LA
SPAGNA A PIEDI: da
Siviglia a Salamanca
Racconto di viaggio 23 aprile al 19 maggio 2009
Quest’anno, volendo
vedere il paese da sud a nord, abbiamo scelto di fare il tracciato dell’antica
strada romana che andava da Siviglia ad Astorga e che è tuttora denominato Rua
de la Plata. Per motivi di tempo ci siamo dovuti fermare a Salamanca rimandando
al futuro un tratto che porta a Santiago de Compostela. Abbiamo camminato per
522 chilometri attraversando Andalusia, Estremadura e Castiglia y Leon fino a
Salamanca.
Dopo la riscoperta del
Cammino di Santiago, gli spagnoli hanno compreso che il turismo a piedi è un
potenziale per i paesini che vengono attraversati. Essi si sono dati da fare,
anche con contributi della Comunità Europea, per mettere a disposizione ostelli con brande e servizi dove
era possibile. Sul cammino tradizionale, nel 2007 sono transitate quasi 120.000
persone ed oggi corre il rischio di collassare, mentre per altri percorsi si può
ancora parlare di poco più di una decina di persone al giorno. Possono sembrare
poche, ma per molti paesini agricoli si dà modo di sopravvivere al negozietto o
al bar del villaggio e noi abbiamo soggiornato più volte in posti davvero
piccoli.
In genere questi ostelli si
trovano a distanze ragionevoli, dai 22 ai 30 km l’uno dall’altro che è la
distanza che si percorre abbastanza agevolmente ogni giorno.
Le tappe con relativa
indicazione dei chilometri sono riportate nella tabella che segue:
Partenza |
Arrivo |
km |
Ostello |
Siviglia
(*) |
Guillena |
22,2 |
Polideportivo |
Guillena |
Castilblanco
de los Arroyos |
19 |
Comunale |
Castilblanco
de los Arroyos |
Almadén
de la plata |
29,5 |
Comunale |
Almadén
de la plata |
El
Real de la Jara |
16,5 |
Comunale |
El
Real de la Jara |
Monesterio |
21 |
Privato |
Monesterio |
Fuente
de Cantos |
22 |
Alba
Plata |
Fuente
de Cantos |
Zafra |
31 |
Alba
Plata |
Zafra |
Villafranca
de los Barros |
16 |
Privato |
Villaranca
de los Barros |
Torremejia |
26 |
Alba
Plata |
Torremejia |
Mérida |
16 |
Alba
Plata |
Mérida |
Aljucén |
18 |
Privato |
Aljucén |
Alcuéscar |
21,5 |
Casa
della Misericordia |
Alcuéscar |
Valdesalor |
27,5 |
Municipio |
Valdesalor
(**) |
Casar
de Caceres |
24 |
Municipale |
Casar
de Caceres |
Embalse
de Alcantara |
22 |
Alba
Plata |
Embalse
de Alcantara |
Grimaldo |
20,8 |
Municipale |
Grimaldo |
Galisteo |
19,7 |
Privato |
Galisteo |
Oliva
de Plasencia |
28 |
Alba
Plata |
Oliva
de Plasencia |
Aldeanueva
del Camino |
25 |
Comunale |
Aldeanueva
del Camino |
Calzada
de Bejar |
22,5 |
Privato |
Calzada
de Bejar |
Fuenterroble
de Salvatierra |
20,5 |
Casa
parrocchiale |
Fuenterroble
de Salvatierra |
San
Pedro de Rozados |
29,6 |
Privato |
San
Pedro de Rozados |
Salamanca |
25 |
Municipale |
Come potete notare abbiamo
cercato di fare tappe brevi, chi è più giovane o più in gamba di noi può
tentare la doppia tappa in un giorno solo, ma è certo che questo fa correre più
rischi di tendiniti e soprattutto non dà modo di gustare pienamente il
paesaggio. Col nostro ritmo si arriva a destinazione fra le 12 e le 14 e resta
la giornata per recuperare energie e visitare i paesi che lo meritano.
Il
percorso
Nella cartina è segnato in
rosso quello che abbiamo fatto, in verde il seguito che conduce a Santiago.
Ricordiamo che il percorso tradizionale per Santiago (che citiamo in questo
documento) è denominato Cammino Frances e passa per Pamplona, Logrono, Burgos e
Leon.
La
preparazione
Come già per il Cammino di
Santiago abbiamo fatto riferimento al sito www.pellegrinando.it/
che riporta diari piuttosto recenti e
dettagliati delle tappe con le possibili difficoltà.
Sebbene gli ostelli siano
quasi tutti comunali o privati, gli spagnoli hanno utilizzato lo schema di
ospitalità già presente nel Cammino Frances. Esso prevede che gli ostelli
siano riservati a chi è in possesso di una ‘credenziale’, documento che
attesta l’intenzione di percorrere a piedi il tracciato e che viene timbrata
in ogni località dall’ufficio turistico o dall’ostello stesso.
Questa credenziale si ottiene facendone richiesta a Perugia (vedi sito
http://www.confraternitadisanjacopo.it/). Si può averla anche in Spagna, ma
consiglio di procurarla prima di partire.
Noi ci siamo allenati
camminando un po’ nel mese precedente la partenza, soprattutto per verificare
la bontà delle scarpe da trekking che avevamo dovuto acquistare nuove, ma la
vera prova del fuoco è stata fatta direttamente nelle prime tappe quando
avevamo lo zaino in spalla (max 10 kg, meglio se meno).
La scelta del periodo
primaverile è praticamente obbligata dato il caldo eccessivo dell’estate sia
in Andalusia che Estremadura.
L’esperienza
Abbiamo avuto sempre bel
tempo, ma partendo al mattino molto presto (fra le 5,30 e le 6,30), faceva
piuttosto fresco e fino alle 11 non stavamo male con la giacca a vento leggera.
Un unico giorno di pioggia ha reso quasi inutili le mantelle impermeabili che
comunque bisogna sempre avere con sé.
Fare la via de la Plata in
maggio presenta non solo il vantaggio della temperatura, ma anche quello della
fioritura di tantissime piante della flora mediterranea: cisti, gladioli,
lavanda, ginestre sono solo alcune delle piante che profumavano l’aria mentre
si camminava per le lunghe strade sterrate, spesso con miliari romani ai lati.
Le città di Siviglia e Mérida
meriterebbero una sosta: noi l’abbiamo fatta a Siviglia mentre a Mérida ci
siamo dovuti accontentare nel pomeriggio del nostro arrivo di vedere solo alcune
delle rovine romane che vi si trovano.
Gli
ostelli
Diversamente da quanto
avviene nella via tradizionale che da S. Jean Pied de Port va a Santiago, qui
gli ostelli (o albergue come vengono abitualmente chiamati) sono messi a
disposizione dai comuni. Spesso si offre un donativo per il pernottamento, altre
volte viene chiesta una cifra di alcuni euro. In Estremadura c’è una catena
di albergue per pellegrini denominata Alba Plata che con 12 euro offre letti con
lenzuola e con servizi efficienti. Noi ci siamo sempre trovati benissimo in
queste strutture. Negli ostelli municipali spesso c’è poca pulizia perché
non sembra esserci un incaricato per queste operazioni.
I
ristoranti
Con meno di 10 euro si
mangia un ‘menu del dia’ che comprende primo, secondo, dolce e bibita.
Raramente abbiamo trovato
ostelli con la cucina che noi consideriamo comodissima per farsi la classica
pastasciutta e la colazione del mattino. Il negozio di alimentari c’è quasi
sempre, solo tre paesini non avevano neppure questo servizio.
Le
strade
Si percorrono
prevalentemente strade sterrate, ma ci sono tratti su asfalto che sono
abbastanza pesanti. Almeno per noi essi significavano sempre affaticamento sia
per i piedi che per i muscoli del polpaccio dei quali si risentiva il giorno
seguente.
La costruzione
dell’autostrada che da Siviglia porta a nord ha sconvolto in alcuni casi il
tracciato originario della via de la Plata e rende necessaria molta attenzione
soprattutto nell’uscita dalle città (Siviglia e Mérida)
Paesaggi
In Andalusia prevalgono i
campi di grano, uliveti e vigneti, in Estremadura vi sono ancora molti vigneti,
ma è il querceto a farla da padrone con querce da sughero e lecci. Ci ha molto
colpito il cielo che era sempre molto variabile, a volte sembrava dover piovere
da un momento all’altro, ma presto le nuvole scomparivano. Il massimo di
variabilità è stato all’Embalse de Alcàntara dove in una giornata siamo
passati da piogge scroscianti a cielo completamente sereno. Crediamo che
l’assenza di vette elevate consenta ai venti di spostare rapidamente le masse
nuvolose.
Gli allevamenti bradi di
bovini, ovini e suini che pascolano sotto le querce, uniti a tantissime specie
di uccelli che cantano, rendono particolarmente piacevole camminare durante
parecchie tappe dell’Estremadura.
I paesi sono
particolarmente lindi con case sempre intonacate di bianco e ben tenute. Non
c’è campanile o torre che non trabocchi di nidi di cicogne, spesso anche
quattro o cinque nella stessa chiesa e sono molti i rapaci (sebbene di piccole
dimensioni) che abbiamo visto volare a larghi giri sopra i pascoli.
I
compagni di avventura
Abbiamo ritrovato negli
ostelli per lo più pellegrini tedeschi, ma anche australiani, nuova zelandesi e
alcuni italiani. La maggioranza comunque veniva dalla Germania. Gli spagnoli
fanno il percorso prevalentemente in bicicletta e nei fine settimana.
Conclusioni
Per chi fosse interessato
siamo a disposizione con informazioni più dettagliate.
Nelly negando@alice.it