SwartzWald’ in bici
Piambello Team Bikes

Diario di  viaggio 2004

di Michele Sartoris

   

 

‘Andiamo a bere una birretta al Grottino passando dalla SwartzWald’

 

questo è stato il pretesto per andare a farci un giretto di 5 giorni attraverso la Foresta Nera nel sud ovest della Germania.

Come tutti gli anni si pianifica la prima settimana di agosto in bici, cinque o sei giorni dedicati completamente alla MTB, dopo Alpi svizzere, italiane, francesi, Costa Azzurra, Corsica ecc.. quest anno si deve decidere tra Pirenei e Foresta Nera, per varie ragioni, tempo figli presenti e futuri e varie, si decide per la seconda ipotesi.

Si dispone rapidamente un itinerario di massima, al bar, tra grandi ipotesi: “l’attraversiamo tutta in due giorni” o “ la facciamo prima in giù poi in su poi di traverso..” ecc.. si decide di seguire poi itinerari sterrati indicati dalle varie cartine che abbiamo a disposizione, se pur non carte dettagliatissime ma che ci fanno capire che da quelle parti i ciclisti sono trattati con un certo riguardo e degni di un’ottima assistenza: cinque giorni per partire da Karlsrhue e raggiungere Llorrach, o meglio Basilea che si trova a pochi Km dalla fine della foresta.

 

 

 

1 Giorno 2 agosto 2004  Marzio-Karlsrhue-Waldbronn – 43 km (di bici)

 

Sveglia alle 5.30 alle 6 partenza per Mendrisio, vicino a Lugano, dove ci aspetta il treno svizzero per Basilea, treno carissimo, ben attrezzato per il trasporto bici, quasi 60 euro per il viaggio. In treno si definiscono i dettagli del viaggio, nessuno di noi ha mai visto la zona, eccetto il Titisee, laghetto turistico nel sud della foresta a circa 900 m di quota che diviene subito tappa obbligatoria, il viaggio è tranquillo e ci consente di conoscere alcuni svizzeri “pittoreschi”, per tutti citiamo il controllore che saputa la nostra destinazione ci augura: ”mi raccomando non diventate anche voi una Foresta Nera!!”…mah... Basilea poi treno locale tedesco, molto meno caro ma veramente ben attrezzato per la bici, cambio a Offenburg e poi Karlsrhue, inaspettatamente molto bella, dove il Reno, portato in centro da un canale,  trasforma una parte di città in una piccola Amsterdam, colpisce subito il grande centro storico pedonale, dove circolano esclusivamente tram con totale assenza di ogni forma di inquinamento, nostri commenti da varesotti: ”qui si che sono avanti”! Anche la birra merita, ci fermiamo a gustarne un paio in un pub del centro, il tempo di acquistare un paio di cartine dettagliate con sentieri e altimetrie e poi via !!!! Notiamo subito che le piste ciclabili sono numerose e molto curate, poi, incredibile a dirsi, le auto ci danno la precedenza, inizialmente penso sia un caso sporadico di un automobilista gentile, ma dopo qualche attraversamento mi accorgo che lo fanno tutti: incredibile, per noi varesotti! Usciti da Karlsrhue lasciamo la strada per costeggiare un fiume, il paesaggio è molto bello il clima gradevole, le varianti per raggiungere la prima vallata della foresta innumerevoli, conosciamo un personaggio che, dopo aver fatto due parole, si offre di farci da guida per un breve tratto, ci porta nel centro di Ettlingen, in pavè, con delle magnifiche casette tedesche piene di fiori e di balconi in legno, poi in un altro piccolo borgo adiacente infine ci indirizza per la pista ciclabile che ci porterà al primo campeggio nei pressi di Waldbronn. La strada è fresca in leggera salita, il campeggio non è sicuramente a 5 stelle, piccolo un po’ freddo, ma con tutto quello che può servire per una tappa (6 euro a testa tutto compreso)

 

2 Giorno 3 agosto Waldbronn - Freudenstadt – 104 km

 

Colazione alle otto su gentile concessione della signora che gestisce il campeggio, perché normalmente non si apre fino alle nove, sembra strano ma troveremo ancora questa ricorrenza, non sono molto mattinieri da queste parti. Salita lungo il fiume Alp: si inizia a respirare aria di foresta, grandi abeti, case col tetto che raggiunge terra, qualche chiesetta protestante. Altra particolarità che ci accompagnerà lungo il viaggio: sono talmente tante e varie le piste da seguire che diventa facilissimo perdere l’itinerario prestabilito, è quello che facciamo e faremo spesso durante il viaggio, riprogrammandoci però immediatamente quasi meglio di un navigatore satellitare.

Dopo qualche km tra i pini raggiungiamo Bad-Herrenalp, località termale, il nome significa “i bagni dell’uomo del fiume Alp” una specie di Salsomaggiore tedesca, piena di alberghi e di locali, ma, all’apparenza molto tranquilla, quando la gente capisce che siamo italiani o ci evita o ci attacca bottoni lunghissimi. Da qui si prevede di arrivare a Loffenau poi a Gernsbach. “Saliamo di qui se è diritta vuol dire che non è in pendenza…” senza guardare troppo la cartina, peggio del Mortirolo, due km al 20% sotto il sole di mezzogiorno!! Prendiamo pero quota in fretta. Paesaggio sempre molto verde e dislivelli notevoli in pochi km. Le varianti per raggiungere Loffenau sono più di una, è facile anche qui sbagliare, cosa che facciamo ovviamente subito anche noi, ma poi ci ripaga la discesa sul paese: la vista è da film, tutte casette uguali intorno alla chiesa, immerse in prati verdi e abeti, sullo sfondo ci aspettano altre immense pinete. Scendiamo nella valle del Mug, a cui è dedicato un lungo percorso ciclabile denominato “Tur de Mug” che avremo modo di apprezzare in seguito. Risaliamo la vallata dalla parte opposta, passiamo un castello privato da cui si gode un ottimo panorama sulla valle del Mug, per poi immergerci nel bosco, dove, dopo qualche km, troviamo per il pranzo una specie di grotto specializzato nelle trote, o meglio o si mangiano trote o si salta il pasto (12 euro a testa). Il pranzo è comunque veramente ottimo, cosi come la birra in bottiglia della foresta nera.

Nel pomeriggio raggiungiamo la cima della montagna, non senza fatica visto lo stomaco un po’ pieno, piccola pausa ma poi da li parte uno dei sentieri più belli e affascinanti della parte nord della Swartzwald, siamo sulla montagna tra Baden Baden e Gernsbach, un sentiero lunghissimo in leggera discesa tra altissimi abeti e con un persistente venticello fresco, poi, ogni tanto, incontriamo cataste di legna appena tagliata che emana un forte e gradevole profumo di legno che ci sta tutto, visto il contesto. Non incontriamo invece anima viva in questo tratto, ne a piedi ne in auto ne in bici!! Dopo il lungo tratto nel bosco raggiungiamo il lago Stausee realizzato grazie ad una diga, ci fermiamo qualche minuto ad osservare i turisti presenti, che ovviamente nel laghetto gelido stanno facendo si il bagno. È un po’ tardi sono quasi le 18 e preferiamo al sentiero boschivo spostarci sul fondovalle e percorrere la ciclabile del Tur de Mug, pista gradevole e ombreggiata, lontano dal traffico che risale il fiume Mug; qui incontriamo diversi ciclisti, tra i quali due “agonisti” che si uniscono a noi e viaggiamo insieme fino a Baiersbronn, ci fermiamo per qualche acquisto poi ci dirigiamo verso Freudenstadt; la strada è chiusa per un taglio alberi e quindi viaggiamo indisturbati per altri 6 km. La cittadina è abbastanza movimentata, con molti locali e pub che sembrano carini, è caratterizzata da una grande piazza centrale, vicino alla chiesa e al chiostro, rettangolare in leggera discesa e con dei getti d’acqua che escono da iniettori disposti in modo geometrico; che ci colpisce non è la particolarità della fontana un po’ insolita ma il fatto che essa sia zeppa di bambini fradici che giocano, in costume o anche vestiti sotto l’acqua, sono le 19.30 e le fontane assicuro che sono veramente fredde. Da Freudenstadt al campeggio ci sono ancora 3 Km, il campeggio è il più attrezzato di tutti quelli che vedremo durante il viaggio, qui incontriamo i primi italiani dopo due giorni dalla partenza, ci raccontano varie cose tra cui che tra le altre cose nella foresta nera si trovano un sacco di funghi! Peccato non abbiamo molto posto nelle nostre borse!!

 

3 Giorno  Freudenstadt – Linach - 110 Km

 

sveglia presto colazione e partenza alla 9. dopo aver attraversato la cittadina turistica di Kneibis è subito bosco, siamo nel cuore della foresta, grandi abeti e profumo intenso di legno. Ci incuriosiscono alcuni piccoli appostamenti in legno, rialzati e raggiungibili con scale a pioli, sono abbastanza frequenti lungo il percorso: postazioni di caccia all’orso? Osservatori per il taglio boschi? Non capiamo, ci informeremo…. Pedaliamo molto, tutta la mattina, è uno dei tratti più belli che abbiamo incontrato, siamo in quota, a circa 1000 metri slm, incontriamo qualche cascina, qualche piccolo e caratteristico borgo, pochissima gente fino alla fine del bosco, discese e salite non proprio all’acqua di rose, poi discesa finale su Wolfach, cittadina piena di balconi fioriti, dove ci attende un meritato pranzo. In centro troviamo un leccese che ci propone una pasta nel suo ristorante, cogliamo la palla al balzo, non che sia sbagliato provare i prodotti tipici del posto, ma la pasta è pasta e poi i ciclisti hanno bisogno di carboidrati… e poi abbiamo una fame da lupi!! Ottima scelta e ottimo pranzo!! Ripartiti discendiamo per una mezz’oretta la vallata, sempre e rigorosamente sull’immancabile ciclabile lungo il fiume, per poi imboccare una valle laterale, che ci porta verso Gutach, notiamo molta gente qui, un museo di storia naturale e altre iniziative lungo il percorso attirano vari turisti. Riprendiamo quota poi su asfalto e ci fermiamo a far merenda in una gasthause sul percorso, birra torte, buonissime alla crema e alla frutta a volontà, l’oste poi molto cordiale, 10 euro in tutto! Riprendiamo il sentiero e stavolta troviamo un bosco formato da latifoglie, faggi e castani un po’ diverso da quello prima, un po’ più caldo anche, il sentiero, in quota, offre ottimi scorci panoramici sulla vallata, troviamo qualche difficoltà ad orientarci visto che si presentano anche qui diverse varianti, ma per nostra fortuna ritroviamo nella parte sud della foresta è sempre presente il segnale nero con la scritta “swartzwald” abbinato al percorso ciclabile. Siamo sull’altipiano che contraddistingue il sud della foresta, grandi spazi, prati verdissimi, pinete e piccoli agglomerati di case, sbagliamo ancora qualche bivio ma Furtwagen è vicina, raggiuntala per il campeggio di Linach dobbiamo farci ancora 4 o 5 Km. Il campeggio è veramente originale: una vecchia casona in legno, con anche affitta camere, due roulotte e due tende piazzate nel prato; arriviamo insieme a dei ciclisti tedeschi, con noi nel campeggio ci saranno una quindicina di persone, i tedeschi se la sono fatta in bici da Francoforte, da li circa 400 Km, ma hanno una Clio a supporto! Più facile viaggiare senza bagagli!! La signora del campeggio parla solo ed esclusivamente tedesco, ma cucina bene e ci prepara un bel piattino di carne patate e salse varie, abbiamo fatto più di 100 km, ci vuole, il campeggio artigianale ha poi il suo vantaggio 5 euro a testa tutto compreso, la cena una quindicina per la nota.

 

4 Giorno Linach – Titisee – 55 Km

 

Ripercorriamo un pezzo di strada verso Furtwagen, poi imbocchiamo il sentiero verso i celeberrimo Titisee, viaggiamo ancora sull’altopiano, sempre ben vallonato, rischiamo di investire una comitiva di turisti in una discesa dove lo spazio è poco ma la strada invita a correre, visto il fondo sempre in buono stato e pensando al meritato bagno nel lago sempre più vicino.

Andiamo sui i sentieri lungo l’altipiano, verdissimo, il sole ci scorta non è troppo caldo, poi ci accompagna una leggera e continua brezza che rende il viaggio meno faticoso. Percorriamo una delle immancabili piste ciclabili, questa volta a bordo strada, fino al Titisee. La cittadina è molto turistica, forse l’unica incontrata fino ad ora, piena di negozi e bancarelle e ovviamente di persone. Costeggiamo il lago, troviamo un campeggio, ce ne sono 4 nella zona, sistemiamo le tende e…finalmente il meritato bagno, l’acqua è fredda, marrone, ma piena di gente, non possiamo far la figura degli italiani freddolosi. Sono le 15 ormai, mangiamo un paio di panini al bar, una dovuta siesta, poi oggi, bar e vita mondana. Per la verità la sera non c’è la stessa gente del giorno, anzi molto meno, ci dicono che la sera al massimo si va a Friburgo che dista poco meno di un’ora d’auto da qui.

Il lago è carino, molto gettonato, pieno di turisti e campeggi, forse anche perchè è l’unico nella zona, l’acqua ha un colore quasi marrone, ma non è sporca, ci dicono che è il colore tipico dell’acqua della Swartzwald. 

 

 

5 Giorno Titisee – Basiela – Grottino 100 Km (stimati)

 

la notte è stata tormentata, non ha mai piovuto in 4 giorni, e giustamente arriva un temporale che ci costringe a finire la nottata in lavanderia, più asciutta delle tende ormai fradice, il computerino che segna in km del nostro viaggio va in tilt, non è abituato a tanta acqua. Non smette di piovere, facciamo i bagagli sempre sotto l’acqua e partiamo alle 7 senza colazione, non troveremo nulla di aperto fino alle nove!! Nel frattempo raggiungiamo il punto più alto del nostro viaggio, appena sopra il Titisee: la stazione sciistica di Feldberg, scolliniamo a 1200 metri, piove ancora purtroppo, ma non da fastido più di tanto e soprattutto non fa freddo, scendiamo a Tondau dove in una pasticceria divoriamo una colazione ricca di calorie, 9 euro a testa pero, poi piombiamo verso Llorrach all’estremo sud della Germania, continua a piovere, quindi non ci addentriamo per la pista che è nel bosco ma stiamo sulla strada, poi sulla ciclabile, inutile a dirlo sempre bellissima lungo il fiume. Alle 11.30 siamo a Llorrach, sotto il sole, alle 12 a Basilea, c’è gente in giro… è tutta qui perché nella foresta nera iniziavamo a sentirci soli! Qualche foto di rito, tre ore e mezza di treno fino a Lugano ancora una ventina di Km in bici, e finalmente siamo al Grottino !!! sono le 18.30 siamo arrivati alla nostra meta, a circa 300 metri dalla partenza! Unico neo della giornata fuori diluvia, ma la nostra birretta media ce la gustiamo lo stesso, anzi di più !!!!!!!!

Una nota di pregio va alla attenzione che viene riservata ai ciclisti: tutti i treni tedeschi offrono il trasporto bici in comodi vagoni attrezzati, tutte le strade sono affiancate da piste ciclabili, e spesso le piste non si limitano a costeggiare la strada asfaltata ma riservano itinerari unici e lontano dal traffico motorizzato, inoltre gli automobilisti, almeno per quello che abbiamo notato, sono veramente educati.

Per chi volesse farsi un giro in bici nella foresta consigliamo di procurarsi delle cartine molto dettagliate, i sentieri sono veramente tanti, ben segnati e ben tenuti, ma solo con una mappa precisa è possibile definire l’itinerario, valutando soprattutto le altimetrie; non ci sono molte alternative alla bici, i treni raggiungono solo alcune località nella foresta quindi serve un discreto allenamento, campeggi e camere in affitto sono presenti a iosa e spesso anche a buon mercato.

 

In 5 giorni abbiamo purtroppo visto solo una parte della foresta, che offre sicuramente altri incantevoli itinerari oltre al nostro! Per gli appassionati di MTB è sicuramente un viaggio da non perdere!

 

 

Michele Sartoris    msartoris@alteanet.it 

 

 

 

 

 

 

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