Zambia - Botswana

(Il dominio incontrastato della natura)

Diario di viaggio Ottobre '09

di Erik Viani

 

 

    

 

Questo viaggio nasce da un forte desiderio di toccare con mano quello che di meglio l’Africa offre a livello naturalistico e con esso paesaggi incantati e splendidi scenari.

In effetti i costi sostenuti per i safari e l’organizzazione in Botswana sono più cari rispetto ad altri parchi e riserve africane ma il risultato è stato sicuramente ricompensato e l’aspettativa non ha tradito sicuramente le mie attese.

“La natura davvero abita l’uomo così come, più normalmente si direbbe, l’uomo abita la natura”.

In Botswana si ha davvero questa sensazione; ci si sente parte integrante della natura e non dominante come nella maggior parte dei casi.

In Zambia avevo già visitato la parte nord dei grandi parchi ma ci tenevo a vedere le maestose cascate Vittoria anche se il periodo, ottobre, era meno indicato trattandosi della stagione con minore portata idrica. In compenso, approfittando di questa occasione, è stato possibile attraversare il fiume Zambesi da un estremo all’altro sino a raggiungere le “Main Falls” e farsi un bagno nella “Devil’s Poll”,  la piscina del diavolo.

In questi idilliaci paesaggi, si ha la sensazione di fermare il tempo e con esso la velocità potendo meglio scoprire ed entrare a contatto con i grandi e variegati spazi lungo il nostro percorso.  

 

L’ Africa nera è come un labirinto di specchi, devi fare attenzione a come ti muovi, ma se trovi la strada giusta, ti può portare in paradiso.

Il mio paradiso è fatto di amicizie, di piccole storie, di povertà, ma di grandi emozioni come: il bagno nella Devil’s Poll, una visita fugace nella missione Olga’s Project coordinata da volontari italiani della ONG Celim, dove non scorderò mai questa scritta riportata sul muro di una scuola:

Education is the most powerful weapon which you can use to change the world”

(Nelson Mandela)

Do not give me a fish but teach me how to fish“,

gli incontri ravvicinati con il raro rinoceronte bianco al Mosi-o-tuna National Park in Zambia, con il leopardo al Chobe ed i leoni nel delta dell’Okavango in Botswana.

Rimarranno per sempre scolpiti nei miei ricordi inoltre i tramonti in battello sul  fiume Zambesi e le avventure nei campi tendati lungo tutto il nostro percorso nei parchi del Botswana. Soprattutto in questi ultimi, sistemati nella Moremi Wildlife Reserve ( l'unica area del delta ufficialmente destinata alla salvaguardia del territorio) vige la legge dei “dieci metri”. Si può percorrere a piedi non più di dieci metri intorno alle nostre tende dopodichè ognuno è responsabile della propria incolumità.

Per accedere alla riserva è obbligatorio alloggiare in uno dei lodge all'interno o in uno dei campeggi ufficiali (non è permesso il campeggio libero); se non si ha la prenotazione del campeggio o del lodge non è consentito l'ingresso. Trattandosi di una riserva statale non è consentito organizzare safari notturni, cosa che è possibile fare nelle altre aree del delta.

 

            

 

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-18/10  Milano -  Joburg  volo intercontinentale con Emitares via Dubai

 

Toccata fugace nella grande città africana con una bevuta di birra ed un’ottima cenetta all’Africa Centre Leisure Hotel.

 

-19.10  Joburg – Livingstone volo operato con South African

 

Arrivo in mattinata in Zambia e ci accoglie un sole pallido con un’umidità a stecca ma una voglia di tuffarsi subito lungo le strade rosse ed impolverate di Livingstone, piccola cittadina da percorrere comodamente a piedi senza alcun pericolo. Non offre particolari attrattive se non per la breve distanza dai quattro confini (Zimbabwe, Botswana,Namibia, Zambia) ma soprattutto dal ”grande tuffo”.

Il Jollyboys Backpackers, l’ostello presso cui alloggiamo è molto spartano ed essenziale ma nello stesso tempo economico e ricco di proposte per escursioni a buon prezzo nella zona del “grande tuffo”. Ceniamo da Beppe presso il ristorante Olga’s Project in paese.

La pizza, severamente sconsigliata lontana dallo “Stivale del Vesuvio”, è formidabile ed accompagnata da un litro (la mia ricetta contro il caldo e l’umidità) di birra Moshi Lager offre al palato un incontro Africa - Italia da buon gurmet.

 

 -20.10  Livingstone

 

Decidiamo per un’escursione attraverso lo Zambesi per poi raggiungere le main falls del “grande tuffo”. Alcuni di noi decidono per un bagno nella piscina del diavolo. Ci si tuffa da uno sperone di roccia e ci si appoggia lungo uno schienale naturale che funge da spalla e protezione da dove parte un salto di 110 mt. La corrente fortunatamente in quel tratto riparato non è forte………ma attenzione!!!

 

Il noto esploratore inglese David Livingstone, quando vi mise piede per la prima volta nel 16/11/1855 esclamando disse:

”Scenes so lovely must have been gazed upon by angels in their flight”

(Scene così belle devono essere state fissate in alto dagli angeli nel loro volo)

 

Quest’esclamazione non si riferiva probabilmente al nostro triste e pietoso spettacolo ma alla magnificenza della natura circostante.

 

  

 

Dopo la traversata alcuni di noi decidono per un’altra escursione provando la brezza di gustarsi dall’alto l’intero paesaggio delle cascate Vittoria in elicottero oppure in deltaplano.

La sera ci rivede protagonisti sul fiume a bordo di uno splendido battello per immortalare il fantastico e romantico tramonto del sole che muore proprio dentro le cascate ed il sorgere trionfale di una luna piena d’orgoglio africano.

 

 

 

-21.10  Livingstone

 

Mattinata dedicata alla visita alla YCTC (Youth Community Training Center) coordinata dai volontari di Olga’s Project. Vi è una vera e propria organizzazione d’inquadramento nel mondo del lavoro per diverse figure professionali.

Oggi, YCTC offre uno spazio di socializzazione e svago a circa 250 ragazzi e ragazze – grazie alle attività ricreative e sportive, alla biblioteca, al centro di ascolto/consultorio (test HIV) – ma soprattutto la scuola dove i ragazzi possono imparare varie professioni: dalla falegnameria, all’idraulica, dalla sartoria al catering e all’informatica.

Info: http://www.olgasproject.com/yctc_it.htm

Rientro in ostello per pranzo e nuova uscita per visitare il piccolo parco Mosi-o-tuna sperando di vedere il raro rinoceronte bianco.

Situato a circa 5 km dalle cascate Vittoria, il parco Mosi-o-tuna non è sicuramente tra i più estesi dello Zambia ma offre ancora la possibilità di osservare alcune delle specie rare a rischio d’estinzione come il rinoceronte bianco ed il leopardo.

Nonostante la nostra fascia oraria non fosse tra le più indicate siamo stati molto fortunati in quanto, a poca distanza dalla nostra jeep, abbiamo incontrato prima il branco di rinoceronti con quattro femmine e, poco più avanti, il maschio solitario.

Mi hanno colpito i loro sguardi, di curiosità e nello stesso tempo di tenerezza, quasi volessero chiedere rispetto. Una corazza segnata dal tempo con diverse cicatrici da tutti i lati ed un’ancestrale pace dei sensi che trasmetteva un senso di pace.

Continuiamo il nostro walking safari dove l’eccessiva temperatura consigliava agli animali qualsiasi riparo in ombra. Riprendiamo il nostro fuoristrada e proseguiamo verso lo Zambesi dove, vista la presenza dell’acqua, siamo riusciti ad incontrare diversi mammiferi ed uccelli di ogni specie.

Ceniamo nuovamente da Olga’s e salutiamo Beppe da Potenza.

 

 

 

-22.10  Livingstone – Kasane – Chobe N.P.

 

Partenza ore 08 e percorriamo la lingua di terra che ci conduce verso il confine con i quattro Stati africani. 37 km in rettilineo sino a raggiungere Kazungula per poi attraversare il fiume Chobe dove, dalla sponda opposta, si prosegue sino Kasane già in territorio Botswano. Kasane è l’ultimo avamposto civile prima di entrare nel parco ed è l’unica occasione per far spesa di viveri e provviste.

Pranziamo al sacco nel primo pomeriggio lungo le sponde del fiume all’interno del parco e

raggiungiamo la nostra piazzola per accamparci per i prossimi tre giorni.

Tempo di montare le tende ed iniziamo il primo vero safari nei grandi parchi del Botswana. Mi stupisce la moltitudine di elefanti che facilmente si incontrano lungo le piste sterrate che, altrettanto “docilmente”, si lasciano avvicinare. Gazzelle di ogni specie, zebre, giraffe, bufali ed una leonessa che, al nostro arrivo, si lecca i baffi.

 

 

 

Cena fronte fiume con un gioco di luci spettacolare ed uno sfondo che volge al tramonto colmo di zebre al pascolo quasi fosse un quadro di Edouard Monet.

Ogni colore è attenuato, ma il loro insieme è intenso, per rivelare la contemplazione del giorno che muore infuocato all'orizzonte e la polvere sottile sollevata dagli zoccoli delle zebre che risalta le sagome degli animali nella penombra.

Appena spegniamo il fuoco prevale un silenzio dal quale posso quasi sentire il rumore dei miei pensieri.

 

 

 

 

-23.10  Chobe N.P.

 

Solita sveglia alle 05:30 del mattino e solite tracce di passaggio di leoni a poca distanza dalle nostre tende. Ormai quello che le tenebre nascondono di notte sembra rivelarsi alle prime luci dell’alba. E’ il momento ideale per scovare i felini all’opera ed osservare interi branchi di elefanti che, dall’interno del bush, si recano al fiume per la prima bevuta di giornata. La vista di una carcassa di bufalo, vittima di qualche imboscata notturna, attira un leopardo che, al nostro arrivo, intimorito,  cerca l’attimo giusto per una meritata dose di  un pasto in tranquillità. Un cucciolo subito dopo si lascia avvicinare a pochi metri e non nascondo l’emozione di osservare questo esemplare così regale ed elegante allo stesso tempo. Un animale splendido, perfetto e schivo.

 

 

Poco dopo osserviamo un gruppo di avvoltoi che si contengono quel che rimane di un impala preda di una iena.

E’ una vera e propria ubriacatura di natura; ogni lato, lungo il fiume Chobe, offre una moltitudine di vita animale d’ogni specie.

 

 

Al pomeriggio decidiamo di navigare lungo le sue sponde con una piccola imbarcazione a motore per osservare più da vicino i branchi di ippopotami e qualche sporadico coccodrillo.

 

 

 

-24.10  Chobe N.P.

 

Ormai la luce mattutina ci detta i ritmi di levata ed il cielo azzurro ci accompagna quasi volesse abbracciarci per ogni escursione programmata. Ogni giorno si riesce ad osservare una specie diversa e questo ci fa’ da stimolo per sfidare qualsiasi ostacolo ed imprevisto:

strade, sentieri, attraversamenti di branchi ed insetti d’ogni specie.

La bellezza di questo parco è dettata anche dal fatto che, dalla sua costituzione, circa 40 anni fa, si è sempre cercato di conservare e rispettare la natura con un occhio di riguardo con la consapevolezza che, la sua salvaguardia, è di primaria importanza per l’economia dell’intero Paese.

 

-25.10  Chobe N.P. - Savute

 

Salutiamo in mattinata questa meraviglia naturalistica e ci spingiamo a sud verso il delta dell’Okavango. Dopo giorni senza alcun contatto con il mondo umano, all’uscita del parco, si ha quasi la sensazione di ritornare in un incubo fatto di escavatori affamati, camion alla ricerca di nuove strade, cinesi in fotocopia con caschi e tuta da lavoro e cumuli d’immondizia all’ingresso di ogni villaggio.

Chissà quale futuro ci attenderà con questi ritmi.

 

Einstein disse: “Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima. “.

Concordo pienamente con la sua riflessione considerando soprattutto con quali ritmi e voracità si rende predatore  del tempo che da milioni di anni governa il Mondo.

Il mondo é stato fatto per l' uomo, e non l' uomo per il mondo.

 

Rientriamo nella riserva del Savute nel pomeriggio e non nascondo la felicità d’essere rientrato nella mia gabbia di dieci metri circondata d’alberi ed aria pura.

La temperatura aumenta, l’aria è sempre più secca e la vegetazione arsa da un sole perenne.

Durante l’escursione, per osservare alcune incisioni rupestri, la nostra guida viene punta in più zone sul viso da uno sciame d’api. Con il trascorrere del tempo il veleno penetra sempre più in profondità sino ad impedire la vista ad un occhio ed a manifestare lo stesso iniziale problema anche per l’altro.

 

 

Il buon senso ci detta di ripiegare per una piazzola nella vicinanze per trascorrere la notte. Avendone già riservata un’altra ci tocca chiedere permesso alle guardie nel gate.

La loro fiscalità ci impedisce di usufruire di quelle ufficiali ma ci suggeriscono di rivolgerci direttamente alle altre agenzie che hanno accampato in altre zone limitrofe.

Il nostro autista ormai guida con un occhio solo e non so sino a quando riuscirà a vedere. Finalmente un’altra guida di un’agenzia locale si dimostra comprensibile e ci dà il permesso per accampare nelle loro area riservata.

 

-26.10  Savute - Moremi Wildlife Reserve

 

Notte movimentata, un furetto fa’ il diavolo a quattro con il mio zaino lasciato sul sedile della jeep. Riesce a morsi ad entrare in una tasca ed entrare di prepotenza in tutte le altre sino a raggiungere il meritato trofeo; un pacchetto di biscotti che disseminerà di briciole per tutto il sedile.

Non si sa come, ma riesce pure ad entrare nel frigobar sotto il sedile del mezzo ed appropriarsi di una confezione di prosciutto cotto.

In questa zona l’acqua diventa sempre più un bene prezioso e viene centellinato anche per le semplici operazioni di routine!!!

La mattina ci sveglia con l’autista con due occhi gonfi come patate!!! Si decide di partire ugualmente per un safari dove, fortuna vuole, un leopardo adulto ci fa’ da apripista dopodichè, con il sorgere del sole e la calura sempre più incessante, nessun altra ombra felina.

 

 

Gli imprevisti sono all’ordine del giorno ed, all’arrivo al North Gate di Moremi, la mala sorte ci vede costretti a ripiegare in un’altra piazzola di sosta in quanto l’albero di trasmissione della Jeep ha ceduto dopo un ennesimo guado.

Conoscendo comunque l’impercettibile arte africana dell’ “arrabattarsi”, non batto ciglio e, smontato il pezzo, ci avviciniamo al primo punto di campeggio per poi sostituirlo durante le prime ore dell’alba.

 

-27.10  Moremi Wildlife Riserve

 

Il paesaggio in queste zone varia di continuo dove l’acqua detta il ritmo alle sua forme e colori e gli animali giocano il loro ruolo come pedine in una scacchiera.

Lungo il nostro percorso si osservano grandi branchi di elefanti che si rinfrescano nelle pozze d’acqua ed antilopi di ogni specie intente a brucare l’erba tenera di prima mattina.

Grandi termitai fanno da sfondo negli ampi spazi ricchi di vegetazione e selvaggina.

 

 

-28.10  Moremi Wildlife Riserve

 

La mattina viene dedicata ad una bellissima escursione in mokoro lungo i rami del delta dell’Okavango.

Una gita con una barca tipica locale attraverso i canali dell’Okavango pieni di vita dove, in alcuni tratti, è possibile anche farsi un bel bagno. Provo anche a remare, visto che la profondità dell’acqua arriva al massimo a due metri, e si ha quasi la sensazione di condurre una specie di gondola africana.

 

 

 

Dopo una breve spuntino in un isolotto rientriamo alla base per una pausa al campo tendato.

Neanche il tempo di una breve ma rinfrescante doccia all’aperto che un branco di leoni ci sfiorano quasi noncuranti della nostra presenza per recarsi alla prima pozza d’acqua per abbeverarsi. Il branco è composto da tre femmine e, più distante, un grosso maschio.

 

 

 

Si lasciano avvicinare a pochi metri e poi scompaiono nel fitto del bush.

Ora riesco sempre più a capire quanto, oltre una certa distanza di sicurezza dal nostro accampamento, potrebbe essere fatale.

 

-29.10  Moremi Wildlife Riserve

 

Le giornate si alternano una dopo l’altra ma il tempo sembra mai finire visto l’intensità ed i ritmi imposti dalla natura.

Sveglia alle 05:30, ore di escursioni nel parco a bordo del nostro mezzo e rientro a due tappe, per pranzo e cena con dormita non dopo una e più partite di burraco che si protraggono sino a buio tardo.

Di notte il rumore della natura è inquietante e, se non ci si fa l’abitudine, lascia la notte in bianco. Non è il mio caso, ormai a questi rumori ci sono avvezzo e non fanno altro che accompagnarmi verso i sogni migliori. Capita ogni tanto d’essere svegliato di soprassalto da rumori talmente assordanti che sembrano a lato della tenda. Gli elefanti quando mangiano non badano a sradicare alberi e scavare buche e la mattina facciamo la conta dei danni attorno alle nostre tende. Sensazioni così profonde è raro descriverle se non provandole in presa diretta.

 

-30.10  Moremi Wildlife Riserve

 

Oggi è il giorno dell’addio ai grandi parchi del Botswana e, quasi d’incanto, il re della foresta spunta dal bush e ci accompagna per un breve tratto dandoci l’arrivederci.

Il suo sguardo profondo nasconde una certa curiosità ma il solo fissarlo negli occhi mi raggela il sangue e mi trasmette un grande senso di rispetto. Il grande rispetto delle regole della natura dove lui è il re incontrastato ed io mi sento una semplice pedina in questa grande e bellissima scacchiera verde e gialla.

 

 

 

Arriviamo nel pomeriggio a Maun, il primo paese a sud del Delta, e ci sistemiamo al “The Old Bridge Backpackers”, graziosa ed economica struttura alle sue porte.

Notte stellata e di luna piena e, tra una birra e l’altr, fioccano i racconti dei giorni trascorsi nei parchi di sua maestà.

 

-31.10  Maun – Joburg – Dubai - Milano

 

A malincuore salutiamo alcuni amici del gruppo che proseguono il loro viaggio alla ricerca della pioggia nel kalahari e ci imbrachiamo a bordo di  un piccolo bielica di  Air Botswana sino a Joburg per poi aumentare la stazza con Emirates  sino a Dubai per giungere in serata a Milano.

 Ho la sensazione di avere la testa sulle nuvole dopo questa overdose di natura e tranquillità.

 

 

 

RINGRAZIAMENTI

 

Innanzitutto un grazie di cuore a :

-Silvia M., Ornella, Grazia, Silvia M. , Fulvia V., Fulvia D., Gherti, Paolo, Giuliano, Fabrizio e  Mimmo che mi hanno accompagnato,  supportato ma soprattutto sopportato per questi indimenticabili 2500 km in terra africana.

Undici viaggiatori con un grande cuore ed una grande voglia di avventura;

-tutte quelle persone che si adoperano anima e corpo seguendo un proprio ideale di aiuto e soccorso oltrepassando confini e barriere socio - culturali :

-Beppe e tutti i volontari di Olga’s Project

 

"... lieta la vita, l'emozione e il vagabondar per mondi e mondi,

tocchi annusi tocchi e guardi, negli occhi di chi viaggia il sole non tramonta!"

 S. Penna

 

  

Ed ora……………si cambia canale………

 

 

Erik - viaggiomania@yahoo.it

 

 

 

 

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