Bulgaria
Racconto di viaggio agosto 2008
Quasi per scherzo, io e il mitico nonché fidato Loris abbiamo deciso di intraprendere un viaggio in questo misterioso paese. Una nazione che non è quasi mai al centro della cronaca internazionale e che per noi era avvolto da una coltre di mistero.
Il 9 agosto 2008 partiamo dalla cara Castelfranco Emilia in direzione di Venezia. Il volo l’avremmo avuto il giorno dopo (alle 8.00) e questo ci ha permesso di fare una follia: visitare il capoluogo veneto di notte e dormicchiare in aeroporto sino all’ora, disumana, del check-in. Venezia è una città spettacolare come al solito con un fascino tutto suo. La notte, nonostante fossimo tra i pochi italiani presenti nelle calli invase da turisti stranieri, è sempre un’ esperienza unica da vivere in una città che, d’estate, non dorme davvero mai. L’indomani giungiamo a Sofia, città che abbandoniamo subito per dirigerci a Veliko Tarnovo, l’antica capitale bulgara, che raggiungiamo in corriera.
Veliko
Tarnovo
Questa città, situata nel centro – nord della Bulgaria, è il simbolo della resistenza bulgara contro il dominio turco. E’ stata l’antica capitale del regno bulgaro, successivamente caduta nelle mani ottomane. La città è cresciuta notevolmente e la periferia è, e sono moderato, a dir poco orribile: degrado in ogni angolo la fanno da padrona. Il quartiere di Varosa, che si protrae lungo una collina, è senza dubbio il più pittoresco. Le stradine sono lastricate da larghe pietre irregolari, le case sono in tipico stile della rinascenza e, in generale, ben tenute. E’ ancora il quartiere degli artigiani (nonostante vi siano numerosi negozietti tipicamente turistici). Bella la chiesa ortodossa dedicata a San Cirillo e Metodio.
Il Caravec è forse il simbolo di questa città: antica fortezza posta su una collina è stato il luogo dove si è consumato l’ultima difesa contro gli ottomani, che avrebbe poi portato a cinque secoli di dominio turco. Della cittadella è rimasto, comprensibilmente, poco. Oltre alle cinte murarie e a qualche bastione, è stata ricostruita una chiesa che domina il punto più alto della collina. Tale edificio è stato arricchito, al proprio interno, da pitture moderne che illustrano la storia del paese. Questa fortezza è mantenuta malamente e ha dei tentativi di ristrutturazione e ricostruzione di dubbio gusto. Terrificante è la posa di piastrelle color rosa sulla pavimentazione di un baluardo nonché la presenza di numerosi cantieri abbandonati.
Da non perdere lo scenografico spettacolo di luci e musica che viene proiettato ogni sera sul complesso dalle 21.45 circa.
La via Ulica Gurko, dedicata al generale russo che ha liberato la città dal giogo turco, è una stretta via del centro (anche se sembra di essere in campagna a causa del rumore assordante dei grilli la sera). Interessante una passeggiata, ma nulla di più.
Abbiamo fatto un’escursione anche al santuario della Trasfigurazione. Per arrivarci conviene prendere un taxi. L’ultimo tratto lo abbiamo fatto a piedi lungo un sentiero affogato in una foresta: esperienza interessante che consiglio. Il monastero è molto piccolo, ha delle pitture interessanti (allegorie sul senso della vita che sembrano essere in contrasto con un luogo religioso), anche se mi aspettavo qualcosa di più.
Sofia
La capitale della Bulgaria non sembra essere messa meglio del resto del paese. Avvicinandoci al centro dalla periferia notiamo i tipici palazzoni in stile sovietico, ancora scalcinati, nonché un cavallo che bruca tranquillamente l’erba. Giunti in centro le strade sono sempre dissestate e questo è un peccato perché la città sarebbe davvero graziosa. Monumentali i palazzi del potere, bellissime le chiese e i giardini. Tralasciando i monumenti principali suggerisco di non perdere una celebrazione ortodossa: estremamente affascinante e molto coinvolgente. All’entrata di ogni chiesa troverete dei venditori di fiori (da posare sopra le icone o le immagini sacre) e di candele di varie dimensioni. Queste vanno poste nei candelieri, se si vuole pregare per una persona in vita, o nella sabbia se per un defunto. Da provare anche l’acqua termale che esce dai rubinetti di una piazzetta nei pressi delle terme storiche. Troverete bulgari che, ad ogni ora del giorno e della notte, riempiono bottiglie e bottiglioni. L’acqua esce molto calda, quindi attenzione.
Da evitare assolutamente la galleria nazionale posta alle spalle di Aleksandar Nevski. Raccoglie opere donate ad un ex ministro bulgaro. Nulla degno di nota se non per un ritratto di Van Dyck: davvero poco per giustificarne una visita. Bella, invece, la Cripta della chiesa Aleksandar Nevski dove ha sede un’esposizione di icone tipiche bulgare.
La cosa che più colpisce di Sofia è la presenza di vaste aree verdi. Oltre a numerosi viali alberati vi sono grandi parchi. Tra questi una citazione particolare merita Borisova Gradina: tenuto magnificamente.
Plovidiv
Probabilmente questa città è quella che ci ha stupito più di tutte. Veramente un gioiellino (il centro storico ovviamente, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità). Case tipiche bulgare su stradine pedonalizzate. Bellissime chiese e una vita cittadina movimentata. Di sicuro da dedicare maggiore tempo che a Veliko Tarnovo.
Informazioni pratiche
Moneta
Come per tutti i paesi dell’est non conviene assolutamente cambiare gli euro in Italia: cambiandoli in Bulgaria non pagherete alcuna commissione e gli Euro sono, ovviamente, accettati. Attenzione al cambio. Il leva, la moneta bulgara, è ancorata all’Euro al cambio fisso di 1,95 leva per ogni Euro. All’aeroporto, dove dovrete sicuramente cambiare qualcosa per il biglietto del bus o per prendere un taxi, cambiate spudoratamente solo 5 o 10 euro. Lì, infatti, troverete il peggior cambio di tutto il paese (1,65 leva per ogni euro), mentre in centro a Sofia si cambia ad 1,94 e in alcuni casi anche ad 1,95. Attenzioni alle truffe. Nella via principale di Sofia alcuni uffici di cambio publicizzano un cambio favorevole all’esterno, entrando troverete un altro cartello con un cambio molto diverso da quello proposto: noi ce ne siamo accorti e abbiamo salutato appena in tempo l’addetta.
Le carte di credito non sono quasi mai accettate, se non nei negozi in pieno centro e negli alberghi di alto livello.
Cucina
Ottima, abbondante ed economica. Noi non abbiamo mai speso più di 5 euro a pasto. Un consiglio spassionato è quello di provare la cucina tipica (e vi assicuro che in centro a Sofia non è poi così facile trovarla). Ottima la carne alla griglia, fantasiose le insalate. La colazione è molto più leggera della nostra: si consuma prettamente cetrioli, pomodori e formaggi. Il pranzo è consumato per strada nei numerosi chiostri che vendono salsicce con i più disparati condimenti: cipolle, l’onnipresente cetriolo, pomodori...
La cena la fa da padrona. Molte le zuppe dai sapori per noi insoliti a base di verdure. Nei secondi piatti la fa da padrona la carne e le insalate. Capitolo dolci: semplicemente insuperabili con torte ricche di creme e cioccolata (dove non si sente il sapore predominante dello zucchero ma del cacao) o con miele. Anche lo yogurt, che è stato inventato qui, ha un sapore diverso: molto più cremoso e dolce.
Trasporti
Per spostarsi all’interno del paese abbiamo sempre usato la fitta rete di corriere. Per Plovdiv eravamo tentati di provare il treno ma abbiamo desistito: troppo lento (impiegava un’ora in più) e troppo scomodo (poca frequenza nelle corse). In più considerate il fatto di trovarvi in una stazione ferroviaria in cui tutto è scritto in cirillico e vi è solo un punto informazione dove parlano inglese...per farla breve: il sistema di trasporti privato risulta di sicuro molto più conveniente e sempre economico (13 Euro la tratta bus tra Sofia e Plovdiv).
Per quanto riguarda i trasporti urbani il taxi è molto usato e conveniente. Conviene sempre trattare la tariffa prima di partire. Una corsa in taxi dall’aeroporto di Sofia al centro costa sui 12 leva (6 euro).
Il sistema degli autobus a Sofia è a dir poco irrazionale con le fermate degli autobus “strategici” (per l’areoporto o per la chiesa di Boyala) poste lontane dal centro. Bisogna fare un biglietto supplementare se si porta con sé una valigia (se non erro le dimensioni devono essere pari o superiori a 40 x 60 x 40). Attenzione perché i controlli sono frequenti ed effettuati da personale in borghese (ne sappiamo qualcosa...a proposito la multa è pari a 10 leva...sui 5 Euro).
Gli autobus a Veliko Tarnovo sono dei residui bellici della prima guerra mondiale. Noi ne abbiamo utilizzato uno per andare al monastero della trasfigurazione. Costo 1 leva. Al ritorno, mentre aspettavamo alla “fermata” (in realtà una piazzola di sosta di una strada senza alcun segnale) un autobus di cui non sapevamo l’orario si ferma un taxi che, per lo stesso prezzo, ci ha riportato a Veliko.
Alloggi
A Veliko Tarnovo abbiamo soggiornato all’hostel mostel (www.hostelmostel.com). Bell’ostello con varie tipologie di camere (camerata e camere da due). Di sicuro il più internazionale: abbiamo incontrato australiani, neozelandesi, californiani, tedeschi. Colazione inclusa, navigazione internet libera, uso cucina e barbecue. Buona posizione, vicino al Caravec e ottimo prezzo: 13 Euro a testa per la doppia con bagno. Gentilissimi i gestori e disponibili in tutto, dalle informazioni turistiche al chiamarti un taxi. Anche se la via in cui è non è certo bellissima. Se tornassi indietro proverei soluzioni anche nel quartiere di Vanosa, molto più caratteristico.
A Sofia abbiamo soggiornato all’hotel Iskar in pieno centro. Avremmo dovuto essere sempre all’hostel mostel (qui a Sofia ha, infatti, la sede principale), ma si sono dimenticati la prenotazione...
L’hotel è un po’ in stile sovietico all’interno, ma di sicuro pulito. Abbiamo speso 15 Euro a testa per una camera da due con bagno. La colazione non era compresa ma è stato un bene...abbiamo trovato nelle vicinanze una pasticceria...
Ovviamente non accettano le carte di credito. L’ultima sera, causa problema organizzativo, ci siamo trasferiti all’hostel mostel. Anche questo è in posizione centrale. L’entrata è raccapricciante, ma una volta varcata la soglia si entra in un cortile interno molto grazioso. L’ostello è molto bello. Un consiglio: non prendete i letti nella camerata posta nel sottotetto...è una parte dell’ostello ancora d a ristrutturare.
I
bulgari
Difficile che sorridano, ma sono sempre disponibili a darti una mano (ovviamente senza un sorriso...e la cosa inquieta non poco). Un esempio. In autobus a Sofia siamo stati multati da un’arzilla controllore a causa del bagaglio che superava le dimensioni consentite e, pertanto, necessitava di un biglietto supplementare. Parte dei passeggeri hanno iniziato a discutere animatamente con il controllore sulle dimensioni del bagaglio obiettando sul fatto che lo stesso necessitasse del sovrapprezzo. Per la cronaca ha vinto il controllore.
Consigli
vari
Purtroppo non siamo riusciti a visitare la zona del Mar Nero: eravamo convinti di non farcela come tempi. Questo forse è stato un errore. Considerate che per visitare Sofia basta uno, massimo due, giorni. Per Veliko, una giornata può andare benissimo. Di sicuro, comunque, è un paese con una natura superba (nei trasferimenti abbiamo visto moltissime foreste) e che va assaporato “on the road”. Ho invidiato, non poco, tutti quei turisti che facevano la tratta Sofia – Plovdiv – Istanbul (come direbbe il caro Nem “si trovano tutti sull’asse”). Buon viaggio!
Alberto