Buenos Aires e
l'Argentina dai mille volti
Racconto
di viaggio maggio-giugno2006
di
Renato Vicinanza
Buenos Aires come sempre è
meravigliosa. Ormai non conto più le volte che sono stato in questa città ed
ogni volta apprendo cose nuove. Continuo a scoprire le
grandi contraddizioni , sue e
di questo Paese immenso. Questo viaggio per me ha riservato delle graditissime
sorprese, mi ha fatto scoprire mille sfaccettature che nei miei viaggi
precedenti non avevo avuto modo di vedere.
Il fascino della Capitale Federale Argentina resta intatto e cresce
sempre più il suo magnetismo sui milioni di turisti che la visitano ogni
anno. Cambio favorevole per noi europei, basti pensare che in questi giorni(
maggio/giugno 2006 ) siamo ad 1 euro = 3.85 di pesos, praticamente uno dei
cambi più alti negli ultimi 3 anni. In questa epoca è a pieno ritmo la
stagione teatrale ed in Avenida
Corrientes, dove c’è una nutrita schiera di teatri, si può assistere dalle
riviste musicali a classici, anche italiani tipo Filumena Maturano in
cartellone in questo momento, a riviste brillanti. Con la spesa di 50 pesos (
quasi 13 euro ) si ha diritto ad una poltrona tra la fila 1 e la 10 della
platea. Il divertimento ed il godimento per gli occhi è assolutamente
assicurato . Il cosiddetto “ salotto buono”
della città portena trova
ampio successo di turisti in Av. Santa Fè – Av. Callao – Av. Alveares e
potrei continuare a lungo….finendo alla Calle Florida, cuore pulsante nel
centro di Bs As, via incastonata tra una miriade di negozi di ogni genere,
dall’alto livello per finire alla moltitudine dei “ KIOSKO “ dove si può
comprare dalle bibite, alle merendine, caramelle…. alle ricariche per il
telefono cellulare. Si incontrano moltissimi lustrascarpe pronti a far
luccicare le scarpe degli avventori al prezzo di 2, 50 di pesos .Ammirando le
vetrine di questa strada lunga circa
3 Km
,può capitare anche di essere fermati da una “ improbabile “ giornalista
di Canale 7, rete nazionale ,che vi chiede una intervista……si chiama
Alfonsina, minuta, capelli scuri mossi,con un paio di occhiali dalla montatura
fuori moda di colore nero e dal bel sorriso.
Se non siete perfettamente a conoscenza della lingua spagnola è poco
probabile che vi lasci parlare,giustificando la cosa col fatto che il suo è
un programma per casalinghe, gente semplice….e che quindi non sempre a
conoscenza di altre lingue per poter comprendere ciò che eventualmente si
dice. Vi imbatterete senz’altro in artisti di strada che più che per onore
all’arte, cercano di “ sbarcare il lunario “ offrendo la loro arte ai
milioni di passanti, nella speranza di ricevere una moneta. Questo che una
volta era uno dei salotti buoni della città, incomincia ad essere da un po’
di tempo anche un luogo dove si incontra sempre più gente che chiede la carità…….veramente
impressionante vedere a lato di vetrine scintillanti,
donne, sedute per terra e con un bimbo in braccio chiedere
l’elemosina o vedere una
persona anziana tendere la mano in attesa di un quarto di pesos o di una
qualsiasi moneta, e molte volte
con a fianco un cartello scritto con
calligrafia incerta dove si legge “ Una ayuda para vivir “ – Un aiuto
per vivere – Molte di queste persone “ vivono “ con una pensione sociale
che arriva ad essere di circa 200
pesos mensili. Abitano nei barrio ( quartieri )
periferici dove le case sono modeste
e al di sopra di quelle
che accolgono gente ancora più emarginata, i cosiddetti abitanti di “ villa
miseria “ una specie di favelas con case fatte, molte volte,
di lamiera e nei casi più fortunati con mattoni recuperati nelle
discariche. Amici argentini mi raccontano che gli abitanti di queste “ villa
miseria “ per lo più disoccupati o comunque destinati ai lavori più umili,
sono “ ingaggiati “ da questi o quel politico perché sfilino in
dimostrazioni a favore dell’uno o dell’altro……pagando loro una cifra
irrisoria che viene accordata con i “ punteros “ più o meno i capi delle
varie “ villa miseria “ Vorrei anche mettervi in guardia su un paio di
cose che ho avuto modo di apprendere grazie alle numerose amicizie che ho in
Bs As, una di queste è che può succede, specialmente di notte, magari
all’uscito da un ristorante alla moda in Puerto Madero o in Recoleta, di
prendere un taxi di passaggio, bene, attenzione al fatto che questi azioni il
tassametro in maniera sicura, tenetelo d’occhio perché olti di questi “
signori “ approfittando della distrazione del turista manovrano con un
bottoncino solitamente messo vicino alla leva del cambio o al comando del
tergicristallo o delle luci, il quale premuto
fa lievitare il prezzo della corsa, e questo quando si è ancora in auto e
percorrendo l’itinerario, quindi attenzione ad ogni eventuale “ salto “
di cifre del tassametro. Attenzione inoltre a non pagare con biglietti di
taglio grosso ( 100 o 50 pesos ) potrebbe capitare che il tassista ve lo cambi
facendovi credere che quello che gli avete appena dato è rotto su un angolo e
che quindi gli procura problemi per cambiarlo……..se ciò avviene sappiate
che non è vero……il vostro biglietto era perfettamente in ordine e quello
che vi viene mostrato è uno falso del tassista stesso che vuol rifilarvelo
per vostro per poi arraffarne un altro buono lasciandovi quello falso a voi.
Quindi, fatevi scorta di pezzi da 5 – 10 massimo 20 pesos per pagare il taxi
e se ci dovessero essere dubbi non esitate a farvi accompagnare al primo
Commissariato di zona. Anche questa è
la Argentina
che tanto amo e che “ conosco “ abbastanza. Questi riscontri sono solo una
goccia nel mare delle contraddizioni di questo Paese che comunque fuori della
Capitale Federale ha gente che è molto più
vera dei portenos ( abitanti di Buenos Aires ). Nonostante questo
immenso dissesto sociale, l’amore patrio degli argentini è molto forte ad
ogni livello , le tradizioni
molto radicate e le cerimonie per commemorare gli eventi sono a dir poco di
una spettacolarità unica. Per
la Festa
della Repubblica si vedono addobbate le vetrine dei negozi, la gente porta al
bavero della giacca un nastrino con i colori della Patria, le donne vestono
con un accessorio che ricorda gli
stessi colori, auto private e taxi sono imbandierati, insomma si nota e si
respira questo avvenimento in maniera molto pregnante. Io stesso ho avuto modo
di vivere in prima persona una esperienza che per uno straniero è abbastanza
unica. Ho avuto il piacere di essere invitato alla Caserma dove ha sede lo
storico Reggimento dei Granatieri
per la festa della Repubblica Argentina che cade il 25 maggio. I Granatieri
sono
la Guardia Presidenziale
, l’esatto corrispondente dei nostri Corazzieri. Qui tra un folto
pubblico, intervenuto passando dall’ingresso a piedi per Avenida Luis
Maria Campos 554, alle ore 23.00 del 24 maggio c’è
l’annuale esibizione della Fanfara Militare del Reggimento denominata
“ Alto Perù “ ed alle
24.00 in
punto l’esecuzione dell’Inno Nazionale sulle cui note tutto il pubblico
presente canta, ed a seguire si serve la tradizionale cioccolata calda. Tutto
questo avviene sul prato antistante
la Caserma
suddetta, con i Granatieri in alta uniforme, mentre nei saloni di gala della
Caserma stessa un nutrito e selezionato gruppo di invitati degusta le
prelibatezze di questa terra intrattenendosi in cordiale convivio e godendo
oltre che dei sapori , anche della gradevolissima e puntuale ospitalità dei
Granatieri, sempre attenta e cortese e delle magnificenze architettoniche
della Caserma stessa, non ultima
la Cava
per la conservazione e la
degustazione di vini opera dell’architetto Adriana PIASTRELLINI, di chiara
origine italiana. Alla pomposità delle cerimonie ufficiali per
la Festa
della Repubblica si contrappongono cerimonie ed atti più semplici e forse per
questo più belli, che fanno sì che questo Paese
continui ad occupare un posto nel mio cuore in maniera speciale.
Passeggiare per Plaza de Mayo, luogo di ritrovo per qualsiasi evento
nazionale, fatto salvo l’Obelisco, dove solitamente si festeggiano le
vittorie sportive o dove ci si riunisce per concerti,
e le strade vicino al Congreso de
la Nacion
( Il Parlamento ) , potrebbe capitare di incrociare una scolaresca di bimbi
accompagnati dalle proprie insegnanti che distribuiscono dei disegni fatti da
loro ed un piccolo questionario dove ti ricordano che loro festeggiano il 25
di maggio 1810 e ti chiedono, in maniera molto gentile , come ricordi il tuo
25 di maggio da bambino, dove vivi, come lo festeggia il tuo quartiere e
terminano con “ Un abrazo y muchas gracias “ assicurandoti che se lasci un
recapito ti risponderanno, oppure potreste imbattervi in
una signora completamente attorniata dai piccioni, richiamando alla
mente una scena del film “ Mamma mi sono perso a New York “. Buenos Aires
certamente non è famosa nel mondo per i suoi monumenti, ma sicuramente per il
tango che, fuori della Capitale è molto meno “ sentito “. Generalmente si
è portati ad identificare l’Argentina con il tango, ma sarebbe più
giusto identificare Bs As con questo ballo e non tutto il Paese. Qui nella
Capitale Federale pullulano le milonghe, luoghi culto dove praticare questo
ballo, magari sorseggiando del “ mate “ . Quest’ultima è la bevanda
nazionale, come dire “ salsiccia e friarielli “ per i napoletani o “
piadina e prosciutto “ per i romagnoli o “ ricci di mare “ per i
pugliesi e così via. Le milonghe
, dicevo , non hanno bisogno di
essere “ alla moda “ ma di fare semplicemente il proprio mestiere, ovvero
offrire a chi le frequenta di poter ballare e
“degustare” la musica del tango. Ve ne suggerisco una molto
singolare che si trova esattamente in calle
11 settembre esquina Sucre; è
una milonga all’aperto strutturata a forma di gazebo ottagonale,
completamente aperta su tutti i lati, di medie dimensioni ha una scala per
accedervi ed è al centro di un giardino pubblico. La particolarità di questo
luogo è che si inizia a ballare verso le ore 19.00 e i
“lampadari “ che illuminano il ballo sono fatti da candele poste
all’interno di bottiglie di plastica rovesciate e private del fondo,
infilate in basi di polistirolo poste al centro della pista da ballo ed altre
poste in coppia ai piloni
di metallo che sorreggono il tetto del gazebo. Questa semplicità e rusticità
dell’ambiente, rende ancora più melanconica e dolce la musica di Gardel. Bs
As città offre moltissime cose, è sempre sveglia,praticamente “ no dorme
nunca “ non dorme mai e forse non dormireste nemmeno voi se per caso vi
venisse in mente di prendere in affitto un qualche alloggio, monolocale per lo
più, vicino al Congresso, in Av. Callao. Qui si concentrano molte delle
manifestazioni , condite da assordanti tamburi e da folle più o meno corpose
che con la loro presenza paralizzano una arteria così importante, facendo
derivare ulteriore “ ruido “- rumore- da parte degli automobilisti. Senza
tralasciare che trattandosi di una delle arterie più importanti della
Capitale è continuamente assediata da un traffico pressoché continuo e da un
susseguirsi di sirene di ogni tipo. Affittare
un monolocale, completo di ogni confort , dalla tele via satellite, al
microonde al reparto cucina, cavo per collegamento internet, impianto stereo,
può arrivare a costare anche sui 200 dollari USD per settimana. Sempre meglio
che scegliere di alloggiare in un albergo della medesima zona o in Av. Santa fè
che agli stranieri chiedono il pagamento, per lo più delle volte, in dollari
USA. In questo mio ennesimo viaggio in Argentina, a proposito di Festa della
Repubblica, ho avuto modo di partecipare alla commemorazione della Festa della
Repubblica Italiana, il 2 giugno, a Pinamar che è una nota cittadina
balnearia sita a circa
350 Km
da Bs As. Qui esiste una forte presenza di discendenti italiani, molti dei
quali soci della “Associazion
Mutual Cristoforo Colombo “, presieduta dal sig. Juan Antonio PIUNNO che
proprio quest’ anno ha
festeggiato il decimo anniversario della nascita di “ Piazza Italia “ ,
oltre che al sessantesimo anno della nascita della nostra Repubblica. Nel
pomeriggio del 2 giugno si è svolta una manifestazione ufficiale alla quale
sono intervenute tantissime Autorità , per citarne alcune:
il Segretario del Governo della città Architetto Alberto CANISSA, il
sig Raffaele VITIELLO Presidente del COMITES ( Comitato Italiani all’estero
) la signora Claudia Solina
( Presidente del H.C.T.), il Segretario
al Turismo e tantissime altre. E’ stata una cerimonia davvero emozionante,
pensare che mi trovavo a tantissima distanza da casa e vedere queste persone
che sulle note di Mameli intonavano l’inno italiano,dopo aver intonato
quello argentino, mi ha fatto veramente emozionare. Bisogna vivere tale
esperienza per poterla gustare.
La Cerimonia
ha avuto inizio con la passerella
delle bandiere argentina – italiana e della provincia di Bs As cui
appartiene Pinamar che hanno
preso posto ad un lato dx della
piazza ed alle cui spalle c’erano i vessilli di tutte le altre varie
Associazioni di altri Paesi e con un posto d’onore occupato dai “ bomberos
voluntarios “ - Pompieri
Volontari – i quali proprio il 2 giugno hanno festeggiato il loro 121° anno
di vita , nati da una iniziativa di Don Tomas LIBERTI , italiano anch’egli.
C’è poi stato lo scoprimento di una targa marmorea commemorativa , la
declamazione di una poesia in italiana da parte di una bimba , Agustina
PARASOLE, nipote di emigranti italiani ed infine i discorsi ufficiali nei
quali si richiamavano i valori della Costituzione Italiana. Alla fine della
Cerimonia non poteva non mancare un tocco di quella italianità che è nel
nostro DNA ed infatti, finita l’ufficialità sono stati offerti limoncello
ed altre prelibatezze di “ casa nostra “
La sera , a conclusione dell’evento,presso il teatro
“ De
la Torre
“ si è tenuto un concerto con
due tenori che si sono esibiti in un repertorio di classici italiani e
l’esibizione del Coro della Associazione “ Cristoforo Colombo “ diretto
dal Maestro Javier DAMESON . Questo coro ha radici giovani, ma ben salde, ha
vinto vari premi nella Provincia di Bs As, classificandosi spesso al primo
posto, si esibisce in varie città di questo Paese e si sostiene solo con il
sacrificio dei propri appartenenti e con un modesto aiuto da parte
dell’Autorità locale. Ho personalmente avuto modo di stare vicino e dentro
questa Comunità, apprezzandone i
valori umani di ogni appartenente, la dedizione e lo spirito di sacrificio,
l’impegno personale di ogni appartenente a questa Comunità fa si che non
solo siano organizzati in varie attività ricreative, ma sono una vera e
propria famiglia. Vivono la loro vita facendo i lavori più svariati, da
imbianchino a commercialista ad architetto, a commerciante a casalinghe, ma
non dimenticano quelle che sono le origini dei loro padri, nel rispetto dei
valori di questo Paese che è il loro, non tacciono l’amore che provano per
la loro
“amata Italia “. Un paio di esempi su tutti, basti vedere con che
amore, pazienza e dedizione, nei giorni precedenti all’evento preparavano i
nastrini con i colori dell’Italia e dell’Argentina, che avrebbero poi
indossato al momento della Cerimonia, con quale impegno si sono dedicati
all’impastare la farina e le uova per farne tagliatelle da condire con sugo
di pomodoro fatto in casa alla vecchia maniera, per poi riunirsi tutti in una
cena conviviale la sera del 3
giugno, giorno dell’Emigrante, nei locali dell’Associazione. Insomma, una
grande , bellissima, unica esperienza che mi ha fortemente emozionato e
moralmente arricchito facendomi ancora di più apprezzare quanta è bella la
nostra Italia,l’italianità e quanto grandi sono questi
italiani di Argentina, come lo
sono tutti coloro che vivono all’estero
di discendenza italiana.
Maggio/giugno 2006
Renato VICINANZA
Email –
aicmen@yaho.it
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