Croazia dolce Croazia
Diario di viaggio 2003
di
Marco e Stefania
Ciao a tutti sono Marco e sono qui di nuovo pronto a raccontarvi il viaggio che io e la mia ragazza Stefania (Stè) abbiamo fatto questa estate in Croazia.
La
Croazia è detta la terra delle 1000 isole e guardando la sua cartina è facile
comprenderne il motivo, le sue coste assai frastagliate (2000 km) abbracciano
interamente il mare adriatico orientale, distribuendosi dall’Istria quindi
quasi da Trieste, fino alla Dalmazia meridionale quasi Albania. Lungo queste
suggestive coste, si trovano tantissime isole (circa 1200) grandi, piccole e
piccolissime; isole affollate e mondane e scogli isolati degni del miglior
Robinson Crusoe. Quello che altrove si trova a grande distanza qui s’incontra
nel raggio di 100km: mare, canyon carsici, montagne, boschi, laghi e pianure.
La Croazia, fino al 1992, faceva parte della Confederazione Jugoslava poi, come sappiamo un po’ tutti, si è dichiarata indipendente insieme alla Slovenia scatenando, insieme a tante altre ragioni, la guerra in tutti i Balcani che si è protratta fino al 98/99, ma ormai, superati gli anni più difficili, il paese torna finalmente ad essere un luogo ideale dove passare una vacanza all’insegna del mare, della natura e dell’arte. Un viaggio in questo splendido paese, deve prevedere almeno 15 giorni di tempo e comunque risulta sempre difficile visitare tutta la costa, le città e le tante isole che ci sono perciò meglio scegliere una zona in particolare. Il nostro itinerario prevede quindi una visita della regione di Spalato, della Dalmazia centrale, e di Dubrovnik.
Il
modo migliore per visitare la Croazia è senza dubbio la barca ,yacht o gommone
che sia, solo cosi infatti si apprezzano fino in fondo le isole, le spiagge
isolate e le coste ma, se non avete sotto mano un’imbarcazione, anche la cara
vecchia auto vi da una grossa mano.
Per
quanto riguarda l’alloggio, il paese è senz’altro attrezzato ad accogliere
turisti di tutte le tasche (e vizi) ma noi consigliamo di alloggiare in una
delle tante case private disponibili nelle varie località sono economiche
(spendiamo solo 90 kuna cioè 12 euro al giorno tutto incluso), centrali e
confortevoli.
Il
nostro viaggio comincia il giorno (giorno???) 7 agosto quando alle 4 di mattina
io e Stè ci mettiamo in macchina alla volta di Ancona il principale porto di
collegamento con Spalato. Il viaggio in auto scorre tranquillo e verso le 9
arriviamo al porto pronti all’imbarco. La traversata in catamarano (Snav) è
piacevole e dura circa 4 ore che io e Stè passiamo a dormire (cerchiamo di
farlo per la verità) e leggere. Verso le 15 arriviamo a Spalato e, sbrigate le
solite faccende doganali, siamo in auto alla volta di Makarska la località che
ci ospiterà. I panorami che ci appaiono fuori Spalato non sono un granché,
molto aridi e urbanizzati ma, man mano che proseguiamo verso sud, le cose
cambiano e la costa diventa alta,
selvaggia e piena di verde. Dopo circa
un’ora arriviamo a Makarska, trovato il nostro appartamento, e accolti con
simpatia dai signori Jovic, (gentilissimi padroni di casa) ci sistemiamo e
riposiamo un po’. All’imbrunire andiamo a fare il primo giretto per Makarska
e scopriamo come questa cittadina sia viva, piena di gente e di giovani
provenienti da ogni parte d’Europa, ma scopriamo anche come sia carino e ben
tenuto il centro storico con la bella piazzetta, la chiesa di San Marco e i
vicoletti pieni di scorci tutti da scoprire che mantengono intatto il loro
fascino anche in agosto. Inoltre io (Stè non particolarmente) rimango
affascinato dall’incombente presenza del massiccio del Biokovo che si staglia
alle spalle e che mi ricorda molto le nostre dolomiti. Il tempo scorre e s’è
fatta ora di cena cosi entriamo in uno dei tanti ristorantini del lungomare
pedonale dove gustiamo un ottimo rasnjci (una specie di spiedino).
L’8 agosto comincia il viaggio vero e
proprio e con Stè decidiamo di partire visitando Brela 20 km a nord di Makarska.
Alle 10 siamo gia nel paesino che è chiuso al traffico e molto piacevole,
posata l’auto, dopo aver visitato le belle chiesette rurali, ci avviamo verso
una delle spiagge più belle e note della costa: Punta Rata. Per arrivarci
notiamo come la costa sia piena di vegetazione di conifere (pini di Aleppo) e
come questa vegetazione arrivi fin sulla spiaggia dove giungiamo poco dopo.
Punta Rata, premiata più volte con la bandiera blu, è davvero un luogo
incantevole immerso nel verde con un acqua abbastanza fresca ma dai colori
stupendi dal blu notte al verde. A sté sembra un po’ Positano ma a me, pur
amando la costiera amalfitana, pare meglio. La spiaggia ad agosto è abbastanza
affollata ma questo nulla toglie all’incanto del luogo, dell’acqua e dei
fondali. La giornata la passiamo al sole come le lucertole poi, verso le 19
decidiamo a malincuore di tornare a casa. Dopo una doccia e un cambio siamo di
nuovo in giro per Makarska e scopriamo con piacere che qui ad agosto si
festeggia un particolarissimo e coloratissimo carnevale che ha come tema
centrale il mare dove sfilano improbabili carri allegorici e persone in allegri
costumi fatti in casa.
La
luce del 9 agosto ci vede svegli e pimpanti pronti per andare a visitare Baska
Voda una località vicina. Infatti dopo solo 10 minuti arriviamo in una
cittadina che, come Brela, e completamente pedonalizzata. Baska Voda è
piccolina carina e piena di negozietti, botteghe e locali anche se, quando
l’abbiamo visitata, era affollatissima. Verso ora di pranzo mangiamo un veloce
panino e poi ci incamminiamo verso la spiaggia per fare un tuffo. La spiaggia
qui è meno attraente rispetto a Brela ma l’acqua è sempre limpida e
invitante, verso le 18 si fa ora di rientrare e, tornati a casa abbiamo giusto
il tempo di cambiarci che siamo di nuovo al centro. Per la cena decidiamo di
mangiare in une delle tante barche dei pescatori, ormeggiate sul lungomare che
la sera, dopo le battute di pesca della giornata, diventano pittoreschi
ristoranti galleggianti ed offrono a pochissimo prezzo tutto il pescato. La cosa
si fa divertente quando apprendiamo che gli ottimi sgombri, calamari e cefali,
vengono serviti semplicemente su una fetta di pane senza l’ombra di una
posata, (ti guardano male se ne chiedi una) innaffiati però da un buonissimo e
fortissimo vino bianco, e cosi facciamo pure la simpatica esperienza di pulire e
mangiare il pesce con le mani mentre tutto il ristorante galleggia !!!
Il giorno 10, belli riposati, con
cartina alla mano, decidiamo di non andare a mare ma di visitare Imotski, un
paesino dell’entroterra a circa 60km da Makarska noto per i suoi
laghi. Il tragitto che dobbiamo compiere per arrivare a destinazione non
è dei più agevoli, un po’ per le strade abbastanza tortuose un po’ per il
fatto che queste strade tortuose nemmeno le conosciamo e un po’ perché la
cartina l’aveva in mano Stè…(scherzo) ma dopo un paio d’ore, verso
mezzogiorno, finalmente si arriva. Il paese non è particolarmente interessante
e perciò lo superiamo e proseguiamo per il lago blu ed il lago rosso. Questi 2
laghi di origine carsica, sono venuti alla luce dopo un forte terremoto che ha
sconvolto l’area molti anni fa ed hanno la particolarità di trovarsi in fondo
a 2 enormi crateri al di sotto del livello del mare. I 2 laghi si chiamano blu e
rosso perché, col tempo e l’erosione delle rocce, uno ha acquisito la
colorazione rossa (mentre l’altro no). Il posto è davvero suggestivo i 2
crateri sono aridi, il paesaggio sembra quasi lunare ed arrivati sulle sponde
del lago blu la tentazione di fare un tuffo è davvero forte ma…ahinoi siamo
senza nemmeno un costume e, cosi, tra un giro del lago ed un panino, si fanno le
17 e torniamo verso casa tutti contenti per aver visto questo spettacolo
naturale. La sera ce la prendiamo comoda, ceniamo a casa, ci sistemiamo e poi
andiamo sul lungomare a fare un giro dei localini e verso l’una siamo a letto.
Il
giorno 11 ci svegliamo un po’ tardino (verso le 11) perciò ne approfittiamo
per andare a mare sulla spiaggia di Makarska. La spiaggia della cittadina è
molto pittoresca, lunga circa 2 km con alle spalle una lunga filiera di alberi
ma purtroppo è molto affollata, cosi ci spingiamo fin verso il faro di Sveti
Petar sul promontorio omonimo dove, sistemate le cose, facciamo un bel tuffo
rinfrescante. Il faro è molto carino e la vista del paese, incorniciato dalla
montagna del Biokovo, cattura i nostri sguardi. Dopo pranzo(…un panino) si va,
per la gioia di Stè, a fare un giro per negozi per comprare qualche ricordo a
parenti ed amici poi all’imbrunire torniamo a casa. La sera
decidiamo di cenare in un tipico ristorante croato del centro e cosi, tra
un ottimo dalmatinski prsut (cioè prosciutto dalmata)ed un piatto a base di
manzo cotto con aceto, vino, prugne secche e limone, ci deliziamo il palato e ci
divertiamo assistendo ad uno spettacolo di danzatori locali in costumi tipici
(il tutto per solo 90 kuna 12 euro a testa).
Oggi,
12 agosto, dedichiamo la giornata alla nostra prima gita sulle isole di fronte a
noi e scegliamo di cominciare dalla più nota: Hvar. Le gite organizzate sono
tutte con partenza da Makarska la mattina presto con ritorno al tramonto e, per
150 kuna cioè 20 euro, prevedono tutto anche il pranzo a base di pesce fresco e
vino.
Hvar
è una delle isole più grandi della Croazia lunga circa 70 km, ed una delle più
frequentate soprattutto dagli italiani. Verso le 10, dopo un’ora di mare, la
barca fa sosta a Stiniva Spiljia una splendida grotta della costa nord
dell’isola. Dentro la grotta il mare assume colori davvero suggestivi dal nero
al verde, ed insieme al vento fresco e ai suoni amplificati dipinge
un’atmosfera affascinante dove non si può non fare un tuffo. Dopo una
mezz’oretta si riparte alla volta di Jelsa e arrivati nel paesino notiamo
subito come l’isola sia davvero molto frequentata da italiani (pure troppo) e
come i prezzi risentano di questa presenza. Jelsa è un luogo molto carino ed
accogliente con tante costruzioni in pietra che si affacciano sul porticciolo e
con la chiesa di Santa Lucia che domina tutta la baia da una collina vicina. Ma
quello che più colpisce me e Stè è il forte profumo di vino e di mosto che si
respira girando per i caratteristici vicoli; profumo che fa subito pensare ad un
numero di cantine assai elevato (bello!!). Verso le 14 siamo di nuovo in barca
alla volta di Vrboska e durante il tragitto, mangiamo (questa volta con le
posate) dell’ottimo pesce alla brace e costeggiamo lo splendido isolotto di
Zecevo paradiso dei naturisti. Vrboska è un altro paesino molto tranquillo e
pittoresco che si trova alla fine di una profonda baia ricca di vegetazione,
sbarchiamo e abbiamo il tempo per comprare dei ricordi alla lavanda (Hvar è
l’isola della lavanda) e per girovagare per il porticciolo poi verso le 17
facciamo rotta di nuovo verso Makarska. Arrivati a casa per le 20, a sorpresa i
signori Jovic ci fanno trovare nel giardinetto un piatto a base di lumache e
ricci di mare accompagnato da un buon vinello e cosi, dopo aver ringraziato, ci
deliziamo per l’ennesima volta il palato (che vitaccia eh…). Dopo cena siamo
stanchi e quindi a letto presto.
Il sole del 13 agosto ha fatto da poco
capolino e i nostri eroi sono pronti per andare a Tucepi, paesino pochi km a sud
di Makarska che quindi raggiungiamo in 10 minuti. Tucepi è un posto molto
carino con un bel porticciolo turistico ed un lunghissimo lungomare pedonale
pieno di bancarelle e negozietti ma quel che più ci attira del posto è la
lunga spiaggia di ciottoli che si spinge fin fuori il paese. Se si vuole godere
a pieno del fantastico mare che c’è qui, bisogna fare una passeggiata verso
una spiaggia veramente splendida, fuori il centro urbano (arrivati notiamo anche
come sia piena di naturisti). Qui la vegetazione che arriva fin sul mare, i
ciottoli bianchissimi, l’acqua calma e limpida ed il silenzio, dipingono un
luogo davvero fantastico e rilassante, guardando il mare viene proprio voglia di
tuffarsi e non salire più ed infatti per far salire Stè, quando ormai si erano
fatte le 20, ha richiesto notevoli sforzi da parte mia e cosi le ho promesso che
saremmo ritornati. Tornati felici e quasi scottati a casa, ceniamo a base di
spaghetti al pomodoro e poi andiamo a fare 4 passi ai baretti del lungomare, poi
a letto presto perché per i prossimi giorni ho una mezza idea in mente…
Infatti il 14 agosto ci svegliamo di
buon ora (le 8) per andare a visitare Spalato e tornare direttamente il 15. Per
raggiungere la città impieghiamo circa un’ ora e verso le 10 siamo in cerca
di un parcheggio. Spalato è il principale porto della Croazia e da sempre uno
dei più importanti dell’Adriatico e vede cominciare la sua storia fin dai
tempi dei romani cioè quando si formò questo insediamento sul mare per
accogliere i fuggiaschi della vicina Salona incendiata. L’Imperatore
Diocleziano, nativo proprio di Salona, decise, in un secondo momento, di
costruire qui la sua residenza ed eresse il grandioso Palazzo di Diocleziano
che, modificato nel corso dei secoli, è arrivato fino a noi. Oggi L’immenso
Palazzo (200m x 300m) è patrimonio UNESCO ed è diventato addirittura il centro
della città, ed il bellissimo Peristilio, una volta cortile, è oggi una delle
piazze più animate. Per visitare al meglio questa città fate di tutto per
perdervi !!…si !! solo cosi godrete al meglio dei suoi vicoletti e dei suoi
scorci noi, arrivati al centro verso le 11, partiamo dalla bella Porta Argentea
per poi visitare il Duomo di San Doimo con l’alto campanile(65m che però
visito da solo perché Stè ha le vertigini e poi, salire per un cunicolo buio
con gradoni di 30 cm non aiuta di certo). Splendidi sono anche i sotterranei una
volta armeria ed ora pieni di bancarelle e botteghe artigiane. Sempre persi per
la città notiamo come questa sia piena di vita, di giovani e di locali per
tutti i gusti (bello il Ghetto), ristoranti tipici, pub, locali con musica e
ammettiamo che tutto questo proprio non ce lo aspettavamo. Dopo pranzo, usciamo
dalla Porta Ferrea e passeggiamo per la splendida piazza del Popolo e la
altrettanto bella piazza della Repubblica con palazzi in stile Barocco e
Veneziano (molto bello il Municipio) per poi rientrare, tra la visita di una
bottega e l’altra (molto belle quelle che lavorano il legno), attraverso la
splendida Porta Aurea. Si è fatta sera e decidiamo cosi di andare in uno degli
splendidi locali che ci sono in questa parte, una volta magazzini del palazzo.
Mangiato un buon Cevapcici (piatto “leggero” a base di carne con salsa ai
peperoni) assistiamo allo spettacolo di un gruppo di bravissimi violinisti,
passiamo un bel ferragosto e verso le 2 torniamo alla macchina per schiacciare
un pisolino.
Il
15, verso le 7, siamo riposati per modo di dire ma andiamo ugualmente sul
lungomare a fare colazione. Spalato ha anche un bel lungomare con lunghe filiere
di palme e tanti bar dove gustare un discreto caffè. Rifocillati entriamo di
nuovo nel Palazzo dalla Porta Aenea, visitiamo il Tempio di Giove ed il museo e
poi girovaghiamo senza meta fino a mezzogiorno. Nel primo pomeriggio, tornando a
casa, pensiamo che Spalato ci è davvero piaciuta, ha un’atmosfera tutta sua,
molto affascinante e viva ed inoltre possiede bellezze artistiche di
prim’ordine. Anche se mi sa che Stè sta ancora cercando sto benedetto Palazzo
di Diocleziano e non ha capito era talmente grande che ci ha passeggiato dentro
per 2 giorni !! Verso le 17 arriviamo distrutti e felici e crolliamo
letteralmente sul letto, poi doccia, cena e di nuovo a nanna (quando uno non ce
la fa… non ce la fa !!!).
Il
sole del giorno 16 è bello alto e noi siamo di nuovo sulla terra pronti a
visitare il Canyon del fiume Cetina. Dopo una mezz’oretta arriviamo a Omis
paese che non avrebbe nulla di particolare se non si trovasse alla foce di un
fiume, la Cetina, che negli ultimi 30
km ha eroso le montagne scavando un fantastico canyon. Verso mezzogiorno,posata
l’auto e trattato il prezzo d’affitto di una barca con autista, (ce ne sono
molte lungo la riva del fiume), partiamo. Dopo la prima ansa il panorama che ci
appare è stupendo con alte montagne a picco sul fiume, ci troviamo ad osservare
una lussureggiante vegetazione, uccelli che ci volano vicini per poi cadere in
picchiata a caccia di pesci, insomma ci troviamo nel pieno di un documentario
del National Geographic !!! Dopo un’oretta arriviamo ad un approdo in mezzo al
verde a alle montagne poco prima di una fantastica serie di rapide, troviamo una
spiaggetta incantevole con ciottoli bianchi ed acqua limpidissima e ci facciamo
un bagno che difficilmente scorderemo in una acqua che sarà stata al massimo a
3 gradi !!!(tra l’altro, ad un tratto, perdo pure di vista Stè per trovarla
poi in perlustrazione tra la vegetazione con bandana in testa…le mancava solo
il machete !!). Nel pomeriggio tornati a Omis facciamo 2 passi per poi tornare a
Makarska verso le 19. La sera, cena a casa e poi giù al centro a passeggiare.
17
agosto oggi non ci va di andare a mare e perciò decidiamo di fare un giro al
centro alla ricerca di qualche ricordino, poi visitiamo la bella chiesa di San
Marco con la fontana del 700 (un po’ scomoda da usare però) ed il museo delle
conchiglie che possiede una interessantissima collezione di conchiglie e coralli
provenienti da tutti i mari del mondo. Nel pomeriggio saliamo in auto fino a
Makar l’antica città evacuata dopo un terremoto negli anni 60 ed ora quasi
del tutto disabitata. Qui l’atmosfera è molto affascinante e cosi, nel
silenzio, facciamo 4 passi tra le antiche abitazioni e i pittoreschi mulini a
vento. Verso le 19 siamo a casa, cena veloce e poi andiamo per la prima volta (e
ultima) a ballare all’Opera.
Oggi giorno 18 facciamo la seconda gita
in barca e andiamo a Brac. L’Isola è molto grande e molto vicina alla costa
ma la nostra meta, Bol è più lontana e cosi, costeggiando l’isola,
impieghiamo più di un’ora e verso le 10 siamo nel porticciolo. Bol è un
paesino molto carino ed accogliente ed è piacevole passeggiare per il lungomare
visitando le chiesette di San Giovanni e Del Carmine in stile barocco. Verso ora
di pranzo prendiamo il caratteristico trenino elettrico per andare a Zlatni Rat
una delle spiagge più famose della Croazia. La spiaggia oltre ad essere bella
per il suo mare tanto limpido da sembrare una piscina, è particolare per la sua
forma a V dove la punta cambia spesso direzione a seconda del vento e delle
correnti. Ad agosto il posto è meta di gite e quindi affollato ma è comunque
da vedere ed una passeggiata per il bosco retrostante ed un bagno in queste
fredde e verdi acque sono senza dubbio bellissime
esperienze. All’imbrunire siamo in barca per tornare a Makarska dove arriviamo
per le 20. Decidiamo di cenare sul lungomare poi passeggiata d’ordinanza e a
letto.
19
agosto, per la gioia di Stè, ma anche mia, torniamo a Tucepi !!. Di buon ora ci
avviamo, come l’altro giorno, verso la spiaggetta più appartata e fino al
pomeriggio ci godiamo questo fantastico mare che ci sta viziando sempre di più
poi, verso le 15, decidiamo di salire a Gornja Tucepi (cioè Tucepi di sopra).
Il vecchio paesino dista pochi km ed è adagiato su di una collina ricca di
verde alle pendici del solito Biokovo (che prima o poi visiterò); è molto
tranquillo e pieno delle tipiche abitazioni fatte in pietra. Dopo un’oretta,
durante la quale compriamo anche del buon vino locale, scendiamo verso casa dove
arriviamo verso le 17. Per la sera, ci vogliamo rovinare !!! e decidiamo di
andare a cenare in uno dei migliori
ristoranti di Makarska: Stari Mlin. Il posto è davvero carino, elegante, sotto
un grande pergolato, lume di candela…insomma bella atmosfera. La cena è,
neanche a dirlo, ottima: partiamo da antipasto bruschette al prosciutto dalmata
per passare al risotto alla pescatora poi cozze alla buzzara cioè in un sugo a
base di vino marsalato e spezie per andare poi ad una insalata di mare da urlo,
vino ed anguria il tutto a solo 130 kuna a testa cioe 17 euro !!!. Belli
satolli, verso la mezzanotte siamo a casa.
Oggi giorno 20 (ahhh stanno finendo le
vacanze !!!) finalmente riesco a convincere, non senza sforzo, Stè ad andare a
visitare il massiccio del Biokovo che secondo me è da vedere. Verso le 9 dopo
aver chiesto informazioni su come arrivarci ai signori Jovic, partiamo e verso
le 10 entriamo nel parco nazionale. Il Biokovo è uno splendido massiccio
carsico lungo più di 40 km a ridosso della costa della Dalmazia centrale ed ha
sempre rappresentato una difesa per le popolazioni costiere dalle incursioni dei
barbari e dei predoni dell’interno, la sua altezza massima è Sveti Jure a
1972 m. Unico punto a nostro sfavore… la strada che è davvero stretta,
ripida e piena di curve. Il posto però ripaga abbondantemente della
fatica … sembra di essere a migliaia di km dal mare e ad un certo punto ci
troviamo soli, nella natura più selvaggia, immersi in un silenzio
incredibile…mai sentito !!! Arrivati dopo un paio d’ore sulla vetta troviamo
qualche collega di avventura ma soprattutto troviamo un panorama incredibile !!!
si vede tutta la costa, le isole e quasi si vede Spalato…bellissimo. A
malincuore, verso le 14, riscendiamo verso Makarska
osservando ancora questa natura incontaminata e selvaggia e ci fermiamo
anche a comprare dell’ottimo miele (se ne produce tantissimo quassù). La sera
ceniamo a casa poi si va a bere qualcosa ai bar del lungomare.
21
agosto ahinoi …ultimo giorno a Makarska siamo un po’ tristi ma sappiamo che
staremo 3 giorni a Dubrovnik e cosi ci tiriamo un po’ su. Oggi ci va di fare
gli ultimi bagni in questo fantastico mare croato e per questo andiamo a Soline
vicino Brela dove, su una bella spiaggia incastrata tra rocce bianche e lisce,
poltriamo tutta la giornata e, tra un tuffo dalle rocce ed una visitina ai
fondali, passa l’ultimo giorno di mare qui in Croazia un mare ovunque
pulitissimo e limpido forse un po’ freddino ma assolutamente splendido.
Tornati a casa nel pomeriggio cominciamo a sistemare le valigie, poi andiamo a
mangiare qualcosa al centro per poi tornare presto a casa.
22 agosto partiamo alla volta di
Dubrovnik e cosi verso le 11, dopo aver salutato e ringraziato calorosamente i
signori Jovic partiamo. La città dista circa 150 km da Makarska ma, a causa
delle strade non proprio a scorrimento veloce, impieghiamo circa 3 ore e ne
approfittiamo per ricordare tutte le belle esperienze e i bei momenti passati
qui. Arriviamo, verso le 14 a Dubrovnik che, con le sue immense mura, ci
colpisce già a vederla dalla statale. Posata l’auto cerchiamo una
sistemazione e, grazie alle tante persone che qui fittano appartamenti, troviamo
poco dopo una casa proprio nel centro della città a solo 100 kuna al giorno(13
euro).
Entrati
nella città vecchia rimaniamo colpiti dalla sua atmosfera, dalla bellezza dello
Stradun e dei palazzi poi, sistemate un po’ le cose, siamo subito in giro.
Dubrovnik è la meta più famosa della Croazia e questo primato lo merita tutto
ma è forse anche la città più sfortunata visto che è stata da sempre oggetto
di conquista; fin dai tempi dei turchi e degli ottomani quando era un porto
strategico, passando poi sotto la dominazione veneziana ed infine, dal 1991 al
1993, subendo un tremendo assedio da parte dei serbi. Quando non ha attraversato
periodi di guerra poi, ci ha pensato madre natura a distruggerla con un
terribile terremoto nel 600 ma nonostante tutto ancora oggi Dubrovnik è
sinonimo di libertà poiché ha sempre cercato di affrancarsi da qualsiasi
dominazione straniera. La sera decidiamo di cenare in uno dei tantissimi
ristoranti che, durante il giorno, sguinzagliano i camerieri in giro per la città
ad accalappiare clienti e noi… ci siamo fatti accalappiare con piacere. Poi
altro giretto (anche qui come a Spalato la cosa migliore per visitare la città
e perdersi !!!) poi stanchi andiamo a nanna.
23
agosto siamo svegli di buon’ora (alle 9) colazione e via !! Partiamo col
visitare Porta Pile e la Fontana Grande D’Onofrio opera del napoletano Onofrio
della Cava. Poi entriamo nella chiesa dei Francescani con lo splendido Chiostro
e l’interessante farmacia tra le più antiche del mondo. Percorso lo Stradun,
la strada principale che un tempo era un canale, arriviamo alla piazza della
Luna dove visitiamo la splendida Chiesa di San Biagio (il patrono) ed il Palazzo
Sponza antica dogana oggi bellissimo museo della città di Dubrovnik dove Stè
quasi si emoziona nel vedere le tante foto dell’ assedio dei serbi del 93.
Verso le 18 partiamo per la visita
alle mura della città. La
altissima cinta muraria, ritenuta tra
le più belle del mondo, si sviluppa per 3 km intorno alla città vecchia ed è
davvero fantastica, assolutamente da non perdere; dona splendide viste sulla
città (dalla Torre Minceta) e sul mare e le isole vicine. Dopo un paio d’ore
veramente emozionanti scendiamo in corrispondenza del pittoresco porto vecchio
dominato dalla fortezza di Sveti Ivan. La sera Dubrovnik diventa forse ancor più
bella con tante luci, musiche ed artisti di strada; noi per la cena andiamo al
ristorante Marco Polo(molto carino in un antico cortile).
Ahhhh
è il 24 ultimo giornoooo beh prima o poi… comunque già alle 9 siamo a
visitare lo splendido Palazzo dei Priori con i bellissimi appartamenti privati e
le affascinanti prigioni verso le 11 entriamo nella Cattedrale più bella da
fuori che da dentro e poi visitiamo la chiesa dei Gesuiti alla fine di una bella
scalinata. Dopo un pranzo veloce usciamo dalla città vecchia e saliamo alla
fortezza Lovrjienac che domina la città da nord e che era un imbattibile
baluardo di difesa. Verso sera ultimo giro persi tra vicoli, botteghe, piacevole
confusione e folklore poi a casa.
Il
25 è proprio il momento di tornare a casa e cosi prepariamo le valige,
carichiamo e verso le 12 siamo al porto sob…Siamo tristi da un lato ma
contenti di tornare a casa dall’altro ma ad ogni modo felicissimi e arricchiti
da questo splendido viaggio in Croazia, un paese assolutamente da vedere e da
vivere che ha tanto da offrire ed un popolo che ha tantissima voglia di farlo.
Salutoni
e a presto !!!
Marco e Stefania
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