Complice un
ottimo motore di ricerca per voli low cost[1],
trovo un volo Wizz air, Roma Ciampino-Budapest alla modica cifra di 54€.
Ne approfitto per visitare questa città che mi girava per la testa già da
alcuni anni.
Alla partenza siamo
io, Fofò e l’oramai recidivo Frankie. Di buon mattino (il volo è previsto
per le 11.35) arriviamo in treno alla stazione di Roma Termini e di lì
prendiamo un treno regionale per raggiungere Ciampino.
Non appena giunti alla stazione di Ciampino, mi telefona mia mamma: la
Wizz air ha appena telefonato a casa mia per comunicare che il mio volo è stato
cancellato.
Ebbene si, se ricordate quelli erano i giorni in cui si organizzavano i
funerali del grande Papa Giovanni Paolo II. Dovevano arrivare centinaia di capi
di Stato a Roma e, per questo motivo il traffico aereo era stato bloccato.
Decidiamo di raggiungere lo stesso l’aeroporto per capirci qualcosa in
più.
Dalla stazione all’aeroporto di Ciampino i mezzi di trasporto possibili
sono due. Il primo è l’autobus che ha orari irreperibili e che passa molto di
rado. E l’altro è il N.C.C. (Nolo Con Conducente), una sorta di taxi, molto
molto costoso. Per percorrere il breve tratto che separa la stazione
dall’aeroporto il prezzo è di 15€ (20€ se si è in quattro persone). La
tariffa è fissa e non ci sono margini di trattativa.
All’ aeroporto, dopo un po’ di confusione iniziale, veniamo a sapere
che il nostro volo in realtà non è stato cancellato, ma partirà da Fiumicino
alle ore 2.00 del mattino. Ci trasferiamo in taxi a Fiumicino, pagando 45€.
Passare l’intera giornata in aeroporto non è cosa facile. Non avevamo
però alternative poiché la situazione dei voli era in costante aggiornamento e
non potevamo rischiare di perdere l’aereo nel caso venisse anticipato
l’orario di partenza.
Così passeggiando per l’aeroporto, mangiando qualcosa, girando qualche
negozio e chiacchierando con un gruppo di militari italiani di ritorno da
Sarajevo, le ore trascorrono e finalmente partiamo alle ore 2.40 dell’ 8
aprile.
Alle 4 del mattino circa siamo a Budapest. Per raggiungere la città
dall’aeroporto ci sono due possibilità. Il minibus (che trasporta 8 persone e
vi accompagna fino al vostro alloggio) oppure il taxi che se si è in 3 persone
viene a costare uguale al minibus. Il prezzo del minibus è 3.800 HUF[2]
a tratta, ma se si prenota anche per il ritorno c’è anche un piccolo sconto.
Se prenotate anche per il ritorno, ricordatevi che bisogna telefonare 24 ore
prima per comunicare dove e a che ora si desidera essere venuti a prendere.
Tra attesa del bagaglio e trasporto all’ostello[3]
dove abbiamo prenotato già da Napoli una stanza.
L’ostello si trova all’interno di un vecchio palazzo, ai cui
appartamenti si accede da un ballatoio che dà sul cortile interno. Lo stesso
ostello ha la reception al piano terra e le stanze ricavate all’interno dei
vari appartamenti dell’edificio.
La nostra stanza è al terzo piano, in un appartamento all’interno del
quale condividiamo la cucina e il bagno con altre 3 persone.
La sistemazione non è il massimo per il prezzo che abbiamo pagato,
tuttavia l’ostello si trova in una posizione favorevole per visitare alcuni
dei più importanti luoghi di interesse. Siamo infatti proprio di fronte al
ponte verde (lato Pest), vicinissimi alla strada principale, Vaci Utca, e
dall’altro lato del ponte ci sono le più rinomate terme della città.
Andiamo a letto perché svegli da quasi 24 ore e verso le 12 ci alziamo e
iniziamo ad esplorare la città. Facciamo una passeggiata a piedi senza una meta
precisa e per mangiare ci arrangiamo con qualcosa che abbiamo portato da casa.
La città è bellissima, l’atmosfera è coinvolgente, è il Danubio che
divide Buda e Pest è una bellissima visione.
Dal punto di vista commerciale, la città è una vera e propria colonia
italiana. Ci sono tantissimi negozi e marchi italiani. Anche il caffè è
italiano. I menù in quasi tutti i ristoranti sono scritti anche in italiano. E
un discreto numero di persone parla italiano.
Architettonicamente la città è affascinante. I palazzi sono vecchi e
qualcuno anche malandato, ma ciò contribuisce a dare alla città un area di
immortalità. Ad esempio, numerosi film ambientati negli anni ’30 o negli anni
’60, vengono girati a Budapest proprio per la sua architettura. Una curiosità,
per chi non lo sapesse anche “Evita” con Madonna, pur essendo ambientato in
Argentina, è stato girato a Budapest.
Ci sono diversi ponti che attraversano il Danubio e collegano Buda e Pest.
Noi alloggiamo, come detto vicino al ponte verde, poi c’è il ponte bianco e
il ponte delle catene. Anche la metropolitana attraversa il Danubio.
La sera andiamo a ballare in un locale che si trova nei pressi della
stazione “The Bank”. È una discoteca su tre livelli, con musica diversa ad
ogni piano. Ci sono parecchie scolaresche in gita. E notiamo, cosa insolita, che
le cubiste, non si limitano a ballare in abiti succinti come da noi, ma ballano
in topless! Il posto lascia un po’ a desiderare sia come frequentazione che
come igiene, notiamo uno scarafaggio che cammina felicemente sul bancone del
bar, e decidiamo di cambiare posto.
Giungiamo al B7 un bel posto, molto ben frequentato. Assistiamo però ad
una scena triste. Il buttafuori prende a pugni in faccia un giovane
evidentemente ubriaco ma innocuo.
L’indomani andiamo nel grosso mercato al coperto che si trova proprio
nella piazzetta antistante il ponte verde. Non lo trovo particolarmente
interessante, ma tutti ne parlano un gran bene.
Andiamo
alle terme di Géllert. E’ un edificio bellissimo, una costruzione del
secolo….. che ospita anche un hotel di lusso. Gli impiegati parlano anche
italiano. La zona termale è divisa in due parti, una per gli uomini e una
per le donne. C’è la vasca a 34°, a 38°, a 4°(ghiacciata), sauna di vapore
e sauna secca. Frankie si esibisce in un tecnicamente perfetto tuffo a cufaniello
nella vasca a 38°.
Il posto è abbastanza pulito e l’acqua ci sembra che venga cambiata
con continuità. Chi non ha il costume pùo indossare una specie di
“grembiulino per genitali” che offre lo stabilimento insieme con le
asciugamani.
E’ possibile,
pagando a parte, fare anche una seduta di massaggi. Ci sono uomini a dir poco
grossi, ma dalle mani fatate, che in 15 minuti ci rimettono in sesto,
massaggiandoci, e facendoci scricchiolare tutte le ossa del corpo.
Andiamo a pranzo in un ristorante su Vaci Utca, che è la strada
commerciale di Budapest, e paghiamo 15€ a testa per mangiare discretamente
bene.
Subito dopo andiamo a fare una visita al castello di Buda, lo spettacolo
che si vede da lì su è incantevole. Buda è molto più signorile di Pest, che
è più popolare, ma a Pest c’è più vita e complessivamente mi è piaciuta
di più.
La sera andiamo a cena in
una birreria che ci serve salumi e formaggi ungheresi accompagnati da grossi
boccali di birra e poi a ballare al Mammut. E’ un centro commerciale, lato
Buda, su più piani. Ad ogni piano ci sono un paio di locali, tra discoteche e
pub. Ed è pienissimo di gente. Anche qui le ragazze immagine si cimentano in
spettacoli audaci.
Passiamo l’ultima notte in ostello, e l’indomani ripartiamo per
Napoli, contenti per aver visitato una bellissima città è un po’ dispiaciuti
per avere perso una giornata in aereoporto. Fortunatamente il viaggio di ritorno
sarà meno impegnativo.
Michele di Frattamaggiore propone una spedizione a Budapest per
l’agosto 2005 in occasione del Sziget Festival[4].
Si tratta di un festival internazionale di musica con artisti provenienti da
tutto il mondo. I generi sono quelli più alla moda tra i giovani: dalla musica
elettronica al rock.
L’organizzazione del viaggio tocca a me. Non essendo rimasto pienamente
soddisfatto dell’alloggio trovato in Aprile, mi metto alla ricerca su internet
di un appartamento.
Entro in contatto con una giovane signora ungherese che parla italiano,
lavora come guida turistica a Budapest ed affitta alcuni appartamenti in centro[5].
Prenoto così un appartamento con 5 posti letto in pieno centro di
Budapest, lato Pest. Il prezzo è convenientissimo, varia a seconda del numerosi
persone che vanno a dormire lì. Noi siamo in quattro, e paghiamo 60€ in
totale a notte. In cinque avremmo pagato 70€.
Prenoto il solito volo Wizz Air da Roma Ciampino, e il 12 agosto sono di
nuovo a Budapest con Michele, Fofò e Frankie.
Stavolta abbiamo una settimana intera di tempo per visitare la città con
tutta la calma che vogliamo e in più andremo al Sziget.
Il nostro appartamento si trova a Rozsa Utca, a due passi dalla
metropolitana e poche centinaia di metri da Piazza degli eroi. L’appartamento
è bello, pulito, spazioso, anche se non ben tenuto. Attenzione alla serranda
che cade di tanto in tanto. C’è anche un pianoforte.
Faccio una prima passeggiata per la città, e poi vado al Festival. E’
possibile acquistare il biglietto giornaliero oppure l’abbonamento
settimanale. Volendo un po’ dividermi tra la musica del festival e le altre
attrazioni della città decido di comprare il giornaliero.
Il festival, una vera e propria Woodstock sul Danubio, si svolge
sull’isola di Obuda in mezzo al Danubio. Per l’occasione, l’intera isola
è occupata completamente per la manifestazione. È un’isola abbastanza
grande. I giovani arrivano in tenda, in auto o in roulotte e dormono lì. E’
possibile infatti accamparsi acquistando il ticket settimanale. L’isola viene
divisa in più aree, ognuna con un palco. Vengono allestiti bar, birrerie,
tendoni da circo all’interno dei quali si balla, anche una maxitenda
supermercato. E poi ci sono venditori ambulanti, bancarelle che arrostiscono
carne, patate e salsicce, stand che vendono oggettistica di vario genere.
Insomma c’è un po’ di tutto. I giovani sono tantissimi e vengono da tutt’
Europa. Si tratta del maggior festival eurpeo.
E’ possibile anche fare il bunjee
jumping. C’è una grossa gru, in cima alla quale si arriva con un
carrello, e dalla quale ci si tuffa nel vuoto. Fofò e Michele si cimentano in
questo sport estremo. Michele in particolare supera le leggi della gravità ed
esegue un volo planare: in poche parole scende in posizione orizzontale in
perfetto stile condor.
Vado a visitare lo zoo di Budapest poiché si dice che sia uno zoo
moderno ispirato dalla nuova filosofia con la quale si stanno costruendo i
moderni parchi di questo tipo. E’ diviso per aree geografiche e gli animali
non stanno chiusi in gabbia, ma in aree aperte recintate., o in fossati. Lo zoo
resta comunque una pratica barbara, ma questo sistema è almeno qualcosa per
limitare la sofferenza degli animali.
Andiamo a passare una giornata in uno stabilimento termale molto rinomato
che si trova proprio di fronte allo zoo. E’ molto grande e molto affollato.
E’ possibile affittare i costumi da bagno. Ci sono due piscine all’aperto. E
numerosissime vasche con acqua a varia temperatura all’interno. Ci sono anche
aree dedicate alle terapie riabilitative. I massaggi si possono fare solo ad
orari determinati. C’è anche un piccolo bar-stuzzicheria, dove è possibile
mangiare qualcosa o bere un caffè.
Aldilà della bella struttura, questo stabilimento termale non mi piace.
Géllert è senz’altro meglio. Infatti è troppo affollato e l’acqua non mi
convince: non mi sembra tanto pulita.
Per il cibo, facciamo la spesa al supermercato dato che abbiamo a
disposizione una cucina ben attrezzata.
Facciamo visita al Parlamento di Budapest, ci sembra una bella
costruzione. Non è possibile entrare e c’è fuori anche un gruppo di
manifestanti accampati con le tende che protestano contro non so quale
provvedimento del governo.
Visitiamo la Cattedrale di S.Stefano e sulla strada del ritorno troviamo
un set cinematografico: anche Spielberg è a Budapest e sta girando lì le scene
del suo prossimo film.
Conosciamo un pomeriggio a Deak Ter un gruppo di giovani inglesi che sono
lì per l’addio al celibato di un loro amico. Passiamo il pomeriggio insieme e
poi decidiamo di vederci anche la sera.
Andiamo a ballare al Dock Beach. E’ un bel locale, aperto solo
d’estate, sul fiume, dove il mercoledì sera c’è il white
party. Si può entrare solo vestiti completamente di bianco. Per questo
andiamo a comprare dei pantaloni bianchi in un centro commerciale enorme che si
trova poco distante dal centro di Pest. Il posto scelto per la serata è molto
bello ed elegante. E’ collegato da un ponte ad un’altra area che si trova
completamente sul fiume, tipo palafitta. Uscendo da questa altra struttura c’è
un ristorante dove si balla all’aperto musica caraibica.
Michele sfida un inglese alla gara del train
shot: si mettono in fila indiana cinque cicchetti di tequila o di qualsiasi
altro liquore e si bevono l’uno dietro l’altro. Finiti quelli, si
ricomincia, fino ad esaurimento. Risultato: l’inglese al tappeto e Michele
brillo!
Andiamo a cena la sera
di ferragosto in un ristorante tipico, lato Buda, dove, mangiamo il gulasch e
fette di carne cucinate in vario modo, Io in particolare prendo un piatto con
due fettine di carne sovrapposte, ricoperte di pane morbido e con al centro
fegato d’oca. Il prezzo medio è di circa 15€ a testa.
Una sera, in un'altra
discoteca incontriamo Ronaldo e Roberto Carlos, che sono lì a Budapest per
giocare una partita con la loro squadra e che la sera se ne vanno in giro per i
locali con un nutrito seguito di ragazze.
Conosciamo un ragazzo
italiano che lavora a Budapest come cuoco. Insieme con lui, la sua ragazza e
altri amici, passiamo una piacevole serata a casa sua e poi in un pub.
La settimana di
vacanza scorre via velocemente tra visite della città, le terme, serate in giro
per i locali e giornate al festival.
Budapest è senz’altro tra le capitali europee che ho visitato quella che più mi è rimasta dentro e che ricordo con maggiore piacere per i suoi palazzi, per le sue opere, per i suoi tempi molto simili ai miei e per le sue attrattive.
Massimo
Galiero massimogaliero@hotmail.com