Lettere dalla Kirghisia

Racconto di viaggio

di Massimiliano Gallina

 

 

Ognuno di noi si sente attratto da alcuni paesi, spesso senza una vera ragione. Magari abbiamo visto qualche immagine in TV, o qualche fotografia, o ne abbiamo sentito parlare in un certo modo da qualcuno che c'è stato, e ne siamo rimasti colpiti, affascinati, tanto da sentire un'attrazione molto forte per quel luogo pur senza esserci mai andati.
Tale desiderio rimane sopito a lungo, anche per anni, ma non si spegne mai, diventa una specie di vocina che ogni tanto ritorna a galla, e ci riporta alla mentre quel nostro desiderio ancora inesaudito.
Per me, uno di questi paesi è il Kyrgyzstan, un luogo di cui la maggior parte della gente non consoce nemmeno l'esistenza, ma che io cerco di visitare da molti anni senza mai riuscirci, per un problema o per l'altro.

Questo doveva essere l'anno buono, e invece sembra che dovrò rimandare ancora. Una guerra civile sta devastando il sud di quel paese, dove la convivenza forzata di etnie molto diverse è scoppiata in una vera guerra. I media hanno quasi trascurato questo evento, come tutti quelli che accadono in paesi "poco importanti", anche se ci sono stati centinaia di morti, mentre molte notizie insulse ricevono ben più ampia copertura.
Io, naturalmente, mi tengo in contatto quotidianamente con poersone che abitano lì e con altri viaggiatori che, come me, avevano in mente di attraversare quel paese, passaggio cruciale lungo al Via della Seta, e che magari adesso sono proprio lì, bloccati in Cina o in Tajikistan, con i cofnini chiusi, senza poter più entrare ne uscire.

Il punto è che io ero dispiaciuto solo del fatto di non poterci andare, senza aver capito bene l'entità della situaizone. Finchè oggi ho ricevuto questo messaggio:


"hi everybody! i live in osh ,kyrgyzstan,here we have a war.hundreds killed ,wounded thousands,about 100 000 refugees,
looted and burned shops,cafes,houses i saw corpses on the streets,police looting bazar,each night i can hear shootings very sad but you'd better not to come this year.i have been trying to find a meal for 3 days,humanitarian aide is just flour.but there is no gas to bake a bread,thousands of soldiers but just sitting not disarming uzbek populations,today i almost got myself shot,by the soldiers just because i looked suspicious.. everything is closed,burned,looted there is only good news i have prepared my stydent on Toefl and he passed exams to american univ."

e io invece mi preoccupavo solo delle mie esigenze di viaggiatore.
Quanto ho ancora da imparare.

 

   

 

 

Massimiliano

professore@nobiltarossoblu.com

 

 

 

 

 

 

 

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