Moto incidentata e pilota
proseguono in treno per Peshawar. Prendiamo la strada delle montagne,
segnata sulla carta come principale e sicuramente più fresca
dell'altra che costeggia l'Indo. Siamo in piena area tribale, dopo Zhob, dove veniamo ingoiati da una folla non troppo ben disposta, uno sterrato ci porta a dover guadare un fiume largo una ventina di metri, con acqua alta fino a metà coscia. Si prosegue nella speranza di ritornare su asfalto, ma per due lunghi giorni non sarà così. Sempre più contento sulla scelta della moto cerco di godermi gli altri guadi e le varie mulattiere, ma un pick up carico di persone armate di kalashnikov mettendosi per traverso sulla strada mi riporta bruscamente alla realtà. Non si sa bene cosa fare, poi ci fanno proseguire ricordandoci del pericolo al quale andiamo incontro. |
Riusciamo a trovare
qualche tanica di benzina, 75 ottani, nessun problema per le nostre
monocilindriche. |