Honduras

Appunti 2001

di Anna & Diego

 

Parliamo un pò del meraviglioso viaggio in Honduras, meravigliosa terra fatta di "dure onde", le montagne che hanno ostacolato il viaggio di ritorno verso il mare della ciurma di Colombo, tanto da fargli gridare "Gracias a Dios" e lasciare questo nome all'ultima cordigliera attraversata prima del mare. Stiamo ancora completando, con devastante saudade, il diario particolarreggiato di tutto il giro e di tutti gli incontri che abbiamo fatto. La placida ed emozionante Copan Ruinas, la sgangherata Tela, Trujillo, un confetto di antico, l'imponente ed africano Pico Bonito, la chiassosa e colorita La Ceiba, l'arruginita San Pedro, che sembra la carcassa di una grande città, e la gente di Roatan, il verde e selvaggio interno lontano da quella Rimini finto-esotica che è il West End. Ma soprattutto le rughe piene di vita dei vecchi, il sorriso di Emilio, la loro pura curiosità, la cordialità sui bus, la devastante aria condizionata, la coda del ciclone, la maglietta bucata di Alex, scuro come la notte ma sicuro sulla sua lancia fra le palafitte di Oak Ridge, le grasse risate di Jorge del barrio La Fuerte, lo stadio del barrio , pieno di gente e di colori. E tutti i taxisti che pazientemente hanno risposto al fuoco di domande di Anna sulla temporada della lluvia........

Entrata Casa del Caffè-Copan Ruinas, Honduras 7 Agosto 2001.

....entriamo in paese; sembra che la lunga strada da San Pedro Sula muoia qui, fra i ciottoli delle viuzze di Copan. Si percepisce immediatamente il fascino di questo incantevole paesino, un incrocio di vie acciottolate, basse case bianche e tetti rossi, molto colonial-messicano. Un angolo ai confini del mondo. Siamo a seicento metri di altezza, e l'aria è meno pesante che a San pedro, dove il respiro sapeva di acqua. Il caldo spinge, anche se l'atmosfera di totale rilassatezza e pace che infonde Copan, aiuta a sopportarlo agevolmente. A quattro isolati dalla piazza, si trova la "Casa de cafè", un B&B gestito da Howard, un taciturno americano dal raro sorriso. E' un posticino incantevole, ai confini del villaggio, stile posada, con il giardino interno che domina dall'alto tutta la valle, le montagne del Guatemala, i campi di mais e il via vai dei cavalli diretti al pascolo.Pace e aria pulita. Il desiderio di gettare la cartina e fermarsi qui è forte. Nella hall, che tutto può sembrare escluso una reception, ci sono decine di guide sull'Honduras da poter consultare. Sembra più un caldo salotto di casa di montagna; il rifugio giusto per i viaggiatori.

Dopo qualche incontro Howard si scioglie e da grande conoscitore dell'Honduras ci ha dato alcune ottime dritte, prima fra tutte quella di dedicare almeno un giorno e una notte al Lodge del Pico Bonito, il più bel Lodge del Centro-America. Potevamo farcelo sfuggire?

 

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Pico Bonito, Honduras, 14 Agosto 2001. 

Il Lodge del Pico Bonito, è uno dei più bei resort di tutto il Centro America.E' ai piedi dell'omonimo parco nazionale, una montagna selvaggia ricoperta da una fitta foresta pluviale. I 22 bungalows sono immersi nella ricca vegetazione fatta di alberi del pane, piante di pepe, manghi e aranci; e felci rovistate da piccole iguana e da coloratissime farfalle, simpatici uccelli dal petto giallo e canto di cicale tutt'intorno. Il bungalow ha il massimo confort che si possa desiderare. Piove tutto il pomeriggio, ma l'atmosfera è ugualmente incantevole. Seduti sotto il porticato del bungalow rinfrescato dalla ventola esterna alternandoci sull'amaca...Nel corpo centrale del Lodge, si trovano la hall e la sala ristorante, tutto africano da morire. L'enorme giardino, che si infila direttamente nella foresta, è una esplosione di colori, di fiori, di piante, elegantemente rigato dalle passatoie rialzate di legno scuro. Dal Lodge parte un sentiero che conduce direttamente al cuore della foresta pluviale, fulcro del Parco Nazionale. Quattro torrette in legno fanno godere di panorami mozzafiato, altrimenti irraggiungibili. Le scale che girano intorno alle torrette, permettono di salire al di sopra dell'albero più alto, o di scendere nelle viscere della foresta, per scoprire corsi d'acqua e cascate persi nel fondo della vegetazione. Non si può a parole descrivere l'incontro con il cuore pulsante della natura, andrebbe vissuto da tutti, ognuno con il proprio sudore, il fiato accorciato, e i propri occhi. Nel momento di lasciare questo incanto, nel libro delle dediche scriviamo: "Come dice Saramago, lasciate le piante a chi le sa accudire, e partite ogni volta che potete, ma, ogni volta, che lo farete, passate dal Lodge del Pico Bonito.

 

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Ola, gaugho!! A presto..

Anna e Diego.

 

La Casa de Café
Bed & Breakfast Inn, Copàn Ruinas, tel (504) 651-4620, fax (504) 651-4623

email: casadecafe@mayanet.hn 

www.todomundo.com/casadecafe 

 

 

 

 

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