LIBIA
La Libia ed il suo immenso deserto e’ stato l’ultimo dei
paesi del nord Africa ad aprire le porte al turismo. Un viaggio all’interno di
una nazione ancora tutta da scoprire. Con il gruppo Dimensione Avventura www.dimensioneavventura.org
ci imbarchiamo a
Genova alla volta di Tunisi fra una moltitudine di mezzi preparati per
affrontare viaggi sahariani ed arriviamo al porto della Goullette dopo circa 24
ore di navigazione. Appena sbrigate le formalita’ doganali ci si dirige
velocemente verso sud e dopo 500 km
di asfalto siamo gia’ alla frontiera libica di Ras Ajdir unico accesso libero
per consentire a noi europei di entrare nel paese di Gheddafi. Siamo accolti dai
doganieri con molta
gentilezza ma purtroppo la burocrazia richiede lunghi tempi di attesa e
di caos generale. Si vaga da un capannone ad un altro per vidimare il visto,
ottenere il carnet di passaggio, una targa locale da applicare sui
veicoli, un tagliando d’assicurazione locale e molti altri fogli scritti
solamente in arabo il cui significato e’ rimasto per noi ancora sconosciuto !
Il tutto richiede molte ore di attesa che possono variare dalle due a
piu’ di otto nel caso in cui venga controllato il mezzo ed il bagaglio. Una
volta fuori ci accorgiamo subito che la segnaletica stradale e’ riportata solo
in arabo e quindi anche l’individuare una localita’ su asfalto puo’ essere
difficoltoso. Si sale sull’altopiano Jabal Nafusah all’altezza del piccolo
villaggio di Nalut con
una ripida salita a tornanti secchi e da qui proseguiamo in direzione Darji
sempre seguendo il lungo nastro d’asfalto a volte ricoperto da lingue di
sabbia riportata dal vento. Darji negli ultimi anni con
l’aumento del turismo ha subito una metamorfosi accattivante da renderla
sempre piu’ accogliente anno dopo anno. Dopo averci fatto una doverosa sosta
per rifornimenti di carburante ed acqua si parte da qui
alla volta dell’avventura dirigendo musi dei nostri 4x4 in direzione di
Idri che dista circa 500 km. La pista e’ affascinante e veloce nella prima
parte dove e’ facile farsi prendere la mano ed esagerare con il
gas……infatti non pochi sono gli incidenti dovuti all’esuberanza dei
piloti, crepe del terreno e sassi
piu’ o meno insidiosi sempre in
agguato ! Lungo la strada incontriamo i primi segni della colonizzazione
italiana tramite un cippo murario indicante la scritta “Bir el Gazeil,” un
pozzo con annesso un ex pista di atterraggio. Incontrare pozzi lungo la pista è
cosa frequente ma spesso sono asciutti e quelli ancora con qualche risorsa
idrica sono sorvegliati. Si prosegue su un immenso altopiano che ha come confini
solamente l’azzurro del cielo e si
ha la conferma della giusta direzione tramite l’avvistamento chilometrico di
blocchi triangolari in cemento
anch’essi di provenienza dell’esercito italiano. Avvicinandosi all’oasi di
Idri
si costeggia una lunga fila di dune dorate che rende
obbligatoria una deviazione per la visita obbligatoria dato che non capita
spesso incontrare dune cosi maestose e dal colore dorato cosi particolare.
Arrivati all’oasi ci si ferma il tempo necessario per i rifornimenti e per
segnalare al posto di polizia la nostra prossima destinazione ( prassi usuale
ogni volta che si arriva in una localita’)
che sara’ il piccolo centro di Awbari
attraverso 150 km di grandissime dune. Questo tratto si manifesta subito molto
impegnativo dato che subito all’uscita dell’oasi ci si ritrova immersi in un
mare di dune altissime e difficile da scavalcare. Non poche sono stati i
tentativi per uscire solamente dal palmeto dell’oasi che delimita l’inizio
del nulla ! Per compiere questi 150 km i convogli di fuoristrada impiegano circa
2/3 giorni in quanto le
insabbiature sono all’ordine del giorno e le insidie si nascondono dietro ogni
cresta di duna.
Infatti bisogna prestare molta attenzione ai catini che si creano dietro
determinate dune dato che sono praticamente delle enormi buche di sabbia da cui
uscire diventa quasi impossibile. In compenso la fatica che si affronta
durante giorno viene ripagata con magnifici paesaggi, divertimento nella
guida e……notti romantiche intorno al fuoco ! Solamente il percorrere questo
tratto varrebbe un viaggio intero. Arrivati ad Awbari il nostro viaggio ci porta
alla scoperta dei graffiti rupestri del Wadi Mattandoush situati a
circa 250 km ad ovest attraverso
un deserto sassoso e piatto
,
all’interno di un letto fiume
ormai asciutto. Si raggiunge il sito in una giornata e una volta arrivati
rimaniamo stupefatti per la bellezza ed enormita’ dei graffiti su rocce cotte
e spaccate dal sole nel corso dei millenni, raffiguranti coccodrilli, giraffe,
leoni ed elefanti. Fa un certo effetto pensare che in questi luoghi cosi’
desolati ed aridi un tempo la natura fosse verdeggiante e rigogliosa. Dopo una
escursione piedi nella zona e le foto d’obbligo per un sito cosi
suggestivo, riprendiamo il nostro viaggio in direzione di Jerma.
Qui inizia una singolare pista che serpeggiando fra dune piu’ o meno alte
conduce dopo circa cinquanta km ad un’altra meraviglia della natura: il
lago di Mandara.
Questo piccolo specchio d’acqua puo’ sembrare il classico miraggio del
deserto infatti e’ incredibile come possa esistere questo piccolo paradiso nel
bel mezzo di un mare di sabbia. Proprio per questa sua situazione strategica il
lago era fonte di vita per un piccolissimo villaggio che era dislocato attorno
alle sue rive ma oggi ormai completamente abbandonato e cadente in rovina. A
pochissimi chilometri da Mandara si puo’ visitare
un altro piccolissimo lago denominato Un El Ma
le
cui rive sono ricche di verdi e fresche palme. Altri laghi piu’ o meno
conosciuti sono dislocati nel raggio di qualche decina di chilometri tanto che
per visitarne la maggior parte servono diversi giorni di viaggio avventuroso fra
dune ed enormi palteau sabbiosi. Guide esperte della zona sono disponibili
presso il campeggio nella localita’ di Jerma, ai piedi delle dune. In
quest’oasi principale e’ possibile anche visitare la parte antica del suo
primordiale insediamento dato che in passato e’ stata considerata la capitale
del popolo dei Garamanti, i progenitori della nobile famiglia dei Tuareg. Da qui
seguendo l’asfalto per 250 km arriviamo a Timssah
ultimo avamposto prima del grande salto nel deserto
orientale per visitare il magnifico cratere del vulcano Wan Ham Amus.
Fatti i rifornimenti di rito si inizia a guidare su una pista sabbiosa e molto
molle che imbriglia tutti i cavalli dei motori rallentando di molto la marcia e
provocando numerose insabbiature. Si incontrano lungo la pista principale
relitti di camion e bilici militari che piu’ avanti hanno creato uno
strategico avamposto di controllo, passato il quale la pista diventa molto dura
e caratterizzata da un forte tole ondule’ creata dal continuo traffico dei
suddetti veicoli militari. Avanzare diventa una sofferenza per uomini e mezzi ma
alla vista del vulcano si dimentica subito lo stress subito. Lo scenario e’
semplicemente magnifico. Il cratere e’ enorme formato da sabbia mista a
lapilli lavici dando alla zona un’aspetto lunare. Al suo interno si possono
ammirare 3 minuscoli laghetti con colori differenti, della vegetazione intorno e
resti di piccole capanne essendo stato, il vulcano, punto di riferimento per le
carovane che un tempo attraversavano la zona. Una visita all’interno del
cratere e’ d’obbligo ma si capisce subito l’origine del suo nome… Wan Am
Hamus tradotto vuol dire “cratere delle zanzare” ! A questo punto dopo avere
toccato il punto piu’ a sud del nostro viaggio, viriamo di 180° e risaliamo
verso la capitale del sud libico: Sebbha. Ci arriviamo dopo giorni
di navigazione fuoripista attraverso altipiani sassosi ed enormi vallate
seguendo antiche vie carovaniere e lunghissimi oued, ossia letti di fiume in
secca che all’occorrenza diventano le uniche vie percorribili per superare
colline e montagne. Durante la traversata abbiamo anche l’onore di incontrare
una carovana formata da venti dromedari che trasportavano merce per conto di un
locale
Sebbha e’ un grande centro nevralgico per il sud libico
ma con un’architettura molto trascurata e squallida. Alloggiamo presso
l’unico albergo decente in quanto meno disastrato degli altri ma in linea con
lo standard locale ! Entriamo in possesso di una stanza all’ultimo piano del
palazzo… ma peccato che l’ascensore e’ fuori uso cosi’ come tutti gli
altri servizi ! Dedichiamo mezza giornata alla visita della citta’ e poi
caricati i bagagli ci dirigiamo in direzione nord verso Tripoli.
Arrivati nella capitale constatiamo con piacere che alcune via riportano ancora
i nomi italiani come per esempio la piazza principale chiamata “Piazza Roma”
e come alla richiesta di informazioni gli anziani ci rispondono nella nostra
lingua. D’obbligo e’ una visita alla medina situata al centro della citta’
dove e’ quasi impossibile
trattare il prezzo d’acquisto della merce. Vicino si puo’ anche
visitare un bellissimo Museo ricco di reperti archeologici. Altra tappa
importante da non saltare sulla via del ritorno e’ l’escursione ad uno dei
piu’ grandi siti romani della zona: Leptis Magna. Questo sito
era l’antica capitale della Tripolitania fondata dai Fenici ma poi conquistata
dai Romani. Di grande interesse archeologico la citta’ si erge su una collina
proprio a ridosso della costa offrendo a chi la visita
un meraviglioso panorama. Questa visita archeologia e’ da abbinare
anche a quella di un altro sito di notevole interesse: il teatro greco di Sabratha
anch’esso splendidamente conservato. Un centinaio di km ci dividono
ormai dal confine tunisino ed arriviamo di nuovo alla dogana di venti giorni
prima dove ci attendono di nuovo lunghe ore di fila per la riconsegna delle
targhe veicoli e verifica documenti. Il nostro viaggio in questo meraviglioso
paese si e’ ormai concluso e gia’ nei nostri pensieri si fanno largo gli
spunti per una nuova avventura in
terra libica. Questo viaggio nella “nostra antica colonia” rimarra’
indelebile nei nostri ricordi con le sue immagini, i suoi grandiosi scenari di
natura, con i mille colori della sabbia e con tante altre piccole sensazioni
che possono essere comprese solamente vivendole personalmente nel corso
del viaggio.
UN
GRANDE RINGRAZIAMENTO AGLI SPONSOR :
PLANET QUAD concessionaria Polaris - Montepulciano
OFF
LIMIT’S preparazione e allestimenti veicoli offroad –
S.Dona’ di Piave
CTE INTERNATIONAL apparati radio ALAN di comunicazione e strumenti GPS
MODULIDEA Cellule abitative per 4x4 - Modena
FINI E MARINI Centro Servizi Auto – Alatri
MALATESTA
Pneumatici ricostruiti – Alatri
YES-
MAVET Caschi
ALIMONTI Distributore casse in alluminio Zarges - Roma
OUTDOOR
ITALIA attrezzatura
per il campeggio e la montagna - Roma
FUORISTRADA.IT
portale internet per gli appassionati offroad 4x4
NEW ORIENTATIONS Viaggi Tour Operator - Roma
Per chiunque volesse maggiori informazioni circa il viaggio o l’itinerario puo’ collegarsi al sito
http://www.dimensioneavventura.org, scrivere una E-Mail : info@dimensioneavventura.org oppure telefonare a Maurizio 335 286460 Giuseppe 347 6133416