Monaco
di Baviera e Salisburgo
Seguendo i Genesis in tour – Seconda tappa
Diario di viaggio 6-11 luglio 2007
di Domenico
http://domenico1974.spaces.live.com/
È strano scrivere questo diario di viaggio a distanza anche di così breve tempo. Monaco mi fa tornare in mente le splendide due settimane trascorse per l’Europa seguendo il tour dei Genesis, ma…..
Veniamo al dunque.
Prenotazioni come sempre on-line, sia del volo (Condor Air Lines) sia dell’albergo (tramite www.venere.com).
Molte notizie sulla città di Monaco si possono leggere su:
http://www.muenchen.de/home/60091/Homepage.html
La visita di Salisburgo è stata un assoluto fuori programma. I genietti dell’hotel non avevano evidentemente prenotato la visita al castello di Neuschweinstein. Rimasto a piedi, un po’ incazzato, per non perdere una intera giornata, sono partito per Salisburgo.
Condor Air lines
Il volo Fiumicino – Monaco è in leggero ritardo, tanto che credo di avere preso l’ultimo treno dall’aeroporto di Monaco verso il centro (partono, se non erro, fin poco prima la mezzanotte). Comunque i vettori sono nuovi, c’è molto spazio tra le file di sedili, ci sono i monitor su cui seguire le fasi di decollo e atterraggio e a bordo offrono anche uno spuntino. Costo: 60 euro a/r, però pagato con 8 mesi di anticipo.
Collegamento Flughafen München – Hauptbahnhof
Dall’aeroporto si arriva in centro con i treni della S-Bahn S1 oppure S8 con frequenza di circa 10 minuti.
Trasporti locali
Sono molto costosi. Un biglietto per muoversi nel centro costa 2,10 euro. Oppure l’alternativa è il biglietto per brevi spostamenti (1€) che permette però al massimo 4 fermate, 2 metro + 2 mezzi di superficie. La città però è piccola e, oggettivamente, si ha necessità dei mezzi molto raramente.
Meteo
Tranne due giorni, tempo pessimo, pioggia e temperature molto fresche fino ai 14°C che ho letto il giorno 10 luglio alle ore 0.00!
6 luglio: Roma - Monaco
Arrivo a Monaco in tarda serata, è mezzanotte circa. L’aereo ha fatto un’ora di ritardo e faccio in tempo appena a prendere forse l’ultimo treno che mi porta in centro.
L’albergo che ho scelto è il Modern, circa 300 euro per 5 giorni con ottima colazione a buffet, molto vicino alla stazione centrale e vicino anche al centro. Senza infamia né lode; quando ho avuto bisogno di aiuto per il tour a Neuschweinstein, che poi ho perso, hanno pensato ai fatti loro…
7 luglio: Monaco di Baviera
Il tempo è buono; il primo giorno mi serve per avere un primo contatto con la città.
A cinque minuti dalla Hauptbahnhof c’è Karlsplatz (anche detta Stachus – dal nome di una vecchia trattoria – per l’indecisione dei monacensi nello scegliere un nome) con la sua fontana meta di incontri di locali e turisti. Sul lato opposto alle mura del centro c’è l’elegante Palazzo di giustizia in stile neobarocco e neogotico.
Attraverso la Karlstor ed entro nella Neuhauser Strasse, bella strada pedonale con alcuni caratteristici palazzi, alcune chiese, negozi e birrerie. Invece di proseguire verso Marienplatz devio per la Damenstifsstrasse in cerca della Asam Kirche. Vi consiglio di prendere il passaggio che si trova di fronte alla Kreuz Kirche, un piccolo viale con giardino e alcune birrerie molto caratteristico. Il passaggio spunta su Sendlinger Strasse e a pochi metri c’è, non ben visibile lungo il marciapiedi, la Asam Kirche, raro gioiello rococò del 1700.
Proseguo verso Sendlinger Tor, che vedo rapidamente prima di ritornare sulla bella Sendlinger Strasse e raggiungere Marienplatz. Purtroppo mi aspetta una brutta sorpresa, perché il campanile del nuovo municipio (Neues Rathaus) è in ristrutturazione e quindi avvolto da un orribile telo bianco. Il Neues Rathaus è un bel palazzo di fine ‘800 in stile neogotico. La facciata ha sculture che raccolgono storie e leggende bavaresi, mentre il campanile incorpora il famoso carillon che si anima due volte ogni mattina. Mi aspettavo che suonasse, invece si vedono solo i personaggi in silenzioso movimento i quali, circondanti dal telone bianco, perdono tutto il loro fascino.
Marienplatz e Neues Rathaus
Il cortile del Municipio è molto bello, grazie all’architettura del palazzo. Lì si trova un elegante ristorante dai prezzi, tutto sommato, non eccessivi e dalla buona cucina.
Accanto al Nuovo Municipio c’è il Vecchio Municipio, risalente al XIII secolo ma ricostruito a fine 1400.
Sempre nelle vicinanze ci sono altri punti di interesse.
La Frauenkirche, con le sue torri gemelle dalla cupola “a cipolla”, è il simbolo della città. L’interno è “essenziale”; all’ingresso è visibile una impronta che la leggenda vuole sia del diavolo. In realtà l’impronta mi sembra del tutto estranea alla chiesa!
Peterskirche o “Alter Peter”, chiesa gotica a due passi dal Viktualienmarkt, vivace mercato di Monaco, con bancarelle con prodotti gastronomici, di artigianato e un paio di Biergärten. Il Viktualienmarkt è molto carino e si possono mangiare panini con prodotti locali, quali i wurstel o il Leberkäse, arrosto di wurstel a basa di manzo e lardo.
La gita cittadina procede lungo Theatiner str. fino alla Thetiner Kirche, imponente costruzione in giallo ocra che spicca dal Hofgarten lì vicino.
Viktualienmarkt
e St. Peter
Nel “Giardino reale” molta gente si ferma per leggere o anche per ascoltare musica eseguita da artisti di strada nel tempietto di Diana.
Di fronte alla Theatiner Kirche e accanto al giardino c’è l’ingresso alla Residenz (www.schloesser.bayern.de), sfarzosa reggia dei Wittelsbach, famiglia il cui destino è fortemente legato alla Baviera.
La visita ha una particolarità: il tour del mattino è in parte diverso da quello del pomeriggio, cosicché non è visitabile in una unica volta tutto il palazzo.
Gli stili interni sono diversi; nel tour mattutino a me piacciono soprattutto il Grottenhof, cortile delle grotte, opera rinascimentale che ricostruisce una grotta, l’Antiquirium, elegante corridoio rinascimentale e le Reiche Zimmer.
Proseguo verso Odeon Platz che la mia guida indica come la più bella di Monaco, ma non saprei dire se è effettivamente così.
Faccio una sosta nei pressi di Max Joseph Platz, dove affaccia il teatro nazionale, circondata da tanti ristoranti e locali.
Dedico il pomeriggio alla visita della Alte Pinakothek (Antica Pinacoteca), non particolarmente bella da fuori ma dotata di alcuni ottimi pezzi del periodo Medioevo – XVIII secolo. Si trovano Durer, Pietre Brugel il Vecchio, Rubens, Rembrandt, Botticelli, Raffaello, Tiziano solo per citarne alcuni.
L’ingresso è economico, comprende audioguida e la visita è piacevole. Inoltre ogni sala ha una poltrona e un libro (in tedesco) in cui poter leggere notizie su quadri e pittori della collezione.
Concludo il pomeriggio verso Ludwig Str. e Leopold Str. ovvero le strade principali del quartiere Schwabing. Tanti alberi, bar, birrerie e caffè, ma anche uno sfarzo di stili architettonici per dimostrare al mondo la grandezza del regno di Baviera.
Nel rientrare in hotel scopro la Monaco serale, ancora più piacevole di quella diurna, tanta gente, tanta musica per strada (ovunque e soprattutto classica). Ecco, ora sono a casa…
8 Luglio: Nymphenburg
E’ la giornata più calda del mio soggiorno, credo oggi si arrivi a 25°C. Bel tempo, parto quindi per il castello di Nymphenburg, non molto distante dal centro. La visita è piacevole, il palazzo si presenta dietro una bella fontana con tanto di anatre e cigni, anche se è però piccolo e il biglietto di ingresso (10 euro per avere accesso a tutti i vari palazzi) non include l’audioguida. Il giardino è ampio, cercate di dotarvi di mappa perché le poche attrazioni sono dislocate di qui e di là. Io ho seguito la strada che parte dalla destra dell’ingresso e ho girato in senso antiorario. Ho così visto la Magdalenenklause (del 1725, in stile italiano a imitazione di un eremo; contiene una cappella a forma di grotta), la pagoda, la piccola cascata in cima al parco e poi Badenburg e la lussuosa “vasca da bagno”.
Nel pomeriggio sono indeciso tra il Museo delle Scienze o il Giardino Inglese. Visto il bel tempo, mi sposto all’Englisher Garten (entro dal lato metro Universität ed esco verso la Haus der Kunst), il parco più grande di Monaco, attraversato da due rami del fiume Isar. All’interno ci sono tante cose: la Chinesischer Turm (dove spesso suonano musiche popolari) e annesso Biergarten, il piccolo lago a nord, un po’ di sentieri per i boschi (il più carino secondo me è quello lungo l’Eisbach), l’area nudisti e tanti prati dove la gente legge, suona, mangia gioca. Tempo un’ora e il tempo diventa novembrino, comincia a piovere, il parco si svuota e quindi la mia visita è ridotta.
Lascio il parco presso la Haus der Kunst e proseguo su Prinzrengenten Str, elegante “strada dei musei”. Poco più avanti un po’ di gente osserva il surf cittadino che qualcuno pratica sul fiume Eisbach in corrispondenza dell’attraversamento della strada.
Oltrepasso il bel palazzo del Bayerische National Museum e continuo fino al Friedensengel (angelo della pace, innalzato in memoria dei 25 anni di pace dopo la guerra franco-prussiana del 1870). Supero il ponte sull’Isar per proseguire sulla isoletta verde Maximilansanlagen.
Spunto quindi in vicinanza del Maximilianeum, inizialmente ideato come acropoli, oggi un po’ residenza di studenti un po’ sede della Dieta Bavarese e del Senato.
Prendo Maximilianstrasse per poi girare in Sternstrasse dove, costeggiando l’Isar, si raggiunge la bella chiesa di St. Lucas.
A questo punto ritorno in centro lungo Maximilianstrasse, elegante e lussuosa strada di Monaco, con hotel extra lusso e negozi di alta moda.
Giungo così a Max Joseph Platz dove in serata il Bayerische Staatsoper apre le porte per “Opera für alle” con un galà in onore di Wagner. L’evento è proiettato in piazza su un maxi schermo.
La sera ceno al Franziskaner in Max Joseph Platz così da ascoltare anche il concerto. Provo un mix di salsicce e wurstel che, ammetto, quasi nausea!
Per uno di questi, un wurstel bianco, devo ringraziare l’intervento di una simpatica signora monacense che mi indica come mangiarlo!
Provo la Spezi, bibita a base di Coca cola e limonata: niente male, qui va di moda ed è una valida alternativa per chi non beve birra.
9 luglio - Salisburgo
Il Castello di Neuschweinstein rimarrà per ora nei miei sogni. Potrei maledire le persone che si erano incaricate della prenotazione, vale a dire un italiano alla reception del mio hotel e la locale compagnia di tour organizzati della quale ho perso il link, direi volutamente!
Alla fine non tutti i mali vengono per nuocere: innanzi tutto il tempo è pessimo.
Passato lo scoramento e la rabbia (i due tizi alla reception fanno finta di non capire, mangiano la loro colazione e non collaborano a risolvere il caso) mi ricordo che Salisburgo non è affatto lontana. Dieci minuti e sono alla stazione; alle macchine automatiche temporeggio perché non sono sicuro di avere scelto i biglietti giusti e faccio bene. Alla terza volta, non so come, mi esce una offerta per cui vado e torno a 50 euro in intercity!
In 90 minuti raggiungo la città austriaca (originale: cambio città e anche nazione!). Al piano di arrivo dei treni a lunga percorrenza c’è l’info point che mi dà una carta della città e mi indica cosa vedere nelle poche ore che ho a disposizione.
In realtà a Salisburgo ci ero già stato, se non erro, nel 1999 quando ci fu una eclissi totale di Sole.
La città è davvero piccola, 5 ore sono sufficienti per vedere le attrazioni principali. In città ci sono però sempre concerti, oltre agli spettacoli di marionette su opere di Mozart al Marionettentheater che, dati i tempi, non posso seguire.
Dalla stazione ai giardini Mirabell si impiega meno di 30 minuti a piedi. Due passi e qualche foto prima di raggiungere il fiume Salzach e, oltre il ponte, il centro storico.
In ordine sparso potrei suggerire (così come indicatomi all’ufficio turistico in stazione): il bel cimitero di St. Peter Friedhof (nei pressi della funicolare Festungsbahn), la Getreidegasse, stradina piena di negozi e palazzi caratteristici su cui si affaccia la Mozarts Geburtshaus, la zona intorno Waag Platz dove c’è lo Iuden Gasse (stradina con negozi natalizi strepitosi!) e il Gold Gasse; ovviamente la Residenz Platz con la Residenzbrunnen (fontana) e la Dom Platz da cui si accede al duomo.
Nel primo pomeriggio, dopo un pranzo in un ristorantino molto carino in zona Gold Gasse e l’acquisto di qualche souvenir, decido di vistare la fortezza (Festung Hohensalzburg). Si sale a piedi (impresa!!) o con la funicolare (Festungsbahn). Il biglietto della funicolare include quello di ingresso al castello (circa 8 – 10 € non ricordo bene).
Giusto il tempo di scattare qualche foto dall’alto che comincio le visite: una parte è con audioguida (fortezza e torre), in altre parti si accede liberamente (stanze di stato, musei vari e museo delle marionette). Fuori comincia a piovere forte e la pioggia non finirà più fino al rientro a Monaco!
Giardini Mirabell e St. Peter Friedhof
Il feeling con l’Austria è sempre ottimo, quasi empatico; mi ha colpito questa frase che ho letto nella fortezza: “Die Gegenden von Salzburg, Neapel und Costantinopel zähle ich zu den schönsten der Erde” (Alexander von Humboldt) (“I dintorni di Salisburgo, Napoli e Costantinopoli sono quelli che considero i più belli al mondo”)
10 luglio: Olympiapark e Genesis
Giornata dedicata ai Genesis.La mattina quindi faccio un giro per Monaco dedicandomi ai souvenir (ma non è che ci sia granché). A pranzo incontro Rabea, amica di penna, che mi fa visita e compagnia al Hofbräuhaus che senza di lei non avrei mai trovato. La Hofbräuhaus è la birreria più frequentata dai turisti, forse non da tanti monacensi come mi dice Rabea, e dove si può vivere l’atmosfera dell’Oktoberfest tutto l’anno. Si mangia bene, l’atmosfera è eccezionale, divertente, si spende poco. Rabea mi fa scoprire – purtroppo solo oggi – l’ottima birra Radler, mix di birra e limonata: io, quasi astemio, ne bevo mezzo litro e resto sobrio! Eccezionale (per chi non beve, lo so) e di ottimo sapore.
Dopo pranzo Rabea mi saluta. Simpaticissima e padrona dell’italiano: contento di averti conosciuta di persona.
Il concerto è all’Olympiastadion, quindi ne approfitto per visitate l’Olympiapark, ovviamente senza macchina fotografica per evitare confisca al concerto. (Nota a margine: a Bruxelles mi hanno fatto consegnare l’ombrello, qui non è potuta entrare una bottiglia d’acqua…).
Bello il parco, bella la piscina olimpionica e lo stadio. Faccio un giro sull’Olympiaturm alla cui cima (280 metri) si arriva con un velocissimo ascensore. Da lì si ha una bella veduta su Monaco e i sui dintorni. In lontananza si potrebbe scorgere Salisburgo e Neuschweinstein (grrrr!!), si vede invece bene l’Allianz Arena.
Alle ore 17 aprono i cancelli allo stadio e da sopra la torre si vede la gente affollare il prato su cui si staglia, perfettamente inserito nel parco olimpico, il grandioso palco dei Genesis! (Grandi ragazzi, lasciatelo lì!!).
Sulla torre c’è anche un piccolo museo del rock nella cui “Hall of fame” i cari miei eroi hanno lasciato, proprio questo giorno (chissà quando!) le loro impronte.
Alle spalle dello stadio c’è l’Olympiaberg (Monte olimpico), piccola collina costruita con le macerie prodotte dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Bella vista anche da lì (e un po’ si vede nello stadio).
11 luglio: Deutsches Museum
Altra giornata piovosa. È quella adatta per vedere, prima di partire, il Deutsches Museum (www.deutsches.museum.de).
Bello! È uno fra i più importanti del genere nel mondo ed il più grande museo tedesco della scienza e della tecnologia. Le esposizioni sono vaste e io, vedendole “in scioltezza”, ci impiego senza esagerare 4 ore. C’è anche una ricostruzione di una miniera la cui visita impiegherebbe 1 ora (desisto).
Tra le sezioni e i pezzi esposti vi segnalo: il settore aeronautico (con i primi aerei a reazione, i caccia a decollo verticale, il mitico Junkers Ju52, i primi aerei originali di Wright, il razzo V2 e il moderno Spacelab); il settore della astronomia (soprattutto se prenotate in anticipo lo spettacolo in planetario, non incluso nel biglietto); lo spazio degli esperimenti, la sezione di fisica, il primo sommergibile tedesco, la sezione del vetro dove si realizzano oggetti e sono messi in vendita etc etc.
E poi dalla terrazza c’è una bella vista di Monaco!
Per tornare in centro seguo Ehrardstrasse che costeggia l’ufficio brevetti tedesco.
Raggiungo Gärtner Platz dalla quile arrivo a Viktualenmake per un ultimo rilassante giro in centro, un panino al Lebenkäse e uno strudel…
Domenico
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