KENYA-UGANDA-TANZANIA
Una stella a tre punte
Diario di viaggio 2006
di Erik Viani
Era da tempo che coronavo il sogno di raggiungere l’Uganda partendo dall’Oceano Indiano a bordo di mezzi pubblici ed alloggiando in ostelli od alberghetti più o meno economici.
Sono stati
necessari più di tre mesi di studi, approfondimenti e contatti locali per
delineare un itinerario di massima.
Il risultato è
un mosaico d’immagini, colori ed esperienze irripetibili.
Premesso che
avevo già assaporato l’atmosfera africana con i suoi tramonti ed i suoi
contrasti in Kenya e Tanzania un anno fa ed al ritorno mi ero prefissato di
spingermi e penetrare un
po’ più nel cuore del continente, inizialmente seguendo la rotta ferroviaria
Mombasa-Nairobi-Kampala ma,
visto l’assenza del servizio passeggeri sull’asse di confine tra Kenya ed
Uganda, dovendo forzatamente optare per quella stradale.
Il finale è un
trionfo con più di 5300 km percorsi su strade accidentate, spesso in sterrato e
con mezzi di fortuna.
Sin
dall’inizio la stella a tre punte ha vegliato su di noi, non ci ha mai
abbandonato, ci ha seguito ad ogni spostamento e cambio di direzione.
Questa stella
mi ha spinto sin sul confine con la Repubblica Democratica del Congo vicino al
Lago Alberto nello splendido scenario del Murchison Falls National Park, mi ha
condotto hai piedi del lussureggiante vulcano Elgon sul confine con il Kenya e
mi ha spinto lungo il lago Vittoria sin a raggiungere le isole Ssese per poi
ridiscendere dagli altipiani in kenya sino alle pendici del dolce e maestoso
gigante bianco, il Kilimanjaro in Tanzania.
Un susseguirsi
di emozioni, di incontri e conoscenze che escludono barriere religiose,
politiche ed esistenziali.
La mia stessa
resistenza è stata messa alla prova nell’affrontare difficoltà fisiche e
ritmi frenetici in situazioni e circostanze critiche, dove la volontà di
proseguire e soddisfare la
propria
curiosità ha prevalso di fronte ad ogni ostacolo.
L’
Africa nera è come un labirinto di specchi, devi fare attenzione a come ti
muovi, ma se trovi la strada giusta, ti può portare in paradiso.
Spesso mi sono domandato come poteva
essere questo paradiso prima che l’uomo deturpasse e trasformasse questo ambiente … in parte mi sono
dato una risposta ……. ma ad ogni risposta si apre una nuova domanda, non
smetterò mai di fermarmi:
-16/09
Milano - Nairobi
Arrivo in
serata a Nairobi ed alloggio al mio “solito” ostello al NEW KENYAN LODGE.
Ci sistemiamo
nel dormitorio per 350 KSH ( 5,00 $) a persona.
-17/09
Nairobi – Malindi 600
km ca in aereo
Prendiamo volo
interno delle 11:00 con Kenyan Airways ed atterriamo verso le 13:00 a Malindi.
Rivedo Said e Mariam e ci limitiamo ad una breve programmazione per il giorno
successivo.
-18/09 Malindi
– Garithe – Malindi 50 km
ca in auto
Organizziamo
una visita alla scuola di Garithe a nord di Malindi e con grande gioia vedo che
nel corso dell’anno sono stati costruiti un altro centinaio di banchi che
vanno ad impreziosire l’opera di miglioramento della struttura visto la
pochezza che offriva all’origine : quattro mura ed un pavimento in sabbia. Il
preside mi accoglie a braccia aperte e ci conduce a conoscere le varie classi
che compongono la scuola alle quali doniamo abbigliamento e materiale di
cancelleria.
Dopo una breve
passeggiata sul litorale che costeggia la scuola rientriamo a Malindi in serata.
-19/09 Malindi
– Mombasa – Nairobi 600 km ca
in bus
Prendiamo
verso le 07:30 un bus della Scandinavian Express diretto alla capitale via
Mombasa. Ci lasciamo per l’ultima volta alle spalle il mare e riprendo, questa
volta di giorno, lo stesso tratto percorso in treno un anno prima. La linea
impiega circa 10 ore di percorso ma potrebbero essere senz’altro meno se non
fosse per la strada dopo Mombasa tanto dissestata quanto trafficata.
Questa città
rappresenta il polo commerciale più importante dell’Africa orientale ed ogni
giorno partono dal proprio porto centinaia di mezzi pesanti uno più distrutto
dell’altro.
Il paesaggio
che vado ad attraversare è, a mio avviso, abbastanza monotono, e solo
attraversando lo Tsavo Ovest ed avvicinandomi a Nairobi è più variegato ed
impreziosito dalla vista di qualche gazzella e branco di zebre.
Giungiamo
verso le 18:00 alla capitale e ci risistemiamo subito al NEW KENYAN LODGE a
pochi metri di distanza dalla fermata del bus.
-20/09 Nairobi
– Nairobi 30 km ca in auto
Prendiamo
posto in un vecchio pik-up telonato e ci rechiamo non senza respirare quintali
di smog della grande città africana presso gli orfanotrofi “Imani” negli slums di periferia.
Facciamo
subito conoscenza con Faith, la direttrice di queste strutture, presentatami
mesi prima da Piero, un vecchio amico di Roma conosciuto in Kenya.
Faith è una
persona ammirevole, con un forte spirito caritatevole ed una grande abnegazione al suo lavoro che ne fa la sua passione. Ha sacrificato la
propria vita per dedicarla ai bambini di strada della periferia di Nairobi.
Questa donna
che proviene dalle campagne ai piedi del monte Kenya ha conservato il carattere
roccioso tipico della propria terra ed ha ridato la voglia di vivere a questi
“indesiderati” che la società moderna ha preferito “scartare”.
Questa oasi di
speranza nel deserto di miseria di Nairobi nasce agli inizi del 2000 come luogo
d’accoglienza per pochi bambini rimasti orfani. Ora sono diventate due
strutture nella capitale ed una a Malindi in grado di ospitare più di 200
bambini da pochi mesi a 18 anni, grazie principalmente a donazioni da privati ma
anche di enti e società locali ed internazionali.
Dopo questa
bellissima e toccante esperienza rientriamo all’ostello in serata con il
nostro pik-up mangia fumo non prima di avere abbracciato e salutato tutte le
persone che prestano volontariato ed aiutano gli “angeli neri senza fissa
dimora” di Nairobi.
-21/09
Nairobi – Kampala
680 km in bus.
Alle 00:30,
dopo circa un’ora di ritardo per guasto dell’autobus, partiamo sempre con
Scandinavian Express da Nairobi via Malaba per Kampala.
Saranno 12 ore
circa di viaggio anche in questo caso su strade accidentate e ricche
d’imprevisti.
Giungiamo in
frontiera verso le 07:30 e non mi sembra vero di entrare in un Paese che sino a
poco tempo fa lo conoscevo solo per dovere di studio ed alcuni fatti di cronaca.
Rimango basito
dal verde intenso che dipinge il paesaggio e dai colori dalle tinte vivaci delle
piantagioni di tea, canna da zucchero e caffè..
Arriviamo a
Kampala verso le 13:00, facciamo visita all’ambasciata italiana per atto
formale di semplice segnalazione presenza e ci dirigiamo successivamente al RED
CHILLI HIDEAWAY, il nostro ostello che funge da campo base nella capitale.
Prima notte
nel dormitorio.
-22/09 Kampala
– Murchison Falls National Park 310
km ca in minibus da 8 pax
Partenza ore
08:30 dal campo base di Kampala direzione Masindi con tappa per pranzo e
successivo ingresso nel parco nel pomeriggio per recarsi ad osservare le
spettacolari cascate del nilo che confluiscono nel Lago Alberto. Uno spettacolo
di potenza dirompente e frastuono assoluto in un contesto naturale favoloso.
Insieme a noi
prendono posto due ragazze americane e tre scozzesi. Nel raggiungere il campo
tendato nel parco ci impantaniamo in una strada paludosa e, nonostante il 4x4,
spingiamo il nostro mezzo da una trappola di fango ed acqua.
Raggiungiamo
in serata la tendopoli e prendiamo posto per la notte.
-23/09
Murchison
F.N.P. – Murchison F.N.P. 40 km in minibus + 30 in ferry boat.
La
mattina si preannuncia molto movimentata, sveglia alle 06:00 e guado con
traghetto nel nilo per raggiungere la sponda opposta da dove parte il game drive
attraverso il parco.
Percorriamo
diversi chilometri all’interno del parco attraverso il quale si possono
osservare diversi animali di piccola e media taglia : gazzelle, giraffe, bufali,
elefanti, ippopotami, varie specie di uccelli, ma la nostra attenzione si
sofferma sopra un albero a poche
decine di metri da noi dal quale ramo restava appisolato un leopardo con una
calma apparente. Tempo di osservarlo, due balzi felini, ed era già nel fitto
della savana.
Il
paesaggio è incantevole, per un
tratto costeggia il lago oltre il quale si intravede un fitto impenetrabile di
foresta nella Repubblica Democratica del Congo.
Rientriamo
nel campo tendato per pranzo e subito dopo altra escursione, questa volta via
fluviale, attraverso il nilo sino ai piedi delle cascate viste il giorno prima
dall’apice.
Circa
trenta km di navigata lungo le sponde del grande fiume dove la natura è
incontaminata e si riescono a scorgere diversi branchi di bufali, ippopotami,
coccodrilli, uccelli acquatici, gazzelle d’acqua ed elefanti.
Con
noi sull’imbarcazione prende posto una comitiva di ragazze norvegesi una più stupita dell’altra di fronte alla
ricchezza che offre il paesaggio in questo tratto di fiume.
Rientriamo
alla base nel parco per sera per una doccia tiepida ed una mangiata collettiva.
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-24/09
Murchison Falls
National Park – Budongo Forest – Kampala
320 km ca in minibus
Solita sveglia
mattutina alle 06:00 dove, lungo la strada del ritorno facciamo tappa per un
mini trekking attraverso la foresta di Budongo per osservare alcuni primati allo
stato brado tra cui i rari chimpanzee.
Siamo
fortunati dopo poche centinaia di metri non uno, ma una famiglia intera di
chimpanzee avvistiamo sopra un albero nel fitto della foresta e poco dopo la
stessa famiglia ci sfila d’avanti attraversando la strada principale. Ci
spingiamo sempre più nel cuore della giungla, la nostra guida ha un macete per
liberarsi dalla vegetazione spesso impenetrabile, ed osserviamo altre scimmie
quali il colubo bianco nero e quello dalla coda rossa.
Appagati della
nostra escursione ed in debito d’ossigeno raggiungiamo nel tardo pomeriggio il
RED CHILLI HIDEAWAY e per la notte dividiamo un cottage ( 85000 USH, 45 $ ca per
4 pax) con Mai Tai, una ragazza americana di origine vietnamita che aveva preso
parte all’escursione con noi.
-25/09
Kampala – Sipi
Falls Mount Elgon National Park 320 km in minibus
Incontriamo
verso le 08:00 Francis ed Amos della
Merit Safaris, agenzia della quale avevo preso contatto dall’Italia, e dal
R.C.H. ci rechiamo al Mount Elgon National Park.
Dopo circa 60
km passiamo per Mabira forest. La nostra stessa strada che ci conduce a Jinja
attraversa questa porzione di foresta dove è facile osservare colubi dalla coda
rossa e quelli dal dorso grigio.
Oltre
Jinja dopo circa 80 km ci dirigiamo a nord verso Mbale, graziosa
cittadina ai piedi del vulcano dove vi è un rigoglioso mercato del riso a
prezzi molto convenienti. Ci fermiamo per un pasto frettoloso e verso le 16:00
arriviamo a Sipi Falls, decidendo di pernottare al CROW’S NEST CAMPSITE
( 12000
USH, 6 $ ca a pax con colazione ), caratteristica struttura locale molto
ospitale con una vista mozzafiato sulla cascata che da nome al paese. Con una
guida della struttura ci rechiamo sino ai piedi della cascata alta 98 mt e che
taglia a metà con il suo getto potente un arco di roccia granitica lunga
parecchie centinaia di metri.
Il vulcano
Elgon con i suoi 4320 mt è la montagna con il cratere estinto più esteso al
mondo, più di 8 km di diametro e, grazie ad un microclima tropicale, forma un
mosaico di ecosistemi caratteristico di queste latitudini. E’ una montagna di
facile ascesa ma influenzata da un clima che cambia repentinamente nel corso
della giornata.
-26/09
Sipi Falls –
Kapchorwa 25
km in minibus + 22 km trekking
Raggiungiamo
l’entrata del parco passando da Kapchorwa pagando 20 $ a testa più altri 10 $
per la guida e partiamo per un trekking attraverso la montagna sino al primo
step per l’ascesa raggiungendo dopo 11 km le Tutum Cave.
La scalata
alla vetta dura mediamente cinque giorni percorrendo dal nostro “gate” circa
55 km. Il campo base è a quota 2000 mt, mentre le Tutum Cave si trovano a 2700
mt di quota dopo circa 3 – 4 ore di camminata; il percorso non è
particolarmente impegnativo, richiede perlopiù una minima preparazione fisica
di base. Il panorama da cartolina ed il finale con la cascata che veglia e
sovrasta la grotta profonda diversi km e popolata da migliaia di pipistrelli,
appaga qualsiasi fatica e sforzo profuso.
Rientriamo nel
pomeriggio al CROW’S NEST per lavare scarpe e vestiti intonsi di fango.
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-27/09 Sipi Falls – Kampala 320 km in minibus
Prima di
affrontare il lungo rientro a Kampala, decidiamo di fare un breve trekking lungo
il paesaggio alle pendici occidentali del
vulcano. Visitiamo una caverna popolata da antichi pastori nei pressi del nostro
albergo, protetta come vuole la regola locale della natura dalla solita cascata.
Questa caverna
custodisce i segreti delle antiche tribù indigene; costituita da più sale, era
in grado di ricoverare anche il bestiame e le scorte di cibo.
Successivamente
dopo alcuni km a piedi ci siamo recati a visitare la “clear falls”, la
seconda cascata in ordine di altezza ( 88 mt ) del monte Elgon per poi dirigerci
con il nostro mezzo verso Kampala.
Arrivati a
Jinja decidiamo di visitare le sorgenti del nilo e le omonime cascate. Curioso
il fatto che alcuni locali, sfidando le leggi della natura, si gettavano nelle
cascate pur di racimolare qualche spicciolo rischiando la propria vita.
Raggiungiamo
in serata il R.C.H. a Kampala.
-28/09 Kampala
– Entebbe – Ssese Island 40
km in taxi + 100 in ferry boat
Prendiamo un
taxi verso le 09:00 in città e , dopo aver prenotato il bus di rientro in
Kenya, ci dirigiamo ad Entebbe verso l’imbarco per la maggiore delle isole
Ssese ( Bugala is.).
Alle 14:00
parte il traghetto ( unica corsa giornaliera per 10000 USH 2^ cl e 14000 USH
2^cl) che raggiunge dopo circa tre ore Bugala Island.
La traversata
è molto piacevole e rilassante ed all’arrivo siamo ospiti al Mirembe Resort
Beach ( 66 $ la tripla con pensione completa ), una gradevole struttura a pochi
metri dalla riva e di fronte alla spiaggia candida e bianchissima di Lutoboka.
La natura in
queste isole dell’arcipelago ( sono 84 in tot ) regna
sovrana e per una volta l’uomo è ospite degli eventi che la contraddistingue.
“Chissà ancora per quanto!”
-29/09 Ssese
Island
Decido di fare
una breve passeggiata attraverso il paese abitato per alcuni chilometri per poi
addentrarmi nella foresta sino a raggiungere la costa. Una bella esperienza
perché si osservano diverse specie di uccelli tra cui diverse aquile pescatrici
dalla testa bianca, le vere regine dell’isola.
E’
incredibile pensare come questi animali non hanno paura dell’uomo e si riesce
ad avvicinali facilmente.
Concludiamo la
serata di fronte ad un falò in spiaggia sotto un cielo stellato illuminato a
giorno.
-30/09 Ssese
Island
Una giornata
uggiosa ci accompagna per tutta la mattinata e ne approfittiamo per ricaricarci
le batterie per la traversata di ritorno ma soprattutto per il rientro in bus a
Nairobi.
Grazie al
cielo il temporale dura pochi istanti e subito dopo pranzo splende un sole
abbagliante. E’ l’occasione buona per farmi a piedi tutto il litorale
antistante il nostro albergo per diversi chilometri sino alla parte opposta
della baia.
All’improvviso,
al ritorno, mi trovo circondato da un folto gruppo di scimmie che, vinta la
paura, si fermano ad osservare ogni mio singolo movimento. E’ un’emozione
straordinaria perché questo mi permette anche di capire l’organizzazione e le
gerarchie del branco.
Ripercorro per
un breve tratto la stessa strada al tramonto per immortalare gli ultimi
splendidi colori del sole al tramonto sul lago Vittoria.
-01/10
Ssese
Island – Kampala
100 km in ferry boat + 40 in matatu
La traversata
di rientro ci accoglie sotto un vero e proprio nubifragio, giusto il tempo di
arrivare al porto di Entebbe ed è già tutto finito. Questo clima instabile ci
accompagna anche nella capitale; stiamo entrando nel periodo delle piccole
piogge e puntualmente da oggi si parte con il conto alla rovescia.
Raggiungiamo
nuovamente il R.C.H. e brevemente facciamo un giro in moto per la città.
Kampala sorge
su sette colline e non arriva a due milioni di abitanti. Ha le caratteristiche
di una classica città africana: caos, sporcizia, povertà, ma con qualche
parentesi positiva: clima, cordialità e perché no, sicurezza. Nulla a che
vedere con l’alto tasso di criminalità di Nairobi ed Arusha.
-02/10 Kampala
– Nairobi 68o km in bus
Condizionati
dal rientro al massimo in serata nella capitale keniota, abbiamo dovuto cambiare
compagnia dei bus.
L’ Akamba è
un gradino sotto rispetto Scandinavian ma più conomica ( 23000 USH contro i
40000 USH della seconda).
Subito dopo la
partenza primo inconveniente, fermi ai lati della strada in centro città con
motore acceso per più di mezz’ora senza motivo!
Ne deve avere
percorso di chilometri questo torpedone a giudicare dalle vibrazioni, dai rumori
e dall’odore di gasolio che chissà da quale giro vizioso entrava in cabina.
Dopo 4 h ca
arriviamo in dogana a Malaba per le solite pratiche burocratiche di visti e
controlli e rieccoci in Kenya.
Il tempo è
decisamente migliorato ed il sole scioglie l’asfalto. Visi stanchi
accompagnano il mio sguardo nel pullman. Appena si riparte, altro stop,
controllo polizia. Tutti fuori con bagagli a seguito ed un’altra ora spesa
sotto il sole cocente africano.
Siamo ormai in
viaggio da 8 h ed i paesaggi si susseguono uno diverso dall’altro. Mancano
alcuni chilometri a Nakuru e ridiscendiamo dai monti in zone più morbide e pianeggianti, in questo tratto la strada si presenta come un
campo minato.
Desta molto
colore il fatto che il nostro mezzo funge anche da “carrello per la spesa”.
Ogni due ore circa ad ogni fermata, fiumi di ambulanti confuiscono verso di noi,
chi con banane, altri con carote, pollo ed ancora mais fritto, patate, verdure e
con questa strada il minestrone è servito!
Il tramonto
sul lago Nakuru è meraviglioso e, finalmente alle 21:00 circa dopo ben 14 h di
viaggio, il nostro “frullatore” a quattro ruote ci congeda a pochi passi dal
NEW KENYAN LODGE a Nairobi.
-03/10
Nairobi – Arusha
289 km in bus
Non paghi
della gita fuori porta del giorno prima, decidiamo di sconfinare in
Tanzania.......
Scherzi a
parte era già nelle nostre intenzioni spendere gli ultimi giorni rimanenti nel
territorio tanzaniano nel comprensorio tra Arusha e Moshi, a me caro per i
giorni passati un anno fa e ricco di bellissimi ricordi.
Moses
dell’ostello di Nairobi mi consiglia di prendere uno shuttle, più pratico ed
economico rispetto la linea della Scandinavian ( 1000 KSH contro i 2000 KSH ).
Partenza ore 08:30 ed arrivo alle 13:00.
Rivedo Arusha
e la trovo decisamente più cara e caotica rispetto la prima visita. Nuovi
insediamenti abitativi, nuovi alberghi ed agenzie, ma la mia “vecchia”
sistemazione al MERU HOUSE si
dimostra comoda ed a buon mercato ( 15 $ in tot la tripla ).
-04/10 Arusha
– Tarangire N.P. – Arusha 320
km ( 120 + 80 + 120 ) in minibus
Trattiamo con
un’agenzia locale, consigliata da un amico a Nairobi, per noleggio mezzo con
guida e partiamo destinazione Tarangire National Park.
Questo parco
dista circa due ore da Arusha, viene ingiustamente sottovalutato rispetto ai
vicini e più famosi Serengeti e Ngorongoro ma , a mio avviso, offre un mix di
fattori decisamente positivi : paesaggi incantevoli, natura rigogliosa, quiete
assoluta.
I maestosi e
secolari baobab, simboli del parco, sembrano vegliare e scandire il tempo ad
ogni calar di luna; il fiume Tarangire che bagna le sue terre dona vita e
refrigerio alle moltitudini di animali che vi risiedono.
La fauna che
si può osservare comprende : elefanti, giraffe, scimmie, gazzelle, facoceri,
bufali, zebre, leoni, leopardi e diverse specie di uccelli e rettili.
Dopo
un’intera giornata dedicata esclusivamente alla visita del Tarangire,
rientriamo in albergo nel tardo pomeriggio.
-05/10 Arusha
– Moshi 80 km in bus
Di
prima mattina prendiamo un bus collettivo per Moshi i raggiungiamo il paese in
poco più di un’ora. Solita caffettiera a motore, solita ressa alle fermate e
soliti discorsi animati per l’assegnazione dei posti, ormai ci ho fatto il
“callo”.
Ritrovo
il mio ostello all’ YMCA ( stessa camera singola per 10 $), ma soprattutto,
rivedo il mio dolce e maestoso compagno d’avventure, il Kilimanjaro.
Ogni
volta che mi siedo sulla mia sedia dell’YMCA che dal salone all’aperto
guarda la grande montagna mi sembra di stare al settimo cielo. Uno spettacolo
così non capita tutti i giorni ed il Kilimanjaro rappresenta il fulcro di
questo magnifico scenario.
Concludo
la serata con una partita di pallone con i locali ed al rientro all’ostello
trovo una festa per l’addio al nubilato di una bellissima ragazza del paese.
Mi
sembra tutto così incredibilmente distante ma verosimilmente vicino per
passioni, divertimenti e suggestioni.
Un attimo……”ed è subito sera”, ed il Kilimanjaro lo vedo scomparire sotto una luce sempre più sottile e cullato da una luna piena che sembra creata apposta per l’occasione.
-06/10 Moshi
– Arusha – Nairobi 369 km in bus
La
mattina presto prendiamo la solita caffettiera per rientrare ad Arusha ed una
ragazza locale salita con noi osservando ci dice che era curioso il fatto che
noi tre “bianchi” prendevamo le loro stesse carrette quando è uso e costume
viaggiare in fuoristrada e/o minibus privati……Non tutti gli uomini sono
uguali per fortuna.
Se
dovessi altresì far mente locale a tutti i nostri incontri mi accordo di aver
visto solo denti bianchi circondati da visi neri uno più sorridente
dell’altro. Sarò stato fortunato, non penso proprio, merito di sicuro della
“stella a tre punte”.
In
serata arriviamo a Nairobi, traffico e smog metropolitano ci accolgono; solito
ostello ma, per l’ultima sera, ci riserviamo una cena doc a cinque stelle in
centro…………
La
nostra ultima notte ci accoglie con una luna meravigliosa ed un cielo stellato
atipico per questa città, la nostra “stella a tre punte” ha voluto invitare
tutte le altre compagne per salutarci e chissà a quale vicina avrà passato il
testimone per la mia prossima avventura…
TABELLE
DI CONVERSIONE (sett/ott ’06)
1$
= 70 KSH (Kenya)
1$
= 1800/2000 USH (Uganda)
A
seconda se divise grosse (> 20 $ ) o piccole (<=20 $ ). Inoltre le divise
ante anno 2000 vengono accettate malvolentieri causa falsi.
1$
= 1200/1250 TSH (Tanzania)
Vale
lo stesso discorso per Uganda.
RINGRAZIAMENTI
Innanzitutto
un grazie di cuore ad Elisa di Treviso e Morena di Milano che mi hanno
supportato ma soprattutto sopportato per tutto il viaggio.
-Franco,
Mariam e Said di Malindi.
-Moses
e Willy del NEW KENYAN LODGE , Faith degli ofanotrofi IMANI di Nairobi :
www.imanikids.org
Imani Rehabilitation Center
P.O. Box
71589,
Nairobi
Kenya.
Tel:
245-2-782 608 / 254-2-791727
Email:
info@imaniafrica.org
-Francis
ed Amos della Merit Safaris di Kampala : www.meritsafaris.com
-Anne del RED CHILLI HIDEAWAY : www.redchillihideaway.com chilli@imul.com
-Norah
del MIREMBE RESORT alle Ssese : www.miremberesort.com
-Benjamin
dell’Arunga Expedition ad Arusha : www.aruxpedition.com
Erik: