Norvegia
Diario di Viaggio 2008
di Claudio Fedi
http://claudiofedi.splinder.com
Lo so che lo aspettavate tutti a gloria, dopo il resoconto minuzioso dello scorso anno, anche per questo volevate sapere vita morte e miracoli delle mie ferie in Norvegia.
E allora perché non accontentare orde di fans scatenati (...dite che ho un po' esagerato? ) ed eccolo, lo stile è sempre lo stesso: "buona la prima" pertanto come al solito portate pazienza per certi periodi lunghi o contorti. Questa volta il racconto arriva pure interamente a finevacanza come un enorme pianosequenza ...quindi non aspettatevi di riprendere fiato. :-D
Le premesse
Niente si improvvisa
meno che mai si improvvisa le vacanze, il lavoro principale sta tutto a monte.
Deciso la meta c'è da trovare il volo, il pernottamento, capire cosa c'è di
interessante etc.etc.
La meta come spesso accade nasce per caso mentre si parla del più e del meno,
l'artefice è mio fratello che spara la Norvegia come possibile destinazione.
Siamo verso fine marzo, ed abbiamo una meta. Abbiamo anche il periodo di ferie,
l'ultima settimana di luglio, e i partecipanti. Diamo subito un occhio ai voli.
C'è uno splendido volo da Firenze per Oslo Gardemoen di Sterling
veramente a poco, niente di meglio ...guardiamo per confronto anche Ryanair
da Pisa per Torp e in effetti considerando il parcheggio a Pisa (il volo parte
ad un ora improponibile per farsi accompagnare o prendere un qualche mezzo) e il
trasferimento dall'aeroporto nel nulla di Torp a 110Km da Oslo il volo da
Firenze oltre a essere più comodo e a orario più umano costa solo una decina
di euro in più.
Che si vuole di meglio dalla vita? ...no non rispondete con quella frase idiota
della pubblicità, vi prego.
Ora ci studiamo un po' il paese, cosa valga la pena vedere, quali siano i
trasferimenti e tra qualche giorno si comincia le prenotazioni.
Intanto facciamo venire una guida Lonely
Planet da BOL (...BOL mi è un po' antipatica, ma hanno un buon catalogo), e
qualche altro libro di genere vario ...è difficile resistere, poi ci guardiamo
un po' di siti internet e vediamo quale potrebbe essere l'itinerario.
Varie vicissitudini fanno si che passi qualche settimana, ma abbiamo chiaro che
la zona più bella per i fiordi è quella di Bergen, una visita alla capitale è
imprescindibile, la Norvegia è molto lunga, ma sopratutto ha vie molto contorte
e tra una città e l'altra ci stanno moltissimi Km, Capo Nord è simpatico per
il sole a mezza notte, ma se qualcosa deve rimanere indietro è bene che sia lui
perché di fatto c'è il nulla. La vacanza deve durare una decina di giorni e
deve stare tra il 21/7 e il 3/8.
Beh mica è poco, ci siamo ...tagliamo Capo Nord, vediamo se troviamo un volo
interno Oslo-Bergen a poco poi nel ritorno ci godiamo il paesaggio con il treno
e per finire qualche giorno a Oslo. Il programma è fatto prenotiamo i biglietti
aerei ....porca €@#@##!@ (metteteci quello che vi pare) !! il prezzo di
Sterling è salito da far paura! Contrordine compagni, dirottiamo su Pisa (merda!
...siamo o non siamo fiorentini) e torniamo alla vecchia RyanAir.
Ok ci siamo volo andata PSA(MRD)-TRP per il 24/7 ritorno il 2/7 per due persone,
mentre l'altra torna il 31/7 con Sterling a Firenze OLS-FLR.
Aggiungiamo un volo interno per Bergen TRP-BGO della Wideroe
trovato a buon prezzo e prenotato sul sito SAS
e per i voli siamo a posto. Per il trasferimento di ritorno Bergen-Oslo invece
vogliamo affidarci al treno, e poco dopo aver deciso i pernottamenti prenotiamo
anche questo in modo da poter ottenere la promozioni minipris, una specie di
low-cost per il treno che da diritto a un biglietto a poco personale e non
rimborsabile.
Per il pernottamento a Bergen, dove prenderemo un auto a noleggio, optiamo per
un miniappartamentino in un campeggio mentre a Oslo puntiamo sull' Anker
Hostels, per finire una sistemazione a Sandfjord per il giorno prima della
partenza, dato che l'aereo parte piuttosto presto trovata tra i contatti sul
sito dell'ufficio
turistico.
Purtroppo non esiste (o è finita) la promozione minipris per il trasferimento
da Oslo a Sandfjord, percui saggiamente decidiamo di rimandare la decisione sul
mezzo da usare quando ne avremo bisogno e non acquistiamo on-line il biglietto
ferroviario.
Aggiungiamo la prenotazione Europcar (la
più economica tra tutti i noleggi disponibili all'aeroporto di Bergen circa
280€ SuperCDW e 2°guidatore inclusi per una Polo 4 giorni) e siamo a posto.
Cosa sarebbe il mondo senza internet ? Non lo so' ma di sicuro il fido google è stato indispensabile per trovare i siti del turismo dei vari paesi da visitare, dai quali è stato possibile valutare bellezze e possibili sistemazioni di pernottamento, per trovare i voli, per capire dai siti dei vari aeroporti i mezzi di trasferimento e i noleggiatori presenti ...infine per noleggiare l'auto al minor prezzo e prenotare il tutto. Anche google maps ha fatto il suo rendendo visiva la posizione dei pernottamenti. Nel frattempo scopriamo anche che i norvegesi non sono ossessionati dal real-time come noi, le mail contattate per il pernottamento a Sandefjord ci rispondono dopo un paio di settimane, e pure il camping dove la transazione aveva generato un errore ci mette quasi una settimana a risponderci.
24-7-2008
La sveglia suona presto, già c'è poco da fare bisogna essere a Pisa per le quattro e un quarto, non è solo la pignoleria di voler essere pronti all'apertura del check-in, ma la necessità di avere un oretta di margine per gli eventuali imprevisti, del resto Pisa non è proprio vicinissima e qualcosa può capitare ..buttare una vacanza per una gomma da cambiare non è proprio il caso, e i low-cost non ammettono cambi di programma all'ultimo momento.
Tutto ok, check-in veloce non troppa gente a quell'ora, peccato che i bar dell'aeroporto sono ancora chiusi...ho fame. Controllo passeggeri e in area imbarco, aspettiamo un po' ...toh qui sono già aperti quasi quasi faccio colazione ....no meglio di no il 90% dei passeggeri dei 3 o 4 aerei in partenza sono tutti in fila. Pazienza. Arriva il momento dell'imbarco il 737-800 Ryan è impeccabile sembra appena consegnato e probabilmente lo è ( o quasi) dato che Ryanair ha firmato il più grande ordine di aerei di tutti i tempi mai avuto da Boeing e la tratta è stata inaugurata da solo un annetto.
Il volo fila liscio e alle 9 si atterra, oddio il pilota doveva dormire un po' visto la raspata che ha dato in terra...ma un aereo può reggere di peggio senza problemi. Si recupera i bagagli in meno di 10 minuti e siamo a non fare un accidente in attesa del volo per Bergen che erroneamente abbiamo prenotato per le 16:25 anziché di prendere quello prima credendolo troppo a ridosso (non avevamo considerato che i voli interni chiudono il check-in solo 20 minuti prima e che comunque lo aprono un ora prima e non due ...e neppure che Torp è un aeroporto piccolo e il ritiro bagagli è veloce).
Ne approfittiamo per recuperare un po' di corone, provo con il mio bancomat personale e non funziona, provo con quello aziendale e nulla, poi prova mio fratello e nulla neppure lui. Al che uso la CartaSI aziendale (aziendale si fa per dire, sempre mia è) e finalmente si vede un po' di corone. Riproviamo anche in seguito durante il viaggio e solo una volta riesco a prelevare con il mio bancomat personale, dal che ho imparato una cosa importantissima, mai fidarsi di un solo circuito. Insieme al cirrus-maestro del bancomat è sempre bene avere anche un Visa o un Amex, può andare anche un visa electron di una ricaricabile tipo postepay , male che vada con una telefonata a casa si risolve il problema.
Finalmente arriva il momento del check-in e del volo Wideroe sul favoloso savoiamarchetti di fantoziana memoria ...no sto scherzando era un aereo serio e dignitoso un DASH-8 300, solo che a passare da un 200 posti a un turboelica da 50 posti una certa impressione la fa :-D
Un 50 minuti di intenso ronzio continuo e siamo a Bergen, questa volta l'atterraggio è impeccabile.
Ritiro bagagli velocissimo e via alla ricerca dello sportello europcar, nel frattempo c'entra di fare pure un altro tentativo con tutti i bancomat disponibili per vedere se era cambiato qualcosa.
Mentre Alessio sbriga le pratiche per aggiungere la super CDW allo sportello io rispondo al telefono a Mark e Luciano, tiro fuori la mia VISA per pagare il servizio aggiunto (anche perché sono l'unico possessore di una carta di credito vera...e un auto senza carta di credito non si noleggia), firmo e ci avviamo a prendere l'auto. Più tardi dall' SMS di CartaSi mi accorgo che la fattura è stata completamente sbagliata ed hanno messo in conto un botto di soldi in più, ormai non resta che chiedere uno storno alla riconsegna e al limite al ritorno in Italia una sana leticata con la sede di Roma per riavere l'accredito.
Ci avviamo verso il Lone Camping , per non correre il rischio di sbagliare decidiamo di accendere il tom-tom sul cellulare che ci siamo portati dietro in prestito con la relativa antenna Bluetooth, la mappa stampata da google era abbastanza chiara almeno per quanto riguardava il numero delle strade principali da prendere, ma vista una certa stanchezza un ausilio non guastava.
Il camping si presenta subito bene, è sufficientemente lontano dalla città ma al contempo a pochi metri da esso sono presenti un distributore di benzina, un panaio ottimo anche per far colazione, e ben due supermercati di cui uno pure con il servizio postale. Servito pure ottimamente dal bus 900 e dal 390. Sulla stessa strada (580) più vicini alla città pure il Midttun Motell e camping, il Grimen Camping e il Bratland Camping, forse anche un po' meno costosi.
Un bellissimo posto, con tante attrattive sia di terra che d'acqua con tutti i servizi che si possa desiderare, l'appartamento si presenta piccolo ma con buona dotazione. Oltre al bagno una cucina con piano cottura, lavello e appoggio piuttosto amplia, due letti a castello e un divano letto con altri 2 posti, la TV solo via terra, perquanto vi fossero gli elettricisti ad installare il satellite quando siamo venuti via.
Chi vuole risparmiare e ama la vita di campeggio può prendere una cabins anziché un apartments, si tratta di una casina in legno per dormire, i servizi invece sono quelli del camping.
Sistemato il tutto si decide di andare a fare un rapido giro più avanti anche per vedere dove rimane la stazione di Arna che tra qualche giorno dovremo raggiungere e per capire dove stia il centro commerciale con bancomat e farmacia riportato nella guidettina dentro l'appartamento. L' Oyrane Torg (il centro commerciale di cui sopra) si trova a pochissimi km dal campeggio, pochi metri dopo l'immissione della 580 nella E16 proprio difronte alla stazione ferroviaria di Arna, è un bel centro commerciale con vari esercizi e ben 2 supermercati.
Nel frattempo al ritorno ci avventuriamo nel paesetto di Espeland per vedere cosa ci sia ...il nulla.
Ci fermiamo a fare un po' di spesa al supermercato adiacente il camping e poi ce ne andiamo a cucinare il tutto. Incredibilmente fa un caldo della miseria, e benché siano ormai quasi le 20 stiamo sul terrazzino a dorso nudo. Finiamo di pranzare intorno le 22 e siamo ancora a dorso nudo .....meno male si era scelto una meta a nord per stare freschi !
25-7-2008
Supportati dalla guida gratuita "Round Trips – Fjord Excurions" raccattata alla reception decidiamo di dedicare la giornata alla visita di una parte dell' Hardangerfjorden. Fatto colazione, prima di partire ci fermiamo al supermarket a comprare un po' di panini, vaschette di affettati e frutta e siamo pronti per partire.
L'itinerario è fissato in Arna,Tysse,Norheimsund, Strandebarm, Eikelandsosen e poi di nuovo verso Tysse a chiudere il cerchio. Inutile dire che per quanto piccolo sulla carta questo giro si rivela abbastanza lungo, dati i limiti di velocità molto bassi e le strade che devono necessariamente costeggiare i fiordi e passare non troppo in cima ai monti. La cartina è un po' poco dettagliata ma per la prima escursione può andare, al ritorno ci fermiamo al centro commerciale per comprare una cartina stradale con una scala migliore. Dopo averci pensato su ben 5 minuti riusciamo a scegliere quella sbagliata, o meglio adatta per il giro che avevamo già fatto ma non idonea per quelle che dovevano essere le escursioni future.
Ovviamente non resistiamo e riproviamo il bancomat, ci prova prima Alessio e niente, ci provo io con quello aziendale (il primo che mi è capitato tra le mani) e niente, ci riprovo con quello personale e....magia escono 1000NOK incredibile ma vero siamo riusciti a prelevare sul circuito cirrus-maestro, decide di riprovarci pure Alessio anche perché il suo è della stessa identica banca di quello che ha funzionato, ma non c'è niente da fare malgrado vari tentativi.
Il giro della giornata è stato bello e i posti da lasciare a bocca aperta, colpisce il paesaggio montano a ridosso del mare, ma anche i verdi intensi e la pace. In ogni momento tu decida di fermarti lungo la strada trovi pace, con un traffico tutto sommato modesto.
Colpisce la precisione dei Norvegesi, mai visto superare un limite di velocità, piazzole e strade pulitissime con panchine e servizi igenici in piena efficienza tutt'altra cosa rispetto alla nostra repubblica delle banane. Certo anche qui ci sono diversi autovelox e pure le inchiodate che gli precedono ma evidentemente non è la norma.
Ritorniamo al miniappartamento e di nuovo sbracati in terrazzino come il giorno precedente, la temperatura nella giornata è stata sopra i 30°C anche se una buona ventilazione permetteva di tirare il respiro non appena ci si trovasse all'ombra. Un salto al supermarket per reintegrare le scorte e ci si cimenta di nuovo nella preparazione della cena, ormai è chiaro che le cene fuori si lasceranno a Oslo (anche perché li non abbiamo una cucina personale), qui ci godiamo la natura e non ci fa voglia di tornare a Bergen per cenare la sera.
26-7-2008
Levata e abbondante colazione sul terrazzino, pronti per la partenza. Visto è bel tempo si decide di lasciare Bergen a domani, tanto in città ci si cava anche se dovesse piovere, e si punta su un bel giro del Sognefjorden, il fiordo a nord di Bergen. Prima della partenza tappa al centro commerciale per l'acquisto della cartina stradale giusta e di un po' di viveri per pranzo. La giornata si preannuncia veramente calda, e infatti non si smentirà. Siamo gli unici a beccare più di 30 gradi e non una goccia di pioggia in Norvegia, sembra tornata la fortuna dei 10 giorni in Irlanda nel 2003 senza una goccia di pioggia ....incrociamo le dita e andiamo avanti.
Il giro previsto è Arna, Karnarvik,Vike,Romarheim,Matre,Instefjord,Opedal,Hest,Ortnevik poi ritorno indietro fino a Hest da qui si taglia per Forde,Fosse,Matre e poi di nuovo per la strada fatta all'andata. Ovviamente guida Alessio che è diventato primo guidatore anziché guidatore aggiuntivo dopo che si è innamorato della Audi A3 che ci hanno dato al posto della prevista Polo evidentemente non disponibile (gran bella macchina ...se costasse almeno un diecimila euro in meno).
Che dire i posti sono bellissimi come quelli del primo giorno, nel continuo alternarsi di mare e montagna questa volta si fa pure un passo e si sfiora delle lingue di ghiaccio ancora intatte. La giornata è calda come la precedente, le strade in buona parte molto piccole Ortnevik poi è un paesino bellissimo in un fiordo incantato ma assolutamente "in culo al mondo", la strada per arrivarci ricorda il percorso del vecchio test drive, la montagna da una parte e la "greppa" sul mare da l'altra, ovviamente la strada in molti punti basta giusto per una corsia e di tanto in tanto c'è qualche rilargo per scambiarsi. Sulla strada del ritorno troviamo molto bello un punto panoramico dopo Fosse, peccato che non vi fosse spazio per fermarsi e più avanti non rendesse altrettanto bene per foto e riprese.
Torniamo alla nostra terrazza che un altro giorno è andato, la voglia di una visita notturna a Bergen sfuma con la stanchezza, pertanto ci rinunciamo mentre cominciamo a cercare di capire come si pagherà il giorno seguente il pedaggio per l'ingresso in città. Abbiamo già visto cartelli che segnalano la stazione di servizio per il pagamento dei pedaggi e l'assistenza (una è anche al centro commerciale di Arna o giù di li) ed abbiamo capito pure che quella specie di telepas bianco attaccato al nostro vetro a quello serve, resta da capire come si saldi il conto. Dopo una serie di discussioni arriviamo alla soluzione che Europcar ce lo addebiterà sulla VISA (soluzione tra l'altro esatta).
27-7-2008
E' il giorno della
città. Certo è domenica e dovremo rinunciare a qualche museo, ma in fondo a
Bergen di musei di nostro interesse non ce ne stava poi molti.
Intanto scopriamo che non esiste un casello per il pedaggio, si passa sotto un
traliccio che costituisce la porta telematica, se ti arriva il verde in una
sorta di semaforo tutto ok, se ti viene il rosso ti fanno la foto poi un
cartello fornisce un numero telefonico per i dettagli sul pagamento,
probabilmente presso uno dei centri assistenza che si era visto nei giorni
precedenti. A noi ci arriva ovviamente il verde, poi vedremo come arrivi il
conto.
Bergen è una città tranquilla e che si gira bene, ma nella ricerca del
parcheggio riusciamo a sbagliare e passare la meta, decidiamo di fare il giro
dell'isolato ma qualcosa non funziona e ci troviamo di fianco alla stazione,
dove comunque ci sta un altro parcheggio. Diamo una rapida occhiata alla cartina
mignon riportata sulla guida di Bergen, sempre accattata alla reception, e
decidiamo che va benissimo come parcheggio. Nel parcometro mettiamo 80NOK che ci
consentono di poter restare li fino al pomeriggio inoltrato.
Facciamo due passi per la zona del museo,il centro e poi arriviamo al porto; zona di maggior interesse del centro di Bergen. Diamo un occhio al mercato del pesce, oramai un mercato turistico con banchini di pesce che offrono panini e banchini di souvenir e magliette; poi ci dirigiamo verso il Brygge, i vecchi magazzini del porto patrimonio mondiale dell'UNESCO.
È ora di pranzo e la fame comincia a farsi sentire, specie dopo l'odore del pesce a cuocere dei banchini, pensiamo di prendere una stradina defilata per cercare un posto ombroso dove fermarsi a sgranocchiare i nostri amati panini.
Prendiamo una strada di fianco al Brygge poi sulla sinistra dietro gli edifici di legno vediamo che si apre un piccolo parco, niente di meglio. Troviamo una panchina all'ombra e ci mettiamo a mangiare. |
Dopo pranzo scendiamo nel mezzo ai fabbricati di legno e ci guardiamo il tutto, anche se i negozietti sono in parte chiusi.
Girovaghiamo ancora un po' per il centro rinunciando alla panoramica non ci faceva voglia di prendere la funicolare per salire su. Poi quando si comincia a fare una certa ora decidiamo di tornare verso il campeggio, non siamo turisti da città e ci è già venuto a noia.
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28/7/2008
Oggi decidiamo una escursione breve, anche perché alla 17 bisogna riconsegnare l'auto all'aeroporto. Andiamo dalle parti di Voss, ridente stazione montana :-D Voss è un paesotto molto bello affacciato su un lago, la zona è piena di attraenti svaghi: dal parapendio alla discesa in gommone o canoa, all'arrampicata. Peccato che il tempo è quello che è altrimenti non sarebbe stato male approfittare di qualche svago avventuroso. Dimenticavo, il parcheggio ha due prezzi 10NOK per un ora 20NOK per 24Ore ...sembra il parcheggio a Firenze. |
Dedicato un po' di
tempo alle bellezze dei dintorni del piccolo villaggio e visto volteggiare e
atterrare un po' di parapedii, fatto pure una rapida spesa alla COOP Mega (con
la stessa scritta della nostra COOP in colore Verde, poi c'è COOP Market in
rosso e COOP Prix in giallo ...per gli appassionati di catene di supermarket )
e pranzato sul lago; torniamo all'auto e ci riavviamo lentamente verso il
camping.
Girovaghiamo ancora un po' in auto e poi giungiamo al camping,lasciamo
Duccio nell'appartamento mentre io e Alessio proseguiamo verso l'aeroporto per
la riconsegna dell'auto.
Parcheggiamo l'auto nel parcheggio della compagnia e andiamo verso il banco, al
banco chiediamo spiegazioni sull'errato addebito, il ragazzo controlla e ci
spiega che la collega ha sbagliato tariffa non prendendo quella promozionale del
Week-End, ristampa una nuova fattura si scusa e ci informa che nell'estratto
conto di VISA a fine mese troveremo tutto a posto (in realtà al ritorno era già
tutto a posto e figurava solo il prelievo corretto), gli chiediamo pure come
funziona il pedaggio di Bergen e ci conferma che è come avevamo pensato noi e
ci verrà conteggiato sulla VISA ...tanto per cambiare. Usciamo dall'aeroporto e
diamo un occhio ai pullman per il centro di Bergen, le compagnie sono 3 o 4 ma i
prezzi sembrano essere gli stessi almeno per quanto stampato negli adesivi sulle
colonne, saliamo su quello in partenza lasciamo i nostri 80NOK a cranio
all'autista e partiamo per la stazione dei BUS centrale (vicino alla stazione
ferroviaria, ancora più vicino al parcheggio padellato il giorno prima).
Arrivati in stazione diamo un occhio allo schermo e vediamo che dobbiamo
prendere come previsto il 900 marciapiede 13 (se non erro) ci avviamo per la
fila dei marciapiedi ma non lo troviamo ...cerchiamo qualche cartello che ci
spieghi come funziona poi scopriamo essere di la dalla strada fuori della
stazione in fondo ai marciapiedi attraversato il sottopassaggio.
Praticamente per il campeggio c'è un pullman ogni 30 minuti tra il 900 e
l'altro (390 se non erro) salvo in alcuni orari dove partono da Nesttun,
prendiamo questo pullman per 23NOK a cranio, dopo una lunga fermata per
coincidenze a Nesttun ci porta lungo la 580 fino a Lone. Ho notato che i servizi
per l'aeroporto costano una sassata rispetto a quelli standard per il resto del
paese, anche in questo caso la cifra dell'aeroporto è sproporzionata per km
rispetto a quella pagata per arrivare fin quasi ad Arna.
Dopo cena cominciamo a sistemare le valige e facciamo le pulizie che domani si
parte ...e non vogliamo pagare le pulizie finali
29/7/2008
E' la giornata del
treno. Abbiamo già verificato l'orario del bus per Arna nei giorni scorsi ed
abbiamo visto la necessità di fare piuttosto in fretta la colazione e la
riconsegna delle chiavi.
Io e Duccio andiamo dal panaio a fare colazione, mentre Alessio dice di non
avere fame e sistema le ultime cose. Riconsegniamo le chiavi sulla fiducia, come
spesso accade all'estero non vengono neppure a controllare, e ci avviamo alla
fermata del BUS.
Ovviamente manco a dirlo il BUS e precisissimo e alle 9:26 arriva, saliamo
facciamo i biglietti (57NOK in tre) e partiamo per Arna. Il Bus entra dentro
Arna prima di ridiscendere verso la stazione, nelle curve in paese dobbiamo
risistemare i bagagli che tendono un po' a navigare in libertà per il bus.
Nel poster appeso alla stazione scopriamo che il nostro vagone (coach 447) per
quel treno è il secondo dalla testa, ok non ci resta che aspettare conquistando
una panchina presumibilmente prossima alla fermata della test del treno.
Il treno arriva ovviamente in orario, saliamo e ci sediamo nei posti a noi
assegnati. Aspettiamo curiosi il controllore con la stampa della prenotazione in
mano, dato che nella prenotazione c'è scritto che i biglietti li forniscono in
treno. Ovviamente il controllore passa, legge il cognome della prenotazione lo
confronta con la sua lista e se ne va ...peccato gli avrei messi volentieri tra
i ricordi i biglietti
Oltretutto il controllore mostra una memoria di ferro, durante il viaggio
ripassa svariate volte ma mai richiede il biglietto, è incredibile la capacità
di individuare solo i nuovi arrivati.
Il treno è abbastanza comodo, tenuto benissimo anche se al design non sembra
proprio appena costruito. Nel montare ho notato nello scalino di salita una
targhetta con il nome del costruttore e affiancata un'altra riportante un 1975
....se quello è l'anno di costruzione complimenti alle ferrovie Norvegesi.
L'arrivo a Oslo Sentral è previsto per le 17:32 ...6 ore e 55 di treno ci
aspettano, io e Duccio ricordiamo le ore del Mosca-Sanpietroburgo ....Alessio si
è già immerso nella lettura e sembra avere forte intenzione di finire il libro
in viaggio
Il percorso è tanto lungo quanto vario e bello da vedere, ovviamente non avendo
appuntato nulla sul momento adesso è difficile ricordarne i dettagli. Il
tragitto comincia sui fiordi con il paesaggio da fiordi, poi da Voss in poi
assume aspetti montani, fino ad arrivare in alta montagna intorno Myrdal (da
dove parte la ferrovia per Flam) possiamo praticamente per un ghiacciaio, i
lembi di giaccio rimasti affiorano in aplie zone fin quasi a ridosso dei binari.
Intorno infiniti prati di altura, rocce, sentieri e laghetti; un posto stupendo
per escursioni sia a piedi che in mountain bike.
Riscendiamo giù e ritroviamo i boschi e i grandi fiumi di montagna, poi
riappaiono i paesi, sempre più grandi, più ci si avvicina alla capitale.
Tornano le pianure, e i pascoli lasciano progressivamente spazio ai campi
coltivati a orzo, segale e grano. Campi ancora completamente verdi in alto,ma
mentre scendiamo anche il colore del frumento cambia e diviene sempre più
giallognolo sanza mai arrivare comunque all'oro di battitura. Oramai i centri si
fanno più grossi e anche i campi sono estensioni e non più lembi strappati
alla montagna, stiamo per arrivare in città.
Durante il viaggio Alessio si è letto centinaia di pagine di libro (Anne
Rice – La regina dei diamanti TEA), Duccio ha dormicchiato, guardato il
paesaggio, tentato di leggere, si è distratto in vario modo ...il sottoscritto
che in treno,in pulman, in auto e in nave non è ne capace di dormire ne di
leggere si è guardato il paesaggio dal finestrino e di tanto in tanto per
passare il tempo ha acceso la videocamera sempre comunque fuoritempo riuscendo a
filmare prevalentemente gallerie, alberi e greppi.
Durante il viaggio le provviste sono rimaste intatte, ad eccezione di una banana
che mi sono mangiato io, nessuno ha avuto fame.
Scendiamo dal treno e ci incamminiamo lungo il binario, prendiamo le scale
mobili e la stazione si apre ai nostri occhi. La stazione è molto grande, c'è
di tutto. Negozietti per uno spuntino veloce, pizzeria, internet point, ufficio
postale, per finire il supermarket alla fine del corridoio che porta ai binari.
Se poi vogliamo essere precisi è un vero e proprio centro commerciale, visto
che è attaccata con corridoi sia alla stazione dei bus che ai negozi accanto.
Tiriamo fuori la guida di oslo che avevamo preso nell'attesa all'aeroporto di
Torp e guardiamo la cartina per vedere dove dirigersi.
La stazione a differenza di quanto siamo abituati a vedere dalle nostre parti ha
l'aspetto di un posto tranquillo, anche il piazzaletto antistante per quanto
bivacco di qualche sbandato è discretamente sorvegliato dagli uomini di
servizio che vi si aggirano con professionalità e discrezione (mi viene da
sorridere a pensare a un militare con fucile in spalla a fare il loro mestiere).
Scendiamo la rampa e ci avviamo verso Storgata. L'Anker Hostel non è proprio
vicinissimo, ma a giudicare dalla carta (e dalle guide) neppure troppo lontano,
percui decidiamo di lasciar perdere tram e bus e fare due passi.E' un occasione
per prendere confidenza con la città e sicuramente si risparmiano diversi
minuti necessari a capire i tram giusti.
Malgrado le valige e il camminare lentamente per godersi il nuovo posto,
arriviamo in una decina di minuti.
Durante il tragitto notiamo che vicino alla stazione figurano sopratutto i
negozi con le grandi marche della globalizzazione, dopo poco entrati in Storgata
invece si apre un luogo pieno di piccoli esercizi di africani e mediorientali;
la prima impressione è che Oslo in genere sia un buon misto di culture diverse
e l'integrazione da l'impressione di essere buona.
Facciamo il check-in in ostello, i ragazzi alla reception ci chiedono
gentilmente se per noi è un problema se al posto della camera da quattro posti
ce ne danno una da due più letto aggiuntivo, ovviamente ad un prezzo ridotto.
Tirando fuori l'orgoglio dei veri viaggiatori "No Alpitur" non ci pare
il vero di accettare.
Portiamo su in due viaggi valige, lenzuola e branda (si perché è pur sempre un
ostello) prendendo l'ascensore alla sinistra della reception come consigliato
dal personale. In realta scopriamo poi che la 716 è posizionata nel
pianerottolo davanti all'ascensore alla destra della reception, dato che l'Anker
ha anche delle porte che dividono i corridoi di destra da quelli di sinistra da
aprire ...ad averlo saputo sarebbe stato tutto più semplice :-D
La camera è
essenziale, piuttosto piccola ( sopratutto con 3 letti) ma pulita e dotata di
quanto serve. Il bagno pulito e abbastanza spazioso, certo se invece della tenda
doccia avessero messo un box doccia sarebbe stato meglio...ma raggruppando i
turni doccia può andare senza rischiare di portare l'acqua in tutta la
stanza:-D
Ci sbrachiamo sul letto mentre a turno facciamo la doccia, nel frattempo sistemo
in frigo il pranzo non consumato e do' fondo ad anacardi e patatine,
mentre leggo qualche pagina di Asce di Guerra ( Vitaliano
Ravagli e Wu Ming – Asce di guerra – Ed. Marco Tropea )
Siamo pronti per andare a cena, Duccio dice che non viene e si arrangia
mangiando i panini presi per il pranzo, io e Alessio invece usciamo, curiosi
anche di vedere la città in notturna.
Ci dirigiamo verso il centro con l'idea di trovare un qualche posto dove
mangiare, e presto raggiungiamo Karl Johans Gate , la percorriamo per un lungo
tratto godendoci gli spettacoli dei vari artisti di strada, la via è molto viva
e piena di gente.
Intorno però di posti dove mangiare ce ne stanno tantissimi ma nessuno sembra
offrire la benché minima tipicità. Invasi dall'italian style delle pizzerie o
dei fast-food alla Deli De Luca, dall' american style delle steak house, del
McDonalds e sui simili, dalle varie kebabberie e dai fast-food orientaleggianti
non si riesce a scoprire niente che abbia la parvenza di discostarsi un attimo
dal fast-food post-globalizzazione.
Dato che è piuttosto tardi optiamo per una kebabberia, Alessio va sul kebab
mentre io vado su un piatto di fish e chips con l'immancabile coca-cola (circa
100NOK a testa). Ci sfamiamo alla meglio, in realtà tanto il kebab che il mio
piatto erano buonissimi e abbondanti ....ma avremmo preferito altro, e
ripartiamo ripercorrendo Karls Gate verso il palazzo reale.
Malgrado siano le undici sembra giorno da quanta gente affolla il centro. Al
palazzo tagliamo per i giardini poi verso il museo nazionale e seguendo la
piccola mappa sulla Lonely Planet Alessio vorrebbe tagliare per rientrare verso
l'Anker con un percorso più veloce e breve possibile.
Il cielo si rannuvola sempre più e qualche fulmine squarcia già il celo, la
popolazione non sembra particolarmente curarsene e i locali sono pieni mentre la
gente continua a passeggiare lentamente come niente fosse, ma forse loro sono più
vicini di noi alla loro metà.
Noi comunque affrettiamo il passo. Guardando la scarsa mappa in dotazione
convinco, non senza difficoltà, Alessio ad allungare la strada pensata facendo
le vie centrali, non mi sembrava sano avventurarsi per alcune strade delle quali
non era riportato neppure il nome nella cartina avendo l'obbligo di non
sbagliare pena arrivare zuppi.
Rientriamo in ostello, facciamo la chiaccherata di rito e dopo molto ci
prepariamo ad andare a letto ...che ancora non era cominciato a piovere, forse
tanta fretta non era poi così giustificata.
30/7/2008
La notte è piovuto,
ma malgrado ciò è stato molto caldo, ovviamente abbiamo dormito con la
finestra aperta e altrettanto ovviamente sul letto abbiamo buttato il sacco del
piumino senza inserirci quest'ultimo dentro, ma fa sempre caldo e sudi
dannatamente, oramai la maglietta del pigiama è gia andata tra i panni sporchi
ed è stata sostituita da una t-shirt. Tra l'altro le T-Shirt cominciano ad
essere in riserva il calcolo di una ogni 2 giorni sta tornando alla lettera con
questo caldo.
Oggi è la giornata da dedicare alla città, o quantomeno a parte di essa,
domani Duccio riparte e mica può dire di essere stato in Norvegia e non aver
visto Oslo
Usciamo
dall'Anker che è già piuttosto tardi, rifacciamo praticamente il
percorso della sera, visitando il centro, passando dal Duomo (che è
chiuso per restauri e completamente incartato nei ponteggi) e
dirigendosi verso Karl Gate da qui lentamente andiamo verso il palazzo
reale passando per il parlamento e l'università, fermandosi per le
foto, le riprese, per guardare gli artisti etc.etc. |
Al palazzo noto che il
ghiaino del piazzale è solcato da profondi fossi che la sera non c'erano,
evidentemente un po' è piovuto. Ci guardiamo un cambio di guardia, in ogni
capitale che si rispetti c'è un cambio di guardia e come sempre sembra che
quella cosa sia importante mentre non è che una sceneggiata per turisti, poi ci
addentriamo nei giardini del palazzo e successivamente in quelli antigui esterni
alla cancellata. Ce la prendiamo con molta calma e dopo aver osservato le anatre
e gli altri ospiti del parco ci dirigiamo verso il Nasjonalmuseet, ovvero verso
il museo nazionale (o galleria nazionale che la si voglia chiamare). Galleria
che raccoglie un vasto numero di opere di pittori e scultori vari tra il 1800 e
il 1950, ovviamente manco a dirlo l'obiettivo principale era il famoso urlo di
Much.
Ci giriamo un po' tutte le sale, per quanto nessuno dei tre sia un patito di
pitture ce le commentiamo con un diverbio di vedute tra me che preferisco
l'impressionismo di Cézanne, Monet (e gli altri) e i dipinti di Van Gogh o
qualsiasi forma di pittura che si discosti dalla semplice fotografia del
soggetto e gli altri che prediligono il realismo o forme di riproduzioni molto
fedeli.
Lasciamo la sala dedicata a Much tra le ultime da visitare, finito il giro
ovviamente ci arriviamo. Personalmente l'Urlo non mi ha particolarmente
entusiasmato, sicuramente migliore Madonna anche se il mio preferito tra i
presenti in sala è "le ragazze sul ponte" almeno nella versione
esposta, dato che Much come al solito ne ha disegnati un infinità con il solito
soggetto e il solito titolo ma con lievi varianti.
Usciti dal museo torniamo verso Karl Johans Gate vagando caoticamente per altre
vie del centro godendoci la vivacità della città. Alla fine della passeggiata
convergiamo verso Oslo Sentral per vedere che mezzo di trasporto utilizzare il
giorno seguente per raggiungere l'aeroporto di Gardemoen.
Alla stazione apprendiamo che per via ferrata esistono 2 soluzioni, il treno
normale con frequenza oraria o il flytoget
un treno di una compagnia privata con frequenza ogni quarto d'ora e una
percorrenza di una ventina di minuti, che parte da apposito binario.
Dato che non abbiamo nessuna idea di fare i soliti turisti dell'ultimo minuto
optiamo per il comunissimo treno della NSB, e quindi stampiamo i 3 biglietti ad
una macchinetta automatica, uno one-way per Duccio che parte e l'altro A/R per
uno di noi. Spendiamo 36NOK a corsa contro le 160NOK del Flytoget, una
differenza non di poco conto vista la brevità del tragitto e la discreta
frequenza anche del treno normale.
In giornata abbiamo riprovato il giro dei bancomat senza successo, per finire ad
appoggiarsi nuovamente alla VISA, che si prenderà pure il 4% di commissioni
sull'anticipo contante ma almeno funziona sempre in modo impeccabile.
31/7/2008
Mi sveglio piuttosto
sul presto per accompagnare Duccio a Gardermoen, facciamo colazione a un
kiosketto alla stazione e per le 7:30 siamo già pronti sul binario ad aspettare
il treno. La giornata è bella e a quell'ora non è caldissimo, comunque io sono
in maglina a maniche corte e pantaloncini corti sembro un tedesco in vacanza
....mentre gli autoctoni sembrano privilegiare le maniche lunghe se non
addirittura un qualche giacchettino leggero.
Ovviamente il treno arriva in orario etc.etc direte voi oramai pratici
....invece no il treno è annunciato con 3 minuti di ritardo, ci strappiamo i
capelli dalla disperazione e ci scandalizziamo, ...a casa nostra ....sarebbe
stato puntuale (cioè avrebbe avuto 15 minuti di ritardo ma nessuno l'avrebbe
detto) :-D ...fare battute su Trenitalia è come sparare sulla croce rossa
percui decidiamo di smettere non fosse altro perché nel frattempo sono passati
i tre minuti e il treno è arrivato percui dobbiamo salire.
Come al solito treno pulito, controllore gentile che passa ad ogni fermata,
ricordandosi comunque perfettamente a chi ha già chiesto il biglietto, rilarghi
per poter lasciare le valige anche se avendone una sola non è stato un problema
tenerla tra i piedi. Alle otto come da programma siamo a Gardermoen. Risaliti
dai binari con il nastro si arriva alla hall della stazione e da qui con una
scala mobile alla zona check-in dell'aeroporto. L'aeroporto è molto moderno
realizzato con una bella struttura in vetro e acciaio, la zona check-in è
divisa per lettere, ci sono abbondanti panchine (senza braccioli e molto piatte
...ottime pure per una dormita) a quell'ora già brulica di gente sopratutto
nella zona dei controlli, ma malgrado l'enorme traffico sembra avere strutture
idonee per sbrigare il tutto in modo veloce. Il check-in del nostro volo
Sterling per Firenze non è ancora aperto, comunque ci piazziamo a sedere
davanti al cancelletto, ne approfitto per andare in bagno, dopo di che saluto
Duccio per tentare di riprendere il primo treno di ritorno verso Oslo. Scendo le
scale, torno al binario e dopo poco riprendo il treno, ha un che di famigliare
....beh quando passa il controllore capisco che è lo stesso dell'andata, il
capolinea della linea è pochi chilometri dopo Gardermon e in quella mezz'oretta
il treno era di nuovo li per raccogliermi.
Dato che è sufficientemente presto decido di non telefonare ad Alessio per
farlo venire verso il centro ma andare direttamente verso l'Anker. Discutiamo un
po' su cosa ci rimanga da vedere in città, ribadiamo il concetto che non siamo
animali da città e di vedere altri musei o edifici ci importa il giusto quindi
giocoforza andiamo verso la zona del porto che avevamo snobbato ieri per quanto
fosse a pochi passi da Karl Gate ...come ogni cosa ci sia da vedere a Oslo del
resto.
La zona del porto è molto luminosa e ben curata, dopo un giro delle banchine e
nel giardinetto davanti ce ne andiamo verso il Brygge che non ha certo lo stesso
fascino di quello di Bergen essendo più recente e trasformato in un gigantesco
centro commerciale.
Prima di entrare nel
centro commerciale decidiamo di percorrere fino in fondo la passeggiata, poi ci
sediamo sui gradoni davanti al mare come fanno loro, visto che tra una cosa e
l'altra siamo già intorno a mezzo giorno si vedono molti norvegesi con il loro
Take-Away mangiare beatamente godendosi il sole sui gradoni di fronte al mare.
Dato che noi non siamo norvegesi dopo 10 minuti di sole siamo ripartiti per
cercare un po' d'ombra, avventurandosi nel nuovissimo quartiere un po'
controcorrente al flusso di gente che venivano verso il porto con il loro
vassoietto. Tra un negozio e l'altro e alcuni cantieri in fase finale abbiamo
anche scoperto l'origine di simile flusso, un enorme palazzo di vetro sede di
una banca ...ma non è tanto questo l'importante quanto la varietà e numero di
esercizi specie a carattere ristorativo presenti in zona.
Manco dirlo, nessuno ci ha colpito per tipicità, anche perché alcuni erano
chiusi e quasi tutti si rifacevano a modelli globalizzati, dopo aver girato un
pochetto essendo già abbastanza tardi abbiamo optato per prendere qualcosa al
volo da Deli De Luca.
Invece del solito panino ci siamo fatti incuriosire dal successo del
"calzone", nome italiano e pure tentativo di imitazione. Ne ho preso
la versione con peperoni (anzi pepperoni come dicono loro) e pollo. Il risultato
invece per quanto buonissimo ricordava più una cucina indiana che italiana.
All'ombra del tavolino fuori ce la prendiamo con calma. Dopo pranzo ci facciamo
un giretto del centro commerciale, anche se di far shopping non ce ne può
fregare di meno e poi ripartiamo per impiegare il pomeriggio.
C'è rimasto da
visitare il castello dall'altra parte del porto, quindi ci dirigiamo la.
Il castello è un posto molto carino e ce lo guardiamo con calma godendosi un
po' pure i prati e le panchine. Alla fine del giro usciamo dalla parte del museo
militare e ci reimmergiamo nella città con vaga meta Oslo Sentral.
Gia la sera prima avevamo dato un occhio al biglietto ferroviario per Sandfjord
e avevamo visto essere abbastanza caro, percui avevamo voglia di confrontare
anche le alternative via gomma.
Dalla stazione ferroviaria passiamo all'attigua stazione dei bus e ci dirigiamo
nella rivendita biglietti e ufficio informazioni. La stanzina è piccola e c'è
parecchia gente, ci fanno capo diverse compagnie, ma non tutte sono
rappresentate da quell'ufficio in compenso ci sono vari opuscoli tutti
rigorosamente in norvegese, ne prendiamo un pochi per uscire e studiarseli poi
eventualmente torniamo a chiedere informazioni più precise facendo la fila.
Non è un impresa facilissima non avendo troppo a mente la geografia di questo
pezzo di mondo e non conoscendo ne la specificità delle varie compagnie ne
tanto meno il norvegese, per quanto esso alla fine sia un misto tra inglese e
tedesco e non è così ostico.
Passando nel corridoio ci accorgiamo di una freccia che punta a sinistra della
biglietteria che indica i terminal per Torp Airoport ....beh facciamoci un salto
a vedere che compagnie ci sono forse è più semplice.
Scopriamo cosi il terminal della TIMEkspressen con altri volantini da studiare
:-)
Ma benché esistano solo in norvegese pure questi, questa volta abbiamo subito
chiaro che la linea di nostro interesse è la Linje 14
Staven-Larvik-Rv303-Sandefjord-Kopstad-Oslo che tra le altre destinazioni ha
pure gli aeroporti di Gardermoen e Torp (quest'ultimo a dire il vero prendendo
un bussino all'uscita dell'autostrada). Nel frattempo c'è pure un pulman della
14 in partenza proviamo a parlare con l'autista per i dettagli ma non parla
inglese e l'unica conferma che abbiamo è che va a Sandefjord e il biglietto si
fa in pullman (del resto sempre in Norvegia è possibile farlo in pullman anzi
escluso che sull'urbano è pure la norma e non comporta sopraprezzi)
...pazienza, il volantino è abbastanza chiaro sugli orari e sul fatto che la
corsa singola OSLO BUSSTERMINAL – SANDEFJORD costi 180NOK a testa, sembra
esserci anche uno sconto del 25% per comitive da 2 a 11 persone ...comunque è
di gran lunga più conveniente del treno (se non erro 230NOK, minipris
ovviamente non disponibile che sarebbe comunque 199NOK) abbiamo risolto un
problema, inutile perdere tempo con le altre compagnie anche se ce ne fosse,
come abbiamo già visto all'aeroporto di Bergen, avrebbero probabilmente prezzi
identici.
Certo il servizio BUS non è assolutamente a portata di turista, il materiale
informativo non è praticamente mai disponibile in inglese, non ci sono chioschi
automatici multilingua per informazioni e biglietti e pure l'ufficio delle
informazioni oltre a non capire bene a quali compagnie si riferisca è
insufficiente per il flusso di richiesta ....in questo le ferrovie sono
sicuramente più avanti.
Gironzoliamo per la città con meta prima o poi l'Anker per la meritata doccia.
Appena arriviamo notiamo che hanno già provveduto a recuperare la brandina,
meglio così avevamo il dubbio se la dovevamo riconsegnare alla reception o
lasciare li.
Lettura e doccia concluse ci rimettiamo in cammino cominciando a pensare alla
cena. Decidiamo di affidarci alla Lonely Planet, studiamo un po' e poi decidiamo
di partire dando un occhio al Teddy's Soft Bar pensando di prendere il pytt
i panne riportato nella guida e qualcos'altro di norvegese. Burgata è
vicino a noi tornando verso la stazione ci giungiamo in pochi minuti, il locale
ha l'aspetto di un pub molto semplice e le persone che sono a mangiare sembrano
concentrate tutte sugli hamburger, ci facciamo dare un menù e scopriamo che la
sera praticamente fanno solo hamburger ...decidiamo di cambiare locale, un
hamburger siamo in tempo fino a mezzanotte a raccattarlo ovunque, e comunque
preferisco un kebab ad un hamburgher.
Sempre seguendo la guida puntiamo su Grunerlokka, il vecchio quartiere operaio
che si trova oltre l'Anker, anche per visitare il quartiere che si dice
movimentato.
Anche qui i locali like-pub abbondano e tutti più o meno servono pure cibo, ma
non certo della tradizione norvegese, Anche il Sult e il Tea Lounge citati nella
guida non ci ispirano molto e dopo aver fatto il giro del quartiere nel rientro
optiamo per un anonimo take away dove acquistiamo una vaschetta di pollo con
patate al forno e verdure, nella loro intenzione probabilmente una dose ma
quando abbiamo visto la quantità abbiamo evitato di chiedere la seconda.
Prendiamo forchette, coltelle e tovaglioli usa e getta per due tutto paghiamo
90NOK e siamo pronti, sicuramente la cena meno costosa di sempre.
L'idea è di andare a mangiarselo nel prato al di la della strada, dove già
diversa gente stava bivaccando. Ma visto il cielo nuvoloso e Alessio che
preferiva un piano di appoggio solido si decide di tornare in camera. Mi accorgo
di non aver comprato l'immancabile coca-cola (bibita idonea solo per il cuba
libre, ma che in ferie finisco sempre per bere a fiumi), poco male tanto i
supermarket stanno aperti fino alle 23 (qualcuno anche le 24) e hanno sempre
bibite in frigo. Strada facendo ci fermiamo al MiniPrix e prendiamo una
bottiglia di cola, non abbiamo ancora mai preso la X-Max percui decido di
provarla e aggiungo "...almeno non do' soldi alla coca-cola", mai
frase fu più sbagliata dato che sul lato dell'etichetta stava impresso il noto
marchio della multinazionale di Atlanta.
Questo mi è costato 5 minuti di presa per il culo, anche se poi in realtà è
stata una buona scelta visto che la bibita era più simile alla pepsi che alla
coca-cola e francamente a me andava bene visto che preferisco la pepsi alla
coca-cola per il suo sapore e non per via della multinazionale che la produce
dato che entrambe moralmente sono tutt'altro che ineccepibili.
Ancora non ve l'ho mai detto, ma in Norvegia le bottiglie di PET non
assomigliano minimamente alle nostre, sono molto ma molto più massicce ed hanno
la solidità di una bottiglia in vetro. Sono tutte a rendere con la cauzione
(intorno una corona) anche se noi da buoni turisti spreconi le abbiamo cestinate
facendo la fortuna degli accattoni locali che passano per i cestini a cercare
bottiglie in PET e lattine.
Rientriamo all'Anker e ci mettiamo sul tavolino, con il mio immancabile compagno
di viaggio Opinel taglio il coperchio della vaschetta e otteniamo un secondo
piatto, dividiamo le cosce di pollo le patate e la verdura e cominciamo a
mangiare ...manca il pane, ma per il resto è una cena perfetta.
Rimettiamo ordine nella stanza inserendo nelle valigie e negli zaini la roba,
domani dobbiamo fare il check-out entro le 11, non abbiamo più niente che ci
prema guardare ad Oslo percui decidiamo di riposarsi abbondantemente, fare il
check-out sul tardi andare in stazione e prendere il bus delle dodici, in modo
che arriviamo alle 13:46 a Sandefjord mangiamo e alle 15 ci presentiamo per il
check-in della camera tanto nella mail il proprietario aveva dato disponibilità
dalle 15 in poi, quindi lasciamo perdere il deposito bagagli (che tra l'altro è
presente in stazione ferroviaria, in stazione bus e credo anche all'ostello) per
avere ore libere da bagagli che non ci servono non sapendo come sfruttarle.
1/8/2008
Giornata all'insegna
della lentezza, con assoluta calma eseguiamo il piano come previsto la sera. E
siamo maledettamente in anticipo, non resta che approfittare delle sedie della
stazione dei bus per leggere qualche pagina di libro.
Finalmente è l'ora, si caricano i bagagli sul bus, si fa il biglietto (lo
sconto c'è e si spende 140NOK a testa) e si parte. Il bus è da granturismo e
mette a disposizione 4 canali radio (basta portarsi le cuffiette con jack da
3,5) il caffè e il bagno. Oltre al frigo con bevande eventualmente
acquistabili.Ovviamente non avevo bisogno di niente di ciò a quell'ora.
La strada per Sandefjord E18 è la più grande che abbiamo trovato in tutta la
Norvegia è una vera e propria autostrada a doppia corsia e possiede dei tratti
con limite di velocità a ben 100Km/h una velocità smodata per le abitudini
norvegesi
Il paesaggio mostra ampie pianure ed è prevalentemente agricolo, in alcuni
tratti si notano vaste coltivazioni di ortaggi, il frumento risulta molto più
avanti di maturazione rispetto a quello che avevamo visto dal treno e intravedo
pure una mietitrebbia che ha iniziato il lavoro.
Arriviamo in perfetto orario e mangiamo qualcosa alla stazione del treno
(praticamente davanti a quella del bus) poi ci incamminiamo verso la camera. Non
è proprio vicinissima alla stazione, ma neppure troppo lontana, seguiamo
l'itinerario stampato da google maps e la raggiungiamo senza troppi problemi. La
signora è già li ad attenderci, ci da le chiavi, paghiamo subito perché la
mattina dobbiamo andare via presto. Anziché dei 500NOK di cui si era parlato in
mail ce ne chiede 450, ovviamente a noi non pare il vero. Ci alloggia in una
casetta di legno appena costruita dietro casa. E' un monolocale con cucina,
lavello e frigo in un blocco unico della whirlpool che non avevo mai visto, il
televisore dove sono presenti anche canali in inglese e un bagno con doccia e
(volendo) lavatrice in comune con un altra stanza uguale. Ovviamente c'è tutto
sia lenzuola che asciugamani, peccato doverci dormire una sola notte.
Lasciamo
i bagagli e andiamo a fare un giro per il paese. Siamo vicinissimi al
porto pertanto puntiamo subito verso di esso, lo visitiamo diamo un
occhiata ai possibili locali per la cena, poi troviamo la baleniera
Souther Actor in esposizione e ci saliamo per una visita (gratuita). |
Ci rimettiamo in
cammino verso il parco cittadino, da qui seguendo la musica ritorniamo verso il
mare dove si svolge un torneo per ragazzi under 22 di Pallamano, giocata su
campi di sabbia. Non avevo mai visto giocare a pallamano su campi di sabbia
percui mi sono trattenuto diversi minuti (oltretutto è uno degli sport che mi
piace di più ....o forse mi ricorda le partite alle medie e qualche pomeriggio
passato sugli spalti in gioventù, in paese abbiamo sempre avuto buone squadre
in questa disciplina) a quanto ho visto le regole erano le stesse, ovviamente
impossibile far rimbalzare il pallone in terra e quindi dopo i tre passi o lo
posi e lo ripigli, o passi.
Incredibile il numero di squadre partecipanti, veramente tante e sopratutto
moltissime femminili (che in Italia sono una rarità), a quanto ho capito era un
torneo per ragazzi tra gli 11 e i 22 anni. Comunque veramente una bella
iniziativa con tanti campi contemporanei, spalti, musica, cibarie e gadget
..insomma una buona organizzazione.
Abbandoniamo la pausa sportiva con l' handball per tornare a fare i turisti,
riattraversiamo la strada e da qui ci immergiamo nel parco cittadino, puntando
il centro della città.
Comincia ad essere il tardo pomeriggio, ma colpisce la diversità di orari con
Oslo, qui la maggior parte dei negozi è chiusa nel pomeriggio, molti propendono
per un orario continuato che dalla mattina si estende fin verso le 16 poi
chiudono. Il centro del paese è carino ma abbastanza deserto, e il paese è più
grande di quanto non si pensi a prima vista, ovviamente ovunque regna la calma e
le poche auto si fermano per farti attraversare ancora prima di quanto non
avvenga a Oslo.
Un paio di volte attraverso la strada anche se mi ero avvicinato al ciglio solo
per far le riprese, ma tanta gentilezza e attenzione alla quale non siamo
abituati va comunque ricambiata, ...che ne sanno loro che io sto pensando da
italiano e non immagino che avvicinandomi troppo al bordo del marciapiede
qualcuno possa fermarsi pensando che voglio attraversare. :-D
Finito di girovagare per il centro, ci avviamo sulla via del rientro verso casa
per una rapida doccia prima di uscire per cena. Ci fermiamo a un supermercato e
compro qualche lattina di birra da portare a casa (è il mio souvenir preferito
ne ho una discreta collezione di lattine vuote con scritto sul fondo dove e
quando sono state acquistate).
Dopo la doccia andiamo a cena al porto su un barcone ("La Scala")
scegliamo due portate di pesce, una zuppa e un insalata di frutti di mare. Un
po' per stare nel budget giusto per non dover nuovamente prelevare, un po' perché
alla fine erano i due piatti che ci tiravano di più (...altrimenti c'è VISA).
Ci facciamo portare della semplice acqua, il vino bianco sarebbe stato troppo
costoso e manco ci faceva troppa voglia di berne una bottiglia.
Ovviamente pure qui il menù contiene pochi piatti tipici (sostanzialmente di
pesce) mentre è riempito di piatti internazionali (sopratutto italiani, lingua
verso la quale tentava pure qualche traduzione non troppo riuscita). Alla fine
ci alziamo con un conto di 268NOK, tutto sommato non male visto che le porzioni
erano abbondanti e sufficienti a sfamarci. Andiamo verso il parco un po' per
fare due passi un po' per vedere cosa ci fosse li vicino alla biblioteca dove il
pomeriggio stavano facendo i suoni di un concerto.
Girelliamo un po' per capire di che si tratta mentre ascoltiamo il gruppo spalla
che si sta esibendo, non abbiamo intenzione di comprare il biglietto perché
tanto dobbiamo andare a letto presto. Troviamo un punto da cui si intravede una
striscia di palco, nel frattempo è cambiato gruppo ed è già montato il gruppo
serio (almeno crediamo) ed ha cominciato il primo pezzo ...rock abbastanza duro,
tutto sommato interessante, tra il fumo appare il cantante ...un personaggio non
troppo giovane. Ce ne andiamo verso il prato dove ci sediamo sulle panchine e
ascoltiamo un po' di musica, poi ce ne andiamo a casa.
Prepariamo le valige per il giorno dopo, dato che è difficile richiuderle tiro
fuori il sacco e ci metto i le due buste con i panni sporchi mia e di Alessio.
Andiamo a letto per tentare di dormire, purtroppo le vicine di stanza non
avevano la stesse intenzione. E la cosa peggio che tenevano musica di merda a
volume piuttosto alto, sfotto Alessio sul fatto che dovrebbe andare a farci
conoscenza visto che io sono fuori target di età ...ma giustamente mi fa notare
che con simile musica discotecara commerciale sono fuori pure dal suo di target.
Vah beh, poi un po' diminuiscono il volume, un po' ci si fa l'abitudine si
finisce con l'addormentarci.
2/8/2008
La sveglia suona
presto, è l'ultimo giorno e siamo nuovamente in partenza per il rientro a Pisa
(Merda) il tempo è veramente volato e adesso che si cominciava a muoversi
discretamente è già l'ora di tornare a casa. Vah beh, non c'è molto tempo per
i sentimentalismi, vado in bagno e poi finisco di chiudere le valige
distribuendo le lattine in modo non si ammacchino sbattendo fra se. Poi prendo
di frigo il formaggio, lo sgombro affumicato e un altra vaschetta di affettato
avanzata li metto in un sacchetto accanto ad una lattina di birra fresca che era
in frigo e li pongo nel mezzo alla valigia affinché si mantenessero più
freschi possibile (quando siamo arrivati a casa erano ancora piuttosto freschi
...forse non a 4°C come in frigo ma non sopra 6 o 7), tolgo dallo zaino il mio
coltellino Opinel e lo butto nel bagaglio da stiva, siamo pronti.
Per finire metto nello zaino la bottiglia dell'acqua da un litro e mezzo
(comprata appena arrivati e poi sempre riempita) nel caso si avesse sete prima
del controllo ...siamo veramente pronti per partire. Alle 7:15 usciamo di casa,
lasciamo un biglietto di saluti alla proprietaria e le chiavi poggiate sul
televisore. Sta leggermente piovendo, per la prima volta tiriamo fuori
"l'ombrello per quando un piove" sempre gelosamente custodito nello
zaino.
Ci dirigiamo alla stazione del treno e aspettiamo, la sera durante la giratina
avevamo già fatto i biglietti (32NOK a testa) alla macchinetta automatica che
tra l'altro a differenza di quelle in stazione a Oslo accetta solo spiccioli e
carte di credito (no cirrus-maestro) percui avevo usato nuovamente la mia VISA.
Abbiamo dei dubbi sulla direzione, io ritengo che Torp stia a destra, Alessio a
sinistra sostenendo che con il pullman si era arrivati da sinistra. Va beh
facciamo per passare il tempo non possiamo neppure fare colazione il barrettino
è ancora chiuso, ma anche appena apre lasciamo perdere visto che abbiamo poche
corone è meglio fare colazione al duty-free almeno siamo certi di non averne più
bisogno, e comuque al momento non ne sentiamo neppure la necessità .
Arriva il treno saliamo, passa il controllore e siamo già a Torp tutto questo
in tre minuti o giù di li. Torp non è una stazione ma una fermata nel nulla,
poco più di un palo con un cartellino blue con scritto il nome in bianco, si
scende e c'è il bus ad aspettarci per portarci all'aeroporto. Il Bus è
alquanto deserto, ci siamo noi, una coppia con bambino dai tratti somatici
orientali e un attempato comandante della Wideroe salito sul treno con noi a
Sandefjord.
Il tempo di partire, fare pochi metri, entrare da un cancello secondario
radiocomandato nel parcheggio dell'aeroporto, riuscire dalle sbarre
dell'ingresso e siamo nella piazzetta all'ingresso dell'aerostazione. Ci
dirigiamo ai banchi del check-in e questa volta ci facciamo un po' di sana coda,
dato che è già aperto da una decina di minuti. Volendo a Torp ci sono delle
macchinette self-service per il check dove uno mette tutti i dati, inserisce il
documento per una scannerizzazione, stampa la fascia per il bagaglio e poi si
reca a una serie di sportelli di check-in generici per tutte le compagnie. Sono
sicuramente più veloci, ma noi avevamo tutto il tempo che ci occorreva percui
non ci siamo cimentati in simile impresa.
Prima del nostro turno beviamo un po' d'acqua, dopo di che penso che dato che
non ne abbiamo bisogno potevamo buttarla nel sacco in stiva insieme alle buste
dei panni sporchi ...così come curioso souvenir anziché buttarla nel cestino
prima del controllo.
Al check-in scopro di aver commesso una leggerezza, non è più la Ryanair del
2003 adesso i bagagli non solo si pagano extra sul biglietto all'atto della
prenotazione ma oltre al peso si conta anche i pezzi. Percui noi avevamo
acquistato 1 pezzo per massimo 15Kg e non si poteva più portare 2 pezzi pur
rientrando nei 15kg come avevo fatto tornando dall'Irlanda nel 2003.
Pazienza vorrà dire che pagheremo, del resto a Sanpietroburgo ci toccò pagare
il supplemento bagagli su un charter di BluePanorama (unico viaggio che ho fatto
su charter ...e sicuramente ultimo visto la scarsa affidabilità sugli orari e
manutenzione), non saranno questa gran cifra.
Al check-in ci danno il bigliettino e ci mandano allo sportello di Ryanair a
pagare ...160NOK (20Euro) gli prendesse una diarrea. Paghiamo dando fondo alle
poche corone rimaste (alla fine riportiamo a casa solamente un ottantina di
corone) e con la ricevuta torniamo a prendere i biglietti.
Passiamo i controlli, questa volta ho cambiato scarpe e il metal detector non
suona, e andiamo al gate d'imbarco ad aspettare. Ovviamente non facciamo
colazione, ma neppure ne sento la necessità e male che vada a bordo prendono
pure gli euro.
L'aereo arriva con molto ritardo e la partenza del volo è prevista con 20
minuti di ritardo. Sbarcano i passeggeri direttamente in area partenze e li
fanno entrare in erostazione dalla porta di sinistra dell'imbarco, mentre noi
siamo già in fila a quella di destra.
Appena a bordo sono pronti (o più probabilmente appena staccato il camion del
rifornimento carburante) cominciano a farci imbarcare mentre in stiva hanno
appena mandato via i carrelli con i bagagli dei passeggeri precedenti e
cominciato a imbarcare i nostri. Sfiga per chi avesse comprato la priorità
d'imbarco, perché in quel buglione di sicuro non è stato il primo a montare
(anche se a dire il vero appena saliti ci hanno fatto saltare le prime 5 file,
il che non è escluso fosse legato al discorso dei riservati visto che alla fine
quando siamo stati in volo gente seduta ci stava) comunque saliamo abbastanza
tra gli ultimi e ci tocca un posto sull'ala.
L'aereo è sempre perfetto e praticamente nuovo, credo sia il solito dell'andata
anche se il personale mi sembra diverso. Si parte con quella ventina di minuti
di ritardo, il cielo è coperto e sta pioviscolando.
Lungo gran parte del viaggio sotto si intravedono nuvole più o meno dense più
o meno spesse, con rari lembi di terra. Accanto a noi un simpaticissimo scozzese
residente in Norvegia con famiglia nei tre seggiolini dietro di noi diretto in
vacanze in lucchesia si intrattiene in conversazione con Alessio ....meno male
sono dalla parte del finestrino, il mio inglese è decisamente peggio del suo.
Durante il viaggio seguo un po' di discorsi ma il rumore e la distanza non mi
permette di afferrare tutto, comunque si ragiona dell'eccezionale caldo di quei
giorni in Norvegia e anche di Italia ...per finire a consigli su come visitare
Firenze. Azz...e vaglielo a spiegare. Tira via i parcheggi a pagamento in centro
carissimi (la Norvegia non è vilia), ma come si spiega la ZTL e i cartelli con
intero poema dantesco che la segnalano? Come si spiega come saltare i lavori
della tramvia per raggiungere il centro? Come si spiega che il 90% dei parcheggi
a bordo strada sono per residenti e se anche hanno le strisce bianche non si
possono usare? Come si becca via Nazionale, unico accesso rimasto per il
parcheggio della stazione senza sbagliare ? Beh io c'ho provato ...consigliando
di andare in centro con i mezzi pubblici treno o autobus.
Siamo sulle alpi, ci fanno agganciare le cinture ...a dire il vero io manco le
avevo sganciate dato che non mi danno nessun fastidio e non avevo avuto necessità
di alzarmi, il panorama è veramente bello, finite le vette si intravede Milano
(o meglio si riconoscono due aeroporti vicini) poi pianure e altre città in
fine colline e ancora montagne tagliate che mostrano una pietra bianca, siamo in
versilia è ovvio, puntiamo sul mare verso il largo, poi una virata e di nuovo
verso terra; sotto di noi Livorno con i piazzali pieni di auto nuove e i
depositi della STANIC, intanto ci siamo abbassati molto passiamo sulla pineta di
San Rossore e su alcuni fabbricati presumo la base amerikana (per quanto mi
suoni strano che ci facciano sorvolare un pezzo di stato USA ..probabilmente
siamo di fianco) eccoci siamo in aeroporto, se ne riconoscono le strutture, gli
hangar militari. Si atterra, atterraggio perfetto, anche se la pista sembra la
FI-PI-LI tanto ballonzola l'aereo una volta sulle ruote, si devia piuttosto
bruscamente dalla pista per andare verso l'area di parcheggio. Abbiamo
recuperato gran parte del ritardo siamo sotto i 5 minuti di ritardo.
Sbarchiamo e ci fanno entrare in aerostazione da un cantiere, ci dirigiamo al
nastro 2 in attesa dei bagagli. A un certo punto i monitor cominciano a cambiare
tutte le informazioni poi si spengono. Nella saletta pigiati come acciughe i
passeggeri di 4 o 5 voli in attesa di bagagli che non arrivano, un casino
incredibile, quaranta gradi minimi e un puzzo di sudore che manco in discoteca.
A un certo punto un volo passa dal nastro uno al nostro, un casino. Poi invece
cominciano a arrivare inaspettatamente i bagagli dei passeggeri provenienti da
Liverpool dopo 40 minuti che siamo li l'altoparlante ci avvisa di andare a
ritirare i bagagli sul nastro 3. Il nastro tre è una barzelletta, è un ovale
con curve strette e l'immissione avviene in modo tangente al centro del
rettilineo. Il primo bagaglio buttato sul nastro è un passeggino che
immancabilmente si incastra nell'ingresso bloccando ogni cosa, un volontario
schizza di la dal nastro e lo scastra prima si spacchi e blocchi tutto; nella
prima curva, troppo stretta, le valige più lunghe e i passeggini
immancabilmente non girano e finiscono in terra fuori dal nastro. Comunque a
parte questo casino dopo un ora dallo sbarco abbiamo i nostri bagagli e ci
avviamo all'uscita, faccio una sosta tecnica al cesso che ovviamente è sudicio
e funziona uno solo dei due asciugatori ad aria calda, poi ci dirigiamo verso il
parcheggio di sosta lunga P1. Mettiamo i bagagli in auto e mi chiedo dove
diavolo sia la cassa, non vedendola metto in moto e faccio il giro del
parcheggio, nulla ..di la in quello multipiano c'è una cassa automatica,l'avevo
già adocchiata, ma c'è da attraversare la strada e oltretutto il vialetto di
uscita dal P1 non ha in corrispondenza nessun strappo nella recinzione
dell'altro parcheggio mi pare strano sia quella ma visto non c'è altro ci
faccio un salto.
La cassa è per qualunque parcheggio quindi andrebbe benissimo per il P1,
peccato sia fuori servizio. Do un occhio all'interno del multipiano per vedere
se vedo altre indicazioni di casse ma non ce ne stanno, allora vado verso
l'aeroporto, davanti l'ingresso trovo la cassa con l'operatore. Mentre pago gli
chiedo quale fosse la cassa più vicina per il P1 e mi indica l'automatica fuori
servizio, gli dico che è fuori servizio "...beh allora questa è la più
vicina", alla faccia del servizio.
Adesso non rimane che un bel cantiere sulla FI-PI-LI con coda chilometrica e poi
ci siamo perfettamente riaclimatati al nostro amato evolutissimo paese del terzo
mondo. Beh....sempre se uno è capace di indovinare l'ingresso della FI-PI-LI,
visto che di cartelli stradali indicanti Firenze ce ne sta uno all'uscita del
parcheggio e un'altro all'ingresso della rampa ...nel mezzo l'istinto di
sopravvivenza.
CASA ...DOLCE CASA, ben tornati nella repubblica dei fichi d'india !!!
Conclusioni
Ad un mese dal viaggio posso chiudere l'argomento con un po' di conclusioni, anche per rispondere alle domande classiche degli amici.
Partiamo da "com'è la Norvegia ?" , ovviamente bellissima con il suo paesaggio alpino sul mare, i verdi intensi e la grande sensazione di freschezza che si respira anche nelle annate eccezionali come questa quando la temperatura sta abbondantemente sopra i 30°C. Senza parlare poi dell'ordine, della pulizia, del rispetto delle leggi e delle regole, della tranquillità, delle auto che si fermano quando un pedone si avvicina agli ultimi 30 cm del marciapiede ....tutte cose che nel nostro paese sono utopia.
Il "ma è cara ?", certo la Norvegia non è vilia, ma se si fa un po' di attenzione, si evitano gli albergoni e ci si concentra sui miniappartamenti in affitto o gli Ostelli, se si scegli bene dove andare a cena o pranzo, si può fare una vacanza anche senza spendere molto. Personalmente tutto compreso ho speso sui 930€, qualche decina di euro in più Alessio, qualcosa meno Duccio che però è stato meno giorni anche se ha usato un volo di ritorno più caro. Con tutto compreso intendo proprio tutto dal parcheggio per l'auto a Pisa (merda!) alle lattine di Birra portate a Casa per ricordo, e come avrete notato non ci siamo fatti mancare nulla.
Alla fine del giro per chi vive nel "Chianti Shine" (o Firenze, o Siena ...ma temo pure Milano e Roma) non sembrerà troppo più cara di casa nostra, anche perché in ferie qualche decina di euro in più non pesano a nessuno. Certo per chi vive in altre zone d'Italia la differenza verrà notata di più.
Sull'itinerario direi che siè azzeccato abbastanza, l'unica cosa che mi è dispiaciuta è stata il viverla poco tra i Norvegesi, sarebbe occorso qualche giorno in più, e l'aver lasciato il Lysenfjord da visitare. Del resto il tempo era quello che era e il Lysenfjord per quanto sia molto suggestivo e omnipresente sulle cartoline richiede un po' di tempo e di impegno per la visita.
Il "se torni in Norvegia dove vorresti andare ?" si concentra ovviamente sul Lysenfjord , e in periodo invernale su Capo Nord, se il sole di mezzanotte al circolo è un fenomeno perdibile l'aurora boreale credo sarebbe invece un esperienza unica, ma non disdegnerei neppure un w.e. di natale ad Oslo.
Claudio
http://claudiofedi.splinder.com