BAJA CALIFORNIA
Mexico
Diario di viaggio 2003
Due settimane a spasso per la Bassa California tra l'Oceano Pacifico e il Mar de Cortéz, attraversando chilometri e chilometri di deserto con cactus a perdita d’occhio a destra e a sinistra per arrivare a sud, alla congiunzione di oceano e mare e trovare le palme.
Prima
tappa in Baja, Tijuana che francamente ho trovato orrenda per cui il giorno
seguente abbiamo iniziato il nostro viaggio a bordo di una Nissan Tsuru (sì,
proprio Tsuru) con una crepa nel parabrezza che però ha retto ai colpi
nonostante si sia allargata attraversandolo tutto.
Ensenada
era molto simile a Tijuana ma un po’ più tranquilla per cui dopo averci
pernottato ci siamo diretti a El Rosario dove praticamente c’è solo la
Pensione Mama Espinosa con annesso ristorante ma che è un luogo estremamente
carino.
Sulla
strada per El Rosario abbiamo provato a fare il bagno nell'oceano ma era
decisamente troppo freddo, forse perché ci siamo arrivati verso sera. Infatti
ci eravamo dapprima fermati a “La Bufadora” che obiettivamente è più una
BLUFFadora. L'attrazione principale doveva essere una specie di geyser che però
non c'era, perlomeno non nel tempo della nostra visita.
Tappa
seguente: Bahia de Los Angeles che dà direttamente sul Mar de Cortéz che a
differenza dell’oceano è calmo e caldo. Gli unici turisti eravamo noi tre e
sei altri italiani. Adorando i posti isolati e tranquilli, a me è piaciuto
tantissimo. Per arrivarci abbiamo attraversato il deserto: cactus ovunque ci si
voltasse; ho pensato che non potrei mai annoiarmi di guardare quel paesaggio,
tanto è bello. Il mattino seguente alle 5.00 ero già in piedi con estremo
stupore dello "zio" della pensione che pare abbia passato la notte
seduto su una panchina, visto che la sera quando siamo andati a dormire era
seduto lì e il mattino dopo l'ho ritrovato nella stessa posizione. Mi ha
indicato il posto ideale per fotografare l'alba che è stato uno spettacolo
mozzafiato.
Partenza
per Santa Rosalia. E' incredibile come cambiano le temperature da una parte
all'altra della Baja. Sull'oceano l'aria è decisamente frizzante mentre sul Mar
de Cortéz si soffre per il caldo. Anche Santa Rosalia è un piccolo centro, con
due uniche strade parallele e sembra che il divertimento del sabato sera dei
giovani della Baja sia attraversarle lentamente in auto più volte, senza
fermarsi, guardandosi intorno mentre intorno non c'è praticamente nessuno.
Nella pensione, che sembrava uno chalet svizzero, c'era un cagnolino che
"cantava" la cucaracha: uno spettacolo davvero esilarante.
Il
giorno seguente ci siamo fermati presso una spiaggia bellissima (El coyote): una
baia con un mare trasparente e caldissimo. Abbiamo giocato a pallavolo con una
famiglia messicana di circa 15 persone e ci siamo divertiti moltissimo. Dopodiché
siamo arrivati a Loreto dove abbiamo incontrato una coppia di Bologna che il
giorno dopo è andata a pescare catturando sei pesci enormi e invitandoci
gentilmente a unirci a loro per il pranzo. Anche Loreto è un piccolo centro ma
meno carino di Santa Rosalia. In giornata abbiamo fatto un giro all'isola
Coronado dove gli aguamal (piccole, anzi invisibili medusine) ci hanno fatto un
po' impazzire.
La
Paz è una piccola città ma era praticamente deserta. Il mattino seguente siamo
andati alle spiagge Balandra e Tecolote. Il mare, secondo me, era il più bello
incontrato fino a quel momento e abbiamo finalmente visto un vero tramonto sul
mare. Essendo tardi siamo rimasti a La Paz invece di proseguire per Cabo San
Lucas. Incredibile ma vero, quella notte c'era un gran movimento per le strade.
Motivo: era la serata-disco che veniva proposta una volta alla settimana.
Il
giorno dopo siamo andati a Cabo S. Lucas che è frequentato soprattutto da
americani chiassosi. Siamo andati in un posto chiamato “El Squid Roe” e dopo
cinque minuti stavo già pensando a come andarmene al più presto da quel luogo.
Invece la mattina dopo siamo andati in una spiaggia vicina ma non era
particolarmente bella. La sera, dopo cena I. e M. sono andati in discoteca
mentre io me ne sono tornata in albergo dove ho scoperto una scala attaccata a
una parete e mi sono arrampicata sul tetto, nonostante la scala fosse un po'
traballante. Così ho passato un'oretta a guardare le stelle.
Il
giorno dopo: dapprima tappa all’Hotel California di Todos Santos (pare che la
canzone degli Eagles si riferisse proprio a questo posto, sarà vero?). Poi
bagno nel Pacifico che è stato divertentissimo anche se non si poteva nuotare a
causa delle onde (il mare era molto agitato). Il giorno dopo breve tappa con la
barca alla Playa del amor e alla Playa del divorcio dove si trova la
congiunzione del Mar de Cortéz con l'Oceano Pacifico. Spettacolare dalla parte
dell'oceano (Playa del divorcio) dove c'erano delle onde altissime ma troppo
pericoloso per poter fare il bagno e decisamente più tranquillo (e frequentato)
dalla parte del Mar de Cortéz (Playa del amor).
Finalmente
abbiamo preso la strada per Cabo Pulmo ma è stato un vero calvario arrivarci.
Due ore e mezzo di strada sterrata a 20/30 km/h perché temevamo che il
parabrezza ci cascasse addosso ad ogni (frequente) buca. Però Cabo Pulmo è un
paradiso anche se non c’è praticamente niente, solo un resort dai prezzi
altissimi e due capanne affittate da Nancy (che è la mamma di Libby che è la
moglie di Pepe). Natura allo stato puro. Ho passato qualche ora a guardare un
cielo stellato indescrivibile, mentre la luna sbucava dal mare e dava dei
riflessi all'acqua che sembravano tante lucciole. Ho dormito fuori, sotto un
tetto di paglia, perché era troppo bello. La mattina dopo all'alba ero di nuovo
sul mare a scattare qualche foto in compagnia di un cagnolino. Che meraviglia:
eravamo solo io, il cagnolino e il mare. Ho fatto una nuotata nell'acqua che era
già caldissima. Ma chi voleva più andarsene da lì?
Più
tardi M. ed io abbiamo fatto snorkeling in cerca del reef ma non si sa come, non
l'abbiamo trovato, che delusione. Subito dopo, partenza per La Paz per la nostra
ultima notte in Baja California. Quella sera La Paz era di nuovo deserta, niente
serata-disco.
La
mattina dopo partenza per l'aeroporto per il volo di rientro. Finita
l'avventura, rimane il ricordo di un posto stupendo e la voglia di ritornare in
Messico.
Claudia Fontana claudiatorun@yahoo.it