non avevano trovato posto? Da Bled vorremmo fare una strada laterale meno
trafficata, ma a Radovlijca ci sono molti
divieti e non riusciamo a traversarla. Torniamo sulla
statale e ci becchiamo il traffico.
A
Lubijana piove anche più forte: speriamo bene. Proseguiamo
per Zagabria ma piove ancora e ci dirigiamo in Ungheria. Passiamo il confine a
Gorican e ci fermiamo nella prima cittadina: Nagykanisza per prelevare fiorini.
L'ingresso in Ungheria è caratterizzato da un accentuarsi dei colori delle case
e dei tanti manifesti pubblicitari coloratissimi.
Siamo
diretti a Pecs ma è troppo lontana e consultando la mappa dei campeggi troviamo
Nagyatád dove arriviamo alle 20. Il campeggio è quasi vuoto, piazzole ben
delimitate da siepi, ottimi servizi
(come quasi tutti quelli della catena Castrum), svariate piscine termali
scoperte e coperte, impianti sportivi, ma parlano solo ungherese e tedesco!
Comunque riusciamo a farci capire a gesti.
31
luglio: Verso Szeged passando per Villany
Stamattina
Maurizio ha acceso la stufa. Fuori c'erano
11°! Poi l'aria si è scaldata. La giornata è soleggiata, senza una nuvola
(stavano ancora tutte in Slovenia e Croazia?)
Riprendiamo
la strada 68 verso Barcs che dista una 40ina di km. Tipica zona
agricola con case ad un piano in fila lungo la strada. Verso Pécs.
Periferia grande zona commerciali con Tesco aperto 24h.
A
Pécs parcheggiamo facilmente (ma il nostro camper è solo 5,5 m) a ridosso del
centro. Un francese con un motorhome lo troviamo
nella piazza principale.
Pranzo
al Dom in
Kiraly ùtca e visita secondo Guida Verde Touring, poi verso Harcány
quadrilatero verde e intorno case e negozi. Il campeggio è un po' oltre
l'ingresso delle piscine che sono tutte scoperte e il sole nel frattempo si è
nascosto dietro le nuvole. Decidiamo di andare
a Villány praticamente una strada con cantine lungo i lati, per
assaggiare i famosi rossi barricati. Ogni cantina fa assaggiare (a pagamento) i
suoi e noi non abbiamo indicazioni di quali sono le migliori. Ci fermiamo a
caso, assaggiamo due rossi: un Portugieser
e un Cabernet Sauvignon del 2001, molto tannico, che non vale i 5000 ft a
bottiglia; Rimaniamo un po’ delusi e non compriamo nulla. Proseguendo
nell'itinerario abbiamo poi scoperto che in realtà ci sono marchi di vini di
Villány abbastanza buoni (ad esempio Teleki). Andiamo verso Szeged e ci
dirigiamo a Baja per la notte, ma
il campeggio segnalato nella guida di Plein Air e prontamente trovato grazie al
tom tom è chiuso per restauro. Non ci resta che dirigerci direttamente a Szeged,
dove sempre grazie al tom tom troviamo il Napfeny un motel-camping, dove per
fortuna la reception è quella di un albergo quindi sempre aperta (siamo
arrivati che erano le 21 passate). Il camping è un po’ desolato, praticamente
vuoto eccezion fatta per la zona dei bungalow (evidentemente negli anni passati
era una specie di colonia) ma i servizi sono abbondanti e puliti e poi domattina
saremo già in città.
1° agosto:
Szeged e Gyula
Arrivati a Szeged chiediamo informazioni sul parcheggio in città, che è permesso dovunque ma occorre
comprare
un ticket acquistabile in negozi ed edicole. Infatti compriamo un tagliando
all’edicola, dove con l’aiuto di un ragazzo che parla italiano e mi fa da
interprete con la giornalaia, vengo a sapere che è possibile acquistare
tagliandi da ¼ d’ora o intera giornata a 940 FT. Scegliamo quest’ultimo.
Andiamo in città: il centro è vicinissimo. Seguiamo il percorso Guida Verde TCI. La città è stata distrutta a fine 800 ed è stata ricostruita nei primi del 900, quindi ci sono molti edifici liberty ed in stile eclettico. Complessivamente piacevole.
Ritornati
al camper usciamo dalla città poco dopo le 16 direzione Gyula dove giungiamo
due ore dopo. Tra il campeggio Thermal, un po’ decentrato ed il campeggio Mark
scegliamo questo, a due passi dalle terme, molto piccolo in verità, ma la
nostra piazzola è fin troppo grande. Andiamo a vedere dove sono le terme per
capire come funzionano ma tutto è in ungherese, rumeno e tedesco e non
riusciamo a capire le varie scelte offerte per gli ingressi. Lo capiremo solo più
tardi collegandoci al sito delle terme che è anche in inglese.
2
agosto: Relax a Gyula
Giornata
di relax alle terme di Gyula. Il complesso è ampio e ben organizzato, con
numerose piscine coperte e scoperte di tutti i tipi, bel prato inglese alberato
dove distendersi, lettini in affitto, ristori; l'acqua è calda e quasi nera a
causa dei minerali che solubilizza prima di sgorgare (dicono che faccia molto
bene per i dolori reumatici).
3
agosto: Hortobágy e la Puszta
Da
Gyula a Bekescsaba lungo la 47 e poi la 42, strade interne e mal tenute per cui
l'andatura è lenta. Evitiamo Debrecen ma forse (constateremo poi) non
conveniva. Poi si prende la 33 che taglia il parco Hortobágy e lo congiunge a
Debrecen.
Hortobágy
è poco più che un villaggio. Il vero centro, con negozi e il Centro
Visite del parco, è alla fine del villaggio, poco
prima del ponte, dove c’è anche la caratteristica vecchia Hortobágy Csarda
(1699) ancora in funzione ed uno dei due campeggi del villaggio, quello in cui
ci siamo fermati, cioè il Puszta
Camping (è dietro il Museo dei pastori). Il campeggio è decisamente in rovina,
ma i servizi essenziali ci sono ed è comodo, specie per passarci una notte,
vista la vicinanza con il centro.
Per
la visita guidata occorre superare il ponte e seguire le indicazioni dell’
Hortobágy Club Hotel (prima traversa a destra) poi della Mata. Gli orari
attuali della visita sono alle 10, 12, 14, 16, si effettua su carretti trainati
da cavalli e dura circa 90 minuti al costo 2200 ft a persona. È la classica
visita per turisti (mandriani in costume tradizionale che, ormai, non usa più
nessuno – esibizioni di destrezza) ma è l'unico modo per poter ammirare il
fascino della Puszta e i suoi particolari animali che solo lì vengono allevati:
le pecore racka dalle corna ritorte, i maiali mangalica dal pelo riccio, il bue
grigio dalle lunghe corna e (come avrò occasione di apprezzare) dalle saporite
carni.
Cena
alla Hortobágy Csarda: locale semplice,
musiche popolari ungheresi (suonate da due suonatori) non invadenti (di solito
non apprezziamo i classici locali per turisti con chiassose orchestrine, ma qui
è molto soft); cibi: vino Merlot di Villany 2004 (Teleki), Bogracsgulyas (goulash),
Magyaros bivalytokany (filetto di bue grigio con contorno: eccezionale!)
pasztortarhonyaval (filetto di bufalo con contorno: altrettanto buono) e
borjujava joasszony modra (grey cattle), dessert strudel e palacinta con
ciliegie e cioccolato tutto per 10.000 ft con la mancia (40 euro in due!).
4
agosto: Tokaj.
Da Hortobágy torniamo indietro a Debrecen. Seguiamo il tom tom che ci fa proseguire sulla 35, poi la 36 direzione Nyiregyhara, passiamo il fiume (Tisza) su chiatta tra Tiszalok e Tiszatardos e, nel primo pomeriggio, arriviamo al campeggio sul fiume (Tisza Camping) vicino al paese, per prenotare un posto prima di recarci a visitare Tokaj. Il Tisza camping è frequentato soprattutto da giovan
i
che lo usano come
tappa nella discesa in canoa del Tisza. E in stato di abbandono con servizi
essenziali decenti ma scadenti. Gestore molto gentile disponibile. Acqua solo in
un rubinetto in mezzo alle tende (non raggiungibile) oppure
nella cucina .
Visto
che il campeggio è quasi vuoto non c'è stato bisogno di prenotare; riusciamo
con il camper alla volta di Tokaj. La cittadina è piccola e graziosa, si
parcheggia agevolmente (in periferia, il centro è pedonale); ovviamente è
piena di cantine che offrono degustazioni a pagamento (cosa che abbiamo trovato
dappertutto in Ungheria e che ci è molto gradita: così non abbiamo obblighi
morali ad acquistare) e noi scegliamo (su consiglio della Lonely Planet) le
cantine Rakoczi, che offrono degustazioni varie in una suggestiva cantina. Il
livello dei vini è decisamente elevato, i prezzi, per i nostri standard, non
eccessivi: un ottimo Furmint a 1800 Ft e un'altrettanto ottimo Tokaji 5
puttonyos del 2001 a 7100 Ft (preferiamo il
5 puttonyos perché troviamo il 6 troppo dolce ed esageratamente dolce la
pur pregiata Eszencia) per cui acquistiamo il massimo che riusciamo a portare
(il camper è almeno a 500 metri).
5
agosto: Verso Eger
Partenza
verso Eger, percorrendo la S37 (sulla destra le colline del Tokaj), passiamo
Szerencs cittadina più grande di Tokaj ben tenuta, fiori sui pali della luce,
aiuole, rotonde con fiori e grandissima “porta” moderna (è la porta alla
zona del Tokaj?), Miskolc, S26 in un primo tempo stessa direzione Lillafüred,
S27 a destra a Sayoszentpeter e arriviamo alle grotte di Aggtelek. Gli ingressi
alle grotte sono due, la visita parte da ognuno di essi e si conclude all'altro;
un bus navetta provvede a riportare i visitatori all'ingresso di partenza . La
visita dura circa due ore (con
guida – non sempre in inglese); le grotte sono interessanti ma nulla a che
vedere con Postumia, Frasassi e Castellana. Da
Aggtelek costeggiando il confine slovacco (una
casa ha anche la bandiera esposta slovacca),
Serenyfalda sempre S26, poi a Banreve a sin per la S25 (a dx a pochi metri il
confine slovacco). Si passa per Ozd, città moderna enormi casermoni una
centrale (nucleare?) che sembra dismessa, quindi la strada con curve passa per i
monti Bukk per arrivare ad Eger.
Arrivo,
in serata, nel campeggio Tulipan, che è nella stessa via delle cantine (Szepasszonyvolgi
útca).
6
agosto: Eger
Visita
a Eger. E lunedì e la famosa
biblioteca della Tanárképző Főiskola
(liceo) è chiusa e non possiamo ammirare i soffitti a trompe l'oeuil; chiuso
anche il museo del castello ma un giro per la città è piacevole. Dopo la
visita al castello ci concediamo un buon pranzo
in un ristorante vicino e poi una degustazione nell'enoteca Bikaver
Borhaz (Bor Bar) della Pannon Vin '98 di Dobo Ter 10, dove acquistiamo 2
bottiglie di bianco perché il famoso Bikavér non ci convince per rapporto
qualità/prezzo ed avevamo ragione come si vedrà in seguito.
Torniamo al campeggio e dopo un po' di riposo riusciamo per andare alla scoperta della Valle delle Belle
Donne
(vicinissima al campeggio)
dove una trentina di cantine, disposte attorno ad una strada circolare, offrono
degustazioni a pagamento e vendita non solo della produzione locale. Le cantine
sono numerate (la Lonely Planet consiglia la 5, la 18, e la 31), ci fermiamo
alla 18, dopo vari assaggi, compriamo tre ottimi
vini della serie Prestige della azienda Istvan Balla: un bianco barricato
con ottimi profumi ed un sapore speziato (Egri Zengo & Zenit),
un Merlot barricato del 2003 (ottima annata per i rossi ungheresi) e
finalmente un Egri Bikavér del 2000 che vale i 2500 Ft (10 euro ca.) che lo
paghiamo. Consigliamo agli amanti di Bacco i vini di questa azienda e quelli
della Teleki, reperibili in tutta l'Ungheria, anche nei supermercati, un po'
meno raffinati ma con un rapporto qualità prezzo eccezionale.
Torniamo
al camper risalendo con qualche difficoltà (causa assaggi) la breve salita che
ci divide dal campeggio. Il campeggio nel frattempo si è ripopolato ed il clima
da villaggio "europeo" si è spontaneamente ricreato. Un inglese dalle
mille inflessioni si
sente parlare un po' ovunque. Domattina si riparte alla scoperta di
questo paese dalle architetture mitteleuropee,
ma dalle caratteristiche "mediterranee".
7
agosto: da Eger verso Budapest
Ci
dirigiamo verso Egerszalock, località vicina ad Eger ed a pochissimi kilometri
dal campeggio, dove c’è una sorgente calda che ha formato una collina bianca
di calcare. Dovrebbe sorgere qui il più grande complesso termale d’Ungheria.
Per il momento è tutto un cantiere e l’unica cosa agibile sono alcune piscine
di acqua termale calda sotto la collina. Ampi parcheggi. C’è un gemellaggio
con Pammukale (Turchia). La sorgente attualmente non è visitabile per lavori (e
dopo?). Impostiamo Hollókő
sul Tom Tom e seguiamo le indicazioni. Dopo
alcune strade secondarie arriviamo sulla S3, prendiamo la direzione Budapest
(N.B. anche su questa grande arteria ci sono passaggi a livello incustoditi!) e
arriviamo al villaggio di Hollókő. Il paesino consta fondamentalmente di
due strade e conserva intatta l'architettura rurale e le usanze contadine
dell'Ungheria ottocentesca e del polpolo Paloc. Alcuni lo giudicano una
"sceneggiata" per turisti (a noi non è sembrato così), ma
l'atmosfera è piacevole come piacevole è il panorama che si ammira dal
castello. Pranzo
buono e abbondante con dolci e
birra a 24 € equivalenti (compresa buona mancia). Torniamo indietro per la E77
arrivando a Szécsény S22 a Balassagyarmat c’è un museo all’aperto dei
Paloc, ma dopo una brevissima ricerca desistiamo per non perdere tempo. A Vác,
sull’ansa del Danubio traversiamo il fiume col traghetto
(è un po’ caro: 15 € equivalenti contro gli appena 2 della traversata sul
Tisza). Giriamo un po’ l’isola, ma sembra un posto un po’ sperduto ed
abbandonato. Non si direbbe che Budapest è a due passi. Ritraversiamo il fiume
verso la sponda opposta e stavolta con l’unico ponte che collega l’isola
alla terra ferma all’altezza di Tahitóftalu
ed entriamo al Duna Camping (alla fine del ponte a sinistra dopo poche centinaia
di metri, come ci aveva indicato un cortese abitante dell’isola che ci ha
accompagnato con la sua macchina per non farci perdere).
8
agosto: Budapest
Partiamo
dal Duna Camping alla volta di Esztergom, percorrendo la S 11. La Basilica ti
compare davanti enorme dall'alto della collina su cui è costruita, eccessiva e
neanche bella. La Guida Verde segnala una cappella in marmo rosso ed altare in
Carrara bianco, ma certo non vale la strada. Visitiamo il museo del castello (Varmuseum)
con interessanti reperti delle varie epoche, ma la cosa per cui siamo venuti e
cioè la cappella del 1180,
indicata come sala 11 è chiusa per restauro. Qualche foto al Danubio (non blu)
dall'alto, poi giriamo il camper e ci dirigiamo a
Budapest. Qui, col valido aiuto del
navigatore, ci districhiamo nel traffico cittadino e troviamo subito il
campeggio. Il Zugligeti "niche" camping presenta luci ed ombre: è ricavato dall'ex capolinea del tram n° 50
(due vetture, trasformate in bar ne costituiscono l'ingresso) e consta di una
strada in salita, ai margini della quale sono ricavate le piazzole (alcune
abbastanza piccole e non sempre in piano, adatte a camper piccoli), la strada
termina in uno slargo con il ristorante (colazione compresa nel prezzo) e qui,
possono campeggiare anche camper di dimensioni maggiori. I servizi sono ottimi e
alla reception parlano italiano, inoltre e ben collegato con il centro città:
all'uscita del campeggio l'autobus 158 porta rapidamente a Moszkva Ter, da cui
partono bus, tram e metro per ogni parte della città. Una doccia e muniti di un
abbonamento settimanale a prezzo ridotto (3000ft contro i normali 3600), emesso
per un festival, sbarchiamo al centro. Il navigatore perde il segnale, ma la
nostra memoria (sono passati 10 anni dalla visita precedente) no e ritroviamo
subito il Karpatia (Ferenciek tere 7/8), dove ceniamo a un prezzo decisamente
elevato per gli standard fin qui sperimentati, ma con cibi e vino di una qualità
decisamente superiore.
Riprendiamo la metro, troviamo con qualche difficoltà il capolinea del 158 e di lì a poco siamo a dormire
decisamente aiutati dall'ottimo Merlot di Villány
centellinato a cena.
9
agosto: Budapest
Visita
città. Prima tappa Parlamento per prenotazione (solo giorno stesso). Rinviamo
al giorno successivo. Visti i nostri gusti la scelta degli itinerari è in base
alle architetture Liberty. Decidiamo di cominciare dal Museo Arte Applicata
(bellissima la costruzione e le collezioni) e zone limitrofe. Impedibile una
sosta al Caffè New York: per il locale, per il servizio, per la qualità dei
dessert (Erzsébet krt. 9-11).
10
agosto: Budapest
Usciamo
presto per andare a prenotare la visita al Parlamento. Le visite, tutte guidate,
sono nelle diverse lingue ad orari prefissati. Attualmente quelle in italiano ci
sono alle 11.30 e alle 16.00.
Presi
i biglietti facciamo un giro per il Belvaros, dal lungo Danubio e ritorno
all’interno passando per Santo Stefano. Visita al Parlamento e prosecuzione
del giro da Andrassy út. Palazzo della Posta (in restauro) e inizio di Andrassy,
fino all’Octogon dove prendiamo la graziosa metro fine ottocento (il piccolo
metrò giallo) fino alla porta degli Eroi. Visita parco ritorno con il metrò
giallo fino al capolinea, gelato da Gerbeaud e ritorno in metro e tram, con
sosta alla stazione Nyugati P.
11
agosto: Budapest
Tempo
brutto. Stanotte ha piovuto e stamattina non promette nulla di buono.
Andiamo
a Moskva Ter dove al centro commerciale Mammuth scopriamo molti negozi. Troviamo
il giornale italiano, ma ce l'avevano anche al Gellert. Entriamo al Gellert;
l'ingresso si paga per l'intera giornata, salvo restituzione all'uscita, quando
si passa con la carta magnetica. Se la permanenza è inferiore a 3 o a 4 ore
restituiscono 400 o 200 fiorini. Il biglietto costa 2800 ft. Si può usufruire
delle piscine esterne, interna e termali più saune e bagno turco. Si ha diritto
ad uno spogliatoio che viene chiuso dall'addetto, che conserva la chiave. Altri
trattamenti si possono ottenere pagando (massaggi, lampade, ecc.). La struttura
non è molto diversa da come doveva presentarsi all'inizio del secolo scorso,
molto diversa dalle razionali ed efficienti SPA moderne, molti servizi
(spogliatoi, ad esempio) lasciano a desiderare, ma ha il suo fascino. All'uscita
troviamo una lunga fila per entrare. Le piscine sono già piene (si sono riempite all'ora di pranzo). Torniamo al campeggio per
riuscire per cena.
Optiamo
per il Menza, locale moderno ma che serve piatti tipici ungheresi, si trova in
Liszt Ferenc Ter vicino all’Ocktogon. Ottima cena (carni, contorni, caffè,
dessert e ottimo Shiraz) ad un prezzo decisamente abbordabile (14.000 Ft).
12
agosto: Budapest
Tempo
sempre brutto. Stanotte ha diluviato. Andiamo all’Ecseri Piac, un mercato
delle pulci in periferia, reclamizzato da molte guide. Molte cianfrusaglie, ma
niente di più del romano Porta Portese.
Giriamo
per le parti d’interesse che non abbiamo ancora visto: il quartiere ebraico,
l’Istituto di Geologia in Stefania Ut e il vicino Istituto dei ciechi
(architetture Liberty). Chiudiamo con un gelato e un Marocchino (mondiale!) al
New York.
Sarà
perché avevamo ombrelli e K-Way ma non ha mai piovuto nonostante il tempo si
sia mantenuto coperto.
13
agosto: Budapest
Decidiamo
di fare un tuffo nel passato (non molto remoto) andando al Parco delle Statue,
dove, dopo il
1989, sono state relegate le statue stile "realismo socialista" che
prima troneggiavano nelle piazze della città. Molte sono francamente di una
retorica assurda e molto brutte ma, come succede in questi casi, la foga della
rimozione non ha risparmiato anche alcune opere pregevoli dal punto di vista
artistico (come quella dedicata a Béla Kun). Il parco è all'estrema periferia
della città; noi ci siamo andati con i mezzi pubblici (ci fa capolinea
l'autobus n° 50), ma lo sconsigliamo vivamente: è troppo lontano ed è facile
parcheggiare.
Ultimo
giro per il centro tra un ritorno al Museo di Arti Applicate per comprare altre
cornici liberty in un negozietto di fronte al museo, il Mercato Centrale e Váci
Ut, poi al campeggio.
14
agosto: Gödöllő
Direzione
Gödöllő. Ci fermiamo prima ad un Auchan per fare un po' di spesa e
comprare un po' di vino da riportare.
Grazioso
il castello di Gödöllő
e apprezzabile lo sforzo per restaurarlo, viste le condizioni in cui era ridotto
(come si evince dalla piccola parte ancora da restaurare), per gli amanti del
Liberty (che qui chiamano Secessione, come in Austria) molto interessante il
museo della città (di fronte al castello) con la mostra della Colonia di Gödöllő:
gruppo di artisti della Secessione ungherese. Molti disegni per tappezzeria e
tappeti.
Poi
ripassando per Budapest per andare in direzione opposta verso Gyor. Ci fermiamo
al campeggio di Tata, un complesso bellissimo con molti bungalow che è quasi
deserto. Le piscine all'interno sembrano in disuso: parte vuote, una sembra uno
stagno. Venendo abbiamo visto alberi che ci sono sembrati pieni di nidi di
uccelli. Abbiamo letto che qui lo spettacolo del volo degli uccelli sul lago in
inverno è imperdibile.
15
agosto: Sopron
Partenza
da Tata. Il campeggio stamattina è più animato. Le piscine aperte sono quelle
dalla parte opposta a quella in cui abbiamo sostato noi. Stamattina già vi
accedono anche dall'esterno numerosi.
Riprendiamo
la nazionale per Gyor che traversiamo e poi per Sopron con una deviazione per
Fertőd per visitare il castello
degli Esterhazy (interessante). Sopron è piccola ma molto graziosa e vale
veramente la lunga deviazione fatta per vederla e per passeggiare lungo i vicoli
del centro (a forma di ferro di cavallo).
16
agosto: Hévíz,
Visitiamo
Vesprém (molto graziosa) pranzando in uno dei ristoranti di Ovaros ter, la
piazza da dove inizia la Vat Utca, la via che conduce al Var (castello).
Si riparte per la zona del Balaton, ma la nostra meta non è il famoso lago
(strapieno in questo periodo e, poi, nulla di eccezionale) ma il più tranquillo
piccolo lago termale di Heviz (ad una
manciata di km dal Balaton); ci fermiamo solo a Siofók per vedere la chiesa
evangelica dell'architetto Imre Makovecz, a dir poco
eclettica. Sulla strada vediamo
anche una locanda e un edificio (forse un museo) nello stesso stile (Gulya
Csarda E 17° 16' 52'' N 46° 41' 26''); stesso architetto?
Arriviamo ad Hévíz, entriamo in campeggio e andiamo a vedere il lago
termale. Il campeggio è un 5 stelle della catena Castrum. Veramente molto
bello.
17
agosto: Relax a Hévíz
Giornata
di relax al lago termale. Come tutti gli stabilimenti termali ungheresi è molto
ben organizzato: lettini e sedie a disposizione se non ci si vuole sdraiare
sull'erba all'ombra dei salici, spogliatoi, ristori, possibilità di fare
massaggi, …..
18
agosto: Čatež,
Rimanendoci
pochi giorni di ferie decidiamo di rimandare, ad un successivo viaggio la visita
alle zone di Bled e del Triglav (saltate all'inizio per maltempo) e di
riposarci, alle Terme di Čatež: 4 giorni e mezzo di completo relax.
Entrati in Slovenia ne approfittiamo per visitare la graziosa Maribor,
poi puntiamo verso Čatež, dove arriviamo in serata.
Le Terme di Čatež sono un complesso formato da tre alberghi (tutti con SPA, usufruibili anche per i non clienti degli alberghi), bungalow e appartamenti di vario taglio e campeggio; all'interno due strutture con piscine di vario genere (tipo Acquapiper o Acquafan, con tutti i pregi e difetti di questo tipo di strutture), una scoperta e una al coperto, per cui è possibile fare bagni e passare ore di relax in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo. Le strutture sono forse un po' pacchiane (quella coperta abbonda di palme in plastica) ma sono perfettamente organizzate, curate, pulite e dotate di tutte le comodità (caratteristiche comuni a moltissimi complessi del genere sia in Slovenia che in Ungheria) . Ma la cosa che a noi rilassa veramente (ed è una cosa che abbiamo trovato solo qui) è il Sauna Park: all'interno della struttura coperta (ingresso 12 € per 3 ore + 2 € per ogni ora in più – orario 11-21), attorno ad una piscina termale a gradoni (36°) sono collocati 7 tipi differenti di saune, un bagno turco, due lettini solari, una doccia solare, più piccole piscine di acqua fredda oltre a svariati lettini; tutto è a disposizione dei clienti mentre sia la musica New Age a bassissimo volume sia l'abitudine di tutti a parlare a bassa voce contribuisce a dare un grande senso di relax. Noi ci passiamo almeno 3/4 ore al giorno. (Attenzione: il giovedì dalle 17 in poi il Sauna Park è riservato alle donne).
23
agosto: Verso Soave
Pomeriggio
partenza da Čatež alla volta di Soave e
Montepulciano. Prima di iniziare la vacanza avevamo concordato con amici di
vederci a Montepulciano, presso altri amici della contrada Voltaia, per il
"Bravĺo delle botti" (che si tiene l'ultima domenica di agosto).
Arriviamo in serata a Soave, per recarci, l'indomani, presso la Cantina di Soave
(Viale Vittoria, di fronte le mura) dove, come facciamo spesso, ci riforniamo di
vini vari (specialmente Recioto di Soave, un eccellente passito).
Per la notte ci fermiamo presso la comoda area di sosta lungo le mura (arrivati
davanti all'ingresso della cinta muraria, girare a sinistra, dopo circa 200
metri c'è l'area), vicinissima alla cantina suddetta (gratuita,
camper service e elettricità).
24/25
agosto: Montepulciano
Fatto
rifornimento vinicolo, partiamo per Montepulciano per il Bravĺo. Il Bravĺo
era, in origine, una corsa di cavalli lungo le strade della cittadina (molto
simile al Palio di Siena); da alcuni anni tale corsa è stata sostituita con una
gara in cui due "spingitori" di ogni contrada corrono lungo le strade
(per lo più in salita) spingendo delle grosse botti fino al traguardo di Piazza
Grande. Un fine settimana indimenticabile, tra
cortei storici, gara, musiche medievali, gite nei dintorni, pranzi e cene nella
suggestiva sede della contrada, per l'occasione adibita a ristorante (e che
ristorante!), il tutto annaffiato con dello splendido Nobile di Montepulciano.
Soste notturne nell'area attrezzata sul
retro della caserma dei Vigili del fuoco, dietro la stazione delle autolinee
extraurbane
26
agosto: ritorno a Roma
NOTE:
Terme:
sono numerosissime in tutta l'Ungheria, si può dire che ogni cittadina ha il
suo complesso termale, ben organizzati e puliti.
Cucina:
abbiamo generalmente mangiato bene (seguendo
le indicazioni della Lonely Planet). I prezzi a Budapest sono molto più bassi
rispetto all'Italia (o almeno rispetto a Roma), a parte i locali più rinomati
del centro storico, dove, comunque, i prezzi non superano quelli italiani ma con
standard qualitativi (vedi il Karpatia) elevati. Nelle piccole cittadine o paesi
abbiamo mangiato benissimo a prezzi ridicoli.
Vini:
come già detto, troviamo ottima l'abitudine delle
cantine ungheresi di offrire degustazioni a pagamento,: così non abbiamo
obblighi morali ad acquistare. Sia a Tokay, sia a Eger che a Villány ci sono
moltissime cantine (stanno tutte vicine se non addirittura sulla stessa via);
una volta seduti ti portano la lista dove sono indicati sia il prezzo al
bicchiere che quello della bottiglia.
Sosta libera:
è tollerata ma, vista anche l'economicità dei campeggi, non vale la pena
specie se si viaggia da soli (come nel nostro caso).
Cambio: 1€
= 250 Ft (agosto 2007)
Tabella
riassuntiva dei percorsi e pernottamenti
Giorno |
Sosta
notturna |
Struttura |
Indirizzo |
Costo |
Km |
28 |
Toscana |
Area
di servizio "Calstorta" |
A4
Venezia - Trieste |
|
589 |
29
luglio |
Kranjska
Gora |
Avtocamp
Špik |
Borovška
c. 99 |
€
23,14 |
233 |
30
luglio |
Nagyatád |
Castrum
Camping |
Zrinyi
ùt. 75 |
Ft
4350 |
444 |
31
luglio |
Szeged |
Tourist
hotel Naptfény |
doroszmai
ùt. 4 |
Ft
4000 |
338 |
1/2
agosto |
Gyula |
Mark
Camping |
Descrizione
nel diario di viaggio |
|
126 |
3
agosto |
Hortobágy |
Puszta
Camping |
Descrizione
nel diario di viaggio |
|
175 |
4
agosto |
Tokaj |
Tisza
Camping |
Sul
fiume |
|
146 |
5/6
agosto |
Eger |
Tulipan
- |
Szepasszonyvolgi
út. |
|
222 |
7
agosto |
Tahitóftalu |
Duna
Camping |
Esztergom
Kenderesi ùt.12 |
|
224 |
8/13
agosto |
Budapest |
Zugligeti
"niche" camping |
Zugligeti
ùt. 101 |
|
89 |
14
agosto |
Tata |
Vizipark
KFT "Fènyes fürdő kemping"
|
Környei
ùt. 24 |
Ft
5280 |
150 |
15
agosto |
Sopron |
Camping
Castrum |
Balf
fürdősor 59/61 |
Ft
4184 |
192 |
16/17
agosto |
Hévíz |
Camping
Castrum - |
Di
fronte all'ingresso del lago
termale |
Ft
7000 |
274 |
18/22
agosto |
Čatež
ob Savi |
Campeggio
delle Terme di Čatež
|
Topliška
cesta 35 |
€
155 |
285 |
23
agosto |
Soave |
Area
di sosta comunale |
Descrizione
nel diario di viaggio |
gratuita |
|
24/25
agosto |
Montepulciano |
Area
di sosta comunale |
Descrizione
nel diario di viaggio |
€
8 per 24 h |
|