Argentina
Racconto di viaggio 2008
Il mio viaggio risale ai primi 20 giorni di
gennaio 2008.
In Argentina in questo periodo è estate,il
caldo a Buenos Aires
è insopportabile,circa 38 gradi,il caos è
quello tipico delle grandi metropoli. Nonostante il caldo, lungo le principali
vie o su qualche piazzale si vedono alcuni simpatici ballerini di tango.
Il mio programma prevede di raggiungere,
la terra del fuoco,in Patagonia
ed il ghiacciaio del Perito Moreno.
Il mezzo più veloce è l’aereo ,ci sono
circa 4000 km di distanza ed è impensabile percorrerli in macchina.
Quando arrivi ad El Calafate piccola e
ridente cittadina alle porte del Polo Sud ,sul Parque Nacional los Glaciares,ti
accorgi di essere in un’altro mondo.
La vegetazione è brulla,distese immense di
piccoli e spinosi cespugli,il terreno arido e sassoso,un vento freddo che alza
il terreno polveroso ,capisci subito che li la vita è durissima,quasi
impossibile .Ci sono solo alcune fattorie con immensi
greggi di pecore e capre (circa 20/30.000 per fattoria )che producono una lana
particolarmente ricercata.
Il ghiacciaio dista circa 50 kilometri che
devi fare in macchina in mezzo a questa arida e fredda pampas.
La visita al ghiacciaio si svolge in due
parti,la prima attraverso un sentiero attrezzato a circa 200 metri
di distanza dal ghiacciaio e la seconda su di un catamarano che ti porta
a ridosso della montagna di ghiaccio dentro all’acqua.
Quando mancano circa 3 km.la strada si
innalza su un piccolo dosso ,ed improvvisamente ti appare questa immensa distesa
bianca di ghiaccio che finisce dentro uno specchio d’acqua verde,il Lago
Argentino . Resti affascinato,senza fiato,e non ci sono parole per descrivere questo
panorama meraviglioso.
Quando poi ti avvii sul sentiero panoramico
e ti trovi proprio di fronte a questa muraglia di ghiaccio cristallizzato di
colore blu e bianco (alta circa 60
metri)il verde dell’acqua sottostante,l’aria fredda ma non gelida,il celo
azzurro ed il silenzio che regna non
hai le parole per descrivere questa
emozione.
Il silenzio viene rotto di tanto in tanto da
alcuni blocchi di ghiaccio che si staccano e ricadono nell’acqua con una
sequenza di suoni stranissimi:il forte crepitio
del ghiaccio che si stacca e si spezza,il frastuono dell’iceberg
che cade sull’acqua,il rumore degli schizzi che ricadono sulla superficie
ed infine le onde che si infrangono sulla sponda
ghiacciata,un’esperienza uditiva e di suoni veramente unica .
Sul catamarano l’emozione e le sensazioni
sono diverse.
L’ imbarcazione ,sfiorando alcuni iceberg
azzurri ,scivola veloce sull’acqua verde del lago Argentino e ti porta proprio
sotto la montagna di ghiaccio. Li ti
sembra di toccarlo ed ancora di più ti
accorgi della sua immensità e della sua grandezza,uno scenario
mozzafiato.
Ti restano tantissime fotografie ,ma
l’emozione del ghiaccio che si stacca e cade sull’acqua mi resterà impressa
per sempre.
Spero di aver fatto un buon lavoro ,ma per me scrivere è sempre stato difficile.
Francesco