“
MALAYSIA - AL DI LA’ DI
OGNI ASPETTATIVA…”
Ricordi
di viaggio - dal 05 al 25 agosto 2007
di Ivo e Saby
KUALA LUMPUR + MALACCA + TAMAN NEGARA NATIONAL PARK
+ PERHENTIAN ISLAND + REDANG ISLAND
Il fascino della Malaysia incomincia dal nome, ormai sinonimo di pirati, tesori e amori
romantici e si svela dietro ogni suo angolo alla scoperta di un luogo
antichissimo e moderno allo stesso tempo.
Per noi la Malaysia è stata la Terra dei
grandi richiami, un affascinante armonioso miscuglio di razze, culture, arti,
religioni e cibi diversi, che ci ha regalato emozioni passaggi e paesaggi sempre
nuovi .
Abbiamo
strutturato il routing map principalmente
in 3 sezioni, la 1* dedicata alla “ cultura, all’arte,
all’architettura…” concentrandoci da
subito su Kuala Lumpur la capitale,
the big & famous “K.L.” dove le PETRONAS i moderni grattacieli e la
metropolitana leggera fanno ombra alle antiche moschee e
al verde campo di piazza Merdeka; passando per Melaka e la sua storia,
nel cui porto si sono avventurati colonizzatori provenienti da ogni parte del
mondo.
Nella
2* parte abbiamo privilegiato l’aspetto della
“natura full immersion “ ovvero
il Taman Negara N.P. parco
pressocchè incontaminato, attraversando la natura rigogliosa e primitiva della foresta pluviale più antica “così
si dice” al mondo; vivendo come in
un’istantanea abbiamo navigato sui
fiumi dove, ancora oggi, vivono i discendenti delle antiche tribù di tagliatori
di teste e gli Orang Asli.
Qui con
estremo sforzo e fatica fisica siamo andati in avanscoperta, curiosi, abbiamo
camminato, sudato, corso e percorso tragitti e sentieri incantevoli e… una
volta raggiunta la meta…
abbiamo goduto delle nostre piccole avventure e gioito di noi stessi per
avercela fatta, ritrovando in modo
così stretto quel contatto
primordiale della natura selvaggia e dei suoi abitanti primitivi….
Infine
nell’ultima parte ci siamo persi … davvero ..
Ci
siamo “persi” nell’azzurro e
nel topazio del mare , quel limpido caldo mare di Perenthian e Redang, finendo dolcemente cullati
sulle paradisiche spiagge e i variopinti fondali dei Parchi Marini a largo della
costa orientale, nelle splendide Kecil, Besar, Kelantan…
Ovunque, ci hanno sempre accolti con il
tipico Selamat Datang che significa 'BENVENUTI' in lingua malese e in ogni dove
ci siamo sempre davvero sentiti “Ben Accolti” non solo a parole!!
Ce lo hanno ripetuto sempre …
Selamat Datang …con i loro delicati sorrisi alle labbra e con la
gentilezza degli occhi, nella confusione della città, nella dolcezza delle
spiagge,
e Selamat Detang quindi è cio che vogliamo
dire …anche a Voi !
Benvenuti nella lettura della NOSTRA
MALAYSIA una terra seducente ,
rilassante , indimenticabile ….
Al di là di ogni aspettativa…. come ogni Personale Avventura.
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
CAPITOLO 1 –
GRANDI CITTÀ
Destinazione
Malaysia …
Prima
di partire come sempre con Ivo e ancora con Laura e Marco, ci siamo documentati
per definire l’itinerario, le città e le destinazioni
più importanti di questo
paese lontano, oggetto di nostri approfonditi studi già da qualche tempo ….
Perché
in fondo io credo che nella Vita come nei Viaggi, per poter scegliere bene si
deve prima conoscere e poi fare … viaggiare … amare i posti e le persone che
poi diventano indiscutibilmente
parte di me!
05
agosto 2007 il grande giorno è arrivato, è giunto il momento dell’andare a
vagabondare in giro per il mondo …..SI
PARTE ….
Lasciamo
il terminal 1 della Malpensa
Milanese per atterrare con l’ottima QATAR AIRWAYS a
DOHA (scalo tecnico) e ripartire per KUALA LUMPUR.
Arrivati
al K.L.I.A. l’aeroporto moderno e
futuristico attraversiamo il terminal principale con un
trenino veloce , una specie di metropolitana
/navetta-a-uovo che collega velocemente tutte le sezioni degli
arrivi-partenze-ingressi-uscite.
Con
molto piacere il mio occhio si sofferma davanti a dei giganteschi fasci di
orchidee fucsia, vere, tutto
intorno ci sono grandi giardini zen, piante rampicanti, un dolcissimo profumo
aleggia nell’aria…. già il solo arrivare prospetta armonia…
Lungo
il transfer dal K.L.I.A.
http://www.klia.com.my
verso il city center di
Kuala Lumpur ci sono ovunque
bandiere nazionali blu rosse e bianche , sono esposte in ogni dove, alle
finestre degli edifici, sventolanti nelle piazze, appese ai cofani delle
macchine e addirittura fasciate sui tronchi degli alberi. Noi ignari chiediamo
spiegazione all’autista che molto orgogliosamente ci spiega che proprio nel
2007 ricorre l’anno della Festa
di Hari Raya, ovvero 50 ANNI che la Malesia ha ottenuto l'indipendenza dalla
reale corona britannica.
Intanto in lontananza
iniziamo a scorgere la sagoma del simbolo della Malesia moderna : le Petronas
Tower
Giunti al ns. hotel ” l’Equatorial K.L” http://www.equatorial.com/ku
/ in pieno centro, decidiamo di avventurarci, anche se ancora
abbastanza avulsi per il fuso,
verso quello che è davvero il centro di gravità permanente di tutta la città.
Siamo magneticamente attratti dall’imponenza e dalle
luci delle Torri e ci dirigiamo a piedi verso di esse…. le Petronas Tower, che
a mio parere sono decisamente superbe …
Ammirarle dal basso mi lascia senza parole, la
sensazione è di sentirmi un puntino piccolissimo e di trovarmi al cospetto di
un’opera che merita certamente di essere inclusa nelle 7 meraviglie del mondo
dell’architettura, favolose!
L’edificio anticipa decisamente i tempi, torri
postmoderne e avant-guard…
Tra di noi ridiamo
fantasticando e auspicando su
come “magari…” nel senso di
“almeno…” fra cent’anni tutti i grattacieli del mondo potrebbero essere
così “ magnetici leggeri e belli” influenzati
da questo slancio e tanto stile … intanto progetto
virtualmente nella mia testa
una nuova Gotham city …
Il giorno seguente dopo una stupenda colazione nel
loft dell’hotel, ritorniamo alle Petronas di buon mattino, prenotiamo la
visita guidata alle torri e
aspettiamo il nostro turno
per salire al top delle towers.
Una nota
tecnica è doverosa, sarà la mia maledetta deformazione professionale… le
Petronas sono due grattacieli identici, alti 450 metri con 88 piani,
portano il nome della compagnia petrolifera che le ha sponsorizzate e
fatte costruire e sono diventate il simbolo dello sviluppo economico della
Malaysia.
Progettate dall'architetto argentino Cesar Pelli
(consiglio ovviamente per chi ama l’arte e l’architettura di visitare i
molteplici siti a lui dedicati, in particular … http://www.pcparch.com/flash.cfm
www.cesar-pelli.com
www.klcc.com.my
le Petronas Tower, fino al 2005 hanno detenuto il primato di edificio più alto del mondo,
grazie soprattutto alle altissime guglie appuntite .
Dopo esser oltrepassato il security service
severissimo ( manco fossimo in un aeroporto militare) accediamo al primo livello
che si raggiunge a bordo di un fenomenale ascensore .. e in meno di 1 minuto
…risaliamo senza neppure accorgerci dal
pianoterra al 42* piano …
l’effetto è strano a descriversi…
Giungiamo, finalmente sospesi tra le nuvole, sul ponte
metallico lo "skybridge” che collega una torre all’altra come fosse un
cordone ombelicale. Questo è l’elemento più spettacolare del complesso ,
nonché il simbolo del new millennium.. impossibile
dimenticarsi l’attrice Catherine Zeta Jones che penzolava nella notte del
capodanno 2000 alla ricerca del mitico Sean Connery!!
Finito il tour guidato al top, ci concediamo una
visita ai “piani bassi”
partendo dal Petronas Gift Shop nel seminterrato, risalendo con tanta calma e voglia di shopping , per tutti i livelli del
Suria KLCC ….dove prendiamo i
primi ricordini per gli amici.
In effetti il KLCC, è una specie di grande mercato
orientale fornito di ogni cosa e sembra quasi di esser nel paese dei balocchi: luci , musichette, campanelle, giostrine
e vetrine parlanti. Si passa dalle numerose boutiques eleganti dove si possono
acquistare regali da capogiro firmati Armani, Valentino, Rolex o
i preziosi di Cartier ; ai
caratteristici e chiassosi stand cinesi
.. dove è facile trovare a – di
3 dollari un finto Gucci patacca …
Usciti, decidiamo di trascorrere la serata in Chinatonw, in Petaling
street.
Ci incamminiamo verso la grande pagoda e
ci rimmergiamo in un altro tipo di shopping, più economico e sincero, più
naturale e alla mano, quello che
assolutamente piace a me… tra le improvvisate bancarelle di bigiotteria, di
abbigliamento e i tipici ristorantini malesi dove
alle vetrine sono esposti mandarini, cocchi, lychees, pesci vivi e verdure
grigliate….
Siamo Finalmente circondati dal fumo delle piastre,
attorniati dalla gente che si
accalca, si chiacchiera, si
contratta e l’energia tracima…
Preferisco ed apprezzo
ovviamente di più questi sorrisi veri e sdentati della gente da strada, che
quelli forzati e di plastica delle
commesse del KLCC.
E’ ormai notte fonda ma prima di andare a dormire
vogliamo ritornare alle torri per
ammirarle by night. Siamo guidati dalla luce
gialla e rossa proiettata nel cielo
da un grande faro. Impossibile non seguirla… ci ritroviamo nuovamente in
contemplazione e il mio dito sulla macchinetta delle foto …esagera un
pò…
Ma
ovviamente in K.L. non ci sono solo le Petronas da visitare, anzi!!
Kuala Lumpur si erge tra i suoi grandi alberghi, i
mezzi sopraelevati, gli archi moreschi della moschea Jamé (superbamente
costruita con pietre bianche e rosse e circondata da un oasi di palme ma con
enormi corvacci neri) i tantissimi centri commerciali e si
presenta agli occhi del viaggiatore come
una città completa.
Anche di notte la città è frenetica e ricca di
possibilità; per la gioia dei nostri palati e
per la gioia degli occhi dei nostri uomini, consigliamo
vivamente il ristorante Argentino, l’immancabile Hard Rock Cafe
http://www.hardrock.com/location
l’Aloha Bistrot http://www.alohakl.com ma
soprattutto i numerosi localini
anonimi e senza insegna (i miei preferiti) dove
si trovano i succulenti satay (spiedini di carne) e
gli ottimi piatti di granchio
piccante.
Nelle restanti giornate a disposizione visitiamo tanti
luoghi di interesse partendo da Merdeka Square, poi il Palazzo Reale, la Moschea di Jamek, il palazzo Sultan Abdul Samad, la Moschea Nazionale, il
Central Market, Little India,
la stazione ferroviaria , il
Planetarium, finendo poi per caso e per forza dentro al troppo turistico Bird Park (2 biglietti 12Ringhio) in compagnia di nuovi compagni di viaggio.
Dedichiamo infine una
giornata intera a Melaka , la vecchia capitale malese.
Partiamo di prima mattina dalla metro ( fermata Puduraya e non Pudu, okkio è facile sbagliarsi) prendiamo il bus KL-MEL che in meno di 2 h e con soli 25 ringhio ci porta a Melaka. Questa città nel corso della sua storia è stata sottomessa al dominio di molti invasori, Portoghesi, Olandesi, Inglesi e nell’avanzare dei secoli è stata culla della diffusione dell’islam http://www.melaka.gov.my
Per dirla tutta, la città mi ha deluso un pò, perché
ne ho colto un volto trascurato, finto,
troppo turistico, riconoscibile
dallo sporco delle viuzze e dalla
confusione delle bancarelle, nell’arrivismo dei taxisti
e nell’insistenza dei commercianti instancabili.
La visitiamo in parte a piedi e poi rigorosamente in
sella ad uno dei colorati e floreali risciò, ma questo mi è bastato per capire
che qui si da più importanza al
dio denaro e al commercio più sfrenato, al
compra -consuma compra -consuma senza senso…
Peccato non prediligere la bellezza dei piccoli templi
indiani, o non conservare la
ricercatezza dei fortini antichi, ormai sedi di montagne di spazzatura e
parcheggi selvaggi per risciò. La
città che potrebbe esser considerata un vero gioiellino per tutta la sua arte e
storia, è molto sporca, imbrattata
e questo è
triste ma reale.
Mi
infastidisce persino l’odore sgradevole del durian che invade le vie…
Insomma.. non ci resta che sostare per un veloce pasto
sul corso principale, dove, tra una
bancarella di ceramiche e sfilata in kimoni di seta sgargiante della signora
Laura, ci gustiamo anche un ottimo
italianissimo espresso .
Concludendo, devo ammettere che K.L. mi è piaciuta
molto, è davvero un perfetto
connubio tra l’antico e il moderno, stili architettonici diversi ma
armoniosamente assemblati, un
caleidoscopio di colori e di arte; la
città delle meraviglie (seconda… nella
mia classifica personale solo a
Auckland - N.Z.) ordinata, perfettamente organizzata, ricca di giardini,
fiori, parchi curati e
tanta luce ovunque !
Per Melaka invece il registro cambia….
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
CAPITOLO 2 – GRANDI SPAZI APERTI …ANTICHI ISTINTI
Dopo
aver girovagato per città e capitali, è arrivato il momento di trasferirci
verso il Parco del TAMAN NEGARA.
http://www.taman-negara.com
http://www.tamannegararesort.com
Facciamo
” l’ultima prima” colazione cittadina, prendiamo il pulman della
NKS per Kuala Tembeling (quattro ore circa su strada – 20 ringhio a testa)
arriviamo al piccolo porto, imbarchiamo le valigie e iniziamo un nuovo
viaggio di ben tre ore ½ sulle
tipiche lance lunghe, a filo
d’acqua , per raggiungere il Mutiara LODGE situato
al centro del parco .
http://www.bjaya.com/hotelsresorts_mutiaratamannegara.html
http://www.kuantan-hotels.com/tamannegara/packages.htm
Al
nostro arrivo veniamo letteralmente circondati da giovani ragazzine con chador
colorati che battono a terra lunghe
canne di bambù e perquotono a ritmo tribale dei grossi tamburi vuoti. Ci
accolgono cantando, accompagnandoci in musica con il solito immancabile e
affettuoso Selamat Datang... Selamat
Datang…
Tutto
intorno c’è uno strano silenzio
e a parte il loro canto e il rumore dell’acqua del fiume che risale a noi, è strano ritrovarsi circondati dalla foresta primordiale,
abbracciati dalle gigantesche ombre
degli alberi che nascondono il cielo.
Con
Ivo Laura e Marco prendiamo posto nei nostri chalet comunicanti che profumano di
legno e di resina. Ci accolgono dei pipistrelli in amore…
Dopo
una veloce occhiata allo spettacolare parco-foresta che
ci circonda, prenotiamo subito per la sera stessa, il trekking by night, in
gruppo, equipaggiati di pile,
scarpe comode, l’immancabile macchina fotografica e un buon repellente per
insetti .. ma soprattutto con il mitico Ernesto (el mexican) a farci da
capocordata.
La
sua introduzione al parco mi fa apprezzare
ancor di più la passeggiata notturna guidata, sa tutto di fiori, piante,
veleni, ragni pelosi, cavallette, sticks, uccelli,stelle, insomma
un’enciclopedia vivente e parlante, che fortuna averlo trovato!
E
nel bel mezzo della camminata…
inaspettatamente ci regala la
tenerezza più alta,
quando
accendendo una grande torcia ,
illumina a giorno la pozza dove si stanno abbeverando tanti cuccioli
di cerbiatto, almeno una trentina.
Sostiamo
alla pozza più del dovuto, tant’è che si fa la coda e molta gente ci
rimprovera e ci supera…ma chi se ne frega, se avete fretta...andate… noi
restiamo!!!
Noi
rimaniamo… certo, senza troppi problemi, incuranti
e incantati , continuando a gustarci
dalla postazione privilegiata i cerbiatti che bevono, i cuccioli che giocano
nell’oscurità , le mamme che vigilano ..con tutto
intorno il buio con il suo silenzio …
Che
bello è sollevare lo sguardo e perdersi nel chiarore delle stelle …
Enjoy the silence …Words are very unnecessary ...They can only do harm
E’
molto tardi quando rientriamo ahinoi dal
trekking.
Siamo
stanchi e strasudati, ma la
birretta fresca innaffia la chiacchierata notturna e ci aiuta a riprenderci
dall’umidità …
Stiamo
affacciati al fiume , sotto di noi c’è un panorama da cartolina
tridimensionale, guardiamo le case galleggianti dei pescatori e le long boat
senza fari che sfrecciano nel nero della notte!!
… ed è arrivata l’ora di andare a letto, il tempo vola e
ci aspettano giorni tosti.
L’indomani
giornata dedicata ad esplorare il sentiero
faticoso fino a raggiungere la sommità del Bukit Teresik,
il punto più alto, una collina dalla quale si ammira un gran
bel panorama sulla foresta. Fortuna vuole, che nonostante abbiamo camminato per
molte ore nella foresta umida, con un caldo tremendo, il sole che spacca, sudore
in fronte, stanchezza nelle gambe non ci siamo mai imbattuti nelle tanto
temute sanguisughe.
Nel
primo pomeriggio raggiungiamo in barca la cascata di LATA BERKOH
http://www.tahan.com.my/tamannegara/lata_berkoh.asp
dove
facciamo un bagno ristoratore e c’è anche per chi ne ha voglia, la possibilità
di esplorare nei dintorni il paesaggio immerso nel verde.
Il
giorno seguente altro trekking, che ci porta finalmente
verso il celebre Canopy Walkway
http://www.macroworld.com/tnegara/canopy.htm
Il
mio chiodo fisso ….prima della partenza e all’arrivo….il famoso ponte
sospeso nel nulla, con sotto il fiume che si snoda circondato tra foresta e
dirupi rocciosi e con sopra
“solo” il cielo carico di limpide nuvole spumose.
Il
ponte, o meglio una serie di 9 ponti in legno, cavi , corde sospese nel cielo all’altezza di 40 mt, appare subito divertente da scalare. Attraversarlo con il
vento che mi fischia nelle orecchie
sembra di stare a fare surf nell’aria.
Scene
di panico e di ilarità si susseguono senza volerlo, alcune signore attempate che ci precedono sono paralizzate dalla
paura, bloccano la fila che segue per un bel po’ …e noi block… non
possiamo neppure aiutarle … perché è obbligatorio mantenere una distanza di
sicurezza di 5-10 mt. tra una persona e l’altra, altrimenti il ponte oscilla
bruscamente.
Nell’attesa
però approfitto dell’oscillazione per ammirare dall'alto la bellezza del
canyon, vado a cercare nella massima sicurezza l'emozione della linea del paesaggio ,
in una cornice naturale selvaggia ..stando “ lussuosamente ad alta quota"
.
Rimane
unica la sensazione di vuoto
intorno e il senso di sentirmi sospesa nel
cielo… e nel
niente ?! Ha ragione Jovanotti quando canta… La vertigine non è paura di
cadere…è solo pura voglia di volare…mi mancano giusto un paio d’ ali!!
Rientriamo
per pranzo, brevi momenti di relax nel eco-lodge e poi subito di nuovo in barca,
verso il villaggio dove vivono
gli Orang Asli, che raggiungiamo in
15 minuti di long boat. Arriviamo all’imbarcadero locale, attraversiamo un
altro ponticello di legno poco stabile, siamo immersi nella natura madre, e qui
ancora c’è solo lo
strano cinguettio di enormi uccelli sui rami e qualche schiammazzo dei bimbi,
immancabilmente biotti, scalzi e sporchi. Tutto
intorno è contemplazione.
Atipico ….. bello … originale, è non sentire
altro che queste nuove voci della natura con il lievo
fruscio del vento che passa tra i rami.
Non
essendo così avvezza a questa relativa quiete, tanto diversa e lontana dal caos
e dai frastuoni assordanti di Milano, mi ritrovo ridendo a camminare per il
villaggio, con un bimbo che mi prende subito per mano e mi
porta tra le capanne, riunite a semicerchio intorno ad un piccolo fuoco.
Curiosiamo liberamente tra le case fatte di foglie secche, bambù …e intanto
per questi primi attimi, ci son sempre e
solo bambini, … ma gli adulti dove stanno ??
Eccoli finalmente gli Orang asli…adulti …
http://www.coac.org.my
http://www.malaysiasite.nl/orangeng.htm
Il capo villaggio si presenta al gruppo come :
'we are the original peoples' anzi meglio
'first peoples of Malaysia” l’orgoglio
e la fierezza traspaiono nella fermezza dei suoi occhi …
Gli Orang Asli sono decisamente affascinanti…sono un
po’ diversi dai malesi, sembrano più aborigeni
australiani, hanno visi stretti, lunghi, sono scuri di pelle così come sono
scuri e profondi gli occhi che ci guardano. Hanno capelli ricciuti voluminosi
che portano lunghi e le orecchie ornate
con enormi orecchini di legno. I maschi modellano frecce appuntite e le donne
stranamente non solo non fanno nulla, ma fumano disinvoltamente a seno nudo,
offrendoci di sedere al loro
fianco.
Mi piace stare a guardarle perchè hanno un’ aria
pacifica e disarmante.
Stanno
tutti seduti intorno alla
capanna centrale che è la principale ed è enorme, come fosse una specie di
marae rossa, serve probabilmente per le chiacchiere da villaggio o per le
decisioni importanti, le altre “casine” più modeste sono quelle adibite
alla vita intima e al focolare
domestico. Ci osservano tutti con sguardi visti e raddolciti dal
chiaro del sole che arriva dall’alto e entra tra le foglie delle palme.
Le loro caratteristiche fisiche son ben visibili a
chiunque, ma io credo di esser rimasta ancor più affascinata, (per quel che si
può rimanere affascinati in un solo giorno) dalla vivacità delle loro menti in
corsa, dalla disponibilità dei loro sorrisi che emanano calore, dagli occhetti
sottili e socchiusi che hanno la capacità di cogliere il particolare e ancora
dall’abilità creativa delle loro mani!
Il solito bimbetto continua a sorridermi da furbetto e
non mi molla più, mi mostra i suoi giochi, i suoi amichetti , salta dai
tronchi, si arrampica sugli alberi, mi imita smorfioso e ha già capito in
troppo poco che mi sono letteralmente innamorata di Lui.
Dopo la sua breve esibizione, tranquillo e beato mi riprende per mano e mi fa le facce più
strane. Mi fa ridere, perché mi distrae da tutto il resto…così invece
che guardare intorno, ascoltare le spiegazioni e seguire il gruppo, tanto per
cambiare rimango indietro … ormai vedo solo lui ..che è diventato il fulcro
del mio sguardo e delle mie attenzioni.
Ed è proprio quando mi manda un bacio con la mano che
smetto di fargli foto, perché se
fotografare per me significa cercare la poesia in un’ immagine, ricercare la
bellezza e l’anima di ciò che mi sta davanti, ecco in QUEL
preciso , esatto momento
il tempo si ferma nel Suo Sorriso e io mi arrendo ai Suoi Occhioni Pieni.
Questa è una delle tante piccole felicità del
Viaggio!!
E’ cogliere un
significato un pò più profondo, che “sembra solo nascosto” in un
villaggetto disperso nella foresta,
ma invece si manifesta in tutta la più genuina semplicità. E’ dare una scia
e un senso al momento, è conoscere condividere innamorarsi , è avere visioni
di ciò che può essere, scoprendo il mondo per quello che è, è
amarlo e accettarlo cosi!
Una banale fredda macchina fotografica è davvero di
troppo.
Gli Orang Asli mi sono piaciuti …assolutamente si !
Sono persone che sopravvivono per la loro utilità,
ignorano il progresso e il superfluo, si curano con le erbe, credono negli
Spiriti, sentono l’Anima, si ingegnano e si perdono nella loro primitiva
Libertà.
A pensarci bene sembra quasi surreale che, nel pieno
del 2007 ci siano ancora (e per fortuna) Persone e Popoli che vivono
armoniosamente, a stretto contatto della Natura, sulla riva di un fiume dalle
acque marroni. E questo senso di apparente serenità, sarebbe il risultato
ideale, se capito e messo in pratica non solo in questa
fettina lontana di mondo, ma anche da tutto il resto…
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
CAPITOLO
3 – GRANDI MONDI SOMMERSI
L’ultima
parentesi malaysiana si apre lasciando l’aeroporto di
KOTA BHARU alle nostre spalle. Il finale dell’avventura l’abbiamo
lasciato alle bellezze del mare e
alle incantevoli isole tropicali circondate da un’intatta barriera corallina :
Perhentian e Redang.
Le isole di
PERHENTIAN in particolare, sono una destinazione imperdibile per chi vuol godere del Vero mare e
delle profondità, per tutti gli
amanti dello snorkel e delle immersioni, queste isole penso siano il non plus
ultra … e sono ciò che mi fanno intitolare questo diario ….
AL DI LA’ DI OGNI PIÙ’ ROSEA
ASPETTATIVA!!
Le Perhentian che dire … sono uno dei
posti più pericolosamente romantici io abbia mai ammirato al mondo!!
Le Palau Perenthian sono due : Besar e Kecil e sono
situate al largo delle coste orientali della penisola Malese, arrivando da
Terengannu. Sono state dichiarate Parco Marino Nazionale dal 1991 perché qui vi
sono i fondali più ricchi di
coralli e pesci tropicali, un vero paradiso per i sommozzatori.http://www.pulauperhentian.com.my/perhentian.php
Kecil è l’isola
più piccola giovanile e ruspante.
La nostra invece è Besar, più grande e tranquilla,
meno caotica quasi paradisiaca, ovattata. È ancora marginalmente coperta da
giungle vergini, filari di palme, con spiagge dalla sabbia finissima e
circondata da acque color zaffiro.
Noi stiamo al
Coral
View Island Resort uno dei più grandi presenti
sull'isola,
http://www.coralredang.com.my/gallery.html
che ha la spiaggia in assoluto più bella di tutta
l’isola, la Long Beach una lunga
baia di sabbia rosa, un mix tra Seychelles e Maldive d’altri tempi, con grandi
massi di graniti rosa che incorniciano il paesaggio e con tanti corallini; qui
si può ancora vivere al
rallentatore.
La spiaggia dell’hotel è libera, l'acqua è sempre
tiepida, ci “adattiamo” a fare
una nuotata a qualsiasi ora del giorno e della notte, lo snorkeling è ottimo e
già a 200/300 mt dalla riva vediamo squaletti, pesci palla, tartarughe, blue
fish, anemoni, stelle marine, varietà di coralli e
conchiglie giganti ......uno spettacolo!!!
I nostri
bungalows si affacciano al mare cosi come il ristorante,
che ha alle sue spalle un’intatta foresta,
visitata incautamente in un trekking pomeridiano.
Per mangiare alterniamo i vari ristoranti dell’hotel
con quelli esterni più tipici, dal musulmano, alla pizzeria, al sea food, alla
mitica Mama’s, dove mangiamo pesce a volontà, salato, piccante, fresco e
scelto al momento tutte le sere.
Sull’ isola non esistono strade asfaltate e lungo
tutta la costa, raggiungibile solo tramite barca, ci sono alcuni negozietti di souvenir e semplici
resort per viaggiatori.
Gli abitanti dell'unico villaggio hanno trovato una
buona risorsa economica nell'istituzione del parco marino; le capanne dei
locali, cosi come quelle “affittate” ai turisti, non superano in altezza la
palma da cocco, grande esempio di rispetto per l'ambiente , questo a
dimostrazione che le oasi
ecologiche sono valida alternativa alle speculazioni
edilizie turistiche. Con il senno di poi, se dovessi ritornare a Kecil
alloggerei in pianta stabile al
Mama’s ristorante - alberghetto gestito superbamente dai locali, dove alla
sera cucina e dà spettacolo l’ incontenibile Mama’s - the real BOSS!! http://www.perhentianisland.info/mama.php
Tutte le notti, in cielo ci fanno compagnia delle
strane nuvole viola e centinaia di vicinissime stelle, che contempliamo in
silenzio quasi religioso. La
scia della Via Lattea e le minuscole stelline brillanti tutte intorno mi ricordano stranamente il cielo africano di Pangane e al
Chinguni .… com’è piccolo il Mondo!
E così fra le
stelle vado a cercare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere….
Questi sono i momenti più pieni, cosi come gli attimi di
solitudine trascorsi a rimirare il
tramonto rosso fuoco sul mare, perché
sento il cuore che mi parla di chi amo….come per magia, sembra di stare
in un posto che non c’è…
La voglia di assaporarmi
e di gustarmi a pieno il
Mondo è la vera forza del Viaggio.
Infine, ed è veramente la fine… lasciamo nuovamente
il piccolo paradiso delle
Perenthian per trasferirci alle vicine Redang. La traversata dura circa un'ora da Kecil
Invece che ritornare al porto e navigare nel parco
marino, decidiamo di tagliare direttamente verso REDANG Island evitando una
levataccia di primissima mattina.
La prendiamo con comodo e noleggiamo un
piccolo catamarano privato , solo per noi 4 sciuretti, per le 10.30
di mattina … a soli 10 $ a testa senza contrattare … il servizio è
affidabile e veloce..
Arriviamo che è ora di pranzo… con una ruspa vera
in spiaggia che ci accoglie per farci da facchino meccanico x trasporto bagagli
(?!?!) mai vista una scena cosi …mai!
Per accedere all'imbarcadero é necessario percorrere
delle passerelle in legno che attraversano un villaggio di locali dove
intravediamo anche una minuscola moschea.
Sull’isola
è presente un piccolo aeroporto, servito quotidianamente da una low cost
asiatica la Berjaya Air, che tratta anche voli diretti da KL
o Singapore,
peccato non averlo saputo prima..
ci sarebbe piaciuto vedere la chic Singapura anche solo per qualche giorno !!
http://www.berjaya-air.com
Fortunatamente la strada per raggiungere il nostro
hotel è breve, stiamo al
CORAL
REDANG RESORT -
http://www.coralredang.com.my
Struttura
giovanile, molto vivace e ben organizzata; ottimo lo staff, il ristorante
Matahari, e soprattutto deliziose le
stanze in stile malese originali da viverci; con
le pareti di legno e carta di riso.
Inoltre,
si avvisa chiunque ma proprio chiunque, perché i locali non lo fanno…. che
nel retro esiste un grande stagno dove nuotano numerosi enormi rumorosi curiosi
e invadenti iguanas … che tutte le sere si piazzano all’imbrunire, alcuni
nella zona ristorante, altri proprio davanti la nostra stanza immersa nel parco,
giusto per farci compagnia…in fondo anche qui gli “ospiti” siamo noi…
Ogni
giorno abbiamo solo da aspettare le barche che ci portano al largo, qui il
nostro unico scopo è adattarci
alla natura, sopra e sotto il mare.
Certamente la zona intorno è tra le più belle e
incontaminate della Costa Est, è meta ricercata dagli amanti della vita
sottomarine perché ci sono tante varietà
di coralli, conchiglie giganti,
mante, tartarughe e parecchie
murene.
Imperdibili gli snorkel trips a meno di 2 ore di barca, alle
isole di Ekor Tebu, Ling, Pinang, Tengah e Lima, dove ci divertiamo
a cercare le famiglie di Nemo tra il chiarore delle acque intorno a Pulau Redang,
che celano anche i
relitti di alcune navi storiche. A
mezzogiorno, quando i raggi del sole penetrano dall’alto, senza maschera è
possibile scorgere le sfumature dei coralli, gli anemoni di mare e degli strani
giganti molluschi.
Un
unico avviso , essendo Redang meno turistica dell’ informale Kecil,
consigliamo di avere accortezze nel comportamento,
soprattutto da parte delle ragazze.
Ci sono alcuni accorgimenti che possono evitare offese
alla cultura locale musulmana, ovvero : togliersi le scarpe,
coprirsi braccia e gambe quando si entra nei luoghi di culto; nei
ristoranti mangiare il cibo con la mano destra, non usare le posate meglio le
mani o le bacchette; non portare birra nei locali musulmani (risto e pub) anche
se frequentati dai tantissimi turisti cinesi e coreani.
A noi è capitato che
ci è stato permesso di bere birra ma direttamente dalla lattina, ma ci
è stato vietato versarla nei loro bicchieri!!
E qui passo e chiudo perché ci sarebbe molto altro da
raccontare, ma certe avventure è meglio viverle di persona…quindi ….
Visit Malaysia
2007 … or… when you prefere:J)
* UN GRAZIE SINCERO E DOVEROSO :
* ai cari Laura e Marco, ai pupini Serena e Dario, a
Nicole e Alessandro, a Martina e Barnaba per la straordinaria compagnia…
iniziare e concludere la vacanza insieme è
stato puro piacere !!
* a Antonietta e Mariella ( http://www.anywhereviaggi.it
) per la cura e la preparazione del viaggio, come sempre impeccabili;
* alla Musica dei Negramaro e di Elisa, che ci ha
addolcito il Viaggio e ci ricorda Che
… miracolosamente non si smette mai di Sognare ;
* al popolo Malese, in particolare agli Orang Asli,
che mi han convinta che il nostro mondo ha cessato di confidare nella magia, il
Loro invece continua a rinnovarsi nella semplicità ;
* a Te Miki querido, che ogni volta raccogli le
suggestioni incontenibili di una vagabonda che è appena tornata e già …. ha
una gran voglia di ripartire … ma come si fa!!
POR FAVOR…
* UN GRAZIE AL MIO IVO, che predilige
l’Amore e ogni giorno me ne fa dono!!
Besitos,
Saby
About Malaysia :
Pensare al Viaggio significa veder scorrere
davanti al proprio occhio interiore una metafora di paesaggio e di Vita.
Stando ferma, come davanti ad uno Schermo.
Si è registi e spettatori di quel Viaggio,
questo fa la differenza.
ESSERE “TRA” È IL VERO SENSO DEL
VIAGGIARE…
E’ il transitare lentamente con il cuore
in posti nuovi, che mi da l’idea di una Terra.
E’ l’attraversarla, magari a piedi; è
nuotare nel sale del mare; è avvicinarmi alla Gente,
che mi da l’idea che quella Terra in parte è anche Mia!!
Il Viaggio alimenta i miei sogni, è rischio
e conquista, è speranza di ritorno e ricerca
dell'ignoto; è un potere
incredibile che sfrutto, Sempre!!
Ho qualcosa poco più di 30 anni e sono
sempre alla continua ricerca della Luce.