LISBONA MERAVIGLIOSA

Portogallo

Diario di viaggio maggio 2009 – 9 giorni volati via in un soffio

di Giorgio

 

 

   

 

Premessa.

Già da alcuni mesi pensavamo di farci un bel regalo, organizzandoci da soli un viaggio in Portogallo, più esattamente a Lisbona ed in alcuni paesini vicini. Dopo aver individuato grosso modo il periodo, ci siamo messi subito a trovare le due cose più importanti: il volo aereo e l’hotel. Per quanto riguardava l’organizzazione di tutto il resto, cioè tutte le cose da vedere, avevamo davanti i mesi immediatamente precedenti al viaggio stesso. Il viaggio fai-da-te è per noi una scelta decisa da tempo per la maggior parte dei viaggi, riusciamo in questa maniera a goderci tutto senza necessariamente avere la sensazione dei turisti da branco, con itinerari liberi, da decidere la mattina stessa, camminando liberamente per le stradine, sentendoci quasi parte degli abitanti della città e confondendoci tra loro. E’ una sensazione troppo bella. Al tour organizzato ci rivolgiamo quando la meta è abbastanza difficile, quando diventa impossibile la ricerca personale. Dunque la scelta del vettore aereo è andata alla TAP, compagnia aerea nazionale portoghese, con partenza da Bologna. Compagnia seria, affidabile, con molte attenzioni per il passeggero. Per quanto riguarda l’hotel mi sono rivolto al sito Booking.com tramite il quale siamo riusciti a trovare una sistemazione alberghiera buona, anzi molto soddisfacente, dato che sul sito ci sono anche le opinioni di persone che ci sono già state ed un voto espresso sulla qualità dei servizi come la pulizia, la zona, ecc. L’hotel prescelto è il Travel Park Lisboa in Avenida Almirante Reis. Debbo dire che, ad essere veramente pignoli, le poche cose che abbiamo criticato sono: nella abbondante colazione a buffet i succhi di frutta erano un po’ “leggeri”  (poco più dell’acqua) e di notte si sentivano benissimo le persone che andavano al bagno e tiravano l’acqua (sembrava che stessero nella nostra camera). Abbiamo visitato buona parte di Lisbona, utilizzando i mezzi pubblici (metro, autobus, elevador ) e consultando le guide preventivamente acquistate in Italia. Un pomeriggio l’abbiamo dedicato ad un tour verso Sintra, Colares, Cabo da Roca, Cascais ed Estoril. Un giorno intero lo abbiamo dedicato al santuario di Fatima, utilizzando un autobus di linea. Abbiamo cercato di apprezzare Lisbona in ogni suo aspetto, da quello artistico a quello culturale (Fado), religioso, i monumenti, la tradizione, la gastronomia (specialmente il bacalhau). Abbiamo trovato davvero una società multietnica, che deriva naturalmente dalla politica colonialistica del Portogallo, con diverse razze apparentemente integrate. La dittatura di Salazar ha lasciato i segni, molti aspetti della città sono rimasti quelli di un tempo, ma forse proprio questo la rende più interessante. Non manca, in contrapposizione, una zona ultramoderna vicina all’aeroporto, nata in occasione dell’Expo ’98 e gli stessi portoghesi mostrano una mentalità molto aperta alle innovazioni.

 

13 maggio  2009

Partiamo da casa in auto, sapendo che la potremo lasciare con tutta tranquillità ad un amico che abita a Bologna, il quale ce la custodirà fino al nostro ritorno. Facciamo il check-in ed alle ore 16,15 partiamo verso Lisbona con un Airbus A320. Dopo la partenza ci danno subito il pranzo ed a noi sta bene perché avevamo mangiato solo un panino durante la mattinata. Non parliamo della qualità del pranzo perché sappiamo tutti cosa si può avere in quei vassoi di trenta centimetri. Comunque lo accettiamo.  Arriviamo alle 18,15 ora locale (una indietro rispetto a noi). La maniera più semplice e veloce per arrivare all’hotel è il taxi. E’ economico (10,00 €.) e in venti minuti arriviamo. L’hotel ci appare subito gradevole, ci destinano la camera e controllano la carta di credito con un prelievo-rimborso immediato. Dopo aver sistemato le nostre cose scendiamo alla reception e chiediamo un suggerimento per mangiare. Il ristorante si chiama Portugalia, facciamo la nostra prima cena in Portogallo a base di pesce (senza lode né infamia). Suggerimento: appena vi sedete arriva subito il cameriere che vi porta dei piattini senza che voi li abbiate ordinati. Spesso non c’entrano nulla con quello che ordinerete in seguito, infatti sono salse, burro, marmellate ecc. che chiamano “entradas” cioè antipasti. Sul conto poi li troverete ed a volte abbastanza cari.  E’ normalissimo rifiutarli, la maggior parte dei clienti lo ha fatto.

 

14 maggio 2009

Dopo una abbondante e gustosa colazione a buffet scendiamo alla metro, alla fermata “Anjos”.- Vista la prima difficoltà con la macchinetta distributrice dei biglietti, un addetto si avvicina e ci consiglia di fare un biglietto giornaliero di €. 4,20 con il quale possiamo girare tutta la città con tutti i mezzi per 24 ore - scendiamo alla fermata Rossio nel centro storico e ci facciamo il primo giro a piedi per vedere a grandi linee come è disposta la città. Ci imbattiamo subito nel notissimo bar “A brasileira” frequentato a suo tempo dal poeta scrittore Fernando Pessoa, tanto che ora è stata posizionata una sua statua in bronzo seduta davanti al bar (Foto di rito seduti accanto a Pessoa) Vediamo la Praça do Comercio e poi ci dirigiamo a piedi verso la Chiesa di S. Antonio, costruita nel punto esatto dove sarebbe nato il santo, che poi è il nostro S. Antonio da Padova, ma è nato a Lisbona e questa storia ai lisbonesi non va proprio giù, dato che è il loro patrono. Vicino c’è la Catedrale Sé Patriarcal, con due torri che racchiudono la facciata con la profonda arcata ed il bel rosone. Le tre alte e imponenti navate romaniche si accostano benissimo ai restanti particolari gotici. Arriva l’ora del pranzo e la sentiamo molto bene perché camminando come abbiamo fatto noi, la fame arriva. Ci dirigiamo in una zona verso il fiume Tejo, verso una zona piena di ristorantini che propongono per lo più il famoso bacalhau, cotto in più di 300 ricette ed a Rua do Bacalhaoeiros individuiamo quello che ci sembra più soddisfacente ai nostri gusti e mangiamo naturalmente un buon baccalà. Nel primo pomeriggio andiamo a vedere l’Elevador Da Justa, una torre in ferro costruita da un discepolo di Eiffel, che funge da ascensore per portare la gente fino alla sovrastante Praca do Carmo, evitando di fare una lunga scalinata.  Il nostro biglietto giornaliero ci permette di salire senza pagare il pedaggio. Visitiamo la chiesa di Sao Roque, dove incontriamo un gruppo di italiani, con i quali scambiamo le solite frasi del tipo: di dove siete? Dove dormite? Ecc. Nelle vicinanze scopriamo il Miradouro de S. Pedro de Alcantara, un belvedere con dei giardini fioriti e ben curati che si affaccia sulla città. Dovremmo scendere una lunga scalinata, ma troviamo l’elevador da Gloria, una funicolare che ci porta fino a Praça do Restauradores dove troviamo l’Hard Rock Cafè di Lisbona (acquisto maglie e gadget per figli). Apprezziamo la facciata della stazione ferroviaria Rossio (particolari ingressi a forma di ferro di cavallo). Per chiudere la giornata visitiamo la Igreja da Nossa Senhora de Loreto, dove in effetti c’è una statua della Madonna di Loreto ed è chiamata “la chiesa degli italiani”.

 

15 maggio 2009

Con il tram 15 ultramoderno dalla fermata Cais de Sodrè andiamo nella zona di Belem. Non possiamo perderci la visita della Torre di Belem, fatta costruire dal re Manuel I in uno stile caratteristico suggerito da lui stesso, chiamato appunto “manuelino”. La torre è proprio tra l’oceano e l’ingresso del fiume Tejo per cui doveva avere la funzione di controllo per le navi che si avvicinavano. Ora rappresenta il monumento simbolo della città di Lisbona. Leggermente spostato troviamo il monumento Padrao dos descobrimentos, una caravella stilizzata, che ha sulla punta la figura di Vasco de Gama ed intorno altre figure che non conosciamo. Vicinissimo si vede, nello stesso stile manuelino, il Mosteiro dos Jeronimos che probabilmente è la cosa più visitata di tutto il Portogallo. Rimaniamo estasiati della bellezza del chiostro, della chiesa, delle stanze con gli “azulejos” che sono delle mattonelle dipinte a mano che stanno in quasi tutte le costruzioni della città, comprese le abitazioni private. All’interno c’è la tomba di Vasco de Gama.Uscendo dal mosteiro andiamo alla ricerca della famosissima Pastelaria Pasteis de Belem, nominata da tutte le guide turistiche, che produce quello che loro definiscono il più buono ed inimitabile pasticcino di pasta sfoglia con crema cotta, spolverizzata di zucchero e cannella. Non possiamo fare a meno di sederci ad un tavolo, conquistato a gomitate e consumare alcuni pasticcini con cappuccino. Ci dirigiamo poi al Museu naçional dos Coches (carrozze), poco distante, che non ci ha entusiasmato così tanto, in compenso ci ha permesso di ripararci un po’ dal sole cocente. All’ora di pranzo restiamo in zona e dopo aver schivato decine di camerieri che ci invitavano nel loro locale, scegliamo un tavolo all’aperto di un ristorantino che ci soddisfa quasi di fronte al museo (molto buono e non caro, le porzioni sono sempre molto abbondanti dappertutto quindi il piatto base contenente un bel pezzo di baccalà lo dividiamo in due, riuscendo a spendere in media 20,00 in due tutto compreso). La giornata ci è sembrata abbastanza faticosa e calda per cui ci riavviciniamo al centro storico, ci immergiamo in un parco verde nella zona di Alameda, facciamo una camminata rilassante ed ammiriamo una fontana che è detta la “fontana luminosa”, perché naturalmente di notte viene illuminata.

 

16 maggio 2009

Stamattina abbiamo deciso di fare un giro con il mitico tram 28, una linea che attraversa buona parte del centro storico salendo e scendendo le colline di Lisbona. E’ il tragitto più interessante e sempre pieno di turisti per cui è il più pericoloso per la presenza di borsaioli (ed in effetti un pericolo reale perché ci hanno davvero provato a sfilarmi il portafoglio). Scendiamo nella zona Campo Santa Clara dove ogni martedì e sabato si svolge la Feira da Ladra, un mercatino di roba usata (o forse è meglio dire rubata). Sembra di stare in Porta Portese a Roma. Ci avevano consigliato di non fare acquisti e così ci regoliamo, osservando attentamente quello che i venditori offrono. Ci sono davvero le cose più incredibili, perfino una tuta completa da pilota di aerei. Forse qualche cosa di interessante si può trovare, ma non ci fidiamo e così scendiamo a piedi verso il fiume Tago, passando dentro alla zona chiamata Alfama, un antico quartiere di origini musulmane, fatto di vicoli, scalinate e negozietti, credo la parte più antica. Compriamo dei souvenirs in un minuscolo negozio di 4/5 metri quadri gestito da un vecchietto e poi gli chiediamo consiglio per mangiare. Lui ci suggerisce una piccolissima trattoria chiamata Tolan in rua dos Remedios, gestita da una cuoca (la madre) una cameriera (la figlia di circa 12-13 anni) ed il padre che sparecchia. Mangiamo discretamente, senza tante pretese e paghiamo il giusto. Veniamo presi anche da una particolare simpatia per la bambina e decidiamo che il giorno dopo ci torneremo. Torniamo al centro a piedi e troviamo in una via della Baixa una processione con la statua della madonna di Fatima che poi sarebbe stata trasportata al di là del fiume Tago (Tejo) fino ai piedi della statua del Cristo Rei, una statua simile a quella di Rio de Janeiro alta complessivamente 110 m. Questo per commemorare i 50 anni della costruzione della statua. Ci spostiamo verso la Praça da Figueira (adiacente al Rossio) e troviamo degli stand gastronomici di una regione del nord del Portogallo (credo Estrela) e dei gruppi folcloristici con danze e canti della stessa regione. Assistiamo ad alcuni pezzi di spettacolo e ci facciamo tentare da un meraviglioso prosciutto Serrano che assaporiamo con due panini enormi e del vino Tinto. Naturalmente ci serviranno da cena. Passeggiando in centro ci vengono consegnati dei volantini che invitano ad ascoltare tutte le sere il Fado (musica popolare portoghese interpretata dalla bravissima cantante Amalia Rodrigues) in un teatro del Chiado (altra zona di Lisbona). Non ce lo perdiamo, ed alle 21,00 siamo lì ad apprezzare una splendida musica Fado, con due cantanti, una chitarra portoghese ed una classica. All’uscita acquistiamo un paio di CD.

 

17 maggio 2009

Durante i giorni precedenti lo avevamo notato sempre sopra alle nostre teste, nel punto più alto della città: Il Castelo di S.Jorge. Quindi oggi decidiamo di andare a visitarlo tutto e di fotografarlo da ogni punto di vista. Ci si arriva a piedi, salendo su dalla parte della chiesa di S. Antonio e la Sé Patriarcal. Paghiamo il biglietto di ingresso e ci troviamo davanti ad un castello ancora meravigliosamente conservato, cioè ci sono le mura che lo circondano, con i panorami verso la città, i camminamenti e le scalinate ecc. Abbiamo notato molti gatti, indisturbati padroni della zona. Sicuramente sono curati da qualche appassionato di gatti. Dal castello scendiamo di nuovo verso l’Alfama, per ritrovare la trattoria Tolan di ieri. Veniamo accolti con piacere dai tre gestori. Alle ore 14,00 circa ci dirigiamo verso la Praça do Comercio, dove si trova una carrozza di tram rossa opportunamente attrezzata da biglietteria e da punto informativo per i turisti. Chiediamo notizie per un giro turistico in autobus verso Sintra, Colares, Cabo da Roca, Cascais ed Estoril. Ci viene detto che il giro è in partenza alle ore 14,30 e dura h.4,30 con un costo di 35,00 euro a testa. Guida in inglese e spagnolo. Ci accontentiamo delle due lingue proposte e partiamo con un gruppo di circa una quindicina di persone. La guida, con nostra sorpresa, si chiama Italia, ma non parla italiano. Il giro turistico è durato effettivamente più del tempo previsto, ma purtroppo ci siamo resi conto che non era sufficiente. Molti dei luoghi turistici venivano descritti rimanendo dentro l’autobus, mentre passavamo. A Sintra siamo stati meno di 45 minuti, abbiamo visto il Palaçio Naçional o Da Vila, molto bello ed alcune viuzze del centro, anche se meritava di restare di più. Tra l’altro siamo entrati in un bar chiamato “De Paris” ed abbiamo preso un cappuccino a 4,00 euro. Avremmo voluto chiamare la locale polizia, ma questo ci avrebbe causato dei disguidi per il ritorno a Lisbona. Sosta successiva a Cabo da Roca. E’ il punto più ad ovest del continente europeo. Sosta di circa 20 minuti. C’è uno strapiombo sul mare molto suggestivo. Ci hanno costruito anche un bar, un punto di ristoro, che funge anche da informatore turistico. Sembra che, a richiesta, ti preparino un attestato che dimostra di aver visitato Cabo Da Roca, ma noi non ci teniamo davvero ad averlo. Ripartiamo con il bus e passiamo nella costa sud, dentro alla cittadina di Cascais. E’ una bellissima località balneare, molto frequentata da vip e nobili di tutto il mondo. Non per niente la famiglia reale italiana, dopo il passaggio alla repubblica, se ne andò in esilio proprio lì, facendo costruire una villa enorme chiamata appunto “Villa Italia”. Ora è stata trasformata in un Grand Hotel. Ci fermiamo poi ad Estoril, dove è il circuito di Formula uno, ma ora ci fanno le gare di motociclismo. Facciamo delle foto sul lungomare, ammiriamo i giardini ed il porticciolo. Dopo altri 20 minuti ripartiamo per far ritorno a Lisbona, passando per la “Boca do Inferno”, un punto dove il mare si infrange con notevoli spruzzi e rumore (da qui il nome). Salutiamo la guida (Italia) la quale ci promette che la prossima volta troveremo una guida che parla  italiano.  La giornata è conclusa, ce ne torniamo in hotel.

 

18 maggio 2009

Vorremmo dedicare la mattinata di oggi al Parco delle Nazioni (Parco de Naçoes), è una zona modernissima che ha accolto l’Expo nel 1998 e che contrasta con il resto della città di Lisbona. Per andarci, la maniera più semplice è la metropolitana, scendendo alla stazione Oriente. La stazione è nuova, e la sua architettura è molto caratteristica, tutta in ferro e in vetro. A 5 minuti di cammino si arriva alla Torre Vasco de Gama, da dove parte una teleferica, che in pochi minuti e con solo €.2,90 ti permette di vedere tutta la bellissima zona dall’alto e ti fa scendere nei pressi dell’Oceanario. Una delle cose più belle del Parco. E’ l’acquario più grande d’Europa disposto su due piani, con un’enorme vasca centrale e un volume d’acqua pari a 4 piscine olimpiche. L’acquario ospita circa 15 mila animali e piante, che stanno sia nella vasca centrale che in altre più piccole collocate alle pareti di un percorso obbligato. Si possono vedere separatamente gli animali e le piante che popolano i diversi oceani della terra. Siamo incappati in un giorno in cui c’erano anche i bambini di alcune scuole, che ad ogni piccolo avvenimento strillavano e correvano per i corridoi. Si è fatto tardi, pensiamo di restare a fare pranzo nel Parco e ci facciamo convincere da un cameriere che ci invita nel suo ristorante spagnolo e ci propone un pasto a base di paella. Andiamo in metro fino alla stazione Cais de Sodrè e prendiamo il traghetto per attraversare il fiume e scendere nella parte della città denominata Calcinhas. Da qui in autobus raggiungiamo la base della enorme statua del Cristo Rei, una statua alta 28 metri su un piedistallo di 82 metri, in totale 110 metri. E’ simile alla statua del Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro. Con un ascensore che sta dentro ad uno dei piloni saliamo fino ai piedi della statua e da lì si ammira tutto il più bel panorama di Lisbona, con il fiume, il ponte in ferro chiamato 25 aprile. Dopo aver fatto le dovute foto, ritorniamo al centro di Lisbona per una rilassante passeggiata tra i negozi del Rossio, a riascoltare la voce di Amalia, che ogni tanto viene riproposta da qualche negozio di dischi o souvenirs. Ci prendiamo una Ginjinha, un liquore dolce, non eccessivamente forte, a base di ciliegie. Con €. 1,10 ci danno un bicchierino con il liquore e con dentro anche 3-4 ciliegie sciroppate.

 

19 maggio 2009

Oggi sarà una giornata dedicata completamente alla religione e quindi al Santuario di Fatima. Dal Terminal di Sete Rios prendiamo l’autobus della Rede Expressos fino a Fatima in un’ora e mezza circa (km. 124), partenza alle ore 09,15 ed arrivo alle 10,45. Costo di circa 10,00 euro per un solo tragitto, si risparmia un paio di euro se si prenota contemporaneamente anche il ritorno. Noi abbiamo prenotato per le 18,00 con arrivo a Lisbona alle 19,30. Il Santuario si trova ad una distanza a piedi di circa 15 minuti. Abbiamo apprezzato che i soliti negozi di medaglie e statuine varie sono disposti all’esterno del complesso del Santuario ed in fondo non disturbano più di tanto. Ammettiamo di non conoscere bene la storia dei tre pastorelli e delle apparizioni quindi approfittiamo di un punto informativo posto all’inizio della grande piazza. Con piacere troviamo una persona italiana che ci informa su tutto quello che conviene fare. Dopo aver acquistato delle candele (ce ne sono di tutte le misure e forme) le accendiamo in un punto appositamente attrezzato. Assistiamo poi alla santa messa, in una cappellina costruita all’esterno del santuario, nel punto preciso dove avvenivano le apparizioni della Madonna. Entriamo poi nella basilica, che è molto imponente, ma artisticamente non ha nulla di interessante. All’interno ci sono le tombe dei tre pastorelli. I due fratellini Francisco e Jacinta morirono giovanissimi, circa due anni dopo l’inizio delle apparizioni, mentre Lucia, che nel frattempo si era fatta suora, è morta nel 2005. Dopo aver pranzato in un eccellente ristorante (il Ristorante Bia, suggerimento) troviamo la sala in cui viene custodito il tesoro della Madonna, compresa la famosa corona nella quale è stata incastonata la pallottola che aveva colpito il papa Giovanni Paolo II a seguito dell’attentato. I tre pastorelli abitavano in una zona abbastanza lontana dalla basilica, quindi approfittiamo di un servizio di trasporto fatto con un trenino che passa ogni mezz’ora circa ed andiamo a visitare le case dove erano nati Lucia, Francesco e Jacinta. Una parte di Fatima molto povera, dove è stato lasciato tutto quasi come era all’epoca dei bambini. Curiosità: nella casa di Francisco e Jacinta c’era un vecchietto di 83 anni che diceva di essere il nipote dei due bambini. Ritorniamo alla basilica con il trenino e riprendiamo l’autobus di linea per Lisbona.

 

20 maggio 2009

Una ragazza addetta alla reception dell’hotel ci ha consigliato di andare a visitare il Centro commerciale Colombo, un po’ lontano dal centro, ma facilmente raggiungibile con la metro. Con la linea blu scendiamo alla fermata “Colegio militar” ed entriamo subito nel centro commerciale. All’inizio non sembrava così grande come ce lo avevano descritto, ma poi ci rendiamo conto che è enorme: si svolge su quattro punti cardinali, quattro ali ben distinte e su tre piani. Leggiamo che ci sono 420 negozi, 15 cinema e 60 ristoranti. Pazzesco! Non finivamo mai di vedere negozi. Esausti facciamo una sosta ed il pranzo in uno dei 60 ristoranti il “Sr.Bacalhau”, con 8 euro a testa ci danno di tutto, dal primo al secondo, contorno, dolce, pane e bibita a scelta (consigliato dalla ragazza della reception). Dopo un lungo relax ci dirigiamo verso un altro centro, “El Corte Ingles” ma questo non ci ha davvero attirato. I prezzi erano altissimi ( tutti prodotti griffati, quasi tutti italiani) e poi ne avevamo abbastanza di negozi!! Ritorno in hotel

 

21 maggio 2009

Pensiamo di aver visitato nei giorni scorsi, molti posti interessanti, che non si potevano tralasciare e per questo decidiamo per oggi, ultimo giorno di permanenza a Lisbona, di girare per la città in completa libertà, quasi senza programmi. Vorremmo distenderci visitando il giardino zoologico, come dei bambini affascinati dagli animali; perciò prendiamo la metro blu e andiamo fino alla fermata “Giardino Zoologico” e ce lo troviamo proprio di fronte. All’ingresso abbiamo la sorpresa del costo del biglietto: 16,00 euro a persona, ma entriamo lo stesso. Una volta dentro ci rendiamo conto che probabilmente il costo è giustificato. Gli animali sono tenuti bene, il parco è molto pulito ed attrezzato. Ci sono più di 2000 animali di circa 380 specie diverse. E poi c’è una teleferica compresa nel prezzo che permette di vedere dall’alto tutto il complesso. Anche stavolta abbiamo deciso di visitare il giardino zoologico proprio nel giorno in cui c’erano anche i bambini delle scuole, esattamente come nell’Oceanario. Non ci facciamo sfuggire il Rettilario, con serpenti, tarantole, iguane, ecc. E’ una costruzione a sé, interessantissima da vedere. All’ora del pranzo veniamo chiamati da un vecchietto che ci invita ad andare in un chiosco che prepara anche da mangiare. Decidiamo di accontentarlo, ma ci è sembrato che il tutto fosse gestito da una casa di riposo per anziani: dal cuoco ai camerieri erano tutti oltre la settantina. Niente da eccepire, ma probabilmente c’era molta roba scatolata e surgelata. Ma sorvoliamo!! Dopo pranzo andiamo verso il centro e ci concediamo una bella passeggiata nelle vie più belle e piene di negozi alla moda. Facciamo gli ultimi acquisti di regali e, mentre ci dirigiamo verso la zona del mare, veniamo attirati da un localino veramente originale, con arredamento tradizionale, azulejos (mattonelle dipinte) alle pareti, un buon profumo di cucina ed un menù all’ingresso davvero interessante. Il ristorantino si chiama “O bacalhoeiro” e si trova in Rua dos Sapateiros 222, nei pressi del Rossio. Veniamo accolti con molta cortesia, scegliamo naturalmente due Sopas di legumi, buonissime. Per secondo, un piatto con una porzione enorme di “Bacalhau alla Minhota” (sarebbe fritto) con contorni vari (Insalata, riso bollito, patate fritte) che dividiamo in due. Visto che è l’ultima sera, ci prendiamo due bei tiramisù. Il titolare ci offre gratuitamente due bicchierini di Ginjinha (liquore dolce a base di ciliegie o visciole). Il tutto ci è costato, compreso il vinho verde prodotto da loro ed il pane (che si paga sempre a parte), la modica cifra di 18,00 euro. Una scoperta eccezionale! In pieno centro! Peccato che non potremo ritornarci. Rientriamo in orario decente in hotel e ci dedichiamo alla preparazione delle valigie.

 

22 maggio 2009

Oggi si riparte per far ritorno a casa. Sveglia alle 5,15 ( per essere sicuri ci facciamo chiamare dall’addetto alla reception e programmiamo anche i nostri cellulari).Alla reception saldiamo il conto e ci facciamo chiamare un taxi per l’aeroporto (spesa 8 euro ma i due euro di resto glieli lascio di mancia). Arriviamo in un quarto d’ora e facciamo subito check in, alle 6,20 circa e ci mettiamo in attesa per l’imbarco. Trovata la Gate n° 16 ci sediamo come tutti quelli che partiranno per Bologna. Fortunatamente durante l’attesa lo sguardo spazia in ogni dove e mi accorgo così  che c’è stata una modifica: sul pannello girevole hanno segnalato che ora la porta di uscita per Bologna è la 18. Ci mettiamo in cammino e la troviamo. Per fortuna la Tap attribuisce i posti a sedere durante il check-in e così ognuno sa dove deve sedersi ( Con altri vettori c’è la corsa ad accaparrarsi i posti). Partenza alle ore 8,05 volo tranquillissimo. Le hostess e lo steward della Tap non conoscono l’italiano ed a malapena riusciamo a farci capire. Durante il volo ci fanno vedere spesso, su un piccolo schermo, il tragitto che stiamo facendo ed il punto esatto dove ci troviamo su una carta dell’Europa ed i paesi che stiamo trasvolando, comprese notizie sulla velocità dell’aereo, l’altitudine di volo, l’ora dell’aeroporto di partenza e quello di arrivo. Molto interessante! Arrivo alle 11,45 a Bologna (tempo effettivo di trasvolata h.2,40 + h.1,00 fuso orario). Stranamente non assistiamo ad applausi verso il pilota, come in altre occasioni. Appena scesi dall’aereo, ci fanno salire su uno di quei buffi autobus con il tetto schiacciato. Pensiamo che ci porteranno a chissà quale uscita dell’aeroporto, ed invece, con sorpresa di tutti percorriamo un tragitto che al massimo poteva essere di 10 metri. E naturalmente ci mettiamo tutti a ridere e commentiamo, ma non ci importa più di tanto…. siamo arrivati e ci interessa solo riprendere le nostre valigie. Ore 12,10 circa ritiro valigie. La mia è sporca ed impolverata all’inverosimile, quella di Cesarina ha perduto una fascia di sicurezza che avevamo messo all’esterno. Ma per fortuna è ancora integra, la fascia costava solo qualche euro. Si sarà sganciata durante il trasbordo, ma da come sono ridotte le valigie pensiamo che non siano stati molto delicati. In attesa del nostro amico facciamo pranzo all’aviogrill dell’aeroporto (piano 2° ) – alle 14,30 riprendiamo la nostra auto e ripartiamo in autostrada verso casa - alle 18,00 circa siamo a casa con un po’ di nostalgia per Lisbona.-.

 

Giorgio

marand45@gmail.com 

 

 

 

 

 

 

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