Perù e Bolivia
diario di viaggio 2-15 Luglio 2007
Le
opzioni per la nostra luna di miele erano inizialmente due:
intraprendere
il classico viaggio di nozze “all inclusive” in qualche località da sogno
tipo Polinesia o Maldive oppure continuare a viaggiare in autonomia sbattendoci
come in tutti i nostri precedenti viaggi.
Ovviamente
il dubbio è durato ben poco e seguendo la nostra indole abbiamo scelto la
seconda opzione.
Sapevamo
prima di partire che Peru e Bolivia, come del resto tutto il Sud America, non
sarebbero stati posti tranquillissimi da visitare, ma mai avremmo pensato ad un
viaggio così tormentato...
Ma
andiamo con ordine:
LUN
2 LUGLIO
Partiamo
Lunedì 2 Luglio alle 7.20 dall’aeroporto di Milano Linate e dopo ben 18 ore e
40 minuti di volo con 2 scali a Francoforte e Caracas arriviamo finalmente alle
20.00 ora locale (x noi sono le 3 del mattino) a Lima.
Pernottiamo
all’Hotel Espana in calle Azanguero 105 a 50 metri dalla Plaza des Armas
(11€ a notte la matrimoniale con bagno in camera), un albergo un po retrò ma
con un suo fascino tutto particolare situato in un’ottima posizione per girare
il centro della città e con un rapporto qualità/prezzo imbattibile.
MAR
3 LUGLIO
Sveglia
alle 04.00 e partenza alle 06.00 dall’aeroporto di Lima con un volo Taca Peru
destinazione Cuzco. Arriviamo nell’antica capitale incaica alle 7.15 e ci
godiamo fin da subito il clima andino (freddo pungente, cielo azzurrissimo e
montagne verdissime).
Raggiungiamo
il bellissimo quartiere di San Blas dove alloggiamo presso l’Hostal Packa Real
in calle Tandapata. Questo Hostal poco conosciuto è collocato in un contesto
carinissimo (San Blas), internamente è molto ben curato e soprattutto offre un
ottimo rapporto qualità/prezzo (14€ per una matrimoniale con bagno acqua
calda in camera e colazione compresa nel prezzo). Il proprietario ci accoglie
con il classico “mate de coca”, un infuso a base di foglie di coca
somministrato per lenire gli effetti del “soroche” (il mal d’altitudine,
siamo a 3400mt...), noi lo accettiamo ben volentieri, ma per tutta la vacanza,
dai 3400mt di Cuzco ai 4000 del Titicaca fino ai 5000mt del Colca Canyon, ne io
ne Cristina abbiamo mai sofferto di alcun disturbo, quindi è tutto molto
soggettivo, incrociate le dita e sperate..
Bevuto
il mate ci riposiamo due ore in camera distrutti dal viaggio del giorno prima e
con il fuso orario non ancora del tutto assorbito (7 ore di differenza).
Alle
10 usciamo dall’albergo e attraverso i vicoletti di San Blas raggiungiamo dopo
5 minuti il fulcro della città: la stupenda Plaza des Armas.
Cuzco
a livello di atmosfera ha qualcosa
di veramente particolare...sara' che le montagne attorno sono verdi come quelle
Heidi (pero' al posto delle caprette che fanno ciao ci sono i lama che sputano),
sara' che in giro ci sono un sacco di indiani vestiti come indiani, sara' il
colore della luce o le mura costruite dagli Inca mescolate con l'architettura
coloniale...sara' quel che sara' ma il posto e', come dicono i giovani
peruviani, “chevere”...figo!!!!
Lasciata
la piazza ci dirigiamo alla stazione ferroviaria per prenotare i biglietti per
l’indomani destinazione Aguas Calientes. Un salasso economico!!!scegliamo il
tragitto Ollantaytambo-Aguas Calientes a/r con treno Vistadome e paghiamo 57€
a testa...purtroppo però non esiste alternativa, in quanto Aguas Calientes
(quindi Machu Picchu) sono raggiungibili solo in treno o con l’Inka Trail e
avendo scartato il secondo non ci rimaneva che questa opzione.
Lasciamo
la stazione e ci catapultiamo nel tipico mercato ortofrutticolo e poco turistico
che si trova di fronte per comprare le famose foglie di coca. Per un sacchetto
di coca e la pietra di cenere salata necessaria ad attivare l’effetto delle
foglie spendiamo 3 soles (0.75 cent di €). Provo subito il neo acquisto ed
infilo ad una ad una le foglie in bocca, sfrego la pietra sulle foglie e
succhio...dopo 5 minuti la bocca è completamente anestetizzata, la sensazione
è strana ma tutto sommato piacevole, purtroppo però non so dirvi se le foglie
abbiano un effetto positivo contro il soroche, in quanto non ne ho mai sofferto,
ma di sicuro se da più di 1000 anni i locali la utilizzano anche a questo scopo
un motivo ci sarà no?
Chiusa
la parentesi coca, con un taxy raggiungiamo la stazione dei colectivos per Pisac
in Calle Tulumayu.
Con
2 soles a testa (i taxy ne chiedono 50, le agenzie altrettanti ma in
dollari…), saliamo su di un pulmino fatiscente in compagnia di soli peruviani
e dopo 45 minuti di curve e paesaggi stupendi arriviamo a Pisac. Facciamo da
subito un giro al caratteristico mercato, quindi dopo un veloce e rigenerante
pranzo da Dona Carmen in Pl. Des Armas (45 sol in 2) prendiamo un taxy e
raggiungiamo le antiche rovine incaiche.
Il
prezzo del taxy per raggiungere le rovine è praticamente fisso (40 sol), ma
riusciamo comunque a spuntare un buono sconto (25 sol a/r con attesa di 2 ore)
in quanto data l’ora tarda non avevamo altri concorrenti. Raggiungiamo le
rovine dopo circa 20 minuti, con una sosta alla biglietteria dove acquistiamo il
Boleto Turistico per 70 sol a testa (cc 17€) il quale da diritto
all’ingresso alle principali attrazioni della zona di Cuzco (Machu Picchu
esclusa...). Il taxy ci lascia alla parte alta delle rovine per aspettarci 2 ore
dopo a quella bassa. La prima cosa che colpisce è il panorama mozzafiato della
valle, con i bellissimi terrazzamenti incaici, la visita prosegue con il
quartiere di Hanan Pisac cinto da muraglie, quindi dopo una ripida scalinata e
il passaggio nel “Tunnel del Puma” (att.ne alla testa!!) si arriva ad un
bellissimo belvedere da dove si può ammirare il Tempio del Sole in tutta la sua
bellezza. Scendendo si arriva all’Intihuatana
il fulcro di tutto il sito. Queste rovine sono
stupende e valgono da sole il prezzo del biglietto. Dopo quest’entusiasmante
visione ci avviamo verso il parcheggio dove ci aspetta il taxy che in circa 15
minuti ci riconduce a Pisac.
Facciamo
un altro giro per il mercatino con annessi acquisti, quindi dopo un buon mate de
coca sorseggiato dalla terrazza di un bar di Pl. Des Armas ammirando il via vai
di gente, ripartiamo in colectivos per Cuzco. Durante il tragitto ci spariamo a
tutto volume anche la radiocronaca di Perù-Bolivia di Coppa America di calcio
con annesse scene di esultanza o di disperazione al gol dell’una o
dell’altra squadra.
Arriviamo
a Cuzco intorno alle 19, raggiungiamo San Blas e senza cenare torniamo in camera
per riposarci.
MER
4 LUGLIO
Ci
svegliamo presto grazie anche al fuso orario non ancora completamente assimilato
e ci dirigiamo subito alla stazione dei colectivos per Urubamba. Questa volta
optiamo per l’auto collettiva, paghiamo 6 sol a testa ed in un’ora siamo a
Urubamba, cambio di auto e dopo altri 20 minuti e 2 sol arriviamo ad
Ollantaytambo nostra meta giornaliera. Prima di visitare le rovine facciamo
un’ottima seconda colazione (la prima l’avevamo fatta in hotel a Cuzco)
sulla piazza centrale del paese in completa solitudine senza altri turisti.
Intorno alle 9.30 iniziamo quindi la visita dell’antica fortezza incas
(ingresso col Boleto). Siamo fra i primi ad entrare e ci godiamo appieno il sito
(i turisti all inclusive arrivano solo verso le 10.30/11.00). L’impressione è
enorme mentre ci si arrampica per la ripidissima scalinata che porta alla
fortezza attraverso splendidi terrazzamenti incaici. La fortezza domina la valle
del fiume Urubamba ed è molto suggestiva, vale senza dubbio una visita accurata
e non superficiale.
Intorno
alle 11.30 quando il sito è ormai invaso dalle comitive ce ne andiamo e
raggiungiamo il paese per pranzare. Mangiamo da Inka Llacta in Pl. Des Armas
spendendo il giusto (40 sol in 2 cc 10€) con buona soddisfazione per il cibo,
quindi raggiungiamo la stazione a piedi (circa 1km) dove alle 14.45 prendiamo il
trenino per Aguas Calientes. Il viaggio è comodo (viene servita anche una
piccola merenda) e suggestivo (per tutto il tempo si viaggia con il fiume
Urubamba a sinistra e le Ande innevate sulla destra) e dopo circa 1.25h
arriviamo ad Aguas Calientes.
Questo
paesino dominato da alte montagne rocciose ricoperte di foreste e attraversato
dall’Urubamba è un grosso e piacevole borgo raccolto intorno alla vecchia
stazione ferroviaria. Certo non è Cuzco nè Arequipa, però conserva un suo
fascino dato dall’atmosfera particolare di angolo ai confini del mondo, di
ultima frontiera pieno com’è di giovani con il proprio zaino in spalla che
affollano i bar e i ristoranti del paese.
Per
questa tappa del nostro viaggio ci concediamo un po di lusso e andiamo a dormire
al Rupawasi Lodge, una location stupenda, lievemente decentrata rispetto al
centro del paese, essendo su di una collina immersa nel verde, con una vista
diretta su alcune mura di Machu Picchu. La camera è una piccola suite tutta in
legno con un terrazzino privato fornito di binocoli che guarda direttamente
verso Machu Picchu. Senza dubbio un’ottima scelta!!!
La
sera decidiamo di scendere in paese e ceniamo da “Comanda” in Mayta Capac,
siamo stranamente gli unici turisti in mezzo a decine di peruviani, il cibo è
discreto, il servizio un po lento (ma nello standard peru-boliviano) e la spesa
nella norma (35 sol. cc. 8,5€ in due). Il dopocena facciamo ancora un breve
giro per il villaggio quindi rientriamo al Lodge dove stiamo mezz’oretta in
terrazza a goderci questo fantastico panorama quindi verso le 21.30 andiamo a
dormire…domani ci aspetta la tappa più importante di tutto il nostro viaggio
e vogliamo essere fra i primi a salire alle rovine.
GIOVEDI
5 LUGLIO
Sveglia
alle 4.45 colazione volante e alle 5.20 siamo al punto di partenza dei bus per
la Cittadella (12 $ a/r). Dopo circa 30 minuti di curve a strapiombo sulla Valle
sottostante alle 6 siamo all’ingresso del sito.
Siamo
in coda per entrare con circa 30 persone davanti, facciamo il biglietto (altro
salasso…40$ a persona) quindi dopo altri 10 minuti riusciamo ad entrare.
Saliamo le scale che portano al Mirador ad una velocità folle (recuperiamo
almeno altre 10 persone) e dopo 5 minuti ci si apre davanti uno spettacolo da
brividi che ci spezza il fiato (anche se quello era già spezzato dalla corsa
che avevamo appena fatto per arrivare fra i primi…), finalmente ecco Machu
Picchu!!!!avete presente le cartoline? uguale solo che questa volta vediamo
tutto dal vivo con i nostri occhi…stiamo per più di un’ora a scattare foto,
fare riprese o semplicemente ad osservare questo indescrivibile spettacolo su di
una terrazza di fronte alla cittadella. Dopo circa un’ora lasciamo il nostro
punto di osservazione e scendiamo per la visita della parte sacra del sito.
Purtroppo inizia ad esserci un po troppa gente (sono ormai le 7.30), quindi
decidiamo di salire sullo Huayna Picchu per non rischiare (possono salire solo
400 persone al giorno…).
Prima
di iniziare la salita si deve firmare un registro, l’ascesa è reputata
infatti molto pericolosa (sono già morte delle persone…), quindi per tenere
sotto controllo la situazione hanno deciso di limitare il numero di visitatori e
soprattutto di controllarli. Noi siamo il n°73 e 74, la strada inizialmente è
un saliscendi tutto sommato piacevole, ma dopo 5 minuti inizia la vera salita
con passaggi difficili, tornanti e dirupi molto scoscesi (in alcuni punti sono
presenti cavi d’acciaio per aiutarsi…) e soprattutto alcune strettoie a
strapiombo su burroni altissimi…durante l’ascesa superiamo un sacco di
persone in difficoltà (vuoi per l’altitudine, vuoi per l’abbigliamento
inadatto…) quindi dopo circa 40 minuti arriviamo finalmente in vetta. Che
dire? la vista dallo Huayna abbraccia l’intera cittadella con i terrazzamenti
da un altitudine maggiore (circa 400 mt più in alto), rendendo lo spettacolo
ancora più bello, ma se non siete abituati a camminare o avete problemi con il
soroche o anche solo di vertigini lasciate perdere!! La salita è breve (a noi
avevano detto un’ora, in realtà senza correre ci abbiamo messo 40 minuti…)
ma intensa, quindi scarpe da trekking o da ginnastica, acqua ,un minimo di
preparazione atletica (proprio un minimo…) e lo Huayna sarà vostro…
Scendiamo
in 20 minuti quasi di corsa (arriviamo all’inizio del sentiero alle 11 in
concomitanza con la salita del n°400 cioè dell’ultimo che può salire,
quindi regolatevi di conseguenza…). Iniziamo la visita della vera e propria
città in mezzo ad una fiumana di gente che rende l’atmosfera veramente
triste…tralascio le descrizioni archittettonico-storiche in quanto non sarei
in grado di aggiungere niente di nuovo a quello che saprete già, l’unico
consiglio che mi sento di darvi è quello di arrivare al sito il più presto
possibile (quindi evitate di partire con il treno delle 6 del mattino da Cuzco
perchè arrivereste troppo tardi!) vi garantisco che Machu Picchu vista alle 6
è tutt’un'altra cosa rispetto a quella vista alle 11. A parte l’aspetto
storico e monumentale ciò che colpisce di questo sito è l’atmosfera e la
collocazione ambientale, alle 11 ma forse anche già alle 9 l’atmosfera
mistica è già bella che sparita, quindi fate per una volta nella vita un
sacrificio svegliatevi presto e godetevi questa meraviglia in santa pace, ne
vale veramente la pena.
Il
mio consiglio personale quindi è quello di passare la notte ad Aguas Calientes(ci
sono anche ostelli a 5$ per notte) e di prendere il primo bus per salire al
sito. Ovviamente il non plus ultra sarebbe l’Inka Trail ma le cifre richieste
sono veramente assurde e vi garantisco che vedere i portatori con 40 kg sulle
spalle con dietro i “rambo occidentali” con l’invicta da 1 kg non è il
massimo della vita...sono dell’avviso che le cose o si fanno bene:
voglio
fare 15 km a piedi per raggiungere Machu Picchu alle 5 del mattino ed essere il
primo ad entrare? Ok: zaino, sacco a pelo, tenda, razione K, un buon paio di
scarpe e via altrimenti se si vuole essere portati in spalla, mangiando a cena
spaghetti all’amatriciana, filetto al pepe verde e babà al rum, no, così non
mi piace!!!
Sono
a conoscenza del fatto che è obbligatorio farsi organizzare l’escursione
dalle Agenzie, ma ciò non comporta necessariamente avere 3 portatori che alla
sera ti montano la tenda e ti fanno da mangiare. E’ questo che non va bene ed
è questo che non mi piace, a queste condizioni dico no all’Inka Trail, troppo
“comodo”...
Scusate
la filippica ma mi ha molto colpito vedere questi portatori con zaini grandi il
doppio di loro e con bombole di gas da 20 kg vagare per le strade di Aguas
Calientes mentre i turisti che avevano finito l’Inka Trail si gustavano una
bella pizza e fiumi di birra sopra le loro teste! Fra parentesi mi risulta che
la cifra percepita da questi ragazzi sia veramente irrisoria rispetto alla cifra
pagata per l’escursione, quindi per chi non può farne a meno consiglio almeno
di chiedere alle Agenzie un buon trattamento per i portatori, lo so è difficile
però costa poco no??
Lasciamo
Machu Picchu verso le 12.30, scendiamo ad Aguas Calientes dove pranziamo al
Ristorante El Retama lungo la ferrovia direttamente in prima fila per vedere il
passaggio dei treni, molto turistico ma d’atmosfera, spendiamo 46 sol in 2 e
mangiamo discretamente. Lasciato il ristorante ci fermiamo in Avenida Pachacutec
all’Inka Wasi per gustarci l’ennesimo mate de coca, un altro breve giro per
le bancarelle del locale mercatino quindi alle 16.45 saliamo sul treno per Olla.
Arriviamo verso le 18.15 e da qui andiamo in colectivo sino ad Urubamba(2 sol) e
da quì in taxy (era buio e non c’erano colectivos in partenza) sino a Cuzco
(24 sol in 2) dove arriviamo alle 20.
VENERDI
6 LUGLIO
La
giornata odierna è dedicata completamente a Cuzco. Scendiamo in Pl. Des Armas
dove facciamo un’indimenticabile colazione dal balcone del Bagdad Cafè che
domina tutta la piazza (ottimo cibo, vista eccezionale e spesa nella norma 8
sol), quindi ci dirigiamo al Monastero di Santo Domingo. Quest’edificio fu
costruito sul luogo più famoso dell’Impero Inca, il Tempio del Sole o
Qoricancha. Quì si assiste ad una curiosa mistura di rovine inca da una parte e
un chiosco e un insieme di cappelle di epoca ispanica dall’altra con un
risultato straordinario. La nostra visita dura circa un’ora, quindi usciamo
dal Monastero/Tempio e in una strada attigua ci imbattiamo in un corteo di
manifestanti anti-governativi, sarà purtroppo solo il primo di una lunga
serie...ci dirigiamo quindi al Convento di Santa Catilina un antico edificio
trasformato nel 1601 in Monstero cristiano, carino soprattutto in alcuni
particolari come un torno (una specie di cancelletto girevole) che permetteva
alle monache di dare dei pacchetti al parroco senza essere viste. Ultimata anche
questa visita ci dirigiamo a pranzare da El Fogon in Calle Plateros 365 (a 20 mt
da Pl. Des Armas) dove ci lanciamo in un menù del giorno a base di Pisco sour,
zuppa di asparagi, pollo e dessert a 15 sol (nemmeno 4€).
Finito
il pranzo contrattiamo con un tassista la visita dei dintorni di Cuzco. Con 20
sol (5€) spuntiamo il giro completo, vediamo nell’ordine Tambomachay con il
suo bellissimo “bagno dell’Inca”, la fortezza rossa di Puca Pucarà, il
santuario rupestre di Kenko e la fortezza di Sacsayuaman. Ovviamente a colpirci
di più è proprio quest’ultima, con le sue mura ciclopiche che si elevano a
zig zag al centro di un grande spiazzo e la bellissima vista che offre
sull’intera città di Cuzco.
L’intero
giro ci porta via circa 3 ore e ci soddisfa moltissimo. Torniamo in centro verso
le 17 giusto in tempo per andare a visitare il Museo Historico Regional casa
natale del famosissimo scrittore Garcilaso de la Vega. Visita veloce per un
museo che offre poco (alcuni quadri, una mummia con una capigliatura di un metro
e gli appartamenti di Garcilaso) ma che merita ugualmente una citazione. Il
nostro tour della città si conclude con la visita di Pl. Des Armas con i suoi
monumenti, in particolare la Cattedrale, l’Iglesia del Trionfo e la Iglesia
della Compania.
Cuzco
è veramente una bellissima città, ma più che i singoli monumenti a colpirci
è stata l’atmosfera, soprattutto a San Blas ma anche nella stessa Pl. Des
Armas. Certo è molto turistica, ma se si cerca bene si trovano posti dove si può
vivere come i locali soprattutto se si è da soli e non con un tour organizzato
che rende il tutto molto asettico…
Per
l’ultima cena in città torniamo al Bagdad Cafè in Pl. Des Armas, memori
dell’ottima colazione del mattino, ma questa volta il locale ci delude. La
vista è sempre stupenda, ma il servizio è lento il cibo dozzinale e il conto
un po troppo salato (58 sol in 2 cc.14€). Lasciamo Pl. Des Armas e torniamo in
albergo attraverso i bellissimi vicoletti di San Blas, i prossimi giorni si
prevedono duri e lo saranno…
SABATO
7 LUGLIO
Con
un taxy raggiungiamo il Terminal Terrestre dove ci imbarchiamo su di un pullman
con destinazione Puno (7€ a pp.). Partiamo alle 8.50 e dopo quasi 7 ore,
attraverso l’Altipiano andino (con una sosta a La Raya a 4300mt) in un
paesaggio stupendo fra montagne innevate e valli spoglie, arriviamo a Puno.
Alloggiamo all’hotel Gran Puno Inn in pieno centro (20€ la matrimoniale con
acqua calda, riscaldamento e colazione compresi nel prezzo), hotel “senza
infamia e senza lode”, piuttosto anonimo, come anonima risulta poi essere la
città.
Situata
in riva al Lago Titicaca Puno è una grande città con una via pedonale (Jiron
Lima) dove sono raggruppati la maggior parte dei negozi, internet cafè e
ristoranti. Noi dopo aver attraversato Jr.Lima dove acquistiamo per l’indomani
l’escursione alle isole degli Uros (7€ a testa) da Alina Tours (Jr.Lima 320
al 1°piano), andiamo a visitare l’unica cosa bella che offre la città e cioè
la Cattedrale, davvero una bella chiesa con una bella facciata in pietra rossa
scolpita con figure stilizzate. Lasciata la cattedrale scendiamo sino alla
ferrovia dove, unici occidentali, visitiamo il mercato locale dove si può
trovare veramente di tutto.
Non
è Pisac, ma forse è più “vero” in quanto tutta la gente che lo frequenta
è lì per acquistare qualcosa di utile per la vita di tutti i giorni e non solo
souvenirs. Noi compriamo alcuni indumenti per coprirci dal freddo (guanti,
cappelli e sciarpe) facendo attenzione a non farci fregare. Ovviamente
riconoscendoci come turisti, per i venditori tutto ciò che adocchiamo diventa
alpaca al 100%...lasciamo il mercato e andiamo a cenare sempre in Jr.Lima da
“La Hosteria”. Il locale è molto carino, il cibo (prendiamo una
trota al limone e un Aji de gallina) ottimo e la spesa non è eccessiva (50 sol
in 2 cc.12€), consigliato…torniamo quindi in hotel e andiamo a dormire.
DOM
8 LUGLIO
Dopo
una colazione piuttosto spartana in hotel, ci dirigiamo col pulmino
dell’Agenzia al porto dove alle 9 partiamo in barca con altri turisti per le
Isole degli Uros. Dopo circa 30 minuti di navigazione su di un Titicaca
calmissimo arriviamo alla nostra meta. Ci accoglie una famiglia di locali in
abiti da festa. La prima sensazione scendendo dalla barca è molto particolare,
sembra di camminare su di un materasso ad acqua…la guida ci spiega un po tutto
il funzionamento di queste isole (la loro economia, gli utilizzi della tortora,
ecc), quindi con una maggiorazione di 10 sol a persona facciamo un giro su di
una barca di totora. Cosa dire? Le isole sono molto particolari (uniche
direi…) e sono senza dubbio da vedere, ma è tutto molto (forse troppo…)
turistico, sembra di essere in uno zoo, ma in questo caso non esistono
alternative, quindi ci si tura il naso e si accetta il “pacchettino
confezionato”. La visita dura circa 3 ore, noi torniamo a Puno alle 12.30,
pranziamo a “La Casona” in Jr.Lima (46 sol in 2 cc.11.5€), quindi alle
14.50 partiamo con un mini-bus alla volta di Copacabana in Bolivia (3.5€ a
testa). Il viaggio è tranquillo sino al confine. Arriviamo al posto di
frontiera intorno alle 17 (le 18 in Bolivia), scendiamo dal mini bus per farci
timbrare il passaporto in uscita dal Perù, quindi ci carichiamo gli zaini in
spalla (il bus non passa la frontiera…) e mentre facciamo la breve salita che
ci porta alla dogana boliviana inizia a nevicare. Il freddo era già pungente,
ma la neve (ghiacciata…) ci da la botta finale, riusciamo a farci timbrare il
passaporto in entrata dalla dogana boliviana e dopo aver caricato gli zaini sul
tetto di un furgoncino (tutto questo al buio e in mezzo ad una tormenta di neve)
finalmente ci rilassiamo, se non che dopo 10 secondi un fulmine si scarica a 5
metri da noi facendoci sobbalzare dalla paura, che rischio!!! scampato questo
pericolo e infreddoliti e bagnati iniziamo la discesa verso Copacabana. La
strada è completamente al buio e l’asfalto è ricoperto da almeno 20 cm di
neve, ma tutto ciò non tange quel folle dell’autista che scende a 100km
all’ora fra le nostre imprecazioni…scampata anche questa, arriviamo
finalmente a Copacabana. Il pulmino si ferma in prossimità dell’Hostal
Colonial, io mi fiondo sul tetto a prendere i 2 zaini (tuttociò sempre nel buio
più totale e sotto la nevicata…), quindi entriamo nell’hostal dove
prendiamo una matrimoniale con bagno in camera e colazione per 7€. Saliamo in
camera e cerchiamo di scaldarci come possiamo, ma essendo ora di cena decidiamo
di uscire per mangiare qualcosa. Ancora bagnati e infreddoliti usciamo dall’hostal
fra lampi, tuoni e neve, ma girato l’angolo della strada ce ne capita
un’altra: il “blackout”: si spengono ad una ad una le luci della città e
ci ritroviamo nel buio assoluto, con la neve ghiacciata che ricopre le strade.
Con l’accendino che ci fa un po di luce riusciamo a tornare in hotel nella
vaga speranza che ritorni la luce (per la cronaca tornerà solo 24 ore dopo…).
Aspettiamo
vestiti al buio in camera per circa 30 minuti, quindi vinti dalla stanchezza e
dal freddo ci mettiamo sotto le coperte e iniziamo dormire sperando che domani
la situazione migliori…
LUNEDI
9 LUGLIO
Ci
svegliamo con tutto il paesaggio circostante imbiancato dalla nevicata della
sera precedente, senza energia elettrica ma con la situazione meteo in fase di
miglioramento. Dopo la colazione in hotel ci dirigiamo al Santuario della Virgen
de la Candelaria dove alle 10 assistiamo al “battesimo delle auto”, uno
spettacolo surreale: le auto, ma anche alcuni carri, sono tutti ornati con
ghirlande di fiori e lucidati a festa. Dopo la benedizione, prima del frate
(rito cattolico) quindi di una santona (rito pagano) gli autisti e le persone
intorno festeggiano l’evento bevendo birra e versando la stessa sulle auto
appena benedette!!!
Intanto
viste le condizioni del Titicaca (molto mosso) rinunciamo all’idea di passare
la notte all’Isla del Sol e cerchiamo un altro albergo in città. Troviamo una
matrimoniale all’Alojamento Paris per 5€ a notte, quindi dopo un frugale ma
corroborante pranzo al Cruz Andina (50 bol in due cc.5€) all’una e mezza
partiamo dal porto per un escursione giornaliera all’Isla del Sol (15 bol a/r
cc 1.5€).
Premetto
che le agenzie turistiche di Copacabana non ci avevano voluto fare i biglietti
perché a loro detta non volevano prendersi responsabilità…e presto ci
accorgeremo del perché…fatto sta che in porto ci rassicurano dicendoci che la
situazione del Lago era in fase di miglioramento. Noi allocchi ci caschiamo e
alle 13.20 siamo al molo. La barca stracarica di gente non promette niente di
buono e il lago appena usciti dal porto si presenta in tutta la sua terrificante
maestosità!! Le onde alte anche più di 2 metri ci sballottano a destra e a
manca suscitando le risate dei nostri compagni di sventura, ma più che ridere
ci sarebbe da piangere…non abbiamo salvagenti (anche se servirebbero a poco
vista la temperatura glaciale del lago…), la bagnarola imbarca acqua, le travi
di legno dello scafo scricchiolano paurosamente ad ogni imbarcata e l’unico
motore (fuoribordo…) si spegne più di una volta lasciandoci in balia del
Titicaca in tempesta. Le risa dei nostri colleghi di sventura diventano ben
presto sguardi preoccupati ed in alcuni casi lacrime…la situazione peggiora
ogni minuto e anche l’equipaggio inizia ad essere teso…per farla breve
arriviamo dopo un’ora e mezza di terrore all’Isola ma se siamo arrivati vivi
dobbiamo solo ringraziare la Virgen de la Candelaria…viaggio allucinante!!! Mi
raccomando prima di comprare il biglietto sinceratevi delle condizioni del lago
(se le Agenzie, che peraltro non applicano commissioni su i biglietti per la
Isla del Sol, non vi vogliono fare il ticket rinunciate…) e andate soprattutto
a controllare lo stato dell’imbarcazione (la nostra si chiamava Titicaca…molto
simile a Titanic…).
Arrivati
all’Isla del Sol non ci godiamo per niente la visita. Saliamo l’Escalera
dell’Inca ancora agitati e ammiriamo la fonte sacra. La salita per arrivare in
cima all’isola è dura ma dall’alto la vista sul lago e sui monti
circostanti innevati è veramente bellissima!!! Scesi nuovamente al lago
decidiamo di non tornare con la stessa imbarcazione ed insieme a due ragazze
americane e ad un argentino paghiamo un pescatore per portarci sino a Yampupata
(solo 25 minuti di navigazione) e da lì con un passaggio in macchina trovato
casualmente da un abitante del posto, arriviamo in mezz’ora a Copacabana
attraversando questa bellissima penisola ricca di boschi di eucalipto e di baie
riparate sul lago.
Scampata
per l’ennesima volta la morte andiamo a cenare in un locale della via
principale quindi torniamo in camera a riposare domani è un altro giorno...
MARTEDI
10 LUGLIO
Dopo
colazione e una veloce puntatina al santuario della Virgen de la Candelaria per
accendere un cero alla Madonna che ieri ci ha salvato dal naufragio, alle 9.20
partiamo con un mini bus in direzione Puno (10 sol cc 2.5€). Sbrigate le
formalità in frontiera fra Bolivia e Perù (circa 1 ora) percorriamo
l’altopiano andino senza alcun inconveniente, se non che arrivati a circa
100km da Puno troviamo un blocco stradale di protesta contro il Governo
peruviano che ci costringe a scendere dal bus, caricarci gli zaini in spalla e
fare più di 3 km a piedi in mezzo a massi, copertoni bruciati e cocchi di vetro
(notare che siamo a + di 4000mt di quota…).
Incrociamo
anche il corteo che aveva creato tutto questo caos passando in mezzo a loro fra
bandiere rosse ed effigi del “Che”. Superata anche questa (dis-)avventura
arriviamo a Puno intorno alle 14 giusto in tempo per salire sul pullman che ci
porterà ad Arequipa (compagnia Senor de los Milagros 10 sol a testa).
Il
viaggio sino alla “ciudad blanca”è lungo e scomodo (siamo solo 3
occidentali in un pullman di soli peru-boliviani…), arriviamo alla nostra meta
alle 19.30 dopo 5 ore e mezza di viaggio. Dal Terminal terrestre raggiungiamo in
10 minuti il nostro hotel: La Casa de mi Abuela in Jr.Jerusalem 606. Disfiamo i
bagagli, veloce doccia e dopo un’ottima cena al ristorante dell’hotel (22
sol in due cc 5.5€) torniamo in camera per il meritato riposo.
MERCOLEDI
11 LUGLIO
Due
parole sulla Casa de mi Abuela:
si
trova a circa 5 minuti dalla Pl des Armas in Jr Jerusalem 606. E’ una dimora
residenziale con camere confortevoli e pulitissime,
bellissimi giardini, una piccola piscina, amache per riposarsi e poi
un’organizzazione perfetta con internet cafè, biblioteca, shop, agenzia di
viaggi, insomma veramente un bel posto!!! Per non parlare delle colazioni
luculliane (fra le migliori della mia vita…) e dell’ottimo ristorante
(prezzi bassissimi, cibo di qualità e atmosfera da film con pianista incluso).
Il prezzo? Certo fuori standard per il Perù, ma non eccessivo, noi abbiamo
speso 32$ (cc 23€) per una matrimoniale con tutti i confort e piuttosto
grande.
Tornando
al racconto, dopo l’appena citata ottima e abbondantissima colazione ci
serviamo dell’Agenzia di viaggi interna all’hotel (Giardino Tours) per
prenotare l’escursione per l’indomani al Colca Canyon e scopriamo che a
causa delle proteste che stanno colpendo tutto il paese la partenza
dell’escursione sarà anticipata dalle 8.30 alle 2 del mattino seguente.
Infatti i blocchi stradali con annessi lanci di pietre, la notte precedente fra
Puno e Cuzco hanno provocato il ribaltamento di un pullman di turisti provocando
quasi 20 morti e la linea ferroviaria Cuzco-Aguas Calientes è interrotta per i
prossimi 3 gg a causa di alcuni
massi lanciati dagli scioperanti. Quindi in questa situazione piuttosto
preoccupante ci adattiamo e decidiamo di partire lo stesso anche alle 2 del
mattino (per la cronaca saremo gli unici…).
Lasciato
l’hotel ci dirigiamo verso il centro e troviamo una città-fantasma, senza
macchine, con i negozi chiusi e poca gente in giro (solo turisti), se non in Pl.
Des Armas dove è in corso una manifestazione di protesta. Riusciamo
miracolosamente ad entrare al Monastero di Santa Catilina, ma fuori la
situazione degenera con sirene della polizia, urla dei manifestanti
e lancio di lacrimogeni. Comunque per circa due ore giriamo in pace
all’interno di questo stupendo convento che sembra più una piccola città con
le sue strade, le piazze e i chiostri. A colpirci sono in particolare i colori:
si va dall’azzurro del Chiostro degli Aranci al rosso ocra di Calle se villa,
con lo sfondo innevato del Pichu Pichu e del vulcano Misti. Una visita
obbligatoria per chi si ferma in questa città…l’ingresso è piuttosto caro
(30 sol a pp. cc7.5€) ma la bellezza del sito lo giustifica in toto.
Usciti
dal Convento torniamo in Pl. Des Armas, dove la situazione si è calmata e
pranziamo al Ristorante Colca, dalla terrazza del quale assistiamo agli ultimi
scampoli della manifestazione anti-governativa. Il posto è iper-turistico ma
mangiamo tutto sommato abbastanza bene e spendiamo il giusto (32 sol in 2
cc.8€). Da qui raggiungiamo il famoso Museo Andino (ingresso 15 sol + offerta
libera alla guida che è obbligatoria ). La visita prevede la visione di un
filmato di circa 20 minuti sulla storia del ritrovamento del corpo mummificato
di Juanita, quindi si entra in alcune sale dove sono esposti dei reperti
ritrovati sulle montagne intorno ad Arequipa ed infine il clou: la visita alla
teca dove riposa il corpo mummificato della “principessa dei ghiacci”.
La
mummia è molto ben conservata ed impressiona soprattutto vedere la pelle ancora
intatta del braccio…la visita è interessantissima senza dubbio da non
perdere…lasciamo il Museo e torniamo in hotel per riposarci. Alle 19 usciamo
per cenare e andiamo da Zig Zag in Calle Zela di fronte alla chiesa di San
Francisco. E’ un gradevolissimo ristorante all’interno di un’antica dimora
coloniale a due piani collegati da una scala a chiocciola disegnata da Eiffel.
Il menù è a base di carne cotta sulla pietra, io scelgo l’alpaca e vi
garantisco che la qualità è ottima. Purtroppo il prezzo va di pari passo con
la raffinatezza del locale e la qualità del cibo, riusciamo infatti a battere
ogni record in questa vacanza spendendo la bellezza di 76 sol in due
(cc.18,50€) e vi garantisco che in Perù sono un’esagerazione.
Comunque
lasciamo soddisfatti il locale e torniamo in albergo per riposare qualche ora,
la nottata sarà breve, la sveglia è fissata all’1 e 40.
GIOVEDI’
12 LUGLIO
Come
poc’anzi scritto ci svegliamo all’1 e 40 e alle 2 partiamo con un nuovissimo
pulmino della Giardino Tours in direzione Colca Canyon, se non che dopo 15
minuti di strada all’altezza di Yura ci imbattiamo in un blocco stradale. La
carreggiata è bloccata da un lato da decine di massi mischiati a cocci di vetro
e dall’altra da una serie di copertoni in fiamme che ci costringono a
procedere lentamente fino al vero e proprio blocco dove una quarantina di
ragazzi appena ci vedono arrivare iniziano ad urlare e a volteggiare bastoni e
pietre verso di noi intimandoci l’alt. Tutto questo alle 2.15 del mattino alla
periferia di Arequipa con il poliziotto più vicino ad almeno 5 km!!!! La
situazione è potenzialmente molto pericolosa, quindi per non mettere in
difficoltà l’autista e la guida, unici nostri compagni di sventura, decidiamo
di accucciarci sotto i sedili per evitare ulteriori guai essendo turisti. Stiamo
in attesa 5 minuti fra urla e colpi di bastone sul pulmino con i dimostranti (più
che altro delinquenti…) che chiedono sempre più soldi all’autista per poter
passare, all’ennesima richiesta, l’autista ingrana la prima e salendo su
alcuni massi scappa via, rincorso dalle urla e da alcune pietre lanciate da
questi “simpaticoni”…anche questa volta ci va bene, ma che palle!!!
La
nostra nottata prosegue sulle strade per il Colca fra un sonnellino e l’altro
sino alle 5 quando finalmente arriviamo a Chivay. Siamo distrutti e
infreddoliti, saliamo nella nostra camera al Colca Inn e ci mettiamo a dormire,
l’appuntamento è fra 3 ore fuori dall’hotel…
Ci
svegliamo alle 7.30 completamente distrutti, quindi scendiamo a fare colazione
ma saltiamo l’escursione mattutina nei dintorni di Chivay e torniamo a dormire
ci rivedremo più tardi...finalmente ci riprendiamo e usciamo verso le 11.
Vistiamo subito la città o per meglio dire paese, non c’è molto da vedere ma
l’atmosfera da paesino di montagna ci piace, quindi dopo un veloce pranzo a
buffet, iniziamo ad esplorare i
dintorni con una passeggiata bucolica che ci porta ad ammirare alcuni resti di
costruzioni incaiche e pre-incaiche fra le quali alcuni terrazzamenti, torri di
guardia e tombe.
Tornati
in paese, dopo un breve passaggio in albergo a prendere i costumi e
l’asciugamano ci rechiamo alle famose terme de “La Calera” situate a 4 km
dal paese. L’ingresso è di 10 sol a persona, dentro ci sono 6 piscine alcune
all’aperto e altre al chiuso. Scelgo ovviamente quella all’aperto da dove si
può godere di un panorama mozzafiato della valle con le montagne innevate sullo
sfondo immersi in un acqua caldissima che sgorga a + di 40°, una goduria senza
fine, senza dubbio esperienza da non perdere…dopo due ore di ammollo lasciamo
le terme e torniamo a Chivay, facciamo una veloce e frugale cena in hotel quindi
andiamo a dormire, domattina altra levataccia, ci aspettano i condor…
VENERDI
13 LUGLIO
Sveglia
alle 5 e in pulmino raggiungiamo dopo circa 1 ora (intorno alle 7) la Cruz del
Condor (ingresso al Colca canyon 35 sol a pp. caro!! troppo...). Nemmeno il
tempo di scendere dal pulmino che subito vediamo volteggiare in cielo i condor,
sono cinque (3 normali e 2 condor reali), ci passano vicinissimi coprendoci con
la loro immensa ombra. Tre di questi si fermano a non più di 5 metri da noi,
appollaiati su di uno sperone roccioso, gli altri continuano a passarci sopra la
testa a distanza ravvicinatissima. Vediamo anche un’aquila che al confronto
dei condor sembra un uccellino...lo spettacolo è veramente eccezionale. Stiamo
più di un’ora a fare foto e a riprendere con la videocamera e un’altra
mezz’ora semplicemente ad osservare i condor planare lungo la valle. Il luogo
è turistico, ma vale veramente la pena venire ad osservare questo spettacolo
della natura, ma attenzione agli orari: i condor stanno alla Cruz dalle 7 alle
8.30 max 9 quindi iniziano la loro caccia quotidiana e spariscono. Prima di
andarcene acquistiamo da una signora, più per curiosità che per fame, due
panini con la palta (avocado), spendendo 1 sol per entrambi. Sono una
scoperta...veramente buoni non lasciateveli sfuggire...Sulla strada del ritorno,
verso Chivay ci fermiamo mezz’oretta a Maca, un piccolo paesino, situato su di
una faglia tellurica, completamente distrutto da un violentissimo terremoto nel
Luglio 1991 ed ora parzialmente ricostruito. Posto pittoresco e d’atmosfera
fateci una sosta se potete. Prima di entrare in questo paese si può dare
un’occhiata ai movimenti della faglia con il terreno smosso conseguenza
dell’attività sismica, eccezionale...
Ritorniamo
a Chivay intorno alle 11.30 e pranziamo a buffet da Qapaq nan (15sol a pp cc
3.5€) quindi verso le 12.30 ripartiamo in direzione Arequipa. La
strada da Chivay si inerpica fin da subito, fino a raggiungere i 5000 metri,
dove ci fermiamo per fare la classica foto ricordo con lo sfondo delle montagne
innevate e dei vulcani circostanti. L’aria è poca ma entrambi non soffriamo
nemmeno in questo caso l’altitudine, anzi ci concediamo una corsetta per
ritornare sul pulmino dove gli altri ci aspettano...fate però attenzione in
quanto altre persone sono state male, con forti mal di testa, nausea e
vertigini!!
Lasciati
i 5000 metri iniziamo a scendere verso Arequipa, ma arrivati ad un certo punto
ci segnalano che la strada per il capoluogo è bloccata all’altezza di Yura
(sempre lì!!!ricordate 2 notti fà???) dai manifestanti anti-governativi che
lanciano pietre e hanno addirittura rapito 5 poliziotti!!! a questo punto
l’autista decide per una strada alternativa che costeggia il Vulcano Misti,
sin quà tutto ok, peccato che la strada sia completamente sterrata e con dei
burroni spaventosi...attraversiamo posti bellissimi, dove vediamo anche delle
vigogne al pascolo con sullo sfondo il vulcano, per strada però incrociamo
anche dei grossi pullman di linea che scendono i tornanti molto lentamente
rischiando una curva si e l’altra anche di precipitare nel burrone
sottostante, aiutiamo anche delle macchine rimaste impantanate nella sabbia
vulcanica che ricopre la strada, insomma un’odissea...entriamo in Arequipa in
un clima da guerra civile in mezzo a strade ricoperte di pietre ,cocci di
bottiglia e copertoni liquefatti e giungiamo finalmente in albergo intorno alle
16.
Prendiamo
possesso di una nuova camera ancora più grande di quella dei giorni precedenti,
quindi usciamo e ci dirigiamo in centro per sbrigare le ultime faccende (download
della digitale, telefonata in Italia e per chiedere info su come raggiungere
l’aeroporto domani).
Per
cena decidiamo di fermarci in hotel, stremati dall’intensa giornata. Spendiamo
30 sol in 2 (7.5€) e mangiamo, come al solito, benissimo!
SABATO
14 LUGLIO
Ci
godiamo l’ultima pantagruelica colazione offerta dalla “Casa de mi Abuela”,
quindi ci rechiamo al mercato centrale per fare alcuni acquisti (mais e aji),
dopodichè torniamo in hotel per fare il check-out, non prima di esserci
sincerati delle condizioni delle strade per arrivare all’aeroporto, con un
poliziotto incontrato per strada (ci sono i carri-armati a presidiare
l’accesso, quindi dovrebbe essere tutto ok…). Liberiamo la camera quindi
passiamo due ore nella piscina dell’hotel mangiando due panini.
Alle
14 lasciamo questa bellissima location e arriviamo senza problemi in aeroporto
verso le 14.20.
Il
nostro volo Star Perù per Lima (37€ a persona) parte regolarmente alle 16.30
per atterrare nella capitale peruviana alle 17.45.
Raggiungiamo
in taxy (20 sol) l’Hotel Espana, molliamo i bagagli in camera e usciamo
subito per visitare il centro. Vediamo la Chiesa di San Francisco, Pl.
Des Armas e passeggiamo lungo la via dello struscio di Lima, Jr de la Union, in
mezzo ad una fiumana di gente (del resto è un sabato invernale…). Ci fermiamo
a mangiare in prossimità di Jr de la Union in un fast food locale specializzato
in polli allo spiedo (ne vediamo decine e decine), passeggiamo ancora un po per
la città, con la “garua” (una pioggerellina leggerissima che tormenta Lima
per tutto l’inverno) che non ci da tregua quindi intorno alle 21 facciamo
ritorno all’hotel.
Lima
tuttosommato (per il poco tempo che l’abbiamo vista) non ci è dispiaciuta
affatto. Certo questo cielo plumbeo con la pioggerellina leggera che non smette
mai da un po fastidio, ma le dona anche quel tocco di malinconia che ai miei
occhi la rende attraente. Comunque giudizio sospeso in quanto vista poco e male.
DOMENICA
15 LUGLIO
Purtroppo
il giorno della partenza è inesorabilmente arrivato (anche se ci aspettano
ancora 5 giorni in Venezuela…). Lasciamo l’hotel alle 7.00 e in soli 15
minuti raggiungiamo in taxy (15 sol) l’aeroporto internazionale.
Il
nostro volo parte alle 10.15 (att.ne alla tassa d’imbarco per i voli
internazionali 30$) per atterrare a Caracas alle 15.40 (1h in meno di fuso),
siamo in Venezuela, ma questa è un’altra storia…(a giorni inserirò anche
il resoconto su questi ultimi 5 giorni di vacanza nella sezione Venezuela).
ALCUNI
DATI ECONOMICI E CONSIGLI VARI:
-SPESE
DI VIAGGIO A PERSONA:
8
voli di cui 2 intercontinentali 1395€
Spese
varie di viaggio per 14 giorni (alberghi, spostamenti, pasti, souvenir, ecc) 580€
TOTALE
1975€ in 14 gg.
Abbiamo
quindi mediamente speso 40€ al giorno (all inclusive) tenendo però presente
che quasi tutti i pasti li abbiamo fatti al ristorante (spesa media a persona
4-5€), che le camere negli hotel avevano sempre bagno in camera, acqua calda e
colazione compresa nel prezzo e che abbiamo fatto una marea di acquisti
spendendo oltre 70€ a testa solo di magliette, sciarpe, maglioni, ecc. Senza
contare la “sanguisuga” Machu Picchu: 113€ totali a testa!!!!
Insomma
il tutto per farvi capire che se si vuole risparmiare si può. In base alla mia
esperienza posso affermare che il budget giornaliero con notti in ostello (media
di 5€ a pp.), pasti un po al volo e un po in ristoranti locali (diciamo 1-2€
a pp.) e viaggi su pullman di linea o colectivos può assestarsi tranquillamente
sui 15/20€ al giorno…sicuramente una vacanza per tutte le tasche e non come
ci fanno credere le nostre “care agenzie di viaggio” solo per ricconi. Per
farvi capire, con lo “sconto nozze” (che culo…) per lo stesso identico
itinerario ci hanno chiesto la bellezza di 9000€. Quindi calcolando le spese
non comprese in questa quota (ingressi ai siti, alcuni trasferimenti, ecc)
saremmo andati a spendere quasi 10000€ in 2 quasi 3 volte tanto quello che
abbiamo speso in realtà, roba da pazzi!!!!
PREZZI
ESURSIONI:
MACHU
PICCHU: completamente organizzata da soli abbiamo speso quasi 113€ a testa per
2 giorni ripartiti così:
-colectivos
a/r Cuzco-Urubamba-Ollantaytambo
6€
-treno
a/r Vistadome Ollantaytambo-Ag.Calientes 54€
-una
notte in suite al Rupawasi Lodge
17€
-bus
a/r Ag.Calientes-Machu Picchu
8€
-ingresso
a Machu Picchu
28€
DINTORNI
DI CUZCO: Tambo Machay, Kenko, Puca Pucara, Sacsayuaman organizzata da soli
contrattando la visita di 3 ore con il tassista 15 sol in 2 (quasi 4€)
Entrata
con il Boleto integral che costa cc.17€ ed è valido per tutti i siti intorno
a Cuzco (Machu Picchu escluso)
ISOLE
UROS:organizzata da Alina Tours 5€ a testa
COLCA
CANYON:organizzata con giardino Tours con notte al Colca Inn di Chivay 28€ a
testa più spese varie per pasti (10€) entrata Colca (cc8.5€), ingresso
terme di Chivay(2.5€) più altre spese varie (acquisti, mance, ecc)
SPOSTAMENTI
INTERNI
LIMA-CUZCO
(volo Taca Peru’)
40€
AREQUIPA-LIMA
(volo Star Peru’)
36€
Aerop.Lima-centro
dai 15 ai 25 sol (3.5/6€)
(molto comunque dipende dalla vostra capacità di contrattare)
Cuzco-Puno
pullman turistico
10€
Puno-Copacabana
colectivos
3.5€
Copacabana-Puno
“
“
3.5€
Puno-Arequipa
“Senor de los Milagros”
2.5€
Taxy
a Cuzco
dai 1 a max 4 sol 0.25/1€
Barca
Copacabana-Isla del sol a/r
1.5€
HOTEL
CITTA’ |
HOTEL |
SPESA |
TIPOLOGIA |
VOTO |
LIMA |
HOTEL
ESPANA |
11€ |
Matrim.
Con bagno in camera, acqua calda e colazione |
6.5 |
CUZCO |
HOSTAL
PACKA REAL |
14€ |
Matrim.
Con bagno in camera, acqua calda e colazione |
7 |
AG.CALIENTES |
RUPAWASY
LODGE |
35€ |
suite |
9 |
PUNO |
GRAN
PUNO INN |
20€ |
Matrim.
Con bagno in camera, acqua calda e colazione |
6 |
COPACABANA |
HOSTAL
COLONIAL ALOJAMENTO
PARIS |
7€ 5€ |
Matrim.
Con bagno in camera, acqua calda e colazione |
6 6 |
AREQUIPA |
CASA
DE MI ABUELA |
23€ |
Matrim.
Con bagno in camera, acqua calda e colazione |
9 |
CHIVAY |
COLCA
INN |
14€ |
Matrim.
Con bagno in camera, acqua calda e colazione |
6 |
A
livello indicativo do i miei voti personali ai posti visitati in questa nostra
vacanza:
LIMA |
6.5 |
Vista
poco e male, comunque non mi è dispiaciuta |
CUZCO |
8.5 |
Una
sorpresa!! Bellissima città ricca di atmosfera |
MACHU
PICCHU |
9.5 |
Una
delle 7 meraviglie del mondo bisogna aggiungere altro?? |
PISAC |
7.5 |
Bellissimo
il sito, carino ,anche se troppo turistico, il mercatino |
TAMBO
MACHAY, PUCA PUCARA KENKO |
7 |
Bell’escursione
in 3 siti molto diversi fra loro ma tutti molto interessanti. A me è
piaciuto molto Tambo Machay, “il bagno dell’Inca” |
SACSAYUAMAN |
8 |
Maestoso,
ottima vista su Cuzco |
OLLANTAYTAMBO |
8 |
Paesino
interessante, con un sito incaico bellissimo |
PUNO |
6 |
Offre
poco però è una buona base per le escursioni sul Titicaca |
ISOLE
UROS |
7 |
Iper-turistiche
ma allo stesso tempo ricche di fascino. Quando mai vi ricapiterà di
camminare sulla totora? |
COPACABANA |
5.5 |
Bruttina,
da salvare solo il santuario della Virgen e ovviamente il Lago |
ISLA
DEL SOL |
6.5 |
Sembra
un isola greca solo che il paesaggio intorno è fatto di cime innevate e
invece del mare c’è il Titicaca |
AREQUIPA |
8 |
La
“ciudad blanca” circondata da vulcani e vallate bellissime è una
tappa irrinunciabile |
COLCA
CANYON |
7.5 |
Escursione
imperdibile per il volo dei condor, molto belle le terme e il paesaggio
circostante (si raggiungono i 5000mt). |
Un’ultima
annotazione sul clima:
su
14 giorni di viaggio fra Perù e Bolivia abbiamo trovato 13 giorni di sole e ½
giornata di neve e freddo intenso (a copacabana in Bolivia). La temperatura
diurna è piacevole ovunque, anche a 4000mt (io giravo in maniche corte), mentre
dopo il tramonto e al mattino presto fa piuttosto freddo (fra i 0° e i 7-8°),
quindi portatevi almeno una giacca a vento, un cappellino e i guanti. Consiglio
anche una torcia, uno zainetto per le escursioni brevi e occhiali da sole.
Riguardo
al bagaglio, noi siamo partiti con 2 zaini da 80 litri più due zainetti
piccoli, per la tipologia del nostro viaggio sono stati fondamentali, avessimo
avuto le valigie in alcuni casi sarebbero stati guai (x es quando abbiamo dovuto
fare 3 km a piedi con lo zaino in spalla per via del blocco stradale).
Comunque
per chiunque abbia bisogno di consigli sono a vostra completa disposizione.
Alberto Sassoli