Vacanze a Nizza
Diario di viaggio 28 Dicembre 2007- 2 Gennaio 2008
di Ferny Forner
Io e mia moglie siamo
partiti in treno da Torino alle 7.30 del mattino del 28 Dicembre, arriviamo a
Nizza intorno alle 14.
Ci dirigiamo verso
l’albergo percorrendo l’avenue Medecin (affollatissima), una delle strade più
importanti, dove hanno sede i grandi magazzini (Lafayette, Monoprix), centri
commerciali (Nice Etoile), multisale cinematografiche, negozi, ai lati ampi
marciapiedi, senza scalini negli attraversamenti (i trolley sembrano piume), a
centro strada i binari della nuova linea tranviaria, osservo che la circolazione
veicolare è fortemente limitata, notiamo che i tram hanno una linea molto
aerodinamica, sono molto silenziosi e frequenti, l’ultimo tratto della via è
pedonalizzato.
Arriviamo in albergo,
situato in prossimità della Place Massena e della pedonalizzata rue de France,
l’hotel Acanthe (65 euro a notte), hotel con camere microscopiche e bagni
ancora peggio, però non abbiamo trovato di meglio, sistemiamo i trolley e,
approfittando della bella giornata di sole, ci avviamo verso il mare (a circa
400 metri), passando per la Place Massena.
La Massena è la piazza più
nota di Nizza, brulicante di gente, è divisa in due parti: rettangolare nella
parte iniziale, allo sbocco dell’avenue Medecin, circondata da tre lati da
ampi portici, con negozi, mentre la parte verso il mare è fatta ad arco, tutta
pedonalizzata, nella parte centrale vi passa la nuova linea tranviaria.
Ai lati della piazza sono
state sistemate, su alte colonne, sette statue, opera dello scultore spagnolo
Jaume Plensa, che s’illuminano di colori diversi, colori che si trasmettono da
una statua all’altra (fatto che si nota particolarmente di sera) e che
simboleggiano i sette continenti, e stanno ad indicare il dialogo e la
trasmissione della cultura tra i popoli della terra. Nella parte ad arco è
stata inserita una grande fontana con varie sculture (ritengo dello stesso
autore delle statue, ma non sono sicuro)
Molte le panchine in
pietra levigata.
Ai lati della piazza, per
le festività natalizie, piccole e caratteristiche casette di legno, che
costituiscono un allegro mercatino natalizio, dove si vendono prodotti
artigianali, una pista di pattinaggio e addobbi natalizi.
Arriviamo al mare e alla
famosa e affollata Promenade des Anglais per goderci l’ultimo sole.
I turisti sono per il 90%
italiani, si sente parlare romano, piemontese, veneto ecc, poco il francese.
Ci sdraiamo sull’ampia
spiaggia pietrosa per riposarci, quindi facciamo un giro verso la zona della
Vecchia Nizza, una zona con viuzze strette (un budello di Alassio molto più
grande), piene di negozi (per turisti) e ristoranti.
Passando per Place
Rossetti, visitiamo il presepe vivente davanti alla cattedrale di Santa
Reparata, l’interno della chiesa è in stile barocco, poi navigatore
satellitare in mano, andiamo a vedere la Place Garibaldi, quindi la Place St.
Francois e la Place du Palais.
Alla sera cena al
ristorante Acchiardo, nella vecchia Nizza, che da oltre 10 anni serve lo stesso
menu, ad eccezione del piatto del giorno, cena abbondante con soupe pistou,
spaghetti al pistou (basilico) con carne ai ferri, vino e caffè con 30 euro in
due.
Rientriamo velocemente (di
sera fa un freddo cane) in hotel passando per il mare e la promenade.
29 Dicembre:
visto che è una bella giornata di sole, decidiamo di andare alle Iles de Lerins,
che sono davanti a Cannes.
Scegliamo di prendere il
treno, che è veloce, anche se è caro (8-10 euro), rispetto al bus (costo €
1,30).
Prima però facciamo un
giretto al mercato sito sul Cours Saleya (parallelo alla celebre Promenade),
noto come mercato dei fiori, ma mi è parso un mercato ortofrutticolo, con
prezzi inavvicinabili, penso fatto solo per stranieri, situato tra la città
vecchia e il mare, il mercato è molto animato, pieno di colori, ai lati vi sono
molti ristoranti, con i tavolini sulla strada (dopo le ore 13)
Sul lato mare della piazza
ci sono le Ponchettes (una costruzione che sembra un muro con ampi archi), che
dividono il mercato dalla Promenade, in passato erano le casette bianche dei
pescatori.
Poi di corsa alla stazione
dove prendiamo il treno per Cannes e dal porto il battello (le corse sono
frequenti) per l’isola di Santa Margherita (15 minuti di traversata), ci
accompagna un sole splendido.
(Cannes ci è parsa molto
brutta, traffico incredibile e disordinato, anche sulla celebre Croizette, aria
irrespirabile).
L’isola, praticamente
disabitata, è un parco naturale, circondata da spiagge pietrose e scogli, con
bellissime calette, con pini che diradano sul mare.
La natura appare
incontaminata, vi sono sentieri che costeggiano il mare e altri che passano per
l’interno, si cammina tra il verde tra pini e eucalipti (tutto è descritto
nei comodi punti di osservazione).
A circa 500 metri dal
punto di imbarco si trova lo stagno di Bateguier, dove si possono ammirare oltre
alla natura selvaggia, anche decine di uccelli, ai lati del lago si trovano
punti di osservazione simili a terrazze in legno leggermente sopraelevate con
targhe che forniscono molte informazioni.
Il giro completo
dell’isola costeggiando il mare (circa 7-8 chilometri) dura circa tre ore, ma
noi preferiamo percorrere circa 1 chilometro per fermarci in una caletta e
mangiare i panini che ci eravamo portati, visto il magnifico sole e gli scogli
levigati dal mare.
Torniamo indietro e,
passando per il porticciolo, raggiungiamo il Castello (Fort Royal, fatto
costruire dal Richelieu), dal 1700 diventato prigione di stato, ove si dice
essere stata imprigionata la famosa maschera di ferro, la cui storia è stata
oggetto di decine di film e sceneggiati televisivi.
All’interno si trova il
Museo della marina (che non abbiamo visto), saliamo sulle mura per goderci i
magnifici panorami.
Verso le 16.30 ci
dirigiamo all’imbarcadero, visto che quando cala il sole, la temperatura
diventa piuttosto rigida.
Verso le 19 siamo a Nizza.
Alla sera ci facciamo un
giro in rue de France, via pedonale perpendicolare alla Place Massena, molto
commerciale con negozi che sono aperti oltre le 22.
Andiamo quindi a cena in
un ristorante trendy il Voyageur Nissart, che ci avevano consigliato, dopo aver
fatto una coda di 30 minuti per entrare, finalmente ci accomodiamo (sono le 22),
gestito da giovani, che rappresentano anche la quasi totalità dei clienti, nel
menu parecchi piatti tipici, in genere serviti come piatti unici, io prendo un
piatto di pesce con enorme contorno, mia moglie prende una zuppa e poi
un’insalata assortita, spesa circa 15 euro a testa, vino e caffè compresi.
Dicembre 30:
possiamo definirlo il giorno dedicato all’arte, infatti, andiamo a visitare i
musei Chagall, Matisse e i resti gallo-romani.
Si trovano tutti nel
quartiere collinare di Cimiez, saliamo sul bus 22, vicino alla place Massena,
che ci porta davanti al Museo Chagall (ingresso euro 6,5), il museo contiene
prestigiose opere di Chagall, in particolare abbiamo ammirato le fantastiche
opere relative al messaggio biblico, un insieme di 13 opere dai magnifici colori
che vanno dalla creazione dell’uomo a Mosè che riceve le tavole con i 10
comandamenti, Bellissime anche le opere (5 tavole) che rappresentano 5 versioni
del Cantico dei Cantici (seconda parte del messaggio biblico) con un grande
utilizzo del colore rosso, e le vetrate a mosaico, sempre con argomenti biblici.
(n.b. nel museo è
consentito scattare foto senza flash)
Riprendiamo il bus e dopo
3 fermate arriviamo al Museo Henri Matisse (euro 4) che contiene una ricca
collezione di opere del pittore.
Le collezioni, sistemate
per temi, illustrano l’evoluzione del pittore ed in particolare il rapporto
tra il disegno e la pittura, sono, infatti, esposti disegni, sculture, foto,
oggetti, dipinti, (a proposito guai ad usare la macchina fotografica, si viene
subito diffidati dal servizio d’ordine, ci sono telecamere dappertutto).
Da non perdere la visita a
questi due musei.
Prima di entrare al
Matisse avevamo visitato brevemente il sito archeologico con i resti
gallo-romani.
Riprendiamo il bus e
torniamo al mare, sulla promenade, allietati da un pallido sole.
Andiamo quindi a pranzo in
un ristorante della Vecchia Nizza, con prezzi adatti al nostro budget, prendiamo
2 zuppe di cipolle e 1 pizza, spendiamo circa 20 euro, bicchiere di vino
compreso, il caffè andiamo a prenderlo in rue de France in un bar gestito da un
torinese (euro 1,3).
Facciamo flanella nella
rue de France e nel centro storico per il resto del pomeriggio
Alla sera per la cena
torniamo al ristorante Voyageur Nissart.
Dicembre 31, tempo
piuttosto nuvoloso, ma non fa freddo, giriamo per completare la visita di Nizza,
per tutto il giorno.
Alla sera cena da Buffalo
Grill, catena di ristoranti specializzati in cucina americana, praticamente in
Place Massena, per entrare facciamo più di un’ora di coda, clientela giovane,
ceniamo con petto d’anatra fatto alla louisiana, con patate, piatto di pesce
all’americana, con contorno di verdure, vino della California, dolce texano,
per due, caffè, spesa totale 38 euro.
Gennaio 2: partenza
Ferny Forner