Lago di Costanza

Germania

Diario di viaggio 2014

di Domenico

 

 

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Tra le celebrazioni del 25 aprile e quelle per la beatificazione di Karol Wojtila e papa Roncalli, decido di abbandonare Roma per rifugiarmi lungo le placide rive del Lago di Costanza. Arrivare qui non è così difficile e un inaspettato volo low cost Alitalia (destinazione Zurigo) ci fa decidere senza altri dubbi di venire quassù, al confine tra Germania, Austria e Svizzera. Le informazioni prese sulla guide turistiche e i siti web indicano che il lato migliore sia quello tedesco, con a breve distanza altri interessanti mete quali le cascate del Reno e San Gallo.
Come base per il nostro soggiorno scegliamo proprio Costanza, che permette ottimi collegamenti con diversi borghi lungo le sponde del lago, sia via treno sia via nave.
Il lago di Costanza (Bodensee come lo chiamano qui) appare, almeno a chi non è pratico di laghi, quasi come un mare per quanto è grande. Parliamo infatti di 63km di lunghezza e 14 di ampiezza. Sul lago si affacciano tre stati e, per quanto riguarda la Germania, sia la regione del Baden Wuttenberg sia la Baviera (Lindau).
Intorno Costanza, di questi tempi, fioriscono alberi di mele e le giallissime coltivazioni che tanto spiccano dall’alto dell’areo (dovrebbe essere colza). E, sempre di questi tempi, si evita l’assedio turistico tipico dell’estate, riuscendo a godere un po’ di più di questi posti.

 

Il volo aereo e i collegamenti con Costanza
Scegliamo un’ottima occasione Alitalia: 100€ da Fiumicino per Zurigo per 90 minuti di viaggio con levataccia alle 5 ma almeno arrivo a destinazione alle 10.30. L’aeroporto di Zurigo è ben collegato con Costanza anche con treni diretti. Il nostro è un IR che ci porta alla Hauptbahnof di Costanza in un’ora e al costo di 28 CHF (circa 25€). La cosa interessante è che il tragitto di ritorno ci costa circa 24€ perché il biglietto lo facciamo alla stazione della DB (Deutsche Bahn), quindi il costo è tedesco e non svizzero come all’aeroporto. Infatti, come suggerito anche dalle guide, per chi viaggia da queste parti a ridosso di Germania e Svizzera, è sempre meglio cercare le macchinette “Fahrenkartenautomat” tedesche, dove si spunta un prezzo migliore. Purtroppo all’aeroporto di Zurigo mi è parso ci fossero solo biglietterie svizzere.

 

Collegamenti intorno al lago
Costanza è ben collegata con treni, navi e bus a diverse città intorno al lago e non solo. In alcuni casi il servizio di bus e traghetti è leggermente ridotto di inverno rispetto alla primavera – estate.
All’isola di Mainau si arriva in traghetto o in bus; a Meersburg si arriva solo in traghetto. A Friedrichshafen i catamarani impiegano meno di un’ora contro le tre dei traghetti. Per raggiungere Lindau la cosa migliore è arrivare a Friedrichshafen in catamarano e poi prendere il treno.
Si può girare anche in bicicletta (c’è ad esempio un noleggio a Costanza vicino la stazione) che, naturalmente, trova posto in tutti i treni.

Da Friedrichshafen sono disponibili treni che raggiungono Ravensburg in 30 minuti.

 

Moneta e costo della vita
All’aeroporto di Zurigo e nei posti svizzeri che abbiamo visitato erano accettati sia euro che franchi svizzeri. Inutile dire di come tutti i costi aumentino in territorio svizzero.
Sia a pranzo che a cena ce la siamo cavata con un ottimo rapporto costo/qualità: per una portata principale (che è più che sufficiente) e una birra, non siamo mai andati sopra i 15€.

 

 

Dove abbiamo mangiato e dormito
Pur essendo tedesca, a Costanza e intorno al lago non si trovano stand che vendono i tipici bratwurst che anzi sono introvabili a vantaggio di kebab e negozi tipo Mcdonald.

Brauhaus Johann Albrecht, Konradisgasse 2, Kostanz. E’ nella zona di Niederburg. Molto grande, se possibile ci sono anche tavoli fuori. Si mangia discretamente anche in orari non proprio tedeschi e l’atmosfera è molto calda. Le portate principali si aggirano intorno ai 10€.
Restaurant St. Stephanskeller, St. Stephan-Platz, Kostanz. È il primo posto dove abbiamo pranzato, incoraggiati dai tavolini all’aperto in una piccola e tranquilla piazza vicino al Munster. Si mangia discretamente: il piatto di Nudeln (cioè pasta) sarebbe accettabile anche in Italia, la padella di Kartoffel-Pfanne è ancora meglio. Aggiungiamo due Radler piccole e paghiamo 19€ in due.
Weinglöckle, Inselgasse 13, Kostanz. A pochi passi dalla Brauhaus Johann Albrecht. Locale piccolo ma che dà l’idea di luogo molto poco turistico. Si mangia abbastanza bene (ma la Schnitzel non è in vero stile viennese): portate principali mediamente entro i 10€.

Shamrock, Bahnhofstrasse, Kostanz. Tipica birreria irlandese, almeno nelle riproposizioni extra UK, molta confusione e tanti giovani, si mangia fino a tardi a buon prezzo.

Hotel Goldener Sternen, Bodanplatz 1, Kostanz. Discreto albergo, essenziale ma confortevole. Posizione ideale perchè è 5 minuti a piedi dalla stazione e il centro comincia dal lato opposto della strada. Bagno piccolo ma ci si sopravvive. La colazione è continentale e solo fredda; l’offerta di portate dolci è limitata ma compensata dall’ottimo pane. Lo staff è molto amichevole e gentile. Costo della camera doppia: 4 notti 480€ colazione inclusa.

   

Andando per ordine: il nostro diario.

 

24 aprile: Roma – Zurigo – Costanza; Mainau.

Costanza, colonia romana e famosa soprattutto per il concilio ecumenico che si tenne tra il 1414 e 1418, è una accogliente città dotata di un piccolo centro storico molto piacevole da visitare e un lungo lago su cui si affacciano molti locali, un biergarten bavarese e un bel parco verde.
Arriviamo a Costanza intorno alle 12, il tempo di lasciare i bagagli all’hotel Goldener Sternen e siamo in centro, approfittando di una bellissima e tiepida giornata di sole.
Essendo una piccola città, non ha molto senso elencare cosa vale la pena di vedere, visto che le attrazioni sono poche e il meglio è passeggiare tra il centro storico (Wessenbergstrasse, Markstätte, Münster Platz e vicinato) e il lungo lago (tra Auf der Insel e la Deutscher Bahnhof). La mappa della città in distribuzione all’ufficio turistico offre pure diverse informazioni storiche e indicazioni su cosa visitare.

Riporto alcune annotazioni.

Per oltrepassare i binari ferroviari si passa da Markstätte oppure dalle scale/ascensore di fronte alla Spiegelhall verso l’anonima stazione svizzera (poco più giù si passa il confine e si entra a Kreuzlingen). Tra Zollernstrasse e Markstätte (dove si trova una fontanina potabile) ci sono alcune belle costruzioni con cortili e dipinti illusionistici risalenti al XVI secolo.

In più più a nord del Münster Unserer Lieben Frau c’è la zona di Niederburg che viene considerato il cuore storico di Costanza. Un po’ più silenzioso del resto, il quartiere offre case a graticcio, strade acciottolate, piccole botteghe e qualche buon ristorante.

Al di là del ponte sul lago c’è la zona più moderna della città.

 


 

 

Considerata la bellissima giornata, decidiamo di muoverci verso l’isola di Mainau. Il modo più veloce per arrivarci è l’autobus dalla DB Bahnhof che impiega circa 20 minuti, mentre con la bicicletta toccherebbe fare una discreta salita (almeno seguendo l’itinerario del bus, più breve rispetto a quello lungo il lago).

Non ricordavamo che Mainau fosse a pagamento: il posto ci ricorda molto il giardino di Keukenkhof di Amsterdam. L’ingresso è oneroso (18€) ma dopo le 17 si paga metà prezzo. Il giardino chiude di questi tempi intorno alle 20.20 (più o meno verso il tramonto) e una visita in relax, come impone il posto, richiede almeno tre ore. Inoltre ci sono diversi punti dove potersi fermare per mangiare qualcosa, per cui la prossima volta il panino al sacco sarà d’obbligo. Il prezzo d’ingresso comprende almeno la mappa dell’isola, 45 ettari con tanti fiori (molti tulipani, mentre le rose ancora non erano fiorite), qualche recinto con animali da fattoria, la splendida “cascata italiana”(vedi foto), un convento e una serra piena di orchidee. La “casa delle farfalle” che riporta la Lonely Planet non mi sembra di averla letta sulla mappa. Bel posto, insomma, ma senza dubbio un po’ caro.

 

25 aprile: Cascate del Reno, Schaffausen

Con il principio di sfruttare al massimo le giornate di sole, approfittiamo di quest’altro anticipo di estate per vedere le Rheinfall, le cascate del Reno. Andiamo quindi in Svizzera (cosa che necessita della guida turistica della Svizzera!) con destinazione Schaffhausen con questa serie di trasporti: treno Kostanz – Singen, poi treno S22 per Schaffhausen (in totale 45′ per 12€), bus n.1 per Neuhausen Zentrum (10′ e 2,60€) e infine 10 minuti a piedi (percorso segnalato). Tutto molto più facile a farsi che a dirsi, anche se penso ci siano collegamenti migliori di cui noi non eravamo a conoscenza perché la guida non è aggiornata. Penso ad esempio alla fermata del treno S22 a Neuhausen, ma soprattutto al treno S33 preso al ritorno proprio alle cascate e che ci conduce direttamente a Schaffhausen.

Lo spettacolo, a dire il vero, un po’ mi delude perché mi aspettavo che avrei percepito con più imponenza sia la larghezza (nonostante sia 150m) sia l’altezza (23m); lo scenario è comunque molto bello soprattutto con questa giornata calda e soleggiata.
Arrivati a ridosso della cascata, si può andare a sinistra verso lo Schloss Laufen (quello in alto) oppure a destra verso lo Schlössli Worth.

Lo Schlössli Worth non si visita, ma da quella parte si vede tutta la scena delle cascate e si trovano diversi ristoranti poco attraenti (anche qui, un panino portato da casa non sarebbe stato male).
Dallo Schloss Laufen, a cui si accede camminando lungo il ponte ferroviario che oltrepassa il Reno, si raggiunge con 5€ di biglietto il punto panoramico più vicino al salto dell’acqua, seguendo un itinerario molto piacevole. Il biglietto include la risalita in ascensore e l’ingresso a un paio di sale del castello (che noi non vediamo). Come dicevo, sotto al castello c’è la stazione omonima con treno verso Schaffhausen.

 


 

 

Sulla roccia nel bel mezzo delle cascate si arriva con uno dei battelli che fa servizio in zona.

A questo punto il Reno diventa il fiume da me più battuto: ho cominciato con Basilea (dove pure lo avevo navigato per qualche chilometro), poi la magnifica gita tra Mainz e Coblenza (con la famosa gola della Lorelay), Colonia e adesso il Bodensee (alimentato appunto dal Reno nonché formatosi dal suo ghiacciaio durante l’ultima era glaciale) e le cascate vicino Schaffhausen.

A proposito di Schaffausen, soprannominata “Erkerstadt”, la città delle finestre a bovindo, vale certamente una pausa e una passeggiata. A pochi metri dalla stazione c’è Vorstadt, la strada principale. Qui intorno prendiamo un brezel ripieno e facciamo un pranzo molto più piacevole di quello che offrivano i turistici ristoranti intorno alla cascata.

Sempre a proposito di Schaffhausen, due notizie curiose.

Quando fate il biglietto alla stazione, andate a caccia della macchinetta DB delle ferrovie tedesche per risparmiare qualche soldino: stesso treno, ma tariffa più bassa! Se prendete il treno S33 da Schloss Laufen non chiedetevi dove fare il biglietto: il cartello vi prega di farlo alla stazione di arrivo o dove prenderete la coincidenza.

Abbastanza stanchi facciamo due passi di ritorno a Costanza (con visita al bel cortile della Rathaus) e una piacevole pausa torta al “Voglhaus” (il cappuccino maxi però non è granché), dopo un ballottaggio con i vari locali e Backeräi lungo Rosgarten Strasse.

Per la cena riscopriamo la zona di Niederburg, che a me piace soprattutto la sera, dove scegliamo Weinglöckle (Inselgasse, 13) dopo aver trovato tutto pieno alla Brauhaus Johann Albrecht. Il Weinglöckle è piccolo ma accogliente, si mangia bene e buon prezzo.

 

26 aprile: Meersburg

Il tempo continua a essere estivo: la meta scelta è Meersburg che si raggiunge solo in traghetto in circa 40 minuti da Costanza.

Un volantino preso all’ufficio turistico lo etichetta come il più antico villaggio abitato della Germania. Meersburg è una scintillante (piccola) cittadina medievale, con piccole strade acciottolate, colorate case a graticcio, aiuole fiorite di tanti tulipani e un bel castello. Forse è un po’ troppo scintillante, quasi che la si sia voluta rendere ancora più attraente per i turisti. D’altra parte la zona a livello del mare è popolata soprattutto da ristoranti e vinerie, ma la lunga fila di edifici colorati lungo le due vie principali (Seepromenade e la parallela Unterstadtstrasse), soprattutto se baciati dal sole, rende molto piacevole la passeggiata. Ogni tanto, in alto, gli impressionanti passaggi dei dirigibili che sorvolano il lago.

 


 

Salendo sulla collina si raggiunge la parte più storica della città, molto carina anch’essa, dove spicca per imponenza il rosa Neues Schloss. Il centro si estende intorno Marktplatz. Dai giardini del Neues Schloss si vedono le torri del vecchio castello, Burg Meersburg, simbolo del lago di Costanza. La visita (8€) è molto più lunga e interessante di quanto sembrerebbe dal di fuori, sia perché l’aria che si respira sembra autentica (il castello è del VII secolo ed è tra i più antichi della Germania), sia perchè oggi troviamo una compagnia di attori che rievoca scene di vita del tempo: allora troviamo gente con vestiti d’epoca che mangia, beve, discute, dorme, gioca etc etc.

Pensavamo quindi di concludere la visita in un paio d’ore, invece ne spendiamo almeno il doppio. La pausa pranzo è al pessimo “Keck” nella parte alta della città.

In attesa del traghetto di ritorno, restiamo a prendere un po’ di sole sotto l’orignale Magische Saule di Peter Lenk, una colonna con diverse sculture a sfondo satirico.

Rientrati a Costanza intorno alle 17.30, approfittando del sole, prendiamo qualche dolce da BeckWerk e lo consumiamo in riva al lago.

Poi il tempo cambia velocemente: dopo il tramonto arrivano le nuvole e anche un po’ di pioggia.

La cena invece è allo Shamrock, non avendo trovato di meglio.

 

27 aprile: Friedrichshafen, Lindau

Oggi a Costanza (cielo grigio e un po’ di pioggia) è giorno di festa per l’avvio delle celebrazioni legate al concilio, appunto “Konzilfest”, con mostre e concerti a festeggiare i 600 anni del concilio. Le celebrazioni per il giubileo intitolate “Costanza ospita l’Europa” saranno replicate fino al 2018.

Purtroppo per noi è l’unico momento per andare a Lindau, indecisi fino all’ultimo se fermarci allo Zeppelin Museum di Friedrichshafen: peccato aver perso questo evento con il quale il nostro soggiorno è stato casualmente concomitante.

 


 

L’unico modo per arrivare a Lindau celermente è il treno da Friedrichshafen, dove si arriva con il Catamarano in 50′ (14€ a/r) oppure con circa 3 ore di traghetto. Partiti quindi presto (alle 10), arriviamo al porticciolo di Friedrichshafen con un po’ di pioggia e, considerato il tempo e gli orari dei treni per Lindau, decidiamo di poter concedere al massimo un paio d’ore al museo Zeppelin prima di ripartire. Non prima di aver valutato anche la possibilità di visitare Ravensburg (30 minuti di treno) prima di Lindau (museo Zeppelin, stazione e porto sono tutti a pochi passi).

Alla fine paghiamo 8 euro per una veloce visita allo Zeppelin Museum che poi tanto veloce non sarà perché il museo è più piccolo di quello che mi ero immaginato. Il grosso della mostra è la ricostruzione di 33 metri del Hindenburg (bagni, camere e sala d’intrattenimento inclusi) e la presentazione di filmati e cimeli di quel celebre dirigibile (il “mostro”) di 245 metri che prese fuoco nel maggio 1937 durante l’atterraggio nel New Jersey dopo il lungo volo da Friedrichshafen. Il confronto tra modellini in scala del Hindenburg, del Graf Zeppelin e di un aereo Lufthansa rende con molta efficacia la grandiosità del dirigibile vanto della Germania nazista. Toccanti anche i vari reperti e le immagini, ma nel complesso mi aspettavo un museo molto più tecnico (nonostante una piccola sala didattica interattiva) ed esteso.

Verso le 13 prendiamo il treno per l’isola di Lindau dalla stazione Friedrichshafen Hafen (40 minuti, costo 6€). Treni più frequenti partono dalla stazione “Stadt” che dista circa 800 metri dalla stazione Hafen (si arriva in 15 minuti a piedi e si ha la possibilità di fare due passi per la città che, come segnalato da guide e uffici turistiche, purtroppo non offre molto da vedere).

Anche la stazione di Lindau è alle porte del suo centro storico: ci sia arriva con un ultimo tratto di ferrovia sopra una lingua di terra (un po’ come arrivare a Venezia da Mestre). Purtroppo non abbiamo una mappa e fotografiamo la stampa che si trova fuori la stazione. Il tempo è grigio e nonostante ciò Lindau ci appare bella, magari meno colorata di Meersburg ma apparentemente meno turistica. Guida alla mano, la visita si divide tra il lungolago in direzione “Mangturm” e, continuando, verso il centro storico (Reichsplatz, Maximilianstrasse, Marktplatz e vicinato). Non ci sono visite interessanti da fare (anche se il bel municipio offre ingresso libero, almeno oggi) ma è piacevole passeggiare per queste strade.

Se si percorre il lungo lago dal porto tenendo l’acqua alla propria sinistra, si prende un cammino lungo la riva più riservato. Sembra molto lungo: a un certo punto sulla destra si apre un passaggio che conduce al ponte che passa sopra la ferrovia.

Per il nostro pranzo fuori orario scegliamo Nordsee per un ottimo panino ripieno di merluzzo impanato.

Il rientro è con il catamarano delle 17. A Costanza arriviamo alle 18 e, vista la pioggia e la festa finita, facciamo una pausa in albergo prima della cena alla Brauhaus Johann Albrecht.

 

28 aprile: Costanza. Rientro in Italia

Giornata in fondo lunga perché l’aereo è alle 18. Quindi si fa due passi e un po’ di shopping. I passi ci conducono lungo qualche strada meno battuta permettendoci di scoprire la divertente fontana di Peter Lenk (quello della colonna in Meersburg) intitolata “Der Konstanzer Triumphbogen“, che potete trovare su Untere Laube, angolo Torgasse.


 

 

Domenico

domenico_z74@libero.it

 

 

 

 

 

 

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