Amsterdam

…..Passando per la campagna Belga

Racconto di viaggio 31 Agosto – 3 settembre 2006

di Alessandro Ranucci

 

 

 

Tutto ebbe inizio una sera d’agosto a casa del mio amico Vincenzo, c’era anche Francesco e Gualtiero, quest’ultimo, conosciuto recentemente e con il quale condivido una comune passione per l’America Latina!....tutto nacque proprio a casa di Vincenzo, dove dopo una bella pizza con relativa birra, ci tuffammo su internet….Vincenzo e Francesco infatti dovevano acquistare on-line il biglietto per Valencia,….voi vi chiederete “cosa c’entra Valencia con Amsterdam?”….c’entra c’entra!... .. acquistati i loro biglietti, io e Vincenzo pensammo di trovare il modo di fare qualche giorno di vacanza insieme,….lui in effetti aveva quattro giorni liberi dal 31 agosto in poi, in quanto Francesco, dovendo tornare a Roma prima di lui per impegni di lavoro, lo avrebbe lasciato solo!...navigando allora sul sito della Ryanair trovammo una meta comune che sarebbe stata poi il punto di incontro e di riunione tra me proveniente da Roma e lui da Barcellona…questa meta era Bruxelles!.....di nuovo vi chiederete “cosa cavolo c’entra Bruxelles con Amsterdam?”….c’entra c’entra!......l’idea di Bruxelles nacque da Gualtiero, il quale ci consigliò di incontrarci lì perchè non essendoci voli diretti da Barcellona e Roma verso Amsterdam con Ryanair, l’unico modo di vederci in un luogo relativamente vicino e soprattutto più economico di altri era proprio Bruxelles!!...da lì poi saremmo arrivati con poche ore di treno ad Amsterdam. Devo dire che quella sera eravamo un po’ tutti eccitati da questa idea, sia io e Vincenzo futuri partenti, sia Francesco anche se stanco morto buttato sul letto ma partecipe della cosa, sia Gualtiero che, con enorme spirito di collaborazione ci illuminava con le sue dritte da incallito viaggiatore!....quella sera si fece molto tardi….il ricordo è quello di una serata piacevole accanto a vecchi e nuovi amici a bere a mangiare e a fumare….ma soprattutto a fare quello che di solito mi viene e ci viene più facile….sognare!

Il giorno dopo facemmo il biglietto e si aggiunse a noi il vecchio compagno Luigi….detto “Luis” cosi come veniva chiamato da “Leici”, una simpatica donnina un po’ cicciotella che ci affittava casa a Cuba nel 1999 quando io e Luis facemmo il nostro primo viaggio insieme!.....Poi andammo sempre insieme  in messico e in Spagna, ma quello a Cuba fu un viaggio speciale forse perché era il primo insieme!!....poi accadde qualche giorno dopo che, per mio e nostro grande stupore, indovinate un po’ chi si aggiunse all’allegra brigata?....ma si il mio mitico cuginetto Sergio!....quanti anni ragazzi che non facevo un viaggetto insieme a lui!...dai tempi cioè in cui giovani “pischelletti” (come si dice a Roma), ce ne andavamo poco più che diciottenni a bighellonare a Rimini tra sale giochi e Discoteche!!....

Si parte ragazzi….e vai!.....Partimmo così in auto il 27 agosto io e Luigi, destinazione Bergamo, dove passammo 2 giorni prima di partire….io a cazzeggiare a Bergamo a trovare vecchi amici, Luigi invece a lavorare a Brescia fino al 30 pomeriggio. Il 30 ci raggiunse anche Sergio da Roma con il treno, e il 31 mattina Luigi, puntuale come un orologio svizzero, si presento all’appuntamento a Bergamo dove alloggiavamo io e Sergio e montati in macchina schizzammo tutti e tre all’Aeroporto di Orio al Serio dove, sbrigate le formalità d’imbarco, alle 08.30 partimmo col volo Ryanair numero 4523 per Bruxelles Charleroi. Saliti sull’aereo, Sergio era  più teso di una corda di violino!.....infatti erano circa 6 anni che non saliva su un aereo ed aveva una paura da matti…..l’ho incastrammo così nel sedile di centro tra me e Luigi, e lui già con le cinture rigorosamente allacciate prima ancora che le Hostess lo avessero richiesto, cominciava a fare domande del tipo: “Ma a che velocità và l’aereo in pista prima del decollo?”, oppure: “ma che succede quando ci sono i vuoti d’aria?”…..tutto questo mentre il veivolo stava rullando in pista e si preparava al decollo….insomma era un vero spasso!...sembrava un bimbo al suo primo giorno di scuola, pieno di paure e di domande da fare!!...ecco che finalmente l’aereo decollò, e Sergio si mise in posizione rigida con la schiena praticamente appiattita sullo schienale, braccia tese in avanti e le mani a stringere il poggiatesta del passeggero che aveva di fronte, quasi a stritolarlo J ….che scenetta!...io e Luigi poi eravamo ambedue rivolti con lo sguardo verso di lui, completamente disinteressati al decollo dell’aereo ed invece pronti a tranquillizzare “sergetto” qualora avesse avuto delle reazioni inconsulte o anche a farci quattro risate nel vedere la sua espressione durante tutta la fase del decollo, pronti a carpire ogni minima espressione del suo volto….che sadici che siamo ragazzi!....ma no!...era solo per sdrammatizzare …..infatti dopo un po’ si calmò anche lui e si fece quattro risate con noi!.

Finalmente atterrammo e poggiammo i piedi su Bruxelles alle 10.05 circa.  Foto di rito sulla pista prima di uscire, dopo di che presi i bagagli uscimmo dalla porta a vetri dell’aeroporto. A dire la verità non si ha un’impressione piacevole scendendo a Charleroi, specialmente se si capita in una giornata fredda e piovigginosa come successe a noi, il terminal aeroportuale inoltre non è all’altezza di una città cosi importante come Bruxelles, sede oltretutto del Parlamento Europeo. Calcolate che come dimensioni è la metà di Ciampino ed è molto caotica ed intasata di arrivi e partenze. I collegamenti tra Charleroi e Bruxelles inoltre non sono dei più efficienti rispetto agli standard europei. In aeroporto attendemmo 20 minuti circa l’arrivo di Vincenzo che proveniva da Barcellona!!...di lì a poco lo vedemmo sbucare dalla porta a vetri!....baci ed abbracci come se fosse un secolo che non ci vedevamo!!....in quel momento si era riunito il gruppo ed eravamo felici ed emozionati nel vederci tutti e quattro insieme, pronti a tuffarci nel nostro Week-end olandese.

Devo dire che il nostro abbigliamento non era dei più adatti per il clima che trovammo in Belgio e peggio di tutti era Vincenzo, che, abituato al clima della Spagna, dovette fare i conti con un escursione termica di almeno dieci gradi!...Scese infatti dall’aereo in magliettina fina fina, modello caraibi….gli mancavano solo le ciabattine da mare per completare il quadretto….

Salimmo su un Bus di linea (2 euro il biglietto direttamente al conducente) che ci portò alla stazione ferroviaria centrale di Charleroi in 15 minuti o poco più, il tempo di fare 2 chiacchiere con un marocchino residente in Belgio che ci indicò dove scendere.

Il biglietto ferroviario da Charleroi per Amsterdam non è tra i più economici!.... 39 euro per fare poco più di 250 Km… di corsa andammo al binario dove sarebbe partito il treno, il tempo solo di acquistare qualche panino al volo e saltammo di corsa sul treno in partenza…Erano le 11.40!

Durante il viaggio il clima che trovammo in Belgio ci seguì fino in Olanda e guardando fuori dal finestrino potemmo osservare i paesaggi della campagna belga ma soprattutto l’architettura delle degli edifici, un architettura fatta di case basse con tetti fortemente inclinati e gettanti verso il basso e tinte scure molto cupe, tra il marrone il grigio scuro, che si intonavano benissimo con il paesaggio circostante, fatto anch’esso di tinte scure, molto tristi, emanate dalle campagne e dall’ atmosfera tutt’intorno plumbea, di bassa pressione, il tutto quasi a voler rispecchiare la storia e la cultura di un paese fortemente industriale, celebre per le sue fabbriche e le sue miniere, realtà queste, costruite con il lavoro ed il sacrificio di uomini, molti dei quali emigrati nei primi anni del novecento dai diversi paesi più poveri dell’Europa e tra i quali c’erano anche molti italiani.

Continuando nel viaggio ho potuto vedere la periferia di Bruxelles molto degradata e al quanto lugubre, cosi come i paesini che via via si incontravano erano dello stesso tenore, quasi abbandonati, lasciati a loro stessi, in una dimensione non attuale, ma ferma al dopoguerra, come se nulla fosse cambiato da allora!....strada facendo si possono notare molte fabbriche e miniere ormai credo abbandonate, degradate dal tempo e dall’abbandono ma che suggestionavano molto la mia fantasia, facendomi riflettere sulla sofferenza e sui sacrifici di tante povere famiglie italiane che usurandosi in lavori pesanti,  morirono o in miniera o in altri incedenti sul lavoro, basti pensare, una su tutte, alla tragedia della miniera di Carbon Fossile di Marcinelle….

…Questa è la cartolina che ho del Belgio ed i sentimenti che questo paese evocò in me!.....sentimenti ed emozioni che conserverò dentro di me!....ma un giorno ci tornerò…..

Entrati in Olanda il paesaggio mutava, anche se non radicalmente, ma si notava una diversa architettura, più curata e moderna, i colori erano un po’ più accesi e sorridenti….si intravedevano i primi canali che attraversavano la campagna dipinta di un verde intenso e calpestata da mandrie di mucche pezzate bianche e nere che brucavano beatamente….passammo anche per Rotterdam, diversissima da Bruxelles seppur vicine, infatti quella olandese è una città più moderna, piena di grattaceli e fatta di strade larghe ed è urbanisticamente più curata, anche se il mio è un giudizio abbastanza limitato per quel poco che si può vedere dal finestrino di un treno, insomma mi è sembrata una città di più ampio respiro europeo!

Alle 15.36 arrivammo ad Amsterdam, il clima al nostro arrivo continuava a permanere rigido ed il cielo era nuvoloso, ma fortunatamente non pioveva!

Il colpo d’occhio al nostro arrivo fu piacevolissimo…la stazione al suo interno richiama lontanamente come architettura quella di Milano con la copertura in acciaio a semicerchio, mentre la parte frontale è molto suggestiva ed imponente, una delle opere architettoniche più importanti della città. Decidemmo di prendere il traghetto per raggiungere il luogo dove dovevamo alloggiare, in primo luogo, perché era gratis, secondo, per assaporare subito l’atmosfera tipica di Amsterdam, simile per certi versi a quella che si respira a Venezia, fatta di tanti canali. Nei 5 minuti scarsi di traghetto che dividono Central Station da Amsterdam Nord, girando lo sguardo a 360 gradi su tutto l’orizzonte, ho potuto notare una prima caratteristica di questa città che subito mi ha colpito, e cioè la straordinaria commistione tra l’antico ed il moderno. L’Antico  rappresentato dal centro storico, fatto di chiese, campanili, palazzi d’epoca, che emanava un enorme fascino dovuto alla sua secolare storia, crocevia di eventi storici importanti e fucina di straordinari artisti come il Wan Gogh e tanti altri, il moderno invece, identificato dai grattaceli che si scorgevano in lontananza e che si stagliavano nel cielo e dalle grandi opere frutto di Architetti dell’era moderna, tra le quali su tutte primeggiava in quel contesto il “Nemo”, opera del nostro Renzo Piano che, con la sua forma di enorme prua di nave che si getta nel mare, dominava su tutto il canale.

Avevo prenotato un Bungalow da 4 posti letto in zona Amsterdam nord appunto, che si trovava a soli 10 minuti di autobus (n. 32 - 33 diurni e 361 notturno) da Central Station, noi però ci arrivammo, come ho detto, con il  traghetto da Central Station fino al molo Meeuwenlaan, che prende il nome da quella enorme via che si vede benissimo sulla cartina e che percorrendola per un bel tratto porta dritta dritta al Camping Vliegenbos (Meeuwenlaan 138, sito web: www.Vliegenbos.com). Scesi dal traghetto al molo Meeuwenlaan ci trovammo nella zona nuova della città, una zona residenziale fatta di villini e case popolari, abitata anche da molti extracomunitari, specialmente di origine araba. Camminammo per circa 15 minuti prima di arrivare al Camping ed il più stanco era Vincenzo, al quale gli si era allungato il braccio destro di circa 10 cm. a forza di trascinare il suo Trolley per la strada , reduce oltretutto dalla stancante “movida” Catalana e con poche ore di sonno al suo attivo!

Il Camping Vliegenbos non è costoso, infatti pagammo 17 euro a notte, alle quali bisognava aggiungere la Tourist Tax giornaliera di 0.55 euro per un totale di 18.65 nette a testa, da tenere conto però del deposito che và versato all’ingresso come cauzione di 100 euro, ma che viene poi restituita al termine del soggiorno!....per chi arriva in macchina calcolate 8 euro di parcheggio giornaliero!....anche se sconsiglio a tutti di affittare l’auto perchè tanto non la userete mai! Amsterdam infatti non è l’ideale per gli spostamenti in auto in quanto ci sono difficoltà per il parcheggio e quando lo si trova costa carissimo, ed inoltre i vigili sono molto severi e si rischia di prendere una multa per divieto di sosta con tanto di ganasce alle ruote se si supera anche di un solo minuto l’ora per cui si è pagato. L’ideale per muoversi secondo me è la bicicletta, perché Amsterdam è nata per pedalare, essendo del tutto pianeggiante ed avendo una rete di piste ciclabili veramente eccezionale, non c’è via della città, seppur piccola, che non abbia la pista ciclabile, e dovendo affittare una bici non costa veramente niente, 6 euro al giorno!....solo un avvertenza…legatela bene, perché fiorente è il traffico di bici rubate!!...ed occhio a non camminare da pedone distratto all’interno delle piste ciclabili (cosa che capita molto spesso per chi non è del posto), perchè Amsterdam è l’unica città in cui non è il pedone ad avere sempre ragione ma il ciclista!!...quindi se vi parate davanti ad un ciclista senza volerlo e con una certa disinvoltura, state pur certi che con la stessa disinvoltura lui vi monterà sopra, imprimendo  una striscia di pneumatico sulla vostra schiena!!  occhio ragazzi occhio!!

Noi comunque vagabondavamo per la città con gli autobus…ma se state tutto il giorno in giro, non fate come noi che all’inizio facevamo biglietti orari pagando direttamente al conducente a botte di 2.40 euro un biglietto che durava 1 ora, ma acquistate il biglietto giornaliero che con 6.30 euro girate quanto volete!

Tornando al nostro Camping, una volta sbrigata la registrazione alla reception, prendemmo le chiavi della nostra baracchetta di legno nr. 10, ci precipitammo ad aprirla e ci buttammo così sulle brande, per prendere confidenza col giaciglio che ci avrebbe accolto per tre notti. La baracca seppur fredda e modesta, era piacevole, specialmente perché inserita in quel contesto invitante con molto verde e con servizi igienici comuni, ma molto puliti e confortevoli….diciamo che tutto sommato ho visto di molto ma molto peggio . Stanchi del viaggio ma carichi di tanta voglia di farci un giro per Amsterdam, svuotammo lo zaino, ci facemmo una doccia veloce e schizzammo via con il 32 in direzione Central Station!

Dalla Stazione ci incamminammo lungo la Damrak, la lunga arteria che collega Central Station con Piazza Dam tagliando in due il centro storico. Essa in realtà fino al 1972 era un enorme canale che venne poi interrato per volere dei cittadini che, stanchi degli odori nauseabondi che emanava e dei topi che in esso sguazzavano, ottennero il suo interramento e la costruzione dell’attuale Damrak, che piano piano diventò il fulcro dell’attività commerciale del centro città, e si riempì di negozi, ristoranti ed empori  di souvenir, in uno dei quali passammo la serata. Cercavamo qualche Souvenir da portare a casa, e vi posso assicurare  che chi è alla ricerca di oggetti stravaganti ed originali e non si accontenta dei soliti oggettini triti e ritriti, tipo posacenere, soprammobili che cambiano colore col tempo o calamite per i frigo, qui trova pane per i suoi denti!!

Entrando in questi negozi di souvenir infatti, ci si rende subito conto della straordinaria singolarità di questa città che, oltre ad attrarre il turista con la sua storia e le sue tradizioni, lo irretisce per le originali e credo per certi versi “uniche” attrattive, fuori dai canoni convenzionali e che hanno a che fare col trasgressivo, con l’insolito e che irresistibilmente attraggono il turista incuriosito!!....quali sono?.....Sesso e Droga …. gli manca solo il Rock and Roll per vincere la palma di città più trasgressiva d’Europa!!

Amsterdam e l’Olanda in genere, credo siano l’unico esempio nel mondo in cui si attui una politica di completa liberalizzazione delle droghe leggere, unita ad una pubblica e libera prostituzione nelle tante famose “vetrine” autorizzate del paese e disseminate nelle vie e viuzze dei quartieri a luci rosse. Il sesso qui, oltre ad essere vissuto nelle vetrine la sera (a chi interessa logicamente), ci viene propinato in ogni salsa anche nei molteplici sexy shop disseminati in ogni angolo del centro storico, aperti giorno e notte e negli altrettanto numerosi locali che propongono spettacoli di spogliarello e real sex. L’altro motore attrattivo della città sono le droghe, quelle leggere però! Come la Marijuana, che in un regime di liberalizzazione, viene fumata in ogni angolo della città con una certa tranquillità, ma specialmente all’interno dei coffeeshops presenti nella città. Gli olandesi sono stati straordinariamente furbi nello sfruttare queste intuizioni a livello commerciale, basta farsi un giro per questi empori di souvenir per rendersi conto del fiorente merchandaising   che ruota intorno al sesso e alle droghe leggere…lascio alla vostra fantasia immaginare cosa sia possibile trovare al loro interno……

Fatta qualche spesa, ci prendemmo un bel trancio di pizza al taglio in una pizzeria sulla Damrak gestita da italiani e ci incamminammo per la via fino a raggiungere Piazza Dam. Passammo la serata per le vie del centro storico e del quartiere a luci rosse, entusiasmati dall’atmosfera che via via si respirava, quando si affievoliva la luce del giorno e si accendeva quella della notte, fatta dei neon rossi delle vetrine e di insegne coloratissime dei coffeeshops, dei Pub, dei Sexy Schop, dei teatri sexy e dei Disco bar!!...insomma eravamo completamente stregati dal tourbillon delle luci di questa città e dagli odori delle pietanze che veniva dalle cucine dei ristoranti, odori forti, sicuramente diversi dai nostri e che ci misero un certo languorino  . Per le strade si incontra gente di tutti i tipi e di tutte le razze…è incredibile veramente!!, dal nero al cinese dall’arabo all’italiano, come quel napoletano “mezzo fatto” e che da anni “barboneggiava” per Amsterdam che “bell e buono”…come si dice a Napoli, si mise a parlare con noi della città, dei locali migliori, di dove si poteva mangiare meglio, ballare meglio, fumare meglio….insomma una fucina di informazioni! E alla fine da buon italiano sapete che ci chiese?: “….Tenete qualche spiccio per mangiare?….” che spasso!....passeggiando, spesso ci avvicinavano tipi loschi, offrendoci cocaina, non si contano le volte che ce l’hanno offerta…e noi a dire..”no thanks!”.  Cenammo con un menù turistico in un ristorante sulla Damrak a base di carne e patatine fritte, conoscemmo tre ragazze italiane di Verona con le quali prendemmo una birra seduti sui tavoli all’aperto di un coffeeschops e con le quali poi ci salutammo in Piazza Dam, camminammo poi vorticosamente e senza meta tra le vie della città, passando da un locale all’altro fino a che, finalmente e senza sapere come , ci ritrovammo al Camping Vliegenbos pronti a sprofondare nel letto!!

La notte passò in fretta, ma fu molto fredda, perché il nostro “confortevolissimo” bungalow infatti, oltre alle quattro tavole di cui era composto J era fornito solamente di materassi e cuscini, il resto (federa lenzuola e coperta) ce lo saremmo dovuto portare noi. Il problema è che mai ci saremmo aspettati una temperatura cosi rigida, al punto che infatti, io e Luigi avevamo solamente qualche lenzuolino leggero niente più! Sergio invece da buon avveduto calcolatore freddoloso, si portò una bella coperta che lo mise al riparò dall’umidità notturna….peggio di tutti indovinate chi era?...ma si il nostro Vincenzo!!  che non aveva completamente nulla da mettersi addosso, complici di questa sua dimenticanza eravamo però anche noi (specialmente io ) che ci eravamo presi l’incarico di portare le lenzuola anche per lui e che, tra un disguido ed un altro, ce ne siamo proprio dimenticati!...insomma il nostro buon Vincenzo passò la notte spoglio come un lombrico…lo trovammo la mattina piegato in due, in posizione rannicchiata, atta a dissipare il meno calore possibile, con sopra un asciugamano un metro per un metro, perlopiù umido della doccia della sera prima!....che scenetta .

Morale della favola, l’indomani perdemmo Vincenzo per una giornata intera…lo lasciammo infatti dormiente nel Bungalow, in preda a raffreddore, mal di gola, mal di testa, brividi di freddo e mal di ossa (insomma non gli mancava proprio nulla ) ….un vero straccio!!

Io Luigi e Sergio, freschi come rose, girammo tutto il giorno per la città e per prima cosa andammo a visitare il Van Gogh Museum (www.vangoghmuseum.com ) prendendo il tram nr. 2 da Central Station ci  scendemmo proprio di fronte. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro, ma ne vale proprio la pena andarci anche se non si è, come nel nostro caso, grandi intenditori di arte, perché si rimane veramente colpiti dai colori intensi sprigionati dalle sue pennellate!....Poi chi non ha mai sentito parlare di alcune sue grandi opere come “I Girasoli” o “La Camera da letto” ?...insomma se andate ad Amsterdam, non esitate a visitare questo museo….ne vale veramente la pena!   

Usciti dal Museo, ormai era ora di pranzo, camminammo lungo la Paulus Potterstraat, costeggiammo il Rijksmuseum (museo questo che avrebbe meritato una visita), attraversammo il canale Singlelgracht e ci trovammo nella bellissima Leidseplein, abbastanza caotica e piena di Pub, dove mangiammo un panino al volo per poi continuare la nostra passeggiata fin Piazza Dam e Damrak naturalmente, fino a Central Station.

Tornati al Campeggio trovammo Vincenzo che si era appena svegliato e ancora si striracchiava, mentre noi, stanchi ma contenti, posammo i nostri pacchi e pacchettini e ci buttammo sulla branda! La sera mangiammo nel ristorante del Campeggio dove gustammo un ottima zuppa di cipolle, tranne Sergio che optò per una zuppa al pomodoro e un altrettanto ottimo secondo a base di carne o pesce e patate. Devo dire che è un posto consigliabile per chi alloggia lì, perchè si mangia bene, si spende poco (15 -20 euro), il servizio è buono e dopo ci si può fare una bella doccia prima di uscire come facemmo noi!!.

La serata la passammo girovagando tra il centro storico ed il quartiere a luci rosse, curiosi ed entusiasti come non mai, con Vincenzo ringalluzzito da quasi 24 ore di sonno e noi altri tre un po’ più bolliti, ma pienamente in carreggiata!!....concludemmo la serata in un Disco Pub dove ascoltammo un tizio che suonava il Sax divinamente, a tempo di House….che forza!!.....all’uscita affamati come lupi, saccheggiammo un carrettino ambulante che vendeva dolci tipici e tornando in piena notte col 361 notturno, passammo per Rembrandplein, una Piazza piena di Pub e discoteche e che, questo lo sapemmo dopo, insieme a Leidseplein era uno dei fulcri della vita notturna di Amsterdam….eravamo lessi ma ci ripromettemmo di tornarci l’indomani. Quella sera ci addormentammo più tardi della sera prima tra chiacchiere e risate incontrollabili…che bello! e che risate!!...indimenticabile.

Il sabato mattina ci svegliammo tardi, facemmo colazione tardi ed uscimmo tardi…..dalla Stazione percorremmo a piedi Prins Hendrikkade, costeggiando il canale alla nostra sinistra in direzione del grande museo della navigazione, mentre alla nostra destra c’era il vecchio quartiere ebreo. Ci fermammo prima però del Museo della navigazione, che era oramai in chiusura (erano ormai infatti quasi le 17.00), in prossimità dell’enorme opera architettonica di colore verde, chiamata “Nemo” e che campeggia, mastodontica, sul bacino e che si staglia sopra il porto in corrispondenza del grande tunnel sottomarino che collega la città vecchia ad Amsterdam nord. Questa opera, che è frutto del lavoro del nostro illustre Architetto Renzo piano, prende la forma di un antico vascello seicentesco ed è molto suggestivo, specialmente se si sale in punta, come abbiamo fatto noi, attraverso una lunga scalinata (2.50 euro l’ingresso compresa consumazione al bar), in cima alla quale si può godere di una vista veramente mozzafiato su tutta la città e dalla quale si può scattare qualche foto. Peccato però che non abbiamo potuto visitare il museo al suo interno perché anch’esso in chiusura. Subito dopo, intorno alle 18.00, facemmo un giro organizzato di tutta la città, col traghetto, attraverso i canali, comodamente seduti e con tanto di guida registrata diffusa dagli altoparlanti, ma rigorosamente in inglese purtroppo!!....il traghetto lo prendemmo con una delle compagnie che effettuano questi tour di fronte Central Station all’inizio della Damrak ed il giro, che se non ricordo male dura circa 1 ora e mezza, costa 6.50 euro….ne vale veramente la pena, perché vedere Amsterdam dai canali anziché camminando per le strade, offre emozioni diverse ed atmosfere uniche….è come andare a Venezia e non prendere il traghetto o non andare in gondola!......Serata per negozi al centro a fare un po’ di acquisti e poi di corsa al bungalow per una bella doccia tonificante e la solita zuppa di cipolle buonissima!!

La tarda serata e la notte la passammo in Rembrantplain centro nevralgico della vita notturna insieme a Leidseplein che vedemmo di giorno,….ma non di notte purtroppo… ....comunque se volete una “noche caliente” olandese, non perdete questi due luoghi di ritrovo dei nottambuli di Amsterdam!!....girammo un po’ di locali e discoteche ma non mi chiedete quali, perché tra una birra e l’altra ho rimosso …… ma basta leggere una guida della città e vedrete che avrete l’imbarazzo della scelta…..mi ricordo solo che tornammo stanchi morti come zombie al nostro Bungalow, con il nostro mitico 361 notturno  !!....Dormimmo poco anche quella sera, tra risate e cazzeggi vari…consapevoli che l’indomani saremmo dovuti tornare alla nostra vita di tutti i giorni….

I ritorni in genere sono sempre molto tristi e carichi di nostalgia….quindi vi risparmio il racconto del rientro!!....Mi viene solo voglia di abbracciare in una sola volta i miei tre amici di sempre!!!...Vincenzo Luigi e Sergio, e di ringraziarli, perché con la loro presenza, hanno reso questa vacanza, seppur breve, ancora una volta….Unica!!

 

 

Alessandro

ariel70@inwind.it 

 

 

 

 

 

 

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