TOBAGO e Grenada

DIARIO DI BORDO 2002

di Monica Bergonzini

 

Il tutto è nato abbastanza casualmente; la meta del nostro viaggio doveva essere il Venezuela. A causa del colpo di stato che c’è stato in primavera abbiamo deciso di cambiare destinazione anche perché chi vive in Venezuela dice che la situazione è molto peggio di quella che non conosciamo e i turisti sono quelli presi di mira.

Io  guardando “Turisti per caso” ero rimasta impressionata da Grenada (si pronuncia Greneida) con la sua spiaggia lunghissima, l’interno verde, le spezie…alla Stefy invece sarebbe piaciuto andare a Tobago (si pronuncia Tobego) perché l’ha sempre considerata un’isola tranquilla, immersa nel verde, con molte belle spiagge. Da qui è iniziato il nostro viaggio…

 

TOBAGO 08/08/02 – 17/08/02

La bandiera di Trinidad & Tobago entrò in vigore nel 1962. Il rosso sta per gente generosa e sole, il bianco per l'eguaglianza e il mare, il nero per la tenacia e l’unità.

 

 

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mappa di Tobago

08/08/02

Ore 7:10, volo British Airways N° BA2559 Bologna-Londra Gatwick., arrivo in perfetto orario alle ore 8:30 locali. Abbiamo fatto un giro per il Duty Free dove la Stefy immancabilmente ha speso un po’ di £ al Body Shop. Imbarco al gate 52 per il ns. volo N. BA2157 destinazione Antigua/Tobago. Partenza ore 11:00 con velocità media di Km. 900 h ad un’altitudine di circa 12.000 mt. Arrivo a Tobago ore 16:00 locali (con 2 ore di stop ad Antigua). 

La Repubblica di Trinidad & Tobago si trova a 11 Km dalle coste venezuelane ed è costituita appunto dalle due isole di Trinidad e Tobago. La prima è la più grande con una superficie di 4830 Km2 e la più densamente popolata con circa 1.300.000 abitanti di cui circa il 40% sono di origine africana, un altro 40% di origine indiana e la rimanente parte è costituita in egual parte da Europei, Cinesi, Siriani e Libanesi. Tobago invece ha una superficie di circa 300 Km2 con una popolazione di 50.000 abitanti quasi tutti di origine africana.

Tobago è stata scoperta da Cristoforo Colombo ma gli spagnoli non riuscirono mai a conquistarla. Nel 1628 Carlo I d’Inghilterra decise di assegnarla al conte di Pembroke, scatenando la reazione di alcune nazioni quali Olanda, Inghilterra, Francia e Lettonia che combatterono fra loro  per conquistare Tobago, che passo di mano in mano. Nel 1704 fu dichiarata territorio neutrale e divenne la base per le attività di pirateria dei Carabi. Nel 1763 venne siglato il trattato di Parigi in base al quale gli Inglesi ottennero il diritto a stabilirvi un’amministrazione coloniale. Furono avviate nuove piantagioni di zucchero, cotone  e indaco e contemporaneamente gli schiavi deportati dall’Africa raggiunsero le 10.000 unità. I francesi ripresero possesso dell’isola ma nel 1800 Tobago finì definitivamente in mani inglesi. Dopo l’abolizione della schiavitù le piantagioni cominciarono ad andare in declino finchè non dichiararono bancarotta. La fine delle piantagioni mise in ginocchio l’economia locale ma, dall’altra parte diede agli indigeni un pezzo di terra. Nel 1889 Tobago fu dichiarata circoscrizione di Trinidad.

Arrivati all’aeroporto di Tobago: Crown Point International, mi sono subito tolta la maglia: un caldo afoso allucinante! Sembrava di stare nella bassa!!! Sbrigate le pratiche x la VISA (piuttosto veloci), abbiamo recuperato le valigie (Tutte!) e siamo uscite x prendere la macchina. All’uscita dell’aeroporto un sacco di gente che proponeva auto, taxi, albergo, ristorante…Abbiamo caricato le valigie sulla macchina e siamo partite in direzione NE verso il Seahorse. Imbocchiamo Mildford Rd. e poi a sx Shirvan Rd., le strade sono un po’ malmesse e con un sacco di carrette parcheggiate ovunque, ai lati della strada Risto Bar in legno, palme, enormi cespugli di buganville multicolori, bellissimi alberi dai fiori rossi e tanto tanto verde, tutto molto più grande di quello che siamo abituati a vedere. Imbocchiamo Grafton Rd., costeggiamo la spiaggia e passati un paio di grandi resort eccoci finalmente davanti al Seahorse! Scarichiamo le valigie e un Rasta Man (di cui l’isola è ben nutrita, tutta comunque gente tranquilla) il cui nome abbiamo poi scoperto essere Dino, ci porta su le valigie (mancia $ 1). La ns. Camera, la N° 3, tutta in ratan, spaziosissima con A/C, celling fan (ventilatore), ice cooler, mega bagno e una spaziosa veranda che da sola è un vero spettacolo! Ci sono 2 lettini, un paio di seggiole, tavolino e una stupenda vista sul bellissimo mare dei Caraibi in mezzo al verde. Il tutto a $70 la camera al giorno compresa colazione. Il termometro sulla veranda

segna 30°!. La spiaggia; STONEHAVEN BAY, non è il massimo ma la vista è indimenticabile. Sabbia chiara mischiata a quella nera di origine vulcanica, contornata da palme e haimè qualche bottiglie ed un paio di scarichi delle docce di alberghi e ristoranti direttamente sulla spiaggia a cielo aperto (cosa facile da vedere in tutta l’isola ad esclusione di  un paio di spiagge). L’acqua, al contrario, è una vera delizia: trasparente e calda! Ormai sono le 6:30 pm e il sole scende nel mare offrendoci il primo indimenticabile e bellissimo SUNSET (tramonto) dei Carabi.

Siamo piuttosto stanche per cui decidiamo di cenare nel ristorante della ns. guest house (4 stanze). Il posto è graziosissimo, un patio vista mare contornata da palme illuminate. Ceniamo con acqua, 2 Carib (birra prodotta a Trinidad), bake & hot pepper (pane fritto con salsa al peperoncino), Creole Shirmp e Catch of the day (pesce del giorno: dolphin). Tutto molto abbondante, con guarnizioni di riso, patate, frutta (platano, avocado, ananas…), verdura (melanzane, fagiolini, carote, cipolla…), sughetto al garlic (aglio) e peperoncino piccante! Tutto molto buono, pesce freschissimo e una STELL BAND che suonava dal vivo! Prezzo totale TT 302,40 = € 52.

Stanche e contente siamo andate a dormire. Temperatura notturna 25°, umidità piuttosto alta e zanzare a manetta! Ricordarsi assolutamente un repellente per gli insetti perché sono molti e molto fetenti!

  

09/08/02

Sveglia ore 7:00, è una bellissima giornata di sole! Colazione con Fruit Punch, frutta fresca, uova strapazzate con bacon, pane, burro, marmellata e caffè.

Percorriamo Grafton Rd. a piedi, in meno di 1 Km, abbiamo visto lucertole verdi smeraldo, uccellini azzurri con le ali blù, altri gialli e neri, e, un sacco di cespugli di ibiscus rossi che dal gran che erano grossi formavano siepi! Arrivate alla strada principale prendiamo un taxi ($ 10) per farci portare all’aeroporto (zona per il noleggio delle auto) dove cambiamo alla RBTT $ 300 per un controvalore di TT 1749 ($ 1 = TT 5,83). 

Perlustriamo un po’ di car rental vicino all’aeroporto ma o erano care o non avevano la macchina che volevamo o erano un po’ strafottenti per cui ci siamo spostate verso Store Bay ( di 500 mt!) e abbiamo trovato la Rollocks Car Rental Service che finalmente ha esaudito i nostri desideri! Kia grigia con A/C a TT 225 x 9 giorni per un totale di TT 2025, come il numero della targa! Usciamo dal autonoleggio e imbocchiamo subito la strada al contrario! Per fortuna non arriva nessuno, ahhh, questa guida a sx!!!! Facciamo il pieno con TT 66 (la benzina costa la metà che in Italia cioè € 0,50 al litro). Ci fermiamo sempre su Milford Rd. poco dopo il Petrol al Penny Savers (distanza dall’aeroporto circa 3 Km) che è il più grande supermarket della zona a fare rifornimento di viveri: tanta acqua, biscotti vari (buonissimi quelli al cocco), wafer, patatine, creakers e le immancabili Carib. Costo totale TT 113,47 più una scheda telefonica da TT 69.

Decidiamo di andare a ENGLISHMAN  BAY che dista circa 20 Km dal ns. alloggio. Ci abbiamo impiegato la bellezza di 2 ORE (perdendoci varie volte, le indicazioni sono un optional!).

La strada passa da Black Rock, Playmouth, Arnos Vale, Moriach, Rummenade e Castara. Playmouth, che è la seconda città dell’isola, è un piccolo villaggio per cui immaginatevi il resto! Fino ad Arnos Vale la strada era abbastanza piatta e scorrevole (se non fosse per il fatto che i locali vanno piuttosto forte e guidano in mezzo alla strada) dopo invece, era tutto un sali e scendi, tornanti, buche e strettoie!! Ne è valsa comunque la pena perché per prima cosa, il panorama che si susseguiva era incantevole! Piante e fiori di tutti i tipi e misure, abbiamo visto un bellissimo alber-one con un diametro di almeno 3 / 4 mt. Con le radici che si espandevano sotto la strada! Un sacco di capre e mucche (con l’immancabile airone al fianco) che brulicavano ai bordi della strada. Le case, quasi tutte in legno colorato, alcune un po’ vecchiotte e malmesse ma comunque dignitose. La GENTE: uno spettacolo! Tutti cordiali e carini, chiunque incroci il tuo sguardo ti saluta; veramente un bel popolo.

 

Finalmente arriviamo a Castara, la baia dall’alto è stupenda: acqua azzurro/verde, sabbia chiara e intorno montagne di colore verde con almeno 6 tonalità.


Castara

Dopo 3 o 4 Km vediamo il cartello che indica Enghlisman Bay alla nostra sinistra. Prima della spiaggia ci sono alcuni banchetti di rasta che vendono conchiglie, parei, noci di cocco intagliate…e uno che vende da bere: bibite e alcolici conservati al fresco in un ice-cooler pieno di ghiaccio. La spiaggia è bellissima: lunga almeno 1 Km con non più di una ventina di persone e una gran quantità di palme e bamboo. A mani nude (con l’aiuto di un sasso) ho aperto la mia prima noce di cocco e ne ho bevuto il latte. Non male! Non è la classica spiaggia bianca, la sabbia è dorata ma il mare è stupendo. È assolutamente vietato NON fare snorkling! A circa 20 mt dalla riva c’è pure la barriera corallina. Pesci arcobaleno, pagliaccio, angelo…e poi, il sole e la limpidezza dell’acqua fanno il resto. Il sole scotta per davvero ma il problema non sussiste, basta mettersi sotto una palma.

Englishman Bay
Englishman Bay

Al rientro dopo vari tentativi falliti riusciamo a telefonare a casa dalla hall del Turtle Beach Resort (sono stati veramente gentili perché il telefono pubblico esterno era OUT OF ORDER!). Il rientro è durato almeno la metà dell’andata.

Per la cena optiamo per il Papillon che è il ristorante del Grange Inn che si trova nel corner tra Buccoo e Mt.Irvine vicino al campo da golf. Abbiamo preso: Acqua da 1,5 lt (TT 15), 2 Carib (TT 16), un Fillet Fish (TT 80) e 1 Flying Fish (TT 65). Naturalmente sempre accompagni da tanta frutta, verdura, riso e pane. Tutto buono e molto fresco. Il ristorante è un patio con murales che raffigurano gli indios che abitavano a Tobago, in un giardino. La nostra seconda notte ormai è alle porte, alzando lo sguardo verso il cielo mi accorgo che tante stelle tutte insieme non le avevo mai viste !

10/08/02

Sveglia alla solita ora, colazione, dopodiché decidiamo di andare alla famosissima PIGEONT POINT, una delle spiagge più fotografate di tutti i Carabi ! Andiamo in direzione Crown Point, svoltiamo a dx subito dopo la RBTT. Ai bordi della strada vari ristoranti e chioschi. La strada in fondo svolta a dx (se si va dritti si finisce in mare!) e lì, il mio cuore si è aperto! Il mare e la sabbia (SANDY BAY come spiaggia niente di eccezionale, molto piccola e con l’alta marea inesistente) che ho sempre sognato e immaginato. Proseguiamo e arriviamo all’ingresso , l’entrata è a pagamento, TT 12 per persona. Quello che ci si presenta davanti è un giardino di palme. E poi? No, non è un sogno! Il mare, la spiaggia, le palme che si buttano in mare, il molo…è proprio come sulle guide anzi, ancora più bello. Probabilmente non riuscirò a rendere giustizia a quello che ho visto. Sabbia bianchissima, acqua trasparente a riva e tutte le tonalità dell’azzurro e del verde fino laggiù in fondo, dopo la barriera corallina il blu più intenso.

Pigeont point
Pigeont Point

A sx il piccolo molo dal tetto di paglia e a dx in mezzo al mare…no, non è un miraggio; una lingua di sabbia bianca piena di pellicani, la barriera corallina e una chiazza di mare color verde flù: è la NYLON POOL.  Non credo ai miei occhi! Fino verso le 11 la spiaggia era praticamente deserta, poi è arrivata gente, il sabato e la domenica gli abitanti di Trinidad si trasferiscono in massa a Tobago e in modo particolare qui, tutti attrezzati con frigo bar con un sacco di bottiglie di Rum (rom) e la cosa impressionante è che al mattino verso le 11 si sono già seccati 4/5 bicchieri a testa di coca e rom! La Stefy dice che in Venezuela è uguale! Sulla spiaggia ci sono alcuni ombrelloni con tavolino, gazebo con tavoloni e panche x il picnic, chioschi e un bar; tutto inserito molto bene nel contesto ambientale che quasi non si notano (tutto in legno e paglia). Qualche schiamazzo di bambino e qualche venditore ambulante (per niente insistenti) non turbano la quiete del posto. Il bagno è stata una vera goduria. Il massimo è stato dalle 5 alle 6,in spiaggia c'eravamo solo noi !


Pigeont Point

Sera a cena al Cristal’s Rest&Bar (di fronte alla strada x Pigeont Point). E’ sabato sera e la gente del luogo è tutta fuori e qusi tutti ubriachi! Il Cristal più che un ristorante è un bar-deli con karaoke e pista da ballo (!!!!!) annessi!! Noi abbiamo preso 2 Carib, 1 Snapper Fish (pesce intero con lisca al cartoccio) e la Stefy un altro pesce del quale non ricordo il nome (erano i soli 2 piatti disponibili). Il contorno era costituito da pasta fredda, patate e riso. Prezzo TT 114. Niente di particolare, e anche la gente dopo 2/3 bottigliette di Black Label (rom prodotto a Trinidad) da circa 33 cc cominciava a essere un po’  pesa.. Sulla strada del rientro ci siamo fermate a berci una Pinacolada da Mr Fiddla’s (di fronte al Petrol). Un chiosco molto carino e ben curato con tanto di bancone e sgabelli con qualche tavolino all’esterno  gestito da un ragazzone ex giocatore di basket (minimo 150 Kg) originario di Tobago appena rientrato dal Canada. Prezzo TT 44.

Dopo 3 giorni di sole scende qualche goccia e il cielo è completamente coperto. L’umidità è molto alta. Speriamo bene per domani…tanto la Stefy dice che ai Caraibi non piove mai…………!!!!!!!!!!!

 
Pigeont Point

11/08/02

Le ultime parole famose!

Sembra la classica giornata autunnale della bassa. Il cielo è completamente grigio, neanche una piccola macchiolina di azzurro. Temperatura 27°. I nostri amici uccellini azzurri con ci hanno nemmeno dato il buongiorno. Che fare? Ci informiamo ma ci dicono che la domenica è tutto chiuso, forse c’è qualcosa di aperto a SCARBOROUGH, la capitale (e che capitale!). Decidiamo di percorrere la costa oceanica, sempre che le strade lo permettano in un tempo ragionevole!

Si parte, prima tappa Scarborough. Prendiamo la strada in direzione Playmont. Dopo 2 Km siamo a Black Rock, un piacevolissimo villaggio con un paio di ristoranti graziosi situati proprio sulla strada principale. Prima di arrivare a Playmont svoltiamo a sinistra. La strada è abbastanza buona e in più c’è poca gente in giro (è domenica e sono tutti a messa). Anche qui la vegetazione è molto rigogliosa: palme, bamboo enormi con foglie che ricordano le nostre felci, piante dai fiori rossi a grappoli…e qualche casa qua e là. Arrivate a Scarborough ci rendiamo subito conto che questa può essere considerata per davvero una città…anzi…cittadina! La città è divisa in due parti: down town e upper town. Down town è la parte bassa costituita dal porto e dal mercato (che si trova tutti i giorni). Nella parte alta, che si trova come dice il nome su una collina oltre a varie case, c’è l’Ospedale e Fort King George. 

Scarborough, è stata fondata dagli olandesi nel 1654, con il nome di porto di Lampinsburg. Costruirono una chiesa, dei magazzini e un forte. I francesi la invasero e distrussero il forte e, dopo aver saccheggiato la città si ritirarono. La riconquistarono una decina di anni dopo e la ribattezzarono Port Louis. Ne ebbero il controllo per un breve periodo perché ne ripresero possesso gli Inglesi nel 1793. Fort King Gorge è stato costruito dagli Inglesi fra il 1777 e il 1779, è l’unica struttura militare rimasta in tutta Tobago. Lungo le mura ci sono allineati vari cannoni, c’è anche un piccolo museo e il faro il quale produce fasci di luce visibili in mare fino a 50 Km di distanza. Subito sotto i cannoni c’è un magnifico giardino dal quale si può ammirare il bellissimo panorama.

Nonostante questa pioggerellina, c’è un gran caldo. Dal forte si ha una bellissima vista sulla città e sulla costa che va verso l’aeroporto da una parte e a BACOLET dall’altra.

La spiaggia di Bacolet ci sembra molto bella (dal punto di vista turistico stanno cercando di spingere molto Bacolet), decidiamo di andarci di persona. Ci abbiamo messo la bellezza di circa mezz’ora per trovare l’entrata! A dire la verità l’avevamo trovata subito però ci sembrava strano che quella fosse l’unica entrata alla spiaggia! Molta immondizia, nessuna indicazione, e nessun passaggio se non un po’ d’erba consumata per il camminare di persone. Invece…La spiaggia è una mezza luna di sabbia bruna con le palme. Le onde non sono molto alte ma si vede che sono molto potenti: la forza dell’oceano. Mentre stavamo raggiungendo la spiaggia abbiamo incontrato due signori (che ci hanno confermato che quella era l’unica entrata) che si sono raccomandati che non facessimo il bagno perché è molto pericoloso. Qui non ci sono scarichi in quanto in questo punto non ci sono ne alberghi ne ristoranti (è una zona residenziale con un sacco di ville con piscina) ma la spiaggia è piuttosto sporca, è tutta roba che arriva dal mare ma di certo è che nessuno si preoccupa di pulirla. Riprendiamo la Windward Rd in direzione nord verso ROXBOROUGH. Il paesaggio che ci si presenta è montagna a sinistra e oceano a destra. Le prime baie che si incontrano sono quelle di Hillsborough Bay e Barbados bay divise da una collina: Mount S.George. Le baie e le spiagge sono molto simili a quelle di Bacolet  però sono molto più pulite. Sicuramente la più bella è Barbados Bay, alla sua estremità nord si trova Gramby Point. Qui gli Inglesi nel 1764 stabilirono provvisoriamente la loro capitale. Oggi del forte non è rimasto praticamente nulla. Ci fermiamo a fare qualche foto e vicino al piccolo molo ci sono un sacco di pellicani pescatori che sembrano in posa per noi!


Barbados Bay

 Proseguiamo, sulla strada ci sono vari bar e negozi (baracchine di legno color azzurro/rosa/giallo… pastello dove vendono dalle caramelle alla carta igienica!). Fino a Gooodwoood (6/7 Km verso Nord) non ci sono più spiagge. Abbiamo molta voglia di farci un bel bagno ma haimè anche a Mangrove Bay e Caroupse Bay non si può, la corrente è troppo forte. Probabilmente se avessimo proseguito fino a Prince’s Bay ci saremmo riuscite ma eravamo un po’ scaglionate perché non cera sole e fino a quel punto la costa oceanica ci aveva deluso per cui abbiamo deciso di fare una deviazione verso l’interno. Volevamo andare al Raimbow Nature Resort che si trova a Goldsborough. Lungo il percorso ci siamo fermate a raccogliere la semenza della pianta di ricino. Purtroppo non siamo riuscite ad arrivare fino al Raimbow perché la strada era sterrata con un sacco di bei sassi, ci voleva un fuoristrada che noi purtroppo non avevamo. E’ stato però molto bello, abbiamo visto oltre alle solite mucche e capre un sacco di uccelli e uccellini (non chiedetemi i nomi perché in campo sono molto ignorante), piante di bamboo, ginger, helicon, cacao e tanti banani con un sacco di caschi di balanini. Ne abbiamo preso un paio (di banane) ma erano ancora acerbe. E poi, ancora avocado, mango e ……favi di api!!! Una natura così rigogliosa…

Visto che il sole sembrava essere dalla nostra abbiamo deciso di rientrare fermandoci prima al mercato di Scarborough. Noi eravamo le uniche turiste! Nel parcheggio di fianco al mercato stavano facendo una partita a cricket con tanto di pubblico. Ci siamo fermate a prendere 4 mango (TT 6) da una vecchietta gentilissima che ha voluto sapere da dove venivamo, come ci chiamavamo, dove stavamo a Tobago…, da un’altra signora abbiamo preso 2 bibite al guava/pinapple (TT 8), da un’altra ancora 6 banane, 1 ananas e un altro frutto giallo a forma di stella tutto a TT 14.

Ci siamo poi fermate nella spiaggia del nostro albergo a fare snorkling, abbiamo visto anche qui un sacco di pesci coloratissimi. Molto bello. Ci siamo fermate per l’aperitivo al bar del Seahorse, dalla terrazza abbiamo visto un altro bellissimo sunset gustandoci 2 Rom punch (con noce moscata e angostura) a TT 46. Darrek, uno dei nostri amici camerieri, ci dice che questa sera, come tutte le domeniche a Buccoo c’è la Sunday School, è praticamente una festa che si tiene per le vie del paese con tanta musica e balli. Si comincia verso le 21 con musica dal vivo di steel band e poi si prosegue con i dee-jay. Se non siamo messe troppo male ci andremo a fare un giro…

Per la cena abbiamo deciso di andare da Shirvan Watermill , un ristornate molto rinomato e chic (forse il migliore di tutta Tobago) all’interno di uno splendido giardino rigoglioso con un mulino (che ricorda un trullo pugliese) di un ex piantagione di canna da zucchero. Noi abbiamo preso oltre alla solita acqua e birra, io un imperial shirmp (gamberi e gamberetti con riso e altro pesce) buonissimo e la Stefy il catch of the day alla creola. Non aveva capito che pesce era, ma era buonissimo. Un filettone che non si capiva se era fritto, al forno, al cartoccio… ricoperto di salsa con cipolle, peperoni, pomodoro, curry e succo di arancia. Buonissimo, fino ad oggi il migliore pesce mai mangiato. Abbiamo preso anche 2 rom sill (lisci) OLD OAK RUM, niente di particolare, a dire il vero faceva un po’ schifo!! (l’abbiamo voluto provare xchè era segnalato su i Meridiani). Il ristorante è molto bello, vicino alla scala c’è anche una piccola cascata con il laghetto con dentro alcuni pesci e il servizio ottimo Prezzo TT 395.

 

12/08/02

La prima cosa che faccio appena sveglia è mettere il naso fuori dalla veranda per vedere che tempo fa! E’ una bellissima giornata di sole! Per fortuna! Mentre stiamo facendo colazione, veniamo attirate da un rumore che arriva dalla spiaggia: Dino, dopo essersi fatto un bagno in mare, si sta asciugando i capelli. Praticamente prende i capelli e li batte contro un tronco di palma come se stesse dando delle frustate! Incredibile! Oggi decidiamo di dedicarci completamente alla vita di spiaggia. Sulla guida abbiamo visto una bella foto di una spiaggia: Arnos Vale. Andiamo…

La strada è la stessa che porta a Castara. Arnos Vale si trova circa 3/4 Km dopo Playmouth dove ci siamo fermate a fare benzina TT 45. Ad un certo punto, si trova il cartello che indica “Arnos Vale vacanze”, un villaggio italiano. Si svolta a sinistra e poi…non fate come noi! L’entrata della spiaggia è la stessa del villaggio, noi invece siamo andate in cima al monte! Poco dentro il villaggio c’è un parcheggio riservato a chi vuole andare in spiaggia. Poi passando proprio in mezzo al resort (sul bordo della piscina!) si arriva in spiaggia! Una ½ luna di sabbia con qualche scoglio che chiude la baia e le piante che scendono fino in acqua, neanche a 1 mt c’è la barriera corallina!  Bellissimo! La cosa assurda è che anche qui, che è la spiaggia di un resort haimè c’è uno scarico a vista d’occhio che finisce direttamente in mare. Quando siamo arrivate c’eravamo solo noi in spiaggia, non si stava bene…di più! Verso le 11 siamo state contornate da lettini, davanti, dietro…e la cosa brutta è che erano tutti romani! In 4 giorni non avevamo visto nemmeno un italiano, nel giro di 5 minuti siamo state circondate! Abbiamo deciso di spostarci al lato nord della spiaggia. Praticamente 4 metri di spiaggia, da una parte il mare, dall’altra la montagna con piante di vario genere, lucertole e un sacco di uccellini. La giornata è bellissima, dopo le 11 però è un problema stare sotto il sole. Scotta un casino. Ci sistemiamo sotto le piante e andiamo a fare un po’ di snorkling. Il posto più bello che io abbia mai visto! Pesci arcobaleno, pagliaccio, pesci angelo, flying fish, trombetta, bat fish, altri pesci che fanno parte della famiglia dei tonni (con tanto di pinna sul dorso), gorgogne e spugne a volontà, gigantesche! Abbiamo visto un’ostrica…era bellissima, enorme, di 1 metro circa, bella grossa! Poi scorfani e un sacco di conchiglie che abbiamo raccolto. Naturalmente erano vuote. Penso di aver passato più tempo in acqua che sulla spiaggia! Siamo rimaste in questa incantevole spiaggia fino al tramonto. E’ stato molto bello perché le persone che stavano nel villaggio praticamente stavano in spiaggia dalle 11 all’ 1 e poi ritornavo alle 3 e alle 5 se ne andavano. Si perdevano le ore migliori! Per il resto eravamo solo noi! Siamo rimaste fino al green flash! (ci ha spiegato un ragazzo del posto che il momento in cui il sole scompare in mare viene chiamato green flash). Al rientro ci siamo fermate al supermarket di Black Rock a fare un po’ di spesa e inoltre abbiamo preso una bottiglia piccola di Fernandes Black Label (rom) così potevamo farci l’aperitivo direttamente sulla nostra veranda! Costo TT 66. Per la cena decidiamo di andare da Pepe’s che si trova sulla strada per Pigeont Point. Sulla guida c’è scritto che si mangia bene ed è economico. Oltre alla bottiglia di acqua, abbiamo scelto un altro tipo di birra, 2 Stag (birra prodotta a Trinidad indicata come la birra x uomini duri xchè + alcolica della Carib, e a nostro parere molto + buona) la Stefy ha preso 1 shrimp creole e io 1 (aprite bene le orecchie!) Tobago shark! Proprio così, lo SQUALO!!! Dopo che la cameriera è andata via, la Stefy mi ha detto: “Ma guarda che io ho sempre saputo che lo squalo non si mangia, non è buono” Ci sono rimasta un po’ male, effettivamente anche io non lo avevo mai sentito dire…Al massimo avrei preso qualcosa d’altro. Alla fine del pasto avrei leccato il piatto! BUONISSIMO! La Stefy l’aveva mangiato il giorno prima da Shirvan! Quel pesce buonissimo che non avevamo capito cos’era…era shark. Cucinato nello stesso modo, all’arancia, cipolle e peperoni. Anche qui i contorni erano molto abbondanti, il servizio buono e il costo totale TT 195. Veramente ottima scelta. Se poi vi fanno aspettare ½ ora o 40 minuti, buon segno, significa che il cibo è fresco e non precotto. Lo squalo, come cibo, è stata una piacevole ed inaspettata sorpresa. E’ un piatto tipico di Tobago e, se il resto del mondo sapesse com’è buono, lo caccerebbe per farne un piatto prelibato e forse, ne avremmo meno paura.

Nei ristoranti (ad esclusione di Shirwan e Seehorse) se oltre a noi c'era un altro tavolo occupato era tanto! Noi subito pensavamo: brutto segno si mangia male. Invece no, il problema è che ci sono troppi ristoranti in proporzione al numero  di turisti, probabilmente sono pieni nel periodo di Natale.

13/08/02

Oggi è un’altra stupenda giornata. Il programma di oggi prevede l’escursione alla Nylon Pool. All’ingresso di Store bay (le spiagge sono indicate con dei cartelli blu con la scritta della spiaggia in bianco Es: Store bay facilities) c’è un parcheggio gratuito dove un sacco di persone ti si buttano davanti alla macchina per cercare di venderti i biglietti per la Nylon Pool. Sono le 9 del mattino (le barche partono alle 11) così andiamo in piazzetta dove ci sono sistemati in cerchio dei chiostri che vendono souvenir: magliette, cappelli, legno intagliato, conchiglie, collane, braccialetti…Guardiamo se c’è qualcosa di interessante. Alla fine compriamo 2 conchiglie (1 per ciascuna) bellissime, grossissime, di colore rosa e bianco e molto pesanti. Prezzo TT 50 x tutte e due. Visto che è ancora presto per l’escursione abbiamo deciso di stenderci un po’ al sole. Prima però abbiamo comprato i biglietti a TT 60 l’uno anziché TT 90. Ci hanno fatto lo sconto (penso xò che poi l’abbiano fatto a tutti). La nostra barca si chiama Sun Fun e il comandante è un signore panciuto di mezza età. Finalmente in spiaggia! E’ molto carina, sabbia bianca con riflessi rosa, dal gran che è fine sembra borotalco, mare praticamente come quello di Pigeont Point. Come dimensioni è abbastanza ridotta, e poi davanti alla riva ci sono ormeggiate (fino alle 11) le barche che fanno le escursioni. Sul lato sinistro ci sono ombrelloni e lettini (è l’unica spiaggia ad averli). E’ una bellissima giornata di sole, il cielo è blu intenso così ci godiamo il sole e il mare (con bellissimi bagni) fino alle 11. E’ ora; saliamo sul tetto della barca così possiamo prendere il sole, fare fotografie e riprese video (siamo super attrezzate!). Sulla barca conosciamo una ragazza di Bologna che tra l’altro era sul nostro stesso aereo, ci ha detto che questo anno era già la terza volta che veniva a Tobago in quanto lo considera un vero paradiso terrestre (ha perfettamente ragione) e ci consiglia di mangiare il pollo perché è veramente una delizia! Per arrivare a Buccoo si costeggia Pigeont Point e la Lagon, anche dal mare lo spettacolo è stupendo.

E poi l’acqua: ha dei colori e delle tonalità che bisogna vedere per rendersi conto di come sono! Cartoline, foto e immagini vari sono sicuramente ingenerose! Dopo circa 15 minuti di navigazione, arriviamo alla barriera corallina. Si riescono a vedere i coralli anche con la testa fuori dall’acqua e poi a circa un paio di metri ci sono le onde che sbattono sul reef come se fosse spiaggia, e oltre, il blu più profondo. Ci infiliamo maschera e pinne e via…in un metro d’acqua c’è una quantità industriale di pesci (parrot, king angel, palla, scorfano…) E’ veramente un bel vedere! Stiamo con la testa sott’acqua finche il capitano ci chiama, bisogna andare…peccato. Altri 2/3 minuti di navigazione ed eccoci alla Nylon Pool. 


Nylon Pool (fatta con una macchinetta usa e getta subacquea)

Il mio cuore ha un sobbalzo! L’acqua qui è azzurro/verde FLU’! Si…è fosforescente!!! Sotto i nostri piedi sabbia bianchissima (profondità da 1 metro a pochi centimetri). Ci spostiamo verso la barriera corallina e più ci avviciniamo e più la profondità dell’acqua cala. Sotto i piedi ci sono resti di corallo rosso e bianco e conchiglie  (da lasciare al loro posto). Fantastico anche qui, anche perché siamo in mare aperto! La terra ferma disterà da noi un paio di Km. Rimango affascinata da una spiaggia che vedo davanti alla Nylon Pool, si chiama NO MAN’S e ci si arriva solo via mare. Ci si può far portare da qualcuno del posto che possegga una barchetta. E’ bellissima, c’è anche un piccolo chiosco per le bevande.


no man's beach

 

Facciamo un bel bagno caldo, e poi, ahimè si riparte in direzione Store Bay. Questi sono stati soldi spesi veramente bene! Tornate sulla terra ferma ci fermiamo vicino all’aeroporto per qualche acquisto (magliette e saponi al cocco e al cinnamon [cannella]). Sono ormai le 3:30 pm e non possiamo andare troppo lontano così ci fermiamo a Mt Irvine Bay. Anche questa è una bella spiaggia di sabbia dorata e sicuramente la parte sinistra è la migliore per via degli alberi e della poca gente (a destra è più affollata anche perché ci sono vari barettini), 4 italiani, riconosciuti per il topples delle ragazze (le uniche viste in tutta la vacanza) e alcuni ragazzi locali che stavano in spiaggia a fumarsi il ganja (marijuana). Abbiamo aperto il nostro parasol (ombrellone) portatile e dopo un bel bagno mi ci sono zaccata sotto! Il sole preso in barca comincia a farsi sentire. Riusciamo ad essere al Seahorse poco prima delle 6:30 per l’happy hours (aperitivo a metà prezzo dalle 5:30 alle 6:30) così ci beviamo due Rom Punch ammirando il fantastico Tobago Sunset!

Come ogni italiano, amante della vita di mare, ci attardiamo sino a tardi sulla spiaggia, ma, alle 19 è già buio e pertanto la cena è servita dalle 18:30 alle 22. Noi, invece, quasi sempre, arrivavamo al nostro albergo verso le 20, sporche di sabbia che sembravamo delle barbone passando dal ristorante, con i clienti già nel bel mezzo della cena, non c’era altra via (per arrivare in camera) e i camerieri, gentilissimi e cordiali, ci guardavano divertiti. Dopo un ora di restauro veloce, profumate, truccate e conciate in modo carino, uscivamo per andare al ristorante e i camerieri ci guardavano, non solo divertiti per l’orario, ma anche ammirati. Anche se arrivavamo al ristorante alle 21, ci hanno sempre servito gentilmente. Si aspetta un po’ per la cottura ma poi è tutto abbastanza veloce per cui alle 22 circa avevamo finito. Per quanto riguarda l’abbigliamento è molto informale, si può andare a cena con abiti leggeri e sandali per le donne, look sportivo bermuda incluso per gli uomini.

Per la cena optiamo per il Bonkers, ristorante del Toucan Inn situato vicino all’aeroporto. Si cena con acqua, 2 Stag, l’immancabile fish e non so se per un mio errore di pronuncia o cosa…Lamb cioè capra ! Il cibo come sempre è delizioso e freschissimo, il locale molto carino, infatti ceniamo in un papillon ai bordi della piscina. C’è anche un gruppo che canta e balla dal vivo. E un’altra giornata se ne è andata…

14/08/02

Oggi ci aspetta una giornata diversa dalle solite. Infatti abbiamo appuntamento per le 10:00 all’ Adventure Eco Diving di Andreaw per andare a fare un’immersione. Io ho il brevetto Open Water Daving della Padi, la Stefy no per cui prima si passa in piscina a fare un corso intensivo della durata di 30 min.! (vi consigli di fare il corso e possibilmente in Italia [per via anche dei vari termini] anche se all’estero vi fanno fare le immersioni senza brevetto, è meglio comunque sapere a cosa si va incontro). Dopo colazione ci mettiamo a Stone haven Bay per fare un bel bagno, proprio vicino a noi ci sono i pescatori che stanno raccogliendo la rete. Andiamo a vedere come è andata la pesca oggi! Direi niente male, è fatta quasi esclusivamente di flying fish. Ci sono però anche alcune seppie e  un paio di bat fish che vengono ributtati a mare in quanto non commestibili! Tutti i signori che hanno tirato su la rete si prendono un po’ di pesce e in più arrivano le signore da Black Rock con il colino in mano a comprare direttamente dai pescatori.

E’ giunta l’ora; ci incamminiamo verso il daiving dove Darrek (che è un simpatico ragazzo che lavora anche come cameriere al nostro ristorante e che tra l’altro è il fratello del ragazzo della Car Rental!) ci aspetta per l’immersione. Andiamo a fare la prova nella piscina del Grafton Resort che è uno dei più esclusivi ed expensive dell’isola, infatti, arrivate in piscina vediamo donne-balena e uomini-ippopotamo! Quasi tutti americani, e si vede aggiungo io!!! Partecipo anche io alla lezione, 1° perché sono almeno 3 anni che non faccio un’immersione; 2° perché la Stefy se la sta facendo sotto e poi la lezione è in Inglese…io l’ho fatta in italiano per cu posso essere d’aiuto. Oltre a noi, ci sono marito e moglie americani. Lei ci ha dato a mucchio dopo 5 minuti, lui abbandonerà in seguito…Finita la lezione andiamo a fare l’immersione (facile-facile) a Stonehaven Bay, profondità 10 mt. Mentre ci incamminiamo a piedi, un tipo (che avevamo visto prendere acqua dal lavandino esterno del diving) che parlava tra l’altro qualche parola di italiano, ha iniziato a spalmarmi dell’alhoe vera direttamente dalla foglia, io ingenuamente ho lasciato fare…naturalmente poi voleva i soldi! 10$: completamente fuori di testa!! Eravamo in costume, scalze e senza un soldo! (glieli abbiamo dati in seguito 1$ in due). Inoltre, ci ha chiesto se fumavamo e non intendeva sigarette…insomma era un pusher ! Non abbiamo comprato niente anche se in spiaggia si sentivano di quegli odorini…comunque occhio perché li non si scherza, si passa una notte al fresco anche per una semplice canna. Arrivate in spiaggia entriamo in acqua , spostate al largo vicino alla parete, ci sono delle rocce, andiamo lì. La Stefy ci ha messo un po’ di tempo a capire che la posizione da tenere sott’acqua era orizzontale e non verticale! Io invece mi sono resa conto che anche se era un po’ di tempo che non mi immergevo ero ancora capace e mi ricordavo quello che bisognava fare! Abbiamo visto la nostra prima murena gialla a pois neri e cucciola. Un sacco di parrot, angel, palla, seppie, branchi di flying fish e pappagallo e tanti altri pesci che quando saprò il nome vi dirò! L’acqua era molto limpida. Bello, molto bello.

Dopo aver messo qualcosa in pancia decidiamo di tornare ad Arnos Vale sotto il “nostro” bellissimo albero che ha dei piccoli frutti commestibili che ricordano sia come forma che come sapore i datteri.. Naturalmente abbiamo fatto snorkeling e abbiamo visto un’altra murena, questa volta per niente cucciola!

Per la cena ci fermiamo al Seahorse per mangiarci la Lobster (aragosta) che si rileverà…surgelata! Niente di che, anzi, sapeva di ammoniaca. Peccato.

Il cielo è un po’ coperto, speriamo bene per domani…

 

15/08/02

Le mie speranze sono state accontentate! C’è il classico cielo da cartolina: blu intenso con tante nuvole bianche veloci che vanno e vengono. L’odore che si respira nell’aria è una cosa indimenticabile.

Il programma di oggi prevede Pigeont Point e la Nylon Pool !! Ancora? Si, ci sono piaciuti così tanto che abbiamo deciso di tornarci ! Decidiamo di partire per l’escursione alla Nylon Pool direttamente dal piccolo molo di  Pigeont P. così sia prima che dopo possiamo goderci la spiaggia. Sulla strada del mare ci fermiamo alla RBTT a cambiare un po’ di $ perché stanno esaurendo. Il cambio è uguale a quello precedente, probabilmente è fisso. Oggi è mercoledì (non fatevi ingannare del fatto che è ferragosto a Tobago non è un giorno festivo) e si vede: in spiaggia saremo si e no in 20 !! Mettiamo le nostre cose sotto una palma e ci facciamo un bel bagno, il mare è tutto nostro. Mi spingo lontano dalla riva, fino a dove ci si tocca…molto lontano, ma poi…torno indietro abbastanza velocemente perché vedo poco distante da me delle pinne. Che paura ! Per fortuna non erano squali ma pesci bianchi simili a tonni! Guardando in direzione della spiaggia mi accorgo anche che il cielo è completamente coperto: grigio scuro, infatti dopo una decina di minuti arriva un bel temporale. Cinque minuti di acquazzone e poi di nuovo il sole e che sole ! Il tempo è piuttosto variabile infatti da ovest arrivano altre nuvole.. Nel frattempo conosciamo un ragazzo: Greg che vende tra le altre cose anche i biglietti per la Nylon Pool a 90 TT. Gli spieghiamo che a Store Bay li abbiamo pagati 60 TT e infatti dopo un po’ di contrattazioni ce li lascia per 60. Intanto che aspettiamo di partire facciamo due chiacchiere; ci dice che lui non è mai uscito da Tobago e che lavora quel tanto che gli basta per arrivare a sera ed è contento così! Devo dire che qui a Tobago non hanno delle grosse preoccupazioni e nemmeno del gran stress! Beati loro, non gli interessa accumulare, girare il mondo, avere una bella macchina…si accontentano di poco ma vivono in modo del tutto dignitoso (nessuno mai ci ha chiesto l’elemosina però ce anche da dire che a Trinidad ci sono diverse risorse tra cui il petrolio). Ci dice anche che la maggior concentrazione di turisti c’è a Natale e per il Carnevale (febbraio) e sono per la maggior parte famiglie inglesi e tedesche.

E’ ora, si parte. Ci mettiamo come l’altra volta sul tetto della barca, forse non è la soluzione migliore: ricomincia a diluviare! Il cielo non promette niente di buono invece…siamo di nuovo smentite, per fortuna! Alla barriera corallina non piove più. E’ sempre un piacere vedere quello che c’è sotto. Purtroppo il mare è un po’ agitato e la corrente abbastanza forte ma riusciamo a goderci comunque le meraviglie sottomarine. Ad un certo punto il capitano ci chiama e ci dice di seguirlo. Scende in apnea e infila una mano sotto una roccia: esce un pesce palla molto grande che evidentemente infastidito si gonfia mostrandosi in tutta la sua bellezza. Naturalmente rivediamo un sacco di altri pesci tra cui una MANTA! Grande e nera, bellissima. Non l’avevo mai vista dal vivo! Proseguiamo per la Nylon Pool e tramite il glass bottom riusciamo a vedere altre due mante. Il bagno alla pool è sempre gradito. Lo consiglio a tutti: una esperienza indescrivibile e indimenticabile. Vicino a noi c’è una barca piena di musulmani, la cosa che mi lascia sconcertata è che tutti, inclusi uomini e bambini, fanno il bagno vestiti con tanto di maglia e pantaloni e le donne con sopra l’immancabile palandrana nera e il capo coperto.

      

Tornando verso la spiaggia scambiamo due parole con un ragazzo dell’equipaggio, ci dice che nella Lagoon, nel tardo pomeriggio arrivano un sacco si shark nurse (squaletti) per dormire e mangiare tra i coralli. Per rimanere in tema, ritornate in spiaggia, prendiamo al chiosco uno shark and bake a 14 TT. Praticamente è un panino! Pane fritto farcito con squalo, cipolla, garlic e peperoni, tutto molto piccante ma appetitoso. A pensarci mi cola ancora il naso! Il tempo continua a fare i capricci, intervallati di circa un’ora continuano a scendere acquazzoni! Durano in media 5 minuti l’uno, sono molto intensi, il bello è che dopo poco che smettono la sabbia è già asciutta! In spiaggia conosciamo un altro ragazzo (è molto facile conoscere persone in spiaggia). Il suo soprannome è Bego from Tobago! Quando gli dico che dalle nostre parti Bego vuol dire Worm usa il suo vero nome che è Samuel. E’ un ragazzo molto simpatico, si siede con noi per più di un’ora. Ha girato un po’ l’Europa, è stato anche in Italia a Milano ospite di un medico conosciuto a Tobago. Fa il promotore turistico, ha lavorato anche a Trinidad alla Black Label (distilleria di Rum) ma dopo 2 giorni se ne è andato perché stare chiuso 8 ore al giorno in ufficio non fa per lui, preferisce stare all’aria aperta  e soprattutto lavorare quando ne ha voglia!. Ci dice anche che i francesi non sono visti di buon occhio a Tobago perché sono molto spilorci, addirittura 2 ragazzi hanno cercato di entrare a Pigeont Point via mare per evitare di pagare l’ingresso che corrisponde alla bellezza di € 2. Che vergogna! Non so se è stato per il fatto che parlava con noi ma ha parlato molto bene degli italiani e ci ha detto che ci sono un sacco di bolognesi. Ci invita per la sera stessa in un locale che si chiama Lush! dove si può bere qualcosa ballare la samba e giocare a biliardo (il biliardo è in tutti i locali). Non gli assicuriamo niente perché dopo cena ci vengono di quegli abbiocchi.


Monica & Stefy

Il cielo è uno spettacolo, in mare aperto davanti a noi sta piovendo un casino, si vede la pioggia scendere da un nuvolone nero, alla nostra sinistra invece il cielo è blu, dietro grigio con un grosso arcobaleno. Mentre piove facciamo bagni in ripetizione, l’acqua è una tavoletta calda e questo ci mette addosso una grossa euforia. Decidiamo di fare allora come fanno gli abitanti di Tobago e mi dirigo al bar a prendere 2 punch rum. Non sono un gran che ma vanno giù che è un piacere per cui…decidiamo di prenderne altri 2 mentre guardiamo un tramonto da favola. Il bar ahimè è chiuso, sono le 18 e in spiaggia siamo rimaste solo noi: sono sconcertata, tutta questa bellezza solo per noi due.

Sulla strada di casa ci fermiamo nel chiosco dal nostro amico Fidella a bere il rum punch che non siamo riuscite a berci in spiaggia: buonissimo. Siamo un po’ ubriache. Ormai sono le 21 e se non ci sbrighiamo rimaniamo senza cena al che decidiamo di andare al ristorante così come siamo: in tenuta da spiaggia. Questa sera optiamo per il Black rock café a Black Rock, l’avevamo visto passando e ci era sembrato molto carino: una veranda tra la strada (poco trafficata) e la montagna. Oltre alle immancabili Stag e acqua abbiamo preso callaloo soup che è praticamente un piatto nazionale (zuppa a base di dasheen e latte di cocco) , un Fish Broth  che è una zuppa di pesce con verdure miste e la Lobster Creole  decisamente più buona di quella mangiata al Seahorse, in quanto fresca. Prezzo totale 231 TT.
Ormai sono le 22:30, è molto tardi e dobbiamo ancora farci la doccia…che sonno…

 

16/08/02

La sveglia imperterrita suona come tutti i giorni alle 7:00, ho ancora sonno, questa notte zanzare e moschito mi hanno fatto perdere la pazienza e il sonno!
Oggi all’1 dovremmo andare a fare un’altra immersione a Mt Irvine Bay per cui decidiamo di andare alla “nostra” spiaggia: Arnos Vale visto che è a un tiro di schioppo! E’ sempre un piacere…Il sole anche oggi fa un po’ di capricci ma se non altro non piove. Prima di uscire vediamo che su una palma davanti alla nostra camera c’è un uccello, chiediamo e ci dicono che è un grifone. E poi in spiaggia abbiamo visto vari picchi e un mot-mot  che è un uccello molto comune nel tratto di spiaggia che va da Arnos Vale (dicono che nel villaggio vacanza all’ora del te vadano a mangiare i biscottini!) ad Englishman Bay. E’ azzurro arancione e bianco con una lunga coda. Molto bello. L’acqua oggi non è limpida come al solito, forse a causa degli acquazzoni di ieri. Rimaniamo in spiaggia fino all’ultimo minuto perché è l’ultima volta che la vediamo (per questa vacanza…). Probabilmente i romani sono tornati in Italia perché c’è poca gente, si sta proprio bene. Quando siamo arrivate in spiaggia abbiamo provato a metterci sul lato sinistro, quello solitamente frequentato da gente del posto. Non c’è piaciuto tanto, l’acqua è piuttosto ristagnante e la spiaggia poco curata così siamo tornate sotto il “nostro” albero .


Arnos Vale

La Stefy ha molta paura per l’immersione (non ha nemmeno dormito) e con la scusa che c’è nuvoloso e che il mare non è una tavoletta…decide di non farla. Che fare? Va bene, salto anch’io, spero di rifarmi a Grenada (anche se si dice che i fondali di Tobago siano i migliori dei Caraibi in quanto non ancora sfruttati = rovinati). Uno dei tanti ragazzi che abbiamo conosciuto ieri ci ha consigliato per lo snorkeling Cullodon Bay che si trova sulla strada per Castara.. La strada è buona, l’unico problema oltre ai vari sali/scendi, tornanti, strettoie sono gli autisti locali: vanno a manetta e stanno in mezzo alla strada. Bisogna solo prenderci la mano cioè guidare in mezzo alla strada perché più stai da una parte e più loro stanno in mezzo! Arrivate a Moriach (che si trova in alto rispetto al mare) chiediamo indicazioni per Cullodon, dobbiamo prendere la strada alla nostra sinistra e scendere fino in fondo. La strada: il massimo! I pali della luce con tanto di fili spenzolanti sono quasi in mezzo alla strada per cui bisogna schivarli andando a destra se non arriva nessuno o a sinistra stando attenti di non strisciare contro la montagna. Ad un certo punto finisce l’asfalto e inizia la ghiaia, la pendenza è abbastanza accentuata per cui con la nostra macchinetta dobbiamo andare piano, molto piano. Finalmente arriviamo al mare: sorpresa, la spiaggia è inesistente! Finita la strada c’è un muro e al di là del muro il mare. La baia è molto carina ma ci vorrebbe una barca che noi naturalmente non abbiamo. Risaliamo e optiamo per un’altra spiaggia. Proviamo Castara, che dall’alto è molto bella: anche dal basso. Saranno circa 3 Km di spiaggia con le case dei pescatori e le loro barchette proprio lì. E’ divisa in due da una roccia, la prima parte è molto grande, la seconda molto più piccola, noi andiamo nella seconda.


Castara

Ci si arriva o via mare o dalla strada principale. Ci siamo noi, una famiglia inglese con 2 figli e almeno una trentina di bambini/ragazzini (dai 5 ai 15 anni) del posto. Io non ci sono mai stata, ma mi ricorda molto dalle foto che ho visto la Thailandia. La montagna intorno è verde, con colori che sembrano quasi fosforescenti, da un lato finisce in mare e non ci sono ne baie ne spiagge. Sparse un po’ in qua e un po’ in la le case dei pescatori, tutte in legno. Anche lo snorkeling si rivela veramente bello, con rocce e canali anche se…sorpresa: un serpente giallo con la cresta è proprio sotto di noi con la testa alzata, che ribrezzo! A me fanno molta paura e senso, che brutto incontro. Devo però ammettere che è molto bello, però…Vicino alla riva troviamo anche un sacco di conchiglie, sono senza animale ma puzzano un casino. Un bambino, bellissimo, con lunghi dred ci chiede la maschera per fare diving. Gliela diamo e siamo consapevoli di avergli fatto passare una bellissima ora (si vantava con tutti, soprattutto con i più grandi) anche se ha bevuto un casino perché gli era grande. Anche in questa spiaggia c’è un po’ di immondizia e anche galline e cani. I cani qui sono tutti randagi e scheletrici, la gente del posto gli preferisce i gatti che sono grassi come maiali. Poverini, sono pieni di zecche e croste, gli diamo i nostri biscotti, se li pappano come se non mangiassero da una settimana. Dietro di noi c’è una specie di baracca che sembra abbandonata ma non è cosi, infatti verso le 5 è arrivato un ragazzo che per prima cosa ha ripulito la spiaggia davanti al patio, ci dice che tutte le sere tranne la domenica,  fa il BBQ. Non siamo potute rimanere a lungo, sono ormai le 6 e tra un po’ è buio, inoltre, in meno di un minuto ci siamo completamente bagnate per via di un acquazzone così, abbiamo ripreso la strada per casa. Tutti i paesi, o per meglio dire villaggi, sono molto carini e la gente molto disponibile.

Mentre stiamo prendendo la macchina per andare a cena, scambiamo come tutte le sere,  due parole con Dino. Noi al mattino presto, lo vediamo in spiaggia che si lava, stende i panni, si cuoce il pesce sul fuoco…alloro gli chiediamo dove vive. Ci dice che lui vive a Crown Point, ma d’estate, quando in cielo ci sono le stelle rimane a dormire in spiaggia con i suoi fratelli! Al mattino, vanno a comprare da mangiare col metodo del baratto, e al pomeriggio lavorano. Cioè intagliano il legno, preparano collanine, braccialetti…e la sera allestiscono il loro banchetto e vendono queste cose di loro produzione ai turisti.

Per la cena torniamo da Pepe’s, ci trattano benissimo e naturalmente rimangiamo lo shark! Tornando a casa, ci fermiamo in un bar che è all’incrocio tra Milford Rd e Grafton Rd sulla sinistra. Il bar è di legno, con una griglia davanti a un buco da dove ti passano le ordinazioni. Prendiamo i soliti 2 rom punch . La signora prende  una bottiglia senza etichetta, la cui bevanda ha tutta l’aria di essere fatta in casa, così è: strepitoso! TT 12 l’uno. La veranda è a strapiombo sul mare, si vede tutta la costa di Stone haven bay con le piccole lucine delle abitazioni. Questa sera ci sono tante lucciole, la luna è piena…prendiamo altri 2 rom punch, è la nostra ultima sera a Tobago e questo ci mette molta tristezza.

Siamo rimaste molto affascinate ad questo posto paradisiaco, non è la classica isola caraibica tutta spiagge bianche e ricchi turisti yankee…per fortuna, la natura e le persone sono veramente indimenticabili.

Ci rimane l’ultima ½ giornata…

 

17/08/02

Sveglia ore 6, ieri sera non avevamo voglia di fare le valigie così le facciamo adesso. Dopo aver preparato le nostre cose, le mettiamo tutte in un angolo della stanza, Nick ci ha detto che possiamo lasciare le nostre cose pronte nella camera. L’importante è che usciamo entro le 11 perché la devono preparare per altri clienti. Mentre stiamo facendo colazione, vediamo il solito uccellino giallo e nero volare in cucina! Dopo un po’ ne esce: sicuramente non ha il problema di cercarsi il cibo. L’aereo per Grenada lo abbiamo alle 18:25, adesso sono le 8:30 per cui abbiamo ancora qualche ora…Tanto per cambiare, decidiamo di andare a Pigeont Point. In cielo oggi non c’è nemmeno una nuvola. Salutiamo Dino, il quale spera di rivederci presto a Tobago e ci saluta come i rasta: pugni chiusi uno contro l’altro che è significato di rispetto. A Pigeont Point parcheggiamo la nostra macchinetta sotto un bel albero e ce ne andiamo in spiaggia, sono dispiaciuta di non essermi portata la macchina fotografica perché i colori oggi sono diversi ancora…non abbiamo nemmeno l’attrezzatura per lo snorkling, oggi solo sole e bagni. E’ sabato e infatti verso le 11 la spiaggia si è riempita di famiglie con tutto il necessario per il picnic (spiaggia piena a Tobago è come dire spiaggia piena a giugno in Italia). C’è anche Bego! Lo salutiamo e anche lui ci aspetta nuovamente a Tobago! Comincia a venirci un po’  di nostalgia allora compriamo due collanine: una che come ciondolo ha il frutto dell’albero del pane, l’altra una piccola noce di cocco (diametro di circa 1,5 cm). Oggi fa molto caldo, non tira nemmeno un po’ di vento…le ora passano molto veloci, sono già le 3. Ci facciamo una doccia per toglierci il sale, raccogliamo i nostri stracci e ci incamminiamo verso la macchina per cambiarci. Ripercorriamo per l’ultima volta la strada che ci porta al Seahorse, dobbiamo recuperare le valigie e pagare il conto. Salutiamo Darrek ed Andreaw con la promessa di tornare; visto che c’è ancora un po’ di tempo ci fermiamo dalla signora a prendere i soliti rom punch. Il bar sembra aperto, ma non c’è nessuno; due signori seduti in veranda ci dicono di andare a chiamare la signora che è in casa…non so…proviamo ma non risponde nessuno. I signori ci dicono di non preoccuparci e di entrare in casa. Così facciamo, troviamo la signora che stava dormendo! Ci dice che il rom punch oggi non l’ha ancora preparato, non sa se ce ne è ancora da ieri, per fortuna si e proprio due bicchieri! Tra l’altro ce li fa pagare quasi la metà rispetto a ieri sera. Scambiamo due parole con i signori che sono al bar, lui è un signore nero di una cinquantina d’anni, lei sembra di origine indiana o pakistana e avrà la stessa età. Vivono in una casa (non insieme) proprio qui vicino, ci invitano, nel caso in cui tornassimo,  ad andare a casa loro. Lui mi dice che gli piaccio! E soprattutto gli piace il mio naso perché è sottile, non come il suo. Poi dice anche che il mio nome Monica=Money cioè persona attaccata si soldi, non penso proprio…probabilmente in italiano ha un altro significato penso io. Finiamo i nostri rom punch, salutiamo e a malincuore ce ne andiamo.

La Stefy scarica me e le valige all’aeroporto e lei va a riconsegnare la macchina. Dopo aver fatto il ceck-in andiamo a spendere gli ultimi TT al After Hours Bar. E’ un bar dietro all’aeroporto con 3/4  tavolini all’aperto. Si sta bene, facciamo anche in tempo a conoscere un rasta chiamato Scherif! Avrà una cinquantina d’anni, lunghi dred grigi e un po’ puzzolente! Adora i mocassini italiani ed è un amico di Dino !

E’ ora di andare, facciamo subito una figuraccia: andiamo all’imbarco senza aver pagato la tassa d’uscita!! Torniamo fuori dall’aeroporto, la facciamo TT 100 per persona e rifacciamo i controlli doganali. Primo inconveniente (se così si può dire) di tutta la vacanza: i doganieri sono super strafottenti e in più ci hanno aperto tutti gli zaini e svuotati completamente, senza per l’altro trovare qualcosa che gli potesse interessare! In più ci hanno fatto un sacco di domande. Il bello è stato mentre uno di questi controllava il passaporto della Stefy e gli fa: “Haaa, you came from Venezuela!” e lei “Yes, 2 years ago, coglione” Al che, accortosi della figuraccia, ci ha fatto andare !

Il nostro aereo della Caribbean Star è un bi motore da trenta posti. Dall’alto si ha una splendida vista su Pigeont Point, no man’s, la lagoon, nylon pool…com’è verde Tobago, com’è bella, com’è tranquilla…Sono le 19, iniziamo a scendere, davanti a noi Grenada.

Monica

Per leggere la seconda  parte di questo viaggio, a Grenada, andate al "diario di Grenada 2002"

 

 

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