LA VUELTA DE CUBA
Racconto di viaggio
di Niki
Da
premettere che di giri d'italia ne ho visto dal vivo almeno una trentina, perchè
abitavo in un tratto di strada dove il giro passava quasi ogni anno, ma quella
di Cuba, no mai prima.
Ero riuscito con mia moglie a regalarci due giorni liberi, dopo aver sistemato i
figli e i cugini dalla nonna. Un giretto per Santiago, Guantanamo e Baracoa. Già
la strada scelta per arrivare a Santiago da Pilon ci ha riservato sorprese non
gradite. La conoscevo dagli anni precedenti, sapevo che era brutta ma non sapevo
che ci aveva passato anche Dean, l'ultimo ciclone, che la ha completamente
devastata. Con molta buona sorte e dopo 5 ore sono riuscito a coprire i 130 km
per Santiago. Qui al primo cimex della città mi fermo per rinfrescarmi e già
un tipo mi aveva procurato la casa per la sera ma la mia lei aveva pensato
diversamente, voleva raggiungere prima Baracoa e poi tornare a Santiago. Il
ragazzo mi informa che l'indomani la strada per Guanabo resterà chiusa dalla
mattina per la vuelta, quindi partiamo subito, direzione Guanabo città, una
delusione cocente, la natura lì intorno deve essere bellissima ma la città non
merita la sosta. Quindi per Baracoa che raggiungiamo all'imbrunire. Dopo
quell'interminabile, ripida discesa, che ricorda le nostre montagne arriviamo al
primo cupet della città dove puntualmente arriva il tipo che ti trova la casa.
Questo era gentile e parlava un italiano dall'accento perfetto. Ci scorta in
bici a casa dell'amico che ci propone la cena a casa e siccome ha accennato ad
una zuppa di vegetali, taglio corto ed accetto. Mentre mia moglie si ripristina
nel bagno, esco con il ragazzo e gli offro un pacchetto di sigarette e una birra
per farmi compagnia. Parliamo un pò di tutto e dal malecon mi indica lo stadio
dove stanno tutti i ciclisti, si perchè la vuelta parte l'indomani da qui,
accidenti...
Il giorno dopo appena fatta una breve ma interessante visita al centro decidiamo
di partire prima che la corsa abbia inizio, ma accidenti il polizziotto
all'incrocio ci ferma e ci dice che la strada è già chiusa e che basta
aspettare un oretta per ripartire, si ma ripartire dietro ai ciclisti e pensare
a quella salita micidiale di 30 40 km, e pensare di farla alla velocità dei
ciclisti mi viene la pelle d'oca..
Ci fermiamo al piccolo malecon aspettando il passaggio dei ciclisti, che strano
vedere tanti ciclisti di colore!!
Bene si parte, mi ero attardato un pò, vedo arrivare un'ammiraglia che
strombazza e abbaglia coi fari, và a folle velocità tra tutta quella folla per
strada, la faccio passare e mi metto dietro alla stessa velocità folle. Oramai
faccio parte del giro, dell'organizzazione, l'ultima pegeout del gruppo, quasi
tutte le macchine erano uguali alla mia.
Quindi via a salutare tutti i bambini delle scuole che incontravamo, tutti i
drappelli di campesinos che aspettavano sulla strada. Certo la velocità non era
da crociera, ma la strada era chiusa quindi destra sinistra come volevi, e
qualche volta mi fermavo a prendere una birra e dopo 5 minuti ero di nuovo al
mio posto, alla fine della carovana. Loro si fermano a Guantanamo per la prima
tappa, noi proseguiamo per Santiago. Bella visita alla città, casa un pò
sporchina, cena stupenda ed economica in un albergo nel pieno centro. La mattina
di buon ora partiamo cercando la strada alternativa per tornare a casa,
riprendiamo l'autopista la stessa ma ci assale il dubbio, sarà la direzione
giusta.... OK torniamo indietro e verifichiamo, così facciamo pure benzina.
Ma che!!?? le strade del centro sono chiuse, c'è un ingorgo pazzesco, tutti
bloccati. Azz, la vuelta, fa tappa qui oggi. Troviamo informazioni e benzina e
riusciamo ad uscire dalla città molto faticosamente ritrovandoci sulla stessa
auostrada, c'è solo quella come ti puoi sbagliare idiota. Ma che... al punto di
controllo qualche macchina ferma, ma che è... fermano anche noi e poi tutti gli
altri.. e noooo... la vuleta stà gia arrivando per l'opposto senso, ma cristo
sono 5 corsie per parte divise dall'aiuola a che serve tutta questa srada per
una cinquantina di cilisti, ma sai com'è qui, tutto diventa un evento
eccezzionale, e quindi fermi insieme a camionisti famigliole e qualche turista..
Penso che un'oretta tra le prime macchine e le ultime sia passata, insieme alle
battute dei camionisti rivolte ai ciclisti rimasti indietro, ma si riparte.
Sembrava la partenza di una di quelle corse pazze dei film americani, tutti via
con la massima accellerazione, lada, moscovick, ford, scevrolet, camion immensi
e paurosamente potenti ed io con la mia pegeuottina, indubbiamente il più
veloce del gruppo. li stacco e me ne vò!!
La conclusione è che tornati all'Avana, una decina di giorni dopo, camminando
sulla rampa della 23, ad un certo punto sento i fischi impazziti della polizia
orientale, poi due caballito, due poliziotti in moto con le bandierine che
conoscevo...NAAA la vuelta de cuba è arrivata al traguardo. Compro la birra al
bar e mi appresto a scolarmela al bordo dello stradone, come diceva il buon
Paolo Conte, scalpitando sui miei sandali!!!