CostaRica - Panama

Diario di viaggio 25 Dicembre 2005- 14 Gennaio 2006

di Gualtiero Giardina

 

 

 

Costo biglietto aereo delta (Roma-Atlanta-San Jose;  PanamaCity-Atlanta-Roma):1200 €

Totale spese (vitto, alloggio, escursioni e spostamenti): 980€

 

   

25 Dicembre

Roma- Atlanta-San Jose

Dopo quasi 24 ore di viaggio, arrivo  a San Jose alle 23.30 del giorno di Natale.

Il luogo che ho scelto per dormire è Kap’s Place (www.kapsplace.com). E’ un ambiente molto accogliente con un giardino e un patio. Tutti gli ospiti hanno a disposizione l’uso della cucina e di Internet 24/24. Il costo di una camera doppia è di 27 $.  Quando arrivo non c’è luce. Scopro successivamente che è una cosa normale a San Jose. Vado subito a dormire per riprendermi dalle 24 ore di viaggio e  per abituarmi al fuso orario.

 

26 Dicembre San Jose

Decido di passare la mia prima giornata di viaggio a San Jose. La città non ha alcuna attrattiva. Forse il museo di Giada, ma il 26 dicembre è tutto chiuso. Verso l’ora di pranzo inizia a piovere e non smetterà fino alla mattina dopo. Ne approfitto per organizzare attraverso Internet le prime tappe del mio viaggio.

 

27-28 Dicembre Riserva di Monteverde e Santa Elena

Parto alle sei della mattina dall’autostazione della Coca Cola a San Jose.

Il viaggio in autobus dura 4 ore ed attraverso paesaggi meravigliosi.

Monteverde e Santa Elena sono all’interno di una riserva naturale tra le più spettacolari del Costa Rica. Due foreste nebulose, con un microclima particolare, dove è possibile fare birdwatching ed osservare l’ecosistema faunistico più vario del Costa Rica.

Consiglio la visita notturna (15$) a una delle due riserve. Vi imbatterete in pipistrelli giganti, olingo, kinkiju, il temibile e letale serpente fer de lance, tarantole, grilli e rane di ogni misura.

Tutto in questa riserva è ecosostenibile. Inoltre il cibo, dalla carne alle verdure, (compreso il caffè) è homemade dalla gente del luogo.

Da non perdere: il ranario, visite diurna e notturna nelle foreste, Canopy tour (40 $).

Il canopy è nato in queste riserve. E’ un’attività, che attraverso dei cavi sospesi nel vuoto, ti permette di avere una visione della foresta dall’alto. Ci sono vari operatori, io consiglio Aventura (www.aventuramonteverde.com). Il tutto dura tre ore  per un percorso totale di 5 km sopesi nel vuoto ad un’altezza variabile (dai 30 m ai 120 m) per una lunghezza dei cavi che va dai 200 agli 800 m.

Hotel Sueno: stanze pulite in legno con vista sulla vallata. La stanza costa 20$ compresa la colazione.

Ottime le sodas (piccole trattorie costaricane) dove con 5$ è possibile mangiare carne o pesce.

Da provare: il caffè di Monteverde

 

29-30-31 Dicembre Playa Tamarindo

Playa Tamarindo si trova nella penisola di Nicoya sul Pacifico ed è una delle mete turistiche, insieme a Montezuma, più gettonata del Costa Rica anche tra gli stessi costaricani, che sono soliti passare lì le loro vacanze tra la fine di dicembre e i primi di gennaio. Spiagge infinite e mare da sogno. Onde perfette per i surfisti.

Arrivo all’ora di pranzo, dopo un viaggio abbastanza lungo insieme a Lorenzo e Camilla, due ragazzi italiani di Bologna, che mi danno un passaggio in macchina da Monteverde. Saranno gli unici due italiani che incontrerò durante il mio viaggio, ad eccezione di Marcello un surfista sardo con cui ho viaggiato in aereo e rincontro qui . Lorenzo si dimostra un’ottima guida della penisola e delle spiagge, grazie al fatto che metà della sua famiglia abita a San Jose ed è ormai un veterano del Costa Rica. Tutto a Playa  Tamarindo è molto “lazy”…. e a parte i costaricani che passano tutta la giornata a fare jogging sulla spiaggia, si passa molto tempo in spiaggia e a bere batidos.

Io dormo all’ Hostal Tamarindo. L’ambiente è veramente carino ed accogliente. Cucina, salotto e giardino in comune. Siamo in 30 divisi in 5 camere da sei.

Mi accorgo subito di essere l’unico italiano. E’ un posto per surfisti. Divido la camera con Sarah e  Katie (due sorelle inglesi), Jake the Snake (Los Angeles), Peter the Dutch (Amsterdam) e Phil (San Diego).

Mi fermo più del previsto… attratto dal surf. Ci provo  e faccio anche lezione. Dopo una giornata riesco a stare in piedi sulla tavola e a cavalcare due tipi di onde: le white e le green waves.

Il 31 sera passiamo il Capodanno nel Parco Marino di Las Baulas ad aspettare le tartarughe liuto, che in questo periodo vengono a  deporre le uova. Serata da sogno, cielo stellato con qualche stella cadente e in lontananza i fuochi d’artificio, il cui rumore è coperto dalle onde del mare. Camminiamo per Playa Grande per 5 km insieme alle guide. Finalmente vediamo lo spettacolo più emozionante della natura. Solo il 10% di queste tartarughe sopravvive. La visita dura dalle 22 alle 2,30 della notte per 28$. Consiglio di prenotare la visita direttamente all’entrata del parco marino e non attraverso i tour operator di Playa Tamarindo.

 

1 gennaio Rio Sarapiqui (Costa Rica – Nicaragua)

Riparto in autobus alle 5 della mattina del 1 gennaio, dopo aver salutato Lorenzo, Camilla e Marcello. La cosa più scomoda dei tragitti in Costa Rica è che bisogna sempre ritornare a San Jose, qualsiasi tragitto si intenda fare.

Arrivo a Puerto Viejo de Sarapiqui alle 15 e mi imbarco subito su un  barque collettivo, che in 3 ore mi porta a Trinidad, una piccola lingua di terra sul rio San Juan. Costa Rica e Nicaragua sono divise dal rio San Juan e  qui la distanza tra i due confini è di appena una ventina di metri.

Passo la notte in un bungalow, nella foresta sulle sponde del fiume (10$). Provo a fare rafting…. ma il fiume in quei giorni non lo consente.

La fauna è spettacolare (tartarughe, coccodrilli e aironi).

 

2 Gennaio Rio Sarapiqui- David (Panama)

Alle 4, 30 del mattino sono già sveglio in attesa della barca, che mi riporterà alla prima cittadina. Decido, lungo il tragitto, di andare subito verso il confine del Costa Rica con Panama. L’autobus percorre tutta la Panamericana, passando attraverso il Cierro de la Muerte e numerosi parchi nazionali. Il paesaggio è talmente vario, che mi dispiace quando inizia a fare buio.

Sceglierò durante il viaggio in autobus di non fermarmi più al parque Corcovado, al sud del Costa Rica, ma di attraversare subito il confine. Dopo un’ora di attesa alla frontiera (dove vengo perquisito da capo a piedi… mi viene chiesto di disfare i bagagli e di comprovare che posso mantenermi a Panama) arrivo a David verso le 23.00.

Stanchissimo, ma soddisfatto, vado a dormire.

 

3 Gennaio Golfo di Chiriqui- isola di Boca chica

Dopo un’ora  e mezzo di autobus ( a Panama gli autobus sono dei minivan che fanno più fermate dei nostri autobus cittadini) e un ora di pick up  arrivo nel Golfo di Chiriqui. Paradiso per balene, delfini e tartarughe. Dormo nell’isola di Boca Chica (3000 ettari di sentieri e spiaggette). Nell’isola c’è un unico posto ed è tenuto da un tedesco, che non caccia mai via nessuno. Infatti appena arrivo è tutto pieno e mi allestisce un’amaca sulla quale dormire per soli due dollari. Più tardi mi trova una sistemazione in un bungalow con altri stranieri per soli 10 dollari.

Il posto è spettacolare, non ci sono finestre e tutto è all’aria aperta. Ottima la cucina e i prezzi.

 

4-5-6-7-8 Gennaio Santa Catalina

Dopo otto ore di viaggio, arrivo a Santa Catalina. Un posto sperduto di fronte all’arcipelago delle isole disabitate di Coiba (il secondo ecosistema marino al mondo più completo dopo quello delle Galapagos). Il paesino è inesistente…  è un continuo di viottoli in mezzo al fango con qualche casetta qua e là… sembra di stare in montagna…. se non fosse per il fatto che ogni viottolo finisce in mezzo a spiagge immense, di fronte al tratto di costa oceanica più bello che abbia mai visto.

E’ facile mentre si fa il bagno nuotare insieme ai delfini. Continuo a surfare…

Dormo in una casa in riva al mare, affittata da una signora del posto a  soli 8 dollari a notte. Conosco gli altri tre unici turisti del posto: Neelan (Montreal), Matt e Natalie (Sidney). Con loro decido di condividere la mia casa per il resto dei giorni.

La gente del luogo è molto aperta e passiamo le serate con loro.

Una sera siamo invitati perfino ad una festa, che si tiene su un isolotto di fronte. Alle nove arriviamo sull’isola con le lance del paese. E’ una classica festa di paese con orchestra e balli…. pescado ed insalata di ostriche a volontà.

Ci verranno a riprendere alle otto del mattino dopo.

Da non perdere: surf a Palya Estero, cena da Bianca, chiacchierare a casa di Darcy (il proprietario dell’internet caffè), farsi portare da Herbie nell’ arcipelago delle isole di Coiba (45$ tutto il giorno per vedere barriere coralline, tartarughe marine, delfini e pesci di tutti i colori… un’esperienza mozzafiato)

 

9 gennaio Santa Catalina-  Panama City

Arrivo a Panama city verso le cinque del pomeriggio. E’ tutto chiuso per la Festa Nazionale dei Martiri. Dormo nell’Hotel California (molto pulito ma non mi piace la zona) per 20 dollari. Vado un po’ in avanscoperta della città. La sera mangio sushi da Ginza Teppayaki.

 

10-11 gennaio San Blas (isola di Yandup)

L’arcipelago delle San Blas è formato da circa 400 isolotti, molti dei quali disabitati. Le isole sono custodite da una delle poche popolazioni indigene rimaste a Panama: i Kuna.

Alle sei di mattina ho il mio aereo per Playon Chico (80$ round trip), la meta meno turistica delle San Blas.

Appena arrivato mi attende Marcus, la guida che mi è stata affidata dal gran Consiglio dei kuna per il mio soggiorno. Vengo immediatamente portato nell’isolotto di Yandup. Lì scopro di essere totalmente solo e ci rimarrò per 36 ore, ad eccezione dei momenti che passo con Marcus e durante la cena.

Marcus mi porta in giro per isolette la mattina e il pomeriggio lo passo invece presso il pueblo Kuna di Playon Chico.

Non mi sento di dire altro sulla mia permanenza in questi atolli, se non questa frase che ne racchiude il senso: “El sonido de la naturaleza y el silencio de l’alma”.

 

11-12 gennaio San Blas- Panama City

Alloggio questa volta presso l’Hotel Acapulco, dove per 20 $ ho una stanza con terrazzo vista baia. Mi godo per un giorno e mezzo questa città affascinante che si snoda lungo il quartiere coloniale di Casco Viejo, molto simile a l’Havana, e il quartiere nuovo tutto grattacieli e negozi stile Miami.

Da non perdere: passeggiare nel Casco Viejo, mangiare al Mercato del pesce di Panama City (5$), osservare il passaggio delle navi nel canale presso le chiuse de Las Miraflores, mangiare aragosta e ostriche per 10 dollari al ristorante La Cascada sul lungomare Balboa.

 

13 Gennaio Panama City-Atlanta-Roma

Dopo altre 24 ore di viaggio sono di nuovo a Roma ripensando ai bei momenti e vagheggiando sui prossimi che mi attendono….

 

   

Gualtiero   gualtiero.giardina@katamail.com 

 

 

 

 

 

Home ] AFRICA ] AMERICA ] ASIA ] EUROPA ] OCEANIA ]