FRANCIA (Alta Savoia) e Svizzera Francese
Racconto di viaggio 2006
Siamo partiti da Lodi destinazione Francia ANNECY e il suo stupendo lago Annecy è un comune francese di 50.348 abitanti, appartiene al dipartimento dell'Alta Savoia, nella regione del Rodano-Alpi.
Annecy, Ènneci in arpitano (lingua francoprovenzale), è una città di chiusa situata sulla sponda settentrionale del omonimo, sul suo sbocco naturale, dove essa occupa una posizione strategica sugli assi trasversali che collegano Italia, Ginevra e Francia.
La sua localizzazione geografica è una zona di transizione fra ambiente montagnoso pre-alpino (massiccio dei Bornes e massiccio dei Bauges) e una zona di medie colline. La città è contornata a sud dal lago e dalla vasta foresta rimasta selvaggia del massiccio del Semnoz, ad ovest le prime propaggini della campagna, a nord dalla grande piana, oggi urbanizzata, dei Fins, ad est dalla collinetta di Annecy-le-Vieux.
La città è attraversata dal Thiou che è l'emissario naturale del lago, di origine glaciale formatosi circa 18000 anni addietro.
Storia
Situata a metà strada fra Ginevra e Chambéry, la storia della città ha origini fin dall'epoca Romana, che interessò questa regione a partire dalla gloriosa conquista della Gallia da parte di Caio Giulio Cesare.
Dal X al XIX secolo è fortemente marcata da quella di queste due comunità. Dipendente dalla Contea di Ginevra, ne divenne la capitale quando i conti vennero cacciati dalla città nel XIII secolo in seguito a gravi conflitti con i vescovi.
Dopo l'estinzione della famiglia di Ginevra nel 1394, il cui ultimo rappresentante fu l'antipapa Clemente VII, la contea fu integrata nei possedimenti della Casa Savoia nel 1401. Nel 1444, la città fu eretta ad appanaggio dei principi di Savoia, e Annecy divenne capitale dei loro possedimenti del Ginevrino, del Faucigny e del Beaufortain.
Nel XVI secolo, col trionfo del calvinismo a Ginevra, Annecy accolse nel 1535 il vescovado e gli ordini religiosi cattolici in fuga e divenne la capitale della Controriforma guidata da Francesco di Sales.
Durante la Rivoluzione francese e l'età napoleonica, la città fu unita al nuovo dipartimento del Monte Bianco, il cui capoluogo era Chambéry, ma con la Restaurazione ritornò a fare parte del Regno di Sardegna.
Nel 1860, dopo l'annessione della Savoia alla Francia, Annecy divenne capoluogo del nuovo dipartimento dell'Alta Savoia.
Cultura
Tutti gli anni, Annecy accoglie il Festival internazionale del film d'animazione di Annecy (all'inizio di giugno), les Noctibules (a luglio) così come il festival del film italiano (all'inizio di ottobre). Inoltre, ogni due anni, Annecy ospita la biennale del Cinema spagnolo d'Annecy (fine marzo).
Ogni anno, il secondo sabato di ottobre, un'associazione allestisce il Ritorno dagli Alpeggi. Queto avvenimento rimette in opera gli elementi del passato alpino della città con danze, mestieri, artigianato e cucina. La storia della città Un sito privilegiato dalla natura
Personalità legate ad Annecy
Louis Armand, (1905-1971) ingegnere, personaggio chiave per il perfezionamento della rete ferroviaria francese. Dal 1943, organizza la Résistance-Fer e diventa Direttore della SNCF dopo la Liberazione.
Primo presidente della Commissione europea dell'energia atomica (Euratom). Viene dichiarato Cittadino onorario di Annecy nel 1960 e diventa in seguito membro dell'Académie Française nel 1963.
Claude Berthollet (1748-1822) Chimico nato a Talloires. Partecipa alla campagna d'Egitto, diventa Senatore Conte poi Grand'Ufficiale della Legion d'onore. Prosegue le sue ricerche scientifiche a Montpellier.
Cardinale de Brogny (1342-1426) Jean Alarmet, dopo importanti studi, si trasferisce ad Avignone e fonda in seguito il convento dei Domenicani (l'attuale chiesa di Saint Maurice).
Sadi Carnot (1837-1894) Ingegnere e uomo politico, è intervenuto ad Annecy in occasione della progettazione di un dispositivo di valvole sul Thiou e il Vassé per regolarizzare il livello del lago.
Sainte Jeanne de Chantal (1572-1641) Fondatrice, con Francesco di Sales, dell'Ordine della Visitazione, canonizzato nel 1768, santa protettrice delle madri di famiglia e delle vedove. Il suo corpo giace nella Basilica del monastero della Visitazione a Annecy.
Eustache Chappuis (1499-1556) Canonico della Cattedrale di Ginevra poi Ambasciatore presso la corte del Re d'Inghilterra, Enrico VIII.
Antoine Favre Letterato, giurista e fondatore, nel 1607, dell'Accademia florimontana in compagnia di S. Francesco di Sales. È autore del codice Fabriano in uso fino all'avvento di Napoleone I.
Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) Scrittore e filosofo. Annecy conserva numerosi ricordi dell'autore delle "Confessioni", tra cui il "Balaustro d'Oro" che ricorda il suo incontro con Madame de Warens.
San Francesco di Sales (1567-1622) Dopo studi da giurista, diventa Vescovo di Annecy e fonda, con Sainte Jeanne de Chantal, l'Ordine della Visitazione nel 1610. Santo protettore dei giornalisti e degli scrittori. Le sue spoglie funerarie sono conservate nella basilica del monastero della Visitazione di Annecy.
Germain Sommeiller (1815-1871 )Ingegnere all'origine dell'apertura del Monte Frejus grazie ad una macchina perforatrice ad aria compressa di cui fu il creatore.
Eugène Sue (1804-1857) Romanziere popolare reso celebre dal libro "I Misteri di Parigi". Ha vissuto i suoi ultimi anni ad Annecy-le-Vieux.
Claude Favre de Vaugelas (1585 - 1650) Grammatico francese. Savoiardo, figlio di Antoine Favre, si accosta agli studi umanistici nell'Accademia florimontana creata ad Annecy da suo padre. Richelieu lo nomina membro dell'Académie Française sin dalla sua fondazione nel 1635. Nel 1639 gli viene affidata la direzione del celebre Dizionario dell'Académie.
Montmasson Rosalia, nata a S. Zoriz (Annecy), moglie di Francesco Crispi, entrambi garibaldini nella spedizione dei Mille partiti da Quarto.
Economia
La riva nord del lago d'Annecy fu occupata al meno dagli anni 3100 a.C. ed Annecy che si chiamava allora Boutae fu una borgata industriosa in època romana (50 a.C.).
Con la caduta dell'Impero Romano le grandi invasioni portarono una tale insicurezza che la città decadde completamente ed i sopravvissuti si rifugiarono sulla collina di Annecy-le-Vieux.
A partire dal XII secolo, le rive del Thiou furono luogo di intense attività artigianali, commerciali e poi industriali.
Dalla fine del XVII secolo, la città conobbe una grande riconversione in senso industriale innovativo, legato alla forza idraulica del Thiou e a personalità intraprendenti.
La sua vocazione industriale si affermò anche nel XX secolo senza nuocere alla vocazione turistica del territorio favorita dalla scoperta e lo sviluppo delle località alpine.
Monumenti
Annecy conta numerosi monumenti e luoghi di notevole importanza turistica :
il Palais de l'Isle del XII secolo, chiamato anche « vecchie prigioni », è il monumento simbolo della città, e uno dei più fotografati di Francia;
*il Castello di Annecy antica residenza dei conti di Ginevra e dei duchi del Ginevrino-Nemours, ramo cadetto della Casa Savoia (XII-XVI secolo), ospita oggi il Conservatorio d'arte e storia di Annecy e l'Ufficio regionale dei laghi alpini;
la Cattedrale di Saint-Pierre del XVI secolo fu la cattedrale di Francesco di Sales, ed ospita molte opere barocche ed un organo del XIX secolo ;
la rue Sainte-Claire ed i suoi romantici portici costruiti dal XVII al XVIII secolo ;
la rue Royale con i suoi negozi, giardini, la fontana del Puits Saint-Jean, è sempre stata il cuore della vita commerciale e politica della città;
la Zecca del Ginevrino che ospita oggi il Museo della storia di Annecy;
la chiesa di Saint-Maurice in stile gotico fiammeggiante del XV secolo, con interessanti dipinti del XV e XVI secolo ;
i Jardins de l'Europe realizzati dopo l'annessione alla Francia nel 1863 dove si può osservare una vegtazione diversificata e ricca ;
le chiuse del Thiou, straordinario sistema di derivazione e controllo delle acque in uscita dal lago concepito dall'ingegnere Sadi Carnot prima di diventare Presidente della Repubblica ;
il Pont des Amours, bell'esempio di architettura in ferro tipica dell'inizio del XX secolo ;
l'Imperial Palace inaugurato nel 1913, con i suoi giardini pubblici, la sua spiaggia ed il suo casinò;
la Basilica della Visitazione del XX secolo ospita le tombe di Francesco di Sales e Jeanne de Chantal, e offre dalla sua spianata un bel panorama sulla città e l'agglomerazione;
il moderno Centro culturale di Bonlieu, ben integrato nella città, dove sono riuniti un teatro nazionale, una biblioteca, negozi e uffici.
La città mi ha entusiasmato moltissimo, in quanto c’è un’ottima qualità della vita, un ottimo paesaggio. La nostra base era l’hotel ibis di Annecy centre, da li partivamo per le nostre escursioni............
Alla mattina ci siamo recati ad Aix le Bains.
Aix les Bains sorge sulle sponde del lago di Bourget, nel cuore della Savoia, la regione che è stata anche sede delle Olimpiadi invernali.
Questo lago che è il più grande lago naturale di Francia con i suoi 44 km2 di acque limpide, ospita anche una cinquantina di specie differenti di pesci. Il lago è collegato al Rodano dal canale di Savières. In questo ambiente, dove in estate la temperatura dell’acqua raggiunge i 25°, si praticano molti sport nautici come il nuoto, le immersioni e la navigazione.
La cima del Monte Revard che raggiunge i 1550 metri di altitudine, domina la città di Aix les Bains ed offre un panorama unico sulla catena del Monte Bianco. I sentieri e le piste dell’altopiano del Revard rappresentano per gli sciatori, gli sportivi e per gli appassionati di mountain bike un vero paradiso.
Aix les Bains, che è oggi considerata la seconda città termale della Francia, è famosa soprattutto per le sue cure in reumatologia e pneumologia ma è anche una città accogliente in cui è piacevole vivere grazie al suo savoir faire, alle sue strutture ricettive (80 alberghi e 2000 appartamenti ammobiliati) e al suo centro di congressi che sorge in un ambiente naturale veramente eccezionale.
L’ambiente è rimasto incontaminato quasi selvaggio infatti le sue sponde ospitano alcune magnifiche calette dove è possibile fare il bagno ma che purtroppo sono accessibili solo in barca. In questo sito naturale oltre alle differenti specie di uccelli come le anatre, le folaghe, gli svassi, gli aironi, e perfino qualche cormorano... si
trovano una cinquantina di specie di pesci differenti come il pesce persico, il luccio, la trota...
LA MONTAGNA
Le ultime estremità della catena del Jura circondano il lago e la città di Aix les Bains, dominata dall’immenso altopiano del Revard quasi al margine delle Alpi. Sulla riva ovest del lago, la cima del « Dent du chat » l’unica cima di una certa considerazione della catena delle Épine culmina a 1390 metri.
L’altopiano del Revard che raggiunge i 1550 metri di altitudine, offre un vasto paesaggio di alpeggi, di foreste di faggi, di abeti, di picee ed arriva fino al Parco Naturale Regionale dei Bauges.
Il Revard è il paradiso degli escursionisti e degli amanti della mountain bike ma è anche il più grande comprensorio di sci nordico (150 km di piste.)
Un po di storia sulle terme
Già nel V secolo, i romani venivano a fare le terme nelle sorgenti di acqua calda di Aix les Bains perché fino al 1776, era possibile fare le terme all’aria aperta. Dopo questa data il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, fece costruire lo stabilimento balneare regio e finalmente la stazione ebbe una fama pari a quella di altre città termali europee ! Infatti, dal 1776 in poi le teste coronate che soggiornarono nella città di Aix les Bains furono numerose, basti ricordare l’imperatrice Josephine, l’imperatrice Maria-Luisa e la principessa Borghese.
Non dimentichiamo, inoltre che i discendenti dei principi di Savoia sono stati tutti sepolti nell’ abbazia di Hautecombe che è aperta al pubblico tutti i giorni tranne il martedì.
La Belle Epoque
Tra il 1815 e il 1860 la Savoia tornò ad essere una provincia del regno di Piemonte-Sardegna. In questo periodo, Il re Carlo Felice fece restaurare l’abbazia di Hautecombe.
Nel 1824 si costruì all’ interno del castello dei marchesi d’Aix, uno spazio costituito da una sala da ballo, una sala da gioco, dei salotti ed un teatro con l’obiettivo di intrattenere gli ospiti stranieri e dal 1847 questo spazio è diventato il Casinç Grand Cercle.
Nel 1860 al momento dell’annessione della Savoia alla Francia, Napoleone III fece ristrutturare la maggior parte della città di Aix les Bains.
Nel 1887, la regina Vittoria, da sempre innamorata della Francia, venne qui in incognito e comprò un terreno sulla collina nord di Tresserve per farvi costruire una residenza reale. Nel 1900 la città di Aix les Bains raggiunse una fama mondiale, vi si edificarono i palazzi che divennero la testimonianza dei fasti del passato.
Lamartine e il lago
Alphonse de Lamartine arrivò a Aix les Bains in Savoia il 1 ottobre 1816. Lamartine prese alloggio in una pensiona nella parte alta della città. In una camera vicino alla sua c’era una signorina, Julie Charles, che soffriva di tubercolosi e che purtroppo sapeva di essere condannata. Durante un viaggio a Hautecombe, il poeta, durante una tempesta, salvò Julie su una barca alla deriva. Il loro idillio effimero, appassionato e disperato benché adultero divenne il simbolo dell’amore romantico tipico del XIX secolo.
Lamartine parte il 26 ottobre, tornò a Aix les Bains l’estate successiva, ma Julie non poté lasciare Parigi, dove morì poco dopo. Il poeta solitario scrisse « Le lac», lungo poema malinconico, simbolo dell’amore spezzato.
ABBAZIA DI HAUTECOMBE
L’abbazia di Hautecombe fu fondata nella prima metà del settimo secolo.
Fu verso la fine del settimo secolo che i primi membri della famiglia dei Principi di Savoia furono sepolti a Hautecombe.
Dal settimo secolo al quindicesimo secolo, una quarantina di principi e principesse vi furono seppelliti. Durante la Rivoluzione francese, l’abbazia, che era stata dichiarata bene nazionale, fu saccheggiata ben due volte. Poi, fu venduta per essere trasformata nel 1799 in fabbrica di maioliche fino al 1807, da allora rimase in uno stato di abbandono per 17 anni.
Tutta l’Europa romantica si diede appuntamento in questo luogo magico : gli artisti, gli scrittori, i poeti come Lamartine o Jean Pierre Veyrat di Chambéry.
Il Re di Sardegna, Carlo Felice, di passaggio all’abbazia di Hautecombe, volle farne un gran mausoleo in memoria dei suoi antenati : lungo le mura si intravedono ancora dei sepolcri vuoti, fu egli stesso inumato qui, seguito dalla regina Maria Cristina e dall’ ultimo Re d’Italia, Umberto II di Savoia nel 1983.
L’abbazia rimane chiusa il martedì tutta la giornata.
Dopo una settimana trascorsa nell’hotel di Annecy ci dirigiamo verso la Svizzera......... destinazione Ginevra.
Alcuni cenni per capire meglio il paesaggio
Chi ha osservato stupito i paesaggi alpini mozzafiato che ritraggono la Svizzera in molti spot pubblicitari delle più diverse marche di cioccolata, chi ha sognato di perdersi nella natura fresca che faceva da sfondo ad Haidi, chi ha ammirato nelle cartoline l'ordine delle città svizzere così perfetto da sembrare fittizio…non rimarrà deluso andando in Svizzera!
In effetti per gli amanti delle escursioni sarà impossibile non aver l'impressione di essere catapultati in una cartolina, in un cartone animato o in una pubblicità! Ma quando la sveglia...o forse è il caso di dire l'orologio a cucù suonerà, ci si renderà conto che non si tratta di un sogno: la Svizzera è proprio così, così bella da sembrare magica, così ordinata da sembrare finta!
Il consiglio per i golosi è quasi scontato:fare il pieno di souvenir a base di cioccolato!
Ginevra (180.000 abitanti) si trova sulle rive dell’omonimo lago formato dal Rodano, nei pressi del confine francese, da cui dista pochi chilometri, nella Svizzera orientale. La città è un attivissimo centro finanziario e politico, soprattutto perché ospita la sede europea dell’ONU e della Croce Rossa. Inoltre Ginevra è un’importante centro culturale, grazie alla presenza di un’antica e celebre università, in cui giovani provenienti da tutta la confederazione e dalla vicina Francia si recano per studiare. Infine è un importante centro amministrativo, in quanto è il capoluogo dell’omonima regione, e industriale, soprattutto nella produzione dei celebri orologi svizzeri.
Ginevra è una città multietnica (vi risiedono molti immigrati tra cui tanti nostri connazionali) e moderna. La moneta è il Franco Svizzero e Ginevra è cara per noi italiani, in quanto offre prevalentemente strutture e locali di primo livello. La lingua è il francese, nelle strutture è diffuso l’uso dell’inglese e (non sempre) del tedesco e dell’italiano.
Il Centro Storico: è quello che si sviluppa nel punto in cui il lago defluisce nel Rodano ed è sicuramente la parte più interessante di Ginevra. Vi si può accedere dal Pont du Mont-Blanc, da cui si gode la vista di uno dei simboli della città, il Jet d’eau (il celebre gettito d’acqua). Superato il Jardin Angleis ci si addentra nelle suggestive strade che si sviluppano attorno alla Cattedrale di St. Pierre, sicuramente l’edificio religioso più interessante della città. Attorno si trovano Place du Burg de Four, lo splendido Hotel de la Ville, con l’omonima Rue, la Grand Rue, con bei negozi di antiquariato, e la Rue de la Croix d’Or, che con la Rue de Rive costituisce il luogo per lo shopping più esclusivo.
Poco più a sud si trova concentrata in un’area non molto vasta la zona dei musei, vero centro culturale di Ginevra in cui si possono visitare la Promenade des Bastions, un parco in cui ha sede l’Università, il Museo d’Arte e di Storia, il Museo d’Arte Moderna, nel Petit Palais, e il Museo Etnografico.
La zona settentrionale: sull’altra sponda del Rodano sorge la Ginevra moderna, quella con maggiore respiro internazionale, grazie alla presenza, in una splendida area in cui si trovano numerosi spazi verdi, delle sedi che hanno contribuito a rendere Ginevra una delle città più importanti a livello europeo e mondiale. Risalendo verso nord si incontrano infatti il Palazzo del WTO (o OMC Organizzazione Mondiale del Commercio), il Palazzo delle Nazioni Unite, in cui si svolgono le riunioni europee dell’ONU, e il Palazzo sede del CIRC (Comitato internazionale della Croce Rossa) con il relativo Museo.
Altre destinazioni nei pressi di Ginevra: da Ginevra si può facilmente raggiungere la graziosa città di Nyon, dominata dal Castello e con un centro storico e un lungolago sempre molto affollati.
Usanze Eno-Gastronomiche:
la cucina di Ginevra risente dell’influsso di quella della vicina Francia, anche se numerosi sono i locali dove si possono gustare le specialità di molte altre cucine (consistente l’offerta di cucina e pizza italiana). La zona è tra le maggiori produttrici di una delle specialità più conosciute della Svizzera, la celebre cioccolata
(assolutamente da non perdere..).
Tra le bevande la zona è conosciuta per una buona produzione di vino, infatti a Ginevra si produce uno dei migliori rossi svizzeri.
Infine siamo giunti a LOSANNA
Losanna (110.000 abitanti) è situata sulla sponda settentrionale del Lago di Ginevra, nel cantone del Vaud, di cui è il capoluogo nonché il principale centro politico e amministrativo. Di antica fondazione, la città ha sempre ricoperto un ruolo importante nella storia del paese ed ha ospitato la stesura e la firma di trattati importanti come la Pace e la Conferenza omonima. Losanna è costituita da un nucleo storico e da una parte più moderna che si sviluppa più a ridosso del lago, e che ha come zone di maggiore interesse i quartieri di Ouchy e Vidy. E’inoltre un importante luogo di villeggiatura, grazie alla sua posizione sul lago, al suo clima mite e alla vicinanza di graziose località come Vevey e Montreaux e un centro industriale e culturale di riferimento grazie all’antica Università. La moneta è il Franco Svizzero e Losanna,
come quasi tutta la Svizzera, è relativamente cara per noi italiani. La lingua ufficiale è il francese, nelle strutture turistiche è diffuso anche l’uso dell’inglese e del tedesco.
Simona Dragoni