Portogallo (e un po' di Andalusia) in autocaravan
Appunti di viaggio estate 1998
di
Maurizio Moroni e
Stefania Dantini
Per la
preparazione del viaggio ci si siamo avvalsi:
·
degli utilissimi appunti di viaggio "Portogallo in camper"
redatti da Gianni Andreoletti e reperiti sul sito: www.fastnet.it/turismo/itinerante/portugal.htm;
·
di articoli vari reperiti su "Plein Air" e "Bell'Europa”
·
del Portolano di Plein Air
·
delle Guide Verdi e Guide Oro del Touring Club
·
del materiale gentilmente inviatoci dall'Ufficio Commerciale del
Portogallo - Largo Augusto 3 - 20122 Milano
Equipaggio:
Maurizio Moroni (anni 51), Stefania Dantini (46), Agnese (17) e Andrea (12)
Autocaravan:
Adriatik 400 2500 D
Periodo: 25 luglio - 23 agosto 1998
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La meta del nostro viaggio è il Portogallo, anche se, per spezzare le lunghe tappe di trasferimento, decidiamo di concederci delle soste in Spagna: a Madrid (per musei) e in Andalusia. l'itinerario, scelto anche in base alle recensioni reperite su Plein Air e su Internet, prevede, dopo un percorso interamente autostradale da Roma a Menton, l'attraversamento della Francia lungo la costa (Costa Azzurra - Provenza - Camargue) e il raggiungimento di Madrid, utilizzando le comode nazionali, per entrare in Portogallo dal nord, a Miranda do Duoro. Percorso interamente il Portogallo, prevalentemente lungo la costa ma con frequenti puntate nell'interno, usciamo dall'Algarve (estremo sud del Portogallo) per visitare le principali mete dell'Andalusia e ritornare a Roma, percorrendo prima tutta la costa spagnola, poi quella francese e la stessa tratta autostradale italiana dell'andata.
25 luglio: partenza
da Roma.
A1, a Firenze
A11, a Lucca raccordo per Viareggio A12 per Genova, poi la A10 per Ventimiglia.
Usciamo a San Bartolomeo a Mare per pernottare nella comoda area attrezzata
gratuita comunale (seguire segnaletica) e ristorarci con un bel bagno essendo
tale area vicinissima al mare. Avvertenza: munirsi di scarpette di gomma, la
spiaggia è formata da grossi ciottoli. km 626
26 luglio:
attraversamento della Francia.
Da San Bartolomeo
a Mare a Menton (autostrada A10), poi strada nazionale da Monaco a Cannes
(errore da non fare! Traffico pazzesco, si consiglia, specie se in ore di punta,
di arrivare fino a Salon de Provence in autostrada). Autostrada A8 da Cannes
fino Salon de Provance e poi , con la A54, direzione Arles, fino a St. Martin de
Crau. Con la strada nazionale si passa per Arles, Montpellier e, in direzione Béziers,
si passa per Bouzigues dove, lungo la strada che costeggiano ampi vivai: ostriche favolose
e a buon prezzo (le migliori a 20 franchi al kg) accompagnate de un buon
Muscadet fresco. Sempre con la nazionale si prende per Narbonne e poi per
Perpignan dove ci si dirige verso Andorra. Pernottamento nel campeggio
municipale di Prades, a circa 50 Km dal confine spagnolo (spartano, come tutti i
campeggi municipali francesi, ma strapieno, 71 FF, non è una gran cifra ma
elevata rispetto ad altri municipali).
km 657
27 luglio:
verso Madrid.
Da Prades verso
il confine spagnolo di Bourg-Madame evitando Andorra (ricordando, in una
precedente occasione, salite ripide e strade affollate) , strada di montagna.
Attenzione: a Prades si trova l'ultimo distributore di carburante prima di
affrontare la salita che porta a Mont Louis, dove, sul passo,
il locale distributore vende il gasolio a caro prezzo: 5.10 FF contro i
3.80-4.20 FF normali). Da Bourg-Madame ci
si dirige verso la Seu D'Urgell, indi per Ponts e Lerida, dove si incrocia la A2
per Zaragoza. Attraverso l'affascinante desertica meseta, l'altopiano centrale
della Spagna, ci dirigiamo, con la E90, verso Madrid. Grande supermercato a
Calatayud, attrezzato ed economico (fare rifornimento di rullini fotografici:
qui costano meno che in Italia, dopo costeranno di più se non il doppio).
Pernottamento, a 120 Km da Madrid, in una delle tante stazioni di servizio
dotate di ampi parcheggi (molti camion) lungo la strada.
Fa caldo anche se ci aspettavamo di peggio.
km 588
28 luglio:
arrivo a Madrid.
Troviamo solo
dopo disperati tentativi il campeggio cittadino (N1 verso Burgos, uscire alla
"salida" 12 cioè uscita 12): il sistema stradale della periferia di
Madrid (tante vie radiali collegate con un raccordo ma con un complicato sistema
di svincoli), non facilita la sua individuazione. Visto il caldo è molto
apprezzata la piscina, piccola e spartana (come tutto il campeggio). Primo
approccio con la città: bella Plaza Mayor, città aristocratica ma non
enormemente affascinante, più da vivere che da visitare fugacemente. Per il
centro-città, autobus a 900 metri dal campeggio (biglietti a bordo) che porta a
Plaza Castella, trafficatissimo nodo di scambio; da lì con la metropolitana si
raggiunge agevolmente sia il centro che le altre parti della città.
km
165
29 luglio:
per musei a Madrid.
Fantastica
mattina al Prado, tra Goya, Velasquez, El Greco e Brughel varii, peccato che il Trittico del Giardino delle Delizie di Bosch, era in
restauro. Pranzo in una simpatica trattoria popolare a via Fucar, vicino alla
stazione Athocha, tra il Prado e il Museo Reina Sophia, ed è in quest'ultimo
che passiamo il pomeriggio ammirando il Guernica di Picasso completo degli studi
preparatori; Andrea è affascinato dalla forza sprigionata dal dipinto.
30 luglio: verso
il Portogallo.
Ci
perdiamo di nuovo tentando di uscire da Madrid! Le indicazioni sono pessime.
Usciamo da Madrid con la A6 imboccando poco dopo la strada per Avila,
costeggiamo El Escorial e, a 20 Km da Avila, superiamo un passo a 1448
metri s.l.m., ma sembra di stare in un deserto. Molto bella Avila, affascinante
sia il centro storico che la sua intatta cinta muraria; pranzo in camper in una
piazzola panoramica con tempietto romano e superba vista delle mura.
Da Avila per Zamora e Miranda do Duoro; in quest'ultimo tratto, la Spagna
ci riserva un panorama di tipo nordico, con laghetti e gole scavate dal Duoro.
Per fortuna che la strada non è molto trafficata perché è senza piazzole di
sosta (neppure per l'emergenza). Appena arrivati in Portogallo, a Miranda do
Duoro, colpisce l'atmosfera rilassata, l'assenza di caos, insomma, una atmosfera
d'altri tempi in questa cittadina semplice e graziosa.
Pernottamento libero, con altre tre camper, sotto le mura di Miranda do
Duoro (tranquillo e illuminato).
km 378
31 luglio:
il Minho.
Da
Miranda a Bragança, poi con la 103, appena rifatta, fino a Vinhais (acqua prima
del paese). Fino a Chaves la strada è in alcuni punti sterrata ed in altri in
rifacimento. Da Chaves a Braga strada di montagna con fondo buono. È la parte
meno visitata del Portogallo (abbiamo incontrato pochissimi turisti).
Visita al grazioso convento barocco di Bom Jesus Do Monte con la sua
singolare scalinata. Pernottamento libero e tranquillo ai piedi della scalinata,
nel parcheggio (con acqua) dell'elevador (funicolare) che porta al convento. km
338
1 agosto:
verso Porto.
Graziosi
i centri storici sia Braga che di Viana do Castelo; in quest'ultima parcheggio
Campo de Agonia, vicino al centro, accanto ai Bastioni, molto grande forse
adatto anche per la notte. Steminata e stupenda la spiaggia di Esposende anche
se la temperatura dell'acqua non è, per noi italiani, invitante. Dirigiamo
verso Porto arrivando, anche qui con un po’ di difficoltà, al campeggio
Prelada - Monte dos Burgos (evitare di fermarsi nei campeggi lungo la costa dai
quali non è agevole raggiungere Porto, tanto per i bagni occorre aspettare di
raggiungere almeno l'Alentejo). Campeggio molto alberato, spazioso, ben
organizzato e con, all'ingresso, fermata di bus per il centro. Visita notturna
alla città: vale la pena di provare la vista del Cais de Ribeira e di Vila Nova
de Gaia (la parte di Porto oltre il Duoro), dal
livello superiore del ponte de Dom Luis 1°. Avvertenza: ad
Esposende, il rifornimento di acqua citato negli itinerari riportati nel citato
"Portogallo in camper", non c'è più come, d'altronde il ristorante.
km 167
2 agosto:
Porto.
Ha il fascino
tipico delle città portuali. Da visitare la zona popolare alle spalle del Cais
de Ribeira, lungo il Duoro, sotto il citato ponte; un tempo malfamata e malsana
è la parte più caratteristica della città. Il Cais de Ribeira è diventata
una via piena di ristoranti non proprio economici (rispetto agli standard
portoghesi); alla fine scoviamo, in un minuscolo vicolo, rua de Lada 106,
parallela al Cais de Ribeira, una trattoria: ottimo cibo e prezzi onestissimi.
Traversato il ponte ci troviamo a Vila Nova de Gaia. Lungo il Duoro è tutto un
affollatissimo susseguirsi di cantine per l'invecchiamento del Porto, con
relative interessanti visite guidate, degustazioni libere e senza impegno di
acquisto (cosa ottima visto che, nei supermercati, gli stessi prodotti costano
quasi la metà) e ristoranti-bar, ma consigliamo di parcheggiare un po’ prima
della zona delle cantine, infatti la sera è praticamente impossibile
parcheggiare lungo il Douro ed il traffico
è pazzesco. Un emozione da provare è il viaggio sull'autobus che dal campeggio
porta al centro città: per la conformazione ondulata della città e la guida
disinvolta degli autisti sembra di stare sulle montagne russe. Da non perdere la
chiesa di Sâo Francisco con l'interno interamente in "talha dourada".
3 agosto:
verso Coimbra.
Visita al Parco
del Buçaco con l'esuberante castello in stile eclettico-manuelino (ora Hotel).
Bella Coimbra, colta e aristocratica, un dedalo di viuzze medioevali a gradini
(niente macchine!); purtroppo dopo le 17 la celebre università è chiusa e così
non possiamo visitare la settecentesca biblioteca. Molto bella la cattedrale (Sé
Velha). Arriviamo al mare pernottando nell'immenso campeggio di Sâo Pedro de
Moel, a Marinha Grande, vicino al faro (si potrebbe pernottare pure negli
spiazzi lungo la costa, davanti e nei pressi del campeggio, ma il forte vento ci
spinge verso un luogo più riparato). km 251
4 agosto:
Batalha e Nazarè.
Mattina
al mare a Sâo Pedro, la temperatura dell'aria e mite e gradevole ma quella
dell'acqua è, come al solito, gelida. Solo Andrea ha il coraggio di bagnarsi.
Visita allo stupendo monastero di
Batalha (imperdibile: il trionfo del gotico-manuelino) e alla abbazia
cirstercense di Alcobaça, che, per la sua semplicità, si contrappone alla
ridondanza di Batalha.. Arrivo a Nazarè, ex borgo di pescatori ora divenuta un
rinomata località balneare. Seppur perduto il fascino del vecchio borgo e
divenuta un susseguirsi di negozi e ristoranti, la cittadina possiede sempre una
stupenda spiaggia accanto ad un alto sperone roccioso (il Sitio) dal quale si
gode un panorama stupendo. I moltissimi ristoranti con menù a base di pesce non
sono economicissimi: per gustare il pesce è preferibile aspettare di farli nei
locali lungo le coste dell'Alentejo. Pernottamento in un ampio parcheggio,
vicino al mercato di mercanzie varie, vicino al mare, alla fine della discesa
che, dalla strada nazionale, porta al paese. Avvertenza: il parcheggio
accanto al monastero di Alcobaça è piccolo e difficoltoso per i camper, meglio
utilizzare quelli alle spalle del monastero.
km 74
5 agosto:
Obidos e Cabo da Roca.
Salita
al Sitio: ci sono due camper che hanno pernottato lì, alla fine dell'abitato,
sulla destra rispetto al "Miraduoro" (probabilmente per trovare posto
è meglio salire sul tardi). Bella la spiaggia di Peniche, con parcheggi
"lunghi" adatti per gli autocaravan. Stupenda e da non perdere Obidos,
con i suoi bianchi vicoli e le mura che la cingono completamente (comodi
parcheggi). Arrivo, in serata, a Cabo da Roca, il punto più occidentale del
continente europeo. Per i ragazzi: l'ufficio del turismo (sulla
piazza-parcheggio) rilascia (5.000 lire) variopinti attestati personalizzati che
certificano che si è raggiunto il
posto "onde a terra se araba e o mar comença".
Pernottamento, con altri camper, sul piazzale del faro: vista mozzafiato.
Avvertenza 1: arrivare la sera o la mattina presto, altrimenti
è difficile trovare posto perché, di giorno è molto frequentato, la sera è
deserto e popolato solo di camper. Avvertenza 2: Sulla strada che porta
al Capo, di fronte al ristorante "Refugio Cabo da Roca", blocco di
servizi per carico e scarico acque varie; utilizzare questo perché al Cabo non
c'è possibilità né di carico né di scarico.
km 206
6 agosto:
verso Lisbona.
Arrivo a Sintra e
visita al palazzo Paço Real (Palácio Nacional) con i suoi immensi camini e
all'eclettico Palácio da Pena, folle e affascinante miscuglio di stili con
stupenda vista su Lisbona. Avvertenza: la strada che porta al castello è
stretta, tortuosa e trafficata (non si comprende perché non sia interdetta al
traffico privato), conviene parcheggiare nella parte bassa del paese e prendere
la linea 434, alla stazione autobus; con un solo biglietto giornaliero si fa il
giro dei palazzi da visitare. Arrivo,
alle ore 17 circa, a Lisbona e fila di tre ore per entrare al campeggio!!! Il
Campeggio del Monsanto è facile da trovare (a Lisbona la segnaletica è OK), ma
la organizzazione che regola entrata e uscita è, a dir poco,
allucinante. Pur dotati di computer, gli impiegati addetti alle uscite
non comunicavano con quelli addetti alle entrate così, questi ultimi non
accettavano altri clienti pur essendoci tantissime piazzole che si erano, nel
frattempo, liberate. Un vero peccato perché il Monsanto è un campeggio
splendido: vasto, alberato, con servizi puliti e completi (lavatrici, locali
stenditoi al coperto, …), con piazzole molto distanziate, dotate di parte
asfaltata per il camper e parte in ghiaia con grosso tavolo e panche, attacco
acqua con lavello e scarico acque grige e nere, attacco luce. Il campeggio è
dotato di ampia e organizzata piscina, minigolf e tanti altri servizi, se solo
fosse meglio organizzato! Non è molto economico (la piazzola, fino a 4 persone,
tutto compreso, lire 63.000 e pagamento solo in contanti).
Autobus per il centro all'uscita del campeggio. Avvertenza 1:
la fruizione della rete auto-tranviaria di Lisbona non è una cosa agevole;
molte corse hanno un percorso a volte ridotto e non è facile sapere quelle che
lo fanno intero, inoltre ogni linea ha orari di inizio e di fine differenti;
armarsi di santa pazienza. Avvertenza 2: i biglietti comperati a terra
negli appositi chioschi costano la metà che se fatti a bordo, ma la cosa è
poco reclamizzata così come l'esistenza di biglietti turistici per uno o più
giorni. km 50
7-8-9.
agosto: Lisbona.
Città
molto bella anche se, in molte parti, poco curata. È una città che va gustata
lentamente, sia a piedi sia sui caratteristici tram (eletricos) che percorrono
stradine ripidissime o con gli elevador (termine che indica sia gli ascensori
che i tram a cremagliera che percorrono brevi ma ripidissimi tratti e
,dalle zone pianeggianti raggiungono, i sette colli sui quali Lisbona è
edificata). Lisbona è fatta per essere guardata dall'alto: da provare
l'elevator do Carmo in rua Santa Justa, bellissimo ascensore Art Nouveau
che Porta da Rossio alla chiesa do Carmo. Molto bello il lungofiume con la Torre
di Belem e monastero gotico-manuelino
Dos Jeronimos . Da visitare, magari servendosi dell'elevador da Bica, il Bairro
Alto (Fado e cene abbordabili), e Alfama, le due zone più popolari ed il
centro, dalla Baixa a Rossio, al Chado. D'obbligo il caffè a "A Brasilera",
alla confluenza della rua Garrett con
largo do Chiado (dietro Rossio) con foto d'obbligo accanto alla statua di bronzo
di Ferdinando Pessoa e, assolutamente da non perdere i "pasteis de Belem",
deliziosi pasticcini di pasta frolla ripieni di una delicata crema molto chiara
ed aromatizzata alla cannella, vanto della Antigua Confeitaria de Belem (rua de
Belem, 84) accanto al monastero Dos Jeronimos, dagli arredi fine ottocento,
proprio davanti alla fermata dell'autobus 43 che dal campeggio porta al centro.
10 agosto:
Lisbona-Expò.
L'unica
parte deludente del viaggio,
certamente non valeva la pena di spenderci una giornata e 300.000 lire. L'unica
cosa degna è stato lo splendido acquario oceanico (che rimarrà anche dopo la
chiusura dell'Expò); per il resto grande confusione, disorganizzazione e orari
strampalati (gli stand delle nazioni chiudevano alle 20).
Allucinanti le file: anche 5 ore l'una!!!
11 agosto:
verso l'Alentejo.
Si
esce da Lisbona (le pratiche per lasciare il campeggio comportano altre due ore
di fila) attraverso l'interminabile ponte Vasco de Gama, uscita Montijo
nazionale N4 (buona) e poi N114 per Evora, cittadina graziosa e tranquilla come
quasi tutte quelle portoghesi, specie dell'interno. Pernottamento in uno dei
tanti parcheggi lungo le mura (noi abbiamo scelto quello, enorme, sotto le
rovine dell'acquedotto). Non c'erano altri camper, ma il posto emanava una
sensazione di sicurezza.
km 179
12 agosto:
a tutto mare.
La
voglia di mare ci convince a soprassedere a proseguire verso l'interno (che pure
meriterebbe). Da Evora strada per Montemor e Alcacer in rifacimento, molte
curve. Da Alcacer si prende la N120 per Grandola, strada ottima in mezzo ad una
bellissima pineta. Toccata Grandola (graziosa e famosa per
"Grandola villa Morena" la canzone di Josè Afonso che fu il
segnale per l'insurrezione del 1974) ci dirigiamo verso Melides (strada
orribile), per arrivare a Zambujera do Mar. Un tempo era un borgo di pescatori
con una stupenda spiaggia incassata tra due alti speroni di roccia su uno dei
quali sorge il paese, purtroppo un turisticizzazione insensata (con relativa
fogna che taglia a cielo aperto la spiaggia!!!) l'ha rovinata. Resta comunque un
paradiso per gli amanti del surf (come tutta la costa atlantica) e le scogliere
attorno sono comunque uno spettacolo da vedere (non con il camper, le strade
sono per fuoristrada), mentre in paese si può gustare, a buon prezzo,
dell'ottimo pesce (ottima la cataplana, cioè la loro zuppa di pesce e le lulas,
grossi calamari che vengono cotti alla griglia). Pernottamento libero, come al
solito tranquillo, al centro del paese, nel parcheggio della chiesa, a
strapiombo sulla spiaggia in compagnia di una variopinto e tranquillo gruppo di
punk.
km 237
13
agosto: verso l'Algarve.
Da
Zambujera alla stupenda spiaggia di Carrapateira, spiaggia enorme, con ampie
dune, con accanto una alta scogliera. Parcheggio prima della salita per la
scogliera o alla sommità della stessa. Peccato che il maltempo ed il freddo
(mai avuto caldo in Portogallo!) impedisca di fare il bagno ma il posto è
bellissimo e vale la pena di visitarlo anche con la bufera. Proseguiamo verso
sud, fino a Sagres e, di qui a Cabo Sâo Vicente (scogliere e
calette da sogno e molte possibilità di sosta), per ritornare a Sagres e
visitare la Fortalezza (ex-forte militare con faro e bel panorama) e pernottare
nell'immenso parcheggio illuminato (se non da fastidio in forte vento). È la
parte ancora non irrimediabilmente rovinata dell'Algarve. Avvertenza:
acqua a Sagres, in rua Comandante Matos, verso il molo, prima della curva
accanto alla Pasteleria Baia.
km 115
14 agosto:
l'Algarve.
Ovvero
come un insensato concetto di sviluppo ha potuto rovinare un paradiso! Visitiamo
Lagos e Punta de Pietade (possibilità di sosta) con bagno (finalmente!) alla
spiaggia di Lagos, praia Dona Ana, incassata tra alte scogliere e, ancora
accettabile per antropizzazione; acqua calda e pulita, tutto sommato ancora un
bel posto. Proseguiamo per Meia Praia, stupenda e non eccessivamente affollata
la spiaggia (molti camper), con grande supermercato dove acquistiamo ottima
paella fatta al momento e confezionata per l'asporto. Proseguiamo per (non)
ammirare la desolazione dei grattaceli sulla spiaggia a
Portimao e Praia da Rocha, ci fermiamo, solo perché stanchi, sull'oscena
selva di grattaceli e caos di Armaçao de Pera (peccato, la spiaggia è
lunghissima e invitante). IP1 fino a Tavira e pernottamento nel parcheggio di
fronte alle saline.
km 175
15 agosto:
verso l'Andalusia.
Decidiamo di saltare (confortati da quanto appena visto e dai resoconti di altri viaggiatori) il resto dell'Algarve e di puntare diretti verso l'Andalusia. IP1 per Huelva, poi N422 e A494 (nuova) e A483 verso El Rocio, per visitare la splendida riserva naturale della Doñana, un incontaminato ambiente umido con punti per l'osservazione di numerose specie di uccelli (specie di trampolieri). Pranzo nella bellissima pineta attorno al parcheggio (non sappiamo se la sosta notturna è permessa); peccato non aver potuto fare (era troppo tardi) la visita in fuoristrada delle zone sia desertiche che umide con molte specie di animali. Riprendendo la A483, lungo rettilineo contornato da pineta sabbiosa (non uscire dalla carreggiata: rischio di insabbiamento) si arriva a El Rocio, paesino che sembra una scenografia da film western più che un paese vero: case assolutamente bianche con strade non asfaltate ma di sabbia (con grossi rischi di insabbiarsi, parcheggiare all'ingresso del paese). Visitata El Rocio (visita breve, è davvero minuscola), ci dirigiamo verso Siviglia e pernottamento al campeggio di Dos Hermanas, quartiere residenziale alla periferia di Siviglia, (campeggio squallido e affollato, non degno della città, ma con piscina e bus per il centro molto comodo). km 266
16 agosto:
Siviglia.
L'autobus preso
di fronte al campeggio ci lascia vicino a Piazza di Spagna. Siviglia è una città
stupenda e da godere con più tempo a disposizione. Visitata Piazza di Spagna ed
il parco Maria Luisa, l'Alcazar e la Cattedrale. Pranzo (ottimo) alla Botega
Belmonte, ai margini del caratteristico quartiere Santa Cruz. Pernottamento allo
stesso campeggio.
17 agosto:
Cordoba e Granada.
Ci
dirigiamo verso Cordoba. Il posto migliore per parcheggiare vicino al centro è
lungo il fiume, vicino al ponte romano, sulla riva opposta a quella della
Mesquita. Visita alla Mesquita, stupenda moschea malamente, per fortuna solo
parzialmente, trasformata in stucchevole e inutile chiesa barocca. Bellissimo il
quartiere ebraico (Juderia) con le sue stradine strettissime e le case bianche
dagli incantevoli patii. Con la N432 puntiamo verso Granada; dopo un
primo tratto di meseta percorriamo circa 130 Km di sterminati uliveti,
strada bella. Arrivati in città ci predisponiamo per visitare, l'indomani, l'Alhambra,
decidendo di pernottare proprio in uno dei suoi parcheggi. Arrivati alla
circonvallazione seguiamo le indicazioni per la Sierra Nevada e poi per l'Alhambra.
I parcheggi dell'Alhambra sono tanti e grandi; ci dirigiamo, avendo visto altri
camper, verso quello più lontano (anche per bus turistici) P4, vicino al
cimitero. La permanenza al parcheggio è max
24 ore, biglietto1750 Pts; anche se dalla tabella risulterebbe solo per bus a
4000 Pts: informazioni chieste ci hanno rassicurato sulla correttezza del nostro
operare. Comunque nessuno ci ha contestato nulla e abbiamo tranquillamente
pernottato assieme ad un'altra dozzina di camper (quasi tutti italiani).
km 332
18 agosto:
Granada.
Tutto
il giorno all'Alhambra, un sogno che da solo valeva il viaggio. Sveglia alle 7
in modo da stare alle 8 a fare la fila per i biglietti (apertura alle 9), perché
l'ingresso ai palazzi nazariti è contingentato, se si tarda a prendere il
biglietto c'è il rischio di perdere questa stupenda testimonianza
dell'architettura araba. Non fa affatto caldo. Stupende le atmosfere dei palazzi
nazariti, bellissimi i giardini, organizzazione perfetta, all'interno possibilità
di ristoro con panini e bibite Nel
tardo pomeriggio ripartiamo, ormai sulla strada del ritorno, prendendo la
N342-A92, fermandoci a Guadix, caratteristico il barrio de Santiago (barrio
troglodita) con le case scavate nel tufo. La cosa più bella di questa
"Matera andalusa" (da vedere) è che non si è trasformata in un museo
all'aperto o in una accozzaglia di rivendite di patacche per turisti. Le case
scavate nel tufo, con i comignoli dei camini e le antenne della TV che spuntano
dalle collinette è regolarmente abitata e per niente lambita dal turismo, anzi,
eravamo gli unici e guardati con molta curiosità.
Pernottamento in una area di sosta sulla N342-A92.
km 124
19 agosto:
la Costa Blanca.
Strada
per Murcia-Alicante, con paesaggio desertico fino a che non ci si avvicina alla
costa. Bagno a Benindorm (spiaggia stupenda, ma i grattacieli sulla spiaggia!) e
cena a Gandia. Ottima la Paella e favolosa (ormai è un piatto internazionale)
la pizza napoletana che Andrea, in un attacco di nostalgia, ha fortemente
voluto. Pernottamento in un parcheggio alla periferia di Gandia.
km 428
20 agosto:
verso Barcellona.
N340 in direzione
Barcellona, con sosta per la colazione nell'ampio parcheggio della stazione di
servizio (con albergo-ristorante-bar) poco prima di Nules (adatta per sosta
pranzo e, forse per pernottamento). Bagno a Salou (Tarragona) e pernottamento in
autostrada prima di Barcellona, tra El Vendrell e Vilafranca del Penedes.
km 404
21 agosto:
verso la Provenza.
Entriamo in
Francia a Le Perthus. Grandi file di macchine per i negozi che vendono,
soprattutto alcolici, a prezzi ridotti. Sulla RN9, a metà strada tra Narbonne e
Perpignan, accanto alla Maison de Vigneron, ampia area attrezzata gratuita (Aire
de La Palme) per camper e roulotte con acqua e servizi. La Francia rimane
imbattibile in fatto di strutture per camperisti. Ripassiamo per Bouzigues per
ripetere il rito delle ostriche e pernottiamo in un'area sulla autostrada per
Aix en Provence (Aire de Lançon de Provence).
km 557
22-23 agosto:
verso l'Italia.
Da Arles fino
all'uscita 31 della A8 si paga solo un tratto (35 FF), conviene utilizzarla, se
non altro per evitare il traffico della Costa Azzurra. Percorrendo lo stesso
itinerario dell'andata, arriviamo a
Roma pernottando in uno dei tanti grill dell'A1.
km 947
IN CONCLUSIONE
In 30 gg di
viaggio sono stati percorsi 7244 km, di cui circa 1400 in Italia (Roma-Ventimiglia,
andata e ritorno). La spesa complessiva è stata di lire
4.600.000 di cui 1.240.000 per il carburante. Considerando che tale cifra
è comprensiva di tutto (dal gasolio ai campeggi, dalle spese per i vitto alle
cene nei ristoranti di 4 persone di buon appetito, dai biglietti per i
musei ai vini da portare in Italia, dalle sigarette ai giornali) e
considerando che solo l'Expò è costata (biglietti e cibo)
300.000 lire, possiamo dire che Spagna e Portogallo sono ancora mete
abbordabili.
Forse siamo stati
fortunati ad incappare in una estate particolarmente mite, ma non abbiamo
trovato, in Spagna (tranne che a Madrid), quel caldo allucinante che paventavamo
e che ci aveva fatto sempre preferire mete più "nordiche". Mite la
temperatura in Portogallo, addirittura fresca quella nelle zone collinari e
sulle spiagge del nord.
Il Portogallo è
un paese affascinante dalle caratteristiche diverse da zona a zona: agreste e
tranquillo il nord (Minho), favoloso l'Alentejo, con i suoi vasti orizzonti, la
tranquillità delle sue cittadine e un mare con spiagge e scogliere incantevoli
(anche se freddo), bellissimo (e caldo) l'Algarve fino a Lagos, poi lo scempio.
Ci ha
particolarmente impressionato l'Andalusia (che non era la meta principale del
viaggio): merita un viaggio apposta (magari in abbinamento con Barcellona).
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NOTE CONCLUSIVE
FRANCIA
Strade: le autostrade francesi
sono carissime e, spessissimo, con lo scomodo sistema del pedaggio ogni 2-3
caselli; si consiglia di servirsi delle ottime strade nazionali (se non si è
allergici alle continue rotatorie) evitandole solo in alcuni particolari tratti
intensamente trafficati (come la Costa Azzurra). I tronchi autostradali che
costeggiano le grandi città sono generalmente gratuiti. Tutti i tratti a
pagamento sono indicati (peage) nei cartelli (blu). Gli autogrill sono molto
belli, con ampi parcheggi e servizi eccellenti ma sono posizionati a distanze
molto maggiori che in Italia. Sulle nazionali, spesso, aree di sosta con tavoli
e servizi igienici. Dopo una certa ora, generalmente le 19, le pompe di
carburante (che sono quasi sempre self service) funzionano solo con apposite
carte di credito.
Sosta notturna: non abbiamo mai
avuto difficoltà: paesi e cittadine hanno quasi sempre ampi parcheggi in
periferia (attenzione, spesso, un giorno alla settimana sono sede di mercato,
controllare le indicazioni); ottimi i parcheggi dei Castelli.
In quasi tutte le cittadine sono presenti campeggi municipali spartani ma
efficienti e poco cari (50-60 FF).
Indicazioni enogastronomiche:
le numerose caves (cantine) lungo la strada sono aperte anche ad Agosto, peccato
che non lo era la citata Maison de Vigneron. I vini francesi sono un po’ più
cari dei nostri; ottimo il Muscadet (specie con le ostriche).
Carico/scarico acqua: sia sulle
nazionali sia nei paesi e nelle cittadine sono presenti spesso fontanelle per il
carico dell'acqua. Per lo scarico delle acque nere con il sistema a cassetta
sono molto comodi i servizi igienici presenti sulle nazionali (e, ovviamente,
sulle autostrade) e, molto spesso, nei parcheggi (specie quelli per i mercati).
Per lo scarico di acque grige e nere da serbatoio è presente una buona rete di
camper service (vedi Portolano di Plein Air).
Prezzi: ovviamente influenzati
dal cambio, generalmente un po’
superiori a quelli italiani; alcune cose (succhi di mela, ostriche) molto
economiche, altre decisamente no. Una caratteristica è l'estrema variabilità
dei prezzi: nei supermercati (Intermarchè), presenti alle porte di ogni
cittadina, i carburanti possono costare fino a 1FF di meno al litro; decisamente
convenienti i discount.
SPAGNA
Strade: generalmente buone,
sufficienti le stazioni di servizio, spartane ma dotate quasi sempre di
bar/ristorante e ampi parcheggi (parecchi TIR). Nell'interno (Lerida-Zaragoza-Madrid)
non abbiamo incontrato mai eccessivo traffico.
Sosta notturna: non abbiamo mai
avuto difficoltà per la sosta libera nei parcheggi alla periferia dei centri
abitati anche in quelli delle zone turistiche della costa.
Indicazioni enogastronomiche:
ottima la Paella anche se nei ristoranti è ormai sempre surgelata e perciò
eguale dappertutto. Ottimi calameretti e gamberetti. Per i vini ottimi i rossi
della Rioja (specie se
invecchiati). Al di fuori delle zone turistiche si mangia ancora bene e a prezzi
abbordabili.
Carico/scarico acqua: rari i
camper service, possibilità nelle stazioni di servizio per il carico acqua e
scarico wc a cassetta. In questa relazione abbiamo indicato le occasioni di
rifornimento incontrate; generalmente è meglio viaggiare carichi di acqua e
avere un mezzo con wc a cassetta.
Prezzi:
allineati a quelli italiani
PORTOGALLO
Strade: nel nord: generalmente
pessime, strette, tutte curve e, spesso, non asfaltate; sono tuttavia oggetto di
un ampio ed inteso intervento di sistemazione, per cui la situazione sta
migliorando gradatamente. Buone nell'Alentejo e nell'Algarve. Non abbiamo
utilizzato le autostrade.
Sosta notturna: non abbiamo mai
avuto difficoltà neppure nelle zone più turistiche e frequentate; anche in
Portogallo paesi e cittadine hanno quasi sempre ampi parcheggi in periferia.
Nelle grandi città (Porto e Lisbona) abbiamo utilizzato, come facciamo sempre,
i campeggi.
Indicazioni enogastronomiche:
ottimo il pesce: consigliati la Cataplana (zuppa di pesce), le Lulas (calamari)
alla griglia e il Bacalau (baccalà), il piatto povero per eccellenza, fatto in
centinaia di modi. Ottimo il Vinho Verde (visto che non costa molto indirizzarsi
verso quello di prezzo superiore, come l'Alvariño).
Carico/scarico acqua: come in
Spagna.
Prezzi: ancora inferiori ai
nostri
Maurizio Moroni e Stefania Dantini
e-mail: maurizio47@fastwebnet.it