Valle della Mosella
Germania
Diario di viaggio 2014
di Domenico
Il mio blog: http://domenico1974.wordpress.com
Riprendendo
il discorso interrotto al lago
di Costanza (e aggiungendo la visita a Bonn) il numero di volte che ho
incontrato il Reno lungo il mio percorso sale a sette. Eppure l’obiettivo è
stato questa volta la valle della Mosella, il tratto del fiume tra Treviri (Trier)
e Coblenza che ospita qualche bel villaggio pittoresco, qualche castello e una
serie interminabile di vigneti che ricoprono le colline. E quindi, giunti a
Coblenza, ritrovo il Reno che avevo lasciato ad aprile sulle sue cascate e,
appena un anno fa, proprio nella città del Deutsches Ecke.
Come
per la
valle del Reno (vedi il diario) ho scelto un giro combinato in treno e
bicicletta, sia per abbandonare il caos romano, sia soprattutto, per festeggiare
in modo poco mondano il quarantesimo compleanno.
Non viaggiavo da solo da un po’ di tempo e le tranquille e verdi rive della
Mosella rispolverano il piacere di farlo: basta essere pronti per ascoltare
tutti i pensieri che si affollano in questa tranquillità.
Muoversi
sulla Mosella
La Mosella, così come il Reno, offre chilometri di piste ciclabili facilmente
percorribili anche dai ciclisti dilettanti.
Per avere un’idea delle radweg basta dare uno sguardo in rete (per
esempio su http://www.mosel-radweg.de/de)
Al
centro informazioni di Treviri prendo un bell’opuscolo “Raderlebniskarte
Eifel-Mosel-Hunsrück” che ha una mappa con le piste ciclabili, le
relative pendenze e gli orari delle linee dei “Regioradler”, i bus su cui si
possono trasportare le biciclette. Io ho provato la linea 300 da Bernkastel-Kues
alla stazione di Wittlich: per gli standard della mia cultura, un’esperienza
ai confini della realtà di cui racconterò più avanti.
Le
pendenze lungo il fiume sono generalmente piccolissime per cui si fa poca fatica
anche se si procede in direzione contraria allo scorrere del fiume.
Principali distanze in bici:
da Coblenza a Tries-Karden = circa 40 km
da Treis-Kardem a Cochem = 12 km
da Cochem a Bullay = 32 km
da Bullay a Traben-Trarbach = 16 km
da Traben-Trarbach a Bernkastel-Kues = 22 km
Anche
il treno permette facili spostamenti, ma non tutti i paesi lungo le sponde del
fiume hanno una ferrovia. Ci sono stazioni da Coblenza a Cochem, poi si continua
lontano dalla Mosella prima di ritornarci tra Eller e Bullay. Proprio in Bullay
si cambia per poter raggiungere Traben-Trarbach (la coincidenza è immediata).
Da qui fino quasi a Trier il lungo fiume si può seguire solo in bici, bus o
navi. Non ho mai utilizzato le navi perchè lente, anche a causa di alcune
chiuse lungo il percorso.
Bus.
Dove non arriva il treno si può provare a prendere l’autobus. Le linee non
sempre sono molto frequenti; gli orari si trovano sul sito
delle ferrovie tedesche.
Alcuni autobus sono i cosiddetti “RegioRadler” (vedi foto) che permettono il
trasporto della bicicletta. Come si vede dalla foto, il conducente lega la bici
al carrello posteriore del bus e poi ve la slega alla vostra fermata. Il tutto,
con calma e senza stress. Considerato che in alcune parti dell’anno potrebbe
esserci un affollamento di biciclette, è consigliata la prenotazione. Il
trasporto della bici è incluso nel biglietto. Tutto quanto scritto a partire
dal precedente capoverso è per lo scrivente simile a un racconto di
fantascienza…
Noleggio
bicicletta. A Treviri (Trier)
ci sono un paio di noleggi in vista. Uno è alla stazione, l’altro è sotto la
Porta Nigra. I prezzi sono simili (12€/giorno) e il noleggio dura 24 ore
solari: se si prende alle 10 di mattina, si riconsegna alle 10 del giorno dopo.
A Koblenz il noleggio è più difficoltoso perché i negozi non sono facili da
individuare: uno in Gemusegasse 7, l’altro in Stegemannstraße (è un negozio
che vende bici).
Soggiorno
e alberghi
Ho scelto di pernottare due notti a Treviri e tre a Coblenza. Sono due città
piccole, si visitano facilmente in poco tempo e sono i centri più grandi e vivi
del tratto di Mosella.
Treviri, Hotel Pieper. Stanza piccola ma accogliente, posizione ottima
(10 minuti a piedi da stazione e Porta Nigra). Wifi libero. La proprietaria è
molto gentile anche se mi parla subito in tedesco senza accertarsi prima che io
lo possa comprendere. Colazione 7€ di buona qualità e varietà.
Coblenza, Hotel National. Stanza piccola, spartana ma comunque comoda.
Buona posizione: a meno di 10 minuti dalla stazione Hauptbahnhof e 15 minuti dal
castello. La colazione è tipica tedesca, mancano i dolci tranne pane e
marmellata. Il wifi è extra a 2,50€ al giorno. Buon prezzo, trovato
attraverso Google e non Booking.com.
Proprietaria molto gentile.
Collegamenti
aerei
La valle della Mosella si raggiunge facilmente dall’aeroporto Hahn di
Francoforte che è collegato con Coblenza, Treviri, Cochem e Bullay (per
citarne alcune).
Il tragitto Hahn – Treviri necessita circa 1 ora di bus (Flibco.com oppure sul
sito dell’aeroporto): meglio prenotare on line per risparmiare qualche euro.
Se si perde il bus si può usare il biglietto per la corsa successiva, a meno
che non sia tutto prenotato. E’ importante che l’aereo Ryanair arrivi
puntuale perchè la frequenza dei collegamenti non è elevata.
Giovedì
18 settembre: Roma Ciampino – Frankfurt Hahn, Treviri. (Sereno,
circa 27°C)
La città romana di Treviri (Trier) è, insieme a Coblenza (Koblenz), il centro
più grande e animato della valle della Mosella. Eppure la città è piccola,
quindi ha poco senso indicare cosa vedere: in una giornata si visita (almeno da
fuori) tutto ciò che c’è da visitare.
Treviri
fu capitale dell’impero romano d’occidente nel III secolo d.c. nonché città
natale di Karl Marx (la casa natia è visitabile).
Vale
dedicare un po’ di tempo alla Porta Nigra e al duomo.
La
Porta Nigra è il monumento principale della città: risale al II secolo
e il nome deriva dall’esito dell’attacco di un batterio che ne ha annerito
la bianca arenaria. All’interno c’è poco da vedere se non l’abilità
ingegneristica della struttura le cui parti, unite a secco, sono tenute insieme
solo da morsetti di ferro. Devo dire che il monumento è molto più bello e
imponente dal vivo rispetto a quanto si possa apprezzare da una foto.
Bello
il duomo, chiesa essenzialmente romanica dall’aspetto simile a una fortezza.
Più caldo e spirituale l’interno dell’adiacente Liebfraukirche, tra
i primi santuari gotici germanici: quando il sole attraversa le vetrate, i
riflessi rossi sulle pareti chiare sono bellissimi.
Nucleo
della città è Hauptmarkt che mi accoglie in una splendida giornata di
sole. Vi si affacciano molti bei palazzi, la croce del mercato eretta nel 958 e
la fontana delle virtù cardinali. Osservate l’orgogliosa scritta sul palazzo
rosso (rotes Haus): “1300 anni prima di Roma, Treviri esisteva”.
Nel
Palastsgarten ci si può piacevolmente rilassare (e c’è anche un bel
cafè). Non molto lontano c’è il sito delle Keiserthermen, complesso
termale eretto da Costantino che, almeno dall’esterno, mi sembra poco
interessante.
Del Römerbrucke (cinque pilastri su sette sono ancora quelli del II
secolo) non ricordo niente di particolare.
Seguendo
le indicazioni della Lonely Planet salgo verso Petrisberg. Percorro
Bergstrasse, elegante strada residenziale, che conduce all’anfiteatro
(si può sbirciare qualcosa da fuori). La temperatura è calda e la salita oltre
l’ingresso della Panoramaweg (poco dopo l‘Amphiteater) diventa
pesante. Forse proprio da questo ingresso parte la strada panoramica tra i
vigneti, ma la stanchezza si fa sentire e rientro in città.
Tra
i posti meno conosciuti, vale la pena un salto verso il tramonto in zona Zurlauben,
accanto al ponte di Keiser Willheim. È un piccolo tratto di lungo fiume con
alcune casette pittoresche e alcuni Biergarten e ristoranti all’aperto.
Dove
ho mangiato.
Ho abusato di panini preparati nelle varie Bäckerei, sia a base di salumi che a
base di salsicce o polpette. Sempre nelle Bäckerei, ho fatto pausa pomeridiana
con torta e cappuccino. In città ce ne sono diverse, ma la catena Muhlen Cafè
è molto invitante.
Ci sono alcuni buoni ristoranti in cui si mangia bene a buon prezzo.
Il Weinstube Kesselstall si trova di fronte al duomo: nelle serate
d’estate mangiare all’aperto sotto le piante rampicanti e illuminati dalle
candele è davvero suggestivo. L’offerta di piatti è limitata ed è un posto
più adatto a chi preferisce il bere al mangiare. Si ordina e si paga alla
cassa. Io prendo un “Himmel und Aed” che consiste in pudding nero, patate,
cipolle e composta di mele.
Zum Domstein è anch’esso vicino al duomo ed ha alcuni tavoli
all’aperto. Meno suggestivo del precedente, ma è vale sedersi fuori per la
vista sul duomo. L’offerta di cibo è buona e, considerate le porzioni, il
rapporto qualità prezzo è soddisfacente.
Venerdì
19 settembre: Giro della Mosella in treno e bici: Bullay, Traben-Trarbach,
Bernkastel – Kues,
(Sereno, circa 27°C)
Giornata perfetta per celebrare il quarantesimo compleanno. Prendo la bici alla
stazione (scelgo il biglietto ferroviario giornaliero di 25€ che alle
macchinette costa meno!) e parto in treno verso la Mosella come un perfetto
tedesco.
Ho
deciso di dividere la gita in un due parti. In questa prima metà visito il
tratto tra Traben-Trarbach e Bernkastel-Kues. Si prende il treno fino a Bullay e
poi si cambia con la ferrovia che arriva fino a Traben-Trarbach. Io scendo a
Koverig per cominciare a pedalare un po’ prima. Bernkastel-Kues si raggiunge
in nave, bus o – nel mio caso – bici. Proprio in Koverig c’è una della
chiuse della Mosella (un’altra la trovo vicino Bernkastel) che contribuisce a
rendere i tempi di navigazione molto lunghi.
Da
Bullay si comincia a vedere il bel paesaggio del fiume e direi che tutto il
tratto tra Cochem e Bernkastel è molto piacevole. La ciclabile è sempre
asfaltata e ben segnalata; le pendenze sono minime.
Le
due città gemelle di Traben-Trarbach (vedi la foto in testa
all’articolo) sono molto simili.
A Traben ci sono alcuni vicoli pittoreschi sormontati da viti e qualche
edificio Jugendstill come l’hotel Bellevue.
Dall’altra parte del fiume, passando sotto la Brückentor, c’è Trarbach
(foto) che offre qualche scorcio ancora più pittoresco e mi sembra un po’ più
grande e viva della gemella. In sostanza non c’è molto da vedere e una sosta
di un’ora può essere abbastanza.
Riprendo
quindi la pedalata veso Bernkastel-Kues (circa 22km percorsi in 90′).
Uscendo da Traben-Trarbach ci sono piccoli villaggi molto carini (come Wolf) che
offrono ristoranti all’aperto o Biergarten che, in giornate soleggiate e calde
come questa, sono molto invitanti.
Spuntino
lungo il fiume prima di giungere a Bernkastel-Kues. Il grosso delle
attrattive sono in Bernkastel; Kues è meno pittoresca ed è soprattutto nota
per il Sankt Nikolaus Hospital, ospizio fondato da Niccolò Cusano che in questa
città ebbe i natali.
Bernkastel
è molto bella, piena di di taverne, case a graticcio, in pietra e ardesia,
incastonata tra colline di viti e con un piccolo bel lungo fiume. Oggi c’è
anche un concerto in piazza. Il centro è piccolo e ci si muove con facilità
intorno Marktplatz. Mi fermo per il pranzo e un po’ di ozio, dato il piacevole
scenario.
Il
rientro verso Trier è con il “Regio Radler Maare Mosel” (linea 300, una
corsa ogni due ore) che, come molte linee attrezzate per trasportare bici, non
effettua corse molto frequenti (meglio prenotare i posti bici in periodi di alta
stagione). L’esperienza è da fantascienza: l’autista fissa le bici nel
rimorchio e, a destinazione, scende per liberarle. Il prezzo di questo bus è
incluso nel biglietto giornaliero Rheinland-Pfalz-Ticket.
Destinazione
Wittlich Hauptbahnof, poi in treno verso Trier. Scendo un po’ prima, a Ehrang,
per girare un altro po’ in bici, ma la ciclabile verso Trier passa in una zona
industriale ed è in questo tratto lontana dal fiume tranne nell’ultimo tratto
(da Pfalz) e quindi non è che valga molto la pena.
Sabato
20 settembre: Trier-Koblenz, Burg Eltz (tentativo fallito), Brühl (Schloß
Augustusburg), Bonn (sereno
in mattinata, poi nuvoloso e pioggia nel pomeriggio)
Il
programma prevedeva arrivo a Coblenza in mattinata e ripartenza verso Burg Eltz,
villaggio e castello da fiaba a qualche chilometro dalla città.
La giornata inizia con un sole caldo ed è così fino a Coblenza, cosa che non
permette di avere idea di come il tempo stia per cambiare repentinamente.
Andando verso Burg Eltz, il treno da Coblenza a Moselkern passa attraverso un
violento temporale: la zona intorno Hatzenport sarà successivamente battuta da
nubifragi che causeranno ritardi e sospensione del servizio ferroviario.
Per
farla breve.
Per arrivare al Burg Eltz evitando di farsela a piedi (circa 5km dalla
stazione Moselkern, circa 90 minuti) o prendere il costoso taxi, l’unico modo
è sfruttare il Burgenbus (linea 330) che corre solo sabato, domenica e
giorni festivi a orari molto limitati. Per questo avevo scelto la giornata di
sabato. La fermata a Moselkern, cittadina semideserta lungo la Mosella, non è
il posto migliore per aspettare un bus perché non c’è nessuno a cui chiedere
dove il bus fermi. Meglio andare a Treis-Karden dove ci sono due fermate (Marktplazt
e Bahnhof). L’itinerio a piedi da Moselkern è comunque ben indicato e si
trovano informazioni anche in rete (Sito
Burg Eltz)
Quindi:
la fermata non si trova, avviarsi a piedi con un temporale in arrivo (e senza
ombrello) non è il caso. Riprendo il primo treno per Coblenza e, complice una
coincidenza immediata, mi muovo verso Brühl e il palazzo di Augustusburg.
Il
biglietto giornaliero Rheinland-Pfalz-Ticket vale fino a Bonn. Non lo sapevo e
pago 15,30€ per la stazione di Brühl.
Schloß
Augustusburg, bel castello
in stile rococò di metà 700, è a pochi passi dalla stazione ferroviaria. La
visita (6€ + 1€ audioguida) è permessa solo con guida e conduce attraverso
stanze private e pubbliche del palazzo, ma la meraviglia dell’edificio è lo
scalone (realizzato da Balthasar Neumann) con lo straordinario affresco trompe
l’oeil che dà il perfetto inganno dell’esistenza di una cupola. Il giardino
alla francese non aggiunge molto al fascino di altri giardini dello stesso tipo,
ma ospita un bel cafè all’aperto.
La
città di Brühl sembra un posto molto elegante, ma a me serve un treno per
rientrare a Coblenza, non prima di una pausa a Bonn.
Bonn
è una piccola città che si estende tra la stazione e il Reno (che rivedo in
questo viaggio per la prima volta), davvero piccola se si pensa che per decenni,
dal 1949, fu comunque capitale di uno stato (la Repubblica federale tedesca).
Viste le dimensioni, c’è poco da suggerire. Vale la visita al duomo (dove
approfitto per ripararmi dalla pioggia): su Munsterplatz c’è la statua di
Beethoven, cittadino illustre di Bonn. La casa natale è invece in Bonngasse.
Due
passi lungo l’elegante Sternstraße conducono verso Markt e poi al
fiume con il suo ponte tappezzato da pannelli solari. In Friedenplatz ci sono un
po’ di locali molto frequentati e, sul pavimento lungo uno dei lati, un
piccolo labirinto d’acqua. In città ci sono comunque cartelli che danno le
direzioni di tutti i principali siti da vistare.
Domenica
21 settembre: Burg Eltz (secondo tentativo fallito), Coblenza (variabile,
pioggia a tratti, sereno in serata ma temperatura intorno ai 15°C)
Secondo tentativo fallito per Burg Eltz. Il maltempo genera ritardi e
soppressione dei treni. Avevo comprato anche il biglietto del treno, poi,
considerato il ritardo che mi avrebbe fatto perdere la coincidenza con il bus,
ho chiesto e ottenuto il rimborso.
Giornata
dedicata a Coblenza.
Coblenza
l’avevo già vista nel giugno 2013 e la ritrovo così come l’avevo lasciata:
una città in festa, questa volta per lo Schängel Markt (19-21 settembre),
piena di stand all’aperto, mercatini e musica.
Avendo già scritto nel diario
“Reno romantico”, ricopio e aggiorno il paragrafo.
La
Lonely Planet non degna Koblenz di una mappa che forse sarebbe utile perché
il centro cittadino non è proprio vicinissimo alla stazione (circa 1,5 km dalla
Hauptbahnhof e poco meno da Stadt Mitte). Comunque la passeggiata non è male da
entrambe le partenze: meglio lungo Hozenholler Straße, per poi poter prendere
tre direzioni all’incrocio con Schloßstrasse: scendere a destra verso il
castello e il Reno, continuare dritto verso il centro oppure a sinistra verso Löhrrondell
e Lohrstraße, via principale dello shopping. In città ci sono comunque
numerosi cartelli con le indicazioni turistiche.
Il
punto di forza della città è che si trova sulla confluenza di due grossi
fiumi, il Reno e la Mosella, cosa che le valse l’antico nome romano di
Confluentes.
Il
Deutsches Eck (angolo tedesco), dove appunto si uniscono i due fiumi,
sembra la prua di una nave che taglia la confluenza dei due corsi d’acqua. Per
apprezzare meglio il Deutsches Eck si dovrebbe salire sulla collina sul lato
opposto del Reno, dove si erge il castello Festung Ehrenbreitstein.
Attualmente, si può raggiungere anche con la funivia proprio dietro la statua
di Guglielmo I a cavallo. Sembra però che presto verrà smantellata per vincoli
legati alla designazione dell’Unesco di questo tratto di Reno come patrimonio
dell’umanità.
Coblenza
si può girare tranquillamente in un giorno. Il grosso da vedere è proprio a
ridosso del Deutsches Eck dove si trova anche la bella basilica
romanica di St. Kastor (a fianco del Ludwig
Museum) e il piacevole giardino che la circonda (Kastorhof).
Nell’Altstad,
tutti i percorsi passano per il Vier Türme, incrocio di quattro strade (Am
Plan – Löhrstraße – Altengraben – Marktstraße) caratterizzato da
quattro edifici di fine 1600 dai balconi adornati che sembrano, appunto, quattro
torri. Date poi uno sguardo, qua e là, alle fontane originali sparse in città
(come quella dell’arca di Noè).
Tra
i posti che ho annotato:
A
Coblenza ci sono alcune strade con negozi molto carini, come “Doppel Rube”
proprio accanto alla Liebfraukirche, e “Karel” (Am Plan).
Ricordo
che poco fuori Coblenza c’è il castello di Stonzelfels (bus 650, 1
all’ora, si può utilizzare il Rheinland-Pfalz-Ticket) che avevo visitato lo
scorso anno (vedi
diario Reno Romantico).
Dove
ho mangiato.
Altes
Brauhaus, Braugasse 4. Il
posto è invitante e su internet si leggono molte buone recensioni (cibo
abbondante, atmosfera gioviale, buon prezzo). Forse ho trovato la giornata
sbagliata. Il cibo è discreto, il personale un po’ freddo, il posto (stile
bavarese) mi sembra turistico.
Weinhaus Hubertus, Florinsmarkt 6. Locale storico e senza dubbio più
autentico dell’Altes Brauhaus. L’interno sembra troppo formale, ma invece è
un posto accogliente anche per me che arrivo un po’ sfatto dopo una giornata
in giro per la città. Il cibo è buono e anche il prezzo è soddisfacente.
Cafe Miljöö, Gemüsegasse 8. Posto davvero carino, molto caldo e
accogliente. Ci avevo mangiato nel giugno 2013 e la cucina, limitata, non è
comunque eccezionale.
Ditsch, Stazione DB. Buoni bretzel appena sfornati.
lunedì
22 settembre: Cochem, Reichsburg, Bellstein (tentativo fallito per maltempo) (pioggia;
sereno nel pomeriggio. Temperature tra 20°C e 15°C)
E’ difficile conciliare tutte le visite quando il tempo è cattivo fino alle 3
del pomeriggio.
Dopo un giro in città dedicato allo shopping, aspettando che il tempo migliori,
mi muovo verso Cochem. Il maltempo ha interrotto la linea ferroviaria, quindi ad
Hatzenport ci aspetta il bus per Kobern-Gondorf e poi ancora il treno per Cochem.
La cosa divertente è che, nel tragitto di ritorno, il bus da Cochem a Kobern ha
trasportato solo me e il treno a Kobern ha aspettato solo il mio arrivo.
Il
villaggio di Cochem è molto pittoresco, piccolo e carino, ma secondo me
non tanto come Bernkastel. Il centro è a meno di 10 minuti a piedi dalla
stazione e si visita in mezz’ora.
Vale
poi la pena salire al Reichsburg, il castello che si vede sulla cime
della collina ricoperta da vigneti. La salita non è faticosa, a piedi occorrono
una ventina di minuti. Io so già di trovarlo chiuso, ma so anche che la veduta
è una di quelle da cartolina. Da notare che il castello è del 1877, costruito
secondo il modello medioevale, ma in realtà è neogotico.
Martedì
23 settembre: Coblenza – Roma.
Link
utili
http://www.mosel-reisefuehrer.de/
Aeroporto
Hahn: https://www.hahn-airport.de/
Bus
per Treviri: http://www.flibco.com/en
Burg
Eltz: http://burg-eltz.de/
Domenico