Peru e Bolívia
Diario di viaggio 24 maggio 14 giugno 2007
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maggio giovedí: Il
volo da Milano per Lima è con
Ritiriamo
l’auto alla Budget all’aeroporto di Lima, un Nissan Sentra marrone, che
sembra una vecchia auto fine anni 70, ma di fatto é nuova e immatricolata in
febbraio. Dopo le quasi 24 ore di viaggio (compreso il transfer a Milano)
Dopo
aver percorso le principali arterie di Lima nell’orario di punta e aver
provato l’ebbrezza di spostarsi tra le orde di trasporti collettivi riusciamo
in qualche modo ad avvicinarci al quartiere di Miraflores e caschiamo a fagiolo
nell’avenida Diez Canseco, proprio davanti all’Hostal el Patio, Diez Canseco,
341 Miraflores, Lima tel 51-1-444-2107, hostalelpatio@qnet.com.pe,
(minisuite per 45 USD) che avevamo prenotato via Internet. Il posto è
accogliente e particolarmente tranquillo considerando che si trova nel pieno
centro del quartiere di Miraflores. Cena al ristorante “
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maggio venerdí: Sveglia tranquilla, partiamo alla carica della budget per
vedere se c’é la possibilitá di prendere un’auto piu comoda, ma purtroppo
niente di disponibile, la gentile signorina ci dice che il Nissan Sentra con
cambio meccanico, é comunque l’auto ideale per le province, chissá? Non
avendo alternative ci teniamo il Sentra e si parte sulla carretera Panamericana
e sorpresa oggi
Sosta
a Ica per un caffé e un dolcetto nella Plaza de Armas e si riparte verso Nazca,
lasceremo la visita alle linee per il ritorno. L’Hotel Alegria a Nazca è
un’ottima sorpresa, ben situato, pulito, tranquillo e soprattutto molto
economico per il servizio offerto (27 USD la doppia). Hotel Alegria: J. Lima
168, alegriatours@hotmail.com .
“El
Porton”, a pochi metri dall’Hotel ci delude invece in quanto a cena. Il
clima é freschino un maglioncino non guasta.
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maggio sabato: la tappa di oggi prevede il trasferimento Nazca – Arequipa,
partiamo di primo mattino con una visita al cimitero di Chauchilla (
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maggio domenica: giornata dedicata alla visita di Arequipa, il monastero di
Santa Catarina con i suoi caldi colori, il museo Andino, dove abbiamo avuto la
fortuna di trovare esposta la mummia di Juanita, spesso sotratta per le analisi
nei laboratori. La mummia ritrovata solo pochi anni fa in seguito allo
scioglimento dei ghiacciai su di un vulcano nelle prossimitá di Arequipa, si
trova particolarmente ben conservata ed intatta.
Cena
allo “Zingaro”, ambiente gradevole e cucina buona.
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maggio lunedí: Abbiamo programmato il viaggio in modo da abituarci gradualmente
all’altitudine. Due giorni ad Arequipa a 2800, una notte nel Canon del Colca a
3300 e poi 2 giorni a Puno 3800, 2 giorni a
Raggiungiamo
Cabanaconde, villaggetto di montagna con l’aria rilassante. La strada che
parte dalla chiesa e raggiunge l´Hotel Kunturwassi (reservas@kunturwassi-colca.com)
-50 USD la doppia) è al limite della praticabilitá e onde evitare di lasciare
qualche pezzo della Sentra in questa sperduta valle del Peru, tutti giú e si
sale a piedi. Il fiatone ci ricorda subito che siamo ancora olte i 3000. Le
viette di Cabanaconde sono percorse da asini, pecore e vacche che si ritirano
poco prima del tramonto. Cena all’Hotel con piatti a base di quinoa, un cerale
locale simile al sorgo, e alpaca. Piú che sufficiente!
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maggio martedí: Dal terrazzo del Kunturwassy c’é un ottima vista sulla
cordigliera della Chilca e sul villaggio sottostante che si risveglia
lentamente. Ripercorriamo di nuovo la strada che costeggia il versante
meridionale del Colca soffermandoci un pó nei villaggetti di montagna (Yanke).
Riconquistiamo i 5000 metri del passo Patapampa, questa volta senza troppi
problemi. Al bivio di Canaus ci concediamo un sandwich e l’ormai immancabile
mate de coca, in compagnia di un alpaca birichino che si diverte a svuotare le
zuccheriere e a frugare tra i sacchetti degli avventori. Riprendiamo la statale
in direzione Puno rientrando nella riserva naturale di Salinas e Aguadas Blancas,
di nuovo un passo a 4500, ma ormai chi ci fa piú caso? Siamo a Lagunillas, una
serie di lagune di alta montagna, paradiso per gli uccelli tra cui numerosi
fenicotteri.
FIESTA!!!
All’entrata di Juliaca ci imbattiamo in un’altra fiesta. Anche qui una fiera
di colori e costumi. Diverse bande musicali e gruppi di danza si esibiscono
sulla pista all’aoerto di un campo di basket. Bancarelle, frittelle, pesce
fritto e tanta Cusqueña, la birra locale. Riusciamo a ripartire verso Puno e
dopo essere sopravissute al caos del centro di Juliaca, sommersi dalle bici
taxi, eccoci in vista del Titicaca. Puno si presenta con il suo Puma che domina
la cittá dall’alto di una collina. Alloggiamo alla Posada Don Giorgio, dongiorgio@titicacalake.com
(30 USD la doppia), modesto ma
centrale a due passi dall’Avenida Lima, l’isola pedonale di Puno. Il
proprietario parla italiano ed é molto disponibile. Confermiamo l’escursione
per il giorno seguente alle isole galleggianti e a Taquile, poi cena all’UKUKU´s
che ci accoglie con un grande braciere ardente all’entrata. Le serate di Puno
(3800 mt) sono particolarmente fresche (maglione e giacca, siamo in inverno).
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maggio mercoledí: Escursione alle isole galleggianti della popolazione Uros e
all’isola di Taquile sul lago Titicaca. 17 USD a testa escluso pasto, (10
soles che si paga direttamente alla famiglia presso cui si pranza sull’isola
di Taquile). Partenza alle 7.15 e rientro alle 17.30. Cena al Porton Colonial di
Puno, deludente!
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maggio: Lasciamo l’auto a Puno e la recuperermo al ritorno dalla Bolivia.
Partiamo
da Puno alle 7h30 con un bus della Tour Peru, con destino
1
giugno: Il bus per Oruro parte alle 10 dal terminal terrestre di
2
giugno: organizziamo il tour di 3
giorni nel salar e nelle lagune con l’agenzia Colque Tour, che ci fornisce
autista e un Land Cruiser. Dopo aver acquistato l’essenziale per i prossimi
tre giorni verso le 11 ci addentriamo nel Salar, prima sosta alle saline di
Colchani da cui si estrae ancora il sale consumato in Bolivia e seconda sosta
all’Hotel de Sal. Puntando verso l’Isla do Pescado il paesaggio diventa
indescrivibile. Siamo nella regione piú luminosa del mondo con la sua distesa
bianca di sale di 12000 kmq ed il sole nitido dei 4000 metri. Ogni anno con le
piogge che trasportano nel lago i minerali dalle montagne circostanti si forma
una nuova crosta di sale di circa 3 o
3
giugno: partenza alle 8.00, abbandoniamo il Salar e ci inoltriamo nei paesaggi
montani e indescrivibili del sud boliviano, la temperatura si mantiene
largamente sotto lo zero. Ci inerpichiamo tra valli e vulcani e raggiungiamo i
4600 metri prima di raggiungere la prima serie di lagune (Canapa, Hedionda e
Colorada). Lungo il percorso incontri ravvicinati con vigogne, fenicotteri e
volpi. Attraversiamo il deserto di Siloli in un paesaggio lunare prima di
arrivare al famoso albero di pietra. Una serie di rocce erose dal vento che
hanno assunto forme particolarmente curiose. Per la notte ci fermiamo in un
rifugio estremamente basico nei pressi del campo Ende sulla laguna Colorada.
Appena il sole scende la temperatura precipita e durante la notte arriviamo
attorno ai 20 negativi. Il sacco a pelo di piumino si rivela estremamente utile!
4
giugno: La sveglia è alle 5.30 e si parte alle 6 ancora in piena oscuritá, la
temperatura é estremamente bassa, in poco piu di 30 minuti raggiungiamo a 5200
metri di altezza i Geyser del Sol de
L’autista
della Colque Tour ci lascia al terminal della Todo Turismo che organizza viaggi
notturni di rientro a
5
giugno: ci concediamo una giornata a
6
giugno mercoledí: Rientro in Peru via Desaguadero, partenza da
7
giugno 2007 giovedí:
Dopo
la visita in Bolivia i bagagli sono letteralmente lievitati e nonostante le
diverse varianti geometriche sperimentate nel tentativo di stipare tutto nel
portabagagli della Sentra, questi si rifiuta di chiudersi. Abbiamo anche un pó
accentuato la bombatura del baule, ma niente da fare. Comunque dopo varie
peripezie riusciamo a conciliare i bagagli con lo spazio e riparata la foratura
abbandoniamo Puno, dove fervono i preparativi per la festa del Corpus Domini.
Anche
a Juliaca tutto il centro é bloccato per la festa. Facciamo rifornimento prima
di attaccare la vasta zona di montagna che ci separa da Cusco. La strada scorre
tra vallate costellate da alpaca, siamo sempre attorno ai 4000 metri di altezza.
Circa a metá strada tra Puno e Cusco, qualche chilometro prima di Raqchi, sosta
al ristorante “Filipon”, ottimo buffet molto vario.
A
Raqchi é in corso la festa locale del Corpus Domini, tutta una serie di gruppi
folcloristici locali danzano e suonano sulla piazza della chiesa, situata
proprio all’entrata delle rovine INCA. Il tempio di Raqchi era uno dei piú
grandi del Cusco.
Si
riparte per Cusco che raggiungiamo verso le 7 del pomeriggio. Tutte le strade
del centro sono ancora bloccate per la processione del Corpus Domini, uno dei
principali eventi del calendario cattolico del Peru. Dopo aver percorso una
serie labirintica di strade conquistiamo
La
festa a Cusco continua, nelle varie piazze si radunano ancora i gruppi con
musiche e danze, la vietta a lato della cattedrale è trasfomata in un vero
ruscello di urina.
8
giugno 2007 venerdí:
Per
la visita ai musei e siti archeologici di Cusco e dintorni acquistiamo il boleto
turistico.
Iniziamo
con la visita al museo inka, per passare poi alla cattedrale, al museo
precolombiao, alla chiesa di Santo Domingo e al Corikancha. Nel pomeriggio
acquistiamo i biglietti per il trenino per Macchu Picchu, previamente prenotati
via Internet. Cuzco è una cittá veramente interessante e ci perdiamo
volentieri tra le viuzze incassate tra le mura Inka, bighellonando tra i
negozietti di artigianato. Acquistiamo i tori in terracotta che vengono
collocati sui tetti delle case come portafortuna. Purtroppo uno dei due
nonostante l’imballaggio non reggerá al trasporto. Cena alla Piccola Locanda.
9
giugno sabato:
Il
programma di oggi prevede il trasferimento da Cuzco a Ollantaytambo, percorrendo
tutta
Prima
sosta alle rovine di Saqsaywaman dove vale la pena ingaggiare una guida per
riuscire a scoprire parte dei segreti delle pietre delle rovine Inka. Nella
spianata antistante le rovine sono giá in corso i preparativi per la festa in
costume in cui viene rievocata la battaglia con Pizarro.
Passando
poi per Q’enqo e Puka Pukara, raggiungiamo Pisac. Anche se il famoso mercato
si tiene il giovedí e la domenica,
10
giugno domenica:
Sveglia
alle 6 per la colazione e per prendere il treno per Aguas Calientes, localitá
d’accesso alle rovine di Machu Pichu. La compagnia inglese che gestisce la
ferrovia per Aguas Calientes attua una vera e propria truffa legalizzata. Si
tratta infatti del treno piú caro al mondo, un’ora e venti circa di treno al
prezzo di circa 80 USD a testa! Non essendoci alternativa plausibile (il
trekking a piedi ci trova un pó giú di allenamento) ci lasciamo “spennare”
in questo modo indegno (in ogni caso é bene ricordarsi che i biglietti possono
essere acquistati solo a Cuzco alla biglietteria centrale e con almeno un giorno
di anticipo). I posti sono numerati, é bene quindi cercare al momento
dell’acquisto di chiedere i sedili sul lato sinistro del vagone, che
permettono i migliori scorci e vedute sul fiume sottostante.
Aguas
Calientes é molto molto deludente, quasi nulla rimane del villaggio originario
e tutto è costruito e situato in funzione dell’enorme flusso turistico che
ogni giorno passa obbligatoriamente per raggiungere Machu Picchu. Il furto per
la visita a Machu Picchu non é ancora terminato, il pulmino per la trasferta da
Aguas Calientes alle rovine costa 12 USD a testa, a questo si deve poi
aggiungere il biglietto d’entrata alle rovine e eventualmente il costo della
guida.
Lo
spettacolo é comunque maestoso le rovine situate su una serie di picchi
dominanti le vallate sottostanti lasciano senza fiato e non solo per i
dislivelli e per la scarpinata in quota. La visita guidata dura circa un paio
d’ore dopodiché ci godiamo la vista dalle diverse angolazioni. La vista dalla
casa del guardiano é comunque quella piú affascinante. Ci intratteniamo con i
giardinieri quadrupedi (lama) che mantengono l’erba nello spazio archeologico
sempre a modo di tappeto inglese (ci sará qualche attinenza con la compagnia
che gestisce la ferrovia??).
Il
ritorno in pulmino a Aguas Calientes é caratterizzato da una corsa tra i
ragazzini a piedi ed il pulmino. I ragazzini tagliano i tornanti scendendo nella
foresta e riescono regolarmente ad arrivare prima dei pulmini, in tempo quindi
per una buona mancia.
Viaggio
a ritroso con il trenino sino a Ollantaytambo. Cambiamo ristorante ed il
ristorante Mayupata si rivela una gradevole sorpresa.
11
giugno lunedí:
Sulla
via di ritorno verso Cuzco, visitiamo le salinas di Maras, un’interminabile
distesa di vasche di decantazione, rifornite dalle acque di un torrente
sotteraneo ricco in Sali minerali. Procediamo quindi per Moray per la visita al
laboratorio agronomico Inka, una sorta di anfiteatro a terrazze, in cui si puó
trovare un microclima diverso in ogni terrazza.
Raggiungiamo
poi Chincero, villaggio tipico delle Ande, visita alla chiesa coloniale
costruita come nella maggior parte dei casi sulla mura del tempio Inka.
Chincehero non offre molte alternative per il pranzo, ci dirigiamo quindi alla
trattoria della famiglia Castro sulla strada principale.
Rientro
a Cuzco e cena alla Piccola Locanda.
12
giugno martedí:
Grande
tappa di trasferimento:
Tutti
erano abbastanz perplessi sulla possibilitá di trasferirsi in gironata da Cuzco
a Paracas, circa
Scendiamo
nella vallata dell’Apurimac, risaliamo ad Abancay, scendiamo e risaliamo ogni
volta sono circa 1500 o 2000 metri di dislivello. Saliamo di nuovo sulla
cordigliera di Huanzu, scendiamo a Puquio e di nuovo su a 4000 metri nel Parco
naturale di Pampa Galeras. Il paesaggio é incantevole ma la strada é
proibitiva, una serie interminabile di curve e nonostante il traffico esiguo
incontriamo ben tre veicoli usciti di strada, un auto, un camion e un bus con
tutto il suo carico di passeggeri. Siamo ormai al tramonto quando raggiungiamo
Nazca, al termine quindi della traversata delle Ande, circa 12 ore per
percorrere
Ci
restano ora solo
13
giugno mercoledí: L’escursione per le isole Ballestas é prevista per le 8h00
con partenza da el Chaco a Paracas. La bruma invernale riduce la visibilitá a
poche centinais di metri e la partenza viene quindi ritardata in attesa che il
tempo migliorii. Dopo quasi 3 settimane passate attorno ai 4000 metri,
passeggiando ora al livello del mare ci si sente molto piú leggeri. Riusciamo a
partire per le Isole alle 11h00. L’escursione dura un paio d’ore circa, un
piccolo paradiso per gli uccelli marini. Molti pellicani, cormorani, sulle,
pinguini e qualche leone marino. Al rientro per il pranzo c’é solo
l’imbarazzo della scelta, a lato dell’imbarcadero c’é tutta una serie di
piccoli ristorranti che offrono ottimi piatti di “mariscos” e naturalmente
ceviche.
Verso
le 15 ripartiamo per quel di Lima.
Tiziano nuovaf@cstome.net