PASQUA IN SICILIA (24-30 Marzo 2005)
Italia
MARSALA E LA PROVINCIA DI TRAPANI
…..questo paesaggio che ignora le vie di mezzo fra la mollezza lasciva e l’asprezza dannata; che non è mai meschino, terra terra, distensivo, umano, come dovrebbe essere un paese fatto per la dimora di esseri razionali; questo clima che ci infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi;……sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste; questa nostra estate lunga e tetra quanto l’inverno russo e contro la quale si lotta con minor successo;….. se in ognuno di quei sei mesi un Siciliano lavorasse sul serio spenderebbe l’energia che dovrebbe essere sufficiente per tre;…..
Questa violenza del paesaggio, questa crudeltà del clima, questa tensione continua di ogni aspetto, questi monumenti, anche, del passato, magnifici ma incomprensibili perché non edificati da noi e che ci stanno intorno come bellissimi fantasmi muti; tutti questi governi sbarcati in armi da chissà dove, subito serviti, presto detestati e sempre incompresi, …..tutte queste cose hanno formato il carattere nostro che rimane così condizionato da fatalità esteriori oltre che da una terrificante insularità di animo.
Il Principe Fabrizio Salina da “Il gattopardo” di Tomasi di Lampedusa
La compagnia in partenza si presentava molto varia, donne, bambini, ragazzi, kiters e una nonna!! Ma quello che accomunava tutti era in fondo la voglia di avventura, di sole e di caldo.
Infatti
appena scesi dall’aereo a Palermo, ci ha accolto un temperatura di 10 gradi in
più di quella che avevamo lasciato al Nord, del resto siamo quasi in Africa, e
per tutto il resto della vacanza abbiamo sempre avuto sole e clima primaverile
di 20-25 gradi.
A tarda sera, dopo un viaggio di un’ora su una bellissima autostrada non a pagamento, fiancheggiata da piantagioni di agrumi e ulivi e che alla destra lasciava intuire la costa del golfo di Palermo e di Castellamare, siamo arrivati a Villa Favorita a Marsala, la nostra residenza.
Villa Favorita
E’
un baglio (tenuta agricola) ottocentesco trasformato in albergo, all’interno
di un parco bellissimo e dal sapore antico del Gattopardo, il cortile con palme
e banani e le sale con vetrate liberty parlano di altri tempi…..ma non voglio
fare troppa pubblicità!
Si trova davanti alla riserva dello Stagnone, appena fuori Marsala, e da lì si possono vedere le Egadi: Favignana, Levanzo, Marettimo, paradisi ancora incontaminati.
A
Marsala, città ricca di cultura e con un centro storico pulitissimo, mi ha
fatto impressione passare per la Porta Garibaldi, infatti abitiamo a Genova –
Quarto vicino al famoso scoglio da cui Garibaldi è partito…….
Ovunque
in città si mangia bene e il vino è ottimo, si spende pochissimo, sembra di
essere in Sudamerica:
le cassatine, i cannoli, le paste di mandorla, la pasta coi ricci, il Nero d’Avola, sono il vero pericolo della Sicilia, perché vi faranno tornare a casa con qualche chilo in più.
La
gente è cordiale e aperta, solo non sanno darvi le indicazioni per trovare i
posti, per cui non perdete tempo, cercateli da soli, vi parleranno per un’ora,
vi racconteranno di tutto, ma non saprete dove dovevate andare.
Il giorno dopo tutti allo Stagnone a fare kite e chi non fa kite prende il sole. In realtà è proibito perché è un parco naturale e dicono che disturbiamo gli uccelli, ma nessuno ci ha detto niente e gli uccelli non si sono lamentati, in realtà convivono meglio loro con noi che noi con altri umani!!
Stagnone
Nella
riserva dello Stagnone si trovano anche le saline e antichi mulini ancora
funzionanti che venivano usati per macinare il sale.
Saline
Sabato si parte per Pozziteddu, spiaggia di Mazara del Vallo famosa per le onde e il vento, attraversiamo la città caotica e disordinata, vecchio porto di mare.
A Pasqua siamo a Erice, è una giornata senza vento e si decide per una gita turistica, Il paese medievale si trova sopra un cocuzzolo che sovrasta Trapani, ci sono un po’ di turisti, ma neanche tanti paragonati con le notizie che si sentono al telegiornale di Firenze, Roma e Venezia dove si fanno ore di coda per visitare i musei….
Gironzoliamo un po’ e troviamo il museo della scienza e di Majorana, ma è chiuso, allora ci consoliamo con pranzo a base di cannoli, paste di mandorla e torrone ai pistacchi, specialità che qui sono davvero buone.
Poi
sale la nebbia e inizia a fare freddo, allora decidiamo di scendere a valle e di
dirigerci a San Vito lo Capo. Ci dicono che a Erice spesso nel pomeriggio si
verifica questo fenomeno per uno sbalzo termico.
Lungo
la strada la nonna ci fa ammattire con le sue esclamazioni di ammirazione: - Oh,
che bel mare, che bel paesaggio, che alberi di limoni…-, così non appena
arriviamo a destinazione la scarichiamo sulla spiaggia.
Qui è davvero bellissimo, siamo in paese e l’acqua è cristallina, così come in porto, viene voglia di fare il bagno, ma è freddissima, siamo solo al 27 Marzo!
San Vito Lo Capo
Dietro
questa distesa piatta e abbagliante si stagliamo le cime del capo scure e
scultoree che fanno uno strano ma piacevole contrasto.
Il giorno seguente girovaghiamo a cercare il vento e poi lo scopriamo per caso vicino a noi a Marsala, alla spiaggia del Signorino, uno dei lidi appena fuori dalla città, qui cerchiamo di fotografare di nascosto dei ragazzi su una orribile Simca 1000, Paolo ha paura che ci dicano qualcosa e invece loro, simpatici e divertiti, si mettono in posa, allora gli prometto che vedranno la loro foto su Internet e gli lascio l’indirizzo del sito www.viaggiareliberi.it.
Anche oggi noi kiters siamo al Signorino, mentre un gruppo va a Favignana con l’aliscafo, è solo a mezzora di viaggio da Marsala e, a quanto ci riferiscono, ci sono spiagge stupende e l’acqua ha tutte le gradazioni del blu e dell’azzurro, inoltre nessun turista sull’isola, incontrano solo un contadino che li accompagna alla spiaggia più bella in groppa al suo asinello.
Signorino
Oggi
è l’ultimo giorno e si gira per cantine ad acquistare vino e Marsala, andiamo
alle Cantine di Donnafugata e compriamo vini che hanno i nomi dei personaggi del
Gattopardo.
Poi
giriamo il centro in cerca di dolci, ma i cannoli e le cassate non si possono
portare via perché sono fatti con la ricotta e si guasterebbero nel viaggio,
allora mi gusto l’ultima cassatine verde con la ciliegina e la scorzetta
candita sopra e l’assaporo con la tristezza che è l’ultima e che da domani
dovrò mettermi a dieta!!!
Marina Grasso