TANZANIA - ZANZIBAR
Diario di
viaggio 9
– 30 Agosto 2004
Gruppo di 14 persone!!
|
Itinerario |
|
Dom
8/8 |
Milano
- Roma |
|
Lun
9/8 |
Roma - Addis Abeba – Nairobi - Arusha |
Hotel
|
Mar
10/8 |
Hotel |
|
Mer
11/8 |
Tenda |
|
Gio
12/8 |
Mto
wa Mbu – Manyara Lake N.P. – Lake Eyasi |
Tenda |
Ven
13/8 |
Lake
Eyasi – Bushmen – Tatanga - Karatu |
Tenda |
Sab
14/8 |
Karatu
- Ngorongoro |
Tenda |
Dom
15/8 |
Ngorongoro–
Olduvai Gorges - Serengeti N.P. (Seronera) |
Tenda |
Lun 16/8 |
Serengeti
N.P. (Seronera) – Lake Victoria |
lodge |
Mar17/8 |
Lake
Victoria - Serengeti N.P. (Lobo) |
lodge |
Mer 18/8 |
Serengeti N.P. (Lobo) – Wasso – Sonjo -
Lake Natron |
Tenda |
Gio
19/8 |
Lake
Natron - Arusha – Marangu |
Hotel |
Ven
20/8 |
Marangu
- Kilimanjaro N.P. – Marangu |
Hotel |
Sab
21/8 |
Marangu
- Dar Es Salaam - Zanzibar (StoneTown) |
Hotel |
Dom
22/8 |
Stone
Town - Island Tour – Stone Town |
Hotel |
Lun
23/8 |
Stone
Town – Jambiani |
bungalows |
Mar
24/8 |
Jambiani |
bungalows |
Mer
25/8 |
Jambiani
– Chwaka bay – Bwejiu |
bungalows |
Gio
26/8 |
Bwejiu
– Blue lagoon - Bwejiu |
bungalows |
Ven
27/8 |
Bwejiu
– Spice tour – Nungwi |
bungalows |
Sab
28/8 |
Nungwi
– Mnemba atoll tour |
bungalows |
Dom
29/8 |
Nungwi
– Stone Town |
Hotel
|
Lun
30/8 |
Stone
Town – Dar Es Salaam – Addis Abeba |
|
Mar
31/8 |
Roma
- Milano |
|
PREMESSA
<<Partono
tutti incendiari e fieri e quando arrivano sono pompieri>> così
diceva Rino Gaetano in una sua famosa canzone e così ho realizzato la scrittura
di questo diario di viaggio. Mi spiego meglio. Sono partito in pompa magna con
spirito critico ed ironico e cercando di non essere né troppo “logor” né
troppo stringato da “relazione del coordinatore”. Ma verso la fine mi sono
insabbiato risucchiato da mille altre cose ed i racconti sono diventati più
piatti ed incolore. In ogni modo, spero di suscitare almeno un sorriso sul volto
di chi ha vissuto queste esperienze con me. Buona lettura.
DIARIO DI VIAGGIO
Domenica
8/9 Agosto: Milano - Roma – Addis Abeba – Nairobi - Arusha
Partenza.
Appuntamento al banco AIR ONE con Lorenza e Davide alle 17.30 circa, gli unici
due che partiranno con me da Milano. Il resto del gruppo, Cicci Mia compresa, lo
ritroveremo a Roma solo in tarda nottata grazie alla stupenda partenza da
Fiumicino alle ore 04.00 del 09 Agosto. A Roma, fortunatamente, non passerò la
serata in aeroporto ma troverò ad attendermi Ciiinzia e Chiara, quest’ultima
arrivata poco prima in Eurostar. E così via, andiamo a mangiarci una bella
pizza con tanto di supplì da 1,5 m alla Garbatella. Alle 23.30 ci troviamo con
Elisabetta e a mezzanotte arriva alla Garba il Gruppo Vacanze
Piemonte…..pardon, Napoli. Andiamo tutti insieme in aeroporto in taxi, dove si
profila una lunga attesa, con immancabile spauracchio prenotazione aerea
mancante. Decolliamo alle 05.00 e atterriamo ad ADDIS ABEBA alle 12.30 ora
locale, più o meno. Ed eccoci a
Nairobi intorno alle tre del pomeriggio. Attendiamo il pulmino inviatoci da Mr.
Don che in 8/9 ore e 280 km ci porterà ad Arusha. Arriverà dopo lunga attesa
un pulmino psichedelico modello “beat generation” con tanto di lucine
colorate e musica reggae (la stessa cassetta che girerà 7/8 volte!!!). Ci siamo
tutti? Partenza……ma manca qualcuno….la coppia Paolo&Ippo la stiamo
quasi per lasciare a Nairobi per un’estensione fuori programma. Ed ora si
riparte al completo!
Nonostante
l’enorme stanchezza, e la musica reggae, questo lungo viaggio, ha un grande
fascino: ci caliamo immediatamente nella realtà africana, che scorre lenta dai
finestrini al nostro fianco, fatta di baracche di lamiera, case di fango e
paglia, a volte di cemento ed una vita quotidiana che sembra lontana dai noi
migliaia di secoli.
Arriviamo
ad Arusha in tarda serata ormai esausti ed affamati, e scopriamo che
l’”Hotel Safari” è un posto di uno chic quasi folle e comunque molto
bello ed accogliente. Cena pessima, come molte altre che verranno poi,
quantificazione e monetizzazione dei viveri portati dall’Italia e tutti a
nanna con il delirio di quante migliaia o milioni di litri d’acqua bisognerà
acquistare per la sopravvivenza al camping.
Martedì
10 Agosto: Arusha National Park
Dopo una pessima colazione attendiamo il
nostro Tour leader andato in missione, dall’ormai famigerato Mr. Don, con un
gruzzoletto di denari da far rabbrividire il Pil della Tanzania!!! Dopo essere
stati alleggeriti dalla parksadventure di gran parte della cassa comune,
possiamo avviarci al primo parco che visiteremo.
Parco bellissimo e molto insolito. Infatti,
sarà l’unico in visitabile a piedi (con mia grande insofferenza iniziale e
qualche chiagnuta),
ed in cui si potrà tentare di avvicinarsi a bufali, giraffe, babbuini e
quant’altro d’animato. Con grande spavalderia qualcuno ci proverà ottenendo
un fuggi fuggi generale. Non manca neanche la cascatella, ormai un “must”
dei viaggi AvM.
Ancora una notte al “Safari” ma con Cena
nel “ristorante” più esclusivo della città. Locale all’aperto, o meglio:
per strada. Cena africana a base di pollo e carne alla brace, pane all’aglio,
“normale”, e ripieno di cipolle rosse, il tutto rigorosamente degustato con
le mani; inoltre siamo inebriati da un piacevolissimo e continuo fumo della
griglia posta veramente troppo vicina a noi.
Mercoledì
11 Agosto: Arusha – Tarangire National Park – Mto Wa Mbu
Sveglia e seconda delle tante pessime
colazioni africane anche se, il peggio, ovvero l’assuefazione da margarina e
“marmellata rosso chimico”, deve ancora arrivare; è in questi momenti che
sento la nostalgia per l’Italia….e spesso, durante il viaggio, sarà il mio
stomaco a fare le mie veci nelle decisioni…..Comunque, conosciamo il nostro
autista: Chichi o Kiki, chissà. Prendiamo posto sulle jeep e ci dirigiamo al
centro commerciale per spese folli e sfrenate: acqua, pane, pentola e mestolo, e
quant’altro necessario per il campeggio. Fra cui un’utilissima pila molto chiatta, che
il terrrribile non vorrebbe comprare, e che da quì a breve farà un bella
doccia! Le operazione si dilungano un po’ ma alla fine riusciamo a lasciare
ARUSHA. Breve sosta in autogrill ed in tarda mattinata siamo al TARANGIRE
National Park. Via al game drive!!! Dopo circa due ore di buche e terra rossa
neanche una mosca all’orizzonte….iniziamo a preoccuparci pensando che sia
tutto così e che, se così fosse, al ritorno bisogna andare urgentemente allo
zoo. Ma dopo una sosta tecnica ecco che tutto cambia ed iniziamo a scorgere le
prime zebre, giraffe, gazzelle, struzzi e bufali. Incontreremo poi anche
elefanti, aironi, “gallinelle di mare” e la giornata, come per incanto,
assume tutt’altra piega. Molto soddisfatti ci avviamo verso la tanto temuta
prima notte in tenda. Raggiungiamo così, prima del tramonto, la ridente MTO WA
MBU (che c’avrà da ride poi?!?) ed il suo friendly camping. Montiamo le tende
ognuno con una tecnica diversa (come la capa sua gli dice in quel momento) e con
mio grande stupore le grandi manovre riescono alla perfezione e in men che non
si dica!! Tutti promossi. Superata quest’ardua prova ci attende la
preparazione di una buonissima cena a base di tonno e qualche busta liofilizzata
di sapore indefinito ma che per l’enorme fame sarà sicuramente ottima. Da
segnalare che per questa prima cena siamo alquanto poco attrezzati, al contrario
dell’altro gruppo di AnM, che apparecchia una gran cucina, e ci “omaggia”
con leccornie in quel momento molto gratificanti… di cui io ne approfitto senza tanti
complimenti scofanandomi delle gran fette di formaggio….
I ragazzi neri ci dilettano con uno spettacolo
di balli e acrobazie veramente impressionanti, e sono immortalati dalla mitica
macchinetta fotografica di una nota reporter … anche se le foto vengono con i
pallini … ueèèèèèèè.
Nel dopocena ci attende una serata di vita
mondana in uno dei locali più di tendenza della Tanzania, ma che dico
dell’africa…forse esagero un po’? Certo è, che siamo solo noi, ma la
serata è very nice, e come ogni serata danzereccia che si rispetti, non può
mancare il mitico sandwich!!! Torniamo a casa in gruppo, o meglio, in branco
alché siamo colti da allucinazione collettiva; così, un sacchetto di plastica
svolazzante si trasforma prima in topo, poi in tartaruga, in tartatopo, in
tartatopocane, tartatopopipitrellogatto!!!
Giovedì 12 Agosto: Mto Wa Mbu – Lake
Manyara Nat. Park – Lake Eyasi
Sveglia, colazione e partenza per il MANYARA
National Park. Altro Game drive altro regalo!! In un’atmosfera completamente diversa
da tutti gli altri parchi che vedremo nel viaggio (foresta pluviale anziché
savana assolata), facciamo un giro di poco più di mezza giornata in cui vedremo
moltissimi babbuini, elefanti, impala, giraffe, finalmente a distanza
ravvicinata!! Arriviamo al lake ecco gli Ippo!!! Torniamo al campeggio, facciamo
una bella cena a base d’insalatissime…lo sterminio del tonno ha avuto
inizio! Smontiamo le tende e caricate le jeep partiamo alla volta del LAGO EYASI.
Dopo due ore ed una bella abbuffata di polvere rossa giungiamo al secondo
campeggio del tour, molto più ruspante del precedente, e di gran fascino vista
l’assenza totale di…..tutto!!! Montiamo le tende sotto due piante enormi,
dopodiché partiamo per ammirare il tramonto sul “lago”. Arriviamo al lago
che in realtà è una distesa enorme di terra secca. Ed ecco rispuntare la
minaccia trek….ci avviamo per ammirare i fenicotteri rosa sfidando un
fortissimo vento ed il terreno che man mano sprofonda sempre più….desisto
mentre gli altri torneranno nu’poco ‘mpaltanati. Assistiamo ad un romantico
tramonto dietro il monte ed io non mi lascio sfuggire l’occasione per stare un
po’azzeccato a Cicci mia. Risaliamo sulle jeep e facciamo un simpatico giro
per i villaggi causa smarrimento autista. Tornati al campo, ci attende dopo la
doccia un fantastico Bar-B-Que organizzatoci dai villici, che
comincia con illuminazione involontaria, da parte di Elisabetta, del
“tavolo” su cui dovremmo in teoria mangiare, e cosa ti trovi davanti agli
occhi all’improvviso…? Un bel po’ di pelo nero sanguinolento… CHE
SCHIFO!! E fu lì che si chiuse lo stomaco a molti di noi… Mangiamo della carne di cui non ci vogliono rivelare la
provenienza…iniziano così le nostre congetture ed alla fine decidiamo che non
può trattarsi altro che di un babbuino. Già assaporiamo il momento in cui lo
racconteremo ad amici stupefatti!!! Ma, alla fine, i villici ci rivelano che non
si tratta altro che di un capretto e ci mostrano tanto di testa sgozzata a
riprova del fattaccio.
Venerdì 13 Agosto: Lake Eyasi –
Boscimani – Tatanga – Karatu
Fortunatamente riusciamo ad evitare la
sveglia alle 5.00 per andare a caccia insieme agli Ominidi. Sveglia comunque
troppo presto, colazione volante e, dopo breve tratto di strada giungiamo a
“San Patrignano de no’antri” ovvero dai bush-men che non sono gli uomini
del presidente ma traslitterando in italiano sono i famigerati Boscimani. Ed
eccoli attorno al fuoco a fumarsi l’impossibile….fumano della Marijuana, la
colazione dei campioni, che dicono trovare selvatica ma che io vedo essere
perfettamente confezionata in bustine di plastica. Inoltre, da come tossiscono
sembrano poco avvezzi al fumo, e comunque come se lo stessero facendo
forzatamente….alle otto di mattina anche una Marlboro farcita è troppo per
chiunque!!! Ed ecco che si ripresenta l’insidia del trek….inoltre,
nonostante fossimo tutti contro la battuta di caccia, ci tocca pipparcela
lo stesso!!! Per fortuna che non ci siamo svegliati alle 5!!!!! Coooomunque,
caso vuole che i frutti della caccia siano un piccolo volatile tale e quale a
come dicevano tutte le relazioni dei viaggi precedenti….che li tengano in un
armadio pronti per sfoggiare ai turisti? È comunque stata una spiacevole
camminata di due ore.
F…..è stortissimo!
Altro giro, altro villaggio: i Tatanga. In apparenza più autentici, meno
“costruiti”. e comunque molto cordiali e simpatici. Tornati al campo
possiamo goderci un paio d’ore di meritato riposo all’ombra delle fresche
frasche, ed io naturalmente, mi azzecco a Cicci Mia!!! Alle 14 circa lasciamo la
zona del LAGO EYASI e in due ore siamo al campeggio di KARATU. Montaggio tende,
doccia e cena. Si festeggia il 21esimo compleanno di Paola!!! Il dopo serata nel
camping ci riserva uno spettacolo acrobatico di giochi e danze tribali: Braviiii!!!
Sveglia. Presto. Perché,
ti stupisce…? No. Puro dovere di cronaca. Smontate le tende ci dirigiamo verso
l’attesissimo Ngorongoro. Arriviamo al campeggio dopo aver percorso delle
bellissime strade panoramiche e montiamo le tende, quasi per primi, in una
distesa molto pittoresca. Ci avviamo così verso il cratere. La discesa negli
inferi è tanto suggestiva quanto “traballante”…Restiamo in questo luogo
meraviglioso fino alle 18, ora di chiusura, e lungo il game drive vediamo zebre,
gnu a strafottere, il bellissimo lago con i fenicotteri rosa, bufali,
ippopotami, gazzelle, un paio di iene e sciacalli. Vediamo anche la sagoma di un
rinoceronte (posso dire che, così lontano e così immobile, sembrava una sagoma di
cartone tale e quale a quella appiccicata al muro, all’ingresso del parco,
addosso al quale ci siamo più o meno tutti fatti foto curiose..?),
che possiamo depennare dalla lista, e un leone addormuto. Siamo molto
soddisfatti ma mancano ancora i leopardi ed i ghepardi di cui bramiamo la
visione sempre più insistentemente. Al tramonto, risaliamo il cratere con
grande dispiacere diretti al campeggio. Ma che succede? Sembra la Salerno-Reggio
Calabria nell’ora di punta….gli autisti ci fanno scendere e proseguire a
piedi per un pezzo. Con grande sorpresa ci si presenta uno spettacolo di cui
ringraziamo i nostri santi protettori di non essere stati protagonisti. Due jeep
ribaltate. Qualche sciacallo (non la bestia) approfitta per fare una foto
dell’accaduto, tra cui io. Arriviamo al Camp che ormai è buio e il freddo
inizia ad essere pungente…ma è solo l’inizio. La cena del Ferragosto
africano ci riserva pasta e fagioli, l’immancabile Tonno o Manzotin ed
un’ottima polenta coi funghi, naturalmente cucinata da un napoletano!!! Come si può immaginare, il combinato di pasta
e fagioli+polenta, in una serata così fredda, produrrà degli effetti
devastanti sull’intestino di parecchi di noi, ma non anticipiamo gli eventi…
La serata prosegue attorno al fuoco che con tanta fatica ho riacceso. Vado in
bagno ed incontro una guardia che mi rassicura ”be careful”….”why?”…”The
Bufalo”….”ok!”. Torno al focolare e qualcuno nota un luccichio nel
buio…sono degli occhi?! Ma di chi o di cosa? Sono iene e/o Bush-pig*!?!?!
Passa un “guardiano”, il quale si presta per un “game-foot” notturno
fuori programma alla ricerca del Bush-pig* perduto! Andiamo a letto e i miei
compagni di viaggio sono tutti parecchio spaventati per l’eventualità di
incontri notturni. Mi corico tranquillo ed esausto e dopo pochi minuti Morfeo è
con me….il mio russare desta preoccupazioni nel gruppo. Ma, dopo essersi
accertati che non ero una bestia feroce, la situazione si tranquillizza per
qualche istante. Infatti, di lì a poco, il “sonno” di Elisabetta &
Chiara sarà interrotto dalla presenza di una simpatica bestia,
diciamo da un simpatico grugnito nel buio... Ed ecco i nostri eroi Pasqui & The tour leader
accorrere in soccorso delle giovani donzelle!! Solo un grande spavento perché,
nel frattempo le bestie, chissà per quale motivo, si sono date alla macchia (maddeché!!!
Tutta la notte a sentire grugniti a 20cm dalla nostra testa, grattini del bordo
della tenda, ululati ingenuamente scambiati per un qualche romantico uccello
notturno, per poi scoprire la mattina dopo che si trattava della iena..).
Ospitatele giovini in tenda la notte prosegue così come gli inquietanti rumori
della natura….Alle 03.00 circa spedizione collettiva in bagno sperando nella
buona sorte!!!! E in ogni caso sperando di non soffrire!!!
*NB: il Bush-pig non è quel maiale americano
che vive a Washinton ma un simil-facocero.
Domenica 15 Agosto: Ngorongoro –
Serengeti National Park (Seronera)
Sveglia molto presto.
Come sempre. Solo che, questa volta, ho come un dejà-vu…sono colto da una
strana sensazione….infatti, mi sembra di essere in Val Padana il giorno della
Befana invece che all’equatore, a Ferragosto!!! Nu fridd’e’pazz’!!!
Con la testa (e tutto il corpo!!!) tra le nuvole il mio pensiero corre alle
tranquille riviere nostrane e tra me e me penso: “ma non potevo essere in
spiaggia a Rimini per i tradizionali gavettoni di Ferragosto??”
Smontiamo le tende il più
velocemente possibile per non congelarci e via verso nuovi
orizzonti. Fortunatamente rinunciamo, di comune accordo, alla visita allo
“zoo” villaggio MASAI. Ci fermiamo invece all’OLDUVAI GORGE, descritto da
tutte le guide e le relazioni come un’attrazione impedibile, la meraviglia
delle meraviglie….invece ci riserva solo una suggestiva vista di un
“faraglione”, un piccolo museo con dei fossili, ed un’escursione,
fortunatamente in jeep, dove alcuni pezzi di sasso diventano all’occasione
resti dei primi ominidi o di animali estinti. Vabbè la nostra attenzione è
focalizzata sulla prossima tappa: il SERENGETI! Arriviamo al parco ma prima di
entrare ci facciamo di tonno. Sì ci facciamo. Ormai siamo dei tossici
assuefatti di questo pesce che dopo la nostra vacanza conterà parecchie unità
in meno nei mari. A tenerci compagnia un’invasione di volatili di colori
bellissimi ma con una faccia sinistra. E poi rosichiamo un po’ alla vista del
Lunch-box che i lodge forniscono agli altri turisti. Finalmente si entra e qui
il felino c’ha da sta’!! Il paesaggio è brullo, la classica savana dei
documentari, il paesaggio rapidamente cambia e gli scorci che ci si presentano
sono davvero belli. Vediamo parecchi animali. Alcuni tra cui zebre, giraffe, gnu
e bufali, ormai li snobbiamo. Smaniamo per l’avvistamento dei tanto agognati
felini. La fortuna è con noi. Faremo un lungo appostamento guardando tre
bellissimi e giocherelloni leopardi; subito dopo, con un temporale che ci coglie
di sorpresa, ma che affrontiamo con spavalderia ovvero col tettuccio aperto,
assistiamo ad un attraversamento di un gruppo numerosissimo di elefanti sotto la
pioggia battente. Vediamo anche una leonessa con il collare, un leone che si
gode il suo meritato riposo, ed infine una famigliola di micioni composta da
leonesse e giovani leoni.
Ci attende un’altra
notte in campeggio dove, questa volta, facciamo in modo di porci al centro ben
circondati dalle altre tende per evitare il tete-a-tete con altri belve. Altra
cena fai da te salvata in corner dal colpo di reni di Pasqui che dal cilindro
tira fuori dei bei Salami!!!! Ci assopiremo nelle nostre dolci tenduccie in
compagnia di barriti, risate stridule di iene e chissà cos’altro...
Lunedì
16 Agosto: Serengeti National Park – Victoria Lake
Sveglia all’alba. Smontiamo le tende con i
primi raggi di sole della giornata. Partiamo subito per il game-drive in modo da
essere fuori dal parco entro le 12.00. Altro giro, altre bestie.
Durante il tragitto assistiamo ad un pasto di una
famigliola di leoni, che si sbranano una zebra, e di un nutrito gruppo di
avvoltoi. Durante il banchetto arrivano planando due “Avvoltoius stonzius
chiattullilum” che di prepotenza si faranno spazio e banchetteranno di
gran gusto su quello che fu il corpo di una zebra. Successivamente, facciamo
tappa in un posto che mi colpisce molto per la visione degli animali che ospita.
Un fiumiciattolo pieno di Cocco!!! F…… è
contentissimo e si scatena, correndo dietro ai cocco per fotografarli!
Qui, proveremo l’esperienze del ponte simil-tibetano (ma con tecnologia
svizzera!).
Alle 12 circa siamo finalmente allo Stop-Over
lodge, dove ci accomodiamo ed abbiamo un po’ di tempo per il relax. Ma è solo
un’illusione, la pacchia durerà poco, infatti, come al solito, sono tutti in
ansia per ripartire. I bionici hanno deciso di ripartire dopo un’ora o poco più.
Ho giusto il tempo per aprire la tenda per stenderle la tenda per farla
asciugare. Andiamo in visita ad un villaggio molto pittoresco ma, ahimè molto
povero. Qui siamo letteralmente assaliti dai bambini ed, alcuni di noi, se li
scrolleranno di dosso solo una volta saliti in jeep. Il giro nel villaggio è
interessante anche se un po’ deprimente. Unica nota fuori dal “coro della
povertà” un biliardo che pare essere il passatempo preferito dai giovani e
molto probabilmente anche l’unico. La gita in “canoa” programmata slitta
al giorno seguente. Andandocene qualcuno ha la brillante idea di regalare delle
banane ai bambini. La scena sarà a dir poco grottesca e la lotta “per un
pugno di banane in più” cruenta. I vincenti si mangeranno le banane con tanto
di buccia. Tornati al lodge saluto il gruppo che andrà a pipparsi un altro
villaggio e mi dedico ai lavori da bravo massaio: il bucato!!! Lavo di tutto e
di più!!! Mi rimane anche qualche attimo per il relax.
La cena al lodge sarà di tutto rispetto. A
fine pasto ci attende uno spettacolino di danze tipiche, con relativi abiti
caratteristici improvvisati comprendenti magliette di squadre di calcio
europee….i balli tipici si dilungano oltremodo, così mi congedo e mi vado ad
accuccà! Non la finiscono più!!! Finalmente, dopo cinque notti per terra,
dormire in un letto è grandioso.
Martedì 17 Agosto:
Lake Victoria - Serengeti N.P. (Lobo)
Sveglia e colazione
decorose. Andiamo ancora al villaggio sul lago Vittoria per la gita in barca,
orfani di alcune ragazze del gruppo che hanno preferito riposarsi un po’ (nota
di cronaca: miglior piatto di uova tra quelli mangiati in viaggio).
Ci aspettiamo l’assalto dei bambini così come era avvenuto il giorno
prima. Invece non “ci si filano” proprio. Oggi è giorno di mercato, ma
forse è una mattina come le altre, e c’è molto fermento intorno alle specie
ittiche autoctone. A completare il simpatico quadretto ci sono numerose
“beccaccie” che si intrattengono con gli indigeni come se nulla fosse. La
gita in barca, accompagnata dai vivaci canti dei barcaroli, è molto gradevole. Il
F…… fa tante belle fotografie ed è allegretto.
Torniamo
al lodge, ci facciamo preparare dei lunch-box e ripartiamo alla volta del
Serengeti. La prima tappa sarà uno stagno con molti Ippo ed alcuni Cocco.
Strada facendo ci imbattiamo prima in uno spettacolo molto avvilente di una
gazzella morente (probabilmente investita da qualche
Jeep.. L) e successivamente, la
mia jeep assisterà ad uno spettacolino, gentilmente offerto da un branco di
elefanti che, per trovare rinfresco e, per la gioia dei nostri occhi, si
rotoleranno nel fango formato da una pozza!!!! Questo evento lo ricorderò come
er mejo avvistamento de’no’antri!!! Anche lo stagno a cui giungeremo poi sarà
molto bello e vedremo gli Ippo appiccicarsi tra loro. Anche qualche Cocco ma a
distanza. Dirigendoci verso il lodge avvistiamo prima un dick dick e
successivamente una leonessa al cui fianco giace una carcassa dai colori
inequivocabili: una zebra….o forse uno juventino?
Arriviamo
al lodge che, costa una cifra blu, ma è veramente molto molto bello. Ci sono
diverse Procavie che si aggirano intorno a noi e scopriamo essere parenti degli
elefanti anche se assomigliano molto a dei criceti. Mha! Inoltre, il lodge,
dispone di diversi punti panoramici da cui ammireremo la savana, ed un
bellissimo tramonto.
Cena
a buffet: da dimenticare, come tutte le cene di questo tipo.
Sveglia all’alba ma questa volta per mia
scelta. Voglio vedere se dal belvedere del lodge riusciamo ad avvistare delle
bestie. Un fredd’e’pazz’ e non vediamo nessun animale ma in compenso
assistiamo ad una bella alba. Colazione e via, ci attende una lunga ed insidiosa
traversata che ci porterà al LAGO NATRON. Arriviamo al campeggio nel primo
pomeriggio dove, per la gioia di molti, montiamo le tende per l’ultima volta.
Altro trekking all’orizzonte per arrivare fino a delle cascate. E
F……non
vorrebbe farlo, si stende sul prato del campeggio e fa un po’ di capricciotti
prima di partire con il gruppo. Più che di trek si tratta quasi di climb,
quindi, la cosa mi attira anche se il gruppo è molto lento per via dei continui
attraversamenti di fiume, sicchè sono io al comando contrariamente a quello che
avviene di solito durante i trek. Infatti bisogna guadare il fiume più volte e
percorrere un sentiero non proprio facile, al punto che alcuni alternano i
sandali per il guado alla scarpa da trekking all’infra alla scarpa da sera
ecc. ecc.. Le cascate sono meravigliose e il bagno molto divertente; Ultima
notte ed ultima cena in campeggio!!! Mangiamo
prima un risotto che non si rivela all’altezza delle aspettative…insomma è
inguardabile e poi finalmente cuciniamo gli spaghetti anche se non verranno
apprezzati poiché il risotto ha formato una pesante mappazza dentro di
noi…..La serata è stellata e all’orizzonte si dice ci sia
un’eruzione…che poi diventerà un incendio o qualcos’altro.
Sveglia al buio, controvoglia. L’obiettivo
è essere all’alba al lago. Quindi smontiamo le delle nostre potenti pile e
partiamo, dopo l’ennesima colazione a base di margarina e marmellata chimica,
in direzione del lago. Alle 6.30 siamo a destinazione, sulle rive del LAGO
NATRON, dove ammiriamo un paesaggio stupendo. E’ un lago alcalino che, essendo
nella stagione secca, risulta parzialmente prosciugato. Alle nostre spalle si
staglia il vulcano, l’OLDONJO LENGAI, e all’orizzonte migliaia di
fenicotteri rosa. Ci addentriamo per avvicinarci il più possibile al punto in
cui i fenicotteri sono ammassati. Ci inoltriamo verso dei blocchi di roccia
enormi cercando di far dei percorsi in modo da sporcarci il meno possibile le
scarpe in quanto si sprofonda nella fanghiglia misto guano. E poi,
all’improvviso, io e Ciii, sbagliamo tragitto e ci ritroviamo sprofondati nel
guano fino alle ginocchia!!! Momenti di panico. Sembra di essere nelle sabbie
mobili, perdiamo le scarpe; dobbiamo fare appello a tutte le nostre forze per
uscire da questa situazione di m…… ma alla fine ce la caviamo (tra le risate degli italiani e lo
sconcerto degli autisti..). Dopo esserci data una bella sciacquata al ruscello,
risaliamo sulle jeep in direzione ARUSHA. Arrivati all’Hotel Safari, salutiamo
i nostri autisti e ripartiamo con un pullman alla volta di MARANGU, dove
arriviamo in serata. Il lodge è carino; consegno i miei panni da lavare in toto;
cena appetitosa e tutti a nanna.
Il trek sul Kili decido di non pipparmelo a
favore di una giornata in tutta tranquillità. Sveglia freeeeeeee. Un po’ di
taglio e cucito e poi tour per la simpatica Marangu dove, insieme a Chiara, mi
faccio scorrazzare ed intrattenere da un simpatico “villico” che si spaccia
14enne ma avrà poco più di 11 anni. Ci parla delle piante locali, della sua
famiglia e ci fa molte domande su di noi. Mentre ciccia è in giro a fare la scalatrice
selvaggia e a pensare che le manca tanto il suo Cicciottino!
Rientriamo al lodge perché il tempo volge al brutto. Ivi giunti, pranziamo con
gusto e poi wallera totale fino all’arrivo dei nostri compagni di merende.
Per chi è salito sul Kibo, da annotare
spettacolare foresta pluviale, sentiero perfetto, camminata massacrante sul
finale, gruppi di giganteschi portatori di tende e attrezzature da trekking che
scendevano dalla cima, freddo polare, nebbione in cima, pranzo intirizzito nel
rifugio a 2700m, pioggia nella umidissima discesa a valle.
Sabato 21 Agosto: Marangu – Dar Es Salaam
– Zanzibar (Stone Town)
Giornata intera dedicata al
trasferimento da Marangu a Stone Town. Ci pippiamo così circa 7 ore di pulmino (a velocità folle, con attacchi di panico di Chiara
ad ogni sorpasso azzardato, e allucinante salto della cavallina, pardon… del
dosso, e rischio di frattura cervicale per i cicci…che con riflessi prondi ed inattesi afferra al volo una valigia
schizzata in avanti come un proiettile),
un paio d’ore d’attesa e un paio d’ore di traghetto. Su quest’ultimo
abbiamo la fortuna di avvistare, con grande stupore di tutta l’imbarcazione,
delle balene saltare gioiose per gli azzurri mari…. Arrivati a Stone Town
abbiamo ancora un paio d’ore di luce e ci tuffiamo subito nelle bancarelle del
lungomare e per i negozietti nelle viuzze strette. L’albergo, il Coco de mer,
non è tra i più rinomati e ha come peculiarità una forte puzza di muffa nelle
stanze; sarà forse per l’assenza di finestre? Capitiamo in una stanza in cui
è impossibile la permanenza e la cambiamo con un’altra leggermente meglio
anche se al piano terra. Alla sera cena discreta al “Fisherman” e poi una
capatina in un lunge bar molo carino. Incontriamo il gianCapo e gianAntonio con
cui trascorriamo una piacevole serata.
Sveglia alle 8, colazione e partenza alle 9.
Facciamo una tappa preliminare al mercato, dove acquistiamo della frutta per la
giornata di mare. Il mercato e molto carino, abbondano le spezie e la frutta; in
modo particolare siamo colpiti dalle banchetti che vendono manioca alla brace e
da quelli che accatastano grandi quantità di canna da zucchero per estrarne il
succo. Purtroppo l’ora mattutina non predispone il mio stomaco per la
degustazione dei prodotti locali ma mi riprometto che li proverò in seguito.
Partiamo con la barca per il tour delle
isole, ed in circa ½ ora di traversata siamo sull’isoletta da sogno: una
striscia di sabbia lunga circa 300 metri e larga 20, senza vegetazione, solo
alcuni primati si aggirano sulle sponde….a no, è il gianCapo!! Trascorriamo
la mattinata finalmente in relax: qualcuno fa il bagno, qualcuno va in cerca di
conchiglie, qualche foto e poi verso la proxima isla. La seconda isola, più
grande e con una ricca vegetazione, la ammiriamo solo da lontano e ci dirigiamo
verso la terza ed ultima del tour: l’isola delle Tartarughe. Qui osserviamo
con grande meraviglia delle tartarughe enormi, giganti. Lo stupore cresce quando
realizziamo che possiamo avere un rapporto ravvicinato con questi animali.
Infatti, possiamo accarezzarle e dar loro del cibo. Passa
piuttosto inosservato, ahimé, un pavone spettacolare con la coda aperta a
ruota.. Poi
ci spalmiamo in the beach e qui l’attenzione si focalizza sui due gusci di una
giovane devocka e
sulle tette, naturali o rifatte, di una signora piuttosto attempata che si
aggira sulla spiaggia: dopo lungo dibattito, il tour leader decide di
sacrificarsi per il gruppo, e va in perlustrazione; conclusione: rifatte.
Con mio grande dispiacere arriva il momento di ritornare alla base, STONE TOWN.
Andiamo ancora per negozietti e bancarelle facendo shopping selvaggio e
trattative folli. Prenotiamo un ristorante molto bello per la serata ovvero il
Mercury’s dal nome compianto Freddy, nato proprio su quest’isola. Il locale
è molto romantico, soprattutto al tramonto, essendo in aggetto sul mare. La
serata è piacevole ed il cibo è di buon livello, finalmente. Purtroppo è
serata di pillolone e il mio stomaco, per la prima volta, si ribella. La serata
non riserverà altro di rilevante e dopo una piccola passeggiata
ci
jiam’ a cucca’.
Il programma di oggi ci riserva il tour delle
spezie. Dopo quasi un’ora di pulmino e soprattutto dopo aver superato la
Jozani Forest, ci sorge qualche dubbio….ci fermiamo e scopriamo che i cicci
belli dei villici si desmentegarono il programma e quuuindi siamo davanti al
dilemma. Tornare indietro? Noooo, troppo lontano. Due possibili opzioni: foresta
o mare...senza dubbio scelgo il mare, ma il gruppo si divide. Giungiamo al mare
dopo aver percorso una strada un po’ accidentata e ci accomodiamo in un
villaggio molto carino con dei bungalow a pochi metri dal mare. Una bella
magnata e via verso un pomeriggio di assoluto relax!!! I
due cicci fanno un po’ di pesca di molluschi chiatti lasciati dalla marea,
insieme alle pescatrici del luogo, e dal mare emergono piantagioni di alghe,
alimento base dei giapponesi pare! I due piccirilli fanno un bel bagno
chiattissimo e camminano un po’ sull’acqua fra mare e sabbia, lontani
lontani dalla riva!
Da segnalare anche la seduta Yoga sulla
spiaggia, col tour leader che tenta disperatamente di far concentrare i
partecipanti, tra le risatine degli scettici intorno.. Rilassamento scarsino,
molto meglio il the pomeridiano al baretto, the piuttosto “condito” dalla
Maria…(che fa
Giovanna di secondo nome?)
Alla sera mangiamo pesce a buffet: simply
n’a chiavica!! Octopus, Squid cotti alla follia; Decidiamo poi di uscire e, al
chiaro di luna, ci dirigiamo verso un barettetto sulla spiaggia. Arriviamo al
bar di una Tanza-jamaicano dove ci imbattiamo in un gruppo di vacanzieri di
Vareeeeese all’insegna del “Turismo responsabile”, Bha!….Cooooomunque,
beviamo qualcosa e quando ormai la serata sembra finita, e siamo sulla via del
ritorno inizia la music!!! Ci uniamo ai Varesotti, ma soprattutto ai
jamaico-tanzaniani che intonano dei vivaci e coinvolgenti canti locali. Ci
ritroviamo così a battere il tempo, cantare e ballare con loro intorno al
fuoco, trascorrendo la serata più divertente, e sicuramente la più
“mondana”, della vacanza.
Giornata Freeeeeeeeeeeeeee. Qualcuno va
all’escursione cosiddetta “Dolphins Tour”. Noi optiamo per strarcene belli
walleriati e soprattutto io devo stare un bel po’ azzeccato a Cicci mia.
Facciamo però un’escursione con un’imbarcazione tipica per andare a fare un
po’ di snorkeling sul rift.
Appuntamento con er barcarolo alle 11 che con il suo prestante “ngalawa” ci
traghetterà verso nuovi orizzonti. Purtroppo la barriera è più lontana di
quello che sembra e dopo un’ora di navigazione siamo forse a metà strada;
facciamo un bagno nelle acque cristalline ma prive di qualsiasi sorta di pesce. E
vogliamo parlare della risalita in barca… La nostra bagnarola è veramente pittoresca con vele
fatte con i sacchi di riso e patate. Pomeriggio di relax e alla sera cena dal
jamaicano. Questa sera niente dopo cena ballerino…la giornata è stata molto
faticosa!!!!!
Oggi saremo ospiti della più bella spiaggia
dell’isola e saremo assolutamente soli!!! Decido di pranzare al cherenguito.
Due bei pesciozzi appena pescati con salsa di cocco e l’immancabile riso. A
ruota tutti gli altri decidono di mangiare, ma dovranno aspettare i villici che
prontamente organizzano una battuta di pesca, per reperire la materia prima per
il pranzo. La baia è veramente incantevole, splendida, “da cartolina”!!!
Sembra di essere in un sogno…purtroppo i sogni finiscono e dobbiamo andarcene
ma per la sera ci attendono i famigerati spaghetti al granchio di Jamal. E una
bella serata illuminata da un intenso chiaro di luna. Percorriamo le vie del
villaggio di pescatori ed al nostro passaggio destiamo la curiosità degli
indigeni, ma anche noi guardiamo con curiosità i loro “usi e costumi”. La
cena, a base di spaghetti al granchio, frittura di calamari e dolcetti tipici
alle spezie, sarà molto buona tanto ed il nostro tour leader talmente splendido
e raggiante che le donne cadranno ai suoi piedi!!!
Altro giorno di relax marino. Andiamo nella
spiaggia che, come fa intendere anche il nome, dovrebbe essere il paradiso in
terra. Invece non è niente di speciale, anzi, il mare mediocre e l’entroterra
infestato da villaggi vacanze ultralusso. Il tarlo del dubbio mi fa insinuare
che forse l’autista ci ha scarrozzato dove gli pareva ad isso o forse è una
sola punto e basta. Un giro turistico improvvisato in un albergo lussuosissimo del luogo rende
F…… moooolto
nervosino!
In compenso ivi si trova “Jamal Beach”. Mi scofano così una bella aragosta
sulla bellissima terrazza del ristorante. Alla sera bissiamo ripresentandoci da
“Jamal city” dove la cena si rivelerà addirittura migliore rispetto alla
sera precedente, e
dove ci incartiamo incredibilmente in un’assurda discussione su case, affitti
& co...
Ci avviamo verso gli ultimi giorni di
vacanza. Nel trasferimento verso l’ultima ridente località balneare facciamo
tappa a nord di Stone Town per il giro delle spezie. Qui una simpatica guida che
parla perfettamente italiano ci accompagna e ci illustra le varie spezie che
vengono coltivate sull’isola. Durante il giro alcuni fanciulli ci fabbricano
al momento, con foglie di palma, borsette, cravatte ed addirittura un paio di
occhiali veramente trendy!!! Finito il tour facciamo acquisti di spezie a prezzi
maggiorati appositamente per noi!!
Risaliti sul pullman accompagniamo Paola&Ippo
a Stone, li salutiamo, ci magniamo una bella Manioca alla griglia e, fatti
ancora un po’ di chilometri, giungiamo nella più mondana località
dell’isola: Nungwi. Effettivamente il tasso turistico è superiore rispetto
agli altri luoghi visitati. Ci “scaniamo” in spiaggia ed io mi diletto in
una partita a pallavolo multirazziale con dei zanzibarini, americani, tedeschi
ed io. Incassate un paio di sconfitte e con una spalla dolorante saluto e mi
ritiro per attività a me più consone: l’aperitivo! Alla sera cena a buffet
sulla spiaggia. L’atmosfera è davvero molto suggestiva e romantica. Sulla
sabbia sono state scavate delle buche in cui sono poste delle candele. Il cibo
manco a dirlo è pessimo. In seconda serata c’è uno spettacolino al villaggio
ma è pessimo. Allora optiamo per un localino molto carino sulla spiaggia dove
scatterà un altro sandwich!!! E il gossip non può mancare! Sì,
ci sarebbe mooooolto da dire, ma sorvoliamo.. ;-)
Mi sveglio stortissimo. Vorrei restarmene a
letto ma purtroppo devo alzarmi. Ci aspettano più di due ore di barca. Il mare
è mosso ed il mal di mare non si fa attendere. Dopo una lunga navigazione in
cui sto veramente male (e non solo tu..) arriviamo in un posto in cui si può fare
snorkeling. Di pesci ce ne sono parecchi di moltissime specie e quindi il
bagnetto si rivelerà molto divertente. Resto però convinto che non vale la
pena affrontare tutte quelle ore di barca per mezz’oretta di attività
subacquea e la vista da lontano di questa famigerata Mnemba…F…… è stortissimo, ma
anche un po’ malatino! Fortunatamente la tortura finisce e alla sera ceniamo in
locale molto grazioso affacciato sul mare e anche il cibo è gradevole.
Ancora una mattinata di mare in tutto relax e
poi via verso Stone town. A pranzo devo assolutamente mangiare sulle bancarelle
sul lungo mare e così faccio. Soddisfatta la mia “insiria” io e Ciccia mia,
possiamo dedicare il pomeriggio allo shopping sfrenato, con tanto di strisciata
con Credit Card! Alla sera ci concediamo addirittura il lusso di andare nel
ristorante più chic di Zanzibar: il Sixty(??). E’ veramente il caso di dire che il
locale è di uno chic folle! E’ molto coreografico e lo sono anche i
piatti proposti oltre che molto fantasiosi. Concludiamo così alla grande
l’ultima serata Tanzaniana con un po’ di tristezza per l’imminente ritorno
ma complessivamente soddisfatti del lungo viaggio affrontato.
Le tre settimane, o poco più, sono trascorse
molto velocemente (come sempre!!!) e senza intoppo alcuno. Indubbiamente bisogna
render merito al nostro “Splendid tour Leader”.
Riprendiamo i pericolanti aerei Ethiopian
che, con vari scali ci porteranno sani e salvi a destinazione. Qualche
fortunello si piglia pure la prima classe ma poco importa, ora il pensiero corre
al primo caffè decente dopo 23 giorni ed a tutte le meraviglie gastronomiche
che la nostra bella Italia ci riserva!!!!
CONCLUSIONI
<<Ma alla fine, dopo giornate
di avvistamenti e simpatici animaletti, notti in tenda con rumori inquietanti e
traumatici risvegli, mari stupendi e fiumi di terra rossa, cibi esotici,
chilometri macinati, risate, svenimenti, camminate, cosa ci ha segnato
profondamente e rimarrà impresso ai nostri animi negli anni a venire? Solo
queste parole: I’m the tour leader!!!!!>>
Fabio ferra.fabio@tiscali.it