Un sogno chiamato Argentina
Diario di viaggio 2007
di Valeria Barosselli e Luca Barberini
Da
qualche anno io e mio marito sognavamo di visitare l’Argentina, terra
caratterizzata da spazi infiniti e da paesaggi grandiosi e vari.
Ed
eccoci, dopo un po’ di sacrifici, sull’Airbus 340 diretto a Buenos Aires.
E’
impossibile descrivere a parole la gioia, l’emozione e la soddisfazione che
proviamo per essere riusciti a raggiungere questo tanto desiderato obiettivo. Il
tempo a disposizione purtroppo è poco, solo 17 giorni che abbiamo sfruttato al
massimo per poter vedere più cose possibili, lo spiega anche il nostro
itinerario che ha toccato i punti di maggior interesse turistico e naturalistico
( si è scelto di evitare Iguazu per motivi di tempo e perché abbiamo ritenuto
che fosse una meta accessibile durante un eventuale futuro viaggio in Brasile).
Il
viaggio lo abbiamo organizzato tutto da soli, dopo aver letto guide, riviste,
racconti di viaggio e aver passato ore e ore su Internet per visitare tanti siti
e ricavare il maggior numero di informazioni su alloggi, escursioni possibili,
trasferimenti, curiosità: alla fine del racconto sono presenti numerosi
riferimenti.
Ci
è stato possibile prenotare via e-mail solo le escursioni a Salta presso
l’agenzia di viaggi Tippak; il resto lo abbiamo fatto in loco, giorno per
giorno rischiando un po’, infatti a El Calafate per poco non ci sfumava
l’occasione di fare il minitrekking sul Perito Moreno!
VOLI
Roma
– Buenos Aires a/r + n° 6 voli interni per un totale di 2415 euro a persona
Ø
Buenos Aires
– Trelew
Ø
Trelew –
Ushuaia
Ø
Ushuaia – El
Calafate
Ø
El Calafate
– Buenos Aires
Ø
Buenos Aires
– Salta
Ø
Salta – Buenos Aires
Acquistati
telefonicamente un paio di mesi prima dagli uffici di Milano di
Aerolineas Argentinas in modo da avere I voli interni a tariffe agevolate ( a
loro interessa che il tuo volo intercontinentale sia effettuato con la loro
compagnia aerea nazionale).
Attenzione!
Aerolineas Argentinas ha una convenzione con Air One per cui se, come noi, avete
bisogno il volo per Roma, specificatelo subito; noi purtroppo l’abbiamo saputo
molto tempo dopo e così abbiamo prenotato il volo Milano – Roma con Alitalia
spendendo qualcosa in più e con il rischio di rimetterci i soldi del biglietto
nel caso avessimo perso il volo.
In
Argentina, in quasi ogni aeroporto, prima dell’imbarco, si pagano le tasse
aeroportuali:
Ø
Trelew – Ushuaia
11 pesos a coppia
Ø
Ushuaia – El Calafate
26
pesos
Ø
El Calafate
– Buenos Aires
36 pesos
Ø
Buenos Aires
– Roma 115
pesos
Ricordatevi
di riconfermare ogni volo, telefonando o meglio ancora recandovi di persona agli
uffici Aerolineas – Austral, perchè è molto molto probabile che ci possano
essere state variazioni di orario. A noi è capitato praticamente sempre, per
fortuna non ci ha creato grossi problemi o modifiche sull’itinerario che ci
eravamo prefissati.
ASSICURAZIONI
Abbiamo
stipulato il contratto con GLOBY (Mondial Assistance) per l’assistenza in
viaggio, le spese mediche e la protezione del bagaglio per una spesa complessiva
di 238 euro.
SOLDI
Abbiamo
portato un po’ di euro che abbiamo cambiato in aeroporto alla Banca de la
Nacion, la più conveniente, e poi ritiravamo al bancomat, presente ovunque o
pagavamo con la carta di credito Mastercard.
18 GENNAIO 2007
Finalmente
si parte!
Arriviamo
a Milano Linate e al check in ci dicono che l’aeroporto di Fiumicino è chiuso
dal mattino per nebbia(!!!) per cui il nostro volo delle ore 15 sarebbe
sicuramente partito in ritardo. Bene, iniziamo proprio bene! Aspettiamo
un’oretta e la situazione si sblocca tanto che in un’ora fanno decollare 5
aerei per Roma, compreso il nostro.
Alle ore 20.30 l’Airbus 340 dell’Aerolineas Argentinas decolla puntuale; ci aspettano 14 ore di volo e poi finalmente saremo a Buenos Aires. Il tempo trascorre abbastanza velocemente, si dormicchia un po’, si legge, alla tv solo film in lingua spagnola e inglese; un consiglio: tenetevi a portata di mano la giacca perché fa freschino e non c’erano coperte a sufficienza, ovviamente noi siamo rimasti senza!
19 GENNAIO : BUENOS AIRES
Sono
le 7 e atterriamo puntuali all’aeroporto internazionale Ezeiza, ritiriamo gli
zaini e cerchiamo un remis che con 65 pesos ci accompagna all’HOTEL LIBERTY
in Av.Corrientes, in pieno microcentro, a due passi dalla pedonale Florida, in
posizione davvero ottimale; vi consiglio, se possibile, di richiedere una camera
che non si affacci in Corrientes perché un po’ troppo rumorosa anche se si è
ai piani più alti. La doppia con colazione ci è costata 220 pesos.
La
giornata è dedicata alla visita del microcentro a piedi: passeggiamo lungo
Av.Corrientes fino all’Obelisco dove si resta stupiti nel vedere la grandiosità
dell’Avenida 9 de Julio con le sue 18 corsie e un traffico incessante di auto
sempre in movimento.
Visitiamo
il Teatro Colon ma ci dicono che l’interno è chiuso per restauri fino al
2008, che peccato!
Proseguiamo
verso Plaza Lavalle e da lì, attraverso Av.Paranà, arriviamo al Palacio del
Congreso, ispirato al Campidoglio di Washington DC. Non ci è stato possibile
effettuare la visita guidata al Senato in quanto chiuso fino a Febbraio….no
comment!
Proseguiamo
verso il Palacio de los Aguas Corrientes, Avenida Cordoba e ritorniamo in Av.Florida
a vedere le Galerias Pacifico; percorriamo tutta la pedonale fino ad incrociare
l’Av.de Mayo dove ci fermiamo al Cafè Tortoni, storico locale dove gustiamo
un caffè in un’atmosfera d’altri tempi.
Si
prosegue verso Plaza de Mayo, fiancheggiata dal Cabildo, dalla Catedral
metropolitana e dalla Casa Rosada che è tutta avvolta dalle impalcature in
quanto è in corso la ritinteggiatura della facciata.
Visitiamo
la Cattedrale, molto bella, che ospita le spoglie del generale Josè de San
Martin, l’eroe più amato dagli argentini, davanti alla tomba del quale alle
ore 17 si può assistere al cambio della guardia con la chiusura del cancello e
quindi della tomba ai visitatori.
La
nostra giornata termina a Puerto Madero, situato a est del microcentro e proprio
alle spalle di Plaza de Mayo; è una zona molto bella dove si può passeggiare,
ammirando gli splendidi edifici in mattoni che un tempo erano magazzini per il
deposito delle merci e trasformati oggi in lussuosi appartamenti, moderni uffici
e ristoranti di classe.
Abbiamo
visitato la Fregata Sarmento, veliero lungo 85 m che ha circumnavigato il mondo
una quarantina di volte senza mai essere coinvolto in battaglia.
Cena
al ristorante LA CABALERIZZA, 78 pesos in due dove abbiamo gustato un
ottimo asado de tira.
Buenos
Aires è una città caotica, rumorosa, piena di smog, di gente che cammina
velocemente lungo le immense strade ma è molto bella e affascinante.
20 GENNAIO: BUENOS AIRES, DELTA DEL PARANA’, TIGRE
Oggi
ci rivolgiamo alla reception dell’hotel e prenotiamo un city tour in bus in
modo da poter visitare in poche ore, senza perdere troppo tempo, i barrios più
periferici quali Palermo, San Telmo, Barrio Norte, La Boca e il Caminito, lo
stadio della Bombonera, Recoleta, il tutto per 70 pesos in due.
E’
stata un’ottima idea sia perché la guida ci ha svelato molte informazioni,
consigli, curiosità, sia perché se avete poco tempo come noi, potete comunque
godere appieno della bellezza di questi luoghi.
A
pranzo una gustosa empanada e poi si riparte verso Tigre, un sobborgo a circa 30
km da B.A. che si trova sul delta del fiume Paranà, raggiungibile in bus o con
il Tren de la Costa che parte dalla stazione Retiro.
Consiglio
di fare questa escursione perché molto bella e suggestiva, arrivati al fiume si
prende una lancia che naviga lungo i canali alla scoperta di case costruite su
palafitte e ville d’epoca coloniale, immerse in una vegetazione rigogliosa.
Di ritorno a B.A., ceniamo al ristorante LOS IMMORTALES in Av.Lavalle dove assaporiamo un fantastico bife de chorizo con salsa chimichurri e un lomo y pimento che qui in Italia così buono non lo trovi ; il tutto per 61 pesos a coppia.
21 GENNAIO: TRELEW, PUNTA TOMBO
Che
levataccia! Alle 5.40 abbiamo il volo per Trelew così di buon ora prendiamo un
remis che ci accompagni all’aeroporto nazionale Newberry meglio conosciuto
come Aeroparque.
Vediamo
un’altra faccia di B.A.: poche auto in giro, gente che dorme lungo le strade,
ragazzi che trascinano un carretto pieno di cartoni raccolti durante la notte in
giro per la città che poi rivenderanno per guadagnarsi qualche soldo per
mangiare.
Dal
finestrino dell’aereo posso ammirare il paesaggio sottostante, un’infinita
distesa verde di campi coltivati e non, con qualche agglomerato di case qua e là,
è la Pampa.
D’un
tratto il paesaggio si fa più arido e selvaggio, inizia la Patagonia.
Alle
7.45 arriviamo a Trelew, ci sono 25°C, c’è nuvolo e ovviamente c’è vento.
Qui ci aspetta Nadia della Europcar che ci consegna l’auto presa a noleggio (
tutte le pratiche sono state fatte in Italia via Internet, ricordatevi la
patente internazionale da farsi alla Motorizzazione Civile o all’ACI).
E’
una Wolkswagen Gol con aria condizionata e radio, che, nonostante avesse un
basso chilometraggio, necessitava di una bilanciatura e di una convergenza
urgenti! Chiaro, su quelle strade!!!E si perché poche sono quelle asfaltate, la
maggior parte sono sterrati in ripio (ghiaia) con alcuni punti sabbiosi,
impraticabili se piove, dove si può guidare alla velocità massima di 50/60
km/h; strade piene di curve, di saliscendi, di dossi; fate molta attenzione
quando incrociate altre vetture, i sassi che possono essere lanciati diventano
proiettili!
Facciamo
il pieno con 56 pesos (mi raccomando, non dimenticatevi o rischierete di restare
a piedi inutilmente perché i distributori sono pochi e collocati a grandi
distanze l’uno dall’altro) e ci dirigiamo verso la Reserva Natural de Punta
Tombo, percorrendo la RN 3, la cosiddetta Panamericana, che parte dall’Alaska
e termina ad Ushuaia, a Baia Lapataia.
Il
paesaggio che si può ammirare è di una bellezza ineguagliabile; proseguiamo il
nostro itinerario lasciando la RN 3 per prendere la RN 1, per un breve tratto
asfaltata e poi sterrata fino ad arrivare a Punta Tombo ( ingresso alla riserva
20 pesos a persona).
Incontriamo
subito centinaia di pinguini di Magellano, dal loro aspetto un po’ buffo, che
ti vengono incontro, dormicchiano al sole, si riposano all’ombra delle loro
tane, si tuffano nell’acqua fredda dell’oceano e si lasciano trasportare
dalle onde; alcuni, forse più freddolosi, arrivano appena a toccare l’acqua e
poi indietro di corsa quasi a dire “Che fredda, io qui non entro!”. E’
fantastico!
Pinguino di Magellano
Percorriamo
il sentiero circondati da pinguini, da guanachi, da centinaia di uccelli e nandù
senza accorgerci che il tempo scorre inesorabilmente e dobbiamo ritornare, ci
aspettano ancora molti km per arrivare a Puerto Madryn dove ci fermeremo a
dormire all’HOTEL CARRERA ( doppia con colazione 130 pesos al giorno)
in ottima posizione, lo consigliamo.
Cena a base di pesce al ristorante CACCAROS : 58 pesos in due.
22 GENNAIO : PENISOLA VALDES
Oggi
ci aspetta una giornata molto impegnativa ma sicuramente emozionante: il giro
completo della Penisola Valdes.
La
giornata è bella, c’è il sole e 30°C; partiamo alle 8 e ci dirigiamo verso
Puerto Piramides, l’unico villaggio della penisola, da dove si possono
osservare le balene ( a gennaio però le balene non ci sono); a pochi km c’è
Punta Piramides dove è possibile vedere una colonia di lobi marini de un pelo,
conosciuti anche come leoni marini, che si rilassano al sole.
Proseguiamo
lungo la RP 2 verso l’ingresso della riserva ( 35 pesos a persona) e verso il
Centro de Interpretacion dove chiediamo informazioni e ammiriamo il panorama su
entrambi i golfi: San Josè a nord e Golfo Nuevo a sud.
A
76 km da Puerto Piramides si trova la suggestiva località di Punta Delgada,
dove è possibile osservare colonie di elefanti marini e leoni marini. Il
paesaggio è mozzafiato; il vecchio faro e gli edifici adiacenti sono stati
trasformati in un lussuoso albergo-ristorante.
Punta Delgada
Proseguiamo,
a 43 km a nord di Punta Delgada, verso Punta Cantor e Caleta Valdes,
un’insenatura formata da una striscia di terra lunga circa 32 km che corre
parallela alla costa dando origine ad uno specchio d’acqua in cui il mare
scorre liberamente al ritmo delle maree, dove possiamo osservare un gran numero
di uccelli, pinguini, elefanti marini, otarie, delfini, orche.
Infine
a 47 km a nord di Caleta Valdes, troviamo Punta Norte, le cui spiagge ospitano
colonie di elefanti marini; è interessante recarsi qui quando c’è alta marea
perché si possono avvistare le orche che si avvicinano alla spiaggia in cerca
di prede.
Punta Piramides
Da
Punta Norte la RP 47 ritorna a Puerto Piramides abbandonando la costa e
inoltrandosi all’interno, offrendo la possibilità di incontrare i guanachi,
la martineta, i nandù, gli armadilli, le mucche, le pecore e tanti cavalli
selvaggi allo stato brado; è tutto così meraviglioso!
Fermiamo
la macchina, scendiamo, siamo soli in questa immensa distesa di campi aridi e
selvaggi, avvolti dal silenzio, dalla solitudine, dalla tranquillità di questi
luoghi, con il vento patagonico che soffia ininterrottamente, sotto un cielo che
ha dei colori meravigliosi.
Rientriamo
a Puerto Madryn che sono ormai le 19, siamo stanchi ma pieni di gioia per le
bellezze che abbiamo potuto vedere. Un forte temporale si scatena
all’improvviso proprio mentre cerchiamo di raggiungere il ristorante AMBIGU’,
molto carino, cena buona.
Qui
il tempo è davvero instabile, cambia repentinamente e gli acquazzoni durano
poco ma sono davvero violenti.
23 GENNAIO: TRELEW , GAIMAN
Prima
di lasciare l’hotel, cerchiamo di dare alla nostra auto un aspetto decente, è
infatti sporchissima, piena di polvere, con le portiere che restano appiccicate
e si aprono a fatica, stasera dobbiamo riconsegnarla.
Partiamo
alla volta di Trelew dove facciamo un giro in città, visitiamo il museo
paleontologico E.Feruglio molto interessante e ben organizzato, con esposizioni
di dinosauri, fossili di piante e di pesci.
Ripartiamo
verso Gaiman, una simpatica cittadina a 15 km da Trelew, fondata dai gallesi
alla fine del 1800, che conserva le sue antiche costruzioni coloniali di pietra
e le case da thè, dove, di pomeriggio, dopo le 15, in un’atmosfera
ottocentesca, ci viene servita la bevanda accompagnata da torte e dolci squisiti
e altamente calorici, tra cui la famosa torta galesa.
Visitiamo
infatti la Ty Nain, dalle pareti bianche ricoperte di edera rampicante,
all’interno vi è un piccolo museo che raccoglie autentici manufatti gallesi,
molti dei quali provengono dal brigantino Mimosa che nel 1865 portò i primi
gallesi in questi luoghi solitari e desolati.
A
Gaiman è molto interessante anche il Parque El Desafio, creato da Joaquin
Alonso, il “Dalì del riciclaggio”, interamente costruito con materiale da
riciclo quale bottiglie, lattine, tubature, vetro, ecc. ed entrato a far parte
del Guinness dei Primati nel 1998.
Ritorniamo
all’aeroporto di Trelew, dove incontriamo Nadia della Europcar e le
riconsegnamo l’auto.
Ci
sediamo in sala d’attesa e dopo pochi minuti ci informano che il nostro volo
subirà ritardo: si partirà alle 21 anziché alle 18.30 ( a sua volta
modificato il giorno prima!).
Godiamoci
il tramonto che è spettacolare e salutiamo con tristezza questa parte di
Patagonia che ci ha lasciati senza fiato, emozionati e tanto soddisfatti.
Un
paio d’ore di volo e atterreremo ad Ushuaia, la ciudad mas austral del mundo!
Alloggeremo
all’HOSTERIA MALVINAS, in ottima posizione, dove troviamo pulizia,
cordialità, disponibilità al prezzo di 525 pesos la doppia con colazione per
un totale di 3 notti: ve la consigliamo.
24 GENNAIO: USHUAIA, NAVIGAZIONE CANALE BEAGLE, ESTANCIA
HARBERTON
Usciamo
di buon ora per vedere quale escursione riusciamo a prenotare; andiamo
direttamente al porto dove ci sono i vari chioschi delle diverse compagnie
turistiche che organizzano le più svariate escursioni marittime.
Alla
Tolkeyen prenotiamo la navigazione del canale di Beagle in catamarano fino
all’estancia Harberton (costo 350 pesos a coppia); è la più lunga ma
sicuramente la più completa.
Si
parte alle 9.30, il cielo è parzialmente coperto, fa freddo ma ci fermiamo
tutto il tempo sul ponte esterno per poter ammirare il meraviglioso paesaggio e
scattare tantissime foto ai cormorani, ai lobi de dos pelo (più rari rispetto a
quelli visti in Penisola Valdes e a rischio di estinzione); ai pinguini di
Magellano, agli albatros e a numerose altre specie.
Passiamo
davanti al faro Les Eclaireurs che segna l’ingresso all’area del porto di
Ushuaia e ricorda il luogo dove naufragò nel 1930 la nave Monte Cervantes;
all’estancia Remolino con il relitto del bastimento Monte Sarmento; a Puerto
Williams in Cile; proseguiamo fino all’isla Mirtillo ( Pinguinera) e
finalmente si arriva all’estancia Harberton, la più antica dell’isola, a 85
km da Ushuaia, fondata dal reverendo Thomas Bridge e oggi gestita dal pronipote.
Qui
regnano la pace e il silenzio più assoluti, siamo immersi nella natura, che
relax!
faro Les Eclaireurs
Thomas,
13 anni, appartenente alla 6° generazione dei Bridges, ci accompagna a visitare
l’estancia: ne vale veramente la pena. Al termine della passeggiata, c’è la
possibilità di gustare gli ottimi dolci preparati da loro.
Rientrati
ad Ushuaia, passiamo all’Ufficio Turistico dove una simpatica e molto
disponibile signora ci fornisce un sacco di materiale, risponde alle nostre
curiosità e ci timbra il passaporto, confermando che siamo stati nella città
più australe del mondo!
Passeggiamo
per il centro e ci organizziamo per i giorni successivi: ci piacerebbe visitare
il Parque Nacional Tierra del Fuego e i laghi Fagnano ed Escondido. L’agenzia
Canal Fun ci permetterà tutto questo, facendoci divertire e sfruttando tutto il
poco tempo a nostra disposizione, ve la consiglio.
Questa
sera cena al VOLVER, un ristorante molto particolare con vista sul canale
di Bearle dove si mangia divinamente: tutto a base di centolla con un ottimo
Chardonnay e dolce tipico a 120 pesos e ci hanno offerto anche un bicchiere di
champagne! Beh il modo migliore per celebrare la conclusione di una giornata
fantastica in una terra da sogno!
Ushuaia
25 GENNAIO: TREKKING NEL PARQUE NACIONAL TIERRA DEL FUEGO
Ore
8.30: il pulmino di Canal Fun ci passa a prendere all’ostello, ci dirigiamo
verso il Parque Nacional Tierra del
Fuego, a una decina di km da Ushuaia.
Siamo
8 persone: noi, due francesi, due canadesi e due ragazzi di Buenos Aires ed è
stato divertente confrontarsi con loro e chiacchierare.
Arriviamo
a baia Ensenada dove inizia il nostro trekking lungo la Senda Costera, un
sentiero di 6,5 km che serpeggia lungo la baia che un tempo ospitava gli Yamanà
e lungo il quale so possono ammirare la tipica vegetazione subantartica o andino
patagonica e numerose specie animali (uccelli, castori, lepri, picchi, ecc.)
Purtroppo
oggi il tempo non è stato clemente e piove per tutta la durata del cammino; il
sentiero è semplice e non difficoltoso, lo consiglio perché si è a stretto
contatto con la natura e si può godere di paesaggi mozzafiato. Al termine del
sentiero ci aspetta il pulmino che ci porta al lago Roca, pochi km più avanti,
dove ci fermiamo per il pranzo ( improvvisiamo un asado e pranziamo sotto ad una
tenda!).
Nel
pomeriggio, a bordo di due piccoli kayak, pagaiamo nel lago e lungo il rio
Lapataia fino ad arrivare alla famosa Baia Lapataia, dove termina la RN 3 che si
snoda per 3242 km da Buenos Aires.
E’
stato piuttosto faticoso ma molto divertente e i panorami che si possono
ammirare lungo il percorso ti lasciano senza fiato, i colori ti affascinano, il
silenzio e la tranquillità di questi luoghi ti ammaliano.
Finalmente
è uscito il sole, qui il tempo è davvero variabile, cambia ogni ora per questo
è consigliabile vestirsi a cipolla.
Rientriamo
ad Ushuaia verso sera e dopo una rigenerante doccia calda, usciamo a fare un
po’ di shopping e a cena al ristorante BODEGON FUEGINO, dove abbiamo
mangiato discretamente.
Qui
ad Ushuaia le giornate sono molto lunghe in questa stagione, alle 23 c’è
ancora chiaro e a malincuore, non siamo ancora riusciti ad ammirare la volta
celeste dell’emisfero australe e la Croce del Sud.
26 GENNAIO: I LAGHI FAGNANO ED ESCONDIDO
Alle
8.30 il fuoristrada di Canal Fun ci raggiunge all’ostello per portarci ai
laghi Fagnano ed Escondido; arriviamo al Passo Garibaldi e anziché proseguire
per la RN 3, deviamo lungo quella che era la vecchia RN 3, non asfaltata,
fiancheggiata da grandi pareti rocciose, che scende lungo ripidi tornanti fino
ad arrivare al lago Escondido con il lago Fagnano sullo sfondo: è meraviglioso!
La
cosa più bella è stata raggiungere questi posti incantevoli attraverso strade
secondarie, in mezzo ai boschi e lungo le rive del lago, potendo osservare i
cambiamenti repentini del lago a seconda delle condizioni meteorologiche: da
azzurro e tranquillo specchio d’acqua si è trasformato in un minaccioso
piccolo mare in tempesta con le onde che si increspano in seguito
all’aumentare della forza del vento. Suggestivo anche il pranzo in una capanna
in riva al lago dove abbiamo improvvisato una parrilla!
Lungo
la strada del ritorno, ci fermiamo in un locale molto insolito alle porte di
Ushuaia: il KUAR dove si può sorseggiare la loro birra fatta in casa stando
comodamente seduti su morbidi cuscinoni ammirando il canale di Beagle.
Sono
ormai le 18, recuperiamo gli zaini che l’Hosteria Malvinas gentilmente ci ha
tenuto e con un taxi (10 pesos) andiamo all’aeroporto.
Ciò
che vediamo dal finestrino dell’aereo è a dir poco spettacolare, soprattutto
se ci si siede sul lato sx.
Alle
21 circa arriviamo a El Calafate dove restiamo stupiti nel vedere l’aeroporto
solitario in mezzo alla steppa patagonica.
Con
un bus navetta ( 30 pesos in due) raggiungiamo la città che si trova a 23 km
circa dove alloggeremo all’HOSTERIA AUSTRAL ( 150 euro per 3 notti con
colazione), molto graziosa, pulita e in posizione centrale.
Cena
al ristorante VERA CRUZ in Av.Libertador: giudizio buono.
Purtroppo
le agenzie sono chiuse, domani ci alzeremo di buon ora per cercarne una e vedere
di riuscire a fare la navigazione del Lago Argentino o il minitrekking sul
Perito Moreno: speriamo in bene!
27 GENNAIO: IL MINITREKKING SUL PERITO MORENO
Che
paura! Per poco non ci sfuma l’occasione di fare trekking coi ramponi sul
Perito Moreno. Alle 8.15 siamo già davanti all’agenzia Hielo y Aventura, ci
dicono che per il momento ci siamo solo noi due e così l’escursione non si
fa; la signora ci dice però di aspettare mezz’oretta ( nel frattempo andiamo
a prenotare all’agenzia Fernandez Campbell la navigazione per il giorno
successivo) per vedere se qualcuno si aggiunge e così è stato per fortuna!
Siamo
una decina e con il pulmino ci accompagnano al Perito Moreno che si trova a
circa 80 km da El Calafate.
L’impatto
è fortissimo: arriviamo alle passerelle, camminiamo lungo i sentieri per
cercare una veduta sempre diversa del ghiacciaio e restiamo senza parole e senza
fiato nel vedere una meraviglia così grande, in tutti i sensi.
Enormi
blocchi di ghiaccio si staccano ogni tanto dalla parete del ghiacciaio e
crollano con fragore nel Canal de los Tempanos; il cielo è parzialmente
nuvoloso ma non appena qualche raggio di sole riesce a fare capolino, il
ghiacciaio assume una colorazione azzurra meravigliosa che contrasta con il
verde azzurro dell’acqua del lago e il verde dei boschi circostanti.
Che
emozione e che stupore di fronte a così tanta bellezza!
Perito Moreno
Alle
14.30 circa si parte per andare sull’altro lato del ghiacciaio ed iniziare la
nostra emozionante camminata. Da Puerto Bajo de Los Sombras con una piccola
barca, raggiungiamo l’altra sponda del lago e dopo un breve percorso a piedi
attraverso foreste di lenga e una breve chiacchierata di glaciologia con le
nostre guide, ascoltiamo le ultime raccomandazioni sulla necessità di seguire
le indicazioni impartite e di stare vicini e raggiungiamo il bordo del
ghiacciaio.
Il
momento tanto atteso è arrivato, siamo emozionatissimi: le punte dei nostri
ramponi stanno per mordere il ghiaccio azzurro del Perito Moreno.
Un’ora
e mezza di cammino, su e giù tra crepacci, gobbe, laghetti, pinnacoli, pozzi
glaciali, il tutto sempre in totale sicurezza grazie alle nostre guide, esperti
alpinisti, che non ci perdono di vista nemmeno un istante.
Il
cielo si è schiarito, ora c’è il sole e non fa per niente freddo; è
impossibile per noi descrivere cosa provavamo in quei momenti, vi assicuriamo
che è stata un’esperienza indimenticabile.
Al
termine del cammino, i ragazzi ci hanno fatto trovare nascosto dietro ad una
gobba di ghiaccio, un tavolino di legno allestito con cioccolatini e whisky: è
stata una gradevole sorpresa.
Stanchi
ma enormemente felici torniamo in città, ceniamo al ristorante CASIMIRO
BIGUA’, davvero eccezionale ( non perdetevi il panqueque con la marmellata
di calafate, è squisito!).
Consigli
per il minitrekking: occhiali da sole, cuffia, guanti ( se non li avete, ve
li danno loro), giacca impermeabile a pioggia e vento, pantaloni comodi meglio
se da trekking ma anche i jeans vanno benone, scarponcini da trekking o robuste
scarpe da ginnastica, crema solare.
Costo:
440 pesos in due, pranzo al sacco. ( noi andavamo al supermercato che è comodo,
nella via principale, economico e chiude alle 22)
28 GENNAIO: LA NAVIGAZIONE DEL LAGO ARGENTINO
Alle
7.15 il pulmino ci aspetta per portarci a Puerto Bandera, a 45 km dalla città
dove ci imbarchiamo su un catamarano e iniziamo la navigazione del Lago
Argentino attraverso la Boca del Diablo e il Brazo Norte fino ad arrivare ai
ghiacciai Seco, Spegazzini, Upsala, Onelli.
A
Bahia Onelli sbarchiamo e dopo una breve passeggiata nel bosco, arriviamo al
lago Onelli dove si incontrano i ghiacciai Onelli, Bolado e Agassiz, circondati
dalla tipica vegetazione andino-patagonica.
E’
stupendo! Nelle acque del lago ci sono tanti piccoli iceberg che si possono
raccogliere a differenza di quelli, ben più grossi, che ci sono vicino ai
ghiacciai Upsala e Spegazzini che sono ben cristallizzati.
E’
emozionante navigare tra gli iceberg, sembra di essere davvero in Antartide!
Questi
ghiacciai sono spettacolari per la loro bellezza, la loro purezza, il loro
colore intenso ma soprattutto sono particolari perché si trovano in luoghi dove
non dovrebbero esistere semplicemente perché lì le temperature sono troppo
elevate, è come se fossimo in Italia a 800-900 metri di quota!
Vale
davvero la pena fare questa escursione anche se c’era a mio avviso troppa
gente.
Costo:
386 pesos in due compreso il servizio bus da e per Puerto Bandera
Cena
al ristorante MI VIEJO dove abbiamo gustato uno spettacolare bife de
chorizo e de lomo accompagnati da un ottimo Malbec: giudizio ottimo.
29 GENNAIO: BUENOS AIRES
Alle
10.45 decolla il nostro volo per B.A., questa volta dobbiamo proprio dire addio
alla splendida Patagonia, chissà se avremo la fortuna e la possibilità di
tornarci ancora!
Arriviamo
ad Aeroparque in orario e raggiungiamo con un remis l’HOTEL LIBERTY:
non essendoci la coincidenza per Salta, dobbiamo pernottare qui e prendere il
volo domani mattina, beh non siamo dispiaciuti, Buenos Aires è così bella, ne
approfittiamo per gironzolare ancora un po’. Prendiamo infatti il bus n° 17 e
andiamo alla Recoleta ( il biglietto si compra direttamente sul bus, c’è la
macchinetta automatica, funziona solo con le monete).
Visitiamo
la chiesa e il vicino cimitero, molto particolare perché le tombe sono veri e
propri monumenti con sculture di notevole rilievo; vediamo le tombe di
personaggi illustri argentini, generali, eroi militari, presidenti e quella che
è forse l’attrazione principale cioè la tomba di Evita Peron.
Passeggiamo
poi lungo Av. Alvear, tra ville d’epoca, palazzi lussuosi e boutique di fama
internazionale e arriviamo al Centro Cultural Recoleta.
Ritorniamo
in Corrientes e ceniamo al ristorante LA ESTANCIA in Av. Lavalle: che
posto fantastico!
Cena
ottima deliziata anche da uno spettacolo di tango: ve lo consigliamo vivamente!
30 GENNAIO: SALTA
Alle
5.20 arriva il remis che ci accompagna ad Aeroparque: che sonno, la stanchezza
comincia a farsi sentire!
Due
ore di volo ed eccoci a Salta, la linda, tutta in stile coloniale, una vivace
cittadina nel nord-ovest andino.
All’aeroporto
ci aspetta Agustin, un simpatico “gaucho” dell’agenzia Tippak, che starà
con noi oggi e i prossimi giorni. Dall’Italia avevo contattato via e-mail
diverse agenzie e Tippak mi aveva subito fatto una buona impressione,
dimostrandomi disponibilità e serietà.
Lasciamo
gli zaini all’ostello e partiamo subito per una visita della città e dei
dintorni ( Quebrada San Lorenzo): è davvero bellissima.
Raggiungiamo
con la teleferica il Cerro San Bernardo dal quale si può ammirare uno splendido
panorama sulla città; non perdetevi la centralissima Plaza 9 de Julio con il
Cabildo, la Cattedrale ottocentesca che conserva le ceneri del generale Guemes,
la chiesa di San Francesco e il convento di San Bernardo, il monumento a Guemes
e le vie del centro, piene di negozi e ristoranti.
Soggiorniamo
all’ostello LAS REJAS, molto molto carino, in posizione centrale e
tranquilla, dove troviamo cordialità, disponibilità e pulizia, il tutto per
240 pesos 3 notti con colazione e accesso ad Internet gratuito.
Ceniamo
al ristorante DONA SALTA, proprio di fronte alla chiesa di San Francesco,
un locale molto caratteristico dove vieni servita dai gaucho e la cucina è
qualcosa di eccezionale. Qui abbiamo mangiato il più buon bife de chorizo fino
ad ora! Non perdetevi le zuppe, tipico piatto salteno, le empanadas che qui
vengono cotte al forno anziché essere fritte, le humitas e i tamales, i dolci
con il dulce de leche e il cayote, insomma la cucina argentina e in particolar
modo quella saltena sono eccezionali! Ovviamente il tutto deve essere
accompagnato dal vino, questa è proprio zona di produzione di Malbec e
Torrontes.
31 GENNAIO: JUJUY, PURMAMARCA, SALINAS GRANDE, TILCARA,
HUMAHUACA
Oggi
ci aspetta un lungo itinerario di oltre 700 km, ma molto suggestivo e
affascinante che ci permetterà di scoprire un’altra faccia di questa immensa
Argentina.
Partiamo
verso San Salvador de Jujuy per poi proseguire verso Purmamarca ai piedi del
variopinto Cerro de los Siete Colores: le case bianche costruite con mattoni
cotti al sole, la chiesa seicentesca Santa Rosa de Lima e il mercato artigianale
nella piazza principale, una vera festa di colori e manufatti a buon prezzo e
alle spalle questa montagna favolosa dalle diverse gradazioni di colore.
Cerro de los Siete Colores
Ande
Proseguiamo
attraverso una lunga serie di tornanti a strapiombo e risaliamo le Ande
orientali fino a 4.170 metri s.l.m., il fiato si fa più corto e la testa un
po’ pesante nonostante il rimedio “poco legale” contro il malessere da
altitudine che ci è stato fornito ma ciò che si prova quassù è davvero
emozionante, che panorami spettacolari! Scendiamo poi sull’altopiano dove
troviamo Salinas Grande, un’immenso lago di acqua salata ricoperto da uno
strato di sale compatto per cui è possibile muoversi al di sopra. La luce è
accecante, non riesci a togliere gli occhiali e il sole è caldissimo; alcuni
uomini bardati dalla testa ai piedi con il volto coperto stanno lavorando il
sale creandone piccoli oggetti.
Salinas Grande
Torniamo
a Purmamarca e proseguiamo verso Tilcara, pranziamo al ristorante LOS GUESTOS,
dove ho assaggiato il lomo de llama (filetto di lama): buono.
In
piazza c’è un altro mercato artigianale così compriamo qualche variopinto
tappeto, le sciarpe in lana di guanaco, un paio di maglioni di alpaca.
Stiamo
ormai attraversando la Quebrada de Humahuaca, dichiarata dall’UNESCO
Patrimonio Mondiale dell’Umanità; lunga e stretta, sembra una tavolozza di
colori spruzzata sugli aridi pendii delle montagne. Suggestivo il paese di
Humahuaca, a 130 km da Jujuy e a 3.000 metri di altezza, con le strade
acciottolate, le case bianche in mattoni, la pittoresca piazza sempre con il
mercatino artigianale, la bellissima chiesa della Candelaria e la scalinata che
porta al monumento a la Independencia.
E’
ormai tardo pomeriggio, ci fermiamo qualche minuto al passaggio del Tropico del
Capricorno, segnalato da una piccola piramide di cemento, e poi stanchi ma
pienamente soddisfatti, torniamo verso Salta dove ceneremo a base di sorrentinos
alla puttanesca (pasta simile ai ravioli) al ristorante MAMMA MIA.
Humahuaca
01 FEBBRAIO: CACHI, PARQUE NACIONAL LOS CARDONES
L’itinerario
di oggi è tra i più spettacolari che si possono compiere e ti offre la
possibilità di godere appieno di fantasmagorici panorami: andiamo a Cachi a 146
km da Salta.
Le
strade sono strette, tortuose, non asfaltate, serpeggiano intorno
all’imponente Cuesta de Obispo, offrendoci un’ampia veduta su valli e picchi
che sembrano susseguirsi all’infinito, in alcuni punti viaggiamo al di sopra
delle nuvole, siamo a 3198 metri.
La
strada gradatamente riscende a valle, entriamo nel Parque Nacional Los Cardones
dove il paesaggio è quasi lunare e spiccano milioni di cactus cardon che sono
davvero altissimi.
Percorriamo
un tratto della mitica Ruta 40 e arriviamo a Cachi, una graziosa e pittoresca
città a 2280 metri di altezza con le caratteristiche e lo stile molto simile a
Humahuaca e Purmamarca.
Pranziamo
in una locanda molto “rustica” e assaggiamo il capretto, molto gustoso,
accompagnato da una fresca birra “Salta”; oggi fa proprio caldo, il cielo è
azzurro, non c’è una nuvola e qui si respira un’atmosfera d’altri tempi:
sono seduta in piazza all’ombra di una pianta e vedo cavalli che riposano
lungo le strade alla sola ombra dei muri delle case bianchissime, gente che si
rinfresca seduta nei diversi locali circostanti la piazza.
Rientrando
a Salta, ci colpisce un violento acquazzone che trasforma le strade in enormi
fiumi d’acqua e fango e aumenta il rischio di frane lungo il percorso.
Arriviamo
in città alle ore 18, abbiamo il tempo di farci ancora un giretto per le vie
del centro e poi andare a cena, di nuovo da DONA SALTA perché ci ha
soddisfatti pienamente.
Parque Los Cardones
Cachi
Salta
02 FEBBRAIO: SALTA, BUENOS AIRES, ROMA
Eh
si, siamo arrivati alla fine del nostro sogno; purtroppo le cose belle hanno un
inizio ma inevitabilmente anche una fine! Aerolineas ha spostato di nuovo
l’orario del volo: dalle 9 del mattino alle 14.30 del pomeriggio per poi
decollare alle 16.30!
A
Buenos Aires si cambia aeroporto e da Ezeiza alle 00.30 il nostro Airbus 340
decolla verso Roma.
Lasciamo
questa terra meravigliosa con tanta tristezza e nostalgia ma anche tanta
soddisfazione e piacere per aver raggiunto questo nostro sogno ed esserci
riusciti con le nostre forze e capacità.
Viaggiare
è la cosa più bella che ci sia, è un piacere grande che ti apre la mente
verso nuovi spazi e culture diverse, ti apre nuovi orizzonti della conoscenza ,
ti fa stare bene ed essere felice.
BUON
VIAGGIO A TUTTI!
VALERIA
E LUCA
Partenza
18/01/07 ritorno
03/02/07
Eravamo
in due
Spesa
approssimativa oltre 3.000 euro a persona