RACCONTI DA ISTANBUL

2002

di Davide Bergonzini

 

La città di Istanbul è un ideale punto d’incontro tra l’est e l’ovest con i suoi 9.600.000 abitanti (ma le stime arrivano fino a 10 milioni).

Istanbul si trova in Turchia, Paese che conta circa 68.000.000 di abitanti, per la maggior parte turchi di religione musulmana.

La città è sempre stata un crogiolo di etnie e religioni, si chiamava ancora Bisanzio quando Greci, cristiani ed ebrei furono invitati ad insediarvisi da Mehmet che l’aveva conquistata.

Arrivato in città, dopo quattro ore di volo da Milano, mi sono sistemato in un albergo modesto nella zona centrale, chiamata “la vecchia Istanbul di Sultanahmet”.

Questo quartiere occupa il promontorio che si estende dal lato orientale di Eminonu, sul Corno d’oro sul mar di Marmara.

Per gli spostamenti è molto comodo il tram che collega Eminonu con Zeytinburnu, attraversa Sultanahmety percorrendo Hidavendiger Cadesi e Divan Yolu. L’autobus T4, invece, fa servizio per e da Piazza Taksim ogni 30 minuti, partendo dall’Ufficio informazioni turistiche, situato in fondo all’ippodromo.

L’edificio più interessante e più noto di Istanbul che si trova in questa zona è Aya Sofya o Santa Sofia. Qui le cose da vedere sono tantissime: la cupola, la porta imperiale, l’Ompholion, la piattaforma rialzata, i mosaici, le urne di alabastro, la loggia imperiale, la colonna piangente e, al piano superiore, la tomba di Enrico Dandolo.

Molto bello e interessante da visitare è anche il palazzo Topkapi, in cui si entra attraverso la porta delle carrozze, dove le signore salivano a bordo dei loro cocchi lussuosi. All’interno del palazzo si trova la cupola degli Armadi, superata la quale si accede alla sala con il Sadirvan, una stanza di guardie decorata in modo molto particolare con stupende maioliche di Izmik. Alla sinistra si trova la moschea degli Eunuchi Neri e il cortile. Molto bella è la sala imperiale, decorata con maioliche di Delft.

Lasciando il Topkapi c’è l’ippodromo, spazio verde per gli abitanti, che fu il centro della vita bizantina per un intero millennio.

Molto interessante da visitare è anche l’imponente Obelisco di Teodosio in granito, che fu scolpito in Egitto nel 1450 a.C. A sud dell’Obelisco si vede emergere da un foro nel terreno la curiosa Colonna Serpentina sormontata da tre teste di serpente.

Passando alla cucina di Istanbul, la giornata inizia con il sabahlari (cibo della mattina) o il kahvalti (prima colazione). Poi si passa all’ogle yemegi (pranzo) e, per finire, l’aksam yemegi (cena). Una delizia che consiglio di assaggiare sono i lokum (cubetti di gelatina), e altrettanto deliziosi sono il kebab e gli antipasti molto gustosi (meze) che si possono mangiare in tutti i ristorantini tipici.   

Cosa molto strana, che mi ha lasciato perplesso è che alla sera, nei locali, seppur molto carini, non c’è tanta gente del posto ma solo turisti.

L’indomani mattina visito subito la maestosa Moschea Blu, che è molto interessante. Costruita tra il 1606 e il 1616, presenta indiscutibilmente una struttura molto originale rispetto a quella di Aya Sofia, sebbene quest’ultima sia stata costruita oltre 1000 anni prima. Una volta entrati all’interno del cortile, le cui dimensioni sono simili a quelle interne dell’edificio, si è in grado di valutare le proporzioni perfette. Procedendo in direzione della moschea, si nota la piccola cupola e, salendo al primo piano, si può ammirare la cupola principale che domina l’insieme. All’interno, l’attenzione ricade immediatamente sulle finestre con vetrate policrome e sulle maioliche di Izmik. All’interno dello spazio centrale, si nota, sulla sinistra del mihrab, la loggia imperiale rivestita di un traliccio in marmo, in mihrab stesso, in cui è incastonato un frammento della sacra Pietra nera della Kaoba, venerata alla Mecca. Sul lato nord, di fronte al parco Sultanahmet si trova poi la turbé (tomba) del fondatore della Moschea Blu, il Mausoleo del sultano Ahmet I.

Lasciando la Moschea Blu si possono visitare i vari musei (a parte uno). Tra i più interessanti, posso consigliare il Museo dei Tappeti e dei Kilim, che si trova sempre all’interno della Moschea Blu, il Museo delle Arti Turche e Islamiche e il Museo dei Mosaici del grande Palazzo.

Per gli acquisti, si può trovare di tutto un po’ nel Gran Bazar, considerato il più grande suk del mondo. Esso rappresenta la propaggine meridionale di un vasto rione di mercati, che si espande verso il nord, scendendo lungo il fianco della collina, attraverso la zona conosciuta come Tahtakale, fino a raggiungere Eminonu, sul Corno d’oro. Garantisco che qui si può trovare davvero di tutto e “per tutte le tasche” (a tutti i prezzi)…

Molto carino da visitare è anche l’acquedotto di Volente, imponente struttura in pietra calcarea che domina il traffico incessante di Ataturk Bulveri e che costituisce uno dei punti di riferimento più caratteristici della città…

Da non perdere sono le escursioni sul Bosforo. Si tratta di un’esperienza straordinaria e vi consentono, inoltre, di spostarvi più volte dall’Asia all’Europa e viceversa.

Non lasciatevi sfuggire poi il Beyberbeyi Sarayi, il Kucuksu Kasri, la rumeni Hisari, la Hidiv Kasri e il Sadherk Hanim Muzesi.    

 

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Davide

gonzo_d@libero.it 

 

 

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