Marocco

Diario di viaggio 2008

di Cristina Fenu

 

25 aprile – 4 maggio 2008

 

Ed eccoci al Marocco…Ho acquistato il volo diretto Alitalia Roma – Casablanca un paio di mesi in anticipo al prezzo di € 280 andata e ritorno.

Arrivata a Casablanca ho dovuto prendere il taxi per andare alla stazione ferroviaria Casa Voyageurs perché avevo il treno per Marrakech, ma per chi ha tempo c’è il comodissimo treno che dall’aereoporto vi porta alla stazione (parte ogni ora).

Ho preso il treno di 2° classe per Marrakech, durata 3 ore, ho viaggiato bene e ho conosciuto Moustafa, un insegnante d’arte che stava andando a farsi un weekend (sembra che lo facciamo parecchi marocchini). Siamo arrivati alle 20 e appena uscita dalla stazione c’era un casino : traffico impazzito, una marea di gente e taxi stracolmi. Moustafa ha suggerito di allontanarci un po’ dalla stazione ed infatti poco dopo abbiamo preso al volo un taxi che ci ha portato alla medina, poi abbiamo proseguito a piedi fino al mio riad dove c’era il mio amico che mi aspettava. Devo dire che Moustafa è stato un angelo piovuto dal cielo, ero davvero spaesata scesa dal treno, era tutto un caos.

Il primo giorno abbiamo visitato la Moschea (chiusa ai non musulmani) e la Medersa Ali ben Youssef (scuola coranica) molto bella, con dei cortili interni e le stanze degli studenti, Dar Bellarj e il Musee de Marrakech (molto interessante). Abbiamo raggiunto questi posti a piedi essendo tutti all’interno della medina. I ragazzi lungo la strada chiedevano continuamente se avevamo bisogno di indicazioni sulla strada, le prime volte ci siamo fatti aiutare (dato che non in tutte le vie ci sono i nomi) ignari del fatto che poi pretendevano una mancia (ma non a tuo piacere, ma una tariffa fissa), noi non gli abbiamo mai dato quello che chiedevano ( a volte anche 50 Dh = 4 €)! Devo dire che questa insistenza permanente della gente della medina di aiutarti dietro compenso o di “fregare il turista” in ogni modo, la tantissima gente e i motorini che passano da per tutto in ogni angolo, ci ha dato una brutta impressione inizialmente, ma poi ci siamo ricreduti e vi spiegherò perché….mai credere di aver capito tutto dopo un giorno!La sera abbiamo cenato nella piazza Djemaa el-Fna, in una delle tantissime bancarelle che cucinano sulla piazza, interessante vedere come verso il tramonto si alzino nell’aria tutti i fumi dei grill delle bancarelli e la moltitudine di gente in questa piazza immensa. C’era di tutto di più, musicisti, cantastorie, la pesca delle bottiglie di Coca Cola, la gente si inventa di tutto per fare soldi…

Il giorno dopo siamo partiti per il tour (Sahara expeditions), 3 gg, 2 notti, pulmino, mezza pensione, 1 notte in hotel nella splendida Dades Valley, trasporto sui cammelli per andare e tornare al campo nel deserto, tutto questo per 95 €. Abbiamo acquistato il tour 2 giorni prima, all’agenzia di Sahara expeditions vicino alla Princes Avenue (una traversa della piazza Djemaa el-Fna).

1° giorno il tragitto è stato lungo ma eravamo in un bel gruppo e i paesaggi che abbiamo visto erano incantati e ci sono state diverse soste, quindi il viaggio è stato piacevole. Abbiamo visitato la Kasbah Ait Benhaddou, una città “morta” dove oramai non ci abitano più (ci sono solo i negozietti), dove peraltro hanno girato parecchi film, davvero impressionante la vista panoramica che c’è dal paese. Ci siamo fermati a pranzo a Ouarzazate, bel posto, molto ordinato e poi nel pomeriggio abbiamo fatto una tappa nella valle delle rose, posto idilliaco con un bel fiume che scorre e tanto verde. Le rose hanno un profumo davvero intenso, mai sentito nulla de genere.

La sera siamo arrivati in un albergo troppo incantato, sotto la nostra finestra c’era un ruscello e le montagne che facevano “da parete” all’hotel. Abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi polacchi e con loro abbiamo preso la schisha (si scrive cosi?) e abbiamo fumato tutta la sera (gli aromi naturalmente!) in terrazza.

Il 2° giorno ci siamo fermati nella valle del Draa dove con una guida locale abbiamo visitato i campi coltivati e poi siamo andati a casa di un produttore di tappeti che ci ha offerto il thè alla mente (la bevanda principale), naturalmente il fine era vendere, ma è stato interessante la lezione

 

sulla produzione dei tappeti. Abbiamo poi pranzato alla gola del Todra (una specie di canyon) con un ruscello cristallino che scorre in mezzo, posto spettacolare (cosa crea la natura…). Giunti a Merzouga (le dune più alte del Marocco, a 35 km dall’Algeria), abbiamo preso i nostri cammelli e dopo un’ora siamo arrivati all’accampamento berbero.Subito alcuni di noi ci siamo avventurati per le dune, la sabbia era di un colore cosi vivo, tra il senape e l’arancione, il silenzio che regnava era unico e ognuno di noi era davvero estasiato. Abbiamo cenato con tajine (una specie di stufato) preparato dai berberi, eravamo affamati ! E’ stata una notte da film, ho parlato a lungo con la nostra guida berbera (un ragazzo sui 35 anni) che mi ha parlato un po’ del suo popolo (berberi significa uomini liberi), vivono senza orologio, il ritmo è scandito dal sole, non hanno schemi, non sono incanalati in nessun sistema sociale, è stato interessante vedere come ci sia gente che vive cosi lontano dai canoni delle società occidentali…bello! Quella notte non ho dormito granchè, ho chiacchierato con diversa gente, tutti viaggiatori delle parti più disparate, non ho dormito in tenda ma all’aperto e non riuscivo a prendere sonno perché non riuscivo a staccare gli occhi dal cielo (sembrava un poster!mai visto nulla del genere). Dopo non aver visto il sole sorgere (non ho sentito “la sveglia”), siamo partiti prestissimo con i nostri cammelli e siamo tornati alla “civiltà”. Il 3° e ultimo giorno è stato un po’ pesante perché abbiamo viaggiato tutto il tempo (con diverse tappe naturalmente), ma la visione delle montagne dell’Alto Atlante è stata suggestiva. Siamo tornati a Marrakech esausti, ma pienamente soddisfatti del tour.

Il giorno dopo siamo andati a Essaouira (sull’oceano Atlantico), abbiamo preso da Marrakech un autobus locale che in 3 ore e mezza ci ha portato lì (calcolate che le compagnie della CTM e Supratours ci impiegano 2 ore e mezza con aria condizionata, 65 dh), il tragitto in pullman  è stato davvero “diverso”, eravamo gli unici turisti e la gente non era il massimo (essendo molto più economico delle compagnie sopra citate, 45 dh) e abbiamo fatto troppe fermate, comunque anche quella è vita marocchina!

Ad Essaouira siamo rimasti 2 giorni e 2 notti, molto carina e rilassante, anche turistica devo dire, la gente molto disponibile e aperta, con le case bianche e le fortificazioni. La città del vento, che è onnipresente 365 giorni all’anno e a tutte le ore, un’atmosfera surreale. Enorme la spiaggia, ma non abbiamo potuto farci il bagno perché non faceva caldissimo e le onde erano enormi.Gran parte dei souvenir l’abbiamo presi qui, si compra decisamente meglio che a Marrakech e senza stress!

Gli ultimi 2 giorni siamo stati a Marrakech, abbiamo visitato il Palais el-badi, le tombe dei sauditi (bella la cappella, anche se c’è una fila non indifferente), il Dar si said (museo delle arti marocchine) e il Jardin Majorelle con il museo delle arti islamiche al suo interno (interessante).

Le sere però siamo sempre andati alla Ville Nouvelle (la parte normale di Marrakech) dove la qualità del cibo è decisamente migliore e si spende uguale, dove per le stradi vedi i giovani marocchini come noi ( e non come in medina dove tutti vogliono raggirarti, e credetemi non esagero…), bei locali e ottimi ristoranti, infatti dovessi tornare indietro prenderei magari 1 notte nella medina e il resto nella ville nouvelle. Gli ultimi 2 giorni abbiamo sempre preso il taxi per andare alla ville nouvelle (prezzo 1 /1,50 €).

Questo è quanto…10 giorni 9 notti, ho dormito sempre in riad in doppia con bagno,tour di 3 giorni, più ristoranti e souvenir, ho speso in loco 600 € (senza togliermi davvero niente).

Il Marocco è stata una piacevolissima scoperta, un Paese meno turistico per alcuni versi di quello che mi aspettavo, scoprirlo per conto nostro è stato semplice, ma devo dire che la donna non è ancora molto emancipata, l’80 % di donne marocchine che ho incontrato comunque portava il velo e gli sguardi degli uomini soprattutto sulle straniere sono a volte “pressanti”, io personalmente non ci prestavo attenzione, ma il mio amico più di una volta me lo faceva notare e comunque calcolate che non vesto appariscente.

Ho visitato solo la parte sud di questo Paese e ne sono rimasta incantata, il deserto è quello che mi porterò per sempre dentro di me..un’esperienza unica,inebriante e sensazionale!

 

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Cristina Fenu

crilly78@yahoo.it

 

 

 

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