Sulle orme di Livingstone
Diario di viaggio 2007
di Erik Viani
L’Africa è più di un continente ; è un’immensa e variegata distesa, un crocevia di popoli, un mix di
razze ed etnie, una meta di conquiste e conquistatori.
In realtà l’Africa non esiste……….
Preferisco che rimanga nel mio immaginario come un sogno che trasmette
passione , dinamismo ed un filo di mistero che stimola in me la voglia ed il
desiderio di esplorare ogni suo angolo.
Questo viaggio mi ha dato la possibilità di unirmi virtualmente al
precedente e ripercorrere con più attenzione luoghi e mete toccate di sfuggita
scoprendone altre di notevole bellezza e suggestione.
Il ritorno in Malawi è stato organizzato in modo da poter rincontrare
amici nella Nursery di Mangochi, scoprire paesaggi meravigliosi lungo il lago a
Cape Mclear , aprire nuovi percorsi nel Viphya Plateau tra miniere di quarzo
rosa e cascate spettacolari nella zona degli altipiani centrali ad oltre 1500 mt
di quota.
In Zambia mi incuriosiva il contatto e l’accoglienza delle
tribù locali del nord, il desiderio di poter visitare
il South Luangwa National Park, a mio avviso uno dei più incantevoli del
continente, ed in fine la profonda accoglienza ricevuta in una piccola missione
a poca strada da Chipata da
Francesco, un missionario in terra africana dal ’58.
Il passaggio in Tanzania volevo si facesse in treno, con la TAZARA
(Tanzania & Zambia Railway Authority ), una linea ferroviaria che parte da
Livingstone in Zambia e raggiunge Dar es Salaam via Mbeya. Attraversa da
occidente ad oriente alcuni parchi immersi nelle vaste aree della savana
tanzaniana dove si ha la possibilità di poter fare un safari atipico su binari
a stretto contatto con la natura.
Quando non sono i numeri, i km percorsi, le lancette dell’ora, ma la
vita vissuta con intensità ed avventura a fare la differenza senza dover
sottostare a regole e ristrettezze
di alcun genere………
Quando un piccolo gesto rende importante un’azione, una semplice
conversazione forma una grande amicizia ed una partita a carte tra amici
riempiono le calde serate africane………
Questo è il caldo cuore dell’Africa, culla di civiltà, luogo di
incomparabili bellezze e di notevole interesse socio-culturale.
Non spegnerò mai la fiamma che accende il desiderio di spingermi sempre
più all’interno di questo immenso frullatore multirazziale.
L’
Africa nera è come un labirinto di specchi, devi fare attenzione a come ti
muovi, ma se trovi la strada giusta, ti può portare in paradiso.
Spesso mi sono domandato come poteva
essere questo paradiso prima che l’uomo
deturpasse e trasformasse questo ambiente … in parte mi sono dato una
risposta ……. ma ad ogni risposta si apre una nuova domanda, non smetterò
mai di fermarmi :
-19/10
Milano - Lilongwe volo
intercontinentale con KLM via Amsterdam
MALAWI
:
-20/10 Lilongwe – Mangochi
km.330
L’arrivo in Malawi è meno traumatico del previsto. La vista degli
autisti che ci attendono all’uscita mi trasmette un senso di sicurezza e
fiducia. Ragazzi si parte………
Passiamo nella capitale per acquistare acqua e provviste per le lunghe
tappe di trasferimento e per cambiare la nostra valuta con moneta locale.
Arriviamo alla St. John Nursery School di Mangochi al tramonto e ci accoglie
Annunciata per consegnarci le chiavi delle camere. La giornata è
trascorsa così velocemente che ancora non mi rendo conto di esser già nel
profondo cuore africano.
-21/10 Mangochi – Cape
Mclear – Mangochi km.70+70
Inizia la vera avventura!
Come “antipasto” scegliamo Cape Mclear nel parco nazionale a sud del
lago Malawi.
La strada negli ultimi 15km diventa in sterrato battuto ed attraversa
un’amplia vallata che si apre a ventaglio sino a finire il proprio percorso
sulla costa a Monkey Bay. Decidiamo di prendere una piccola imbarcazione a
motore contrattando il prezzo per la
traversata di circa mezz’ora sino ad un’isola a pochi km dalla costa.
Questo fazzoletto di terra è un vero e proprio paradiso naturalistico;
le acque che lambiscono la folta vegetazione costiera sono
trasparenti e ricche di pesci dai mille colori. Le piccole e remote spiagge di
sabbia bianca sono intervallate da rocce appuntite dalle cui sommità l’aquila
di mare fa’ a gara con altri falchi pescatori per contendersi a suon di
strilli e virate il pesce migliore.
Altri uccelli acquatici non si contano talmente sono numerosi e sembrano
siano gli spettatori delle evoluzioni regali
ed eleganti di questi grossi rapaci.
Rientriamo dopo alcune ore costeggiando il lago sino al punto
d’attracco. Questo lungo ed immenso serpente d’acqua dolce è il terzo per
superficie d’Africa ma ancora oggi uno dei più misteriosi e ricchi di specie
ittiche endemiche. Piatto forte a grande votazione ; spaghetti aglio, olio e
basilico. Ci mettiamo in cucina e prepariamo il pasto per i missionari e
volontari che tanta ospitalità e gentilezza ci han donato.
-22/10 Mangochi – Makakola
– Mangochi km.30+30
Dedichiamo l’intera mattinata alla visita alle classi frequentate da
scolari che vanno dai tre ai
sei anni d’età. Ogni classe ospita dagli ottanta a più di cento bambini. Ci
accolgono con cori e canti locali e partecipiamo attivamente alle lezioni. E’
difficile passare inosservati in quanto i loro occhi si spalancano ad ogni
nostro gesto e le mani si aprono ad ogni nostra mossa. Naturalmente biscotti e
caramelle contribuiscono a rendere piacevole la loro dolce lezione ed i sorrisi contribuiscono ad
accompagnare nel lieto fine la mattinata.
Nel pomeriggio torniamo al lago Malawi a Makakola, un paesino a pochi km
dalla nursery, nel quale soggiorniamo in uno splendido ed opulento resort per
trascorrere una tranquilla giornata di completo relax.
Anche qui, nei lussureggianti giardini, ci vengono a far visita
scoiattoli e numerosi babbuini affezionati ospiti non paganti.
Al rientro ci fermiamo in paese per ordinare pesce fresco ( chombe è il
più comune) per la consumazione serale in un tipico ristorante locale. Trovo
anche il tempo per una breve ma intensa partita di pallone nel campetto della
missione.
-23/10 Mangochi – Kalichelo
via Chiapata km.490
ZAMBIA
:
Sveglia alle prime ore dell’alba ed iniziamo la tappa di avvicinamento
in Zambia sotto un sole che ci accoglie nel suo pieno splendore.
I colori dell’alba così come quelli del tramonto sono il massimo da
immortalare soprattutto quando ci si presenta di fronte un palcoscenico ricco
d’immagini come il paesaggio che stiamo per affrontare.
Dalla depressione del lago Malawi si risale lungo gli altipiani sino a
Dedza, località a circa 1200 mt di quota, dove
la strada che la costeggia delimita il confine con il Mozambico.
La vegetazione si fa più rada e guardando verso il Mozambico si ha
l’impressione di un vuoto colmato solo dalla natura ovattata e silenziosa
quasi svogliata nella sua originale e lenta crescita.
Ci fermiamo a Lilongwe per fare rifornimento e ripartiamo immediatamente
per lo Zambia.
Come molti altri posti di dogana africani , anche questo non si
smentisce in fatto di lentezza e procedure apparentemente strane ma di facile
apprensione. Mega registro da compilare con i nostri
riferimenti anagrafici che sembra un libro dediche ed un pubblico ufficiale più
assente che presente , il quale con un infingarda voglia timbra i nostri
passaporti.
Finalmente ultimate le formalità si risale in macchina ma ci accorgiamo
che la sbarra è ancora abbassata. Dopo alcuni minuti di perplessità spunta dal
nulla un ragazzo in borghese che, chiavi alla mano, apre un grosso lucchetto e
ci da il pass per lo Zambia.
Mi sento incredulo : Zambia!
E’ uno di quegli Stati africani
che ricordo ancora nei miei vecchi atlanti di casa come : il Dahomey , la Rhodesia, l’Alto Volta, lo Zambia………Tra tutti solo
quest’ultimo conserva ancora il vecchio nome ed ora lo visualizzo nella sua
realtà.
Passato Chipata iniziamo a chiedere informazioni per la missione a
Kalichero dove avevo solo il nome di Pr. Francesco come referente e
nient’altro.
Inizia la strada sterrata, un grosso polverone solleviamo e dispiace
arrivare con questi macchinoni ed
imbiancare i volti scuri delle genti lungo il margine della carreggiata.
Finalmente vediamo l’ingresso e scendo a cercare Francesco. Mi
accoglie un uomo bianco di carnagione e di capigliatura, alto, robusto, con uno
sguardo deciso e due occhi color
zaffiro.
Inizialmente lo vedo un po’ restio ed imbarazzato nel vedere tutto
d’un colpo dieci visi pallidi. Con il passar del tempo entriamo più in
intimità ed affrontiamo discorsi di ogni tipo, ma la sua vita mi incuriosisce a
tal punto da sentirmi un giornalista inviato all’estero per un reportage.
Originario di Crema, dal ’58 in Africa a “spasso” tra Malawi e
Zambia a perseguire scopi benefici come l’assistenza ai malati. Mi chiedo :
“ Se oggi un medico è molto carente in questi Stati ( in Zambia uno ogni
mille abitanti circa) chissà negli anni ’50!”.
Ha una volontà di ferro ed una forte abnegazione per il
raggiungimento dei suoi scopi.
Coordina le diocesi e le
strutture di assistenza a loro annesse in un’area
vasta come la provincia di Bergamo con più di ventimila anime. Mi dice che
servirebbero volontari soprattutto nel ramo ospedaliero, ma personale che sappia
rimboccarsi le maniche ed arrangiarsi con poco.
Ormai questa è la sua casa e questa la sua gente!
Approfittiamo della sua ospitalità per organizzarci e piazzare
materassi e coperte ad ogni angolo della casa per pernottare. L’albergo più
vicino è a più di 20km di sterrato.
Per l’occasione stappa una bottiglia di Merlot bianco del Veneto e lo
prosciughiamo accompagnandolo con un piatto di spaghetti al tonno………
-24/10 Kalichelo
– South Luangwa N.P. km.115
Lasciamo con rimpianto
la missione e riprendiamo la strada per il parco Nazionale South Luangwa. Tranne
gli ultimi 15 km , il resto lo percorriamo in sterrato a volte misto a buche e
ciottoli. Un saliscendi dove le parti in pendenza vengono asfaltate per evitare
che l’acqua impantani i mezzi.
Arriviamo nel pomeriggio nel “Wildlifezambia“ ,
la struttura a pochi km dal gate di Mfuwe nel parco.
La struttura è immersa
nella natura e sembra di vivere una favola nella quale ci si rende conto che non
vi è un vero e proprio protagonista ma tante comparse.
Le nostre sistemazioni
sono ubicate lontane dal centro del complesso e sorgono vicino al fiume Lwanga
popolato da coccodrilli, ippopotami ed una vastissima varietà di uccelli.
Di notte ippopotami ed
elefanti si spingono sino alle nostre porte per brucare o rubare la frutta degli
alberi che circondano i nostri chalets.
E’ bellissimo ed insieme
tenebroso l’ascolto di assordanti rumori provenienti dalla fitta boscaglia e
dai canneti, frastuoni che giungono sempre più vicini , quasi dovessero
penetrare dentro di noi da un momento all’altro.
Queste notti insonni
accompagneranno sempre i miei ricordi.
-25/10 South
Luangwa N.P.
Decidiamo la mattina di fare un game safari nel parco con rientro dopo
pranzo.
Non immagino nemmeno le innumerevoli specie di animali che riesco ad
osservare anche da vicino. Una moltitudine di erbivori ed anche grossi carnivori
con il loro trofeo di caccia ed i soliti avvoltoi in attesa del proprio turno.
Il paesaggio che cambia continuamente in base alla concentrazione d’acqua ed
all’esposizione al sole dipinge una tela sempre in movimento ricca di luci ed
ombre. Il tempo trascorre lentamente e ci affrettiamo a raggiungere il nostro
lodge per gustarci un tramonto da favola tra la foresta ed il fiume le cui acque
riflettono una luce argentea meravigliosa.
-26/10 South Luangwa N.P.
Anche questa giornata la impieghiamo con un’ escursione nel parco
divisa tra game safari in fuoristrada e trekking attraverso la savana.
Ma il clou viene in serata quando, dopo un breve rientro per un
ristoro ed un po’ di relax, ritorniamo nel parco per osservare gli
animali in notturna.
Mai e poi mai avrei immaginato l’animazione che scorre sul fiume a 360°
per tutto il corso della giornata!
Sembra una fabbrica nella quale vi è un continuo turn over nella catena
della vita, in continuo movimento, in continua corsa.
Dal riservatissimo ed inafferrabile leopardo, alla genetta maculata, al
goffo ippopotamo da un solitario maschio di leone ad una iena alle prese con una
carcassa di bufalo.
Il profumo ed i colori che riempiono la mia ipotetica tela si
arricchisce sempre più di immagini ed emozioni.
-27/10 South
Luangwa N.P. – Lundazi – Vipya
Plateau – Luwawa km.400
Ripercorriamo a ritroso la
strada verso Chipata già di prima mattina sapendo che questa tappa di
avvicinamento sarà molto dura visto il fondo in sterrato a tratti con
asfalto pieno di crateri.
Poco prima di Chipata
giriamo verso nord-ovest direzione Lundazi segunedo il confine con il Malawi. Il
paesaggio sembra non finire mai ed un caldo opprimente mette alla prova la
nostra resistenza.
Raggiungiamo la dogana a
circa 1200 mt di quota in un atmosfera da far west. Un paese fantasma con una
dogana fantasma e manco a dirlo senza alcun funzionario. Bisogna telefonare
direttamente a casa per richiedere il visto d’uscita.
Questo luogo di frontiera
è qualcosa di ameno, mi sembra di essere proiettato come nel film « non
ci resta che piangere » dove domina il fattore storia a sorpresa... ...
...
Anche dopo il confine la
strada risulta in sterrato e, con il calar del sole, iniziano ad intravedersi
gli altopiani ed il nostro lodge a Luwawa.
-28/10 Vipya Plateau
km.30
Ci risvegliamo con una
bruma che, con il salire della temperatura, scompare lasciando spazio ad un
panorama fiabesco. Un laghetto circondato da una foresta di pino che si spinge
sino ai piedi del nostro lodge riflette una luce sempre più calda ed intensa.
Decidiamo di visitare una
vecchia miniera a cielo aperto di quarzo rosa ad una decina di km dal nostro
alloggio. Mai scelta si è rivelata
più azzeccata. Con il diradarsi delle nuvole, il cielo di un azzurro intenso
saetta i raggi di sole che si riflettono nel quarzo dando vita ad uno
spettacolare gioco di luci.
Vedere poveri minatori mal
vestiti, senza alcuna protezione combattere contro la forza della natura per
estrarre blocchi di quarzo per pochi centesimi, ma che venduti all’estero
danno forti guadagni, mi dà sdegno anche perchè faccio parte di quella schiera
di acquirenti. Ad ogni modo preferiamo ricompensare i nostri amici minatori
comprando alcuni pezzi da portare
come ricordo a casa.
Rientriamo per pranzo nel
nostro campo base e da solo ripercorro nel pomeriggio alcuni sentieri lungo le
colline ricoperte di fitti boschi di pino incontrando cordialissimi indigeni che
salutano e mi osservano incuriositi.
Rientro per cena nel lodge
dove George, il proprietario inglese, mi racconta la storia di questa struttura
accompagnando la serata con birra alla spina e bruschette deliziose.
-29/10 Vipya Plateau km.40
Con alcuni amici decidiamo
di raggiungere la cima più alta del plateau a 1800 mt di quota attraversando
con una guida un bellissimo e variegato paesaggio. Il sentiero è molto facile e
dopo un paio d’ore siamo già in vetta. Ci accoglie una guardia forestale il
cui compito è quello di vigilare i boschi per ogni eventuale incendio e dare
l’allarme. Otto ore al giorno per tutto l’anno in un gabbiotto infestato da
scarafaggi e pieno di spifferi.
Da questa quota nelle
giornate limpide si può ammirare anche il lago Malawi a circa 50 km di
distanza.
Facciamo rientro per
pranzo ed insieme al resto del gruppo subito dopo andiamo a visitare con i
nostri fuoristrada alcune cascate distanti 16 km dal lodge.
Il tragitto è più impegnativo di quanto pensassi in quanto la strada scompare con il crescere della vegetazione e pochi mezzi riescono a percorrerlo. Parcheggiamo le due jeep e ci rechiamo a piedi verso le cascate.
Prima un sentiero molto impervio e poi
un guado attraverso un piccolo e rudimentale ponte in legno ci dividono da
cascate d’acqua meravigliose immerse nell’incontaminata e lussureggiante
foresta sempreverde.Lo spettacolo non è ancora terminato, in quanto , dopo il
faticoso rientro, George ci concede una spettacolare danza tribale in onore
della nostra visita.
-30/10 Vipya Plateau –
Luwawa -
Mbeya km.510
TANZANIA
:
Riprendiamo la strada
verso nord lungo il Viphya Plateau dove monoliti in granito sparsi a macchia di
leopardo danno un movimento di continuità e disegnano paesaggi incantevoli
dominando foreste di pino formate dagli inglesi negli anni ’50.
Il percorso è tutto
asfaltato e sembra cullarci invitandoci a proseguire per il nostro cammino.
Ci abbassiamo di quota
raggiungendo Mzuzu prima e poi Karonga sul lago Malawi dopo più di 300 km. Il
sole ed il caldo si fanno sempre più intensi ed anche la fatica del viaggio ci
mette alla prova ma non ci scoraggia.
Neanche
il tempo di una pausa ristoratrice che siamo già in dogana per la Tanzania e
qui, altre pratiche e procedure,
ormai viste e riviste.
Il paesaggio oltre confine
diviene sempre più, con il percorrere dei km, rigoglioso e ricco di piantagioni
di te e banane. La gente riempie le strade e gli schiamazzi ed il rumore
s’intensificano, rimane sempre nell’aria quel dolce profumo di freschezza e
di natura caratteristico di queste zone interne.
Raggiungiamo la periferia
di Mbeya nel tardo pomeriggio e sostiamo allo Stockolm Hotel per la notte.
Facce stanche mi
circondano ma nessuno si astiene dalla solita partita a carte.
-31/10 Mbeya – Dar Es
Salaam km.850
La mattina ci accoglie
una triste sorpresa : l’auto di una delle due guide è stata
tamponata da un altro fuoristrada mettendola fuori uso.
Fortunatamente nessun
problema fisico per i due autisti, noi restiamo in albergo ad aspettarli.
Con l’unico mezzo
superstite, abbiamo fatto spola tra albergo e stazione e finalmente, nella tarda
mattinata, tutti quanti arriviamo alla fermata del treno.
Salutiamo con rammarico ed
un triste rimpianto le nostre guide e ritiriamo i biglietti prenotati tempo
prima dalla capitale.
Il bigliettaio un problema
solleva : essendo il treno diviso a scompartimenti tra uomini e donne,
manca in posto per un’amica nonostante venga sottolineato di aver prenotato anzitempo i posti. Si rende comunque disponibile ad aiutarci e
riesce a mettermi in contatto con il capo stazione il quale, con una plombe
navigata, mi comunica di risolvere la questione sono
nel momento in cui il treno dallo Zambia giunge in stazione.
Nessuno comunque si
scoraggia ed infatti, all’arrivo del convoglio, il capo stazione stesso
con l’aiuto del controllore crea al meglio i posti sistemando anche l’ultimo
mancante.Finalmente si parte.
L’esperienza del treno
in Africa è qualcosa di emozionante, mi ha sempre incuriosito e nello stesso
tempo mi da’ la possibilità di relazionare con i locali ed amici viaggiatori
e condividere con loro parte del mio viaggio, della mia vita.
Ogni tratta ha una sua
fisionomia, una sua storia!
Questa nella fattispecie
percorre tutta la parte meridionale
della Tanzania, riprendendo il collegamento dallo Zambia sino a Dar Es Salaam ed
attraversa paesaggi di un’incommensurabile bellezza e differenti tra loro.
Si ha la possibilità di
simulare un game safari attraverso
la zona del Selous N.P. ma soprattutto mi rende partecipe di questi lunghi ed
interminabili silenzi africani.
Ormai è notte e ci
troviamo a tavola nel vagone ristorante con un buffetto d’aria che entra dal
finestrino ed una fame interminabile dopodichè raggiungiamo ognuno le proprie
cuccette per un meritato riposo.
Il treno si ferma,
riparte, va a strappi, sembra viaggi in discesa e per evitare un’eccessiva
velocità frena con forza provocando un tremolio alle carrozze ed un frastuono
di lamiere cigolanti.
La notte la trascorro in
tranquillità sapendo che , anche questi rumori fanno parte dei silenzi africani !
-01/11 Dar Es Salaam
Giungiamo a Dar verso le
12 :30 in una stazione piena di vita e movimento. Controlli ad ogni dove, e
gente che propone qualsiasi tipo di passaggio per la città. Noi andiamo in
fiducia e ci affidiamo alla guida di un ragazzo locale che si verifica poi molto
capace.
Essendo il nostro un
gruppo di dieci persone, questo
ragazzo, vivendo di espedienti metropolitani, chiama a turno i suoi amici i
quali ci riservavano un « dalla – dalla » (tipico minivan pubblico
da 15 posti) sempre all’occasione.
Tempo di sistemare i
nostri bagagli in uno squallido hotel di periferia, e subito ripartiamo per una
passeggiata lungo la città. Niente di particolare ma quel poco che basta per non
perdere il ritmo dei giorni
trascorsi.
-02/11 Dar Es Salaam –
Kipepeo beach km.30
Ci rechiamo al mare già
in mattinata a Kipepeo a circa mezz’ora di traghetto + minibus dalla città.
Mi colpisce positivamente
il fatto che, a breve distanza dalla capitale, ci si possa immergere in un mare
che sa di paradiso. Nulla a che vedere, intendiamoci, con le splendide e soffici
spiaggie di Zanzibar, ma la natura e la sua posizione ne fanno un’oasi nel
deserto.
Cammino lungo la
spiaggia per alcuni km raggiungendo gli scogli e di fronte trovo
un’incantevole isoletta di sabbia finissima.
Che dire, chi vuole un
po’ di relax e chi altri ammirare questo splendido tratto di mare con acque
pulite e caldissime, qui trova il luogo adatto.
Rientriamo nel pomeriggio
prendendo il solito traghetto che percorre in 5 minuti la lingua di mare che ci
separa dalla terraferma e troviamo la nostra guida che devo dire, con molta
professionalità, ci organizza tutti i trasporti in città.Salutiamo Morena che
rientra in anticipo a casa e riprendiamo la solita ed immancabile partita di
burraco serale.
-03/11 Dar Es Salaam –
Kipepeo beach km.30
Dar alla pari di Nairobi,
è una metropoli disordinata ed indisciplinata. Non ha storia nè una propria
identità e fiosionomia. Come molte altre città africane è nata e si è
sviluppata all’ombra della povertà e dell’ipotetica possibilità di creare
posti di lavoro. Nata coma porto per scambi commerciali con gli arabi prima ed
europei dopo, oggi riveste una sua importanza per il turismo di mare ( Zanzibar
, Mafia, ed altre spiaggie meno rinomate ma altrettanto splendide) e per la
vicinanza a molti parchi tanzaniani : Mikumi N.P. da Dar via Morogoro son 4
ore con strada asfaltata ; Udzungwa Mountains N.P., 5 ore 350 km da Dar e 65 km da Mikumi ; Saadani N.P., 4 ore con frequenze
di minibus 3 volte a settimana in entrambi le direzioni ; Ruaha N.P., 10
ore via Mikumi ; Selous Game Reserve 4 ore ca.
Giornata di completo svago
in mare ed a spasso per la capitale.
-04/11 Dar Es Salaam –
Kipepeo beach km.30
Spendiamo gli ultimi
momenti di gloria africana al mare per
rientrare in serata in albergo col compito di preparare i bagagli e raggiungere l’aeroporto.
Salutiamo Gaetan la nostra
piccola e meritevole guida urbana e partiamo con la consapevolezza che questa
terra rimarrà sempre nei nostri cuori.
-05/11 Dar Es Salaam –
Milano
Arrivo in una normale e
caotica giornata milanese. Prendo la superstrada e, come in un imbuto, m’infilo nella mia amata valle di lacrime che mi accoglie con
una calda giornata autunnale quasi fosse invidiosa di
quelle trascorse in terra africana.
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Ho
letto e riletto più volte nel mio immaginario il percorso condiviso con amici e compagni di viaggio e, con molta soddisfazione, al nostro rientro
osservo nei loro volti un grande entusiasmo per aver vissuto un’ esperienza ricca d’intensa passione ed
avventura.
“Partire
è la più bella e coraggiosa di tutte le azioni
Una
gioia egoistica forse, ma una gioia, per colui che sa dare valore alla
libertà.
Essere soli, senza bisogni, sconosciuti, stranieri e tuttavia sentirsi a
casa ovunque, e partire alla conquista del mondo e di se stessi…”
Isabelle
Eberhardt
CAMBI
:
ott
/ nov ‘07
USD EUR
MALAWI | Kwacha Malawi | MWK | 157 | 198.753| 139.7108
STATI UNITI |
Dollaro USA | USD | 001 |
1.4226 | 1.0000
TANZANIA |
Scellino Tanzania | TZS
| 125 |
1632.79 | 1147.7534
ZAMBIA
| Kwacha Zambi
| ZMK | 127 |
5438.29 | 3822.7800
RINGRAZIAMENTI
Innanzitutto un grazie di cuore a
:
-Ornella, Silvia, Grazia, Noemi,
Maria Grazia, Gabriella, Morena, Valentina, Nadia
che mi hanno accompagnato, supportato
ma soprattutto sopportato per questi indimenticabili 3ooo e +
km in terra africana. Nove persone diverse ma soprattutto unite da un
unico spirito di gruppo.
-alla Makomo Safari per il
noleggio in Malawi, Zambia e Tanzania
- tutte quelle persone che si
adoperano anima e corpo seguendo un proprio ideale di aiuto e soccorso
oltrepassando confini e barriere socio – culturali dove la nota dominante è
il “dare” non il “ricevere”………perché
per ricevere si fa’ sempre in tempo :
*Pr.Kimu
*Pr.Chingale
*Ilaria
*lo staff della St. John Nursery
School di Mangochi
*Pr.Francesco a Kalichero
-al gruppo di viaggiareliberi.it
ed a tutti quelli che hanno contribuito per le offerte per le missioni
-ad una persona speciale che mi è
sempre stata vicino anche nei momenti difficili. Grazie Michela……
Erik :