Migliaia di chilometri fino a raggiungere
l’affascinante Praga attraverso le altissime Alpi austriache, la misteriosa
Bratislava, la zona termale della Repubblica Ceca e infine guidando lungo una
parte della Romantische strasse e la val Engadina.
“Un viaggio, tante emozioni, tanti sogni, tanto divertimento…un
altro ricordo da custodire per sempre nel mio cuore!”
Sono davanti casa, i bagagli sono sistemati sopra la mia
Hornet 900 e sono pronto per affrontare, come tutti gli anni, il mio viaggio
“estivo” quando, girata la chiave e schiacciato lo starter, il motore
comincia a darmi qualche problema. Il rumore non è quello che ho sempre
desiderato di sentire… qualche cilindro non vuol funzionare stamattina! Sarà
per caso una candela sporca? Nonostante tutto mi metto alla guida, e dopo alcuni
chilometri fatti a velocità di lumaca, all’improvviso, il motore si sblocca e
inizia a correre forte, sempre più forte. Evviva, la mia vacanza sta per avere
il via!
Questa
“specie di racconto” non vuole essere una guida o un diario pieno di
informazioni sui posti visitati, bensì un racconto di emozioni provate e
qualche consiglio utile per chi vuole intraprendere un viaggio (in moto e non!)
da queste parti.
Guido
tranquillo in direzione di Firenze sotto un cielo nuvoloso che ha fatto
abbassare la temperatura.Spero che
migliori, altrimenti sarò costretto ad indossare qualche indumento più
pesante! Arrivato a Firenze, mi immetto in autostrada e seguo la direzione di
Bologna e poi di Verona. I trasferimenti autostradali mi annoiano tanto. Per
passare il tempo cerco sempre un diversivo. Per esempio, quando viaggiavo in
Germania leggevo le targhe delle automobili e cercavo di indovinare a quale
provincia appartenessero e lo stesso facevo in Italia con le targhe vecchie, ma
ora che son cambiate, cosa faccio per svagarmi? È un martedì di metà luglio e
traffico non ce n’è poi così tanto. Arrivo all’altezza di Rovereto e
decido di uscire. La mia tappa di oggi è Bolzano a casa di un amico. Visito il
cimitero monumentale di Rovereto e poi continuo sulla statale che porta a
Trento. Mi fermo nel capoluogo trentino e faccio un breve giro per il centro….
niente male! Riprendo la mia motocicletta ed eccomi guidare tra montagne che
diventano sempre più alte e che incutono un pochino di timore a chi è un uomo
di mare come me! La mia guida rilassata prosegue tra curve che sembrano essere
fatte apposte per andare in moto, su un asfalto incantevole senza l’ombra di
una buca, attraverso paesini formati da tante piccole case di legno, con i tetti
tipici alpini e i balconi pieni di fioriere colorate e scintillanti, fino ad
arrivare alla città di Bolzano. Mi incontro con il mio amico Giuliano (che è
così fortunato a lavorare in quel paradisoJJ!)e trascorriamo la sera seduti davanti ad un tavolo a mangiare salumi e
formaggi della zona insieme ad altri miei vecchi amici che non vedono l’ora di
“scappare” e tornare nel magnifico Salento!
Il
giorno seguente, dopo aver ritirato un pochino di contante, parto in direzione
del confine. Il viaggio, da ora in poi, sarà prevalentemente su strade statali
e mai su autostrade. Attraverso stupendi paesini montani, faccio una piccola
sosta a Bressanone e poi continuo fino ad arrivare a Brunico dove, parcheggio la
moto e faccio un giretto per il centro. E’ orario di pranzo, così decido di
mettere sotto i denti un buon dolce. Riparto, attraverso Villabassa e Dobbiaco
ed infine arrivo al confine con l’Austria dove però è rimasto solo il
palazzo della vecchia dogana. Sono in Austria. Il viaggio è sempre più
interessante. Panorami magnifici con cascate stupende si aprono ai miei occhi
dopo ogni curva, montagne altissime mi cullano durante la guida, animali
selvatici attraversano la strada e il profumo della natura inebria la mia mente!
Il
mio stomaco si batte per avere qualcos’altro, così mi fermo a mangiare un
panino con una bella salsiccia. Riprendo la guida, attraverso il tunnel
Felbertauern (a pagamento, 8€ per moto e 10€ per auto!), la strada è un
susseguirsi di curve in paesaggi meravigliosi, quelli da ripagare in maniera
completa le fatiche per raggiungerli. Rallento sempre più, quasi per fermarmi.
Avrei voglia di rimanere “immerso” in quella natura incontaminata e tra
quelle montagne così alte. Dopo diverse ore di guida, arrivo finalmente a
Salisburgo. Il mio GPS mi porta in giro per la città a cercare un alloggio per
la notte, ma i prezzi sono elevati per il budget che mi ero prefissato, così
alla fine, esco fuori pochi chilometri e mi sistemo in una campeggio. Salisburgo
è una bella città, molto romantica e piena di turisti. Dall’alto del
castello ammiro, senza fiato, questa città dove nacque e visse fino all’età
di 17 anni il grande compositore W. A. Mozart. Passeggio tranquillo per le belle
vie dell’elegante centro pieno di negozi di souvenir e prodotti tipici. Una
rilassante musica classica suonata da bravissimi artisti per strada accompagna
la mia passeggiata. E’ un atmosfera unica, sembra di essere tornato indietro
nel tempo! Immagino le carrozze dei nobili e priori dell’epoca solcare il
manto lastricato di queste vie, lungo il fiume.
Dopo
una giornata di relax nella città mozartiana, riprendo la mia moto, mi immetto
in autostrada e dopo aver acquistato una vignette per 10 giorni (è il minimo
consentito; costo 4,30€ per moto), mi dirigo verso Vienna. Sosto un’oretta
nella cittadina di Linz, visito l’Alter Dom, Hauptplatz, Altstadt e
chiacchiero qualche minuto con un italiano che è lì con il suo gruppo teatrale
(www.silenceteatro.it). Incrocio anche una coppia di motociclisti francesi che
avevo conosciuto due giorni prima per le vie di Salisburgo. Voglio arrivare a
Bratislava e quindi continuo senza sosta in direzione di Vienna. Il sole è alto
e fa caldo, ma fortunatamente il vento della moto mi refrigera un pochino. Sento
emozioni che non provavo da tempo…quel senso di libertà che solo viaggiando
in moto si può avere! Supero diverse indicazioni delle uscite per Vienna e
proseguo per la Slovacchia. L’autostrada finisce e la strada diventa stretta e
abbastanza trafficata. Svolto a sinistra e dopo un lungo rettilineo in mezzo a
coltivazioni di girasoli, mi ritrovo alla frontiera Slovacca. Un veloce
controllo del passaporto (anche se basta la carta d’identità!) ed eccomi
sulla strada che porta dritto dritto a Bratislava.
Il paesaggio cambia e anche
le macchine, le persone non sono quelle che incontravo pochi chilometri prima in
Austria. Arrivo nella capitale Slovacca e mi metto subito alla ricerca di un
ostello. Dopo vari tentativi ne trovo uno, ma alla reception vogliono subito
Dinari Slovacchi ed io ancora non ho cambiato i miei euro! Allora decido di
trovare un altro ostello dove il personale sia anche un pochino più gentile.
Passo affianco una banca e mi fermo a cambiare 70 € (mi accorgerò di aver
cambiato un pochino troppo per solo 1 giorno!). Arrivato all’ostello prendo
una stanza (costo 252 Kn). L’esterno del palazzo è “poco curato” e
all’interno sembra ci sia stata una guerra! Comunque a me sembra una buona
sistemazione (nei miei viaggi sono abituato a ben altro!). Trascorro la serata
nel centro della città in mezzo a decine e decine di ristoranti, locali, pubs….
e ammiro con senso di “devozione” la bellezze delle ragazze slovacche!
Consumo la mia succulenta cena servita da una cameriera alta circa 185cm,
bionda, occhi azzurri, un viso d’angelo, un corpo statuario…insomma una vera
e propria modella, quelle da far perdere la testa a qualunque uomo! Torno
all’ostello con il cuore infranto, innamorato centinaia di volte, e faccio una
chiacchierata con due studentesse che mi raccontano che l’ostello viene
utilizzato soprattutto da ragazzi e ragazze che studiano all’università.
La
notte non riesco a dormire. Un vento fortissimo si abbatte sulla città e ho
paura che la moto venga scaraventata a terra. Tant’è che decido di alzarmi e
andare a controllare. Il vento fa veramente paura, ma la moto è sempre lì,
sistemata fuori in un angolino dietro una macchina. Il giorno seguente, di buon
ora, riprendo la via in direzione della Repubblica Ceca. La temperatura non è
alta, fa fresco ma riesco comunque a godermi i panorami che si susseguono.
Attraverso paesini dove ancora lo stile comunista è visibile, supero macchine
che si vedono nei film di spionaggio durante la guerra fredda, incrocio lo
sguardo di ragazze magnifiche che aspettano l’arrivo dei pullman.
E’
sabato, arrivo alla frontiera della Repubblica Ceca. Anche qui, un veloce
controllo del passaporto (basta la carta d’identità) ed eccomi in terra Ceca.
Proseguo per Brno, famosa cittadina per la pista di motociclismo. Mi accorgo,
una volta arrivato in città, che proprio in quei giorni è in svolgimento la
SuperBike. I cartelloni con Max Biagi tappezzano le vie del centro. Mi reco in
diversi B&B, ma è tutto occupato. Anche gli alberghi registrano il tutto
esaurito, così mentre sto decidendo se andar via o meno, vedo una Pensione.
Sono fortunato, la struttura è nuova ed è molto accogliente. Trascorro la
serata nelle vie del centro e visito il castello dove Silvio Pellico ed altri
italiani furono rinchiusi.
La
mattina seguente carico i bagagli sulla moto e parto in direzione Praga. Si,
oggi raggiungerò la capitale Ceca dove mi fermerò qualche giorno.
Guido
tranquillo in autostrada, la temperatura è abbastanza fresca e decine di moto
da strada con motociclisti che sembrano debbano partecipare al MotoGP mi
superano a velocità sostenute. Dopo alcuni chilometri arrivo all’uscita che
porta alla pista di Brno. Visto che ci sono perché non andare a vedere? Arrivo
al parcheggio dopo pochi minuti e migliaia di moto da corsa sono lì
parcheggiate. I proprietari vedono la mia Hornet con le due valigie laterali
d’alluminio, borsa da serbatoio, baule posteriore e per finire me che indosso
un paio di jeans anziché una di quelle tute spaziali che indossano loro e chissà
cosa avranno pensato! Sono due modi diversi di concepire la moto. Io la vedo
come mezzo magnifico per visitare il mondo, loro come corse e velocità. Visto
che voglio raggiungere Praga il più presto possibile, giro la moto e torno
indietro. Il cielo è sempre più scuro infatti dopo alcuni minuti, arriva una
pioggerellina che mi costringe a fermarmi per indossare l’anti pioggia. Che
cosa santa che ho fatto! Dopo alcuni chilometri, la pioggerellina diventa
un’acquazzone. Sotto questo cielo scuro e piovoso arrivo nella capitale Ceca.
Il mio GPS mi guida fin davanti l’ostello dove, sistemati i bagagli nella
stanza, faccio amicizia con due ragazzi milanesi che avevano trascorso il
weekend. Mi danno delle dritte sui locali da frequentare nei giorni seguenti.
Inizio subito a visitare la città. E’ meravigliosa! Tantissimi turisti
affollano le vie del centro pieno di negozi di souvenirs, bars, ristoranti,
ambulanti…
Passeggiando
alla ricerca di una banca (purtroppo è domenica e son chiuse!) incrocio una
ragazza bellissima. Alta 1,80, capelli castani lunghi, occhi chiari, fisico da
urlo, indossa una top bianco attillatissimo e un pantalone fusaux celeste. Non
perdo l’occasione per fare una battuta in inglese. Lei mi risponde e così non
me la lascio sfuggire! Inizio a parlarci e quando le dico che sono italiano, lei
inizia a parlare la mia lingua…siamo a cavallo! Un appuntamento per la sera e
voilà….Praga mi piace sempre più!:)
Continuo
la mia passeggiata per il centro e finalmente arriva sera…. Passiamo a
raccontare il giorno seguente!
Dopo
un’abbondante colazione all’ostello, cartina della città alla mano (di
quelle che danno gratis agli uffici informazioni), esco fuori e mi dirigo in
giro alla scoperta della città in maniera più completa rispetto a ieri
pomeriggio. Il centro della città è suddiviso in 5 zone situate a est ed ovest
del fiume Vltava. A est vi è Stare Mèsto (dove c’è la piazza della vecchia
città, l’orologio astronomico, piazza della Repubblica) e Josefov (quartiere
ebraico con le sue stupende costruzioni). A ovest vi è Hradcany (castello della
città, chiesa di San Nicola, chiesa di Loreto, diversi giardini panoramici e
sede di quasi tutte le ambasciate), Malà Strana (torre Petrìn, la funicolare,
panorami magnifici sulla città) e infine Letnà. Da visitare (è impossibile
non capitarci!) il famoso ponte (Charles Brighe) che collega i quartiere di
Stare Mesto con Hradcany.
Sono
seduto ad una panchina proprio sotto la torre di Petrin, costruita nel 1891 da
Prasil come copia della Torre Eiffel di Parigi conta 299 gradini che si fanno
con piacere a meno che uno non soffra di vertigini! In questo caso, farebbe
meglio ad ammirarla da sotto! Per arrivarci c’è la funicolare altrimenti si
sale a piedi. Basta un pochino di allenamento per farcela…naturalmente con
questo caldo si suda non poco!
Sono
nuovamente seduto, questa volta sulla gradinata della statua di Tomas Masaryk in
piazza Hradcanske di fronte all’entrata del castello e al bordo di uno dei
punti più panoramici di Praga. Ammiro la città ascoltando un gruppo di
musicisti che suonano musica tradizionale. Sono veramente felice di essere qui!
Alle 14 vedo il cambio della guardia (avviene ogni ora).
Il
giorno seguente percorro una cinquantina di chilometri in moto sotto la pioggia
e visito il castello di Karlstejn. E’ un castello medioevale, tenuto
magnificamente. Aspetto il mio turno e, con altri turisti, visito l’interno
del castello. Torno a Praga e mi dirigo in centro per fare qualche foto di rito!
Oggi
lascio Praga, il cielo è nuvoloso, nella notte ha piovuto parecchio, ci sono
pozzanghere per terra e il mio GPS mi indica la strada da seguire verso nord.
Che bella invenzione il GPS, anche se mi mancano “le grandi manovre” sul
serbatoio della moto cercando di orientare la cartina. Con il Gps non riesco più
ad orientarmi. Mi faccio “rapire” da quel piccolo schermo e mi affido
ciecamente al suo “orientamento”!
Praga,
una città adatta alle coppiette per il suo romanticismo, alle persone meno
giovani perché rilassante, ai singles perché divertente e piena di bellezze
(non solo monumentali!)…insomma, Praga è una città per tutti i gusti!
Sotto
un cielo plumbeo mi dirigo verso nord alla scoperta della zona termale della
Rep. Ceca. Karlovy Vary è una bella cittadina della Boemia occidentale e fa
parte di un gruppo di località termali ricche di sorgenti d’acqua calda che
offrono ai visitatori una dimensione di spartana tranquillità. La cittadina si
estende in una vallata stretta con ripidi pendii boschivi e l’attività che
ruota intorno alle sorgenti termali ha portato ricchezza e benessere. Cammino
tra le vie eleganti del centro, dove noto le graziose costruzioni delle terme,
con le tipiche strutture coperte dove la gente non più giovanissima passeggia
sorseggiando l’acqua termale da bizzarri bicchieri in porcellana a forma di
pipa. La guida prosegue in mezzo a paesaggi rurali come quelli che la mia mente
immaginava tipici di questi luoghi. Raggiungo Frantiskovy Làzne, un paesino
unico, dove predomina il giallo delle facciate delle case, faccio una rilassante
passeggiata in mezzo a strade alberate, parchi, giardini e lungo la via centrale
piena di classici negozi di souvenirs. Riprendo la mia corsa fino a giungere a
Marianské Lazne, la terza città termale, meno affollata delle altre, ma ricca
di sorgenti. Visito il centro e la collina sovrastante, piena di alberghi
elegantissimi, a bordo della mia moto.
Proseguo
in sella alla motocicletta in direzione sud-est, oltrepasso paesi anonimi con
edifici fatiscenti e sgradevoli in molti dei quali, per non dire in tutti, si
respira ancora un’atmosfera che sembra far rivivere il periodo comunista.
La
tappa di oggi è Plzen, la città natale della famosa birra Pilsner, diventata
una vera e propria istituzione della Repubblica Ceca, tant’è che quando c’è
stata la possibilità che fosse acquistata da una società straniera, lo Stato
è intervenuto bloccando la trattativa di vendita. Visito i pochi monumenti del
centro, una mostra fotografica e, mentre son vicino allo stadio, comincio a
sentire una musica provenire da lontano, così decido di avvicinarmi. Intravedo
decine e poi centinaia di giovani….sì, c’è una festa nel piazzale
dell’industria della birra. Un gruppo musicale accompagna le tante felici
bevute da parte dei giovani presenti. Non mi resta altro che unirmi a loro!
Miroslav, un ragazzo che ho conosciuto durante la festa, mi accompagna per i
locali di Plzen e mi fa scoprire la parte trasgressiva della città! Veramente
niente male!!!!!
E’
veramente tardi stamattina, ieri ho fatto le ore piccole in giro per i locali
della città. Scambio qualche parola con Narbel, un ragazzo brasiliano, e con
Francesca, la sua ragazza italiana di Milano, che stanno girando il mondo in
bicicletta! Beati loro….come li invidio! (per sapere delle loro avventure: www.eurovias.com.br).
La
cosa più curiosa che è capitata a Narbel non poteva non essere successa in
Italia, a Napoli. Arrivato nella città partenopea gli hanno rubato il
passaporto e quando è andato in Questura a denunciare il furto, i questurini
gli hanno chiesto un documento utile per il riconoscimento, ma quando Narbel gli
ha mostrato la sua carta di identità brasiliana, gli agenti hanno detto che non
poteva essere accettata. Avrebbe dovuto mostrare assolutamente il passaporto! Ha
dovuto chiamare l’ambasciata brasiliana e, visto che il suo viaggio in giro
per il mondo è anche sponsorizzato dal Ministero dello Sport del Brasile, la
Questura di Napoli ha consegnato a Narbel, in poco tempo, la denuncia di furto
del passaporto.
Oggi lascio la Repubblica Ceca,
l’Europa occidentale mi aspetta. Prendo l’autostrada E50 e arrivo in poche
ore alla frontiera con la Germania che ancora continua ad esistere, ormai
obsoleta, visto che la Repubblica Ceca è entrata in Europa dal 1° maggio 2004.
Faccio una sosta a Ratisbona e poi continuo fino a Pfaffenhofen da una vecchia
amica conosciuta durante i miei viaggi, nella vicinanze di Monaco di Baviera,
dove mi fermo per la notte.
Trascorro l’intera mattinata
con Dany e nel primo pomeriggio mi metto alla guida per raggiungere Fussen.
Attraverso Monaco di Baviera, intravedo il nuovo stadio costruito per i mondiali
di calcio del 2006, e guido sulla famosa “Romantiche Strasse” attraversando
paesaggi meravigliosi. Arrivio a Fussen e dopo diverse peripezie riesco a
trovare una stanza per la notte in un posto meraviglioso. La stanza è sistemata
all’ultimo piano di una guest house tipica bavarese. Sdraiato sul letto riesco
ad ammirare una stupenda cascata che si getta in un laghetto artificiale. Il
panorama è semplicemente indescrivibile! Cala il buio della notte e gli unici
rumori che si sentono sono l’infrangersi dell’acqua della cascata nel lago e
qualche civetta sugli alberi vicini alla mia stanza.
Di buon ora mi dirigo verso il
castello Neuschwanstein di Ludwing II e prenoto una visita dell’interno. Il
castello sorge in una meravigliosa posizione che domina il lago Alpsee e vicino
al castello Hohenschwangau (per visitare i due castelli insieme si può comprare
un biglietto cumulativo -18 € -). Per raggiungere il castello Neuschwanstein
è necessario camminare per circa 40 minuti su un sentiero asfaltato che parte
dal parcheggio, in alternativa ci sono bus e carrozzelle trainate da cavalli.
Per non perdere tempo e
soprattutto per non affaticarmi tanto, prendo un bus che in pochi minuti mi
porta fin quasi alle porte del castello adagiato sulla cima di una montagna. Il
panorama da lassù è stupendo. L’aria che si respira in mezzo a tutti quei
boschi è fresca e rigenerante. Le sale interne sono maestose, qualcosa di
unico. Ludwing II era un grande ammiratore del compositore Wagner e quindi tutti
gli affreschi e il mobilio rispecchiano la forza delle sue opere.
Subito dopo la visita scendo ai
piedi della montagna. La mia due ruote mi attende nuovamente. So che la mia
vacanza è agli sgoccioli. Pochissimi chilometri ed eccomi entrare, senza
neanche accorgermene, in Austria. Mi dirigo sulla Hahntennjochstrasse, una
strada di montagna fatta apposta per i motociclisti. Incrocio tantissimi bikers,
soprattutto austriaci e tedeschi. Ad ogni sosta c’è sempre qualcuno con cui
parlare, scambiarsi opinioni, raccontarsi le “proprie grandi imprese”
motociclistiche. Attraverso velocemente la Svizzera nel cuore dell’Engadina e
arrivo a Saint Moritz. Scatto qualche foto di rito ed eccomi al confine di
Chiavenna.
Sono di nuovo in Italia!
Il traffico, le buche sul manto
stradale, gli automobilisti che sembrano essere tutti piloti di Formula Uno, i
clacson che suonano appena il semaforo scatta verde, i sorpassi da destra di
altri motociclisti…. Penso comunque che tra qualche ora tutto tornerà
“normale” per la mia mente! Tra due giorni sarò di nuovo dietro la mia
scrivania a pensare a queste due belle settimane trascorse in giro per
l’Europa con la mia moto e iniziare a fantasticare su altre destinazioni da
raggiungere.
Mangiare: in tutti i Paesi attraversati è sempre stato
possibile trovare piccoli ristoranti, pizzerie o ambulanti che proponevano menu
locali a base di carne o pesce a prezzi abbordabilissimi.
Dormire: Nessun problema per trovare alloggio. Ho dormito
presso ostelli, pensioni e guest houses a prezzi convenienti (da 15 a 35 € a
notte).
Cartine geografiche: Atlante stradale dell’Istituto Geografico
DeAgostini “Viaggia l’Europa” 1:800.000; cartine per GPS GARMIN Europa
dell’ovest.